A supporto di questi aumenti vanno considerate dinamiche sia dal lato dell’offerta che della domanda. Infatti, sebbene le consegne di latte in Germania si stiano mantenendo allineate alle quantità dell’anno scorso, la percentuale di grasso nel latte risulta in diminuzione.
A questo elemento si aggiunge il fatto che i bassi prezzi delle polveri, dovuti alla debole domanda mondiale e, in particolare, della Cina, non ne incentivano la produzione, favorendo, invece, una spinta produttiva verso il più remunerativo formaggio. La conseguenza è, ovviamente, la riduzione ulteriore del grasso destinato alla produzione di Burro.
A contribuire, inoltre, alla spinta verso l’alto dei prezzi del burro vi sarebbero altre spiegazioni, come il fisiologico calo stagionale delle produzioni di latte e una domanda di grassi che si mantiene positiva a livello internazionale.
È probabile, in un quadro simile, che anche i prezzi delle materie grasse in Italia risentiranno di queste dinamiche di mercato