Di Mario Vacca Parma, 14 gennaio 2024 - Sin dalle elementari abbiamo imparato dai libri di storia e di scienze che la natura si evolve e che le più violente e distruttive manifestazioni naturali esistevano ben prima della comparsa dell’uomo che, anzi, da quando ha iniziato la propria esistenza è tutt’uno con l’ambiente che lo circonda, ne fa parte, ne è intimamente connesso. Il genere umano deve continuare ad evolversi ed a progredire sfruttando e preservando tutto ciò che gli consenta di farlo, con quel buonsenso che a volte manca.
Una moda quella degli ambientalisti estremisti che celebrano l’estinzione della specie e dell’apocalisse globale per spingere i governi ad adottare provvedimenti discutibili circa gli effetti che si avranno sull’evoluzione del pianeta e che di fatto impediscono lavori che andrebbero eseguiti. Come dicevo poc’anzi però, è il buonsenso che deve guidarci.
Indiscutibilmente, negli ultimi 200 anni, l’azione dell’uomo sul territorio ha avuto un’accelerazione impressionante, non sempre condita dal buonsenso e che, unita ad un cambiamento della natura, provoca sempre più spesso danni a persone e cose. Le precipitazioni d’acqua possono essere considerate quasi una costante nell’anno solare, quello che è cambiato è la finestra temporale nella quale avvengono, e cosi che, tali cambiamenti uniti alla disattenzione dell’uomo verso il territorio generano le tragiche conseguenze a cui abbiamo assistito anche nella primavera dello scorso anno. Un trend che avviene ormai da tempo per il quale la politica ha perso ogni treno per intervenire su opere pubbliche al fine di mitigare l’ormai inevitabile alternarsi di alluvioni e siccità quali invasi e progetti simili.
L’idea uscita dal cilindro per questo 2024 è stata quella di obbligare le imprese ad assicurarsi contro le calamità naturali.
Nella legge di bilancio il Governo ha previsto un obbligo, per ora in capo solo alle imprese, di stipulare un’assicurazione proprio contro le calamità. Le tempistiche per poter adempiere non sono comunque ristrette. Le imprese dovranno infatti adeguarsi entro il 31 dicembre 2024.
La previsione è contenuta all’art. 1 commi 101 – 111 della Legge n. 213/2023 (legge di bilancio 2024) che impone l’assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali, o meglio, contro gli eventi catastrofali a tutte le imprese con sede legale in Italia o con sede all’estero ma stabile organizzazione in Italia, su terreni, fabbricati, impianti e attrezzature industriali per tutelarsi dalle conseguenze di terremoti, inondazioni, frane e altre catastrofi.
Sono escluse le imprese agricole perché per queste opera il Fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici, istituito dall’art. 1 comma 515 ss. della L. 234/2021. Sono escluse anche le imprese i cui beni immobili risultino gravati da abuso edilizio o costruiti in carenza delle autorizzazioni previste, ovvero gravati da abuso sorto successivamente alla data di costruzione (art. 1 comma 106 secondo periodo).
Le polizze in oggetto devono essere destinate alla copertura di danni direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale. La norma specifica la tipologia di evento di danno qualificante il sinistro assicurabile, elencando espressamente i sismi, le alluvioni, le frane, le inondazioni e le esondazioni.
La stipula dell’assicurazione è obbligatoria a pena di conseguenze di non poco conto se si pensa che, le imprese che non rispettano l’obbligo rischiano infatti di vedersi negare contributi pubblici, sovvenzioni e agevolazioni.
Le grandi aziende sono ormai assicurate da tempo, mentre la norma tenta di completare il ciclo imponendo la stipula alle pmi che, ovviamente andranno aggravarsi di altri costi a causa di uno Stato che ormai non riesce più a fornire la legittima sicurezza di cittadini ed aziende.
La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
“Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Le competenze acquisite mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Un iter professionale che mi ha consentito di sviluppare negli anni competenze in vari ambiti, dalla sfera Finanziaria, Amministrativa e Gestionale, alle dinamiche fiscali, passando attraverso esperienze di "start-up", M&A e Turnaround, con un occhio vigile e sempre attento alla prevenzione del rischio d’impresa.
Un percorso arricchito da anni di esperienza nella gestione di Risorse Umane e Finanziarie, nella Contrattualistica, nella gestione dei rapporti diretti con Clienti e Fornitori, nella gestione delle dinamiche di Gruppo con soci e loro consulenti.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari delle attività.
Il mio agire è sempre stato caratterizzato da entusiasmo e passione in tutto quello che ho fatto e continuo a fare sia in ambito professionale che extra-professionale, sempre alla ricerca dell'innovazione e della differenziazione come caratteristica vincente.
La passione per la cultura mi ha portato ad iscrivermi all’Ordine dei Giornalisti ed a scrivere articoli di economia pubblicati nella rubrica “La Bussola d’Impresa” edita dalla Gazzetta dell’Emilia ed a collaborare saltuariamente con altre testate.
La stessa passione mi porta a pianificare ed organizzare eventi non profit volti al raggiungimento di obiettivi filantropici legati alla carità ed alla fratellanza anche attraverso club ed associazioni locali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo con etica, lealtà ed armonia.”
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