"Nel 2009 fu un evento eccezionale, oggi è la conferma che, in un mondo che cambia a ritmi sostenuti, la qualità e l'identità rimangono valori fondamentali": queste le parole di Alessandro Medici di Medici Ermete all'assegnazione dei Tre Bicchieri Gambero Rosso al Concerto, il lambrusco reggiano made in Reggio Emilia che, primo lambrusco al mondo, si aggiudicò, ormai 15 anni fa, l'ambito premio.
"Allora un lambrusco premiato con i Tre Bicchieri era cosa impensabile, e quel riconoscimento riuscì a riposizionare questo vino nell'olimpo dei vini di serie A italiani. Da allora molto è cambiato nei metodi, nelle quantità, nel mercato, ma non la nostra volontà di creare un lambrusco fresco e rotondo, dalla grande pulizia e soprattutto biologico, aspetto cui teniamo moltissimo in azienda".
Oggi i lambruschi nella rosa dei Tre Bicchieri sono diversi, complice un lungo lavoro di tutti gli operatori del settore affinché il valore delle bolle emiliane fosse riconosciuto in Italia e nel mondo. Anche dal Gambero Rosso arriva la conferma di un sempre maggiore apprezzamento: "siamo sempre più convinti che l'unione (vera) tra i produttori faccia salire la qualità generale del vino. Sei i Tre Bicchieri assegnati al Lambrusco: il capofila è senza dubbio il Sorbara, ma se si osserva la Guida in profondità ci si accorge che tante altre tipologie - a partire dal Reggiano, passando per il Grasparossa e il Salamino - arrivano a punteggi di tutto rispetto (ben 17 i vini arrivati in finale). A prescindere dai massimi riconoscimenti però, bisogna ammettere che la piacevolezza, la bevibilità, la pulizia dei Lambrusco è alle stelle e tutto ciò avviene sempre con prezzi altamente popolari".
Il Concerto si riconferma così tra i migliori vini italiani, premiato ogni anno da ben 15 anni. "Questo - conclude Alessandro Medici - dimostra una grande continuità qualitativa: il Concerto è ancora realizzato come all'inizio, con uve di un singolo vigneto - quelle provenienti dalla nostra tenuta La Rampata di Montecchio Emilia -. In questi anni abbiamo ampliato la vigna, aumentato la produzione e introdotto nuove tecnologie, ma la sfida è stata sempre quella di mantenere questo vino fedele a se stesso e alla nostra storia. La filosofia che sta dietro, e dentro, al Concerto è la stessa di sempre, e siamo orgogliosi di sapere che il suo viaggio nel mondo continua".