“Dall’analisi della documentazione presentata da SOGEAP nel nuovo masterplan 2018-2023, nonché dalle disposizioni e dichiarazioni di ENAC, risulta evidente che non sono stati rispettati i vincoli imposti dalla legge in materia di inquinamento acustico e tutela della cittadinanza dai conseguenti danni prodotti” spiega l’associazione.
Il Piano di Zonizzazione Acustica Aeroportuale è un vero e proprio piano avente efficacia preventiva e prevalente sulla strumentazione urbanistica comunale e deve essere sottoposto, ai sensi del decreto legge 152/2006, a valutazione ambientale strategica. Le autorità comunali sono responsabili del contenimento dell’attività urbanistica nelle aree circostanti l’aeroporto: il quadro normativo nazionale vigente disciplina in modo puntuale la pianificazione e l’uso del territorio circostante l’aeroporto,specificando in modo chiaro la responsabilità delle amministrazioni locali rispetto allo sviluppo industriale, commerciale e residenziale nelle aree circostanti l’aeroporto. Le autorità comunali devono cioè impedire preventivamente un uso del territorio non compatibile con l’esistenza di un aeroporto ed il suo eventuale sviluppo.
“SOGEAP durante la procedura di VIA (VIP 4224) –aggiunge PCP - ha ottenuto parere positivo con prescrizioni, di cui una inerente al rumore aeronautico. Su tale prescrizione ha prodotto uno studio del rumore inesatto, impreciso e lacunoso che non tiene in alcun conto alcuni elementi cruciali contenuti nello stesso masterplan presentato dalla società aeroportuale:
1) allungamento della pista ed incremento di aeromobili di classe superiore e conferma del mix di traffico dichiarato nel PSA originario e nel decreto di VIA prevedendo la movimentazione di aeromobili ICAO code D e E, fino a 18339 movimenti annui al 2033 (51 voli al giorno);
2) simulazioni e stime che prendono in considerazione l’abitato di Baganzola e tre scuole site a nord della pista e l’abitato di Fognano ad ovest della pista escludendo totalmente dall'analisi la zona posta a Sud della pista, quella più densamente popolata e più vicina alla testata di pista, nonostante Sogeap stessa evidenzi nel masterplan aggiornato come entrambe le testate della pista saranno soggette a traffico aeronautico con decolli e atterraggi.
Oltre ad essere una zona con forte presenza di edifici residenziali, centri commerciali e industriali, in quest’area vi sono anche plessi scolastici (Scuola Sergio Neri e Scuola Anna Frank di recente ristrutturazione, oltre al Nido Senza Pensieri). Una misurazione autonoma effettuata pochi giorni orsono presso la scuola Anna Frank ha rilevato un livello max di 82.9 dB con un picco di 85.0 dB al passaggio di un aeromobile”.
“Contrariamente a quanto affermato da Enac, il Verdi non ha mai smesso di funzionare come scalo ed ha quindi operato in totale assenza del piano di zonizzazione acustica necessario, non essendo mai stata istituita la commissione aeroportuale come previsto dalla legge. Dal 1997 ad oggi il Comune di Parma ha rilasciato permessi di costruzione nelle zone esterne al sedime aeroportuale, che è stato oggetto di una forte urbanizzazione senza tener conto del rumore da esso prodotto: tanti di questi permessi possono ricadere nelle zone di tutela da rumore già con la pista allo stato attuale. Con l’aumento del traffico previsto dal masterplan sarà aggravato considerevolmente anche il danno da rumore; si ricorda che nelle zone C con decibel superiori a 75 sono consentite esclusivamente attività funzionalmente connesse con l'uso ed i servizi delle infrastrutture aeroportuali, non sono consentiti plessi scolastici né edifici residenziali”.
“La legge tutela i soggetti offesi da rumori precisando che le immissioni provenienti da un’opera pubblica possono essere oggetto di danno indennizzabile, specie quando per le ragioni sopra esposte il piano di sviluppo aeroportuale non appare affatto urbanisticamente conforme ai piani comunali” conclude PCP.