Mercoledì, 07 Giugno 2023 05:03

Sardegna: Eolico, un gran giramento di Pale In evidenza

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Di Andrea Caldart Cagliari, 6 giugno 2023 (Quotidianoweb.it)  - Quello che in silenzio sta avvenendo in Sardegna, nel settore dell’eolico, ha davvero dell’incredibile, dove i nuovi conquistatori della terra dei 4 mori, vorrebbero installare un vero “culto delle pale”.

Ma un nutrito gruppo di movimenti spontanei locali, che si è incontrato a Sanluri (CA) il 3 giugno, ha unito le forze e dall’assemblea pubblica, si è levato a gran voce il no contro i “mulini a vento elettrici”.

2331 è il numero delle torri eoliche, alte 220 metri l’una, che le multinazionali hanno chiesto di installare sul territorio sardo per una capacità di 13.984 MW, creando una concentrazione enorme di aerogeneratori unica in Europa, con un impatto paesaggistico che andrebbe a deturpare quella che viene chiamata “paradisola”.

disposizone_pale_eloliche.jpeg(Foto Sardegna con disposizioni pale eoliche)

L’allarmismo sul catastrofismo climatico, sconfessato da più parti e senza delle reali evidenze scientifiche, altro non è che una strumentalizzazione politica per pianificare future emergenze proposte nella medesime modalità già viste con il covid.

Un esempio, la razionalizzazione delle risorse idriche adottata, con ordinanze dei sindaci di alcune città italiane, per limitare l’acqua a fronte di una immotivata emergenza idrica, che di fatto sono gli stessi fervidi sostenitori della transizione ecologica con l’installazione delle pale eoliche.

Ma ci sono anche sindaci, come il primo cittadino di Villanovaforru Maurizio Onnis, che si sta battendo per salvaguardare i diritti dei cittadini e il proprio territorio, costituendo un comitato locale per aiutare economicamente i proprietari delle 130 particelle dei terreni, interessate dall’installazione delle pale, per sostenere le future battaglie legali.

Infatti, una delle società che ha messo gli occhi su quel terreno, ha fatto richiesta, tramite i propri legali, di conoscere il costo dei diritti di segreteria per chiedere il certificato di destinazione urbanistica delle 130 particelle.

Sono terreni che vorrebbero espropriare e quindi per quell’azienda, è fondamentale conoscere la destinazione d’uso in modo preventivo, ma il sindaco Onnis ha detto chiaramente che aiuterà quei proprietari e quindi la Sardegna, nel preservare quei territori dall’assalto.

La Sardegna non solo è un vero tempio paradisiaco, ma ha la fortuna di essere geograficamente centrale, “confinando” con tre continenti.

Ora, la suicida agenda green, per capirci quella delle emissioni zero impossibili da realizzare, vorrebbe la Sardegna al centro della produzione elettrica da energie rinnovabili, per soddisfare più del fabbisogno reale del nostro Paese.

Guardando il grafico fornito da Terna, per la scelta della produzione di GW (gigawatts) rinnovabili distribuiti per Regione, si nota che la Sardegna è al terzo posto contro una insignificante percentuale della Lombardia.

Richieste_connessione_Italia_al_31.03.jpeg(Foto grafico Terna)

Questa scelta è data dalla logica progettuale per via della particolare conformazione della Sardegna che può contare su vento e sole per quasi undici mesi all’anno.

Questi mulini a vento elettrici sono uno dei deliri più evidenti del nostro tempo perché dovrebbero servire ad eliminare il carbonio dalla nostra industria che, ora come ora, significherebbe distruggere le realtà produttive mondiali.

Per qualcuno di sole e di vento in Sardegna ce n’è in abbondanza e soprattutto sono gratis e magari, provare ad espropriare anche i terreni agli agricoltori per un tozzo di pane, sarebbe il coronamento del “loro” sogno per la kolonizzazione energetica dell’isola.

Sta di fatto che, in Sardegna si è lanciato un vero e proprio land grabbing (letteralmente accaparramento di terre) de ‘noantri’ e senza dire che, oltre il 38% dell’energia oggi prodotta “non serve” all’Isola, ma a qualcos’altro.