Di Laura Corallo Modena 12 dicembre 2022 - “Affrontare il mercato in solitaria è oggi "improponibile" per le micro e piccole imprese italiane che rappresentano il 98% del tessuto economico del Paese – ha spiegato Gianni Cicero, presidente del Network Valore Impresa, già Presidente di Piccola Industria di Confindustria, nell’ambito della 5° edizione degli Stati Generali delle piccole imprese e dei professionisti, evento nazionale organizzato da Valore Impresa , nei giorni scorsi, a Cassano d'Adda (Milano).
Si tratta di una percentuale altissima che impone una riflessione per un nuovo modello organizzativo a favore della piccola e media impresa, più svantaggiata rispetto al 2% rappresentato dalla grande industria” e che possano possano reggere la competitività in un mercato nazionale e internazionale sempre più globale".
A Modena, con i suoi cinque distretti industriali, le piccole e medie aziende specializzate formano l'intero tessuto economico modenese.
Anche a livello europeo le piccole, medie e microimprese costituiscono il 99% delle imprese dell'UE e forniscono due terzi dei posti di lavoro nel settore privato.
“Il modello dell'aggregazione è un'opportunità che le aziende devono cogliere perché affrontare le crisi energetiche senza razionalizzare gli acquisti energetici è impossibile". Il Nord, poi - continua Cicero - è la locomotiva economica dell'Italia e più di altri sta soffrendo questa grave crisi che ormai si protrae nel tempo”. Il focus dei lavori è stata la proposta di legge sul riconoscimento della Centrale Consortile, quale novità giuridica per coordinare a livello nazionale un sistema finalizzato alla creazione di medie imprese attraverso l'aggregazione in società consortili per azioni delle piccole imprese di una stessa filiera. “Uno strumento che ha intercettato l’interesse dei ministri competenti intervenuti alla due giorni - ha spiegato Cicero - e che può consentire alle piccole imprese di avere maggiore peso contrattuale, partecipare ai bandi e reperire fondi necessari per la ricerca e sviluppo dei nuovi prodotti e servizi e competere su mercati, nazionali ed esteri, dove singolarmente non possono essere presenti, per limiti organizzativi e gestionali, se non in forme di subappalto e subfornitura”.