Luciano Sbraga, segretario della Fipe Confcommercio, già da tempo ha dichiarato – tramite un articolo riportato da “Il Messaggero” che nella capitale quasi il 40 per cento dei bar e dei ristoranti non riuscirà ad attivare le misure previste dal decreto Sostegni. Anche nel resto d’Italia ci sono situazioni simili per non parlare dei ristoranti che non potendo disporre dei dehor esterni saranno praticamente impossibilitati ad aprire, con una doppia beffa.
Ancora una volta il mondo delle imprese sembra essere preso in giro, se non per mala fede quanto meno per la poca professionalità nell’aver mancato di pensare a 360°. Lo stato da una parte, nel tramite il nuovo ordinamento della crisi d’impresa, impone agli imprenditori di anticipare ogni possibile scenario mentre, esso stesso non riesce a ragionare sugli scenari che si delineeranno a seguito delle proprie decisioni.
E’ per tale motivo che l’imprenditore non può lasciare il futuro dell’impresa nelle mani di chi non riesce a soddisfare tutti, non dimenticando che lo Stato, come il fisco e le banche ovviamente tutelano soltanto loro interessi.
La pandemia da Covid-19 ha generato uno shock economico senza precedenti che ha colpito duramente l’economia reale, con un sostanziale blocco degli investimenti che ne ha accentuato ulteriormente gli effetti negativi sul sistema economico. L’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Pulse realizzato da CRIF ha sottolineato come il crollo del fatturato delle imprese italiane registrato nel 2020 non verrà recuperato interamente nel 2021 e sarà necessario attendere il 2022 per tornare ai livelli pre-crisi.
Per molte aziende aumenterà l’esigenza di reperire significativi importi di nuova finanza entro il 2021, fino a coprire il 50% del fatturato per i settori più colpiti. Tuttavia, il 35% di imprese con profilo economico finanziario solido o discreto mostrerà una buona capacità di risposta alla congiuntura pandemica.
Lo studio, condotto su un campione di oltre 700 mila società di capitali non finanziarie integrando rating tradizionale CRIF Business Default Index (CBDI) con lo score di resilienza Covid, evidenzia uno scenario che metterà seriamente a rischio la stabilità dell’11% delle imprese, per le quali gli effetti della crisi andranno a incidere su strutture finanziare già molto deboli in quanto sovra indebitate, poco patrimonializzate e con carenze di liquidità che ne minano la solidità creditizia.
Per un 32% di imprese con un iniziale profilo di rischio medio si prospetta un aumento della fragilità finanziaria in considerazione della forte esposizione agli impatti avversi del lockdown mentre un 21% di imprese con un buon profilo potranno attraversare una temporanea difficoltà in mancanza di politiche di sostegno mirate.
Solitamente l’essere umano ha bisogno di "sicurezza" ma in realtà questa sensazione è spesso una gigantesca illusione; l'unica sicurezza è la coscienza di vivere in un mondo in continuo cambiamento e pieno di insicurezze, una coscienza che può derivare soltanto dall’investimento in se stessi, informandosi e formandosi. Migliorarsi, diventare bravi, consapevoli ed efficaci permette di affrontare e vincere le sfide che si presenteranno. Scoprire cose nuove permette di crescere, di avere nuovi punti di vista e di
ottenere un reale vantaggio competitivo. Come diceva Aristotele Onassis: "Il segreto negli affari è conoscere qualcosa che nessun altro sa".
In un recente articolo pubblicato da una nota società di servizi vengono descritti i 5 passi per superare la crisi:
- Studia i nuovi trend
E' molto importante capire come stanno cambiando le abitudini delle persone in modo da anticipare il futuro;
- Concentrati sempre sulla soluzione e non sul problema
E’ un periodo difficile ma come imprenditori e professionisti si è chiamati a trovare soluzioni e non non dobbiamo aggiungerci al coro dei lamentosi.
- Allontanati dalla negatività
Lascia perdere le polemiche sui social perché sono veleno per la mente.
- Guarda i numeri della tua azienda
Vedi, molto spesso le emozioni giocano brutti scherzi. Ricorda: prima di prendere una decisione di business è fondamentale guardare i numeri.
- Investi in te stesso. Sì, questo è il periodo ideale per studiare e prepararsi alla ripresa
Le regole del mercato cambiano, sono dinamiche, le mode, le leggi, i regolamenti ma anche avvenimenti non prevedibili possono compromettere piani e programmi aziendali. Nessuno poteva prevedere che una nave incagliatasi nel canale di Suez avrebbe causato enormi ritardi nelle consegne di merci e materiali provenienti da altri Paesi con ripercussioni sui tempi di produzione con la conseguente ridefinizione – laddove possibile - di contratti, accordi e penalità.
Emerge quindi in modo evidente che tutte le attività produttive e commerciali devono ottimizzare al meglio le risorse materiali e immateriali a disposizione. In un momento critico come quello attuale la sopravvivenza e la crescita delle aziende dipendono anche dalle decisioni che ogni imprenditore o amministratore decide di intraprendere, scelte strategiche che scaturiscono da un'accurata analisi dei processi produttivi, amministrativi e gestionali. Ne deriva che per tagliare gli sprechi e valorizzare le risorse all'interno di un'azienda è necessario realizzare un accurato controllo di gestione, che consente di raggiungere gli obiettivi pianificati attraverso un processo analitico di misurazione di appositi indicatori.
Di questo ne parliamo però nel prossimo articolo…..! Buona domenica!
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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori ed all’attenzione per l’armonizzazione fiscale tra le diverse realtà ed al rischio d’impresa.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo ma, con etica, lealtà ed armonia.
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