Parma 22 aprile 2021 Le restrizioni del nuovo decreto, in particolare, sono state oggetto di forte critica in quanto, sotto un falso slogan di riapertura delle attività del settore, in realtà costringono alla chiusura oltre la metà delle imprese della regione che non è in grado di avere spazi esterni per il servizio. Anche per i rimanenti, peraltro, si rischiano di avere serie problematiche, in quanto gli spazi all’aperto valgono, in media, appena il 20% della capienza complessiva dei locali.
L’associazione di categoria chiede inoltre: sostegni congrui per coprire i costi aziendali e la perdita del fatturato per tutto il periodo dello stato d’emergenza; la moratoria sui muti almeno fino a tutto il 2021; il credito d’imposta per la riduzione dei canoni d’affitto per tutto il 2021; l’esenzione della Tari fino alla fine di quest’anno; la liquidità per le imprese a tasso zero garantito dallo Stato; la revisione del sistema fiscale che riduca il peso delle imposte e tasse per i prossimi tre anni; interventi per la riduzione del costo del lavoro e per renderlo più flessibile; la sospensione del requisito del Durc per l’accesso a qualsiasi tipo di finanziamento pubblico.
Altrettanto urgente è per Fiepet-Confesercenti E.R. l’accelerazione della campagna vaccinale e, alla luce del Protocollo sottoscritto a livello nazionale, test rapidi gratuiti e un canale prioritario per la vaccinazione degli addetti del settore.
Il presidente di Fiepet-Confesercenti E.R. Massimo Zucchini, a margine della conferenza stampa che si è svolta nel corso della manifestazione, ha così dichiarato: “Ormai non abbiamo più fiato per far capire che siamo estenuati. Adesso ci stanno dicendo che riapriremo a luglio con limitazioni di orari. E fino all’ora solo all’aperto anche se la situazione sanitaria migliora, ed ad altre attività è consentito aprire quasi normalmente. Di fatto questo significa non lavorare! Se non si prendono provvedimenti, si rischia che la metà delle attività avrà le saracinesche abbassate. Per cui chiediamo con forza di metterci in condizione di riaprire con tutti gli standard per garantire la sicurezza dei nostri locali. La nostra associazione non si fermerà fino a quando non saremo ascoltati: lo facciamo per salvaguardare gli imprenditori, i nostri lavoratori e il servizio per i clienti”
Il presidente di Confesercenti Parma Francesca Chittolini: “L’emergenza si è allargata rispetto al primo periodo della pandemia, abbiamo bisogno di risposte certe da parte delle istituzioni; interventi risolutivi e urgenti. Oggi portiamo in piazza le tante necessità e richieste dei nostri associati e non solo, che sono in difficoltà per l’inadeguatezza dei sostegni finora ricevuti e per le numerose restrizioni. Siamo chiusi da 14 mesi, come Confesercenti continueremo a fare le nostre richieste e proposte finché non verranno accolte”.
Il direttore di Confesercenti Parma Antonio Vinci: "C'è molta insoddisfazione e delusione. I nostri imprenditori sono stanchi e sfiniti, sia a livello lavorativo che psicologico, anche perché gli ultimi interventi del Governo denotano una mancanza di visione e prospettiva. Abbiamo capito che solo alcuni operatori potranno aprire il 26 aprile, mentre tanti altri rimarranno chiusi fino al primo giugno. Secondo una stima dell’Osservatorio di Confesercenti, in tutta le regione, compresi Parma e provincia, circa il 53% tra baristi, ristoratori e pubblici esercizi non potranno aprire il 26 aprile. Anche il coprifuoco confermato alle ore 22 non permetterà a molte attività di poter tornare a lavorare in sicurezza e con prospettiva. Le proposte ci sono, concrete, ci deve essere la volontà politica di aiutare i nostri imprenditori”.
Il presidente Fiepet Confesercenti Parma Massimo Delle Donne: “E’ arrivato il momento di cambiare passo, di avere, un piano certo per la ripartenza di tutti. Serve una visione chiara del futuro, perché oltre ai problemi legati alla pandemia abbiamo duecento adempimenti da rispettare durante l’arco di un anno. Al Governo non chiediamo soldi, ma la possibilità di lavorare, perché, come ha sostenuto qualcuno, non sono i gestori di bar, pub e ristoranti i responsabili della diffusione del virus. Abbiamo già dimostrato di poter rispettare tutte le garanzie sanitarie richieste”.
Il vice presidente di Confesercenti Parma Massimiliano Carpanese: “Siamo ristoratori da tre generazioni e oggi oltre a tanta gente davanti ho molte persone dietro, mi emoziono penso alla filiera che sta dietro il nostro settore. Chiediamo un cambio di passo alla nostra classe dirigente: noi siamo stati in grado di trasformarci, di creare una nuovba cultura del servizio ed adattarci creando servizi anche innovativi come il delivery o sviluppato altre idee, come facciamo sempre noi imprenditori. Anche chi ci Governa deve essere in grado di adattarsi; di fare un salto di qualità. Vedo tanti amministratori locali qui a sostenerci, mi fa molto piacere, ne siamo orgogliosi. Ma alla politica chiediamo di più: chiediamo una legislazione e una programmazione, vogliamo si capisca che noi siamo strategici per lo stile, che siamo un presidio per il territorio e per la cultura. Lottiamo ogni giorno per aprire nuove fasi di mercato. La mia azienda è consolidata, siamo in difficoltà ma riusciremo a ripartire, ma penso ai tanti giovani che hanno cominciato da poco, che si sono ritrovati senza risorse e senza futuro. Mentre noi dovremmo puntare su di loro, la politica deve dare delle risposte a un mondo che va preservato e di cui dobbiamo essere orgogliosi”.
Sul palco della manifestazione, oltre alle diverse testimonianze degli imprenditori di bar, ristoranti e di tutta la filiera ho.re.ca, è intervenuto il sindaco di Parma Federico Pizzarotti: “Come sindaci stiamo cercando di fare la nostra parte, dando risposte concrete. Abbiamo semplificato le procedure per i dehors, sicuramente la Cosap (Canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche) sarà gratuita, indipendentemente dalle decisioni del Governo. Faremo un nuovo bando per gli sgravi fiscali. La pandemia ci ha fatto scomporre la vita di tutti i giorni, l'aperitivo e il caffè sono momenti importanti di comunità e socialità e ne abbiamo capito l'importanza. Sono convinto che il tema delle chiusure alle ore 22 potevano scriverlo meglio, ma è evidente che lo cambieranno appena le condizioni saranno possibili”.
Le RICHIESTE di BAR e RISTORAZIONE e del canale HO.RE.CA al GOVERNO
E ALLE ISTITUZIONI PUBBLICHE
Un DECRETO PER LA RIPARTENZA DEL SETTORE con una PROGRAMMAZIONE ALMENO TRIENNALE che preveda:
- Sostegni congrui a copertura dei costi aziendali e della perdita di fatturato dal marzo 2020 ad oggi
- Consolidamento dei debiti aziendali e personali degli imprenditori a 15 anni
- Estensione della moratoria sui mutuialmeno fino a tutto il 2021
- Credito d’imposta per la riduzione dei canoni d’affittoper tutto il 2021
- Esenzione totale COSAP e TARI fino alla fine del 2021
- Liquidità per le imprese a tasso zero garantito dallo Stato e allungamento degli attuali prestiti garantiti dal Fondo centrale a 15 anni
- Revisione, semplificazione e sburocratizzazionedelle regole amministrative e d’esercizio almeno per i prossimi tre anni
- Revisione del sistema fiscale che riduca il peso delle imposte e tasse almeno per i prossimi tre anni
- Interventi per la riduzione del costo del lavoroe per renderlo più flessibile
- Sospensione del requisito del DURC per l’accesso a qualsiasi tipo di finanziamento pubblico
LA RIAPERTURA in sicurezza DI TUTTE LE ATTIVITA’ DELLA RISTORAZIONE (BAR, RISTORANTI, PUB …) CONSENTENDO IL SERVIZIO ANCHE NELLE ORE SERALI
ACCELERAZIONE DELLA CAMPAGNA DI VACCINAZIONE e alla luce del Protocollo sottoscritto a livello nazionale, un CANALE PRIORITARIO E GRATUITO PER LA VACCINAZIONE DEGLI ADDETTI DEL NOSTRO SETTORE.
TEST RAPIDI COVID GRATUITI PER I NOSTRI ADDETTI.