Agea ha pubblicato i dati produttivi del mese di gennaio 2013, secondo i quali a livello nazionale si registra complessivamente un +0,29 per cento nei confronti dello stesso periodo della campagna precedente (8.954.540 tonnellate contro 8.928.487) .
Un dato, parzialmente incoraggiante, a conferma di un trend in continua diminuzione rispetto ai numeri dei mesi scorsi (settembre +1,95 per cento, ottobre +1,50 per cento, novembre +1,11 per cento e dicembre +0,65 per cento). Se si considera il solo mese di gennaio 2013, la produzione ha fatto segnare un -2,75% rispetto al 2012.
Ma il rischio sforamento è ancora in agguato. Basta, infatti, superare di un solo kilogrammo la quota nazionale per incorrere nel super prelievo per tutti quegli allevatori che, superando il proprio quantitativo prefissato, non sono inseriti nelle priorità di restituzione.
Il regime delle quote latte dovrebbe terminare nel 2015 e è difficile immaginare quale altro artificio l'UE ci propinerà. Qualunque esso sarà, l'Italia riuscirà ad applicarlo male; cè da scommetterci. Se invece non ci saranno artifici ma solo mercato libero allora ne vedremo delle belle e la domanda che ci porremo sarà: che fine faranno le nostre imprese lattiere?.