Martedì, 14 Aprile 2020 11:26

Edilizia, un settore in difficoltà determinante per l’uscita dalla crisi

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Liquidità e ripresa dei lavori le chiavi per la tenuta di un settore importante anche per la “ricostruzione” post emergenza. Le peculiarità dell’Area Nord.

Modena, 11aprile 2020. L’edilizia non vive difficoltà inferiori a quelle di altre categorie. “I prossimi trenta giorni – sottolinea Paolo Vincenzi, responsabile di CNA Costruzioni di Modena – rappresentano il termine insuperabile entro il quale assumere provvedimenti fondamentali per assicurare l’operatività del nostro comparto. A cominciare dalla richiesta di liquidità, necessaria perché gran parte dei cantieri sono fermi, e quella di una ripartenza legata, ovviamente, a criteri di sicurezza non solo a tutela dei dipendenti, ma anche degli imprenditori, che con i primi condividono il lavoro quotidiano. E da questo punto di vista mi permetto di osservare che, per il fatto di lavorare spesso all’aperto, i cantieri edili hanno una possibilità di distanziamento in più”.

Una richiesta, quella di prepararsi alla ripartenza, che parte anche da un’altra considerazione: il grande ruolo economico che ha l’edilizia. “Nelle situazioni di crisi i lavori pubblici rappresentano, oggi come in passato, un volano determinante per la ripresa. Ecco perché riteniamo vitale una massiccia campagna di investimenti, anche di piccolo importo, alle quali fare fronte con imprese locali. Il superamento temporaneo del codice degli appalti sarebbe un utilissimo strumento in questo senso. “Occorre sburocratizzare, perché il fattore tempo nell’attuale contesto diventa decisivo! E cominciare subito a realizzare piccoli lotti. Pensiamo – continua Vincenzi – alle manutenzioni delle strade: oggi, con la riduzione del traffico determinata dai divieti alle circolazioni, sarebbero molto più semplici da realizzare”.

Ma la situazione dell’edilizia risente di criticità legate al nostro territorio. “Criticità che sono legate alla ricostruzione post terremoto – osserva ancora Vincenzi – Proprio per una questione legata all’esigenza di liquidità le aziende ancora impegnate nell’area sisma devono potere essere pagate subito per il lavoro svolto, fino al 90% come è stato previsto da un’ordinanza regionale che riguarda la procedura cosiddetta Sfinge. Questa possibilità, peraltro deve potere essere allargata anche ai cantieri interessati dalla procedura Mude, prevedendo l’introduzione di stati di avanzamento lavori aggiuntivi con una semplice dichiarazione di consistenza asseverata dal professionista incaricato, permettendo, in questo modo, l’incasso in tempi brevi da parte delle imprese di quanto effettivamente lavorato. E un ruolo lo dovranno esercitare anche le banche, erogando immediatamente i pagamenti di cui dispongono”.

Secondo CNA è importante anche potenziare l’ecobonus alzando al 100% la detrazione per i lavori di efficientamento energetico, una delle misure più efficaci per imprimere una scossa al sistema economico. “Il rafforzamento dell’ecobonus impone – chiosa Vincenzi - di porre particolare attenzione alla salvaguardia delle micro e piccole imprese che non possono sostenere il gravoso onere di anticipare benefici fiscali per conto dell’amministrazione dello Stato. Tanto più in un momento di crisi acuta che sta già deteriorando i livelli di liquidità delle imprese”.

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