Parte oggi una nuova rubrica sul nostro sito: la "Gazzetta dei segreti bancari". Uno strumento che vuole aiutare le persone a entrare con maggiore semplicità all'interno del mondo finanziario. Capire un po' di più ciò che ci viene proposto, affrontare i temi di maggiore attualità nel settore, cercare di intraprendere la strada migliore per investire i propri risparmi e tanto altro nel programma di questi incontri bisettimanali. Docente sarà Giacomo Saver, direttore e fondatore di Segretibancari.com: a lui verrà affidato il timone della nave per riportare il nostro denaro in un porto sicuro.
Giacomo, ci racconta brevemente il suo percorso professionale?
"Mi sono laureato all'Università degli Studi di Torino in "economia e commercio", per la precisione in economia aziendale, intermediari e mercati finanziari (110 e lode ndr). Ho lavorato in banca per quasi vent'anni fino a quando ho deciso di avviare una mia attività imprenditoriale. Oggi sono formatore e investitore indipendente".
Di cosa si è reso conto nel tempo?
"Nel periodo in cui ho lavorato in banca sentivo crescere la frustrazione di essere considerato un venditore e non un tecnico. Complice la crisi 2008, le proposte delle banche sono diventate sempre più costose, offrendo meno guadagni ai clienti. I costi addebitati aumentavano e i rendimenti scendevano".
Qual è la corretta definizione del suo lavoro?
"Io sono un investitore, non un consulente. E sono un formatore: per questo ruolo non basta sapere nozioni ma bisogna anche essere in grado di trasmettere i contenuti. Quando sono in aula non porto solo la mia esperienza ma anche quella di tanti altri investitori che si sono rivolti a me".
Quali strumenti usa per raggiungere i risultati prefissati?
"Il punto di partenza è investire solo in strumenti che si conoscono. Partire da ciò che è più elementare significa sapere a cosa si va incontro. In secondo luogo è indispensabile verificare che questi strumenti siano anche economici. Mentre nella vita "chi più spende, meno spende", in finanza non è così".
Quali sono i limiti più difficili da superare per un "investitore libero"?
"C'è sicuramente un ostacolo psicologico: si ritiene spesso che la finanza sia noiosa e incomprensibile. Il primo passo è avvicinarsi a questo mondo per capirlo di più. E poi ci vuole un pizzico di passione. Non c'è? Basta pensare che stiamo parlando dei nostri soldi, guadagnati con fatica. Vedrete che la passione arriverà".
Di cosa si parlerà in questa rubrica bisettimanale sulla Gazzetta dell'Emilia?
"Saranno tre i pilastri: investire in modo consapevole per non incorrere in delusioni. Investire in modo semplice costruendo una strategia adeguata alla nostra persona. Investire in modo indipendente utilizzando strumenti finanziari efficaci".
Quali sono gli obiettivi che vuole raggiungere?
"Offrire una metodologia corretta di investimento che non deve partire dal prodotto e inculcare nei lettori la consapevolezza che per ottenere guadagni bisogna sopportare dei rischi. Per questo è indispensabile imparare a conoscere se stessi e i propri limiti. Voglio proporre un percorso sano di investimento, in cui ognuno fissa i paletti in totale coerenza con il proprio modo di agire".
Di Pietro Razzini