Nell'arco di circa 15 giorni IREN pareggia il risultato della partita con il Comune di Parma sulla questione dell'accensione dell'inceneritore. 1 a 1 quindi e palla a centrocampo.
Il 12 luglio scorso, infatti, i giudici del tribunale amministrativo, presieduto da Angela Radesi, non avevano riscontrato l'urgenza della richiesta da parte del gestore e rimandano tutto alla discussione nel merito prevista appunto per il 31 luglio. Era stato segnato in primo punto a favore del Comune di Parma, che aveva sostenuto l'irricevibilità, l'inammissibilità e l'improcedibilità della domanda di Certificato di Conformità Edilizia e Agibilità Parziale presentata da Iren il 28 giugno. Con quest'ultima decisione il TAR dell'Emilia Romagna sezione distaccata di Parma
ha dato via libera a Iren, riscontrando "una evidente contraddittorietà e perplessità nell'agire amministrativo" e hanno riconosciuto la complessità che comporta la discussione su quale ente sia titolare del rilascio del titolo richiesto, che richiede "un approfondimento nel merito". I magistrati hanno anche tenuto conto del danno economico in cui la multiutility può incorrere mantenendo fermo per l'estate l'impianto, rilevando "un rilevante pregiudizio incombente" per Iren che deriverebbe "dagli ingenti oneri finanziari cui essa risulterebbe esposta".
Infine il Comune di Parma è stato anche obbligato al pagamento delle spese legali conteggiate in 2.000€.
In attesa del 9 ottobre i rifiuti continueranno a bruciare a Ugozzolo.