Martedì, 02 Luglio 2013 14:12

Castelfranco e San Cesario, uniformare (al ribasso) le imposte.

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Modena, 2 luglio 2013 -

Differenze di quasi il 9% (per ciò che riguarda l'Imu) e del 100% (sull'addizionale Irpef) sono difficilmente spiegabili per due amministrazioni come San Cesario e Castelfranco. Ecco perché chiediamo che le aliquote applicate nei due comuni siano uniformate>. La richiesta arriva da Lena Ferrari, Luca Prandini, William Toni e Mauro Bastoni, rispettivamente presidenti di CNA, Confcommercio, Lapam Confartigianato e Confesercenti,

all'indomani degli incontri di presentazione dei bilanci preventivi dei due comuni.
Ma le quattro associazioni prendono di mira anche la Tares, un'imposta il cui aumento è considerato iniquo. . Infatti al 10% determinato dalla trasformazione della tariffa in tassa e, quindi, dall'impossibilità di detrarre l'Iva, si aggiunge un aumento che dovrebbe aggirarsi tra il 3% ed il 5%, a cui potrebbe aggiungersi a fine anno un ulteriore conguaglio dello 0,30% per i cosiddetti servizi indivisibili. Perplessità sono state espresse anche di fronte alla scelta di lasciare la fatturazione della Tares ad Hera, scelta di fronte alla quale il comune potrebbe trovarsi a dover pagare questo servizio senza essere certo di incassare le somme relative.
, dicono i quattro presidenti, che tuttavia riconoscono le difficoltà delle amministrazioni pubbliche, bloccate dai vincoli del patto stabilità e bistrattate dai tagli nell'erogazione di risorse. Difficoltà - dicono le associazioni - di cui siamo consapevoli. Ma chiediamo la stessa consapevolezza anche da parte delle istituzioni e della politica, quest'ultima non sempre disponibile al confronto.
Tanto per fare un esempio, alla presentazione ufficiale del bilancio alle associazioni non era presente nessuna forza politica. .
Le Associazioni hanno anche riproposto il tema del sostegno al commercio, una funzione indispensabile per lo sviluppo e la crescita: concludono le Associazioni.