Le Associazioni del circuito parmense trovano soluzioni per il pianeta insieme ad 80 ricercatori dal mondo. A Parma la due giorni di meeting, organizzati dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (BCFN), sono stati ospitati presso l'Auditorium Paganini. -
Parma, 14 ottobre 2015 -
Se "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita" è il filo logico che attraversa tutti gli eventi organizzati sia all'interno che all'esterno di Expo, c'è chi a Parma è riuscito realmente a confrontarsi su come trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo. Per due giorni la città ha visto la genesi dello Youth Manifesto, un insieme di proposte concrete per risolvere i paradossi del sistema alimentare. Due giorni di meeting, organizzati dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (BCFN), sono stati ospitati presso l'Auditorium Paganini e hanno visto l'interazione tra 80 ricercatori da tutto il mondo, le aziende e le Associazioni del circuito Cibopertutti di Parma. Un progetto che ha identificato alcune proposte riconoscendo nei 7 ruoli chiave del sistema alimentare globale, le 7 figure professionali a cui è affidata la gestione del pianeta: policymaker, agricoltori, attivisti, educatori, industria alimentare, giornalisti e ricercatori. Ancora una volta le Associazioni locali si sono messe in gioco per il diritto al cibo con soluzioni concrete, questa volta dialogando con entità diverse per scrivere il Manifesto sul futuro dell'alimentazione nel mondo.
LE PROPOSTE
Per i policymaker: valutare l'impatto ambientale, sociale, culturale e sulla salute delle proposte e delle scelte politiche, senza limitarsi alla semplice analisi economica dei costi e benefici.
Per gli agricoltori: favorire il ritorno dei giovani all'agricoltura, l'attività che ci nutre. Lavorare con i Governi per dare a ogni persona un miglior accesso alla terra in contesti rurali e urbani, per ottenere maggiori finanziamenti e ideare migliori strategie per far crescere una nuova generazione di agricoltori.
Per gli educatori: impegnarsi a insegnare ai giovani la relazione che lega il cibo, le persone, la salute e il pianeta, rendendo obbligatoria nei programmi scolastici di tutto il mondo l'educazione alimentare e all'agricoltura.
Per i manager dell'industria alimentare: guidare le aziende creando filiere sostenibili, supportando gli agricoltori e sviluppando prodotti sani che ispirino i consumatori ad adottare stili di vita sostenibili.
Per i giornalisti: valorizzare l'informazione sui temi della fame, del cibo, dell'obesità, dell'alimentazione e dell'agricoltura basata sui fatti, anche creando un "Foodlitzer", premio internazionale per il giornalismo indipendente sulla sostenibilità agroalimentare.
Per gli attivisti: chiedere alle aziende agricole e alimentari di organizzare dei tavoli di lavoro con i nostri rappresentanti, favorendo la cooperazione tra il mondo del business e gli attivisti, ad esempio nell'ambito di agricoltura sostenibile, della riduzione degli sprechi alimentari e della formulazione di prodotti più sani.
Per i ricercatori: fornire dati aperti e imparziali, per connettere tra loro discipline diverse e far sì che concetti complessi su cibo, agricoltura e nutrizione diventino comprensibili, accessibili e utilizzabili.
IL CONTRIBUTO DELLE ASSOCIAZIONI
Un grande contributo alla realizzazione dello Youth Manifesto è stato dato dalle Associazioni del circuito Cibopertutti, rete della società civile che conta 30 organizzazioni del volontariato e della cooperazione sociale sul territorio parmense. Guidate dal loro "capogruppo" Cibopertutti, tutte le Associazioni partecipanti sono anche sostenitrici del progetto Kuminda, primo festival in Italia dedicato al diritto al cibo e alla sovranità alimentare sostenuto dalla Regione Emilia Romagna, dalla Provincia di Parma, supportato nella sua organizzazione da Fondazione CariParma, dall'Università di Parma ma in particolar modo dal Centro Servizi per il Volontariato di Parma, Forum Solidarietà.
La ricchezza della differenza e del confronto hanno guidato la due giorni di meeting al Paganini, tra giovani e mentors: "Abbiamo da sempre strutturato il nostro pensiero ed il nostro lavoro sul dialogo tra locale e globale – sottolinea Veronica Federico dell'Associazione MANI –. Per questo vale la pena fare uno sforzo affinché i linguaggi del mondo del "for profit" e del "no profit" interagiscano".
Parla della sua associazione Carlotta Pioli, responsabile progetti per Parma per gli Altri, l'Organizzazione presente nel territorio parmense da oltre 25 anni: "Operiamo in Africa, soprattutto in Etiopia e in Eritrea. Come un ponte, da Parma ci colleghiamo al mondo esattamente come i dialoghi creati grazie al BCFN, sono partiti dalla piccola realtà di Parma per portare i valori e gli interrogativi della nostra generazione ad un livello più elevato".
Non casuale è stata pertanto la scelta di Parma come location per "un evento internazionale che ha fatto confluire in città giovani donne e giovani uomini di provenienze geografiche, culturali e religiose diverse – come osserva Anna Paini, Docente di Antropologia dell'Università di Verona che collabora con l'Associazione Cibopertutti –. Un networking di saperi, expertise e generazioni che guardano al futuro". Un futuro oggi nelle mani dei giovani, che è importante sappiano "osare nelle proprie idee con passione e gentilezza", come ha ricordato la Docente riportando le parole pronunciate da Paolo Barilla durante la presentazione del Manifesto ad Expo.
E se è dal confronto che scaturiscono le idee migliori, "mai come ora è fondamentale costruire spazi di dibattito e di formazione – suggerisce Francesca Bigliardi di Forum Solidarietà – per compiere azioni comuni su temi che non possono essere delegati né solo ai tecnici né solo ai volontari. Temi come quello, appunto, del cibo che sarà presto al centro del seminario "Nutrire il Pianeta. Cosa manca e cosa ci attende. Cosa inserire in agenda e come attivarsi", che si svolgerà nell'ambito del Festival Kuminda, sabato 24 ottobre". L'auspicio di tutti è che l'evento del BCFN possa diventare un appuntamento fisso a Parma, sostenuto in particolare da chi, come Michele Maccari, giovane collaboratore di ICEA, ha seguito le edizioni precedenti svoltesi a Milano: "Il festival Kuminda da dieci anni propone sul nostro territorio tematiche in linea con gli obiettivi del BCFN. In primis l'agricoltura sostenibile, biologica e famigliare che hanno un ruolo fondamentale nello sfamare il Mondo, così come il recupero delle sementi locali, la tutela del suolo e della biodiversità in genere".
Sostenibilità, dunque, ma anche educazione: "Il nostro gruppo di lavoro – racconta Carlotta Valesi parte del CUCI, Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale dell'Università di Parma – è stato arricchito dalla presenza di giovani provenienti da USA, Italia, Taiwan, India, Indonesia, Francia e Nepal con l'obiettivo di elaborare buone pratiche che gli "Educators" possono implementare nei vari Paesi del mondo e nei diversi settori educativi". Al meeting globale non è mancata poi la partecipazione dei media, ai quali si è unita in altre vesti Rosanna Pippa rappresentante dell'Associazione "madre" Cibopertutti: "Il mezzo comunicativo è essenziale nel mondo odierno. Si è parlato quindi di accessibilità di tutti all'informazione, un'informazione libera da pressioni delle lobby del cibo, di etica del lavoro e di responsabilità educativa del giornalismo". Tanto si è detto e tanto resta da dire. "Questa grande opportunità – dice Anna Vittoria Sarli di MANI – è solo il primo passo verso una vera apertura del privato al pubblico che può e deve continuare". Come rappresentante della Food Industry, Marco Ubaldi di Cibopertutti si è calato infine in un ruolo del tutto nuovo per "contrastare il divario tra sostenibilità ed insostenibilità, aspetti sui quali non sembra tuttavia esservi ancora completo accordo tra le classi dirigenziali attuali. Perché dunque le nostre idee, non sempre rivoluzionarie, non sono ancora applicate da tutti gli attori del settore agroalimentare?".
Il risultato dell'evento BCFN, la creazione dello Youth Manifesto, è consultabile –insieme ad altri approfondimenti - al sito bcfn.youthmanifesto.org della Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition.