Nuovo magazzino per la stagionatura del Parmigiano Reggiano e nuovo punto vendita. Domani l'inaugurazione del Caseificio Oratorio S. Giorgio di Carpi: investiti 1,2 milioni di euro. -
Modena, 22 aprile 2015 -
L'ultimo caseificio cooperativo di Carpi investe e si amplia. L'Oratorio S. Giorgio presenta domani – giovedì 23 aprile -, ricorrenza di S. Giorgio Martire, il nuovo magazzino per la stagionatura del Parmigiano Reggiano e il nuovo punto vendita. L'inaugurazione e benedizione delle strutture sono in programma alle 10.30; intervengono il vescovo di Carpi mons. Francesco Cavina, l'assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli, il consigliere delegato all'Agricoltura della Provincia Romano Canovi, il sindaco di Carpi Alberto Bellelli, i presidenti di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco, del Consorzio del Parmigiano Reggiano Giuseppe Alai e della sezione modenese del Consorzio Aldemiro Bertolini.
Il caseificio Oratorio S. Giorgio, che l'anno scorso ha festeggiato gli ottanta anni di attività (la cooperativa è stata costituita nel 1933, ma le prime forme di Parmigiano Reggiano sono state prodotte nel 1934), ha investito 1,2 milioni di euro per realizzare le nuove strutture. È stato costruito un nuovo magazzino con scalere antisismiche, mentre il vecchio magazzino, che era stato danneggiato dal terremoto del 2012, è stato adeguato alle norme antisismiche; complessivamente i due magazzini per la stagionatura 24-36 mesi possono contenere 15 mila forme di Parmigiano Reggiano. È completamente nuovo il punto vendita, più grande del precedente e con un'offerta di prodotti più ampia.
Il caseificio Oratorio S. Giorgio ha otto soci che, grazie ai recenti investimenti effettuati con i contributi del Piano regionale di sviluppo rurale, aumenteranno il conferimento di latte a 30 mila quintali annui; presidente del caseificio è il correggese Attilio Redolfi, mentre il vicepresidente è il carpigiano Emilio Cavazzuti. La produzione annua di Parmigiano Reggiano sfiora le 6 mila forme; oltre il 60 per cento del prodotto è venduto nei due spacci (il secondo si trova all'interno del mercato coperto di Carpi).
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
Lieve recupero anche per il Parmigiano Reggiano di 24 mesi. Fermi i listini del burro e delle creme a uso alimentare. Segnali di cedimento per il Latte spot.
di Virgilio 22 aprile 2015 -
LATTE SPOT Un altro piccolo segnale di cedimento del latte spot sulla piazza di Verona è stato registrato lunedi scorso. 34,02€/100/litri di latte è stata la minima quotazione del latte crudo spot nazionale e 36,09 il valore massimo contrattato. Una tendenza al ribasso replicata anche anche dal latte intero spot di provenienza estera che lo sorso lunedì è stato quotato tra 30,93 e 31,96€/100 litri di latte (-3,17% sulla precedente quotazione).
BURRO E PANNA Dopo l'ondata ribassista delle ultime due settimane i listini di burro, determinati alla borsa milanese, hanno mantenuto i prezzi della precedente ottava. Nello specifico il burro CEE è stato quotato 2,95€/kg, 3,15 il burro da centrifuga, 2,15 il burro pastorizzato e 1,95€/kg lo zangolato.
Come era stato anticipato dalla seduta borsistica reggiana, il burro zangolato da creme fresche quotato lo scorso venerdì alla borsa di Parma, ha ceduto il -3,13% collocandosi a 1,55€/kg. Stabilizzati invece i listini delle creme a uso alimentare. 1,47-1,52€/kg e 1,50€/kg le quotazioni registrate rispettivamente a Verona e Milano.
GRANA PADANO Lieve segnale di ripresa del Grana Padano limitatamente al formaggio più stagionato. A Milano, realizzando un +0,68% , il 15 mesi di stagionatura è stato quotato tra 7,10 e 7,75€/kg. mentre è rimasto stabile il listino del 9 mesi con quotazione compresa tra 6,35 e 6,45 €/kg.
PARMIGIANO REGGIANO Guadagna 5 centesimi il Parmigiano Reggiano fresco alla Borsa di Parma.
Nessuna variazione invece per il prodotto più stagionato che, da febbraio, si mantiene nell'intervallo tra 8,75 e 9,10€/Kg. Realizzando un +0,33% il 12 mesi di stagionatura colloca il listino tra 7,55 e 7,85 €/Kg.
Il gutturnio riserva 2010 della Cantina si riconferma campione di casa a Verona. Gran Menzione ottenuta all'edizione 2015 di Vinitaly. -
Piacenza, 21 aprile 2015 -
È ancora il Duca di Ferro, pregiato gutturnio riserva, a portare in alto i colori di Cantine Casabella grazie alla Gran Menzione ottenuta all'edizione 2015 di Vinitaly, i cui risultati sono giunti solo ieri. Un vino che ricorda nei forti sentori di cuoio e di vaniglia, percepiti durante l'affinatura in barriques, la tradizione della Terra del Vino, che continua ad alimentarsi di profumi caratteristici e sapori armonici ed eleganti.
Il Duca di Ferro è l'emblema di questa terra: è un vino potente ed elegante, caratteristiche che riprendono la figura epica cui il vino si ispira. È un inno alla terra del Mont'Arquato, di Castell'Arquato, splendido borgo medievale, protagonista di indimenticabili vicende storiche. Così come tutta la linea "Mont'Arquato".
La Gran Menzione a Vinitaly, dopo il prestigioso premio "Denominazione di Origine" del 2014, proprio nell'anno del Centenario della cantina, è una conferma del lavoro svolto fino a questo momento. Un lavoro che parte dall'attenzione per un territorio storicamente vocato alla produzione enologica e che giunge ai grandi numeri dell'esportazione della cantina, che va a toccare tutti e cinque i continenti, amplificando il nome di Piacenza e di Castell'Arquato.
Protagonista della linea il Duca di Ferro, il cui abito grafico riprende nella linea elegante ed armoniosa la storica armatura del Duca Alessandro Farnese, accanto allo stemma del Mont'Arquato.
"Siamo molto soddisfatti anche di questo risultato" ha commentato il direttore di Cantine Casabella Gianfranco Rossi. "È la conferma che stiamo crescendo, bene e con ottimi prodotti che vanno a colpire nella giusta direzione. Vinitaly si conferma un'ottima vetrina internazionale e siamo lieti che, ancora una volta, il nostro lavoro abbia ottenuto i riscontri sperati".
È un risultato che giunge nell'anno di Expo2015, anno in cui Cantine Casabella propone un omaggio a questa terra con la linea "I Vini della Tradizione": gutturnio e malvasia rifermentati in bottiglia, ispirati alla metodologia usata ancora oggi, come un tempo, nelle nostre campagne.
In allegato scaricabile la brochures del Duca di Ferro
(Fonte: ufficio stampa Cantine Casabella)
I vini premiati potranno fregiarsi di una speciale etichetta identificativa. Al concorso del Vinitaly, considerato uno dei più rigorosi al mondo, hanno partecipato 2.585 vini provenienti da 32 paesi. -
Modena, 21 aprile 2015
Sono sei i premi conquistati dalle cantine aderenti a Confcooperative Modena al 22esimo concorso enologico internazionale di Vinitaly, svoltosi alla Fiera di Verona dal 12 al 16 aprile. La Cantina S. Croce di Carpi ha vinto una medaglia d'argento con il suo Emilia Igt Lambrusco semisecco "Il Castello" 2014 e una gran menzione con il Lambrusco di Sorbara doc secco 2014.
La Cantina Formigine Pedemontana ha ottenuto due gran menzioni: una per il Lambrusco Igt Emilia rosato frizzante "Tramontino" 2014 e una con il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro doc amabile "Rosso Fosco" 2014. La Cantina Settecani di Castelvetro ha ricevuto una gran menzione per l'Emilia Igp Lambrusco rosato secco "Vini del Re" 2014, mentre la Cantina di Carpi e Sorbara ha conquistato una gran menzione con il Lambrusco Mantovano dop secco "P1946" 2014.
I vini premiati potranno fregiarsi di una speciale etichetta identificativa. Al concorso del Vinitaly, considerato uno dei più rigorosi al mondo, hanno partecipato 2.585 vini provenienti da 32 paesi. Sono state assegnate complessivamente 75 medaglie; i vini delle cantine cooperative italiane hanno conquistato dodici medaglie e un premio speciale. Tutte le cantine saranno premiate durante l'Expo di Milano nel padiglione "Vino – A taste of Italy".
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)
Conclusa a Verona la competizione più partecipata al mondo con campioni da 32 Paesi. La siciliana Terre della Baronia vince il Premio speciale "Gran Vinitaly 2015". Casale del Giglio Az. Agr. S.r.l. - Le Ferriere di Latina in Lazio si aggiudica il Premio speciale "Vinitaly Nazione 2015", insieme alla Winzer Sommerach - Der Winzerkeller - Sommerach (Germania) e alla Vincon Vrancea S.A. - Focsani (Romania). Le premiazioni nel Padiglione "Vino – A taste of Italy", durante l'Expo di Milano. -
Verona, 21 aprile 2015 –
È l'italiana Azienda Agricola G. Milazzo - Terre della Baronia di Campobello di Licata (AG - Italia) la vincitrice del Premio speciale "Gran Vinitaly 2015", assegnato alla cantina che ha ottenuto il maggior punteggio in base a due medaglie conseguite in gruppi diversi del 22° Concorso Enologico Internazionale di Vinitaly, svoltosi a Verona dal 13 al 16 aprile 2015.
I vini iscritti quest'anno alla competizione enologica più rigorosa e selettiva al mondo sono stati quasi 3.000, con record di 32 Paesi partecipanti, tra i quali per la prima volta Svezia, Giappone e Taiwan.
Tre le aziende vincitrici del Premio speciale "Vinitaly Nazione 2015", attribuito al produttore di ogni Paese che ha ottenuto il maggior punteggio calcolato dalla somma delle valutazioni riferite ai migliori tre vini insigniti del diploma di "Gran Menzione". Si tratta della Winzer Sommerach - Der Winzerkeller - Sommerach (Germania); del Casale del Giglio Az. Agr. S.r.l. - Le Ferriere (LT - Italia) e della Vincon Vrancea S.A. - Focsani (Romania).
Il Premio speciale "Denominazione di Origine 2015", assegnato al vino di ogni denominazione di origine italiana che in assoluto ha conseguito il miglior punteggio (a condizione che per ogni denominazione di origine abbiano partecipato almeno 40 campioni), è stato attribuito all'Amarone della Valpolicella Docg 2010 Lavarini Soc. Agr. di Lavarini Massimo & C. S.S. - Negrar (VR); al Valdobbiadene Prosecco Docg Superiore Spumante Extra Dry "2" 2014 Progettidivini S.r.l. - Soligo di Farra di Soligo (TV); al Gutturnio Doc Frizzante "Tradizione Piacentina" 2014 Az. Agr. Il Poggiarello - Scrivello di Travo (PC); al Montepulciano d'Abruzzo Doc "Val di Fara - Selezione di Famiglia" 2013 Spinelli S.r.l. - Atessa (CH); al Prosecco Doc Treviso Spumante Brut 2014 Sanfeletto S.r.l. - San Pietro di Feletto (TV) e al Trentino Doc Moscato Giallo Vino Biologico 2014 Cantina Toblino S.c.a. - Sarche (TN).
In palio, per i vini italiani, anche il premio "Banco Popolare", assegnato al Vin Santo del Chianti Doc "Il Conio" 2005 della Eredi Benito Mantellini Az. Agr. S.S. - Terranova Bracciolini (AR), per aver conseguito il miglior punteggio in assoluto fra tutti i vini italiani di tutte le categorie previste dal regolamento del 22° Concorso Enologico Internazionale.
Dei 3.000 campioni iscritti, 2.585 sono stati ammessi a giudizio; di questi, i 720 che hanno ottenuto un punteggio di almeno 82/100, per un massimo del 30% dei campioni di ciascuno gruppo di ogni categoria, sono stati premiati con diploma di "Gran Menzione". I primi venti vini di ogni categoria e gruppo previsti dal regolamento che hanno ottenuto il miglior punteggio sono stati rivalutati da tre commissioni diverse e quelli che hanno ottenuto le migliori performance sono stati rispettivamente insigniti con Gran Medaglia d'Oro, Medaglia d'Oro, Medaglia d'Argento e Medaglia di Bronzo. In totale sono state attribuite 75 medaglie: 17 Gran Medaglie d'Oro, 18 Medaglie d'Oro, 23 Medaglie d'Argento e 17 Medaglie di Bronzo.
La premiazione dei vini vincitori di medaglia sarà uno degli eventi organizzati nel Padiglione "Vino – A taste of Italy", durante l'Expo di Milano.
Durante le selezioni dei vini partecipanti al 22° Concorso Enologico Internazionale sono stati utilizzati complessivamente 20.000 bicchieri e sono state compilate 17.275 schede di valutazione pari a 246.395 giudizi parziali.
Organizzato da Veronafiere - Vinitaly in collaborazione con Assoenologi, il Concorso Enologico Internazionale si fregia del patrocinio della Commissione dell'Agricoltura e dello Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, dell'Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (OIV), dell'Union Internationale des Oenologues (UIOe) e dei ministeri delle Politiche agricole alimentari e forestali e dello Sviluppo economico. Il servizio di sommelier è stato gestito grazie alla Fondazione Italiana Sommelier.
(Fonte: Servizio Stampa Veronafiere)
Dalle 10,00 alle 18,00 a Polesine Parmense l'evento con 50 grandi cuochi dell'Associazione Chef to Chef emiliaromagnacuochi
Parma, 20 aprile 2015 - Oggi, all'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense, 9 caseifici del Parmigiano Reggiano saranno presenti alla grande kermesse della cucina e dei prodotti enogastronomici di eccellenza di Chef to Chef emiliaromagnacuochi.
In un contesto rurale ancora intatto e in edifici risalenti al 1300, andrà infatti in scena l'evento "Centomani di questa terra", che accoglierà giornalisti, foodies, esperti e produttori per una giornata all'insegna dell'enogastronomia e della cucina di qualità dell'Emilia-Romagna.
Dalle ore 10,00, oltre 50 chef dell'associazione Chef to Chef emiliaromagnacuochi saranno all'opera per offrire al pubblico la possibilità di assaggiare, scoprire e conoscere i prodotti del territorio reinterpretati e abbinati in varie declinazioni.
Il Consorzio del Parmigiano Reggiano, che per due anni ha confermato il proprio sostegno alla manifestazione come sponsor principale, sarà presente quest'anno, accompagnato da 9 caseifici (3 di Modena, 3 di Reggio Emilia, 2 di Parma e uno di Mantova), per presentare in anteprima la "Parmigiano Reggiano Identity".
Questa manifestazione, che si terrà all'inizio del prossimo anno, sarà una giornata di incontro tra i produttori e gli operatori dell'alta gastronomia per accorciare ulteriormente la filiera con i principali interpreti del prodotto. La "Parmigiano Reggiano Identity", infatti, offrirà ai protagonisti della ristorazione d'alta qualità la possibilità di conoscere direttamente le diverse realtà artigianali e permetterà agli chef e agli operatori di scegliere in modo consapevole il Parmigiano Reggiano più adatto alle proprie esigenze (tipo di cucina e caratteristiche del locale) e ai gusti dei clienti.
"A 10 giorni dall'avvio di Expo 2015 – sottolinea il Consorzio del Parmigiano Reggiano - il presentare in anteprima questo evento assume un significato strettamente legato a quelli che saranno alcuni dei temi portanti dell'esposizione universale che prenderà vita a Milano dal 1 maggio".
"Il Parmigiano Reggiano, infatti – prosegue il Consorzio - è caratterizzato da una forte biodiversità che verrà sottolineata in modo particolare proprio in occasione dell'evento del 20 aprile, visto che ognuno dei caseifici partecipanti all'anteprima sarà rappresentativo di una particolarità che lo contraddistingue: dalle razze diverse di bovine (dalla bruna alpina alla bianca modenese, passando per la rossa reggiana), alle lunghe e diverse stagionature, alle diverse zone produttive, che toccano montagna, pianura e collina.
Tra i protagonisti dell'evento in programma il 20 aprile all'Antica Corte Pallavicina, come si è detto, vi sono nove caseifici; due caseifici parmensi (il Caseificio Gennari Sergio e Figlie l'Azienda agricola Iris), tre caseifici reggiani (il Caseificio sociale di Cavola di Toano, il Caseificio Sociale Castellazzo e l'azienda Grana d'Oro), tre caseifici modenesi (la Cooperativa casearia del Frignano, il Caseificio Rosola di Zocca e il caseificio Dismano), e un caseificio mantovano (la Latteria agricola Begozzo).
Dalle 10 alle 18, un ricco programma di incontri e dibattiti animerà le cantine della prestigiosa struttura di Polesine parmense.
Alle 18,00 il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti, interverrà nel dibattito dal titolo "Il futuro. Per una piattaforma gastronomica regionale, il cibo è solo surplus di godimento o modello culturale ed economico?"
(Fonte CFPR)
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 16 19 aprile 2015
SOMMARIO Anno 14 - n° 16 19 aprile 2015
(In allegato la news letter in formato pdf scaricabile)
1.1 editoriale Il paese del bengodi cade a pezzi. Ricominciare daccapo!
3.1 Lattiero caseario La caduta dei derivati del latte.
4.1 Expo2015 I Musei del Cibo: le eccellenze di Parma per Expo 2015
4.2 salute e benessere Dimagrire col cioccolato per poi mantenere il peso
5.1 tempi di crisi Fallimenti diminuiti nel primo trimestre 2015
5.2 eventi Torna "Caseifici Aperti"
6.1 aspettando expo2015 La porta d'ingresso di Expo2015, il Padiglione Zero.
7.1 export Esportazioni di formaggi italiani in crescita
8.1 ambiente Greenpeace cerca fondi sola da privati.
9.1 promozioni "vino" e partners
A pochi chilometri da Milano, pronta ad accogliere i visitatori di Expo 2015, c'è Parma, per antonomasia territorio di cultura e di eccellenze enogastronomiche. Una storia millenaria custodita nei Musei del Cibo.
Parma, 19 aprile 2015 -
Expo 2015 è un evento atteso da tempo, un momento in cui tutti saranno chiamati a riflettere sul significato profondo dell'impegno a "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". Questo spirito porterà a Milano l'intero pianeta; un mondo intero che si confronterà sul ruolo del cibo per l'uomo e per la società.
Expo quindi non sarà solo Milano, ma sarà un punto di partenza per guardare a tutto il territorio italiano. Sarà un'occasione unica per presentare i territori a tutto il mondo seguendo il fil rouge tematico dell'esposizione universale 2015.
A pochi chilometri da Milano, pronta ad accogliere i visitatori di Expo 2015, c'è Parma, per antonomasia territorio di cultura e di eccellenze enogastronomiche. A raccontarle troviamo il circuito dei Musei del Cibo della provincia di Parma, sei percorsi museali dedicati ai prodotti che hanno contribuito a far crescere e a diventare famosa la Food Valley italiana, raccontandone la storia, le tradizioni, le evoluzioni industriali e il loro contributo alla cultura nazionale.
I Musei del Parmigiano Reggiano, della Pasta, del Pomodoro, del Salame, del Prosciutto e la Cantina dei Musei del Cibo nell'anno dell'Expo sono una meta significativa con il loro approccio didattico-esperienziale alla crescita della conoscenza del tema del food, della cultura legata all'agro-alimentare.
Il lavoro e l'amore per la terra, la ricerca tecnico-scientifica, l'imprenditoria illuminata hanno portato Parma a divenire un luogo simbolo dell'industria agro-alimentare.
Qui si concentrano importanti industrie della lavorazione della pasta, del latte, del pomodoro, dei salumi e dei formaggi tra i più famosi nel mondo, offerti anche grazie ad un'industria meccanica specializzatasi nelle tecnologie d'avanguardia per la lavorazione degli alimenti. Sono proprio le tecniche e le tecnologie produttive, di trasformazione e di conservazione che vengono illustrate in ogni museo, partendo sempre dalla tradizione e dalla cultura che si nasconde dietro ogni alimento.
In questi mesi interamente dedicati al cibo e alla sua funzione nella vita dell'uomo, i Musei continueranno le loro attività intensificando quelle rivolte alle scuole e alle famiglie per rispondere allo spirito di divulgazione e sensibilizzazione delle giovani generazioni che traccia le linee guida di Expo. Tutti insieme per nutrire il nostro pianeta e dare nuova energia alla vita.
15.000 visite nell'edizione precedente (+50%). Il 5% stranieri
Reggio Emilia, 14 aprile 2015 - Dopo l'edizione dei record dell'ottobre scorso (oltre 70 strutture coinvolte e 15.000 visitatori, con un incremento del 50% rispetto alla precedente), decine di caseifici del Parmigiano Reggiano si preparano ad un nuovo week end di accoglienza dei consumatori all'insegna della tradizione, del sapore e dell'artigianalità.
Il 25 e il 26 aprile, infatti, tornerà in scena l'iniziativa "Caseifici aperti", promossa dal Consorzio del Parmigiano Reggiano per offrire ai consumatori la possibilità di entrare direttamente in quel mondo di piccole strutture in cui artigianalmente si produce un'eccellenza alimentare italiana conosciuta in tutto il mondo, caratterizzata da volumi di export in continua crescita (+3,6% nel 2014) e da consumi interni che lo scorso anno hanno ripreso la via della crescita (+1,7%) dopo la sostanziale stabilità del biennio precedente.
In questo contesto decisamente favorevole per i consumi, ma in presenza di quotazioni all'origine ancora insoddisfacenti, la nuova edizione di "Caseifici aperti" vuole dunque rafforzare proprio il legame con i consumatori, "con l'obiettivo - spiega il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Alai – di favorire una più ampia e precisa conoscenza del Parmigiano Reggiano sia nelle sue caratteristiche intrinseche che per altri elementi assolutamente esclusivi e ben verificabili attraverso le visite, a partire dal profondo ed esclusivo legame con il territorio".
"A questa conoscenza legata alle visite, che rappresentano una sorta di "Expo della qualità" – prosegue Alai – si associa anche la spinta che si imprime sulle vendite dirette da parte dei caseifici (supportate anche dai servizi online del Consorzio, con 50.000 contatti attivi), che sono quelle che attualmente garantiscono una redditività che premia il lavoro e gli investimenti e interessano circa 300.000 forme".
L'iniziativa – come si è detto – nell'ottobre 2014 ha registrato un vero e proprio record, non solo per le 15.000 visite registrate, ma soprattutto per la provenienza dei visitatori, che è andata ben oltre i confini del comprensorio di produzione.
Dalle province di produzione è giunto il 15% delle visite, mentre la quota più consistente (il 65%) ha interessato consumatori italiani provenienti da altre aree del Paese (da Torino a Venezia, da Firenze a Milano, e via via Ferrara, Siena, Verona, Trieste, Treviso, Roma, la riviera romagnola, le Marche e la Puglia).
Per la prima volta da quando l'iniziativa è stata lanciata (all'indomani del terremoto del maggio 2012, quando venne istituita come occasione per ringraziare i consumatori della concreta solidarietà espressa ai caseifici pesantemente danneggiati dal sisma), anche i visitatori stranieri (provenienti, in particolare, da Francia, Svizzera e Austria) hanno affollato i caseifici del Parmigiano Reggiano, portandosi ad una quota del 5% sul totale.
Con questi numeri alle spalle, i "Caseifici aperti" il 25 e 26 aprile attendono ora i consumatori con un intensissimo e diversificato programma di iniziative: degustazioni e vendite dirette, infatti, saranno affiancate da visite guidate, eventi speciali per adulti e bambini, giochi e sorprese.
Partecipare da protagonisti all'iniziativa è semplicissimo: sul sito web del Consorzio di tutela è presente una sezione ( http://www.parmigianoreggiano.it/dove_trova/caseifici_aperti_1/ext/CaseificiAperti/default.aspx ) con l'elenco dei caseifici aderenti al progetto, quotidianamente aggiornata sia sulle strutture interessate che sulle attività proposte in ciascuna.
Un comodo sistema di geolocalizzazione, inoltre, permette di trovare la struttura più vicina e più affine alle proprie esigenze.
Per rendere ancora più coinvolgente ed emozionante questa edizione di "Caseifici aperti", tutti i consumatori che visiteranno i caseifici artigianali del Parmigiano Reggiano sono invitati a condividere la loro esperienza attraverso l'hashtag #caseificiaperti da utilizzare su tutti i Social Media del Consorzio (Twitter, Facebook, Instagram e Pinterest).
A ricordo della giornata, il Consorzio ha anche ideato un piccolo gadget per tutti i visitatori.
(Fonte CFPR)
Aspettando Expo2015. Padiglione Zero, "il padiglione dei padiglioni" come lo ha definito Giancarlo Baselli. La grande storia dell'uomo dalle origini fino ai giorni nostri.
Milano, 19 aprile 2015 -
Lo scenografo Giancarlo Baselli (con all'attivo diverse scenografie e collaborazioni di successo nel cinema) lo ha definito "il padiglione dei padiglioni". In effetti si tratta di uno dei padiglioni chiave dell'Expo, una monumentale porta di ingresso che si calcola sarà varcata da almeno il 75% dei visitatori totali. Ce lo introduce Davide Rampello, il curatore artistico del Padiglione Zero in questo video che potete trovare, insieme a molti altri contenuti utili, presso il Centro Risorse Road To Expo su www.intercoins.com.
SCENOGRAFIE ARDITE IN UN PERCORSO EMOZIONALE
Un luogo speciale che vuole rappresentare la memoria dell'umanità e le sue conquiste sociali dalla sua comparsa sulla terra fino ad oggi. 9000 metri quadri di scenografie ardite come quella che troveremo all'ingresso, la rappresentazione di una grande biblioteca classica (una porta di 24 metri per 50 in castagno, rovere, quercia, olmo) ispirata agli immensi archivi del passato.
A queste si accompagnerà, come un pendolo tra passato e presente, una moderna biblioteca digitale fatta di tanti monitor su cui proiettare le conquiste dell'umanità, la sua capacità di evolversi in rapporto con la natura.
Su questo enorme schermo incastonato in una parete di 20 metri verranno proiettate video sul cacciare, pescare, allevare e coltivare e molto altro ancora.
Tanti fotogrammi del film dell'umanità che raccontano la natura, l'avvio dell'agricoltura e dell'allevamento, l'industrializzazione fino ad arrivare allo spreco alimentare dei nostri tempi. Centinaia di attrezzi e recipienti ci mostreranno gli utensili usati dall'uomo nel corso dei secoli, dalla ruota siriaca del 2000 a. C. all'aratro, alla falce. Si vedranno terra artificiale arata e muri a secco, esempio di nascita della proprietà private.
DALL'AGRICOLTURA ALL'ALLEVAMENTO VERSO LA MODERNITÀ
Enormi cassette di spezie e semi ci ricorderanno la capacità dell'uomo di coltivare la terra.
Per rappresentare l'allevamento ci sarà invece uno spazio in cui ci accoglieranno migliaia di statue iperrealiste di mammiferi, uccelli, pesci e animali di ogni tipo che hanno accompagnato la vita dell'umanità. Tra le attrazioni anche I recipienti usati dall'uomo per la raccolta e la conservazione tra le quali un'enorme giara alta sei metri in cui si potrà fisicamente entrare per sperimentare I rumori del grano e dell'olio che venivano versati al suo interno.
Una quercia dalla grande chioma ci ricorderà la storia secolare dell'uomo, una sorta di albero della vita e della conoscenza, in questo percorso emozionale che parte dal passato per portarci fino al presente con uno sguardo di speranza verso il futuro.
Verso la fine del percorso grande spazio sarà riservato al processo di industrializzazione dell'uomo e al suo progressivo sviluppo che lo porterà alla modernità con le conseguenti problematiche che tutti conosciamo. Drammi e catastrofi ambientali come tsunami e terremoti ma anche drammi alimentari contrapposti come malnutrizione e obesità.
Il finale del padiglione zero sarà una finestra sul futuro, uno scenario in cui il pianeta viene coltivato in modo rispettoso dall'uomo grazie all'utilizzo di tecniche sostenibili.
LE BEST SUSTAINABLE PRACTICES PER EXPO 2015
Tra le iniziative presenti al Padiglione Zero ci sarà la proiezione in video di 5 progetti selezionati da una giuria internazionale presieduta dal Principe Alberto di Monaco.
Questi le best practices selezionate:
1. Gruppi di pastori per una gestione sostenibile dei pascoli in Mongolia, organizzato dal Ministero dell'Industria e dell'Agricoltura mongolo
2. Intensificare l'agricoltura attraverso il potenziamento dei negozi delle cooperative agricole, sviluppato dalla IARBIC e dall'Unione delle federazioni dei produttori del Niger
3. Network regionali a supporto dei piccoli produttori di caffè, ideato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale d'Italia e dall'associazione Nazionale del Caffè del Guatemala
4. Progetto latte Africa: ama la tua terra, combatti la povertà, bevi il tuo latte, sviluppato dall'Associazione tanzaniana di allevatori NjoLIFA, dalla ONG CEFA e da Granarolo Group
5. Il cibo risorsa per assicurare assistenza e inclusione agli indigenti, realizzato e concretizzato dalla NGO - Fondazione della Banca del Cibo - e dalla Federazione Europea delle Banche del Cibo
Altri 13 progetti saranno invece rappresentati, sempre nel Padiglione Zero, attraverso un percorso fotografico. Tra questi ne citiamo alcuni:
Presentazione dell'agricoltura senza lavorazione del terreno. in Libano, sviluppato in Libano dall'Università Americana di Beirut.
Ecuador, i cereali ancestrali combattono la povertà e la malnutrizione, realizzato in Ecuador da Oxfam Italia e dall'Organizzazione Indigeni e Contadini dell'Ecuador
Le reti di ricercatori agricoli e i partenariati Nord-Sud per trasformare l'agricoltura e la società dell'Africa dell'Ovest verso la sostenibilità, la giustizia e l'abbondanza, realizzato grazie all'Istituto di Ricerca per l'Agricoltura Organica della Svizzera e ai Centri di Ricerca Agricola del Burkina-Faso, del Benin e del Mali.
(Fonte Expo215)
Nonostante la crisi di alcuni mercati importanti. Anche nel 2014 i caseari made in Italy hanno realizzato performance straordinarie sui mercati esteri con oltre 331 mila tonnellate che hanno varcato i confini nazionali per un valore record di 2,2 miliardi di euro.
Roma 14/04/2015- Tali risultati sono stati conseguiti nonostante la chiusura del mercato russo (-45% in volume rispetto al 2013), uno dei più promettenti degli ultimi anni che assorbiva circa il 2% delle esportazioni italiane e che tra il 2010 e il 2013 aveva mostrato una crescita di oltre 135 punti percentuali, e nonostante il cambio euro/dollaro che non ha favorito gli acquisti da parte degli Stati Uniti, quarto mercato di sbocco per i formaggi italiani (-5,7% in volume rispetto al 2013). Nuove opportunità si sono profilate, invece, nei mercati dell'est Europa - in particolare Polonia (+18,5%), Repubblica Ceca (+9,1%) e Romania (+22%) - e, sebbene rappresentino ancora quote esigue, interessanti tassi di crescita si sono evidenziati nei flussi diretti in Cina e Corea (rispettivamente +41% e +26%) e negli Emirati Arabi Uniti (+28%).
Tra i tanti formaggi esportati sono soprattutto i freschi - mozzarella in testa - ad aver realizzato i numeri più interessanti: nell'ultimo anno le esportazioni sono aumentate del 3,1% in volume sfiorando le 140 mila tonnellate e se si considera il quinquennio 2010-2014 i tassi di crescita hanno addirittura superato il 35%.
Anche Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno fatto registrare una crescita significativa (+3,4% rispetto al 2013), seppure a fronte di una corrispondente contrazione dei prezzi medi all'export.
Risultati importanti, sono stati messi a segno anche dai formaggi grattugiati (+9,7% in volume), da provolone (+7,2%) e Gorgonzola (+2,7%). Considerando i primi quattro mercati di destinazione (Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti) emerge che nel 2014 la mozzarella e i freschi italiani sono cresciuti soprattutto in Germania (+8,2% in volume) e in Francia (+7,0%), mentre hanno registrato una flessione nel Regno Unito (-2,5%). Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno registrato la crescita maggiore nel Regno Unito (+9,1%), mentre sono aumentati meno in Germania e in Francia (rispettivamente +3,7% e +2,1%) ed è riapparso il segno negativo per le vendite negli USA (-5,2%). Il Gorgonzola, infine, è stato molto più apprezzato nei Paesi bassi (+13,9% in volume) e nel Regno Unito (+7,3%).
(Fonte Ismea)
Latte e formaggi non registrano alcuna variazione mentre il burro continua a perdere valore. L'export dei formaggi a denominazione è cresciuto seppure realizzando prezzi medi sensibilmente inferiori.
di Virgilio, Parma 15 aprile 2015 -
LATTE SPOT: Nessuna variazione di prezzo rilevata riguardo il latte spot sia relativamente il crudo nazionale sia riferito al quello pastorizzato intero di provenienza estera. Nello specifico sono perciò stati riconfermati i listini del 30 marzo non essendo vi stata quotazione la scorsa settimana in ragione della festività pasquale. Tra 35,05 e 36,09€/100 litri di latte la quotazione del nazionale veronese e tra 31,96 e 32,99/100 litri di latte per il pastorizzato estero.
BURRO E PANNA: Il crollo dei derivati del latte. Tutti i listini di burro sono in profonda fase d'arretramento. In controtendenza solo la piazza di Milano relativamente alla crema di latte a uso alimentare che recupera 2 centesimi riposizionandosi a 1,50€/kg. Il crollo più significativo è stato registrato dallo zangolato di panne fresche sulla piazza di Parma che, cedendo 10 centesimi, è precipitato a 1,60€/kg con prospettive di ulteriore cedimento. Infatti, la piazza reggiana, nella seduta di ieri, ha ceduto altri 5 centesimi portando il valore a 1,55€/kg anticipando, molto probabilmente, la quotazione ducale di venerdì prossimo.
GRANA PADANO: Ancora calma piatta per il Grana Padano DOP. I listini sulla piazza milanese non hanno subito alcuna variazione. In sintesi,le ultime quotazioni rilevate a Milano hanno confermato tra 6,35 e 6,45€/kg il prezzo all'ingrosso del 9 mesi di stagionatura e tra 7,05 e 7,70€/kg l'intervallo di prezzo relativamente al 15 mesi e oltre di stagionatura.
PARMIGIANO REGGIANO: Stazionari anche i listini del Parmigiano Reggiano Reggiano DOP. I piccoli segnali di ripresa che, in modo altalenante si sono succeduti da inizio anno e limitatamente per il formaggio più fresco, non si sono manifestate nell'ultima settimana di rilevazione. In sintesi per 12 mesi sono confermate le quotazioni tra 7,50 e 7,85€/kg. mentre per il 24 mesi i prezzi sono, ormai da molto tempo (10 settimane consecutive), bloccati tra 8,75 e 9,10€/kg.
Cresce l'export anche per il Grana Padano e Parmigiano Reggiano che hanno fatto registrare una crescita significativa (+3,4% rispetto al 2013), seppure a fronte di una corrispondente contrazione dei prezzi medi all'export. E' quanto rilevato dall'Ismea analizzando i dati del 2014. Tale crescita è da considerarsi notevole interesse anche in considerazione dell'embargo russo, uno dei mercati più promettenti degli ultimi anni che assorbiva circa il 2% delle esportazioni italiane.
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 15 12 aprile 2015
SOMMARIO Anno 14 - n° 15 12 aprile 2015
Anno 14 - n° 15 12 aprile 2015 (scaricabile in formato pdf)
1.1 editoriale Milano, "prove" di sicurezza in vista di Expo 2015
3.1 cereali (2) Mercati ancora titubanti, risalito il corn e disceso il grano
4.1 cereali (1) Con l'ufficializzazione dei dati USDA, il mercato ha reagito con qualche sorpresa.
5.1 Lattiero caseario Nel segno della "serenità" le quotazioni a cavallo di Pasqua
6.1 vino 22° concorso enologico internazionale. Speciale Expo 2015
7.1 vino tempo di concorsi All'insegna dell'EXPO il Concorso enologico "Matilde di Canossa - Terre di lambrusco"
7.2 Enolitech Vinitaly Ad Enolitech vince l'innovazione.
8.1 cerealicoltura "Fattore Futuro" - Giovani agricoltori cercasi per filiera cerealicola e non solo.
8.2 alimentare All'Italia torna l'appetito?
9.1 Bio tendenze Bio-picnic e merenda nei parchi di Parma consegnati in "bici".
10.1 olio di oliva Ismea, record dell'import di olio di oliva nel 2014
12.1 promozioni "vino" e partners
Vino Dal 12 al 16 aprile 2015 a Veronafiere il 22esimo concorso enologico internazionale con 3.000 campioni da più di 30 paesi.
Verona - La competizione, la più selettiva, partecipata e longeva al mondo, si svolge quest'anno eccezionalmente dopo Vinitaly, dal 12 al 16 aprile, come anteprima di Expo 2015. Attesi 3.000 campioni da oltre 30 Paesi, che divisi in 16 categorie saranno valutati, con un rigore unico tra i concorsi enologici, da 21 commissioni per un totale di 105 esperti provenienti da una quarantina di Paesi.
Solo il 3% dei vini riceverà una medaglia.
I Paesi di provenienza delle domande di iscrizione sono: Australia, Austria, Brasile, Bulgaria, Canada, Cile, Croazia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Israele, Italia, Malta, Macedonia, Messico, Moldavia, Nuova Zelanda, Repubblica Ceca, Repubblica di San Marino, Romania, Russia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Sud Africa, Svezia, Svizzera, Taiwan, Turchia, Ucraina, Ungheria, Usa e Venezuela.
I vini italiani vincitori di Gran Medaglia d'oro e Medaglia d'oro saranno protagonisti di una serie di iniziative per la loro promozione in occasione della Mostra Universale di Milano nel padiglione Vino – A taste of Italy realizzato da Veronafiere/Vinitaly su incarico del Ministero delle politiche agricole; a questi vini il compito di rappresentare l'eccellenza enologica italiana in uno spazio dedicato e con degustazioni guidate.
Durante l'edizione 2014 sono stati utilizzati complessivamente 20.000 bicchieri e sono state compilate 17.095 schede di valutazione pari a 244.000 giudizi parziali. Per la compilazione delle schede, il Concorso Enologico Internazionale è l'unico tra le competizioni di pari livello ad utilizzare i supporti informatici.
Organizzato da Veronafiere, il Concorso Enologico Internazionale si fregia del patrocinio della Commissione dell'Agricoltura e dello Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, dell'Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (OIV), dell'Union Internationale des Oenologues (UIOe) e dei Ministeri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dello Sviluppo Economico italiani.
(Verona Fiere 1 aprile 2015)
C'è tempo sino al 6 maggio per iscriversi al Concorso enologico "Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco" e presentare i campioni di vino.
Reggio Emilia, 7 aprile 2015 -
Parte decisamente all'insegna di Expo la nuova edizione (la sesta) del Concorso enologico "Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco", che nel 2014 ha portato alla selezione finale ben 86 vini, dei quali 45 prodotti nella nostra provincia e presentati da 21 aziende.
Le tradizionali attività promozionali della Camera di Commercio di Reggio Emilia legate al Concorso, infatti, si arricchiscono di due grandi eventi legati proprio all'Esposizione internazionale: un educational Press tour di quattro giorni indirizzato a giornalisti e opinion leader stranieri del settore wine in concomitanza con la cerimonia di premiazione (in programma a fine giugno, con Expo 2015 in pieno svolgimento) e un confronto diretto fra aziende vitivinicole e operatori commerciali dell'area asiatica, previsto in ottobre.
"In questo modo – sottolinea il Presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – vogliamo rafforzare la visibilità e gli scambi commerciali internazionali che ruotano attorno ai nostri lambruschi, rafforzando così gli importanti esiti del progetto "Made in Italy, eccellenze in digitale", che in questi mesi ha visto diverse aziende vinicole protagoniste di un percorso orientato ad accrescere le competenze delle imprese sulla promozione e la commercializzazione attraverso i canali web".
E' dunque con questo sguardo fortemente orientato ai mercati esteri che per i viticoltori emiliani e mantovani è scattato il conto alla rovescia per la partecipazione all'edizione 2015 del Concorso enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco", proposto annualmente dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia per valorizzare e promuovere la miglior produzione di lambrusco.
L'iniziativa - patrocinata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – è dedicata alle aziende produttrici di Lambrusco delle province di Reggio Emilia, Modena, Mantova e Parma, alle quali è offerta l'opportunità di veder premiato il loro impegno sulla qualità delle produzioni e, contemporaneamente, di inserire nella prestigiosa vetrina del concorso i propri prodotti.
Le aziende interessate hanno tempo sino al 6 maggio per iscriversi alla nuova edizione del Concorso enologico "Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco" e presentare i campioni di vino sui quali avverrà poi la selezione, prevista il 21 e 22 maggio ad opera di commissioni formate per pubblico sorteggio e composte ciascuna da 6 tecnici.
Il concorso riguarda quattro categorie di vini: Vini Lambrusco frizzanti a denominazione di origine controllata (Dop), Vini Lambrusco frizzanti designati con indicazione geografica tipica (Igp), Vini Lambrusco spumanti a denominazione di origine controllata (Dop) e, novità di quest'anno, i Vini Lambrusco spumanti ad Indicazione Geografica Tipica (Igp).
La proclamazione ufficiale dei vini premiati è prevista, come si è detto, per fine giugno, quando andrà in scena l'Educational Tour per la stampa specializzata e gli operatori internazionali e sarà pubblicata la nuova guida "Terre di Lambrusco 2015".
Folta e prestigiosa, anche per il 2015 la compagine delle realtà istituzionali che affiancano la Camera di commercio di Reggio Emilia per la buona riuscita del Concorso: oltre al Ministero delle Politiche Agricole infatti, patrocinano la manifestazione la Regione Emilia Romagna, Enoteca Regionale dell'Emilia Romagna e le CCIAA di Modena, Parma e Mantova; collaborano con la Camera di commercio Assoenologi, A.i.s. (Associazione Italiana Sommelier – Sezione dell'Emilia) e i quattro Consorzi che operano nelle zone tipiche di produzione del Lambrusco: Consorzio per la Tutela e la Promozione dei Vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa, il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, il Consorzio Volontario per la Tutela dei Vini dei Colli di Parma ed il Consorzio Vini Mantovani.
Per iscrizioni e informazioni: www.concorsolambrusco.it o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Soddisfatti gli espositori presenti al 18° Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l'Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie svolosi dal 22 al 25 marzo. Premiato soprattutto chi ha presentato innovazioni di prodotto e di sistema e chi offre servizi personalizzati. I visitatori, in crescita sul 2014, sono stati 42.000, il 20% esteri da 68 Paesi.
Verona – «Il nuovo è il successo", ne è convinto Othman Freihat, direttore commerciale di Labelpoint, azienda specializzata in etichette personalizzate in rilievo autoadesive in vari metalli, nastri stampati in serigrafia e/o a caldo e rivestimenti speciali per bottiglie. «Il nostro prodotto – prosegue Freihat – è una novità e ha successo. Da due anni veniamo ad Enolitech, che è diventata la nostra fiera di riferimento, la migliore, capace di dare buoni contatti».
Nata nel 1998 come fiera di "servizio" agli espositori e ai visitatori di Vinitaly e Sol – Salone dell'Olio di Oliva (ora Sol&Agrifood) grazie alla sua ampia merceologia che copre tutte le esigenze delle filiere vino e olio, andando dai mezzi tecnici per la coltivazione agli accessori per il servizio e il consumo, Enolitech - Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l'Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie continua a svolgere pienamente questo ruolo crescendo di anno in anno, al passo con le richieste di innovazione espresse dagli operatori (www.enolitech.it).
Quest'anno i visitatori sono aumentati rispetto al 2014, raggiungendo quota 42.000, il 20% dei quali in arrivo da ben 68 paesi. Duecento gli espositori, provenienti anche da Francia, Svizzera, Stati Uniti, Taiwan e Germania.
Proprio la capacità di assecondare le nuove tendenze eco-friendly o biologici è alla base del successo di
Fertenia, l'azienda salernitana attiva anche all'estero specializzata in fitofortificanti, biopromotori di origine vegetale, biostimolanti, fertirriganti, integratori speciali, microelementi, integratori fogliari, concimi minerali ed organici per l'agricoltura biologica, a Verona per la prima volta quest'anno: «Non avevamo idea di come sarebbe andata, ma a consuntivo – dice Valerio Conza, proprietario con la famiglia e marketing manager di Fertenia – posso dire che oltre a nostri grandi clienti consolidati presenti a Vinitaly siamo stati contattati da nuovi viticoltori, che hanno guardato con interesse i nostri prodotti. Enolitech ci ha permesso di consolidare la nostra immagine».
L'innovazione di Coravin è stata anche la carta vincente del successo di Ceretto ad Enolitech. L'azienda piemontese, insieme all'ingegnere americano Greg Lambrecht inventore del sistema, ha presentato a Verona un cavatappi che non stappa la bottiglia ma penetra nel tappo attraverso un ago, permettendo la mescita al bicchiere. L'imissione di gas argon e l'elasticità del sughero preservano il vino rimasto dal contatto con l'ossigeno, mantenendo all'interno della bottiglia un ambiente adatto alla prosecuzione del suo naturale invecchiamento. «Il padiglione di Enolitech – spiega Mauro Mattei – si è dimostrato tranquillo e ideale per lavorare con una clientela ampia e selezionata, interessata all'aspetto tecnologico e soprattutto enologico del sistema. Un elemento, questo, vincolante quando si deve decidere la partecipazione ad una fiera».
Molto dell'efficienza della filiera enologica e dell'olio di oliva dipende dalla logistica e dai trasporti, sia per la necessità di dare un servizio adeguate ad aziende anche di piccole dimensioni sparse sul territorio nazionale ma attive all'estero, sia per la delicatezza del prodotto. Enolitech offre soluzioni anche in questo campo, con espositori specializzati, come JF Hillebrand Italia presente – come ricorda il suo direttore commerciale Mascia Giannetti – ormai da 18 anni.
Esperta nel trasporto espresso su pallet e presente per l'ottavo anno consecutivo ad Enolitech anche Palletways: «Il vino, e l'olio rappresentano per noi, in termini di volumi, il 30% circa del nostro business – afferma Roberto Rossi, presidente di Palletways Italia e Francia e consigliere di Palletways Europe GmbH –. Questo grazie alla nostra capacità di specializzarci e differenziarci dalla concorrenza, anche con una politica attenta all'ambiente. Per questo Enolitech – conclude – si conferma un appuntamento irrinunciabile, che ci dà la possibilità ogni anno di entrare in contatto con centinaia di produttori di vino e olio e di consolidare il rapporto privilegiato che da anni ci lega a questi settori».
Positivo sulla sua presenza ad Enolitech Giancarlo Simonelli, titolare de L'Officina delle Idee 3.0, società specializzata nel supporto alle piccole e medie imprese nell'ambito della comunicazione e dell'immagine (suo l'originale allestimento in cartone proposto nel Bistrot Enolitech e nel Ristorante Goloso di Sol&Agrifood): «Anche quest'anno l'impressione sulla fiera è stata buona – dice Simonelli – con un numero di contatti rilevante. Molti i contatti anche nel 2014, diversi dei quali si sono concretizzati nel corso dell'anno con opportunità commerciali che siamo riusciti a sfruttare. Del resto la filiera enogastronomica è quella che più si addice ai nostri prodotti e servizi».
Sempre più soddisfatto della sua partecipazione ad Enolitech, sia come espositore che come partner di Vinitaly e sponsor tecnico di Vinitaly and the city, Federico de Majo, titolare di Zafferano, azienda leader nella produzione di calici da degustazione: «È con estrema soddisfazione che, anche quest'anno, abbiamo affiancato il nostro marchio a questa manifestazione sempre molto attesa, che attrae, oltre a moltissimi operatori italiani, anche una grande quantità di buyer stranieri. Le degustazioni guidate, la presenza in diversi padiglioni della manifestazione e l'utilizzo da parte di numerosi espositori del nostro ormai noto ed inconfondibile calice 'Esperienze', hanno dato alla nostra azienda una invidiabile visibilità. Da non sottovalutare la grande risonanza che ha avuto nelle piazze della Città l'evento Vinitaly and the City, al quale Zafferano ha voluto partecipare in qualità di sponsor con i propri calici. Ogni partecipante ha potuto avere in omaggio il calice ufficiale con l'acquisto di un buono per le consumazioni, un'opportunità di notorietà rivolta al grande pubblico. Arrivederci dunque ad Enolitech e alla prossima edizione di Vinitaly, quella del cinquantesimo!».
Servizio Stampa Veronafiere 8 aprile 2015
IRI per TUTTOFOOD: l'alimentare confezionato torna a crescere dopo anni di calma piatta. +2,4% la crescita dell'intero settore
Agli italiani sta tornando l'appetito. Sembrano confermarlo i dati delle vendite di alimentari e bevande che IRI Infoscan, analista di settore tra i leader nel largo consumo, ha elaborato a febbraio 2015 per TUTTOFOOD: con un valore di oltre 6,6 miliardi di euro sull'anno progressivo, l'insieme del settore Alimentare Confezionato è cresciuto del 2,4%, dopo anni di "calma piatta".
"Il quadro economico inizia a presentare segnali di miglioramento - spiega Daniele Gilli, Direttore Commerciale di IRI - e l'andamento piatto dei prezzi favorisce la spesa. Il picco di positività è dato dall'Ortofrutta a peso imposto, buon andamento per la Drogheria e ritorno a performance positive anche per Fresco e Freddo e per le Bevande".
Cos'altro scopriamo sbirciando nel carrello della spesa dei nostri connazionali?
Il ritorno in grande stile di un alimento pregiato come la carne - +19,4% per un valore di 85 milioni - conferma il feeling positivo tra i consumatori.
Ma l'Italia ha pure tanta voglia di naturalità: aumenti a due cifre anche per il Biologico, +17,7%, che tocca i 148 milioni in valore. Il comparto dei Surgelati cresce in linea con il mercato (+2,1%) e fa registrare un valore di 360 milioni.
Quanto al Fuori Casa, nonostante i difficili anni attraversati, secondo dati de Il Sole 24 Ore il nostro Paese si conferma terzo mercato d'Europa in valore dopo Gran Bretagna e Spagna, con un giro d'affari di 72 miliardi di euro, il 14% dell'intera UE.
Da record il numero di punti di consumo nel Bel Paese: sono ben 300 mila distribuiti sul territorio nazionale.
Segnali positivi che avranno a maggio un banco di prova d'eccezione in TUTTOFOOD, riferimento a cui guarda tutto l'agroalimentare soprattutto per la sua proiezione internazionale unica nel settore in Italia.
(TuttoFood 8 aprile 2015)
L'olio di oliva italiano archivia un 2014 contrassegnato da andamenti inusuali per quasi tutte le variabili.
Roma - Con un produzione quasi dimezzata, prezzi al frantoio eccezionalmente elevati e un livello di importazioni come non si vedeva da 20 anni, l'olio di oliva italiano archivia un 2014 contrassegnato da andamenti inusuali per quasi tutte le variabili. L'ultima, quella delle importazioni, emerge da un'elaborazione Ismea sui dati Istat relativi a tutto il 2014.
Da gennaio a dicembre, spiega l'Istituto, sono giunte dall'estero ben 666 mila tonnellate di olio di oliva e sansa, mai così tante negli ultimi 20 anni, con una spesa che ha superato il miliardo e mezzo di euro.
La crescita degli esborsi (+23,3%) è stata più contenuta rispetto all'incremento dei volumi importati (+38%) a causa della flessione media dei listini degli oli provenienti dalla Spagna, vero grande bacino di approvvigionamento estero dell'industria italiana. A condizionare gli scambi commerciali dell'Italia è stato, infatti, il picco storico delle disponibilità spagnole della campagna 2013/14 esitate a prezzi particolarmente competitivi.
Per l'export, di contro, il 2014 è stato un anno di record mancati. In volume, infatti, nonostante un incremento del 6% sul 2013, le consegne oltre i confini nazionali si sono fermate a 411 mila tonnellate, non riuscendo ad eguagliare il primato del 2012, mentre in valore si è avuta una lieve flessione rispetto al 2013 (-0,4%). Il risultato di queste dinamiche import-export è un saldo della bilancia commerciale in valore che torna in rosso per 151 milioni di euro, dopo tre anni di segni positivi.
Analizzando le più importanti destinazioni dell'export nazionale di olio di oliva, si evidenzia un buon riscontro negli Stati Uniti (+5,6% in quantità) e in Canada, dove si è registrata una progressione sia in volume (+30%) sia in valuta (+15,5%). Di contro in Germania si è accusato un 3% in meno in valore a fronte di una sostanziale stabilità dei volumi. Bene l'export anche in Giappone (+5,9% le quantità). In tema di nuovi Paesi clienti, risulta in drastica flessione la domanda di olio di oliva in Cina, non solo di provenienza italiana ma degli altri Paesi esportatori, mentre avanza di oltre il 30% l'export tricolore in Russia.
(Ismea servizi 2 aprile 2015)
Nei consumi di ortofrutta crescono i prodotti innovativi. Tra le ultime novità di Macfrut: i Frecciarossa fermano a Rimini Fiera. -
Bologna, 10 aprile 2015 -
Nell'ottica di caratterizzare e documentare le nuove tendenze di consumo di prodotti ortofrutticoli in Italia e all'estero, e in linea con la rinnovata proposta di Macfrut 3.2 (tre punto due), la Fiera Italiana dell'Ortofrutta che vedrà l'esordio a Rimini dal 23 al 25 settembre 2015, nasce il Macfrut Consumers' Trend, realizzato in collaborazione con il CSO (Centro Servizi Ortofrutticoli).
Macfrut Consumer's Trend presenterà mensilmente informazioni e dati sui consumi di frutta e verdura con un'attenzione particolare alle tendenze innovative, che andranno così a documentare l'atteggiamento dei consumatori nei confronti di nuovi prodotti o segmenti di offerta verso le filiere ad alto contenuto di innovazione.
"Il Macfrut Consumers' Trend non è un semplice osservatorio di analisi e studio, bensì un più ampio progetto di rilancio della filiera ortofrutticola in Italia – spiega Renzo Piraccini, Presidente di Cesena Fiera – Il primo report evidenzia un dato fondamentale: non c'è crescita senza innovazione. Chi ha investito in innovazione e ha fatto sistema, dimostra di affrontare meglio le sfide che il mercato globale pone quotidianamente. Macfrut 2015 ha fatto della innovazione la chiave del proprio sviluppo".
"Innovazione, organizzazione e internazionalizzazione sono le chiavi del rilancio della ortofrutta dell'Emilia Romagna e nel Paese – afferma l'Assessore all'Agricoltura della Regione Emilia Romagna, Simona Caselli - Per quanto riguarda l'innovazione, quella varietale in testa, una conferma arriva anche dai dati diffusi oggi, che dimostrano come siano gli stessi consumatori a chiedere prodotti con un alto contenuto di innovazione e qualità. La Regione ha espresso da subito il proprio apprezzamento e il proprio sostegno alla nuova edizione riminese di Macfrut, che, stando alle prime anticipazioni, si preannuncia di alto livello e con le carte in regola per offrire ai nostri produttori e operatori di tutta la filiera un'occasione di crescita sui mercati internazionali. Sono certa che sapranno cogliere numerosi questa opportunità".
Il primo report di Macfrut Consumers' trend
Macfrut Consumers' trend evidenzia una piccola ripresa dei consumi di ortofrutta, con un +1% rispetto all'anno precedente e 7,9 milioni di tonnellate acquistate. "Questa ripresa – dichiara Elisa Macchi, Direttore di CSO – è un segnale senz'altro positivo ma non è sufficiente per considerare in fase di risoluzione il problema dei consumi. Un elemento che emerge con chiarezza è che vanno bene i prodotti ad alto contenuto di innovazione, ed è su questo piano che si devono concentrare gli sforzi per il rilancio".
Tra i prodotti più performanti in termini di acquisti, emerge un'affermazione dei consumi di fragola. I consumi di fragola sono in crescita del 4% rispetto al 2013 nonostante un'annata disastrosa in termini commerciali, e analizzando i dati storici elaborati da CSO, si evidenzia dal 2005 ad oggi un incremento dei consumi pari al +27%.
Il successo e l'apprezzamento dei consumatori è legato sicuramente anche all'altissimo contenuto di innovazione della fragolicoltura italiana. Innovazione varietale, soprattutto, e innovazione agronomica, grazie alle tecniche messe a punto per ampliare il calendario commerciale garantendo, comunque, un prodotto a basso impatto ambientale ed alto valore qualitativo.
"In Italia si acquistano oggi 85.000 tonnellate di fragole (dato 2014) - spiega Elisa Macchi - e la fragola si sta sempre più destagionalizzando con picchi di consumo nei mesi da marzo a giugno, e un richiamo anche ad agosto".
Tra gli altri prodotti con i consumi in crescita ad alto contenuto di innovazione vengono citati i piccoli frutti (lamponi, mirtilli, more), che dal 2015 ad oggi sono quintuplicati in termini di quantità acquistate superando le 8.000 tonnellate annue.
In crescita anche gli acquisti di melone che recentemente superano le 200.000 tonnellate contro le 180.000 di qualche anno fa, e di mele che grazie alla diversificazione varietale e alla brandizzazione vanno a costituire una vera e propria "categoria" di prodotto nei reparti ortofrutta.
Tra gli ortaggi è da notare le crescita esponenziale dei consumi di radicchio negli ultimi anni legata ad un progetto di valorizzazione del legame prodotto/territorio inserito in un contesto di riqualificazione dei terreni dal punto di vista agroambientale. Il radicchio tardivo di Treviso IGP e il Variegato di Castelfranco IGP presentano un trend di acquisti in Italia con una crescita dell'8% medio annuo.
Sempre tra gli ortaggi merita uno sguardo particolare il comportamento d'acquisto degli italiani nei riguardi dei pomodori. Annualmente si acquistano in Italia 525.000 tonn. di pomodori con un –0,5% rispetto al 2013.
Per quanto riguarda i ciliegini invece gli acquisti segnano un +8% negli ultimi 5 anni grazie alle declinazioni offerte dalle importanti innovazioni varietali.
Osservando le tendenze 2014 sul fronte della distribuzione si nota una crescita significativa del canale discount con +2% a scapito soprattutto degli ambulanti e mercati rionali. Crescono in misura importante anche i dettaglianti e gli specializzati e questa tendenza rappresenta senz'altro una indicazione di attenzione verso la qualità dell'offerta. La Grande Distribuzione Organizzata mostra una crescita dei Supermercati e Superette, mentre gli Ipermercati mostrano una sostanziale stabilità nel lungo periodo.
L'edizione di Macfrut 3.2
La prossima edizione di Macfrut, organizzata da Cesena Fiera, sarà articolata su sei padiglioni, per un totale di 11 settori espositivi in rappresentanza dell'intera filiera: Sementi, Novità vegetali & Vivaismo, Tecnologie produttive, Produzione, Commercio & Distribuzione, Macchinari & Tecnologie, Materiali & Imballaggi, IV gamma, Frutta Secca, Logistica, Servizi.
Due i cardini dell'edizione 3.2: innovazione e internazionalizzazione.
Partiamo dall'innovazione. La kermesse si caratterizza per l'attenzione alle tecnologie, il confezionamento e il packaging, settori nei quali il nostro Paese è leader indiscusso. Non solo: un altro punto chiave è l'apertura al mondo della ricerca, ai breeder e ai vivaisti, dove ad oggi non esiste una fiera europea di riferimento.
L'internazionalizzazione è la seconda parola chiave di Macfrut. Ad oggi sono stati realizzati quattro Road Show nell'Est Europa (Bulgaria, Polonia, Romania, Ungheria) insieme a UniCredit, gruppo bancario leader indiscusso in Centro ed Est Europa. Nel mese di aprile sono in programma gli appuntamenti nella Repubblica Ceca e in Turchia.
UniCredit è partner strategico dell'iniziativa che sostiene attivamente
"L'internazionalizzazione – spiega Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord UniCredit - è da sempre uno degli obiettivi strategici che UniCredit propone alle imprese come fattore primario per lo sviluppo della produttività e del business. Grazie alla partnership con UniCredit l'edizione 2015 di Macfrut si caratterizza per una spiccata apertura ai mercati esteri che si traduce in opportunità concreta di crescita per le aziende del nostro Paese".
Il percorso di internazionalizzazione di Macfrut prosegue, congiuntamente, anche verso i Paesi del Maghreb (Marocco, Egitto, Tunisia) con i quali sono stati stretti importanti rapporti grazie alla collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, e con i Paesi del Sud America (Brasile e Repubblica Dominicana in primis).
L'operazione di rilancio di Macfrut sta producendo ottimi risultati: la vendita delle aree espositive procede a ritmo serrato, e risulta già prenotato oltre l'80% della superficie occupata lo scorso anno, a conferma del grande interesse che il progetto sta suscitando nella filiera ortofrutticola italiana ed internazionale.
Tra le novità degli ultimi giorni la comunicazione di Trenitalia che ha confermato la fermata dei Frecciarossa nella stazione interna alla fiera di Rimini e la riapertura dell'aeroporto di Rimini dopo alcuni mesi di stop.
Contestualmente a Macfrut, Rimini ospiterà Flora Trade la fiera internazionale del florovivaismo.
(Fonte: ufficio stampa Macfrut)
Cinquant'anni che il caseificio S. Pietro e Paolo a Gaiato di Pavullo trasforma in Parmigiano Reggiano il latte prodotto dalle aziende agricole della zona. Conosciuto soprattutto per la qualità del suo formaggio. -
Modena, 9 aprile 2015 -
Compie oggi cinquant'anni il caseificio S. Pietro e Paolo, società cooperativa agricola costituita il 9 aprile 1965 a Gaiato di Pavullo per trasformare in Parmigiano Reggiano il latte prodotto dalle aziende agricole della zona. Aderente a Confcooperative Modena, il caseificio aveva all'inizio oltre cinquanta soci. Attualmente sono soltanto tre e l'anno scorso hanno conferito poco più di 28 mila quintali di latte, un volume che colloca il S. Pietro e Paolo al terzo-quarto posto tra i caseifici della montagna.
La produzione 2014 di Parmigiano Reggiano ha superato le 5.200 forme, ma il S. Pietro e Paolo è conosciuto soprattutto per la qualità del suo formaggio, scelto tra gli altri dal celebre chef Carlo Cracco per il suo ristorante milanese. Presidente della cooperativa è l'imprenditore agricolo Renzo Lavacchielli, che guida il S. Pietro e Paolo dal 1970. Il cinquantenario della costituzione del caseificio viene celebrato sabato 11 aprile con una cena presso il ristorante Belvedere. Nella zona di Pavullo sono ancora attivi dodici cooperative casearie. A livello provinciale i caseifici aderenti a Confcooperative trasformano in Parmigiano Reggiano oltre il 60 per cento del latte che esce dalle stalle modenesi.
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)
Fattore Futuro è il progetto che offre la possibilità, a 20 giovani agricoltori, di entrare a far parte dei fornitori italiani di McDonald's per tre anni. Scade il 30 aprile la possibilità di candidarsi.
di Virgilio Parma, 09 aprile 2015 –
In pochi sanno che nel modenese, a Bomporto precisamente, esiste un importante partner di McDonald's, la East Balt, dalle cui linee di produzione possono uscire 1 milioni di panini al giorno destinati ai noti fast food dell'insegna statunitense nata a Chicago nel 1955.
E' addirittura ancor meno noto che la produzione di questi "panini" speciali realizzati a Bomporto siano il frutto di una consolidata filiera produttiva italiana che coinvolge agricoltori delle zone di Ferrara, il Molino Quaglia di Padova e appunto la East Balt di Modena.
Le 9.000 tonnellate di grano che McDonald's usa ogni anno vengono macinate da Molino Quaglia, grande azienda nata in provincia di Padova, a Vighizzolo d'Este, 120 anni fa, in grado di produrre circa 400 tonnellate di farina al giorno. Le farine che vengono prodotte per McDonald's utilizzano grano prevalentemente italiano 60% del quale coltivato nella provincia di Ferrara.
East Balt è partner di McDonald's nel progetto Fattore Futuro, nato con l'obiettivo di accompagnare e aiutare i giovani agricoltori nello sviluppo delle loro aziende. Il progetto ha ricevuto il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
PROGETTO FATTORE FUTURO
L'iniziativa si rivolge a imprenditori agricoli italiani con meno di 40 anni che hanno un progetto di innovazione e sostenibilità per la propria azienda, e offre a 20 di loro la possibilità di entrare a far parte dei fornitori italiani di McDonald's per tre anni. I candidati dovranno essere agricoltori e allevatori operanti all'interno di 7 diverse filiere: carne bovina, carne avicola, pane, insalata, patata, frutta, latte.
Per quanto riguarda il grano, McDonald's cerca agricoltori che coltivino grano di forza, varietà Bologna e Golia, nella provincia di Ferrara ma anche di Bologna.
COME CANDIDARSI
E' possibile candidarsi al progetto Fattore Futuro fino al 30 aprile, tutte le informazioni e il modulo di candidatura possono essere scaricati dal sito web dell'azienda a questo indirizzo: http://www.mcdonalds.it/fattore-futuro
CONCLUSIONI
Con "Fattore Futuro", McDonald's intende offrire non solo la certezza di un contratto pluriennale, ma anche l'opportunità di venire in contatto con una realtà che opera su scala internazionale.
Agli agricoltori selezionati, infatti, verrà data la possibilità di approfondire la conoscenza delle filiere, entrando in contatto con esperti e certificatori per comprendere al meglio le dinamiche dell'industria alimentare rispetto a temi quali la qualità e la sicurezza alimentare.
I mercati, all'indomani dei dati diffusi dall'USDA, non hanno ancora intrapreso una direzione chiara. Il corn è risalito mentre ha perso quota il grano mentre il seme è rimasto invariato
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 09 aprile 2015 -
A una settimana dalla pubblicazione dei dati USDA i mercati non si sono ancora stabilizzati. Sedute al rialzo si sono alternate con altre al ribasso facendo segnare:
Corn maggio 383,00 (-2) luglio 391,00 (-2)
Grano maggio 526,00 (-1,6) luglio 525,00 (-2,6)
Semi maggio 971,00 (-7,4) luglio 976,20 (-7,2)
Farina maggio 319,70 (-3,3)luglio 319,30 (-3,4)
Per contro i valori registrati il giorno seguente (1 aprile 2015) la pubblicazione dei dati risultarono:
Corn maggio 376,20 (-18,2), luglio 384,20 (-18,20)
Grano maggio 511,60 (-18,4) luglio 514,00 (-19,2)
Semi maggio 973,20 (+5,40) luglio 977,60 (+5,00)
Farina maggio 326,80 (+3,60) luglio 325,20 (+2,90)
In breve sintesi, quindi, vi è stata una ripresa del corn a fronte di una riduzione del grano e della farina mentre sono stazionari i prezzi dei semi.
I Dati USDA
Indicatori internazionali (08/4/2015)-
l'Indice dei noli è nuovamente sceso a 583 punti e il petrolio invece si è impennato a 52,98$ dollari al barile. Sul fronte valutario si sta assistendo a un leggero rafforzamento del dollaro che ha portato l'indice di cambio a 1,0856.
Mercato interno -
Ancora scambi ridotti sul fronte del mercato interno anche se si fa sempre più concreta la carenza di farina di soia.
Cominciano a circolare i primi contratti di mais riferiti alla nuova campagna con valori compresi tra 175,00 e 185€/ton arrivo Lombardia base contratto 103.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
EUROPRO srl - intermediazione granaglie e cereali - Milano
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Gli areali di semina non hanno confermato l'attesa diminuzione del Corn a favore della Soja. I dati USDA.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 08 aprile 2015 -
L'USDA ha alzato il sipario sui dati di raccolta e sulle superfici previste di semina. Il mercato ha immediatamente reagito al ribasso tranne per la soja che, al contrario delle previsioni, non ha incrementato le aree di semina a sfavore del mais a tutto vantaggio dei prezzi che si sono rafforzati.
Le previsioni degli analisti (ante USDA)
Corn: 193 milioni di tons contro 178 del 1/3/2014
Grano: 31 milioni di tons contro 29 del 1/3/2014
Soia: 37 milioni di tons contro 27 del 1/3/2014
I Dati USDA
Indicatori internazionali (01/4/2015)-
l'Indice dei noli è risalito a 602 punti e il petrolio oscillava intorno a 47,5$ dollari al barile e il cambio a 1,076.
Mercato interno -
Nessuna variazione sensibile rispetto i giorni precedenti seppure qualche timore sul mercato della farina di soja stia circolando in ragione dei ritardi d'arrivo delle navi.
Intanto la crusca ha toccato quota 150€/ton.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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Nessuna variazione da rilievo per i caseari in concomitanza delle festività pasquali.
di Virgilio - Parma 8 aprile 2015 -
LATTE SPOT Il mese di marzo si è concluso con una leggera perdita di valore rispetto il prezzo medio registrato nel mese precedente. Con un -0,14% corrispondente a una media di 36,29 €/kg. il latte spot crudo nazionale rosicchia parte del recupero di valore registrato nel mese precedente (36,34€/kg.). Complessivamente il primo trimestre ha chiuso con -12,54% rispetto il 2014 (media annua = 41,38€/kg) considerando però che nel gennaio 2014 il prezzo era di ben 48,37€/kg. Così procedendo l'annata solare in corso, il prezzo medio 2015 arretrerebbe di oltre 5 anni. Il 2010, con un recupero del 21,89% sul 2009, chiuse con un prezzo medio di 38,19€/kg.
BURRO E PANNA Contrariamente alle previsioni alla seduta di venerdì Santo, la Borsa di Parma non ha replicato al ribasso il listino del Burro Zangolato registrato a Reggio Emilia il 31 marzo (1,65€/kg) mantenendo quindi invariato i prezzo a 1,70€/kg. Nessuna quotazione invece per le altre piazze (Verona e Milano) in forza della ricorrenza di Pasquetta. Al momento quindi rimangono in vigore i listini dell'ottava precedente. Nello specifico il burro CEE è quotato a 3,10€/kg, 3,30€/kg il burro di centrifuga, 2,30€/kg il pastorizzato e 2,10 lo zangolato.
GRANA PADANO A causa delle festività Pasquali i listini del Grana Padano DOP non hanno subito variazioni. Listini che, come abbiamo avuto modo di confermare settimanalmente, sono invariati da molte settimane replicando da Novembre 2014 un prezzo medio di 6,40€/kg. il prodotto fresco con stagionatura di 9 mesi e oltre. 7,38€/kg è la media di marzo del 15 mesi di stagionatura che ha riportato i 4 centesimi guadagnati nel mese precedente rispetto il mese di gennaio.
In sintesi,le ultime quotazioni rilevate a Milano hanno confermato tra 6,35 e 6,45€/kg il prezzo all'ingrosso del 9 mesi di stagionatura e tra 7,05 e 7,70€/kg l'intervallo di prezzo relativamente al 15 mesi e oltre di stagionatura.
PARMIGIANO REGGIANO Nessuna variazione è intervenuta nella seduta borsistica di Parma alla vigilia di Pasqua confermando perciò i listini sia del 24 mesi di stagionatura sia del più fresco (12 mesi). Per il 12 mesi sono confermate le quotazioni tra 7,50 e 7,85€/kg. mentre per il 24 mesi i prezzi sono inchiodati da 9 settimane tra 8,75 e 9,10€/kg. Nonostante i piccoli segnali di ripresa che si sono manifestati sin da inizio d'anno, le quotazione medie del Parmigiano Reggiano 12 mesi del primo trimestre 2015 (7,58€/kg.) soffrono di un gap del -8,21% rispetto la media del 2014 (8,26€/kg).
Sesta edizione del Concorso enologico "Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco". Le tradizionali attività promozionali della Camera di Commercio di Reggio Emilia legate al Concorso si arricchiscono di due grandi eventi. -
Reggio Emilia, 7 aprile 2015 -
Parte decisamente all'insegna di Expo la nuova edizione (la sesta) del Concorso enologico "Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco", che nel 2014 ha portato alla selezione finale ben 86 vini, dei quali 45 prodotti nella nostra provincia e presentati da 21 aziende.
Le tradizionali attività promozionali della Camera di Commercio di Reggio Emilia legate al Concorso, infatti, si arricchiscono di due grandi eventi legati proprio all'Esposizione internazionale: un educational Press tour di quattro giorni indirizzato a giornalisti e opinion leader stranieri del settore wine in concomitanza con la cerimonia di premiazione (in programma a fine giugno, con Expo 2015 in pieno svolgimento) e un confronto diretto fra aziende vitivinicole e operatori commerciali dell'area asiatica, previsto in ottobre.
"In questo modo – sottolinea il Presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – vogliamo rafforzare la visibilità e gli scambi commerciali internazionali che ruotano attorno ai nostri lambruschi, rafforzando così gli importanti esiti del progetto "Made in Italy, eccellenze in digitale", che in questi mesi ha visto diverse aziende vinicole protagoniste di un percorso orientato ad accrescere le competenze delle imprese sulla promozione e la commercializzazione attraverso i canali web".
E' dunque con questo sguardo fortemente orientato ai mercati esteri che per i viticoltori emiliani e mantovani è scattato il conto alla rovescia per la partecipazione all'edizione 2015 del Concorso enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco", proposto annualmente dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia per valorizzare e promuovere la miglior produzione di lambrusco.
L'iniziativa - patrocinata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – è dedicata alle aziende produttrici di Lambrusco delle province di Reggio Emilia, Modena, Mantova e Parma, alle quali è offerta l'opportunità di veder premiato il loro impegno sulla qualità delle produzioni e, contemporaneamente, di inserire nella prestigiosa vetrina del concorso i propri prodotti.
Le aziende interessate hanno tempo sino al 6 maggio per iscriversi alla nuova edizione del Concorso enologico "Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco" e presentare i campioni di vino sui quali avverrà poi la selezione, prevista il 21 e 22 maggio ad opera di commissioni formate per pubblico sorteggio e composte ciascuna da 6 tecnici.
Il concorso riguarda quattro categorie di vini: Vini Lambrusco frizzanti a denominazione di origine controllata (Dop), Vini Lambrusco frizzanti designati con indicazione geografica tipica (Igp), Vini Lambrusco spumanti a denominazione di origine controllata (Dop) e, novità di quest'anno, i Vini Lambrusco spumanti ad Indicazione Geografica Tipica (Igp).
La proclamazione ufficiale dei vini premiati è prevista, come si è detto, per fine giugno, quando andrà in scena l'Educational Tour per la stampa specializzata e gli operatori internazionali e sarà pubblicata la nuova guida "Terre di Lambrusco 2015".
Folta e prestigiosa, anche per il 2015 la compagine delle realtà istituzionali che affiancano la Camera di commercio di Reggio Emilia per la buona riuscita del Concorso: oltre al Ministero delle Politiche Agricole infatti, patrocinano la manifestazione la Regione Emilia Romagna, Enoteca Regionale dell'Emilia Romagna e le CCIAA di Modena, Parma e Mantova; collaborano con la Camera di commercio Assoenologi, A.i.s. (Associazione Italiana Sommelier – Sezione dell'Emilia) e i quattro Consorzi che operano nelle zone tipiche di produzione del Lambrusco: Consorzio per la Tutela e la Promozione dei Vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa, il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, il Consorzio Volontario per la Tutela dei Vini dei Colli di Parma ed il Consorzio Vini Mantovani.
Per iscrizioni e informazioni: www.concorsolambrusco.it o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
Convegno sul PSR organizzato congiuntamente dalle sedi territoriali di Confagricoltura Parma e Piacenza al teatro Verdi di Busseto. I primi bandi destinati ai giovani. Nel 2016 a bando il 58% delle risorse del quinquennio. -
Parma, 2 aprile 2015 -
Soddisfazione per il convegno dedicato al Piano di Sviluppo Rurale organizzato congiuntamente dalle sedi territoriali di Confagricoltura Parma e Piacenza al teatro Verdi di Busseto mercoledì primo aprile. Oltre duecento gli intervenuti. Diverse le anticipazioni tecniche fornite dal direttore generale all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Valtiero Mazzotti, che ha dettagliato le sei misure sulle quali si articolerà il nuovo Piano.
"Per illustrare al mondo agricolo le modalità operative del nuovo Psr, che avrà una dotazione di 1,2 miliardi di euro – ha sottolineato Mazzotti - già dal mese di maggio avremo una serie di incontri nei diversi territori provinciali nel corso dei quali verranno presentati anche i primi bandi". Il premio per il primo insediamento sarà di 30.000 euro nelle zone ordinarie, mentre sarà elevabile a 50.000 per quelle con vincolo naturale. Il primo requisito resta ancora non aver compiuto i 40 anni all'atto della domanda. La misura dedicata agli investimenti resterà il cuore di tutto il PSR con 191 milioni di dotazione finanziaria. Saranno premiate le aggregazioni di imprese e le filiere. Bene anche le reti d'impresa, come espressamente richiesto da Confagricoltura.
"Ci attendiamo lo sviluppo di una reale imprenditorialità agricola, attraverso investimenti finalizzati alla formazione e all'innovazione e grazie all'incentivazione di modelli aggregativi sull'esempio del contratto di rete – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna Guglielmo Garagnani -. L'obiettivo è quello di rendere più competitive le imprese e creare le condizioni per accedere ai ricchi mercati esteri come indicato dalla Regione tra le priorità. Il nuovo Psr - ha proseguito il presidente regionale - deve ridare redditività alle aziende agricole e puntare tutto sul valore delle produzioni emiliano romagnole. Infatti, mentre il reddito delle industrie di trasformazione negli ultimi anni è aumentato, quello dei nostri imprenditori è sostanzialmente calato e ciò non è più tollerabile. Utilizzare materie prime del territorio deve diventare un impegno ineludibile per le industrie agroalimentari che accedono alle risorse comunitarie".
"Stiamo lavorando per far uscire velocemente i primi bandi condizionati del nuovo Psr, non appena avremo ricevuto la comfort letter da Bruxelles che è attesa entro la fine di aprile". Così ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli intervenendo al convegno. "I primi avvisi pubblici riguarderanno i giovani, il primo insediamento e l'agricoltura in zone svantaggiate" ha spiegato Caselli sottolineando anche l'impegno degli uffici regionali a lavorare per alleggerire il carico burocratico. "Siamo qui per rappresentare insieme le esigenze comuni dell'agricoltura – hanno detto Enrico Chiesa e Monica Venturini, presidenti di Confagricoltura Piacenza e Parma – il mondo agricolo è troppo frammentato ed il messaggio fondamentale di questa iniziativa vuole essere quello di fare sinergia per recuperare in competitività e costruire un futuro unitario valorizzando un territorio e i suoi prodotti. Le risorse messe a disposizione con il PSR sono uno strumento fondamentale per investire in questo senso, per innovare e per strutturare le nostre imprese e il sistema agricolo nell'ottica di una maggiore competitività". "Essere contemporanei è la vera forza – ha detto il presidente nazionale di Confagricoltura, Mario Guidi, nel suo intervento conclusivo – siamo bravi a produrre, ma non a vendere al mondo i nostri prodotti. Abbiamo cinque anni per spendere bene le risorse del PSR e arrivare ad avere un sistema agricolo più forte".
(Fonte: Ufficio Stampa Confagricoltura Parma)
(C.A.S.E.A.) - Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 14 5 aprile 2015
SOMMARIO Anno 14 - n° 14 5 aprile 2015 (scaricabile in formato pdf)
1.1 editoriale Il silenzio della portinaia d'Europa. Perché non parli?
3.1 cereali In attesa dei dati USDA, si registra qualche segno meno.
4.1 Lattiero caseario Fine regime delle quote latte. Crolla il latte spot.
5.1 Quote Latte Latte a libero mercato. Dopo 32 anni finisce il regime delle quote latte.
5.2 Quote latte Quote latte parmigiano reggiano. Adesione in massa degli allevatori
6.1 economia Istat, la fiducia mai così alta dal 2002. Ma dove?
6.2 animali da compagnia Le ricette "Cruelty Free" di Michela Vittoria Brambilla.
7.1 agroalimentare Ismea. Previsioni settimanali.
9.1 promozioni Per Bacco che partner
Una liberazione o una liberalizzazione? Il tanto bistrattato e mal gestito regime comunitario di regolamentazione, comunemente e tristemente noto come regime "quote latte", rischia di venire presto rimpianto.
di Virgilio - Parma, 5 aprile 2015 -
Il mercato libero è una giungla e se non si è cresciuti e addestrati per affrontarlo può fare veramente male.
La nostra filiera latte è tutto tranne che organizzata. Tra gli stessi allevatori rimasti a sventolare il tricolore sui bidoni del latte non c'è intesa e i risultati si sono visti e si continueranno a vedere, ovviamente nella negatività.
La mala gestio del regime delle quote latte nel lungo periodo di applicazione (1983) altro non ha fatto che avvantaggiare gli avversari mentre noi, invece di spendere bene il tempo riorganizzando le filiere produttive, si è investito in litigiosità.
Contenziosi per multe latte da pagare, sanatorie a gogo e ricorsi in decine di tribunali sono il frutto delle strategie di settore. Intanto, gli altri, hanno diligentemente osservato le norme e negli ultimi anni si sono persino permessi il lusso di aumentare le produzioni al fine di presentarsi al 1 aprile 2015 con una maggiore forza contrattuale.
L'Irlanda, ad esempio, nell'ultimo anno ha incrementato i volumi di latte del 20 per cento, Francia e Germania del 12-13 per cento mentre l'Italia del 1,5% a fronte di una produzione del 40-45% inferiore alle necessità d'auto consumo.
Con la liberalizzazione il mercato europeo è diventato ancor più appetibile e, proprio recentemente, Fonterra, la più grande cooperativa lattiera del mondo, dalla Nuova Zelanda è venuta a costruire il nido nei Paesi Bassi.
Mentre tutti fanno strategie noi invece a litigare e urlare che il nostro latte è buono come se fosse l'unico elemento necessario alla vendita.
Ma non basta, la forbice tra prezzo all'allevamento e prezzo al consumo, in questi 32 anni, anziché diminuire si è fortemente ampliata. Se in passato era sufficiente moltiplicare per due il prezzo alla stalla per ottenere il prezzo al consumo oggi è necessario moltiplicare per quattro.
Basti pensare che nell'ultimo anno il prezzo del latte è passato da 41 centesimi al litro (gennaio 2014) a 37 centesimi al litro mentre il prezzo al consumo è passato da 1,37 a 1,49€/litro per il latte fresco intero.
Il mercato così liberalizzato farà ulteriore selezione e nel frattempo ci porteremo dietro i vecchi contenziosi delle quote latte con una massa di multe da fare rabbrividire e quello che non macina il mercato lo macineranno le multe. La UE non ce la perdona più e diversi richiami a saldare i debiti (1,4 miliardi circa) sono arrivati anche recentemente per il pregresso riferito al periodo 1995-2009.
Una volta che salteranno le protezioni per il latte poco tempo e salteranno anche le protezioni della qualità dei nostri prodotti DOP di eccellenza Parmigiano Reggiano e Grana Padano in primi senza escludere il Pecorino Romano e via di seguito tutti gli altri.
Ancora pochi mesi e la fragilità del nostro sistema lattiero caseario si manifesterà con violenza a meno di un miracolo o che si faccia finalmente squadra coinvolgendo tutti, nessuno escluso, industriali compresi ovviamente.
Sarà invece più facile trovare da leggere nostalgiche poesie sui bei tempi delle vituperate quote latte.
Mentre cessa il regime delle quote latte comunitarie, nuovo valore per i produttori del comprensorio con l'adesione alle quote stabilite dal Piano di regolazione dell'offerta proposto dal Consorzio e approvato dall'Assemblea dei caseifici.
Reggio Emilia - 1 aprile 2015 -
Mentre a livello europeo si scrive la parola "fine" sulle quote latte, il Consorzio del Parmigiano Reggiano realizza l'"en plein" per l'adesione degli allevatori alle quote latte da destinare alla trasformazione in formaggio Dop, la cui scadenza è stata fissata al 31 marzo 2015.
Istituite dall'Ente di tutela nel novembre scorso, le quote latte per il Parmigiano Reggiano sono state infatti sottoscritte, entro i termini, dal 98% degli oltre 3.200 allevamenti interessati e nei prossimi giorni è più che probabile il "ripescaggio" dei pochi che non hanno aderito entro il termine fissato al 31 marzo.
"In questo modo – sottolinea il Consorzio – non solo raggiunge la piena operatività lo strumento di regolazione dell'offerta varato un anno e mezzo fa dall'Assemblea dei caseifici, ma per gli allevatori si genera un nuovo valore economico proprio nel momento in cessano le quote latte europee".
"La scelta di attribuire direttamente agli allevatori (e non ai caseifici) le quote latte da destinare a Parmigiano Reggiano – prosegue il Consorzio – è nata proprio con questo duplice obiettivo: organizzare meglio la programmazione dell'offerta e, contemporaneamente, sostenere gli allevatori nel momento in cui le quote latte comunitarie, che sono state oggetto anche di consistenti investimenti, perdono ogni valore".
"Questo passaggio – osserva il Consorzio – crea dunque un patrimonio nuovo per le aziende del comprensorio e, contemporaneamente, evidenzia ancor di più il legame del nostro prodotto con il territorio, creando le condizioni, anche in prospettiva, per un miglior governo dell'intera filiera".
"La vastissima adesione ottenuta, che va oltre ogni più rosea aspettativa di inizio 2015 – sottolinea l'Ente di tutela - rappresenta pertanto una importantissima risposta "dalla base" alla crisi di prezzo già in atto da diversi mesi e che sta determinando una modulazione al ribasso delle quantità".
"Evidentemente – conclude il Consorzio – è stato compreso fino in fondo il significato di disporre direttamente, come allevatori, di quote latte per Parmigiano Reggiano, in piena coerenza con gli obiettivi del Pacchetto Latte che ha introdotto la programmazione dell'offerta per "assicurare un equo tenore di vita ai produttori di latte rafforzando il loro potere contrattuale nei confronti dei trasformatori".
(Fonte Consorzio Parmigiano Reggiano 31 marzo 2015)
Burro stazionario salvo lo zangolato reggiano che perde 5 centesimi. Crollo delle creme a uso alimentare. Parmigiano Reggiano in leggero recupero.
di Virgilio - Parma 1 aprile 2015 -
LATTE SPOT Nuova era per il latte. inizia la nuova campagna lattiera senza le "famigerate Quote Latte". Crollano i listini del latte spot sia nazionale (-2,82%) ma soprattutto il pastorizzato estero che lascia sul campo il - 4,55% (31,96 - 32,99 €/1000 litri latte) sulla piazza veronese .Il latte crudo spot nazionale ha fissato il prezzo nell'intervallo tra 35,05 e 36,09€/ 100 litri di latte.
BURRO E PANNA Conferma invece per tutti i listini. Dopo l'inesorabile ascesa dei prezzi del burro, da quattro settimane il burro si trova in fase di assoluta immobilità. Nello specifico il burro CEE replica i 3,10€/kg, 3,30€/kg per il burro di centrifuga, 2,30€/kg per il pastorizzato e 2,10 per lo zangolato. Perde invece 5 ventesimi (1,65€/kg) il burro zangolato a Reggio Emilia e con ogni probabilità alla prossima seduta della borsa parmense - venerdì 3/4 - verrà confermato il nuovo listino. peggio è andata alla crema di latte a uso alimentare che a Milano ha ceduto il -4,94% retrocedendo a 1,54€/kg ovvero al prezzo dello scorso 9 febbraio. Leggermente più contenuto il ridimensionamento della panna a uso alimentare quotata alla borsa scaldare (-1,85% ) che posiziona il listino tra 1,57 e 1,62€/kg.
GRANA PADANO Nessuna variazione riscontrata per il Grana Padano DOP. Tra 6,35 e 6,45€/kg il prezzo all'ingrosso del 9 mesi di stagionatura e tra 7,05 e 7,70€/kg l'intervallo di prezzo relativamente al 15 mesi e oltre di stagionatura. La media del primo trimestre 2015 è attorno a 7,37€/kg contro la media 2014 di 7,76€/kg (-5,08%)
PARMIGIANO REGGIANO Ancora fermi i listini del 24 mesi di stagionatura mentre il fresco (12 mesi) dopo una settimana di sospensione riprende, seppure leggermente, a crescere. Con un +0,33% il 12 mesi è stato quotato tra 7,50 e 7,85€/kg. Stabili, da nove settimane i listini del "parmigiano" di 24 mesi che conferma le quotazioni comprese tra 8,75 e 9,10€/kg. Nonostante la ripresa la quotazione media del Parmigiano Reggiano 12 mesi del primo trimestre 2015 (7,58€/kg.) soffre di un gap del -8,31% rispetto la media del 2014 (8,26€/kg).
(in galleria immagini i grafici CLAL)
Crescono le tensioni in attesa dei dati ufficiali dell'USDA. Le aspettative ribassiste si concretizzano con alcuni segni negativi.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 01 aprile 2015 -
Nella giornata odierna (31 marzo) il mercato delle materie prime è entrato in "fibrillazione" in attesa dei dati USDA, previsti per questa sera, e che renderà note le previsioni di semina, la consistenza degli stock al primo marzo raffrontati con la precedente annata agraria. Le prime indiscrezioni e ipotesi di alcuni analisti darebbero per scontato un incremento delle disponibilità di merce come d seguito anticipiamo con beneficio di inventario.
Corn: 193 milioni di tons contro 178 del 1/3/2014
Grano: 31 milioni di tons contro 29 del 1/3/2014
Soia: 37 milioni di tons contro 27 del 1/3/2014
Se i dati fossero verosimilmente confermati allora potrebbero confermarsi anche le sensazioni di ribassi attesi dagli esperi analisti internazionali.
Ma gli operatori di mercato non sono più soltanto gli specialisti di settore ma anche operatori finanziari i cui interessi speculativi hanno logiche totalmente autonome. I grandi Fondi di Investimento potrebbero infatti scendere in campo con consistenti acquisti dando fuoco al mercato potenzialmente favorevole a contratti a medio e lungo termine grazie a noli e premi di ridotto valore.
Indicatori internazionali (30/3/2015)-
l'Indice dei noli è risalito a 599 punti e il petrolio oscilla intorno a 48$ dollari al barile e il cambio a 1,076.
Mercato interno -
II mercato nazionale è incentrato sull'aumento del prezzo del mais seppure orientato su binari differenti in ragione della qualità sanitaria del prodotto.
I cruscami mantengono ancora valori elevati e i proteici sono condizionati dal "corto di fisico" su Venezia e condizionati dall'andamento del Chicago Board e dal cambio valutario.
Il settore delle Bionergie è scatenato a rincorre il mercato del mais e a muoversi sul nuovo raccolto dove la granella secca base contratto 103 è scambiata a valori tra i 180 e 185 euro alla tonnellata da ottobre 2015 a marzo 2016.
Nelle prossime ore, dopo avere interpretato i dati dell'USDA, vedremo come reagiranno i mercati.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
EUROPRO srl - intermediazione granaglie e cereali - Milano
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Ai Road Show di Budapest e Bucarest un'ottantina di operatori. Piraccini: "E' la conferma della valenza internazionale di Macfrut" -
Parma, 30 marzo 2015 –
L'internazionalizzazione di Macfrut nell'Est Europa è sempre più una realtà. Ottimi risultati sono arrivati anche dai recenti road show di Budapest e Bucarest, che fanno seguito a quelli di Sofia e Varsavia. Entrambi gli incontri si sono svolti nei Business Center di UniCredit, partner strategico dell'iniziativa, e hanno visto la partecipazione di una cinquantina di operatori nella capitale ungherese e di una trentina in quella rumena.
Decisamente soddisfatto del percorso il presidente di Cesena Fiera Renzo Piraccini: "L'interesse è stato massiccio a riprova della valenza internazionale di Macfrut e dell'indiscussa leadership in Centro ed Est Europa di UniCredit. I road show hanno consentito alle aziende italiane di incontrare importanti operatori del settore selezionati dalla banca tra la propria clientela. In questi meeting, i partecipanti hanno avuto l'opportunità di conoscersi e presentare i propri prodotti o i propri progetti, dandosi poi appuntamento in fiera a Rimini".
"UniCredit ha voluto dare un supporto concreto ai road show di Macfrut nell'Europa orientale, svolgendo un ruolo non di semplice sponsor, ma di partner strategico capace di contribuire all'internazionalizzazione delle imprese italiane, attraverso una serie di prodotti e servizi bancari dedicati - ha dichiarato Carlo Marini, Responsabile Internazionalizzazione per il Gruppo UniCredit - Anche per il settore agroalimentare la valorizzazione all'estero del Made in Italy costituisce un elemento fondamentale di sviluppo. UniCredit - che è il primo Gruppo bancario italiano per rilevanza della propria rete internazionale e opera in circa 50 mercati tramite 8.600 sportelli e oltre 145.000 dipendenti - pone la crescita anche internazionale della clientela tra le priorità della propria missione. In tale contesto l'iniziativa di UniCredit e Macfrut, ha tutte le caratteristiche per offrire alla clientela di Cesena Fiera un percorso concreto di sviluppo ed espansione anche all'estero."
(Fonte: Ufficio Stampa UniCredit)