Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 23 7 giugno 2015

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SOMMARIO Anno 14 - n° 23 07 giugno 2015
1.1 editoriale Garibaldi in camicia verde
3.1 Lattiero caseario Lattiero caseario. Una settimana di tregua.
4.1 cereali Materie prime condizionate dalla volatilità del cambio
5.1 expo2015 Expo Milano 2015 stila il bilancio del primo mese di apertura
5.2 expo2015 Cucina ecosostenibile.
6.1 expo 2015 Il balletto dei numeri e la Svizzera ci deride?
6.2 expo2015 La spesa virtuale tra 1.000 marchi del food made in Italy ne padiglione "Cibus é Italia"
7.1 filiera latte Meno stalle e minor prezzo. La crisi del settore lattiero.
9.1 greenpeace Greenpeace cerca fondi sola da privati.
10.1 promozioni vino" e partners

10.000 aziende perdute e prezzo alla stalla sempre più basso mentre il ricarico al consumo continua a crescere.

Di Virgilio Parma, 07 giugno 2015

Da inizio della crisi sono scomparse 10.000 aziende e quel che è peggio che la maggior parte di queste era di territori di montagna.
Con la l'arretramento dell'attività agricola e in modo specifico della zootecnia dalle zone di montagna viene meno il presidio di un territorio già a rischio idrogeologico notevole.

E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della Giornata ufficiale del latte promossa da Expo 2015 e dal Ministero delle Politiche Agricole. In Italia - sottolinea la Coldiretti - sono sopravvissute appena 35mila stalle che hanno prodotto nel 2014 circa 110 milioni di quintali di latte mentre sono circa 86 milioni di quintali le importazioni di latte equivalente.
Per ogni milione di quintali di latte importato in più - denuncia la Coldiretti - scompaiono 17mila mucche e 1.200 occupati in agricoltura, eppure dall'inizio della crisi nel 2007 ad oggi le importazioni di prodotti lattiero-caseari dall'estero sono aumentate in valore del 20 per cento, secondo un'analisi di Coldiretti relativa ai dati del commercio estero fino al 2014.

Concorrenza sleale

Il risultato di tutto ciò, denuncia Coldiretti, è una concorrenza sleale che produce danni inestimabili alla economia del settore lattiero nazionale. L'importazione di latte a bassissimo costo e poi spacciato da nazionale ha portato il prezzo alla stalla a collocarsi intorno ai 0,36€/litro con un abbattimento di circa il 20% rispetto all'anno precedente mentre, al contrario,al consumo il costo medio per il latte di alta qualità è di 1,5 euro al litro, di qualche centesimo superiore allo scorso anno.

In altre parole - spiega la Coldiretti - gli allevatori devono vendere tre litri di latte per bersi un caffè al bar, quattro litri per un pacchetto di caramelle, quattro litri per una bottiglietta di acqua al bar e quasi 15 litri per un pacchetto di sigarette. Ma soprattutto il prezzo riconosciuto agli allevatori - sottolinea la Coldiretti - non copre neanche i costi per l'alimentazione degli animali e sta portando alla chiusura di una media di quasi 4 stalle al giorno con effetti sull'occupazione, sull'economia, sull'ambiente e sulla sicurezza alimentare degli italiani.
A rischio c'è un settore che rappresenta la voce più importante dell'agroalimentare italiano con un valore di 28 miliardi di euro con quasi 180 mila gli occupati nell'intera filiera.

Sempre più urgente è la necessità di passare a una politica lattiera di filiera affinché anche la parte più debole possa recuperare qualche centesimo d'euro al litro e scongiurare il rischio di chiusura.

"Nella forbice dei prezzi dalla stalla alla tavola c'è spazio da recuperare per consentire ai consumatori di acquistare un prodotto indispensabile per la salute e per dare agli allevatori italiani la possibilità di continuare a garantire una produzione di qualità con standard di sicurezza da record", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "a dimostrarlo ci sono i primi esempi significativi di gruppi lungimiranti della distribuzione e dell'industria che ci auguriamo possano essere seguiti da tutti"

Un convegno, l'aperitivo al RED e la cena da "Marta". Le bollicine modenesi DOP incontrano la città fra cultura del territorio e buona tavola. -

Bomporto, 4 giugno 2015 -

Sarà una giornata color "Rosso Rubino" quella del 5 giugno a Milano. Il colore è quello inconfondibile del Lambrusco, protagonista di tre eventi che portano le eccellenze emiliane nel fermento della città dell'EXPO. Le iniziative portano la firma del Comune di Bomporto, del Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi e dall'Associazione Città del Vino. Il primo appuntamento ha il patrocinio anche dell'Istituto Nazionale di Urbanistica.

Al RED - Libreria laFeltrinelli alle 16.30 si parlerà infatti de "La pianificazione del territorio ai tempi dell'EXPO", con l'intervento dei senatori Franco Mirabelli e Stefano Vaccari, entrambi componenti della Commissione ambiente e territorio del Senato, Ada Lucia De Cesaris, vice Sindaco e assessore all'Urbanistica del Comune di Milano, Silvia Viviani, presidente dell'Istituto Nazionale di Urbanistica, Paolo Benvenuti, direttore dell'associazione nazionale Città del Vino, il sindaco di Bomporto Alberto Borghi e Carla Ferrari, l'architetto progettista del PSC di Bomporto. A dare lo spunto al dibattito sarà proprio il "caso Bomporto", il comune colpito dal terremoto prima e dall'alluvione poi, dove il PSC è stato progettato a misura del territorio agricolo, vincendo nel 2010 il premio come "Miglior piano regolatore delle Città del Vino". "Portiamo al confronto di Milano – sottolinea Carla Ferrari – una buona pratica di resilienza alle catastrofi naturali, come esempio di un nuovo atteggiamento culturale che la pianificazione urbanistica deve avere per la valorizzazione del territorio agricolo, delle sue produzioni di eccellenza e per la prevenzione dai rischi naturali, atteggiamento che può essere declinato sia nelle piccole che nelle grandi dimensioni urbane".
Dalle 18 fino alle 22 Modena sarà poi protagonista dello spazio ristorante RED nella suggestiva piazza Gae Aulenti con l'aperitivo ROSSO RUBINO, a base di prodotti del territorio e bollicine modenesi.

Ai fornelli i ristoratori di "Chef to chef" La Lanterna di Diogene, Da Tua Nonna, Il Grano di Pepe di Ravarino, tutte località al centro del territorio di produzione del lambrusco, testimoni anche della tenacia emiliana nella ripresa dopo il terremoto. Nei calici 
naturalmente i lambruschi DOP con le etichette della cantine Garuti, Paltrinieri, Cantina Della Volta, la Cleto Chiarli, Zanasi di Castelnuovo Rangone, la Sociale di Carpi e Sorbara e la Cantina Quintopasso. "Con "Chef to Chef" – dichiara Giovanni Cuocci de La Lanterna di Diogene – portiamo avanti insieme la voglia di promuovere i sapori del nostro territorio fuori dai confini. Lo facciamo attraverso i nostri cibi più nobili insieme al principe dei nostri vini, il lambrusco".

Gran finale la sera con la cena ad invito nel nuovo locale "Marta" che la chef modenese Marta Pulini ha aperto in occasione di EXPO 2015 in zona Magenta, con la progettazione e l'arredo della designer Rossana Orlandi. Ai tavoli imprenditori, noti giornalisti del settore enogastronomico e opinion leader milanesi. Sarà l'occasione per raccontare la versatilità e gli alti livelli qualitativi raggiunti da questo vino sempre più riconosciuto fra i top dell'enologia. Un Lambrusco "vestito a festa" per questa vernice milanese, pronto ad accogliere e forse a sorprendere il pubblico con lo spirito spumeggiante tipico della sua terra.

(fonte: ufficio stampa Rosso Rubino)

E' pesante il condizionamento del rapporto di cambio Euro Dollaro sui prezzi delle materie prime.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 04 giugno 2015 -

La volatilità del rapporto di cambio €/$ sta fortemente condizionando il mercato dei cereali con rapide e frequenti escursioni tra 1,09 e 1,12.

Mentre qui si festeggiava l'anniversario della Repubblica il rapporto di cambio ha sfiorato anche 1,12 con l'immediato rialzo di Chicago.
Quasi in concomitanza, lo scorso lunedi 1 giugno, il mercato di Chicago aveva accusato alla notizia circa la regolamentazione a favore dell'utilizzo del biodiesel. A seguito di ciò si è registrato un immediato rialzo dell'olio e del seme e la flessione della farina di soia: luglio 296,60 (-9,1) e agosto 291,30 (-7,1). Valori poi parzialmente recuperati il giorno seguente con un +5,20.

Nonostante i vari rimbalzi dovuti a fattori valutari il mercato, nei suoi aspetti fondamentali, può considerarsi piuttosto basso. Tanto è che, per esempio, la soia proteica base luglio-dicembre 2015 quota attorno a 352€/ton partenza ai porti e per gli interi 12 mesi del 2016 è attorno a 347-348€/ton valori che non si registravano dal 2008/2009.

Indicatori internazionali 3/6/2015-
l'Indice dei noli è risalito a 591, il petrolio quota a 60,90 dollari al barile e il cambio €/$ gira a 1,11170.

MP 3giu2015

Mercato Interno -
Un mercato interno ancora molto calmo nei consumi e con scambi limitati.
Nel comparto cerealicolo anche questa settimana, secondo l'overview di Ismea, in attesa dei nuovi raccolti, le trattative, se non altro sul circuito dei frumenti, proseguiranno lentamente. Mais e soia manterranno invece un andamento negativo in un mercato ben approvvigionato e piuttosto debole nella dinamica degli ordinativi.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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Il Consorzio Terre di Montagna inserito nell'Albo, gestito dal Ministero delle Politiche agricole, dove sono censite circa cento aziende agrifood in tutta Italia che sviluppano buone pratiche. -

Modena, 3 giugno 2015

Il Consorzio Terre di Montagna è stato inserito nell'Albo delle Eccellenze Rurali, un progetto che racconta esperienze di buon utilizzo dei fondi comunitari a sostegno dello sviluppo rurale. Nell'Albo, gestito dal Ministero delle Politiche agricole, sono censite circa cento aziende agrifood in tutta Italia (cinque in Emilia-Romagna) che sviluppano buone pratiche; le eccellenze rurali sono documentate con video, schede di approfondimento, interviste e gallerie fotografiche.

Costituito nel 2008 a Montese e aderente a Confcooperative Modena, il Consorzio Terre di Montagna associa nove caseifici (cinque del crinale modenese e quattro del crinale bolognese), per complessivi 85 soci allevatori che conferiscono ogni anno 250 mila quintali di latte trasformato in 45 mila forme di Parmigiano Reggiano di montagna. Scopo del Consorzio Terre di Montagna è promuovere le produzioni casearie e aggregare l'offerta, supportando i caseifici soci nella manutenzione e stagionatura, lavorazione, porzionatura e commercializzazione. Tramite il canale commerciale segmento retail, il Consorzio Terre di Montagna fornisce il Parmigiano Reggiano di montagna ai suoi 350 clienti tra Italia ed estero (Germania, Francia, Spagna, Austria, Belgio, Svezia e Irlanda).

Il Consorzio Terre di Montagna ha permesso al Parmigiano Reggiano di arrivare in mercati difficilmente raggiungibili dai singoli caseifici, ha migliorato la comunicazione verso i clienti e le relazioni commerciali, ha consentito di ottenere i contributi pubblici del Piano regionale di sviluppo rurale. Per il futuro gli obiettivi sono il miglioramento della produttività, redditività e qualità del prodotto, una maggiore internazionalizzazione dei mercati di sbocco e l'utilizzo della menzione aggiuntiva "Prodotto di Montagna" recentemente introdotta dall'Unione europea. Le attività del Consorzio Terre di Montagna sono considerate "eccellenza rurale" perché valorizzano il territorio e le sue tradizioni, rafforzando la coesione e integrazione tra le aziende della filiera.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Conclusa la sei giorni del Sorbara, il gran finale sarà nella capitale dell'EXPO con una giornata dedicata al rosso frizzante e al suo territorio. -

Modena, 3 giugno 2015 -

Con l'ultima tappa del 1° giugno si è concluso il Rosso Rubino Wine Festival, decima edizione delle serate nelle cantine di produzione del Sorbara fra musica, spettacolo, degustazioni e calici di lambrusco. Un formula apprezzata dal pubblico che ogni sera ha potuto toccare con mano le realtà produttive, ma anche l'ospitalità delle Cantine protagoniste dell'evento, la Sociale di Carpi e Sorbara, la Aurelio Bellei, la Cantina della Volta, la Garuti, la Divinja e la Cantina Paltrinieri.

Tra le novità dell'edizione 2015, inserita nel circuito regionale e provinciale di EXPO 2015, il personaggio di Opperbacco interpretato da Marco Vacondio, presenza costante di ogni serata con le sue simpatiche digressioni su storia, tradizione, poesia e cultura del vino.

"Una formula di successo – dichiara il sindaco di Bomporto Alberto Borghi – che celebra l'incontro tra il lambrusco di Sorbara e il suo estimatori in un'atmosfera di cordialità, ma racconta nello stesso tempo la capacità di fare impresa delle aziende del nostro territorio, tenaci nella tradizione e nell'innovazione. E' quello che cercheremo di trasmettere anche nella capitale dell'EXPO, con i prossimi eventi di "Rosso Rubino a Milano".

Il gran finale del Festival sarà infatti il 5 giugno in piazza Gae Aulenti a Milano, location suggestiva con vista sullo skyline della città. Previsto per il pomeriggio al ristorante/libreria Red laFeltrinelli un incontro con urbanisti e amministratori sulla pianificazione del territorio partendo dal modello del PSC di Bomporto, premiato come miglior piano regolatore delle Città del Vino. Sempre il RED ospiterà poi all'ora dell'aperitivo le eccellenze della cucina modenese con le degustazioni a base di prodotti tipici dei ristoratori di "Chef to chef" in abbinamento ai lambruschi DOP di sette Cantine modenesi. La sera cena di gala a tema lambrusco con ospiti eccellenti tra imprenditori e opinion leader del settore enogastronomico al ristorante "Marta", aperto recentemente in zona Magenta dalla chef modenese Marta Pulini.

(fonte: ufficio stampa Rosso Rubino Wine Festival)

Mercoledì, 03 Giugno 2015 08:25

Lattiero caseario. Una settimana di tregua.

Recupero della panna da centrifuga. Valori pressoché invariati per tutti i prodotti presi in esame. La Borsa di Milano chiusa per la festa della Repubblica.

di Virgilio Parma 3 giugno 2015

LATTE SPOT La prima settimana di giugno conferma i valori dell'ottava precedente sia per il latte nazionale sia per il latte pastorizzato spot estero. La poderosa ascesa a cui si è assistito nelle due precedenti settimane sembra essersi arrestata. Tra 33,51 e 34,54€/100 litri di latte è la quotazione del latte crudo spot nazionale mentre il pastorizzato estero è ancorato tra 30,93 e 31,96€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Nessuna quotazione alla borsa milanese lo scorso 1 giugno. Confermati perciò i prezzi della precedente ottava. Crescita invece rilevata alla borsa scaligera dove la panna di centrifuga a uso alimentare ha guadagnato il 2,11%. Conferme anche per lo zangolato di creme fresche quotato a parma (1,40€/kg)

Borsa di Milano 25 maggio:
BURRO CEE: 2,80€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,48€/Kg.
Borsa Verona 1 giugno:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,43-1,48€/Kg. (+2,11%)
Borsa di Parma 29 maggio:
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/kg.

Panna centrifuga

GRANA PADANO Nessuna variazione per la DOP Grana Padano. Una conferma che, come il burro, deriva dalla chiusura della borsa merci milanese in occasione della festa della Repubblica.
Tra 7,10 e 7,75€/kg. la quotazione del formaggio di 15 mesi e tra 6,35 e 6,45 €/kg. per il 9 mesi di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Nessuna variazione di prezzo è stata registrata lo scorso venerdì 29 maggio alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma. Quotazione stabile tra 7,60 e 7,85 €/Kg. per il 12 mesi di stagionatura e compreso nell'intervallo tra 8,75 e 9,10€/kg il listino del 24 mesi di stagionatura.

La kermesse dell'ortofrutta ha già occupato il 100% degli spazi del 2014. Ad oggi già 2000 pernottamenti nel pacchetto hospitality. -

Rimini, 29 maggio 2015 –

Oltre mille espositori su un'area di 33mila metri quadrati. Si preannuncia un Macfrut dai grandi numeri l'edizione 3.2, per la prima volta ospitata alla Fiera di Rimini (23-25 settembre 2015). "Se lo scorso anno in questo periodo gli spazi occupati erano poco più al 60% della superficie cesenate, oggi a quattro mesi dalla kermesse ha già totalizzato il 100% di quanto fatto negli anni passati", ha affermato il Presidente di Cesena Fiera Renzo Piraccini, alla presentazione di Macfrut a Rimini Wellness. E ha aggiunto: "Con queste premesse è possibile ipotizzare un'affluenza intorno alle 40mila presenze, in notevole crescita rispetto alla passata edizione attestata intorno alle 25mila".
L'ottimismo dei numeri è determinato anche da un altro dato: l'alta adesione al pacchetto hospitality proposto da Macfrut agli espositori (stand e pernottamento a un prezzo concorrenziale rispetto ad altre strutture fieristiche), gestito dall'agenzia viaggi Manuzzi di Cesena. Ad oggi ha registrato un'adesione di oltre 2000 pernottamenti tra le strutture ricettive di Cesena e Rimini, con una previsione di crescita sino a 6000 pernottamenti.

Impegni rispettati, dunque, a quanto annunciato nel dicembre scorso al Ministero della Politiche Agricole alla presenza del Ministro Martina nel corso della prima presentazione di Macfrut. La prossima edizione sarà articolata su sei padiglioni, di cui quattro riservati al post raccolta e due padiglioni per l'area del pre-raccolta (mezzi tecnici, vivaismo, serricoltura, costitutori di nuove varietà, ecc). Complessivamente saranno 11 i settori espositivi in rappresentanza dell'intera filiera ortofrutticola.
"Ospitiamo con grande piacere questo evento che evidenzia la capacità della Romagna di fare sistema", ha affermato il Direttore di Business Unit di Rimini Fiera, Patrizia Cecchi.

L'edizione 3.2 riserverà particolare attenzione all'innovazione delle tecnologie, del confezionamento e del packaging, settori nei quali l'Italia eccelle. Altrettanto importante il percorso di internazionalizzazione che ad oggi ha visto ben cinque road show nell'Est Europa insieme a UniCredit, a cui si aggiungono le missioni in Tunisia e Repubblica Dominicana.

"UniCredit ha deciso di sostenere l'edizione 2015 della manifestazione non come semplice sponsor, ma come partner strategico – dice Leonardo Gregianin, Ufficio Sviluppo del Territorio e Presidio delle relazioni con gli Stakeholders UniCredit Centro Nord - perché siamo convinti che l'orizzonte export e la valorizzazione del Made in Italy costituiscano un elemento fondamentale per lo sviluppo della produttività anche per il settore agroalimentare. E Macfrut costituisce un reale punto di incontro e di confronto internazionale per i professionisti dell'ortofrutta".
Contestualmente a Macfrut, Rimini ospiterà Flora Trade la fiera internazionale del florovivaismo.

E nell'ottica del rilancio della filiera ortofrutticola è stato ideato il Macfrut Consumer's Trend che quest'oggi presenta il secondo rapporto sui consumi di frutta e verdura.

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Domenica 31 maggio "Cantine Aperte" sabato 30 e domenica 31 maggio in tutta Italia. La Cantina Formigine Pedemontana domenica apre le porte al pubblico: degustazioni dei vini e visite guidate agli stabilimenti della cantina. -

Modena, 29 maggio 2014 -

C'è anche la Cantina Formigine Pedemontana tra le oltre 700 aziende vitivinicole che aderiscono a Cantine Aperte, l'evento enoturistico in programma domani – sabato 30 – e domenica 31 maggio in tutta Italia. Dopodomani – domenica 31 maggio - dalle 10 alle 18 la cooperativa vitivinicola, che si trova a Corlo di Formigine, apre le porte al pubblico per favorire un contatto diretto con gli appassionati di vino.

Il programma prevede degustazioni dei vini e visite guidate agli stabilimenti della cantina, gnocco fritto e gelato al Lambrusco, una mostra di pittura e balli contadini. L'anno scorso furono complessivamente 850 mila i visitatori delle cantine italiane e alcune centinaia quelli che furono accolti dalla Cantina Formigine Pedemontana. Promosso dal Movimento Turismo Vino e giunto alla 23 esima edizione, Cantine Aperte è diventato nel tempo il più importante evento alla scoperta dei territori del vino italiano. Quest'anno turisti, curiosi ed enoappassionati possono unire all'esperienza in cantina le foto su Instagram; grazie al concorso fotografico "Bevi cosa vedi" (#bevicosavedi), che coinvolge le community di Instagramers di tutta Italia, vengono premiati gli scatti che meglio raccontano l'abbinamento tra vino e territorio.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 22 31 maggio 2015

(in allegato il pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 22 31 maggio 2015

1.1 editoriale Dalle quote latte alle quote migranti
3.1 Lattiero caseario Latte spot in recupero.
4.1 made in italy "The extraordinary italian taste" - Un marchio nazionale per tutti i prodotti agroalimentari.
4.2 emilia romagna Sviluppo rurale - La Commissione Ue approva il Psr dell'Emilia-Romagna
5.1 MAIS & SOIA Mais & Soia: maggio 2015
6.1 expo2015 - vino Racconti di viaggio tra gastronomia, letteratura, ricerca, ambiente e salute.
7.1 mercati ISMEA - Overview sui mercati agroalimentari
8.1 ambiente e energia "Regala un Albero alla tua città": Hera rilancia con 1.000 nuovi alberi
9.1 greenpeace Greenpeace cerca fondi sola da privati.
10.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 22 mag2015 COP


Made in Italy, Mipaaf: presentato segno unico distintivo agroalimentare "The extraordinary italian taste"
Martina: operazione di sistema per sostenere export agroalimentare. Obiettivo export: 50 miliardi nel 2020

di LGC Parma, 28 maggio 2015 –

Una operazione strettamente di marketing quella presentata ieri dal Ministro Maurizio Martina che serve alla promozione del Made in Italy agroalimentare, sotto una bandiera unica, e al contrasto dell'Italian sounding. Almeno questa è l'intenzione dell'operazione che va in controtendenza rispetto alle politiche dell'omologazione imposte dalle multinazionali.

Un'operazione di marketing che ha la presunzione di contrastare il fenomeno dell'imitazione dei nostri prodotti (italian sounding) che si stima abbia un fatturato di circa 60 miliardi di euro.

"Un logo che, secondo il comunicato stampa diffuso dal MIPAAF, verrà utilizzato in occasione delle fiere internazionali, in attività di promozione all'interno dei punti vendita della grande distribuzione estera, nelle campagne di comunicazione e promozione in Tv, sui media tradizionali, su Internet e sui social media. Un segno unico utile per veicolare un'idea unitaria del Made in Italy dalle caratteristiche originali e dalla qualità distintive. Nelle fiere, ad esempio, servirà a caratterizzare in modo univoco l'area espositiva dedicata all'Italia del cibo e del vino. Il marchio verrà utilizzato fin dalle prossime giornate all'interno del Padiglione del Vino e del Padiglione del Cibo a Expo, proprio per cogliere l'occasione unica di visibilità offerta dall'evento di Milano."

Il segno unico è rappresentato da una bandiera italiana con tre onde che richiamano il concetto di crescita e di sviluppo e dalla scritta "THE EXTRAORDINARY ITALIAN TASTE".

Non un marchio da introdurre sui singoli prodotti ma un logo che qualifica l'identità italiana all'interno di un mix di azioni di promozione e sostegno, come le fiere internazionali, le attività di promozione all'interno dei punti vendita della grande distribuzione estera, ma anche le campagne di comunicazione e promozione in Tv, sui media tradizionali, su Internet e sui social media. Il marchio si inserisce nel più ampio piano straordinario di internazionalizzazione del Made in Italy, messo a punto in collaborazione dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero delle politiche agricole e dall'Ice e ne costituisce uno degli aspetti più importanti.

"Da oggi l'agroalimentare italiano - ha spiegato il Ministro Maurizio Martina - sarà più forte e più riconoscibile sui mercati internazionali. Finalmente abbiamo un segno distintivo unico che aiuterà consumatori e operatori a identificare subito le attività di promozione dei nostri prodotti. Partiamo da Expo Milano 2015 per sfruttare questa straordinaria occasione di visibilità e proseguiremo con le azioni previste dal nostro piano di internazionalizzazione sui mercati strategici. Nei prossimi tre anni investiremo oltre 70 milioni di euro per la promozione, imparando a fare squadra e a non disperdere in mille rivoli le risorse."

Casellli: il nostro Programma tra i primi a partire in Italia e in Europa

Bologna - La Commissione europea ha approvato formalmente il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 dell'Emilia-Romagna, dopo il via libera tecnico arrivato l'8 maggio. "Una notizia che aspettavamo, dopo essere stata la prima Regione italiana a ricevere la 'comfort letter' della Direzione agricoltura Ue – ha commentato l'assessore regionale all'agricoltura, caccia e pesca Simona Caselli - è la conferma che il nostro Psr è tra i primi a partire in Italia e in Europa, insieme a quelli di Paesi come la Germania, il Regno Unito e la Spagna. Il riconoscimento del buon lavoro svolto dai Servizi della Regione per la competitività, l'innovazione, la sostenibilità, lo sviluppo del territorio rurale emiliano-romagnolo."

Il via libera, arrivato dopo l'approvazione del Quadro finanziario pluriennale della Ue, riguarda anche altri 23 Programmi, tra regionali e nazionali. Per quanto riguarda l'Italia hanno ricevuto l'ok anche quelli della Provincia autonoma di Bolzano, delle Regioni Toscana e Veneto e della Rete rurale nazionale.
A questo punto dei 118 Programmi di sviluppo rurale europei ne restano ancora da approvare 67, circa la metà di quelli presentati.
(Fonte Regione Emilia Romagna 26 maggio 2015)

Mais & Soia: dati previsionali 2015-16 - maggio 2015

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MAIS: Dati previsionali per 2015-16

 La produzione di Mais per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Settembre) è prevista a 989.83 Mio t (-0.6% rispetto alla stagione 2014-15; -0.1% rispetto alla stagione 2013-14).
 Si prevedono maggiori raccolti in Cina, Sud Africa, India, Canada, Russia ed Argentina, mentre negli Stati Uniti, Unione Europea, Brasile, Ucraina e Messico la produzione è stimata inferiore rispetto alla stagione 2014-15.
 Negli Stati Uniti la produzione di Mais per la stagione 2015-16 è attesa in diminuzione, a causa della minor superficie dedicata alla coltivazione e della minor (- 4.2 bushels/acro) resa dei terreni a 166.8 bushels/acro (equivalenti a 10.59 tons/ettaro).
 È atteso un aumento dell'export USA, supportato da prezzi più competitivi e dall'aumento della domanda mondiale.
 L'impiego di Mais per la produzione di etanolo è previsto invariato rispetto alla stagione 2014-15, mentre gli Stock Finali sono stimati in diminuzione sia a livello USA (-5.7%), sia a livello mondiale (-0.3%).

SOJA: Dati previsionali per 2015-16

 La produzione mondiale di semi di Soia per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Ottobre) è prevista di 317.30 Mio t, invariata rispetto alla stagione 2014-15 e in aumento del 12% rispetto alla stagione 2013-14.
 Si attendono maggiori raccolti in Brasile, grazie all'espansione delle aree coltivabili, in India, Paraguay ed Ucraina, bilanciati da una minor produzione prevista per gli Stati Uniti, Argentina e Cina.
 Negli Stati Uniti la resa dei terreni è prevista in diminuzione (-1.8 bushels/acro) a 46 bushels/acro. Anche in Argentina è attesa una minor resa. In Cina i Produttori modificano la destinazione delle aree, scegliendo colture più redditizie.
 Le produzioni record attese in Sud America potrebbero limitare le esportazioni statunitensi nella prima metà della campagna.
 Le importazioni cinesi sono attese a 77.5 Mio t, in aumento del +5.4% rispetto alla stagione 2014-15 e del +10.1% rispetto alla stagione 2013-14.

(In Galleria immagini altri interessanti grafici)

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Sei incontri per narrare Enotria con il Comitato Scientifico del padiglione "Vino - A Taste of Italy". Secondo appuntamento sabato 13 giugno sulle orme di Luigi Veronelli, Mario Soldati e Paolo Monelli.

Verona, 27 maggio 2015.
Con il viaggio "Il vino nella tradizione gastronomica italiana" è iniziato sabato 23 maggio il racconto sul vino italiano ideato e voluto dal Comitato Scientifico del Padiglione "VINO A TASTE OF ITALY", nominato dal Mipaaf nel 2014 e presieduto da Riccardo Cotarella. Negli interventi di Enzo Vizzari, che ha coordinato l'incontro, e di Heinz Beck, Davide Oldani, Niko Romito, Antonio Santini e dei giornalisti Marco Bolasco, Luigi Cremona, Fiammetta Fadda, Andrea Grignaffini, Paolo Marchi e Luciano Pignataro, si è ripercorso il cammino che ha portato il vino a diventare componente determinante dell'offerta della ristorazione italiana di qualità: dagli anni in cui l'oste accoglieva il cliente con il fatidico "bevete bianco o rosso?" alle carte dei vini sempre più ampie e articolate gestite oggi da sommelier di rango, grazie alla crescita della "cultura del vino" sia da parte dei ristoratori sia da parte del cliente con la proposta al "bicchiere" sempre più importante e vincente per promuovere il vino nella ristorazione.

Un viaggio che prevede sei tappe (dopo quella inaugurale, le altre sono in programma il 13 e 27 giugno, il 18 luglio, il 12 e 26 settembre), alle quali collabora Gigi Brozzoni e attraverso cui raccontare l'Italia del Vino da diverse angolazioni.
Secondo tema, in calendario sabato 13 giugno alle ore 11.30, sarà quello relativo a "Il viaggio storico letterario del vino attraverso le interpretazioni di tre scrittori del Novecento", secolo nel quale la società italiana ha conosciuto uno sviluppo sociale ed economico di grande portata che segnerà profondamente il suo futuro. Da Paese contadino l'Italia si trasformerà in Paese industriale e una parte della cultura italiana avverte il pericolo che molte tradizioni contadine possano perdersi in questo turbinio che sta travolgendo tutto e tutti.

Mario Soldati e Luigi Veronelli sono gli intellettuali che per primi avvertono questo pericolo e decidono, del tutto autonomamente, di intraprendere un cammino che li porterà sulle tracce di quella cultura contadina che aveva plasmato la società italiana. Con loro torna d'attualità anche il lavoro svolto da Paolo Monelli con il suo "Ghiottone Errante" del 1935.
Tre modi di viaggiare alla scoperta di uomini, cibi, vini, tradizioni gastronomiche di cui l'Italia è ricchissima; tre modi di affrontare i vari temi, tre stili narrativi diversi e addirittura tre mondi lessicali che si sono sempre confrontati, osservati, analizzati e qualche volta persino copiati.
Un'attenzione specifica sarà dedicata alla figura di Luigi Veronelli il quale, con i suoi aforismi, i suoi paradossi e le sue provocazioni, è riuscito a stimolare, punzecchiare e redarguire tutto il sistema produttivo e normativo del vino italiano. E si cercherà di dare voce a quei giornalisti e scrittori del passato che con il loro narrare hanno contestualizzato l'opera dei giornalisti più noti e, in chiusura, daremo uno sguardo sul futuro con il linguaggio dei moderni blogger.

Vino Expo2015 FotoEnnevi Veronafiere 0012

Il programma di sabato 13 giugno ore 11.30 – Padiglione "VINO A TASTE OF ITALY" Expo 2015

Moderatore
Gigi Brozzoni - Giornalista

Relatori
Alberto Capatti - Storico della cucina, co-curatore della mostra alla Triennale di Milano "Camminare la Terra" su Luigi Veronelli
"Luigi Veronelli: dalla cucina al vino."

Luca Clerici - Docente di Letteratura Università di Milano "Tre lingue per tre autori del '900"

Giuseppe Lo Russo - Giornalista e gastronomo "Camminare l'Italia. La cucina e i vini."

Andrea Gabbrielli - Giornalista enogastronomico "Altri viaggiatori, altri narratori"

Andrea Gori - Sommelier Informatico "L'evoluzione linguistica e stilistica dei blogger del vino"

Who's Who Comitato Scientifico Padiglione "VINO A TASTE OF ITALY"
Con decreto del Ministro Maurizio Martina, il 15 aprile 2014 è stato istituto il Comitato scientifico del Padiglione del Vino dell'Expo 2015. Il decreto di costituzione del Comitato affida ai membri designati l'elaborazione delle linee strategiche e il compito di valutare le idee progettuali da promuovere nell'ambito del Padiglione del Vino.
Oltre al Direttore Generale di Veronafiere Giovanni Mantovani, fanno parte del Comitato: Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, con funzione di presidente, Raffaele Borriello, vice capo di Gabinetto del Ministero delegato all'Expo 2015, con funzioni di coordinatore, Piero Antinori, già presidente Istituto Vino Italiano di Qualità – Grandi Marchi, Diana Bracco, commissario generale di sezione per il Padiglione Italia, Carlo Guerrieri Gonzaga, presidente Comitato Grandi Cru, Ruenza Santandrea, presidente Gruppo Cevico, Lamberto Vallarino Gancia, già presidente e ora delegato di Federvini, Domenico Zonin, presidente Unione Italiana Vini.

(Fonte Servizio Stampa Veronafiere  - Foto Ennevi Veronafiere)

Domenica, 31 Maggio 2015 09:03

ISMEA - Overview sui mercati agroalimentari

I mercati agricoli denotano in ambito nazionale ancora una prevalente situazione di stallo, che sembra in particolar modo caratterizzare il settore zootecnico.

Roma, 25 maggio 2015
Lo rileva l'Ismea nell'Overview di questa settimana orientata a un ulteriore appesantimento del quadro mercantile per il bestiame bovino, comparto che continua a subire le ricadute di un'attività di macellazione molto rallentata. Anche la grande distribuzione segnala una condizione di debolezza generale sul versante dei consumi. Situazione che sta avendo pesanti ripercussioni soprattutto sui prezzi delle carni di coniglio, fortemente depressi, mentre il mercato appare complessivamente più tonico per quanto attiene agli avicoli, in particolare per fese di tacchino e petti di pollo. Il migliore andamento delle vendite sul circuito delle carni avicole potrebbe riflettersi positivamente sulle quotazioni anche del vivo, in un mercato comunque favorito dalla stagionale ripresa dei consumi. La situazione, al contrario, resta negativa per le uova che manterranno presumibilmente un trend al ribasso nel corso di questa settimana.

E' ancora calma piatta per il bestiame suino, anche se le attese propendono per una graduale risalita dei prezzi, tuttora ben al di sotto dei livelli di un anno fa a causa di un'offerta europea che resta fortemente eccedentaria.

Sul mercato dei lattiero-caseari le quotazioni mantengono un andamento stabile sia per i formaggi che per il burro, in un contesto di scambi ancora piuttosto rarefatti. Il quadro internazionale conferma invece una situazione di forte pressione dell'offerta soprattutto neozelandese, con ricadute anche in Europa, di riflesso a una domanda cinese sensibilmente ridimensionata per tutte le commodity casearie.
Per i formaggi europei il bilancio delle esportazioni, nei primi tre mesi del 2015, resta negativo (-14% su base annua in quantità, secondo i dati dell'Eurostat), nonostante i forti incrementi riscontrati in Usa e Giappone, non sufficienti tuttavia a compensare le perdite sul mercato russo.

Nel comparto cerealicolo anche questa settimana, in attesa dei nuovi raccolti, le trattative, se non altro sul circuito dei frumenti, proseguiranno lentamente. Mais e soia manterranno invece un andamento negativo in un mercato ben approvvigionato e piuttosto debole nella dinamica degli ordinativi.

Scambi più rallentati per gli oli di oliva, con possibili correzioni al ribasso sia in Spagna che in Grecia. In ambito nazionale potrebbe verificarsi ancora qualche flessione a carico degli extravergini, mentre gli oli di oliva raffinati sembrano confermare, su tutte le piazze, un andamento più sostenuto, grazie a una domanda che resta vivace. Da rilevare che lo stato vegetativo degli oliveti risulta ottimale, a giudizio degli operatori, sia in Italia che nell'intera area del Mediterraneo.

Poche le novità sul mercato del vino dove permane una situazione di stallo generale delle trattative. I prezzi dei bianchi sono scesi sotto la soglia dei 3 euro/ettogrado, condizione che non si verificava dall'ultimo trimestre del 2009, né si evidenziano, a breve, prospettive di miglioramento.
Riguardo al comparto ortofrutticolo, il maltempo dei giorni scorsi ha fortemente condizionato la dinamica dei consumi, favorevoli soprattutto per le mele che hanno beneficiato di un inatteso aumento dei prezzi.


Le specie frutticole di stagione, in particolare le fragole, hanno confermato il fisiologico calo delle quotazioni in atto ormai da diverse settimane, in un mercato che continua comunque a registrare una buona fluidità degli scambi.
Per le albicocche Ismea segnala, sui mercati interni, una forte pressione concorrenziale del prodotto spagnolo che sta appesantendo i listini anche delle varietà nazionali. La produzione di ciliegie inizia nel frattempo a coinvolgere i primi areali emiliano-romagnoli dove, a differenza della Puglia, le produzioni stanno registrando in queste prime battute prezzi leggermente più elevati rispetto alla scorsa campagna.

Si è conclusa la commercializzazione delle pere, mentre per le residue partite di kiwi nazionale si prevede un collocamento agevole, sia in Italia che all'estero, anche nelle prossime settimane.

Brusca riduzione, nei giorni scorsi, per i prezzi di meloni e angurie, penalizzati dal peggioramento climatico e dall'abbassamento repentino delle temperature. Per il resto delle ortive l'attività di scambio procede con regolarità. In linea con i normali calendari si registra un progressivo ampliamento dei territori di produzione coinvolti, oltre a un contestuale incremento dell'affluenza di merce nei centri di redistribuzione.
(Ismea 25 maggio 2015)

Mercoledì, 27 Maggio 2015 08:33

Latte spot in recupero.

Tra i derivati del latte cresce solo la crema a uso alimentare quotata a Milano. Invariati tutti gli altri prezzi.

di Virgilio Parma, 27 maggio 2015 -

LATTE SPOT Più che un rimbalzo sembra profilarsi una vera e propria ripresa dei valori del latte spot. Lo scorso lunedì 25 maggio, alla borsa veronese, il nazionale crudo ha guadagnato l'1,54% collocandosi tra 33,51 e 34,54€/100 litri di latte mentre il pastorizzato estero ha addirittura guadagnato poco più di un euro fissando il prezzo tra 30,93 e 31,96€/100 litri di latte (+3,39%).

BURRO E PANNA Unica variazione rilevata è nella crema di latte a uso alimentare quotata alla borsa milanese. Con un +4,23% la crema quotata all'ombra della madonnina si colloca a 1,48€/kg. Invariati invece i prezzi di tutti gli altri prodotti.

Borsa di Milano 25 maggio:
BURRO CEE: 2,80€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,48€/Kg.

Borsa Verona 25 maggio:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,40-1,45€/Kg.

Borsa di Parma:
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/kg.

GRANA PADANO Ancora nessuna variazione rilevata riguardo al Grana Padano.
Confermato nuovamente il prezzo compreso tra 7,10 e 7,75€/kg. per il formaggio di 15 mesi e tra 6,35 e 6,45 €/kg. per 9 mesi di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Analogamente al "grana" anche per il "parmigiano" non è stata segnalata alcuna variazione di prezzo alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma. Tra 7,60 e 7,85 €/Kg. la quotazione del 12 mesi e compreso nell'intervallo tra 8,75 e 9,10€/kg il listino del 24 mesi.

(NB: i grafici principali sono visionabili in galleria immagini)

Lattespot

Maltempo e prezzi condizionano l'annata agraria, ma il valore della produzione agricola resta sopra i 4 miliardi. Si consolida l' export: 5,5 miliardi. Bonaccini: "Una delle filiere strategiche per creare nuova occupazione. Opereremo mettendo al centro qualità, innovazione, giovani". Caselli: "Le quantità hanno tenuto, ma resta il tema della volatilità dei prezzi. Serve più integrazione. Utilizzeremo le risorse del nuovo Psr anche in questa direzione". -

Bologna, 26 maggio 2015 -

Un'annata segnata dall'eccezionale maltempo, dal crollo generalizzato dei prezzi all'origine e dalle conseguenze dell'embargo russo, ma nella quale l'agricoltura emiliano-romagnola ha comunque tenuto, attestandosi sui 4,094 miliardi di produzione lorda vendibile, un valore che è in linea con l'andamento degli ultimi cinque anni. Bene anche l'export di prodotti agroalimentari che nel 2014, con un risultato di 5,5 miliardi di euro, consolida il buon andamento del 2013. Il comparto agroalimentare emiliano-romagnolo ha un valore di 25 miliardi di euro (stima su dati Federalimentare) e dà lavoro a 130 mila persone (65 mila in agricoltura e 68 mila nell'industria alimentare).

"Crediamo che l'agricoltura, l'agroalimentare, l'agroindustria abbiano grandi potenzialità e siano una delle filiere strategiche per creare nuovo lavoro - ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che ha concluso a Bologna i lavori di presentazione del Rapporto 2014 sul Sistema agroalimentare dell'Emilia-Romagna promosso da Regione e Unioncamere - metà dei 2,5 miliardi di euro che potranno arrivare in Emilia-Romagna nei prossimi sei anni, grazie alla programmazione dei Fondi europei, fanno riferimenti al Programma di Sviluppo Rurale, valorizzando ricerca ed innovazione, qualità, giovani, tutela del territorio, a partire dal favorire i territori più fragili, quali la montagna. È' stata una grande soddisfazione avere ricevuto, prima Regione europea, il via libera da Bruxelles al nuovo Psr. Ora lavoreremo per tradurre questo importante risultato in fatti concreti."

"Nonostante il maltempo le quantità hanno tenuto – ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli –pesa l'instabilità dei prezzi che condiziona molto questo settore e si ripercuote sul reddito degli agricoltori. Questo aspetto deve essere oggetto di un'iniziativa politica forte, ma anche di un impegno da parte del mondo agricolo a superare quella frammentazione che ancora caratterizza diversi settori. Con il nuovo Psr sono in arrivo 1,2 miliardi. Puntiamo su filiere, organizzazione, qualità e programmazione. Insieme alla sburocratizzazione, un tema su cui questa Regione è già impegnata come dimostra il lavoro compiuto con il Registro unico dei controlli".
In ripresa il credito agrario con un valore di 5,63 miliardi di euro (+1,1%) e il superamento della stretta creditizia. In leggero aumento l'occupazione agricola, con un +2,2% per quella femminile.

L'export agroalimentare

L'Emilia-Romagna ha chiuso il 2014 con un valore dell'export agroalimentare di 5,5 miliardi di euro, confermando le buone perfomances del 2013. Tra le principali destinazioni si confermano Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Per il terzo anno consecutivo si attenua il saldo negativo della bilancia commerciale, che nel 2014 è sceso a – 163 milioni di euro. Sul podio delle esportazioni emiliano-romagnole ci sono i salumi e le carni trasformate (1 miliardo 199 milioni di euro), i formaggi e i prodotti lattiero caseari (609 milioni di euro), la frutta e gli ortaggi lavorati (500 milioni). Sopra i 400 milioni di euro si collocano anche le esportazioni di frutta fresca, vino e derivati dei cereali. "Il primato dell'Emilia-Romagna nell'export di prodotti agroalimentari di qualità, pari al 16 per cento della quota nazionale, è una leva decisiva – ha spiegato il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna Maurizio Torreggiani, che ha ricordato in particolare il progetto in collaborazione con la Regione Deliziando, "uno strumento che mette al centro il cibo come brand e supporta le imprese per consolidarne la presenza nei Paesi emergenti, la cui espansione economica determina una crescente richiesta."

Il valore della produzione agricola nei diversi settori

L'andamento meteo ha pesantemente condizionato la produzione agricola nel corso dell'annata appena trascorsa. Al di là delle ripetute emergenze che hanno coinvolto un po' tutto il territorio regionale (dall'alluvione di gennaio nel Modenese in poi), il 2014, a causa del susseguirsi di ripetute perturbazioni atlantiche, è stato caratterizzato da un inverno particolarmente mite e piovoso e da un'estate anch'essa piovosa e più fresca della norma.
Contemporaneamente, il sovrapporsi delle produzioni a livello europeo (caso eclatante la frutta), l'andamento negativo delle principali commodities, insieme agli effetti dell'embargo russo, hanno portato a una generale flessione dei prezzi. Un mix che ha portato a una Plv in calo del 5,9% rispetto al 2013, ma comunque sempre sopra la soglia dei 4 miliardi di euro. Percentuali analoghe di flessione del valore della produzione agricola si sono verificate a livello nazionale.

Secondo i dati del Rapporto 2014, tra i settori in controtendenza, per quanto riguarda l'andamento della Plv, quello delle colture industriali, quali la barbabietola da zucchero, la soia e il girasole, che ha messo a segno un +38%. Bene in particolare la barbabietola (Plv in crescita del 45%). Buoni i risultati anche per il pomodoro da industria (+20%).
Per quanto riguarda i cereali la riduzione della Plv si è complessivamente fermata al -1%, a fronte di un andamento a luci e ombre. Male sono andati in particolare il grano tenero (-15%), il mais (-6%). Bene invece il frumento duro (+60%).
Il comparto della frutta ha chiuso il 2014 con un -10% di Plv. Qui ha pesato in particolare il diffuso calo dei prezzi dovuto alle sovrapposizioni produttive e allo stop delle importazioni russe. Nonostante un aumento della produzione e dei volumi, le pere hanno chiuso con un -23%, le pesche con un -24%. Bene l'actinidia con +45%.
Il settore degli ortaggi (-8%), ha registrato un forte calo in particolare per le patate (-30%). Con il segno più le zucchine (35%), gli asparagi (49%), i piselli (41%).
Segno meno anche per gli allevamenti: -7%. Nel dettaglio: carni bovine (-4%), suine (-6%), pollame (-9%), latte (-7,6%).
In flessione la redditività delle aziende. I dati provvisori (elaborati sulla base di un campione di 145 imprese agricole) danno un calo dei ricavi dell'8,1% non sufficientemente compensato dalla riduzione dei costi intermedi (-2,6%).

In allegato scaricabile: l'andamento della Plv per provincia

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 21 24 maggio 2015

SOMMARIO Anno 14 - n° 21 24 maggio 2015
(in allegato il pdf scaricabile)

1.1 editoriale Diritti acquisiti, per molti ma non per tutti
3.1 cereali Materie prime. Persiste l'incertezza.
4.1 Lattiero caseario Rimbalzo del latte spot.
5.1 expo2015 I primi riflessi di Expo. Un maggio tra luci e ombre.
5.2 turismo Allarme di Federalberghi. In diminuzione il turismo nazionale.
5.3 Vino OCM Vino, su OCM promozione si poteva fare di più
6.1 MAIS & SOIA Mais & Soia: maggio 2015
7.1 pomodoro Interprofessione, i contenuti del Decreto preoccupano l'OI Pomodoro da Industria
7.2 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano:prosegue il boom dell'export
8.1 pasta Record di pasta esportata nel 2014
9.1 greenpeace Greenpeace cerca fondi sola da privati.
10.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 21 COP

Silvana Ballotta (Business Strategies): su OCM promozione si poteva fare di più ma non tutto è da buttare

Firenze. "Sulla nuova Ocm vino Promozione si poteva certamente fare di più, ma non è tutto da buttare se pensiamo che, con questa misura, lo scorso anno la crescita del nostro export nei Paesi terzi è stata di quasi 5 volte superiore rispetto alle vendite nell'Ue". Lo ha detto Silvana Ballotta, Ad di Business Strategies, azienda che cura l'internazionalizzazione di circa 400 aziende vinicole italiane, a commento del nuovo Bando Ocm Promozione, pubblicato ieri dal Mipaaf.

"Semplificazione, pluriennalità nella programmazione e modifica degli antichi criteri di premialità dovrebbero oggi riguardare meno elementi quantitativi e più di efficacia qualitativa. Per contro – ha proseguito Ballotta – il tavolo è riuscito a scongiurare delle proposte capestro, come il drastico abbassamento della soglia di budget che avrebbe determinato una ulteriore frammentazione delle domande, oltre a maggiori difficoltà nei controlli e soprattutto avrebbe minato il senso stesso dell'Ocm promozione nel lungo e lento percorso di affermazione del made in Italy enologico in tutto il mondo. Per ora – ha concluso Ballotta - ci teniamo quindi un decreto fotocopia di quello precedente nella consapevolezza e nella speranza di poterlo migliorare già dalla prossima annualità".

L'analisi di Business Strategies sugli atteggiamenti delle proprie imprese impegnate nell'internazionalizzazione (il campione rappresenta circa il 12% del valore complessivo della misura) evidenzia come nell'ultima programmazione siano sempre gli Stati Uniti il principale Paese destinazione dell'Ocm (63%), seguito a distanza dalla Cina (15%, contro il 25% dell'anno precedente), dal Giappone (9%, dato triplicato rispetto al 2013), Canada (5%), Russia (4%), poi Svizzera e Sud Est Asiatico.
(Fonte Business Strategies - Intercom 15 maggio 2015)

Domenica, 24 Maggio 2015 10:00

Mais & Soia: maggio 2015

Mais & Soia: dati previsionali 2015-16 - maggio 2015

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MAIS: Dati previsionali per 2015-16

 La produzione di Mais per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Settembre) è prevista a 989.83 Mio t (-0.6% rispetto alla stagione 2014-15; -0.1% rispetto alla stagione 2013-14).
 Si prevedono maggiori raccolti in Cina, Sud Africa, India, Canada, Russia ed Argentina, mentre negli Stati Uniti, Unione Europea, Brasile, Ucraina e Messico la produzione è stimata inferiore rispetto alla stagione 2014-15.
 Negli Stati Uniti la produzione di Mais per la stagione 2015-16 è attesa in diminuzione, a causa della minor superficie dedicata alla coltivazione e della minor (- 4.2 bushels/acro) resa dei terreni a 166.8 bushels/acro (equivalenti a 10.59 tons/ettaro).
 È atteso un aumento dell'export USA, supportato da prezzi più competitivi e dall'aumento della domanda mondiale.
 L'impiego di Mais per la produzione di etanolo è previsto invariato rispetto alla stagione 2014-15, mentre gli Stock Finali sono stimati in diminuzione sia a livello USA (-5.7%), sia a livello mondiale (-0.3%).

SOJA: Dati previsionali per 2015-16

 La produzione mondiale di semi di Soia per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Ottobre) è prevista di 317.30 Mio t, invariata rispetto alla stagione 2014-15 e in aumento del 12% rispetto alla stagione 2013-14.
 Si attendono maggiori raccolti in Brasile, grazie all'espansione delle aree coltivabili, in India, Paraguay ed Ucraina, bilanciati da una minor produzione prevista per gli Stati Uniti, Argentina e Cina.
 Negli Stati Uniti la resa dei terreni è prevista in diminuzione (-1.8 bushels/acro) a 46 bushels/acro. Anche in Argentina è attesa una minor resa. In Cina i Produttori modificano la destinazione delle aree, scegliendo colture più redditizie.
 Le produzioni record attese in Sud America potrebbero limitare le esportazioni statunitensi nella prima metà della campagna.
 Le importazioni cinesi sono attese a 77.5 Mio t, in aumento del +5.4% rispetto alla stagione 2014-15 e del +10.1% rispetto alla stagione 2013-14.

(In Galleria immagini altri interessanti grafici)

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Riconoscimento delle organizzazioni interprofessionali: i contenuti del decreto latte preoccupano l'Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia

Con meraviglia l'Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia ha appreso dell'uscita del D.L. 5/5/2015 dal titolo "Disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale e di razionalizzazione delle strutture ministeriali".
Il decreto legge - nato dall'esigenza di dover normare con urgenza il settore lattiero caseario uscito dal sistema delle quote latte - ricomprende al comma 7 dell'articolo 3 disposizioni su tutti gli altri settori agricoli fra cui l'ortofrutta, sia fresca che trasformata, con l'estensione delle disposizioni sulle organizzazioni interprofessionali previste per il latte.

"Il contenuto solleva molti dubbi e perplessità di varia natura – commenta l'Oi - in particolare per la coerenza dell'articolo 3 al Regolamento Ue 1308/2013 che norma le organizzazioni interprofessionali, ma anche per la coerenza con le competenze regionali in questo campo. Tutto questo potrebbe dare adito quanto meno a contenziosi. Il testo – rileva l'Oi - appare insufficiente e non coerente con lo spirito e le norme comunitarie sulle organizzazioni interprofessionali e non tiene conto delle consultazioni che erano state avviate in precedenza con le Regioni e con le filiere produttive, ma soprattutto con le realtà già esistenti, realmente operanti e già riconosciute ai sensi dello stesso Reg (UE) 1308/2013, come quella dell'OI del pomodoro da industria Nord Italia. Il testo non tiene conto inoltre che le OI, quali organizzazioni di integrazione di filiera, sono realtà basate sulla volontà aggregativa delle filiere produttive e che devono essere rispondenti alla reale organizzazione territoriale delle stesse. Già in passato legislazioni inadeguate avevano di fatto bloccato lo sviluppo di Oi efficaci nel nostro Paese".

(fonte OI Pomodoro)

+10% l'export in gennaio febbraio. In evidenza il traino degli Usa. La produzione, intanto, ad aprile è scesa dell'1,2%, con un saldo quadrimestrale pari a -1,9%

Reggio Emilia - E' una crescita pressoché senza precedenti quella che stanno registrando le esportazioni di Parmigiano Reggiano, che ha chiuso il primo bimestre 2015 con una crescita a doppia cifra: +10,1%
A trainare il boom delle esportazioni sono soprattutto gli Usa, con risultati che in gennaio e febbraio si sono attestati attorno al +11%.

"I flussi - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai - sono buoni anche in Europa, che resta tuttora il principale mercato, tanto che a febbraio le esportazioni complessive intra ed extra-UE sono cresciute del 9,4%. Questi risultati hanno permesso di riassorbire ampiamente l'impatto, a volume, dell'Embargo Russo, ma auspichiamo che a breve l'azione diplomatica internazionale possa consentire la riapertura delle frontiere di questo importante mercato, cosa che porterebbe ad una ulteriore accelerazione delle performance estere del nostro prodotto".
Sempre nel primo bimestre 2015, anche le vendite di grattugiato registrano un significativo incremento, con un +9,8%.

"Un risultato - spiega Alai - particolarmente importante per il sistema Parmigiano Reggiano, soprattutto in considerazione del fatto che tutte le operazioni di confezionamento avvengono nel comprensorio di produzione, accorciando la filiera, rendendo più agevoli ed incisivi i controlli e le operazioni di vigilanza e generando nuovo valore nei territori cui il prodotto è storicamente legato".
Sul versante produttivo, intanto, prosegue il calo già manifestatosi all'inizio dell'anno: ad aprile, infatti, la produzione è scesa dell'1,2%, portando il dato quadrimestrale a -1,9%
"Nonostante la crescita del 5% registrata da inizio anno - prosegue Alai - le quotazioni si mantengono a livelli ancora del tutto insoddisfacenti, e in questo modo è divenuto il mercato - con tutte le negative conseguenze che questo comporta - il vero regolatore di quell'offerta che, al contrario, deve essere determinata con l'esercizio di un ruolo più attivo da parte dei produttori, così come è negli obiettivi dei piani di regolazione dell'offerta che abbiamo rivisto in occasione della recente assemblea e sui quali i caseifici dovranno esprimersi entro l'autunno".
Quanto alle prospettive, Alai vede ancora nelle esportazioni, associate proprio alla regolazione dell'offerta, il primo motore di sviluppo del sistema: "l'aumento continuo delle quantità esportate - spiega il presidente del Consorzio - rende evidente il fatto che in termini percentuali sarà difficile mantenere gli attuali ritmi, ma le nuove azioni avviate in Cina e in diversi Paesi dell'America Latina, unite agli incontri commerciali di cui siamo protagonisti nell'ambito di Expo, stanno già offrendo nuovi e incoraggianti segnali per il nostro prodotto".
(Fonte CFPR 20 maggio 2015)

Domenica, 24 Maggio 2015 08:53

Record di pasta esportata nel 2014

Le esportazioni di pasta di semola hanno registrato un significativo incremento superando la soglia di 2 milioni di tonnellate (+ 4,2% sul 2013) per un controvalore pari a oltre 2,2 miliardi di euro (+4,1%): il 7% circa del valore dell'export dell'intero agroalimentare.

di LGC 21 maggio 2015 - Negli ultimi 15 anni le esportazioni di pasta di semola hanno registrato costanti incrementi arrivando a superare, a fine 2014, la soglia di 2 milioni di tonnellate. A segnalarlo è il report di aprile 2015 elaborato da Ismea il quale evidenzia come il tasso di crescita sia stato mediamente del 2,3% in volume e del 5% in valore.
"Facendo specifico riferimento al segmento della pasta di semola secca - sottolinea il report dell'istituto d'analisi agroalimentare - che esprime mediamente più dell'85% in volume e del 70% in valore dell'intero comparto delle paste alimentari, nel 2014 le spedizioni oltre confine hanno sfiorato 1,8 milioni di tonnellate (+3,2%) corrispondenti in valore a poco più di 1,6 miliardi di euro (+2,6%)."
Unico neo registrato all'interno del periodo d'analisi è il dato relativo al 2008 (-4,9% in volume) determinato dalla esplosione dei prezzi della materia prima

"Nel biennio successivo, - prosegue Ismea - con il ridimensionamento dei prezzi agricoli e il sopraggiungere della crisi economica globale che ha determinato un crollo del commercio agroalimentare mondiale, si è avuto un calo transitorio anche dei valori di export della pasta, mentre le quantità hanno continuato a crescere in tutti gli anni dopo il 2008."

Ripartizione territoriale
La ripartizione territoriale dei mercati di sbocco è tradizionalmente molto concentrata, evidenziando la netta prevalenza dei paesi comunitari, con particolare riferimento a Germania, Francia e Regno Unito che hanno assorbito congiuntamente il 46% circa dell'export complessivo nel 2014. Considerando i primi dieci paesi destinatari, inoltre, si rileva una dinamica di lungo periodo significativamente positiva per tutti i principali acquirenti; fanno eccezione solo gli Stati Uniti per i quali si è registrata una netta contrazione degli acquisti della pasta italiana nel 2008, scendendo al di sotto delle 100 mila tonnellate annue (-31% sul 2007), in ragione verosimilmente della marcata rivalutazione dell'euro che si era registrata durante quel periodo e dell'aumento dei prezzi all'export. La progressione annua degli acquisti di pasta di semola è apparsa particolarmente evidente nel caso della Russia (+15% il tasso medio annuo di crescita): da poco più di 7 mila tonnellate del 2000 le esportazioni verso Mosca si sono spinte oltre 59.000 tonnellate nel 2014.

Pasta evoluzione export

Sesta edizione del Concorso enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco" promosso dalla Camera di Commercio. Da oggi 225 vini in competizione: 118 dei campioni presentati in concorso provengono dalle aziende di Reggio Emilia, 75 da aziende modenesi, 20 da Mantova e da 12 da Parma. -

Reggio Emilia, 21 maggio 2015 -

Si sono avviate a Mancasale le selezioni dei vini partecipanti alla sesta edizione del Concorso enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco" promosso dalla Camera di Commercio.
Un'edizione, quella 2015, che fa segnare un record di vini iscritti (225, con un +11% rispetto al 2014) e di aziende partecipanti, giunte a 64 unità.
118 dei campioni presentati in concorso provengono dalle aziende di Reggio Emilia, 75 da aziende modenesi, 20 da Mantova e da 12 da Parma.

"Come Camera di Commercio - ha detto la vicepresidente Paola Silvi nell'aprire i lavori delle commissioni - siamo molto soddisfatti di questi risultati, perchè riteniamo siano il frutto di una analoga soddisfazione delle imprese per i modi attraverso i quali, partendo dal Concorso, la Camera di Commercio esprime il proprio impegno nel campo della valorizzazione dei nostri vini di qualità".
"Tra le aziende concorrenti - ha ricordato Paola Silvi - vi sono imprese, ad esempio, che hanno partecipato attivamente ai percorsi e ai progetti che abbiamo messo in atto per assicurare una vetrina internazionale permanente, attraverso i canali internet, a tanti nostri prodotti agroalimentari, così come vi sono imprese che sono inserite nel progetto regionale dedicato al turismo enogastronomico di qualità, che ha visto la nostra provincia primeggiare per presenze".

"Questa sesta edizione del "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco - ha proseguito la vicepresidente della Camera di Commercio - mira a cogliere, tra l'altro, tutte le opportunità derivanti dall'Expo: dal 25 al 28 giugno, infatti, è in programma un Educational Press Tour rivolto a giornalisti ed opinion leader stranieri del settore wine e del turismo enogastronomico, con visite dirette anche a cantine selezionate in questa sesta edizione del "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco. Dal 18 al 21 ottobre, poi, vi sarà un Incoming di buyer del settore wine dall'Area Asean per incontri B2B con le cantine selezionate".

"A tutto questo - ha detto Paola Silvi - si aggiunge la guida "Terre di Lambrusco", a completare un quadro di iniziative che mirano a fare del Concorso un elemento di attrazione e un punto di partenza per azioni e progetti che hanno una ricaduta ampia e soprattutto duratura nel tempo a favore delle imprese coinvolte e dei territori di appartenenza, e quindi delle province di Reggio Emilia, Modena, Parma e Mantova".
"Oggi più che mai - ha concluso la vicepresidente dell'Ente camerale - siamo chiamati a dare valore stabile al lavoro di queste aziende, perchè ad esse si lega ricchezza economica, lavoro, sicurezza e coesione sociale, che sono elementi distintivi ed apprezzati nel mondo, esattamente quanto i prodotti che nascono nelle nostre terre e che si connotano a maggior ragione grazie a questo prezioso legame fra imprese, prodotti e territorio".

Le commissioni di valutazione dei vini - formate per pubblico sorteggio e composte ciascuna da 6 tecnici - concluderanno il loro lavoro nel tardo pomeriggio di venerdì 22 maggio, mentre la cerimonia di premiazione è prevista il 26 giugno.

(Fonte: ufficio stampa della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Grano in altalena per effetto degli interventi dei fondi, corn e semi di soia in ribasso. Il cambio €/$ rappresenta la vera incognita destabilizzante dei valori di mercato nel vecchio continente.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 21 maggio 2015 -

I mercati internazionali delle materie prime continuano a vivere un prolungato periodo di incertezza determinato dalla concomitanza di ricorrenti e diversi fattori congiunturali. Gli ultimi in ordine di tempo sono l'eliminazione dei dazi russi sul grano, le notizie di un prossima comparsa di "El Nino" che farà sentire i suoi malefici effetti sulle produzioni australiane. Infine l'instabilità dell'indice di cambio  tra la moneta statunitense e  quella europea che incide, non poco, sull'instabilità dei prezzi in Europa.

Tutto questo ha portato consistenti incrementi sulla farina di soia dell'ordine di circa 10/11 euro alla tonnellata dai minimi osservati Lunedì pomeriggio.
In questo preciso momento, riguardo ai proteici, il prezzo lo fa maggiormente la scarsità di prodotto, farine di girasole e colza, piuttosto che l'indice di cambio.

Nel caso dei cereali, invece, nonostante la manifesta debolezza, il tasso di cambio sta rallentando la caduta di prezzo. Anzi, a tale riguardo, si segnala che i valori fob esteri sono più' elevati di quelli riscontrati sul mercato nostrano a conferma, se ce ne fosse stata la necessità, di una consolidata crisi di consumi. Nella giornata di mercoledi circolavano posizioni di mais contratto 103 da Ottobre a Giugno reso Lombardia a 165€/ton e compratori non serviti dai pochi venditori allineati a 170. Per l'orzo solo venditori da Luglio a Settembre a 170/175 euro ma nessun interesse da parte acquirente, mentre l'industria molitoria è alla ricerca di grano da Luglio a Settembre offrendo per il panificabile di qualità 190 euro arrivo stabilimento.

Situazione questa che fa riflettere sulla prossima campagna cerealicola nazionale.

Indicatori internazionali (21/5/2015)-
l'Indice dei noli è sceso a 606 punti, il petrolio quota intorno a 59,00 dollari al barile, e il cambio €/$ riprende la strada verso la parità e nella mattinata del 21 maggio ha toccato 1,10770.

MP 21mag2015

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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Il Consorzio Terre di Montagna, che commercializza il Parmigiano Reggiano di montagna, ieri a Roma in occasione del primo Social Roots Day, organizzato da Inea (Istituto nazionale di economia agraria) in collaborazione con la Fondazione Giacomo Brodolini. -

Modena, 20 maggio 2015

L'esperienza del Consorzio Terre di Montagna, che commercializza il Parmigiano Reggiano di montagna, è stata raccontata ieri a Roma in occasione del primo Social Roots Day, organizzato da Inea (Istituto nazionale di economia agraria) in collaborazione con la Fondazione Giacomo Brodolini. Social Roots è la piattaforma per l'innovazione sociale nel settore agrifood rivolta ad aziende, associazioni, start up e aspiranti imprenditori allo scopo di favorire l'incontro tra la domanda e offerta di innovazione sociale nel settore.

La delegazione del Consorzio Terre di Montagna, composta dal presidente Angelo Romagnoli e dal vicepresidente Romolo Michelini, era accompagnata dal sindaco di Montese Luciano Mazza (il consorzio ha sede a Montese), a testimonianza del coinvolgimento del territorio nelle attività del Terre di Montagna. Al convegno romano hanno partecipato docenti universitari e giovani neo imprenditori che intendono cimentarsi nell'agrifood. Nelle conclusioni Milena Verrascina (Inea) ha rimarcato come modelli produttivi integrati, impegnati nelle eccellenze rurali, assumano funzioni sempre più importanti di coesione sociale. Funzione che il mondo rurale ha sempre interpretato e oggi continua a farlo con modelli e attività adeguate alle nuove esigenze dell'economia e delle comunità locali.

Costituito nel 2008 a Montese e aderente a Confcooperative Modena, il Consorzio Terre di Montagna associa nove caseifici (cinque del crinale modenese e quattro del crinale bolognese), per complessivi 85 soci allevatori che conferiscono ogni anno 250 mila quintali di latte trasformato in 45 mila forme di Parmigiano Reggiano di montagna. Scopo del Consorzio Terre di Montagna è promuovere le produzioni casearie e aggregare l'offerta, supportando i caseifici soci nella manutenzione e stagionatura, lavorazione, porzionatura e commercializzazione. Tramite il canale commerciale segmento retail, il consorzio fornisce il Parmigiano Reggiano di montagna ai suoi 350 clienti tra Italia ed estero (Germania, Francia, Spagna, Austria, Belgio, Svezia e Irlanda).

Al convegno romano è emerso che l'azione del Consorzio Terre di Montagna ha valorizzato il territorio e le sue tradizioni, rafforzato la coesione e integrazione tra le aziende della filiera, permesso la presenza in mercati difficilmente raggiungibili dai singoli caseifici, migliorato la comunicazione verso i clienti e le relazioni di mercato, consentito di ottenere i contributi pubblici del Piano regionale di sviluppo rurale. Per il futuro gli obiettivi sono il miglioramento della produttività, redditività e qualità del prodotto, una maggiore internazionalizzazione dei mercati di sbocco e l'utilizzo della menzione aggiuntiva "Prodotto di Montagna" recentemente introdotta dall'Unione europea.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Mercoledì, 20 Maggio 2015 08:35

Rimbalzo del latte spot.

Crescita sensibile del latte spot estero. Le due più importanti DOP nazionali non danno segni di vitalità. Burro stazionario mentre la panna da centrifuga a uso alimentare (VR) cede 5 centesimi. 5 centesimi invece guadagnati dalla crema a uso alimentare (MI).

di Virgilio Parma 20 maggio 2015 -

LATTE SPOT Rimbalzo del prezzo del latte spot alla borsa merci di Verona. Più consistente l'incremento registrato per il latte pastorizzato spot estero che guadagna +7,27% rispetto la scorsa quotazione (29,90 - 30,93 €/100 litri di latte). Incremento sensibilmente più contenuto invece per il latte crudo spot nazionale che quota tra 32,90€ - 34,02 €/100 litri di latte corrispondente a un incremento dello +1,56%.

LatteSpot estero

BURRO E PANNA Seconda settimana di tregua per il burro e per tutte le referenze milanesi.
Borsa di Milano 18 maggio:
BURRO CEE: 2,80€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.

Anche lo zangolato da creme fresche trattato alla Borsa Merci di Parma dopo il tonfo della precedente settimana, prossimo al -10%, ha mantenuto il prezzo di 1,40€/kg. A Reggio Emilia il prezzo per l'analogo prodotto rimane distaccato di 5 centesimi, rispetto Parma, quotando a 1,35€/kg.
Andamento speculare invece per la crema a uso alimentare; +2,90% (1,42€/Kg.) a Milano e -3,39% a Verona (1,40-1,45€/Kg.)

GRANA PADANO Rimane fortemente stazionario il prezzo del Grana Padano sia per il fresco che per la stagionatura di 15 mesi.
Confermato tra 7,10 e 7,75€/kg. il formaggio di 15 mesi e tra 6,35 e 6,45 €/kg. il prezzo del 9 mesi.

PARMIGIANO REGGIANO Anche la prestigiosa DOP emiliana si è allineata all'andamento del padano confermando i prezzi dell'ottava precedente.
Tra 7,60 e 7,85 €/Kg. la quotazione del 12 mesi  e compreso nell'intervallo 8,15, 8,50€/kg il listino del 24 mesi di stagionatura.

E' la volta del Decanter World Wine Awards (DWWA). Sensazioni d'Inverno - Le Virtù del Poggio 2012, il passito dell'azienda Terzoni di Bacedasco (PC) continua a mietere successi internazionali.

di Virgilio Piacenza, 18 maggio 2015

150 anni di storia vitivinicola sulle spalle e una costante spinta all'innovazione, tramandata da padre in figlio, stanno continuando a premiare le produzioni vinicole dell'azienda di Bacedasco.

Marco Terzoni, enologo dell'azienda di famiglia, non riesce a tradire l'emozione e la soddisfazione per l'ambito riconoscimento internazionale assegnato al suo passito. Nonostante il carnet personale sia colmo di targhe, coppe e medaglie a fare bella vista nel suo studio privato, ogni qualvolta che una giuria altamente specializzata annunci la vittoria è, per Marco, una sorpresa e un'emozione come se fosse sempre la prima volta.

Il "Decanter World Wine Awards" è, a detta degli operatori, il più importante e prestigioso concorso enologico al mondo.

Decanter Silver terzoni 2015

 

Presieduta da Steven Spurrier, la commissione di degustazione dei DWWA è composta da oltre 200 tra i più autorevoli esperti di vino provenienti da tutto il mondo, valorizzata da ben 66 Masters of Wine e 18 Master Sommeliers, a dimostrazione del rigoroso processo di selezione. Una giuria di qualità unanimemente riconosciuta che è garanzia per i partecipanti e soprattutto per i compratori.
Tanto è vero che, il sito del DWWA è visitato quotidianamente da circa 12,5 milioni di contatti.

E perciò normale che Marco Terzoni sia orgoglioso del riconoscimento ottenuto, quel "2015 Decanter World Wine Awards - Silver", che qualifica il "Sensazioni d'Inverno - Le Virtù del Poggio 2012" tra l'ottimo e l'eccellente.

Esperienza, tradizione e innovazione, connessi con una buona dose di talento, é il mix di valori che contraddistingue l'Azienda Terzoni Claudio srl di Bacedasco e, come scrive una testimonianza sul sito di DWWA, "Vincere una medaglia Decanter è un onore. Ha avuto un impatto davvero significativo sul nostro business: la considerazione per Decanter e i giudici DWWA è assolutamente inestimabile"– L'Ecole No 41, USA.

Sensazioni DInverno

IL VINO VINCITORE: SENSAZIONI D'INVERNO – LE VIRTU' DEL POGGIO 2012
Tipo: Passito Colli Piacentini Malvasia Aromatica di Candia DOC
Gradazione: 13% Vol
Uve: Malvasia aromatica di Candia 100%. Allevamento guyot; potatura corta; Densità d'impianto 3500 ceppi/Ha; Produzione 60 q.li/Ha; Terreno argilloso medio-compatto ricco di fossili risalenti al piacenziano.
Scelte in vigneto: La concimazione è curata nei minimi dettagli e calibrata in funzione delle esigenze climatiche annuali con particolare riguardo ai microelementi. Le operazioni in verde, quali cimatura e scacchiatura, mirano ad equilibrare la vigoria della chioma per garantire ai grappoli la maggior parte del nutrimento senza penalizzare la loro componente acida. Il diradamento rappresenta lo strumento essenziale per garantire lo sviluppo sano degli acini che andranno incontro alla surmaturazione. Tale procedura avviene in più fasi in cui solo gli operatori più addestrati eseguono l'eliminazione dei pedicelli con esposizione sfavorevole rendendo il grappolo più spargolo affinché non vi siano ristagni di umidità ostili per il futuro appassimento.

Vinificazione: La raccolta avviene tardivamente e concerne solo una percentuale esigua di grappoli che si ritengono qualitativamente validi. Questi vengono accuratamente stesi in plateaux di ampia larghezza (80×120 cm) per evitarne la sovrapposizione, permettendo di conseguenza un corretto appassimento. All'arrivo in azienda avviene la disposizione dei plateaux su teli per la pacciamatura che consentono una minore rifrazione solare durante il giorno e la schermatura dalla rugiada durante la notte. Ogni 2 giornate di sole i grappoli vengono girati manualmente subendo una terza fase di selezione che prevede l'asportazione degli acini non adatti alla vinificazione. La durata del processo di appassimento al sole si prolunga per circa 15 giorni; ad essa segue un secondo periodo di stazionamento all'ombra di circa 60 giorni che completa la preparazione delle uve in vista dell'ultimo "appassimento" finale: quello in cella frigorifera. Grazie a quest'ultimo stazionamento i grappoli raggiungono una temperatura prossima allo zero che consente di preservare la gradevole nota acida che rende così equilibrato il prodotto finale. La pigiatura del prodotto avviene nel periodo di metà dicembre. Il mosto ottenuto affronta la fermentazione in barrique di rovere bianco e si compie nell'arco di un intero anno data la sua elevata concentrazione zuccherina.

Descrizione
Colore: Giallo ambrato lucente;
Profumo: impatto olfattivo intenso e di notevole complessità con spiccate note di frutti maturi quali albicocca, pesca e frutta candita;
Sapore: dolce, di consistenza mielosa, contraddistinto da un connubio di sentori di confettura e frutti maturi frammisti a note sapide e fresche; la durata in bocca si presenta lunga e segnata da un ritorno armonico dei profumi.
Abbinamenti: Interessante l'abbinamento con formaggi saporiti, stagionati o erborinati. Più classico l'accostamento a dolci, cioccolato, torte a base di ricotta, frutta e pasticceria secca. Per i veri intenditori, e per coloro che ad un vino di eccellenza amano abbinare l'alta cucina, consigliamo del fois gras servito su pan brioche ancora caldo.
Come servire: In calici a tulipano di media grandezza, con leggera svasatura, può essere stappato al momento. Ottimo a 14°C.
Curiosità: La produzione di questo vino risale al 1893 ed era destinata esclusivamente al consumo familiare; soltanto nel 2003, a seguito della pregevole fama che il prodotto ha riscontrato presso gli affezionati dell'azienda, si è deciso di realizzare una piccola produzione per il pubblico.

ALTRI PREMI VINTI CON LA STESSA ANNATA:
OSCAR DOUJA D'OR 2014 (ASTI)

 

Nuovi sconvolgimenti nel mercato dei cereali e delle materie prime. I computer che assistono i fondi sono intervenuti sul mercato del grano e la Russia ha tolto i dazi doganali sulle esportazioni di grano.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 maggio 2015 -

Una settimana intensa quella che si è chiusa ieri contraddistinta dall'incertezza. Prima un tonfo e poi subito dopo una ripresa dei prezzi e da ultimo, nella giornata di venerdi, due fatti straordinari si sono susseguiti.

Prima il "risveglio" dei computer che assistono i fondi di investimento nelle loro ricoperture che, entrando i funzione, principalmente sul grano hanno fatto schizzare i prezzi di quest'ultimo con un +6% chiudendo con un sensibile rialzo di 21, 32 e 33 centesimi. Un'operazione che ha di riflesso ha coinvolto anche il mercato del corn che ha chiuso in aumento di 5 e 6 centesimi. Al momento la soia non è stata ancora interessata dal vento rialzista salvo la farina che ha guadagnato 8-9 dollari a tonnellata chiudendo a 310,60$.

Troppo presto per comprendere come reagirà il mercato ma il segnale d'allarme, lanciato dai fondi che hanno ripreso a acquistare, lascia intravedere ulteriori rialzi. Complice potrebbero essere le notizie dell'arrivo di El Nino che farà sentire la sua pesante influenza, nella seconda parte dell'anno, sulle produzioni del granaio australiano.

Indicatori internazionali (15/5/2015)-
l'Indice dei noli è risalito a 637 punti, il petrolio è leggermente sceso a 59,90 dollari al barile, e il cambio €/$ ruota attorno a 1,1412 dopo avere toccato anche 1,1364.

MP3 15mag15

Infine, come avevamo anticipato alcune indiscrezioni la scorsa settimana, la Russia ha annullato i dazi doganali che ha operato dal 1° febbraio.

The Government of Russia canceled the customs duties on wheat exports, which operated since February 1, 2015. On May 15, Dmitry Medvedev, Prime Minister of Russia, signed the corresponding decree #467 "On approval of the rates of export customs duties on the goods exported from the Russian Federation outside the territory of the member-states of the Customs Union, and Invalidation of the certain legislative acts of the Russian Federation" and repealed the decree of the Government dd. December 25, 2014, #1495 "On amendments to the rates of export customs duties on the goods exported from the Russian Federation outside the customs territory of the member-states of the Customs Union". According to the press-service of the Government, the signed decree canceled the export duties on wheat. Such action will withdraw nearly 1 mln tonne of wheat from the market at the expense of export supplies, and provide additional funds to Russian agricultural commodity producers, in order to assist to hold the spring crops planting campaign. It is expected that the decree will prevent oversupplying of the market, and stop falling prices for grains in the period of the harvesting campaign below the prime cost level. The reporting decree covers all legal relations arising since May 15, 2015, informed the press service.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Partecipazione collettiva alla fiera ANUGA a Colonia dal 10 al 14 ottobre 2015. Ultimi giorni per l'adesione delle imprese interessate. -

Parma, 16 maggio 2015 -

Nell'ambito del "Progetto Deliziando" promosso da Regione, Unioncamere e sistema delle Camere di commercio dell'Emilia-Romagna, inserito nel programma integrato di internazionalizzazione 2015, è prevista la partecipazione in collettiva alla manifestazione fieristica internazionale "ANUGA" che si svolgerà in Germania, a Colonia dal 10 al 14 ottobre 2015.

"ANUGA" è la manifestazione biennale leader a livello mondiale nel settore Food & Beverage, piattaforma ideale per gli ultimi trend e novità del momento. Il "Progetto Deliziando" sarà presente alla manifestazione di Colonia all'interno del Padiglione 7 stand F-108 con uno spazio espositivo collettivo di 66 mq (6 x 11) caratterizzato da un layout grafico identificativo, posizionato all'entrata della Hall.

La partecipazione verrà realizzata in co-marketing con Enoteca Regionale Emilia-Romagna.
Nell'area collettiva saranno ospitate fino ad un massimo di 8/9 aziende regionali - con uno spazio medio pro-capite di circa 6/7 metri quadri - i cui prodotti e i vini sono quelli regionali a qualità regolamentata e tradizionali e, tra questi ultimi, esclusivamente quelli tipicamente emiliano-romagnoli.

La scadenza per la raccolta delle adesioni è fissata al 28 maggio 2015, mentre entro il 15 giugno le aziende selezionate dovranno confermare la partecipazione, effettuando il pagamento della quota di partecipazione pari ad euro 1.200 + IVA 22%.
Sui siti camerali sono disponibili la circolare operativa e la scheda di adesione da inviare debitamente compilata e sottoscritta esclusivamente via e-mail alle rispettive delle Camere di commercio di riferimento entro e non oltre il 28 maggio 2015.
Per qualsiasi ulteriore informazione relativa alla partecipazione nell'ambito della collettiva Deliziando le aziende regionali potranno rivolgersi all'ufficio estero della propria Camera di commercio.

(Fonte: ufficio stampa Unioncamere ER)

Venerdì, 15 Maggio 2015 08:33

Materie prime. Ultima ora. Contrordine

Mercati internazionali
Ultima ora. Contrordine

Dal mercato telematico materie prime in timida ripresa.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 14 maggio 2015 -

Contrordine, dopo il tonfo a seguito dei dati USDA il mercato ha quasi immediatamente reagito con una timida ripresa confermata anche dal mercato telematico che, nonostante le fluttuazioni, rimane tendenzialmente positivo

Mercoledì : 13/ 5 / 2015
SEMI maggio 975,00 (+8) luglio 957,20 (+1,6)
FARINA maggio 301,70 (-0,80) luglio 302,40 (-1)
CORN maggio 356,00 (-1) luglio 362,20 (+1,2)
GRANO maggio 481,00 (+1,6) luglio 481,40 (+1)

MP2 13mag15

 

Indicatori internazionali (13/5/2015)-
l'Indice dei noli è risalito a 634 punti, il petrolio quota ancora intorno a circa 61,50 dollari al barile, e il cambio €/$ si è ulteriormente rafforzato e quota 1,14248.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

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Giovedì, 14 Maggio 2015 20:33

Materie prime. Il "tonfo" dei mercati.

Primi segnali evidenti di cedimento per il mercato delle materie prime. La soia è il prodotto che ha maggiormente sofferto di questa fase di flessione negativa.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 maggio 2015 -

Da diverse settimane gli analisti si interrogavano circa l'andamento instabile dei mercati delle materie prime non riconoscendo nei valori le attese a fronte dell'analisi dei dati USDA pubblicati lo scorso aprile che, val la pena di ricordare, erano ottimistici.
A scontare maggiormente la situazione è stato il comparto della soia e in particolar modo il seme che ha ceduto tra 16 e 18 punti (centesimi per bushel), seguito dalla farina (tra -6 e -10 dollari per tonnellata corta).
Solo qualche centesimo è stato perduto dal corn mentre il grano ha addirittura recuperato 3 centesimi.

Indicatori internazionali (13/5/2015)-
l'Indice dei noli è risalito (si fa per dire) a 589 punti, il petrolio quota ancora intorno a circa 61,50 dollari al barile, e il cambio €/$ si è ancora, seppure lievemente, alzato 1,1270.

MP 13mag15

Mercato interno -
Nessuna novità di rilievo sul fronte degli scambi interni fatto salvo il mercato dei future della farina di soia che si sono ancora ridotti e perciò appetibili per il consumo.
Farina soya proteica è caricabile con 360 euro a Ravenna, giugno-settembre a 355, il luglio dicembre ancora a 355 e per il 2016 il prezzo si riduce a 350 euro sempre partenza Ravenna. Valori che, a nostro giudizio, sono da considerarsi appetibili.

Considerazioni generali
I consumi interni stentano a decollare confermando la gravità dell'economia nazionale. A ciò si aggiunga che segnali poco incoraggianti provengono anche dall'area euro e dagli Stati Uniti mentre, almeno per ora, il mercato del sud est asiatico non sembra mostrare cedimenti.
La pesantezza del mercato nazionale è perfettamente descritta dai mercuriali delle borse merci che da due settimane rendono la cosa manifesta e palese. A parte infatti la situazione di congiuntura di alcuni prodotti quali la farina di girasole normale e proteica, la farina di colza, e i distiller di grano, i cruscami di frumento e di riso tutto il resto è in marcata flessione negativa. Non si sottrae da questa fase negativa nemmeno il mais che si è notevolmente appesantito sia sul pronto che sul medio termine mentre sulla nuova campagna, pur essendo sceso dai massimi, mantiene la quota di 170 euro al porto di Ravenna da Novembre a Marzo. Il mercato del settore bionergetico sta approfittando ancora della presenza di mais tossinato, ma comunque il settore sta risentendo della mancanza di cruscami, farinette e spezzati mais.

 

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