Grana e Parmigiano sempre più su. Burro stabile mentre la crema e la panna sono in lieve crescita. Il latte spot ha invertito la tendenza
di Virgilio Parma 15 gennaio 2019 -
LATTE SPOT Primo rimbalzo del latte spot. +1,8% l'incremento del valore registrato a Verona lo scorso lunedi scorso per il latte crudo spot nazionale (43,30-44,85€/100 litri di latte).
+8,7% è invece il rimbalzo del latte intero pastorizzato spot estero che si collocai tra 38,15 e 39,18 €/100 litri di latte. Addirittura il rimbalzo per il prezzo del latte scremato spot estero pari al +18,8% (tra 18,63 e 20,70€/100litri di latte.
BURRO E PANNA Prosegue il periodo di stabilità per il burro quotato alla borsa di Milano. In risalita invece la Crema a uso alimentare. Dopo la flessione di fine anno, lo zangolato parmense ha replicato il valore anche per la prima settimana del nuovo anno. A Verona la panna di centrifuga recupera il 2,47%. Invariato il prezzo dello zangolato parmense così come quello reggiano di stamane.
Borsa di Milano 14 gennaio 2019:
BURRO CEE: 4,05 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,30 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,45 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,25 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,1 €/Kg. (+)
MARGARINA dicembre 2018: 0,87 -0,93€/kg (=)
Borsa Verona 14 gennaio 2019: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,00-2,15€/Kg. (+)
Borsa di Parma 11 gennaio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,85 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia15 gennaio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,85 - 1,85 €/kg.
GRANA PADANO Milano 14 gennaio 2019 - Prosegue anche nella terza settimana dell'anno la risalita del Grana Padano DOP. + 20 cent.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,70 - 7,80 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,20 - 8,45 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,55 - 8,95 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,35-6,50€/Kg. (+)
PARMIGIANO REGGIANO Parma 11 gennaio 2019 - Con minore intensità del Padano anche il Parmigiano però prosegue la sua risalita. +10 Cent/kg.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,70-11,00 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,10-11,35 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,90 - 12.50 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,65 - 13,30 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,65 - 14,20 €/Kg. (+)
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(Grafici)
Editoriale: - Il 2019 si è aperto con una nuova crisi bancaria- Lattiero caseari. Riapertura positiva per Grana e Parmigiano - Cereali e dintorni. Mercato in balìa delle voci di corridoio. - Soddisfazione per i primi dati sui saldi. - Monster frozen! -
SOMMARIO
Anno 18 - n° 02 13 gennaio 2019
1.1 editoriale
Il 2019 si è aperto con una nuova crisi bancaria
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Riapertura positiva per Grana e Parmigiano
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato in balìa delle voci di corridoio.
5.1 cereali e dintorni grafici.
6.1 saldi Soddisfazione per i primi dati sui saldi.
6.2 zootecnia e ricerca Lattiero Caseario: all'Università di Parma 587mila euro per due progetti di ricerca
7.1 agroalimentare commercio I Centri agroalimentari Caab, Caar e Cal vanno in rete per migliorare competitività ed efficienza
7.2 vini bio e biodinamici Vini bio e biodinamici sono una realtà?
8.1 sfide Monster frozen!
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners
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Commercio. I tre Centri agroalimentari Caab, Caar e Cal vanno in rete per migliorare competitività ed efficienza. L'assessore Corsini: "Lo scenario è profondamente cambiato, occorre rilanciare il ruolo di queste strutture puntando su servizi innovativi e sinergie operative"
Sottoscritto in Regione un protocollo d'intesa che segna l'avvio di un processo di aggregazione organizzativa e operativa tra le tre società di gestione dei mercati ortofrutticoli all'ingrosso di Bologna, Rimini e Parma
Bologna – Più competitività a servizio dei consumatori e maggiori servizi per gli operatori commerciali con l'obiettivo di trainare le economie del territorio. Risultati da raggiungere attraverso la collaborazione e l'integrazione delle strategie commerciali e organizzative dei tre centri agroalimentari all'ingrosso e partecipati dalla Regione Emilia-Romagna – Centro Agro Alimentare di Bologna (Caab), Centro Agro Alimentare e Logistica di Parma (Cal) e Centro Agro Alimentare Riminese (Caar).
È l'obiettivo del protocollo di intenti sottoscritto oggi pomeriggio a Bologna presso la sede della Regione tra i presidenti di Caab, Cal e Caar, rispettivamente Andrea Segrè, Marco Core e Mirco Pari, gli assessori comunali Davide Conte (Bologna), Gianluca Brasini (Rimini) e Marco Ferretti (Parma), alla presenza dell'assessore regionale al Commercio, Andrea Corsini.
L'intesa, promossa dalla Regione, segna l'avvio di un progetto di aggregazione organizzativa ed operativa delle tre strutture, la cui principale attività è la gestione dei mercati ortofrutticoli all'ingrosso che sorgono nei rispettivi Comuni, che sono anche gli azionisti di maggioranza, con la Regione che detiene quote minoritarie del capitale delle società.
"L'Emilia-Romagna- afferma Corsini- dispone di una rete di 19 tra centri agroalimentari e mercati all'ingrosso: un patrimonio di valore per il servizio che offrono al sistema economico locale. Lo scenario in cui queste strutture operano negli ultimi tempi è tuttavia mutato profondamente, soprattutto per le grandi trasformazioni che hanno riguardato la distribuzione, sia quella al dettaglio, sia la Gdo. Di qui l'esigenza di fare rete, modernizzare e rilanciare il ruolo di queste strutture, puntando soprattutto sull'offerta di servizi innovativi, sulle sinergie operative per il contenimento dei costi gestionali e sul rafforzamento della collaborazione gestionale tra operatori pubblici e privati".
Le priorità individuate
Tra le priorità indicate nel protocollo sottoscritto, il trasferimento delle conoscenze e delle esperienze maturate dai Centri, il miglioramento della qualità dei servizi offerti a consumatori e operatori, la condivisione di soluzioni tecnologiche e organizzative, la partecipazione comune a fiere e congressi, la progettazione di soluzioni innovative in tema di e-commerce./G.Ma
In allegato - I firmatari del protocollo d'intesa: l'assessore regionale Corsini è il secondo da sinistra
Il 2019 si presenta con alcune conferme positive (Parmigiano Reggiano e Grana Padano) e altre negative come per il caso del latte spot. Burro stabile.
di Virgilio Parma 8 gennaio 2019 -
LATTE SPOT Il 2019 apre con segno negativo. -6,7% è la perdita registrata dal latte crudo spot nazionale alla borsa di Verona (42,27-44,33 €/100 litri di latte). Analogamente il latte intero pastorizzato spot estero cede il 4,2% collocandosi tra 35,05 e 36,09 €./100 litri di latte. Resta invece nella medesima posizione il prezzo del latte scremato spot estero tra 15,53 e 17,60€/100litri di latte.
BURRO E PANNA Apertura d'anno in stabilità per il burro quotato a Milano. Dopo la flessione di fine anno, lo zangolato parmense ha replicato il valore anche per la prima settimana del nuovo anno. Riapertura alla pari che per la crema uso alimentare. A Verona la panna di centrifuga cede diversi centesimi in chiusura e poi anche in riapertura d'anno.
Borsa di Milano 7 gennaio 2019:
BURRO CEE: 4,05 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,30 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,45 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,25 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,0 €/Kg. (=)
MARGARINA dicembre 2018: 0,87 -0,93€/kg (=)
Borsa Verona 7 gennaio 2019: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,95-2,10€/Kg. (-)
Borsa di Parma 4 gennaio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,85 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 2 gennaio 2019 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,85 - 1,95 €/kg.
GRANA PADANO 7 gennaio 2019 - Il nuovo anno si riapre con il Grana Padano DOP ancora con il segno positivo + 20 cent guadagnati sull'ultima settimana del 2018.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 7,60 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,00 - 8,25 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,75 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,25-6,40€/Kg. (+)
PARMIGIANO REGGIANO 4 gennaio 2019 Continua la risalita, settimana dopo settimana, del prezzo del Parmigiano Reggiano (+10 Cent/kg).
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,45-10,60 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,85-11,00 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12.50 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,95 - 13,55 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,75 - 14,05 €/Kg. (+)
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(Grafici)
Finanziati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo entrambi i progetti presentati dall'Ateneo: "Farm4PR", sui sistemi di allevamento del comprensorio del Parmigiano Reggiano DOP, e "GENEtoCHEESE", sullo studio delle proteine del latte per una migliore caseificazione
Parma, 7 gennaio 2019 – Dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo arriveranno in due anni circa 587mila euro all'Università di Parma per due progetti di ricerca nel settore lattiero-caseario. La sinergia virtuosa tra due gruppi di ricerca dell'Ateneo da tempo impegnati nello studio della qualità dei prodotti lattiero-caseari ha infatti permesso di ottenere un significativo successo nelle selezioni dei progetti in quest'ambito da parte del Ministero.
Ogni ente di ricerca poteva presentare da proponente al massimo 2 progetti di ricerca: entrambe le proposte presentate dall'Università di Parma sono state finanziate.
La prima, "Farm4PR", riguarda i sistemi di allevamento del comprensorio del Parmigiano Reggiano DOP, gli effetti sui batteri lattici e le caratteristiche casearie del latte, e coinvolge il gruppo di ricerca di Microbiologia degli Alimenti del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco e il gruppo Produzioni Animali del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie. Il progetto, coordinato dalla prof.ssa Monica Gatti, docente di Microbiologia degli alimenti, si pone l'obiettivo di identificare quali possano essere gli aspetti alimentari e ambientali dell'allevamento, le caratteristiche microbiologiche e casearie del latte da selezionare e utilizzare al fine di proporre un nuovo adeguato sistema di pagamento del latte nel comprensorio del Parmigiano Reggiano.
L'altro progetto, "GENEtoCHEESE" (Dalla genomica ai minerali del latte: un migliore utilizzo delle proteine nel processo di caseificazione), è coordinato dal prof. Andrea Summer, docente di Zootecnica speciale, e coinvolge il gruppo di Produzioni Animali del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie e, come partner, l'Università di Padova. "GENEtoCHEESE" rientra nell'azione di ricerca finalizzata al "miglioramento delle proteine del latte per una migliore caseificazione" e si pone come obiettivo lo studio del background genetico delle interazioni fra le componenti proteiche e i minerali del latte e il loro ruolo nel processo di caseificazione.
Infine, il gruppo di Produzioni Animali del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie, sotto la responsabilità scientifica del prof. Massimo Malacarne, docente di Zootecnica speciale, è partner di un altro progetto approvato, "INNOVALAT", che si occupa di zootecnia di precisione, benessere animale e qualità del latte e che è coordinato dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell'Università della Tuscia.
I progetti coinvolgono i docenti dell'Università di Parma Monica Gatti, Erasmo Neviani e Benedetta Bottari del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, Andrea Summer, Massimo Malacarne, Alberto Sabbioni, Daniele Del Rio e Federico Righi del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie. Alla stesura dei progetti hanno contribuito i dott. Claudio Cipolat-Gotet, Michela Ablondi e Piero Franceschi.
Sommario Anno 18 - n° 01 06 gennaio 2019
1.1 editoriale
L'epifania, tutte le feste si porta via.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Gran tonfo per il latte spot
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. 1° gennaio col "riso" in bocca...
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 02/01/2019 - nuovi grafici -
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in fibrillazione e logistica ancora assente.
7.1 difesa idraulica Sulla difesa idraulica di Colorno. La posizione di AIPO
7.2 difesa idraulica La replica di AMO COLORNO a AIPO
8.1 ambiente Ambiente - lotta alla plastica, si comincia dai cotton fioc.
8.2 salute e consumi Snack al supermarket: via dalle casse dei supermercati.
9.1 ambiente Nuovo allarme ambientale.
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
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A seguire il file che indica le tendenze dei prodotti da noi rilevati. Aggiornamento al 2 gennaio 2019
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Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali -
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Editoriale: - Buon 2019, senza il bazooka di Draghi. - La maschera della felicità - Alcuni chiarimenti sulla fatturazione elettronica - Parmigiano Reggiano: il MIPAAFT approva le modifiche integrative al piano delle regolazione dell'offerta 2017-2019 -
SOMMARIO Anno 17 - n° 52 30 dicembre 2018
1.1 editoriale
Buon 2019, senza il bazooka di Draghi.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Gran tonfo per il prezzo del latte spot estero.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato "sospeso".
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 18/12/2018 - nuovi grafici -.
6.1 lavoro marketing La maschera della felicità
7.1 amministrazione e fisco Alcuni chiarimenti sulla fatturazione elettronica
7.2 amministrazione e fisco Consiglio e Fondazione nazionale dei commercialisti: la fatturazione elettronica tra privati, ecco il manuale d'uso
8.1 ambiente Coltaro (PR), impianto di bonifica e canalizzazioni rimessi a nuovo
9.1 Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano: il MIPAAFT approva le modifiche integrative al piano delle regolazione dell'offerta 2017-2019
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
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Reggio Emilia, 28 dicembre 2018 - È stato completato il procedimento amministrativo per l'approvazione delle modifiche integrative al Piano della Regolazione dell'Offerta del Formaggio Parmigiano Reggiano 2017-2019 deliberate dall'Assemblea dei Consorziati di fine marzo.
Le modifiche sono state formalmente approvate e pubblicate nel sito del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo (Mipaaft).
Il 2018 si chiuderà come anno record per il Re dei Formaggi, con una produzione in crescita di circa l'1,5%: gli oltre 3,7 milioni di forme prodotte rappresentano il livello più elevato nella storia millenaria del Parmigiano Reggiano. L'importanza di questo traguardo trova un riflesso nel bilancio preventivo 2019, approvato nel corso dell'Assemblea Generale dei Consorziati del 29 novembre scorso, che prevede la cifra record di 38,4 milioni di euro di ricavi totali, contro i 33,4 del preventivo 2018.
"Il mercato sta premiando il nostro lavoro, ma gli aumenti di produzione sono significativi e non possono non delineare un rischio di calo dei prezzi. La sfida che ci attende è quella di collocare il Parmigiano Reggiano sul mercato ad un prezzo remunerativo: nel 2019 si prevede un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a quota 3,75 milioni. Per questo motivo abbiamo presentato un piano di regolazione dell'offerta innovativo, semplice ed efficace che ci permetterà di crescere in modo razionale e con flessibilità, così da potere reagire prontamente ai cambiamenti del mercato. Nel 2019 avremo a disposizione oltre 38 milioni di euro per sostenere il mercato e creare nuovi sbocchi di domanda: affinché la crescita sia costante dobbiamo investire in comunicazione per sottolineare i plus di prodotto e distinguerlo dai prodotti similari" – ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.
Editoriale: - Ancora un Natale firmato. Terrorismo - Gran tonfo per il prezzo del latte spot estero - Cereali e dintorni. Mercato "sospeso" - Il distretto del Po in Cina con i più grandi fiumi del mondo - PARMIGIANO REGGIANO: annunciato un nuovo indice genetico - Frena la crescita della spesa alimentare domestica -
SOMMARIO
Anno 17 - n° 51 23 dicembre 2018
1.1 editoriale
Ancora un Natale firmato. Terrorismo
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Gran tonfo per il prezzo del latte spot estero.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato "sospeso".
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 18/12/2018 - nuovi grafici -.
6.1 ambiente Il distretto del Po in Cina con i più grandi fiumi del mondo
7.1 zootecnia genetica PARMIGIANO REGGIANO: annunciato un nuovo indice genetico
7.2 consumi domestici Ismea - Frena la crescita della spesa alimentare domestica
8.1 emilia romagna Emilia Romagna - Oltre 5 milioni per innovazione e ricerca
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
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Agricoltura. Oltre 5 milioni per l'innovazione, la ricerca e la sostenibilità delle imprese agricole dell'Emilia-Romagna: dal 7 gennaio 2019 aprono nuovi bandi del Piano di sviluppo rurale per i gruppi operativi innovazione
L'assessore Caselli: "Ulteriori risorse per continuare a investire sull'innovazione. Mondo agricolo e della ricerca assieme per un'agricoltura di qualità che rafforzi la sua capacità di competere sui mercati, migliorando performance ambientali e sociali". I fondi dedicati alla produttività delle filiere e a nuove pratiche nel settore forestale. Le domande fino al 9 aprile 2019.
Bologna – Ricerca, innovazione e sostenibilità. Sono queste le parole chiave dei nuovi bandi Goi, Gruppi operativi innovazione, finanziati con oltre 5 milioni di euro nel 2019 dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020. I bandi, che apriranno il 7 gennaio per chiudersi il 9 aprile 2019, interessano le filiere e il settore forestale con alcune importanti novità.
La prima riguarda una richiesta avanzata in sede europea dalla Regione e accolta positivamente dalla Ue. Si tratta della semplificazione della procedura amministrativa con l'introduzione dei "costi standard" per il calcolo dei costi del personale dipendente e con il riconoscimento di una quota forfettaria di spese generali pari al 15% delle spese di personale.
La seconda, invece, riguarda il riconoscimento dell'Iva nel caso di soggetti per i quali questa rappresenta un costo netto. Infine, vengono equiparati ai Gruppi operativi i soggetti che già associano le due componenti richieste (ricerca e produzione).
"L'innovazione in agricoltura è al primo posto del nostro impegno- afferma l'assessore Caselli-. Abbiamo stanziato 50 milioni di euro per l'intera durata del nostro Programma di sviluppo rurale 2014-2020 a favore di progetti di ricerca e innovazione, l'importo più alto tra le regioni italiane ed europee. Investiamo nell'azione dei Goi perché consideriamo strategica l'alleanza tra mondo agricolo e della ricerca. Gli attuali 93 gruppi in Emilia-Romagna, sui 150 attivati in Italia, danno la misura dell'impegno della Regione in questo campo, a cui si aggiunge la volontà di semplificare le procedure e di riconoscere in pieno le attività dei partner che compongono i Gruppi d'innovazione. Rispetto ai precedenti bandi, abbiamo chiesto e ottenuto dalla Commissione europea di introdurre elementi di semplificazione e di riconoscimento dei costi gestionali per ridurre il carico amministrativo a vantaggio delle attività di sviluppo dell'innovazione".
Quattro milioni di euro per aziende agricole sempre più innovative
Il primo bando riguarda la competitività dei produttori primari e il miglioramento dell'integrazione di filiera (Focus area P3A), per una disponibilità di 4 milioni di euro. Prevede la realizzazione di piani di innovazione per il rafforzamento delle filiere, favorendo sostenibilità economica, ambientale e sociale. Possono fare domande aziende dei settori ortofrutticolo, lattiero-caseario, dei seminativi, sementiero, delle oleoproteaginose, foraggero, suinicolo, vitivinicolo avicolo e di altri settori di produzioni vegetali e produzioni animali.
Le spese ammissibili sono comprese tra i 50 mila e i 250 mila euro e il progetto potrà avere durata massima di 30 mesi. Il sostegno previsto è pari al 70% della spesa ammissibile.
Oltre 1 milione di euro per la forestazione: più carbonio nel terreno
Il secondo bando sulla forestazione (Focus area P5 E), con una copertura finanziaria di un milione e 100 mila euro, si rivolge a progetti per lo sviluppo di innovazione organizzativa, di processo e di nuovi sistemi di qualità volti a promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio. La spesa ammissibile dei progetti va dai 50 mila ai 200 mila euro e il sostegno sale al 100% della spesa ammissibile. Anche in questo caso il progetto deve avere durata massima di 30 mesi.
Le domande vanno presentate come per tutti i bandi Psr sulla piattaforma on line di Agrea, l'agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura.
Le spese ammissibili comprendono i costi relativi alla realizzazione del Piano d'innovazione dei Gruppi e le spese di esercizio della cooperazione, studi preparatori (di mercato, di fattibilità, piani aziendali), realizzazione, divulgazione sulla rete europea Pei, (Partenariato europeo per l'innovazione) un network per la comunicazione sui progetti. I Gruppi operativi che candidano progetti di forestazione (Focus area P5E) sono soggetti al "regime de minimis "e i relativi contributi saranno concessi in base a quanto indicato dal regolamento Ue 1407/2013.
I Gruppi operativi per l'innovazione riuniscono aziende agricole ed enti di ricerca in partenariato pubblico-privato per favorire l'innovazione, rafforzare la capacità di competere sui mercati, migliorare le performance ambientali e ridurre l'impatto su acqua, aria e suolo. /OC
A seguire il file che indica le tendenze dei prodotti da noi rilevati. Aggiornamento al 18 dicembre 2018
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Frutto di un dialogo tra Consorzio del Parmigiano Reggiano e ANAFI e definito in collaborazione con il mondo accademico, questo indice aiuterà a selezionare bovine sempre più funzionali alla produzione del Re dei Formaggi.
Il Re dei Formaggi ha un nuovo indice genetico: l'annuncio è del Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli. Questo indice è nato dal dialogo tra il Consorzio e l'ANAFI - Associazione Nazionale Allevatori Frisona Italiana, presieduta da Maurizio Garlappi, ed è stato definito in collaborazione con le Università degli Studi di Bologna, Parma e Padova.
Questo indice economico vuole essere un aiuto prezioso per valutare tutti i costi e i ricavi connessi alla carriera produttiva delle bovine, con i loro fabbisogni alimentari, ai costi di trasformazione e alla rese in formaggio. La logica è quella di valorizzare le vacche e il territorio dove vengono prodotti i foraggi destinati alla loro alimentazione, fondamentali per ottenere una DOP d'eccellenza come il Parmigiano Reggiano. Tutto questo tenendo in considerazione la sostenibilità ambientale, la salvaguardia del territorio e il miglioramento delle condizioni economiche delle aziende impegnate nella produzione del Re dei Formaggi.
Concretamente, l'indice genetico nato dal confronto tra il Consorzio del Parmigiano Reggiano e l'ANAFI sarà un valido alleato nella selezione di bovine sempre più funzionali alla produzione di formaggio, in particolare perché in possesso dei migliori valori di proteina e perché più resistenti alla mastite. Caratteristica, questa, che aiuterà a limitare l'utilizzo di antibiotici, una scelta strategica che punta a sottolineare l'impegno del Consorzio a garantire al consumatore la completa naturalità del prodotto. L'indice in questione faciliterà poi l'individuazione degli animali più efficienti nell'ottimizzare gli alimenti e nel trasformarli in formaggio.
Come spiega il Presidente Nicola Bertinelli, «Si tratta di una novità importante: per la prima volta viene utilizzato un indice genetico per la selezione dei riproduttori per fare una DOP. Questo indice rafforza il legame tra il Parmigiano Reggiano DOP e il suo territorio di origine: oltre che per la quantità e la qualità del latte prodotto, in termini di contenuto proteico e di vocazione delle proteine stesse alla produzione di formaggi a pasta dura, le bovine potranno essere selezionate per la loro capacità di metabolizzare in modo efficiente ciò che viene prodotto dal territorio della DOP. Da disciplinare, il 50% della sostanza secca deve derivare da foraggi: i foraggi prodotti nell'area della DOP hanno proprietà particolari, in particolare sono facilmente digeribili. L'adozione di questo indice è quindi garanzia che nel prossimo futuro in stalla troveremo sempre di più bovine adatte alla produzione del Re dei Formaggi. Naturalmente il lavoro è solo all'inizio, il Consorzio ha già pianificato insieme ad ANAFI i prossimi step di un progetto che porterà sempre più ad aumentare la sostenibilità ambientale ed economica degli animali che produrranno il latte per il nostro Parmigiano Reggiano".
Consorzio del Parmigiano Reggiano - Parma, 12 dicembre 2018
Gran rimbalzo per il Parmigiano Reggiano mentre cresce in modo costante anche il Grana Padano. Cedono pesantemente i prezzi del burro e del latte spot.
di Virgilio Parma 18 dicembre 2018 -
LATTE SPOT Inizia a cedere anche il latte spot nazionale. Il latte crudo spot nazionale perde il -2,2% (45,36-46,91€/100 litri di latte). Gran tonfo invece per il latte intero pastorizzato spot estero (-11,1%) che si adagia tra 36,09 e 38,15€. Infine anche il latte scremato spot estero retrocede pesantemente per la seconda settimana consecutiva (-13,5% tra 15,43 e 17,60€/100litri di latte).
BURRO E PANNA Continua l'altalenata del prezzo del burro. Questa settimana alla borsa milanese il burro cede 10 centesimi al chilogrammo. 10 centesimi lasciati per strada anche dalla crema a uso alimentare (-4,46%). Analogamente la panna di centrifuga veronese cede il 6,52%. Si è arrestato invece il Burro zangolato parmense
Borsa di Milano 17 dicembre 2018:
BURRO CEE: 4,05 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 4,30 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 2,45 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,25 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,14 €/Kg. (-)
MARGARINA novembre 2018: 0,87 -0,93€/kg (-)
Borsa Verona 17 dicembre 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,10-2,20€/Kg. (-)
Borsa di Parma 14 dicembre 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 11 dicembre 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 1,95 €/kg.
GRANA PADANO 17/12/2018 - Tra i 5 e i 10 centesimi il nuovo traguardo del Grana padano DOP.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,20 - 7,30 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 7,70 - 7,95 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,05 - 8,45 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,95-6,10€/Kg. (+)
PARMIGIANO REGGIANO 14/12/2018 Prosegue ancor più poderosa la risalita del Parmigiano Reggiano (+15 Cent/kg).
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,45-10,60 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,85-11,00 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,65 - 12.15 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,45 - 12,95 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,40 - 13,85 €/Kg. (+)
@MulinoAlimentar #Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan
@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly
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(Grafici)
Editoriale: - L'Europa non regge alla "Prova del Nove" - Lattiero caseari. Flessione per il latte spot estero - Cereali e dintorni. Nessuna sorpresa dall'USDA - Il Sale italiano in mani francesi?- Perché è un errore la cassa di espansione sul Baganza...
SOMMARIO Anno 17 - n° 50 16 dicembre 2018
1.1 editoriale
L'Europa non regge alla "Prova del Nove"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Flessione per il latte spot estero.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 10/12/2018 - nuovi grafici -
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni. Nessuna sorpresa dall'USDA.
5.1 IGP e sale italiano Il Sale italiano in mani francesi?
6.1 ambiente ponti Ponte sul Po di Colorno: firmato il contratto col consorzio Coimpa
6.2 ambiente Perché è un errore la cassa di espansione sul Baganza
7.1 lattiero caseario ONAF – La tradizione casearia italiana descritta dai suoi nuovi assaggiatori
7.2 bonifica nomine Bonifica Parmense, alla vicepresidenza l'imprenditore Giacomo Barbuti
8.1 Ambiente Bonifica Centrale, il piano triennale 2019-2021
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners
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La saga del sale italiano. La più grande salina d'Italia in Puglia (800.000 ton/anno) passa di mano a una multinazionale del sale europea e mondiale. Il sale e' un prodotto strategico per il belpaese. Il sale italiano può essere riconosciuto made in Italy . Alcuni siti e saline devono essere igp.
Di Giampietro Comolli - Le più grandi saline marine d'Europa di Salins spa, leader europea e co-leader mondiale nella commercializzazione di sale industriale, sale stradale e sale alimentare. Una asta di vendita del credito gestito da Monte Paschi Siena, banca finanziata dallo Stato e dal Governo Renzi, in assoluta forma riservata e a chiamata, ha assegnato a Salins spa tramite la controllata Cis oltre 500 ettari di sale marino italiano, inseriti in un contesto di 4000 ettari di parco e riserva, in zona altamente turistica.
I sindacati dei lavoratori, gli ex titolari di Atisale-Salapia Sale spa detentori della concessione Demaniale fino al 2029 e autori del forte crack debitorio che ha portato l'impresa al concordato e alla cessione del 100% pacchetto azionario, al pegno fideiussorio delle azioni e alla garanzia delle proprietà personali dei soci tutto verso Mps, hanno scritto lettere di fuoco e le maestranze sono entrate immediatamente in sciopero.
Come Ceves – centro studi attivo nelle ricerche tecniche-scientifiche-economiche sul #saleitaliano per valorizzarlo rispetto ad altri sali mondiali – chiediamo al Governo, al Demanio, alla Regione Puglia, al Comune di Margherita, a Coldiretti di attivarsi per una verifica delle procedure e delle azioni avviate, affinché il #saleitaliano non faccia la fine dello #zuccheroitaliano che negli anni '80-'90 passò di mano non con una cessione di impresa, ma anche in quel caso attraverso meccanismi di debiti e crediti contratti con Banche e scambi finanziari per necessità e interessi ben lontano dalla tutela dello zucchero italiano. Sollecitiamo quindi che un bene collettivo dello Stato italiano non sia ceduto a chi ha una leadership che potrebbe inficiare la "italianità", l'origine e la provenienza del sale tricolore compreso il coinvolgimento diretto delle miniere di salgemma di Volterra.
Anche attraverso il #saleitaliano può passare la valorizzazione dell'agroalimentare e del made in Italy dell'enogastronomia per tutti i risvolti culinari, ricette, cucina che implica, come segnalano a Ceves da tempo i più importanti chef e cuochi italiani all'estero e in Italia, costretti ad acquistare sali di altri paesi sostenuti da campagne di qualità, di sostenibilità, di pregio ben orchestrate, ma spesso non inerenti alle caratteristiche alimentari, cosmetiche, salutari che le recenti ricerche e analisi scientifico-universitarie stanno avvalorando e dimostrando.
Il sale alimentare, da non confondere con quello per uso chimico e industriale, non è un nemico della salute se consumato con misura, con dosi e in modi corretti essendo sia un condimento a tavola ma anche un coadiuvante terapeutico per certe cure dell'organismo umano, dallo stress alla salute dermatologica, dalle vie respiratorie alla stanchezza congenita.
Il recente DL del Sanato a tutela dell'agroalimentare italiano dovrebbe interessarsi anche del #saleitaliano e anche aggiornare, rispetto ai tempi e modi di gestione monopolistica, le norme di qualità e qualificazione del sale per consumo umano oramai entrato nel libero mercato e soggetto a una ampia concorrenza. Non è possibile che nei supermercati italiani ed europei ci siano sali confezionati e commercializzati integrali-grezzi a disposizione di un consumatore spesso non informato provenienti da altri continenti, sia marini che di miniera, con il 93% di purezza tecnica quando le norme di produzione nazionale prevedono un minimo del 97%.
Stiamo verificando l'importanza salutistica e sanitaria dei diversi limiti. Inoltre perché il sale purissimo, bianco, grosso a fiocchi o a chicchi made in Italy ha un prezzo medio al consumo di 2-3 euro al chilo nei migliori casi e tutti i sali di importazione partano da 5 euro e fino a 40 euro al chilo? E' evidente che non si vuole limitare il libero mercato, ma lo stesso vale anche nella leale concorrenza, a difesa dell'antitrust e sulla corretta informazione al consumatore.
Come Ceves chiediamo una "etichetta parlante" sulle confezioni, un trattamento normativo uniforme fra sale nazionale e estero, oltre a vedere se è possibile identificare, tracciare e certificare altri siti produttivi nazionali meritevoli del riconoscimento Dop o Igp o di Presidio come già avviene per due sole parti ristrette delle saline di Trapani e di Cervia. Come Ceves abbiamo valutato tutte le saline attive in Italia e si potrebbero riconoscere, con un grande valore aggiunto anche per il territorio locale come parchi, ambiente, paesaggio, terme, musei e altre attività agricole, almeno altri 10 siti meritevoli di una Igp all'interno anche di più grandi saline marine e minerarie.
L'auspicio è che si intervenga prima possibile per salvare il #saleitaliano prima che finisca , anche svenduto, in mani straniere (800.000 ton/anno di estrazione potenziali di Atisale-Salapia sale spa su un totale nazionale di 2,2 mio/ton/anno è una bella fetta) che non garantirebbero gli attuali posti di lavoro, il valore aggiunto territoriale, una libera concorrenza, la certezza dell'origine italiana del sale nelle confezioni commercializzate con marchio italiano, ma di contenuto assai dubbio e proveniente da chissà quale luogo magari anche più inquinato e meno controllato di quello delle coste italiane, del mar Mediterraneo.
Il messaggio è anche indirizzato a Coldiretti e Slow Food notoriamente paladini di queste realtà produttive di nicchia: un valore aggiunto che deve restare al made in Italy anche per il "sale da cucina" come chiedono i ristoratori italiani.
Giampietro Comolli
Presidente Ceves-Ovse - Economista Agronomo Enologo Giornalista - Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici
Ci si tuffa a pieno nella tecnica di fabbricazione del formaggio, imparando a distinguerne le caratteristiche organolettiche e regalando al palato sensazioni gusto olfattive uniche ed irripetibili, facendo gruppo e crescendo grazie alla supervisione di docenti qualificato o tecnici del settore. Ecco cosa potrei riassumere se mi chiedessero cos'è un corso ONAF, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio.
Di L'Equilibrista Fontevivo, (Parma) 14 dicembre 2018 - Appena concluso, il 20 Novembre scorso, il corso di Primo livello ONAF che era iniziato l'11 Settembre 2018, presso i locali del Ristorante il Rigoletto di Fontevivo a Parma, annoverando ad oggi altri 44 Assaggiatori di formaggio che hanno sostenuto e superato l'esame finale.
Il corso era iniziato con il docente Giacomo Toscani che aveva spiegato la Tecnica di assaggio dei formaggi ed i descrittori riguardanti la parte esterna ed interna della forma, affrontando poi il martedì successivo la differenza tra degustazione amatoriale e sensoriale, nonché i descrittori per la valutazione olfattiva, degli aromi, sapori e retrogusto.
Nel 3° incontro il Prof. Roberto Funghi ha poi illustrato le caratteristiche del latte e degli elementi principali che lo compongono, andando a chiarire cosa si intende per proteine, lipidi, carboidrati e quanto il latte sia fondamentale per l'alimentazione.
Il prof. Alberto Spisni, nella quarta lezione, ha spiegato l'importanza della microbiologia nel processo produttivo del formaggio, andandone a definire classificazione, influenze e come i diversi microrganismi possono incidere nella determinazione di aromi e sapori.
La funzione ed il ruolo centrale del casaro, la durata, la stagionatura che avviene in caldaia e l'evoluzione di questo processo, è stato affrontata dal Maestro Assaggiatore ed esperto caseario, Grassi Michele, Delegato ONAF di Ferrara nella sua quinta lezione.
Il Delegato e Maestro Assaggiatore di La Spezia / Massa Carrara nella sesta e settima lezione, ha poi sottolineato la differenza tra i formaggi a pasta molle e quelli a pasta semidura e dura, ricalcando la metodologia di caseificazione e l'importanza del latte di capre e pecore, comprese le differenze di contenuti proteici.
Daniele Bassi nell'ottavo incontro ha affrontato la produzione dei formaggi a pasta filata e la particolare lavorazione che deve essere seguita per ottenere mozzarelle, provoloni e simili. Evoluzione della caseificazione dal 6.000 A.C. ad oggi, le diverse classificazioni dei formaggi, le normative di tutela per formaggi DOP – IGP e l'importanza dei consorzi, sono stati illustrati dal Maestro Assaggiatore Giacomo Toscani nella nona serata.
Ha chiuso il ciclo delle 10 lezioni il Maestro Assaggiatore e sommelier Marini Cornelio, Delegato di Mantova, che ha citato alcuni dei possibili abbinamenti Formaggio-Vini, specificando come si deve tagliare il formaggio e l'importanza di questo alimento nella storia della gastronomia.
La Delegazione di Parma ha dato prova di offrire un corso attento scegliendo docenti preparati e per nulla al di sotto delle aspettative, dando linfa ad un settore, quello caseario, che come per il vino ha bisogno di personale competente e qualificato per poterne decantare in modo tecnico e rispettoso le sue qualità indiscutibili.
Prosegue la poderosa risalita del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano. Momento di stasi per il burro. Latte spot estero in discesa mentre resta inalterato il prezzo del latte spot nazionale.
di Virgilio Parma 11 dicembre 2018 -
LATTE SPOT Cede il latte spot estero mentre resta inalterato il nazionale. Ancora questa settimana il prezzo del latte crudo spot nazionale si è attestato ai valori delle tre settimane precedenti (46,40-47,94€/100 litri di latte). Retrocede invece in maniera sensibile di -4,7% il prezzo del latte intero pastorizzato estero Germania che perciò si colloca tra 41,24-42,27€/100 litri di latte. Ancor più sensibile il cedimento (-9,3%) del prezzo dello scremato spot estero che si posiziona all'interno della forbice tra 19,67-20,70€/100 litri di latte.
BURRO E PANNA Burro in altalena. La 50esima settimana è dedicata alla stabilità per le referenze quotate a Milano. Leggera flessione negativa per la panna di centrifuga a uso alimentare di Verona.
Cede 5 centesimi il burro zangolato da creme fresche di Parma adeguandosi al prezzo della borsa reggiana la quale nella giornata odierna ha mantenuto inalterato prezzo.
Borsa di Milano 10 dicembre 2018:
BURRO CEE: 4,15 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,40 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,55 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,35 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,24 €/Kg. (-)
MARGARINA novembre 2018: 0,87 -0,93€/kg (-)
Borsa Verona 10 dicembre 2018: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,25-2,35€/Kg. (-)
Borsa di Parma 7 dicembre 2018 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 11 dicembre 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 1,95 €/kg.
GRANA PADANO 10/12/2018 - Altri 10 centesimi guadagnati dal prezzo del Grana Padano DOP, compreso il fresco fuori sale.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,100 - 7,20 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 7,65 - 7,90 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,00 - 8,40 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,90-6,05€/Kg. (+)
PARMIGIANO REGGIANO 07/12/2018 Prosegue anche nel corso della 49esima settimana la risalita del Parmigiano Reggiano (+10 Cent/kg).
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,30-10,45 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,70-10,85 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,50 - 12.00 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,25 - 12,80 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,25 - 13,70 €/Kg. (+)
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@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly
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(Grafici)
A seguire il file che indica le tendenze dei prodotti da noi rilevati. Aggiornamento al 10 dicembre 2018
@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Editoriale: - Macron, sconfitto e denudato dai "Gilet Gialli" - Lattiero caseari. Formaggi DOP sempre più su. - SIMA Innovation Awards: i vincitori - Nuove tasse sulle auto nuove a Gasolio e Benzina? Non è questione ambientale come pensano di farci credere. - Quello strano odore al Poggio di Sant'Ilario Baganza: -
SOMMARIO Anno 17 - n° 49 9 dicembre 2018
1.1 editoriale
Macron, sconfitto e denudato dai "Gilet Gialli"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Formaggi DOP sempre più su.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La tregua dei Dazi
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni. La tregua dei Dazi forse compromessa.
5.1 meccanica eventi SIMA Innovation Awards: i vincitori
6.1 la favola ambientale Nuove tasse sulle auto nuove a Gasolio e Benzina? Non è questione ambientale come pensano di farci credere.
6.2 ambiente Quello strano odore al Poggio di Sant'Ilario Baganza:
7.1 lattiero caseario Latte e derivati - tendenze.
7.2 tutela alimentare Tutela dei Marchi all'estero: 2 milioni in più per le imprese
8.1 vino eventi Lungarotti: cantine aperte a Natale
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners
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Le 2 medaglie d'oro, le 5 medaglie d'argento, le 20 medaglie di bronzo di questa edizione 2019 sono ancora una volta indicative delle tendenze fondamentali del settore
da TracMag - novembre 2018 - Con il tema "L'innovazione al servizio di un'agricoltura competitiva", SIMA 2019 (Parigi, 24-28 febbraio 2019) è più che mai aperto alla diversità dell'agricoltura di oggi.
Grazie all'innovativa scenografia digitale, visitatori ed espositori potranno scoprire o riscoprire i prodotti vincitori dei SIMA Innovation Awards da una nuova prospettiva. Le 2 medaglie d'oro, le 5 medaglie d'argento, le 20 medaglie di bronzo di questa edizione 2019 sono ancora una volta indicative delle tendenze fondamentali del settore.
MEDAGLIE D'ORO
CLAAS – Trincia caricatrice a cingoli sospesi: JAGUAR 960 TERRA TRAC
LAFORGE – Interfaccia di guida dello strumento: DynaTrac
MEDAGLIE D'ARGENTO
Airbus Defence and Space & John Deere – Monitoraggio dinamico dell'azoto tramite immagini satellitari e sensori macchina: Live NBalance
Bosch France – Monitoraggio dinamico della vegetazione tramite sensori connessi ai campi per facilitare la gestione delle colture: Field Sensor (by Bosch)
John Deere – Supporto proattivo e collaborativo per le attrezzature agricole: John Deere Connected Support
KUHN – Assistente virtuale per la manutenzione ordinaria e la regolazione di base: REDVISTA
Sodijantes Industrie – Ruota con serbatoio dell'aria integrato: Tank Air Wheel
MEDAGLIE DI BRONZO
Amazone – Sistema per il monitoraggio e la compensazione dell'influenza del vento sulle fasce di distribuzione: WindControl
Arbos France – Irroratrice trainata con sistema di sospensione a ruote indipendenti, carreggiata regolabile e telaio articolato: Arbos Blaster
Beiser Environnement – Rastrelliera per il foraggio con mangiatoia zincata, protezione antipioggia montata su rimorchio con pesatura collegata: Fourrage lib
Berthoud – Offerta di noleggio a lungo termine: Berthoud Rent
Case IH – Sistema di controllo elettrico delle infestanti: XPower
CLAAS – Barra falciante flessibile: CLAAS CONVIO FLEX
CLAAS – Pala caricatrice gommata: TORION SINUS
Climate FieldView – Piattaforma agricola digitale che consente l'analisi dei dati agronomici per ottimizzare il rendimento: Climate FieldView
De Sangosse – Sensore autonomo connesso per il conteggio e il monitoraggio delle lumache: LIMACPT
HYDROKIT – Assistenza per l'aggancio del terzo punto idraulico e dell'albero di trasmissione al trattore: Kit 3ᵃ mano per il 3° punto
Isagri – Assistente vocale per gli agricoltori: Fernand l'assistant
Jourdain – Dispositivo automatico per il bloccaggio delle barriere in entrambe le direzioni di passaggio: Ampio passaggio con Surlock
Karnott – Il contatore connesso che semplifica il monitoraggio dei vostri interventi: Karnott
Kverneland Group – Distributore di microgranulato: Microgranulatore Kverneland
Manitou Group – Funzione di spegnimento del motore temporizzata e regolabile su carrelli telescopici: Eco Stop
Manitou Group: Valorizzazione dei carrelli elevatori telescopici MANITOU a fine vita
New Holland Agriculture – Sistema di inversione del senso di rotazione del Dynamic Feed Roll (DFR): DFR Reverter
RABAUD – Pulitrice radiocomandata per ricoveri avicoli: LAVICOLE
Trimble – Applicazione per il rilevamento automatico di strumenti e marcatori Bluetooth: A-100 Asset Tag and Auto Asset Selection App
Trimble – Sincronizzazione e condivisione automatica dei dati: AutoSync
La giuria dei SIMA Innovation Awards 2019
Ad assegnare i premi sono stati 26 membri provenienti da tutti i settori (attrezzature agricole, allevamento, AGTECH, agronomia, meccanica, automotive, aeronautica...), specialisti della ricerca e della didattica, che sono anche utenti abituali delle attrezzature. E per lo studio di ogni fascicolo, sono stati supportati da oltre 300 esperti europei.
PRESIDENTE DELLA GIURIA:
Jean-Marc Bournigal, Direttore Generale di AGPB (Associazione generale dei produttori di grano e altri cereali).
CONSULENTI TECNOLOGICI DI SIMA:
Gilbert Grenier, Bordeaux Science Agro, Docente di Automazione e Ingegneria delle Macchine Agricole.
Frédéric Vigier, Responsabile delle competenze – Consulente tecnologico per le attrezzature agricole e l'e-agricoltura.
René Autellet, Consulente indipendente.
MEMBRI DELLA GIURIA:
Sami Ait-Amar, ACTA
Thierry Bailliet, Thierry agriculteur d'aujourd'hui
Guillaume Bocquet, AXEMA
Christian Briand, Bpifrance
Eugenio Cavallo, IMAMOTER
Stéphane Chapuis, FNCUMA
Pierre Clavel, Ministero dell'Agricoltura e dell'Alimentazione
Jean-Paul Daouze, Camera dell'agricoltura della Marne
Etienne Diserens, Consulente indipendente
Laure Figeureu-Bidaud, NUFFIELD
Christelle Gee, AgroSup Dijon
Daniël Goense, Wageningen UR Livestock Research
Philippe Gouvaert, CETIM
Jean-Marc Heller, IRT St-Exupéry
Christian Huyghe, INRA
Arnaud Jary, MFR de la Pignerie
Florentino Juste, IVIA Istituto di Ricerca Agraria di Valencia
Olivier Miserque, Servizio pubblico della Vallonia
Anaïs Orban, FNEDT
Jean-Luc Pérès, PCMA
Emmanuel Piron, IRSTEA, Centre De Clermont-Ferrand
Ariane Voyatzakis, Bpifrance.
I prezzi del latte alla stalla sono aumentati nel corso dell'estate in Europa e in Italia, come conseguenza di una produzione meno abbondante a causa della siccità che ha significativamente ridotto le diponibilità foraggere soprattutto nel Nord Europa.
Il mercato dovrebbe rimanere sostanzialmente positivo per i prossimi mesi sia a livello comunitario che nazionale (anche in considerazione del fatto che in alcuni Paesi Ue la mandria da latte è stata ridotta), ma sull'equilibrio globale pesano alcune incognite come la questione dei dazi doganali e il rallentamento della domanda cinese.
A partire dal mese di giugno 2018 il prezzo del latte alla stalla ha evidenziato lievi aumenti su base mensile, pur restando nettamente inferiore ai livelli registrati lo scorso anno. In dettaglio, il prezzo rilevato da Ismea per le consegne di latte crudo effettuate sul territorio nazionale si è attestato su un livello medio di 36,4 euro/100 litri, con un aumento del 2% rispetto alla quotazione minima registrata a maggio. Per i prossimi mesi il mercato del latte dovrebbe rimanere su terreno sostanzialmente positivo, ma per comprendere le dinamiche che interessano il settore è importante avere una visione globale tenendo conto che il latte, al pari dei cereali e di altre commodity, ha assunto una connotazione mondiale.
Dal punto di vista nazionale l'aumento dei prezzi alla stalla è stato innescato, innanzitutto, da una flessione delle consegne ai caseifici durante l'estate, decisamente più intensa rispetto al calo stagionale atteso: sulla base di dati Agea - ancora provvisori - si sono evidenziati un -3% a luglio e -13% ad agosto su base tendenziale, che hanno determinato un modesto +0,5% nel cumulato dei primi otto mesi del 2018 a fronte del +3,7% di fine 2017.
http://www.ismeamercati.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/9012
Tra Vini, cultura e un laboratorio per i più piccoli. Da venerdi 7 al 9 dicembre gli appuntamenti al MUVIT e in cantina in occasione della manifestazione del movimento del vino.
(Torgiano – PG, 4 dicembre 2018). Non solo vino ma anche "Luci in bottiglia". È il laboratorio per i più piccoli proposto dal Museo del Vino di Torgiano (Muvit) in occasione di Cantine Aperte a Natale, l'evento del Movimento turismo del vino al quale Lungarotti aderisce dal 7 al 9 dicembre. Appuntamento quindi sabato 8 (ore 15.30) al Muvit, per realizzare illuminazioni natalizie partendo dal recupero di bottiglie di vino usate e per tutto il weekend ingresso ridotto (5,00 euro) con brindisi presso l'Osteria del Museo. Venerdì 7 dicembre (ore 17.00) invece, presso l'Enoteca della Cantina Lungarotti a Torgiano la presentazione del libro "Circo(scritto)", la raccolta di poesie e racconti di Daniele Lillocci legate al mondo rurale umbro (edizioni Morlacchi), in compagnia dell'autore, di Teresa Severini della famiglia Lungarotti, di Giuseppe Moscati, dottore di ricerca in Filosofia e Scienze umane, e di Jessica Cardaioli, redattore editoriale Morlacchi Editore. Per tutta la giornata inoltre, sarà possibile visitare la cantina su prenotazione (10.00-13.00 e 15.00-17.00).
Info, costi e prenotazioni. Laboratorio "Luci in bottiglia" Durata: 1 ora e 30 minuti Costo: 5,00€/pax (bambino+accompagnatore) Prenotazione obbligatoria entro il 6 dicembre: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 0759880200
Info e prenotazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 075.9886649
Burro sempre in altalena e i due principali formaggi DOP nazionali sono in forte risalita. Prosegue l'arretramento del latte spot.
di Virgilio Parma 4 dicembre 2018 -
LATTE SPOT Prosegue il leggero arretramento del prezzo del latte spot. Ancora questa settimana il prezzo del latte crudo spot nazionale si è attestato ai valori delle due settimane precedenti (46,40-47,94€/100 litri di latte). Retrocede invece di -2,2% il prezzo del latte intero pastorizzato estero Germania che perciò si colloca tra 43,30-44,33€/100 litri di latte. Cede del -2,3% il prezzo dello scremato spot estero che si posiziona all'interno della forbice tra 21,74-22,77€/100 litri di latte.
BURRO E PANNA Si conferma un andamento altalenante per il Burro in queste ultime settimane. Alla borsa di Milano il burro cede altri 5 centesimi. Leggera flessione negativa per la crema a uso alimentare mentre resta inalterato il valore della panna di centrifuga quotata a Verona. Torna la fase di stabilità per il burro zangolato da creme fresche di Parma. Una tregua molto breve posto che nella giornata di oggi il burro quotato a Reggio Emilia ha ceduto altri 5 centesimi scendendo al di sotto della soglia dei 2 euro.
Borsa di Milano 3 dicembre 2018:
BURRO CEE: 4,15 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 4,40 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 2,55 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,35 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,28 €/Kg. (-)
MARGARINA ottobre 2018: 0,92 -0,98€/kg (=)
Borsa Verona 3 dicembre 2018: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,30-2,45€/Kg. (=)
Borsa di Parma 30 novembre 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,00 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 4 dicembre 2018 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 1,95 €/kg.
GRANA PADANO 3/12/2018 - Continua a segnare abbondantemente positivo il prezzo del Grana Padano DOP (+10 cent), compreso il fresco fuori sale.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,00 - 7,10 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 7,55 - 7,80 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8,30 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,80-5,95€/Kg. (+)
PARMIGIANO REGGIANO 30/11/2018 Prosegue anche in questa 48esima la risalita del Parmigiano Reggiano (+10 Cent/kg).
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,20-10,35 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,60-10,75 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,40 - 11,90 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,15 - 12,70 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,15 - 13,60 €/Kg. (+)
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(Grafici)
Editoriale: - Homo stupidus, stupidus, stupidus? Ci pensano i cinesi a correggere la società!- Lattiero caseari. Volano le DOP principali. - Vitamina D: come aumentarla con l'olio di fegato di merluzzo
SOMMARIO Anno 17 - n° 48 2 dicembre 2018
1.1 editoriale
Homo stupidus, stupidus, stupidus? Ci pensano i cinesi a correggere la società!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Volano le DOP principali.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. In attesa dello scontro finale?
4.1 lambrusco A Ciano d'Enza, il PALIO DEI LAMBRUSCHI
5.1 FICO Bologna Un anno di FICO
6.1 logistica alimentare Gema Magazzini Generali vince "Il logistico dell'anno 2018"
6.2 ambiente Matteo Catellani è il nuovo presidente del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale.
7.1 ambiente Acqua e cibo, un contest su facebook e instagram grazie alla Bonifica
7.2 ambiente Vitamina D: come aumentarla con l'olio di fegato di merluzzo
8.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: l'assemblea approva il bilancio preventivo 2019
8.2 tutela alimentare Prantera (Forza Civica): Tuteliamo le nostre eccellenze alimentari
9.1 banche e libretti .Libretti al portatore, un mese allo stop: cosa fare per estinguerli
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
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Possiamo ormai interpretarlo nei modi più diversi questo evento perché si parla di appuntamento senza vincoli ma principalmente votato all'intraprendenza di una collettività. Dedicato alla storia ed alla cultura del luogo che ravvivandosi di anno in anno, è giunto alla sua terza edizione creando simpatie, senza mai perdere quel pizzico di ironia ma soprattutto ponendo temi cruciali per la promozione del territorio e delle sue eccellenze.
da L'Equilibrista - La giornata del 18 novembre è scandita in modo veloce ed organizzato, a tal punto che ognuno ormai ha il suo compito preciso da assolvere e senza battere ciglio sa cosa fare. Gli attori sono sempre loro e questo ormai è fonte di tranquillità per il Pubblico presente tanto d'aver creato una squadra ben rodata che ogni anno aggiunge qualcosa per la Comunità locale senza mai scadere nell'ovvietà.
Il palio è un momento conviviale è vero, non vuole essere preso alla leggera però perché i giurati sono persone del territorio e soprattutto fanno parte di quella fascia di persone che consuma Lambrusco con regolarità e quindi può fornire un parere sincero e soprattutto anonimo, vista la rigorosa scelta delle degustazioni alla cieca.
Ci accoglie l'assessore alle attività produttive Cristian Bezzi che insieme al sindaco di Canossa, Bolondi Luca, fanno gli onori di casa e si capisce subito quanto il lavoro delle comunità locali sia prezioso, soprattutto per la passione e la genuinità che serve per la buona riuscita di eventi che hanno come primo obiettivo quello della crescita dei prodotti del territorio. Per questo l'idea di aprire la mattinata all'introduzione della Spergola vitigno bianco autoctono reggiano, non è banale ma è strategica, perché come hanno ricordato bene sia Giorgio Monzali che Tiziana Montruccoli, in qualità di rappresentanti della Compagnia della Spergola, per promuovere un territorio al meglio c'è bisogno di tutti senza distinzioni, concetto ripreso anche dall'intervento di Clementina Santi, assessore alla cultura.
Esercizio di divulgazione e di crescita che il Comune di Canossa, di concerto con l'Associazione Italiana Sommelier di Reggio Emilia, ha ideato per portare conoscenza e soprattutto testimoniare come il lavoro di squadra sia centrale per lo sviluppo collettivo. I sommelier intervenuti, hanno condotto la giornata e Romeo Catellani, responsabile della Didattica AIS di Reggio Emilia, ha gestito il banco di assaggio descrivendo le modalità di fruizione ed i punteggi da assegnare ai vini testimoniando in prima persona come iniziative al pari di questa siano un volano senza eguali per il turismo e per la consapevolezza delle ricchezze italiane nel Mondo. Non per citare sempre i soliti ma c'è una nazione al di là delle Alpi che lo fa benissimo da diversi anni.
Ovviamente come in tutte le edizioni abbiamo assistito ad un podio che ha sancito un vincitore assoluto. Sul gradino più alto troviamo pertanto la Cantina Albinea Canali con l'Ottocentonero, tallonato a stretto giro dalla Cantina Ermete Medici che ha piazzato ben due attori di prim'ordine, l'Assolo ed il Concerto, rispettivamente secondo e terzo.
A seguire, Cantina di Aljano con la Rosa del Borgo, Cantina Puainello con la Scorza Amara, Cantine Riunite con il 1950, ancora Cantina di Aljano con il Settefilari, Cantina Masone con il suo Latorre, Cantina di Gualtieri con il Buccia Amara, Cantina Puianello con l'Amarcord, Cantina Masone Campogalliano con il loro Reggiano, Cantina Gualtieri con Ligabue, Cantina Venturini Baldini con il Marchese Monodori, Cantina Prati con il Tralcio, Cantina Venturini Baldini con il Rubino del Cerro, Cantina Emilia Wine con il Grasparossa e a chiudere Cantina Casali con il Lambrusco 13.
La chiusura dell'evento ed i saluti regalano il naturale suggello di una giornata che continua a generare consenso e soprattutto quest'anno, ha sancito l'impegno da parte del Comune di Ciano per la divulgazione della conoscenza dei due vitigni, nonché la voglia di impegnarsi per strutturare sempre nuove iniziative che possano dare slancio ed impulso alle Comunità locali.
Passando dal Lambrusco si è già arrivati a parlare di Spergola, quindi chissà cosa ci riserverà questo gruppo di lavoro per l'anno prossimo...
Consorzio Bonifica dell'Emilia Centrale, Agrinsieme plaude al rispetto degli accordi e auspica un lavoro di squadra a vantaggio del territorio
Reggio Emilia, 30 novembre 2018 – «Siamo soddisfatti del rispetto degli accordi e orgogliosi della posizione di coerenza di Agrinsieme che ha contribuito al buon esito dell'elezione dei vertici». Sono le prime parole di Erika Sartori, coordinatrice di Agrinsieme che aggrega Confagricoltura, Cia, Copagri, Agci, Confcooperative e Legacoop, sui risultati dell'elezione di presidenza e comitato esecutivo del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale. «Ora auspichiamo – riferisce la coordinatrice – che tutte le rappresentanze possano gestire al meglio il Consorzio e, per suo tramite, le politiche del territorio nel prossimo quinquennio».
«Siamo giunti a questi risultati – prosegue Sartori – grazie al rispetto degli accordi sottoscritti che, sebbene abbiano subito qualche scossone, hanno mantenuto il loro valore. Ci inorgoglisce la coerenza della nostra aggregazione, con cui pensiamo di aver contribuito al buon esito dell'elezione. Hanno vinto il principio dell'unitarietà e la costanza del lavoro, condizioni imprescindibili per governare in modo efficiente un ente così complesso come quello del Consorzio di Bonifica».
E conclude: «Auguro un buon lavoro al consiglio che si è appena insediato e confido che vengano raggiunti tutti gli obiettivi preposti a tutela del nostro territorio e dei consorziati».
E' notizia di questi giorni il sequestro da parte dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare di circa 11 tonnellate di prodotti agroalimentari.
Nel solo territorio di Parma si è provveduto a togliere dal mercato 177 pezzi di Coppe e Fiocchi di Zibello, per complessivi 310 kg, 490 confezioni e 143.100 etichette indebitamente riferite a «Culatello di Zibello Dop., «Prosciutto di Parma» ed a «Coppa di Parma Igp».
La questione delle contraffazioni dei nostri prodotti e di tutta la qualità che la nostra tradizione enogastronomica rappresenta evidenzia che se è vero che si sono intensificati i controlli, la strada è ancora lunga per una vera tutela del consumatore e delle nostre eccellenze alimentari.
In materia di lotta alla contraffazione si evincono recenti successi come questo, ma non ci stancheremo mai di chiedere pene più severe, vero deterrente per i falsari del cibo. C'è di positivo però che le recenti novità in materia di etichettatura consentiranno ai cittadini di essere più informati anche se per essere ancor più trasparenti è importante che anche l'origine degli ingredienti primari sia rivelata ai consumatori.
La falsa etichettatura a tavola colpisce in misura diversa tanti prodotti, dai salumi alle conserve, dal vino all'extravergine, sughi e pasta, ma in particolare i formaggi che sono in testa prodotti più clonati.
Per questo e per altri motivi servono maggiori tutele per le nostre eccellenze alimentare, nel frattempo il nostro plauso va ai Carabinieri per il loro intervento decisivo e incisivo per il contrasto a questo fenomeno che danneggia fortemente il settore agroalimentare italiano.
Alberto Prantera
Forza Civica Parma
Un bilancio preventivo 2019 da record: la produzione supererà il tetto dei 3,75 milioni di forme, i ricavi saranno pari a 38,4 milioni di euro, gli investimenti promozionali per lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero ammonteranno a 22,4 milioni di euro.
Parma, 29 novembre 2018 - Si è tenuta oggi a Parma, presso l'Auditorium Paganini, l'Assemblea Generale dei Consorziati del Parmigiano Reggiano.
Il Presidente Nicola Bertinelli , con la sua relazione introduttiva, ha fatto il punto sullo stato di salute della filiera della più importante DOP italiana, mettendo in evidenza la crescita produttiva e la necessità di investire in comunicazione ed azioni di filiera per aprire nuovi spazi di mercato e collocare il Parmigiano Reggiano ad un prezzo remunerativo.
Il 2018 vede infatti la produzione di Parmigiano Reggiano crescere complessivamente del 2%: gli oltre 3,7 milioni di forme previste rappresentano il livello più elevato nella storia millenaria del Re dei Formaggi. Nel 2019 si prevede un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a quota 3,75 milioni.
L'importanza di questo traguardo trova un riflesso nel Bilancio Preventivo 2019, approvato nel corso dell'Assemblea Generale dei Consorziati: il bilancio prevede la cifra record di 38,4 milioni di euro di ricavi totali (contro i 33,4 del preventivo 2018 e i 25,2 del preventivo 2017).
Sono 22,4 i milioni di euro (contro i 20,3 del preventivo 2018 e i 14,3 del preventivo 2017) destinati a investimenti promozionali per lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero: 2 milioni in più rispetto all'anno precedente.
Proprio l'export rappresenta una delle leve principali per accompagnare l'incremento della produzione: i milioni stanziati per lo sviluppo dei mercati esteri sono 8,6 di cui 2 per nuovi progetti Paese. In Italia, l'investimento in attività promozionali (programmi in-store, campagne pubblicitarie, sponsorizzazioni, fiere ed eventi, vendite dirette) ammonterà a 15,8 milioni di euro. Un'ulteriore importante voce del Bilancio Preventivo 2019 è rappresentata dai 2 milioni di euro destinati al programma di sorveglianza straordinaria delle ditte di grattugia e dei laboratori di porzionatura, nonché ad azioni di ricerca scientifica, e sviluppo delle azioni di vigilanza.
"Il mercato ci sta dando grandi soddisfazioni: crescono produzione e consumi e il prezzo tiene, con un differenziale rispetto ai nostri competitor che non è mai stato così elevato. Significa che abbiamo intrapreso un percorso virtuoso di crescita e che il posizionamento del nostro prodotto ci ha consentito di aprire nuovi spazi di mercato e di collocare il Parmigiano Reggiano ad un prezzo remunerativo. Affinché la filiera del Parmigiano Reggiano si posizioni su una traiettoria di crescita forte e di lungo periodo dobbiamo investire in comunicazione per sottolineare ulteriormente i plus di prodotto, valorizzando il Re dei Formaggi e distinguendolo dai prodotti similari. Per questo motivo il bilancio preventivo 2019 è il più alto nella storia del Consorzio. Abbiamo a disposizione oltre 38 milioni di euro per sostenere il mercato e creare nuovi sbocchi di domanda" ha commentato Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio.
Numerose le novità annunciate nel corso dell'Assemblea: più efficaci azioni di vigilanza a tutela del marchio all'estero, mappatura delle aziende agricole volta ad assicurare i più elevati livelli di benessere animale, attività di marketing in nuovi mercati (Australia, Centro America, Area del Golfo e Balcani), progetti per una maggiore trasparenza nel canale Horeca, ed il lancio di un nuovo mercato per il prodotto a "lunga stagionatura". Il segmento del prodotto 40 mesi, in una prospettiva a 4-5 anni, potrà arrivare a rappresentare il 3-4% del consumo totale, vale a dire oltre 100 mila forme.
L'olio di fegato di merluzzo è un'ottima fonte di vitamina D. Scopriamo come evitare pericolose carenze grazie a questo integratore alimentare
L'olio di fegato di merluzzo è un'ottima fonte di omega 3, ma al suo interno sono presenti anche altri importanti nutrienti; fra di essi spicca la vitamina D, un micronutriente spesso associato a carenze pericolose per la salute.
Vitamina D: i benefici e i rischi della carenza
La vitamina D che è possibile assumere con l'olio di fegato di merluzzo partecipa ai processi di divisione cellulare e aiuta l'organismo ad assorbire e utilizzare il fosforo e il calcio.
Il suo ruolo nell'assorbimento e nell'utilizzo del calcio è particolarmente importante per la salute delle ossa, di cui favorisce la normale crescita sin dall'infanzia, promuovendone allo stesso tempo la solidità. Ma non solo: la vitamina D promuove anche la buona salute dei denti e favorisce il buon funzionamento di muscoli e sistema immunitario.
Si tratta di una vitamina solubile nei grassi; per questo l'organismo può accumularla nel tessuto adiposo. Tuttavia, le carenze di vitamina D sono tutt'altro che rare; nei bambini possono portare a ritardi della crescita e rachitismo, con sviluppo di gambe curve e addome sporgente, mentre negli adulti sono state associate a osteoporosi, fragilità ossea e spasmi muscolari.
Le fonti di vitamina D
La maggior parte della vitamina D presente nell'organismo umano deriva dalla conversione di una provitamina presente nella pelle. Questa conversione è resa possibile dalle radiazioni ultraviolette dei raggi del sole.
La maggior parte delle carenze di vitamina D affondano le loro radici proprio nei meccanismi che permettono la sua produzione. Infatti lo stile di vita moderno porta a passare sempre meno tempo all'aria aperta; per di più quando ci si espone al sole è opportuno proteggere la pelle proprio dai raggi ultravioletti, associati al rischio di melanoma.
Purtroppo non è semplice far fronte al rischio di carenza di vitamina D associato a questa situazione assumendo questo micronutriente con l'alimentazione. Infatti le fonti alimentari di vitamina D sono piuttosto poche; è presente nei pesci grassi (come il tonno, il salmone e lo sgombro) e se ne trovano piccole quantità nel fegato bovino, nei formaggi e nel tuorlo d'uovo. Inoltre in commercio esistono alimenti fortificati in cui la vitamina D è presente perché aggiunta artificialmente, e gli integratori di olio di fegato di merluzzo riescono ad apportarne dosi significative.
L'olio di fegato di merluzzo come fonte di vitamina D
La dose di vitamina D presente nell'olio di fegato di merluzzo può arrivare anche a 250 µg ogni 100 g di prodotto – una quantità di gran lunga superiore rispetto ai 5,4 µg che si possono trovare in 100 g di tuorli d'uovo e gli ancora più limitati 1,7 µg presenti in 100 g di tonno pinna gialla.
In realtà anche eccessi di questo micronutriente possono essere pericolosi per la salute. Favorendo l'assorbimento di dosi elevate di calcio, troppa vitamina D può portare alla formazione di depositi di questo minerale nei tessuti molli (per esempio nel cuore o nei polmoni), a calcoli e danni ai reni e a sintomi come confusione, disorientamento, nausea, vomito, stitichezza, riduzione dell'appetito, debolezza e perdita di peso.
Da questo punto di vista l'olio di fegato di merluzzo può essere considerato un prodotto sicuro. Infatti i processi di purificazione molecolare con cui viene prodotto permettono di eliminare sia eventuali contaminanti sia alcuni nutrienti, inclusa la vitamina D, che viene poi riaggiunta ai dosaggi desiderati.
La scelta migliore per sapere quanto assumerne è chiedere un consiglio al medico o al farmacista, che sapranno consigliare anche sull'eventuale presenza di controindicazioni all'utilizzo dell'olio di fegato di merluzzo.
Ad un anno esatto dall'apertura di FICO, le mie considerazioni su di una macchina imperfetta che però ha avuto il pregio di osare e che sta faticosamente macinando consensi nonostante l'Italia e gli Italiani.
da L'Equilibrista Bologna 24 novembre 2018 - Quando da piccoli si chiedeva alla maestra come si poteva iniziare un tema, la risposta era solitamente quella di iniziare a scrivere prima di tutto, senza pensare a regole prestabilite o stili linguistici perché comunque iniziando, le idee uscivano da sé.
Quello che è successo a FICO dall'anno scorso è molto simile.
E' stato come trovarsi in un'aula futuristica, nella quale però i bambini avrebbero sognato libri e lezioni all'aria aperta, imparando direttamente dalle esperienze dirette, vedendo animali veri pascolare, toccando foglie di piante dalle quali staccare la frutta maturata al sole e poterla mangiare, oppure lavorando il proprio orticello e a fine giornata, ritornare con il prodotto che si è coltivato da sè.
Non serve essere detrattori in questa fase, perché ci voleva coraggio a riconvertire l'antico mercato ortofrutticolo di Bologna già in declino da anni e riadattarlo, puntando su di un disegno totalmente nuovo.
Per questo bisogna portare idee nuove per aiutare questo sogno a non scomparire, serve vedere FICO come un luogo capace di produrre veramente con le proprie forze un prodotto coltivato ed allevato all'interno delle sue strutture, portando cultura ed innovazione nel servizio e nell'offerta, perché la sola innovazione del formato o la semplice cultura al prodotto di alta gamma non basta più.
La mia esperienza ad oggi, da operatore che frequenta questo spazio sin dalla prima apertura e che ha preso parte e circa una cinquantina di eventi all'interno di esso, ed in momenti diversi aggiungo, è che si poteva osare ancora di più, magari puntando alla produzione di latte marchiato FICO ad esempio, o all'allevamento diretto del bestiame per ottenerne selezioni kilometro zero o dedicati, proprio come se fosse una comunità di produzione ultra settoriale e che su queste esperienze, si sarebbe potuto costruire una vera e propria immagine di marca, perché supportata dal vero prodotto "Made in FICO".
Innovare oggi significa portare qualcosa che non c'è e soprattutto prevedere dei cicli velocissimi di rotazione delle idee perché ciò che funziona è legato alla fidelizzazione ed alla esclusività, tanto che il cliente apprezzerebbe affidare a FICO la gestione della qualità della sua personale dispensa prodotti e magari farsela spedire a casa. Di tanto in tanto portare la famiglia a vedere come procedono le sue colture e magari prenotare il proprio spazio per consumare i suoi prodotti in loco per dedicarsi a cene esclusive per reinventare un formato classico in un qualcosa di unico.
Qualcosa di veramente FICO insomma.
Nessuno sarà mai profeta in patria come si usa solitamente dire e soprattutto nessuno vuole fare scuola a chi ha il coraggio di buttarsi e ha avuto la brillante idea di portare ricchezza ai produttori italiani creando valore all'estro nel nome dell'Italianità, però credo che i punti di vista siano preziosi e servano per crescere e reinventarsi continuamente.
Gema Magazzini Generali vince "Il logistico dell'anno 2018", il premio nazionale per l'innovazione nel settore immobiliare logistico
Il prestigioso riconoscimento di Assologistica alla società reggiana che ha realizzato il primo e unico magazzino per la stagionatura del Parmigiano Reggiano di Montagna
Il magazzino per la custodia e la stagionatura del "Parmigiano Reggiano di Montagna" realizzato nel Comune di Montese, in provincia di Modena, da Gema Magazzini Generali, società di Castelnovo Sotto (RE) partecipata dal Banco S. Geminiano e S. Prospero, Gruppo Banco BPM, ha vinto il premio "Il logistico dell'anno 2018" di Assologistica, l'associazione nazionale degli operatori di logistica in conto terzi.
Il premio per l'innovazione nel settore immobiliare logistico al primo e unico magazzino dedicato al Re dei formaggi prodotto nelle aree appenniniche è stato ritirato dal presidente Vittorio Corradi e dall'amministratore delegato Camillo Galaverni, nel corso di una cerimonia che si è tenuta nei giorni scorsi presso l'auditorium Giò Ponti in Assolombarda a Milano.
La struttura, inaugurata lo scorso giugno, ha comportato un investimento di oltre 12 milioni di euro per la gestione, in regime di magazzino generale, del Parmigiano Reggiano prodotto nelle zone montane delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna, unitamente ad altri formaggi a pasta dura e semidura.
Il fabbricato, realizzato su un'area di 25 mila metri quadrati, di cui 8.500 coperti, è posto a Montese, in via Padulle, a 846 metri di altitudine, e si inserisce armoniosamente nel territorio, in perfetto equilibrio con il paesaggio circostante.
Su 85 chilometri di scalere di abete rosso pregiatissimo, il magazzino accoglie fino a 170mila posti forma, che il personale specializzato, assunto in loco e debitamente formato, gestisce con strumentazioni, macchinari e tecnologie di ultima generazione per lo stoccaggio, la movimentazione e la cura delle forme, nell'assoluto rispetto della tradizione.
Costruita e dotata delle più evolute tecnologie antisismiche, impiantistiche per la sicurezza e l'efficienza energetica, la struttura è completamente informatizzata, garantisce il monitoraggio continuo della temperatura (16-18 gradi) e dell'umidità (75-85%) e un ricambio d'aria pari a 64 mila metri cubi nell'arco delle 24 ore, in grado di assicurare il miglior processo di stagionatura al prezioso formaggio.
Il nuovo magazzino di Gema a Montese si aggiunge al magazzino di Castelnovo di Sotto, primo a livello nazionale ad avere ottenuto la certificazione sulla "Sicurezza alimentare" UNI EN ISO 22000:2005, nel quale sono gestite per conto terzi 230mila posti forma per formaggi a pasta dura e principalmente il Parmigiano Reggiano.
Forte della sua esperienza trentennale, Gema spa, oltre a fornire servizi moderni, sicuri, qualificati, grazie alla solida collaborazione con Banco BPM, offre ai depositanti anche sostegno finanziario tramite l'emissione di fedi di deposito e note di pegno, ed è a disposizione, previo appuntamento, per concordare visite guidate al nuovo magazzino.
"Questo riconoscimento premia un lavoro di squadra – ha dichiarato a margine della premiazione il presidente di Gema Spa Vittorio Corradi – che ha messo in campo le migliori competenze tecniche e tecnologiche del nostro territorio in grado di realizzare e mettere in funzione il magazzino in poco più di un anno e mezzo, grazie anche alla piena collaborazione dell'Amministrazione comunale di Montese".
"Il nuovo magazzino porta a 400mila i posti forma gestiti da Gema – ha dichiarato l'Amministratore Delegato Camillo Galaverni – in risposta alle nuove esigenze dei consumatori che richiedono Parmigiano Reggiano stagionato anche 24, 36 mesi e anche oltre".