La temperatura mite e il cielo limpido e azzurro hanno segnato la tradizionale festa di San Martino di Noceto. Tra bancarelle, profumi, eventi e trattori si è svolta la gara degli "Gnocchi di San Martino".
Di LGC 11 novembre 2019 - Sin dalle prime ore del mattino il centro di Noceto è stato un fermento di attività e eventi attraendo in tantissimi da ogni parte della provincia di Parma.
Dall'esposizione delle bovine da latte, alle ultime novità in fatto di trattori molti gli eventi che erano in calendario per intrattenere dai più piccini ai diversamente giovani che si sono riversati nel ridente villaggio parmense che ha dato il nome a un pregiato liquore di antica tradizione contadina, il "nocino" appunto.
Così, nel primo pomeriggio il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha riproposto la magia della produzione del Re dei formaggi sotto la puntuale narrazione di Igino Morini e, quasi in contemporanea, si è svolta la gara degli "Gnocchi di San Martino", a cura della Commissione De.C.O. (Denominazione Comunale di Origine) che ha anche guidato la giuria, e magistralmente organizzata dall'associazione "Stirpe Pellerossa" di Noceto.
Nell'attesa che i tre finalisti, Silvia Candiani, la vincitrice dell'edizione 2018, Pierluigi Bellini e Tamara Cavazzini completassero la preparazione dei loro Gnocchi, Antonio l'"ortolano" ha preso in mano la conduzione della gara vestendo i panni di un navigato e simpaticissimo speaker di manifestazione. Così, tra una battuta ironica e la descrizione del lavoro che i concorrenti stavano realizzando sui taglieri, ha coinvolto il pubblico e i molti bambini presenti, intervistato gli organizzatori e gli stessi concorrenti cercando di scucire loro i segreti degli impasti. Il presidente della giuria e della commissione De.C.O, Lamberto Colla ha invece esposto il regolamento della gara e colto l'occasione per illustrare l'attività e gli obiettivi della Commissione, che ogni anno viene nominata dal Sindaco. E' stata quindi la volta del Sindaco Fabio Fecci il quale invece ha mostrato tutta la sua soddisfazione per come l'evento stava procedendo e soprattutto ha rimarcato il magnifico lavoro delle associazioni di volontariato locali e della grande collaborazione che tra di esse si è instaurata.
I tre finalisti hanno infine consegnato i loro lavori agli organizzatori che hanno proceduto alla cottura gli gnocchi e, in anonimato, sottoposti al giudizio dei componenti la giuria i quali si sono espressi assegnando un voto da 1 a 10 su tre caratteristiche: aspetto, consistenza e gusto delle porzioni n° 1, n° 2 e n° 3 che mascheravano i nomi di ciascun concorrente.
Dalla sommatoria dei voti la vittoria è stata assegnata a Tamara Cavazzini, seguita da Silvia Candiani che ha così dovuto abbandonare "il gran Mattarello" e terzo classificato il rappresentante maschile Pierluigi Bellini.
Il video dei risultati: https://youtu.be/bvDS4Nd3PR4
Editoriale: - Ex ILVA: perché lo scudo penale vale solo per gli uomini di governo. - Lattiero caseario. Burro di nuovo stabile, crema in leggero ribasso - Cereali e dintorni. Alcune anticipazioni della Reuters sui dati USDA. - “La Plastic Tax scarica su imprese e lavoratori il costo della sostenibilità ambientale - Come si crea e si distribuisce il valore nella filiera del food. - Agrievolution 2019: colture specializzate, il futuro è loro-
SOMMARIO Anno 18 - n° 45 10 novembre 2019
1.1 editoriale
Ex ILVA: perché lo scudo penale vale solo per gli uomini di governo.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Burro di nuovo stabile, crema in leggero ribasso
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I mercati restano in attesa.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Alcune anticipazioni della Reuters sui dati USDA. .
7.1 ambiente bonifica “La Plastic Tax scarica su imprese e lavoratori il costo della sostenibilità ambientale”
7.2 food economia Come si crea e si distribuisce il valore nella filiera del food.
8.1 agricoltura e DEF L'agricoltura torna protagonista. 600 milioni di euro per l'agricoltura nella Legge di Bilancio 2020-2022
8.2 benessere e salute BIOESSERE: due giorni di benessere in tutte le sue forme
9.1 latte Parmigiano reggiano Prezzo "a riferimento" del latte industriale - II quadrimestre 2018.
10.1 meccanica specializzate Agrievolution 2019: colture specializzate, il futuro è loro
12.1promozioni “vino” e partners
13.1 promozioni “birra” e partners
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Accordo UE-Cina, la soddisfazione di Alleanza Cooperative: “apre buone opportunità commerciali alle nostre imprese”
Roma, 7 novembre 2019 – Roma, 7 novembre 2019 – “Alleanza Cooperative Agroalimentari esprime soddisfazione sull'intesa siglata tra Ue e Cina, un accordo che tutela molte delle produzioni di eccellenza italiane, a partire dalle DOP del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano, ed offre al contempo buone opportunità commerciali alle imprese e alle cooperative agroalimentari già molto attive da tempo in Cina, specie nei comparti del vino e dei formaggi”.
Così il presidente Alleanza Cooperative Agroalimentari Giorgio Mercuri commenta l'accordo bilaterale siglato tra Ue e Cina, che andrà in vigore nel 2020 e che prevede il mutuo riconoscimento di 100 Indicazioni Geografiche Protette europee in Cina (di cui 26 italiane) e altrettante Ig cinesi in Europa. In attesa di esaminare il testo, confidiamo che la Cina riservi alle nostre IG lo stesso grado di tutela oggi assicurato nel mercato europeo.
La lista dei prodotti tutelati verrà ampliata nei prossimi quattro anni. “Ci sono alcune esclusioni – commenta il presidente Mercuri – che sicuramente determineranno costi aggiuntivi sia per le imprese che hanno già aperto il mercato (come nel caso delle arance rosse) e che quindi dovranno subito proteggersi da sole dal punto di vista legale, sia per quelle che riusciranno ad entrare nel mercato cinese ben prima dei prossimi 4 anni, come auspichiamo per le pere e le mele. Ciò non può tuttavia esimerci dall’esprimere un giudizio complessivamente positivo sull’intesa siglata”.
“Per le nostre imprese l’export è diventato sempre di più un obbligo – argomenta Mercuri. “Come Alleanza cooperative accogliamo pertanto con favore – conclude Mercuri - ogni accordo commerciale che aiuti ad aprire mercati lontani e a favorire le opportunità di business che accrescono la presenza dei nostri prodotti agroalimentare di eccellenza fuori dai confini comunitari”.
Ricavi a livello mondiale per circa 889 miliardi di dollari USA, una superficie investita, sempre su scala globale, pari a circa 143 milioni di ettari, in crescita del 5,5 per cento nel periodo 2000-2016, con produzione e rese che nello stesso arco di tempo sono aumentate rispettivamente del 24 e del 20,5 per cento, grazie soprattutto alla crescita del livello di meccanizzazione.
Meccagri.it By Barbara Mengozzi - È questo, in estrema sintesi, lo scenario che caratterizza le colture specializzate, protagoniste in questi ultimi anni di un’autentica escalation che ben giustifica la scelta di Agrievolution Alliance – l’organizzazione internazionale nata per promuovere i benefici della meccanizzazione in un’agricoltura globale sostenibile e che riunisce 15 associazioni di produttori di macchine agricole, in rappresentanza di oltre seimila costruttori mondiali del settore – di dedicare agli “specialty crops” una delle due sessioni del Summit internazionale svoltosi in Spagna, a Madrid, lo scorso 1° ottobre e seguito da una giornata di prove in campo a Valencia.
ESIGENZE DI MECCANIZZAZIONE DIVERSIFICATE PER AREE GEOGRAFICHE
La meccanizzazione delle colture specializzate, come ha sottolineato nel suo intervento Carlo Lambro (nella foto sotto), Brand President di New Holland, manifesta livelli ed esigenze fortemente differenziate nelle diverse aree geografiche.
Per quanto riguarda la frutta, ad esempio, mentre in Europa – dove si concentra l’11 per cento delle superfici complessive (9 milioni di ettari) che generano però poco meno di un quarto dei ricavi (114 miliardi di dollari) su scala globale – sono richiesti alti livelli di meccanizzazione e di tecnologie, nelle aree APAC (Asia e Pacifico) e MEA (Middle East and Africa), dove dal 73 per cento delle superfici totali si ottiene il 53 per cento dei ricavi, siamo in presenza di bassi livelli di meccanizzazione e bassa richiesta di tecnologia.
Nell’area NAFTA (USA, Canada e Messico) – con il 3 per cento della superficie e il 10 per cento dei ricavi – alti livelli di meccanizzazione si accompagnano ad una bassa richiesta di tecnologia (grandi compagnie con operatori non specializzati), mentre una situazione completamente contrapposta si riscontra nell’area LATAM (America Latina), con il 13 per cento della superficie e dei ricavi, dove un basso livello di meccanizzazione richiede un crescente livello di tecnologia.
SUPERFICI IN CRESCITA PER GLI SPECIALTY CROPS, A SPESE DEI SEMINATIVI
Trend di medio termine e fabbisogni diversificati in termini di meccanizzazione anche per quale che riguarda le singole colture specializzate ma con un denominatore comune che è quello di una prevista forte crescita degli “High Value Crops” nei prossimi anni.
Previsioni di crescita degli “specialty crops” per il 2030
Fonte: 2018 – IHS (based on FAO)
Dal 2007 al 2030 il valore della produzione di vigneti, colture orticole e frutteti dovrebbe salire infatti da 772 a 1.056 miliardi di dollari, con prospettive decisamente incoraggianti per i costruttori di macchine.
Si pensi all’alto potenziale di crescita dell’olivicoltura contraddistinta oggi da un bassissimo indice di meccanizzazione (solo il 2 per cento delle superfici investite è interamente meccanizzato), delle piantagioni di caffè (attualmente solo la varietà Arabica brasiliana, vale a dire 2 milioni di ettari a fronte di 11 milioni complessivi, è meccanizzata), della melicoltura, trascinata dalla forte crescita dei consumi in Cina, solo per fare qualche esempio.
A dare la misura del ruolo sempre più importante rivestito dalle coltivazioni specializzate all’interno del comparto agricolo ci sono anche le cifre relative all’export. Tra il 2005 e il 2017 le esportazioni mondiali di frutta sono cresciute del 120 per cento, raggiungendo quota 107 miliardi di dollari, e quelle di verdure del 100 per cento (68,7 milioni di dollari). Incrementi a due cifre anche per olio di oliva (8,1 miliardi di dollari, in crescita del 61,1 per cento) e vino (32,2 miliardi di dollari, in crescita del 70,7 per cento).
LE CONSEGUENZE DELLE NUOVE ABITUDINI ALIMENTARI
Ad innescare la prevista forte crescita degli “specialty crops” contribuiscono una serie di fattori, tra i quali, un ruolo di primo piano spetta ai cambiamenti in corso nei regimi alimentari con un progressivo calo dell’assunzione di proteine di origine animale ed un aumento dei consumi di frutta e verdura che sono oltretutto in grado di fornire un alto valore nutritivo con un minor impatto ambientale.
Giova ricordare a tal proposito che l’Organizzazione mondiale della sanità e la FAO raccomandano un consumo minimo giornaliero di 400 grammi di frutta e verdura per la prevenzione di malattie croniche specialmente nei Paesi meno sviluppati.
Cifre alla mano, come ha evidenziato Rainer Morgenstern (nella foto sopra), Member of the Management Board Sales and Marketing, SDF, le colture specializzate possono rappresentare una risposta alla sfida di sfamare e nutrire il pianeta negli anni a venire.
L’evoluzione è già in atto e la composizione della produzione agricola mondiale espressa in milioni di tonnellate appare destinata a modificarsi negli anni a venire con una progressiva diminuzione della componente cereali che dal 60 per cento del 2017 dovrebbe scendere al 40 per cento, mentre frutta e verdure dovrebbero salire rispettivamente dal 18 al 30 per cento e dal 22 al 30 per cento.
SPAGNA DOCET
Emblematica di questo trend è proprio la situazione spagnola dove negli ultimi anni,a fronte di una diminuzione di 200 mila ettari di superfici a seminativi, c’è stato un incremento equivalente di superfici a colture arboree, costituite prevalentemente da olivi, mandorli e piante di pistacchio (vedi tabelle qui sopra).
Qualcosa di analogo, su scala ridotta, si è verificato in Portogallo dove le superfici a seminativo sono diminuite di 100 mila ettari mentre quelle a colture arboree sono aumentate di 20.000 ettari.
PIÙ REDDITIVITÀ E SALVAGUARDIA AMBIENTALE
Dalla meccanizzazione per le colture specializzate si attendono concrete risposte alle conseguenze dei cambiamenti climatici in atto (stress idrici, siccità, desertificazione) ma anche alle esigenze di difesa ambientale che richiedono un sempre minore impiego di mezzi chimici.
Le business opportunity offerte dagli “specialty crop”, ha fatto presente Lambro, esigono soluzioni ad hoc in tema di meccanizzazione e l’innovazione New Holland in questo campo sta cercando di rispondere con prontezza ai fabbisogni e ai mutamenti in corso. In quelle colture, ad esempio, dove è richiesta una riduzione dei costi della raccolta ed un aumento generale della redditività il brand giallo-blu prevede un utilizzo sempre più diffuso di macchine da raccolta capaci di adattarsi, con l’attivazione degli scuotitori a diverse altezze e intensità, a zone fruttifere della pianta molto differenziate, come già avviene con grande successo con le vendemmiatrici Braud New Holland adattate per raccogliere le olive e il ribes nero.
Nell’ottica, poi, di far pervenire al consumatore finale il messaggio di una produzione più ecologica condotta e gestita con criteri di sostenibilità e secondo i dettami dell’agricoltura biologica, si potranno impiegare veicoli a guida autonoma e macchine operatrici robotizzate per operazioni semplici e ripetitive, fino ad arrivare alla raccolta robotizzata grazie a telecamere, sensori e sistemi di visione artificiale in 3D.
AUTOMAZIONE E DIGITALIZZAZIONE
John Deere, ad esempio, come ha ricordato Mark von Pentz (nella foto a fianco), presidente della Divisione internazionale Agriculture & Turf di John Deere, crede fermamente nell’intelligenza artificiale al servizio della meccanizzazione agricola e lo ha dimostrato con l’acquisizione della start-up californiana Blue River Technology, alla quale si deve lo sviluppo della tecnologia “See & Spray” (nella foto sopra), uno sprayer ad alto quoziente intellettivo capace di individuare le erbe infestanti o altre avversità all’interno di una coltivazione e di localizzare opportunamente la distribuzione di diserbanti, fungicidi e insetticidi.
«Puntiamo ad avere un sistema di architettura aperta che ci permetta di diventare come l’App Store di Apple dove le App di altri sviluppatori possono girare sul nostro sistema e connettersi alla macchina», ha dichiarato Von Pentz.
E, sempre con riferimento a John Deere, è rivolta espressamente al settore delle colture specializzate la partnership globale siglata dal Cervo con Pulverizadores Fede, azienda spagnola con sede a Valencia, la cui tecnologia H3O è in grado di offrire agli utilizzatori la possibilità di ottimizzare i costi operativi abbattendo i consumi di carburante e di sostanze chimiche, dimezzando l’effetto deriva e riducendo sensibilmente le emissioni acustiche.
Porta la firma di Fede anche la Specialty Crop Platform “SCG” – prezioso “tool” per controllare con assoluta precisione i trattamenti eseguiti– ora integrata nel portale My John Deere.
“MACCHINE SPECIALI PER COLTURE SPECIALI”
Ma anche relativamente ai trattori la meccanizzazione può soddisfare le specifiche richieste delle colture specializzate fabbricando macchine differenti in funzione delle differenti esigenze dei diversi Paesi ma anche delle differenti normative in materia di emissioni per quel che riguarda i motori, tenendo sempre ben d’occhio il rapporto costi benefici. «Le colture specializzate – ha concluso Morgenstern facendo riferimento all’accentuata diversificazione che contraddistingue la gamma di trattori specializzati SDF – necessitano di macchine speciali con speciali caratteristiche».
© Barbara Mengozzi 24 ottobre 2019
Fonte tabelle: relazioni guest speakers Agrievolution Summit 2019 M1/Mechanization of specialty crops T1/Current situation and long-term trend of specialty crops.
Manovra, 600 milioni di euro per l'agricoltura nella legge di bilancio 2020-2022. Bellanova: no a nuove tasse per agricoltori con azzeramento irpef agricola. interventi per giovani, donne e made in italy
Roma 6 novembre 2019 - Le principali novità della Legge di Bilancio 2020 per il settore agricolo e agroalimentare sono state illustrate stamane dalla Ministra Teresa Bellanova.
"L'agricoltura", ha affermato la Ministra Bellanova, "è tornata nell'agenda economica da protagonista e ha avuto l'attenzione che merita, pur in un contesto di risorse limitate. Nei tre anni investiremo 600 milioni di euro per il sostegno al settore, con risorse che si aggiungono a quelle già attive. Abbiamo mantenuto l'impegno di non aumentare le tasse agli agricoltori. Per questo sono soddisfatta dell'azzeramento dell'Irpef per chi vive di agricoltura, che significa quasi 200 milioni di euro che lasciamo alle imprese per investire.
Credo molto nelle energie che donne e giovani possono mettere al servizio dell'agricoltura italiana. E abbiamo dedicato a loro due misure: il bonus 'donna in campo' per erogare mutui a tasso zero per le imprenditrici e per gli under 40 sarà lo Stato a pagare i contributi per chi apre una nuova attività.
Abbiamo stanziato anche 30 milioni di euro per il sostegno alle filiere e all'autentico Made in Italy e c'è una dotazione per affrontare l'emergenza della cimice asiatica da 80 milioni di euro. Su questo fronte sappiamo che servirà fare ogni sforzo per aiutare le aziende colpite. Per la pesca abbiamo recuperato i ritardi e garantito l'indennità 2019 per i pescatori e lavoriamo per rendere strutturale la misura. Sono convinta che in Parlamento potremo ulteriormente rafforzare gli interventi per il settore con un confronto operativo e costruttivo con tutte le forze politiche".
LE PRINCIPALI MISURE AGRICOLE
AZZERATA IRPEF AGRICOLA, 200 MILIONI DI EURO DI TASSE IN MENO PER AGRICOLTORI
Confermato l'azzeramento dell'Irpef per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. La misura vale 200 milioni di euro annui e si aggiunge alla cancellazione stabile dell'Imu sui terreni agricoli e dell'Irap, per un beneficio fiscale complessivo da 1 miliardo di euro.
CIMICE ASIATICA, 80 MILIONI DI EURO PER RISTORO DEI DANNI ALLE IMPRESE
80 milioni di euro nel triennio per ristoro dei danni provocati dalla cimice asiatica. È questa la dotazione destinata al Fondo di solidarietà per intervenire a supporto delle imprese danneggiate dalla diffusione dell'insetto, in particolare nelle regioni del nord.
GIOVANI, AZZERAMENTO CONTRIBUTI PREVEDENZIALI PER CHI VUOLE DIVENTARE IMPRENDITORE AGRICOLO
Per i giovani che aprono una impresa agricola sarà lo Stato a pagare i contributi previdenziali per i primi 24 mesi. 44 milioni di euro di spesa per far nascere nuove giovani imprese e per semplificare la vita alle start up agricole condotte da under 40.
BONUS "DONNE IN CAMPO", MUTUI A TASSO ZERO PER L'IMPRENDITORIA FEMMINILE IN AGRICOLTURA
Un fondo rotativo da 15 milioni di euro per garantire mutui a tasso zero per le donne che sono imprenditrici agricole o che lo vogliono diventare. Una misura concreta per favorire gli investimenti al femminile nel settore primario, dove oggi una impresa su tre è condotta da una donna.
FONDO PER LA COMPETITIVITÀ, 30 MILIONI DI EURO PER IL SOSTEGNO DELLE FILIERE AGRICOLE
30 milioni di euro complessivi nel biennio 2020-2021 a sostegno dell'agroalimentare Made in Italy, con interventi per il rafforzamento della competitività delle filiere, a partire dalle produzioni d'eccellenza e dai mercati più importanti. Per la filiera grano pasta sono previsti 30 milioni di euro per i contratti di filiera, a cui si aggiungono 10 milioni del 2019.
GARANZIE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L'AGRICOLTURA DI PRECISIONE E LA BLOKCHAIN
30 milioni di euro finalizzati ad azzerare il costo delle garanzie per gli imprenditori agricoli e per facilitare l'accesso al credito per gli investimenti in innovazione tecnologica, agricoltura di precisione e tracciabilità dei prodotti.
PESCA, ASSICURATA LA COPERTURA INDENNITÀ 2019 PER FERMO OBBLIGATORIO
È confermata la copertura per garantire l'indennità del fermo pesca obbligatorio per i lavoratori dipendenti.Nella legge di bilancio viene assicurata la copertura ai lavoratori della pesca dell'indennità 2019, recuperando i ritardi precedenti dal momento che la misura non risultava coperta. Sarà dunque assicurato il riconoscimento dell'indennità giornaliera pari a 30 euro per il periodo di sospensione dell'attività lavorativa nel 2019.
COLLEGATO AGRICOLTURA
È previsto un disegno di legge collegato alla manovra dedicato al settore agricolo. Si tratta di uno strumento utile per il mondo agricolo e agroalimentare con il primo obiettivo che è semplificare. Insieme a questo il Collegato sarà utilizzato per dare prospettiva e futuro alle imprese agricole e si dovrà coordinare con il lavoro per il Piano strategico nazionale.
Latte spot continua il suo periodo di calo dei prezzi. Nei formaggi il Grana Padano non arresta la discesa. I prodotti di riferimento alla borsa di Parma sono fermi per le festività di inizio novembre, con una sola rilevazione del Parmigiano Reggiano a 24 mesi da quella di Reggio Emilia.
di Virgilio e Jacopo Parma 05 novembre 2019 -
LATTE SPOT – Rimangono in negativo i prezzi del latte spot nazionale e intero pastorizzato; lo scremato pastorizzato spot estero mantiene i prezzi tra 27,43 e 28,46 €/100 al litro. Nel dettaglio, il crudo spot nazionale scende ancora di -1,1%, a 45,88 e 46,91 €/100 al litro. Invece, il latte intero pastorizzato spot estero cala di un -1,7%, al 43,82 e 44,33 €/100 al litro.
BURRO E PANNA – Dopo settimane di rincaro dei prezzi, si stabilizza il tariffario del burro. La crema e la panna, invece, registrano una lieve contrazione. Lo zangolato reggiano torna anch’esso stabile.
Borsa di Milano 4 novembre 2019:
BURRO CEE: 3,35 €/Kg. (=)
BURRO CENTRIFUGA: 3,60 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 1,75 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,55 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,84 €/Kg. (-2,1%)
MARGARINA ottobre 2019: 0,87 - 0,93 €/kg (=)
Borsa di Verona 5 novembre 2019: (-1,27%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,85 – 2,05 €/Kg.
Borsa di Parma 25 ottobre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 5 novembre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,15 - 1,15 €/kg.
GRANA PADANO – Milano 4 novembre 2019 – Non si arresta la lenta emorragia di segno negativo dei prezzi nel Grana Padano in tutte le tipologie di stagionatura.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,55 – 7,65 €/Kg. (-1,3%)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 – 8,60 €/Kg. (-0,6%)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,85 – 9,10 €/Kg. (-0,6%)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,15 – 6,30 €/Kg. (-1,6%)
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 5 novembre 2019 – Alla borsa di Parma il listino è fermo all’ultima rilevazione del 25 ottobre per festività di inizio novembre. La borsa di Reggio Emilia registra un -1,2% sul 24 mesi, con un prezzo tra 11,85 e 12, 35%.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,45 - 10,65 €/Kg. (-1,9%)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,75 - 10,85 €/Kg. (-1,8%)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,40 - 11,85 €/Kg. (-0,8%)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,10 - 12,60 €/Kg. (-1,6%)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,20 - 13,60 €/Kg. (-1,5%)
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(Grafici)
Editoriale: - Umbri: pochi e per di più fasci-leghisti. -Lattiero caseario. Latte in leggera flessione, formaggi in caduta libera - Cereali, Mercati alla ricerca di fattori esterni. - Alimentare, Fatturato aumentato più nel Mezzogiorno che nel resto del Paese - Prezzo "a riferimento" del latte industriale - II quadrimestre 2018.-
SOMMARIO Anno 18 - n° 44 3 novembre 2019
1.1 editoriale
Umbri: pochi e per di più fasci-leghisti.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte in leggera flessione, formaggi in caduta libera
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Mercati alla ricerca di fattori esterni.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 ambiente bonifica Consorzio della Bonifica Parmense: terminati i lavori di regimazione della strada Sarignana-Rusino
6.2 vegan day - le top ten Ecco la Top 10 delle città più vegan friendly d’Italia
7.1 ambiente e eventi Coopservice a Ecomondo: uniti per un mondo migliore
7.2 alimentare su e export Alimentare, Fatturato aumentato più nel Mezzogiorno che nel resto del Paese
9.1 latte Parmigiano reggiano Prezzo "a riferimento" del latte industriale - II quadrimestre 2018.
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners
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Agroalimentare, servono misure ‘azzera-dazi’, è questa la richiesta di Confcooperative Fedagripesca ER
(Bologna, 31 ottobre 2019) – “Sosteniamo con forza la richiesta di misure ‘azzera-dazi’ e di interventi compensativi avanzata all’Unione Europea dal ministro Teresa Bellanova e dall’assessore regionale Simona Caselli. È necessario aiutare le nostre imprese riducendo i danni causati dai dazi aggiuntivi USA sulle eccellenze agroalimentari italiane, a partire dai prodotti più colpiti come il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, due filiere fondamentali per l’economia della nostra regione”.
È quanto ha dichiarato Paolo Bono, responsabile di Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna (425 cooperative agroalimentari con 55.000 soci e 9,7 miliardi di euro di fatturato), intervenendo oggi all’iniziativa “L’Emilia-Romagna dice no ai dazi e sì alla tutela di Dop e Igp” tenutasi a Bologna e organizzata dalla Regione.
“Le nostre imprese hanno necessità di aprire nuovi mercati per fare fronte alla flessione dei consumi interni – ha aggiunto Bono –, purtroppo si trovano invece a fare i conti con chiusure doganali improvvise come nel caso dell’embargo russo, con barriere fitosanitarie che respingono i nostri prodotti, dal Far East all’America Latina, e adesso anche con l’inasprimento di dazi USA, che si aggiungono a quelli già presenti. Per questo siamo contrari a chiusure politiche in tema di scambi commerciali e chiediamo a Governo e UE di rafforzare la dotazione finanziaria per la promozione dei prodotti agroalimentari in Paesi che presentano nuovi spazi di mercato e interesse per i nostri prodotti”.
Cresce l'alimentare al Sud. Fatturato aumentato più nel Mezzogiorno che nel resto del Paese. Ora la scommessa è sull'export
Il rapporto di Ismea in collaborazione con Cibus e Federalimentare mostra una fotografia del food & beverage nel Mezzogiorno
Salerno, 30 ottobre 2019 – Il settore agroalimentare del Mezzogiorno ha le carte in regola per rafforzare il suo ruolo strategico e rappresentare un fattore di traino economico per quest’area, puntando a un alto posizionamento in termini di qualità e al forte legame col territorio. È quanto emerge dal Rapporto sulla Competitività dell’Agroalimentare nel Mezzogiorno, realizzato dall’ISMEA, in collaborazione con Fiere di Parma e Federalimentare, presentato oggi presso l’Università degli Studi di Salerno.
Lo studio evidenzia come i recenti mutamenti dello scenario globale abbiano sostenuto una crescita senza precedenti delle esportazioni del Made in Italy alimentare, grazie a una ritrovata coerenza del modello di specializzazione agroalimentare italiano con le tendenze della domanda mondiale, che ha spinto l’export agroalimentare del Sud a toccare la cifra di 7 miliardi di euro nel 2018.
Nel Mezzogiorno, nonostante il consistente e duraturo impatto della crisi economica iniziata nel 2008, il permanere di un tessuto imprenditoriale caratterizzato da imprese medio-piccole e, più in generale, la conferma di alcuni storici limiti allo sviluppo economico, il settore agroalimentare è cresciuto, nell’ultimo triennio, in termini di valore aggiunto - che supera i 19 miliardi di euro -, di numero di imprese - 344 mila imprese agricole e 34 mila imprese dell’industria alimentare - e di occupati, che si attestano a circa 668 mila unità, pari al 10% del totale occupati al Sud.
Anche il confronto con il Centro-Nord mette in evidenza come, nello stesso periodo, il fatturato dell’industria alimentare sia cresciuto più al Sud (+5,4%) che nel resto del Paese (+4,4%).
La specifica composizione settoriale, l’elevata incidenza delle medie imprese – che si sono rivelate quelle più dinamiche e in grado di adattarsi ai mutati scenari – oltre che il determinante contributo delle imprese di più recente costituzione, hanno consentito all’agroalimentare del Mezzogiorno di ottenere performance di tutto rispetto e, in taluni casi, superiori a quelle dei corrispondenti settori del Centro-Nord.
Performance positive hanno riguardato soprattutto alcune filiere come caffè, cioccolato e confetteria (+14%), prodotti da forno (+18%), olio (+21%); in generale, un rinnovamento generazionale e la presenza di imprese più giovani hanno determinato maggiore dinamicità e capacità di rispondere alle esigenze del mercato.
Tra gli elementi più critici, soprattutto pensando alla necessità di agganciare il treno dell’innovazione, preoccupano i bassi livelli di immobilizzazioni nelle imprese del Mezzogiorno e il fatto che esse siano sostanzialmente tecniche con poca attenzione a quelle immateriali.
“Lo studio di ISMEA descrive il sistema agroalimentare meridionale come una realtà in forte espansione - ha detto Elda Ghiretti, Cibus and Food Global Coordinator, Fiere di Parma - Un dato confermato anche dall’aumento della partecipazione delle aziende del Sud a Cibus, passata negli ultimi 5 anni dal 17% al 36%. Cibus è la fiera alimentare di riferimento all’estero e vede la partecipazione di migliaia di buyer internazionali. La cresciuta partecipazione delle imprese meridionali a Cibus ha contribuito – ha riferito Ghiretti – all’aumento dell’export dei prodotti agroalimentari del Meridione che nel 2018 aveva toccato la quota di 7 miliardi e 110 milioni di euro, con un aumento del 6,1% nel quadriennio 2015/2018. Un dinamismo sostenuto anche dalla creazione di nuove forme di aggregazione private, come consorzi e associazioni, che consentono anche ad imprese di medie dimensioni di interloquire con importatori e distributori esteri”.
“Un trend positivo quello del nostro settore nel Mezzogiorno sia in termini occupazionali che in termini di fatturato – ha aggiunto il direttore di Federalimentare, Nicola Calzolaro – con grandi margini di crescita su diversi fronti. Uno su tutti, l’export. L’agroalimentare del Sud, infatti, è ancora molto orientato al mercato italiano e poco alle esportazioni che rappresentano meno del 20% di quelle totali del Paese. Una porzione davvero troppo piccola se si pensa alla potenzialità del nostro sud e all’importanza strategica dell’export per l’Italia. È necessario, dunque, l’impegno di tutti per farlo crescere e questo può avvenire attraverso l’innovazione, ma soprattutto attraverso un potenziamento della rete infrastrutturale senza la quale non si potranno mai sfruttare appieno le grandi possibilità dell’alimentare nel Mezzogiorno.
“L'agroalimentare nel Mezzogiorno riveste un ruolo sempre più rilevante, con primati in molti settori e una buona tenuta economica, segnali positivi che vanno letti con attenzione – ha dichiarato Fabio Del Bravo; occorre rafforzare adeguatamente la fase agricola e la sua integrazione con la parte a valle della filiera, favorire gli investimenti – soprattutto in innovazione – e prendere atto dei limiti, per esempio strutturali, individuando percorsi che già nel breve possano portare benefici: una maglia produttiva di dimensioni piccole è certamente un problema su molti fronti, ma lo è molto di più per le produzioni standardizzate che fronteggiano concorrenza di prezzo, piuttosto che per i prodotti differenziati del made in Italy. Incentivare forme di aggregazione e l’orientamento a produzioni tipiche che in quest’area hanno ancora molte potenzialità inespresse, può rivelarsi una leva strategica importante e può avviare un percorso di successo realmente attuabile”.
Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia - II quadrimestre 2018 -
Reggio Emilia 30 ottobre 2019 - Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal regolamento e dagli accordi interprofessionali tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall'altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo ”a riferimento” del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1/05-31/08/2018 nella misura di:
€ 72,50 il q.le, IVA compresa e franco stalla
Il pagamento del latte sarà corrisposto:
- 60 giorni dalla pubblicazione (31.10.2019)
Segno al ribasso, seppure leggero, nel latte spot, mentre in crescita sono il burro e i suoi derivati alla borsa milanese. Crema ok, mentre nei formaggi continua l’emorragia negativa, sempre in particolare nel Parmigiano Reggiano.
di Virgilio e Jacopo Parma 29 ottobre 2019 -
LATTE SPOT – Dopo settimane con il segno più, tornano in negativo i prezzi del latte spot in tutte le sue tipologie. Nel dettaglio, il crudo spot nazionale fermo a 46,40 e 47,43 €/100 al litro, con un -1,1%. Il latte intero pastorizzato spot estero mantiene un -1,1%, al 44,33 e 45,36 €/100 al litro, mentre lo scremato pastorizzato spot estero aumenta di -3,6% tra 27,43 e 28,46 €/100 al litro.
BURRO E PANNA – Alla borsa di Milano il burro registra novità importanti dopo settimane di stabilità, mentre si attesta a 1,88 il prezzo della crema. Stessa situazione anche a Verona per la panna. Si smuove anche uno dei due zangolati, quello reggiano, con un +4,5%.
Borsa di Milano 28 ottobre 2019:
BURRO CEE: 3,35 €/Kg. (+1,5%)
BURRO CENTRIFUGA: 3,60 €/Kg. (+1,4%)
BURRO PASTORIZZATO: 1,75 €/Kg. (+2,9%)
BURRO ZANGOLATO: 1,55 €/Kg. (+3,3%)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,88 €/Kg. (=)
MARGARINA ottobre 2019: 0,87 - 0,93 €/kg (=)
Borsa di Verona 29 ottobre 2019: (+1,28%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,90 – 2,05 €/Kg.
Borsa di Parma 25 ottobre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 29 ottobre 2019 (+4,5%)
BURRO ZANGOLATO: 1,15 - 1,15 €/kg.
GRANA PADANO – Milano 28 ottobre 2019 – Nuova settimana al ribasso nel listino dei prezzi del Grana Padano: scendono anche il fuori sale e il 9 mesi rispetto all’aggiornamento precedente.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,65 – 7,75 €/Kg. (-1,3%)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,40 – 8,65 €/Kg. (-0,6%)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,90 – 9,15 €/Kg. (-0,6%)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,25 – 6,40 €/Kg. (-1,6%)
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 25 ottobre 2019 – Continua anche nel Parmigiano Reggiano il crollo dei prezzi, con un’altra contrazione significativa in tutte le forme di stagionatura.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,45 - 10,65 €/Kg. (-1,9%)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,75 - 10,85 €/Kg. (-1,8%)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,40 - 11,85 €/Kg. (-0,8%)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,10 - 12,60 €/Kg. (-1,6%)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,20 - 13,60 €/Kg. (-1,5%)
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(Grafici)
Editoriale: - Manette per gli evasori e permessi premio per gli ergastolani - Lattiero caseario. Crema e panna ok, formaggi sempre in ribasso - Cereali e dintorni. Mercati instabili. - Attenzione all’acquisto di integratori via internet, allerta per "Pura caffeina New Pharma Nutrition", prodotto altamente tossico -
1.1 editoriale - Manette per gli evasori e permessi premio per gli ergastolani
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Crema e panna ok, formaggi sempre in ribasso
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati instabili.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 sicurezza alimentare Attenzione all’acquisto di integratori via internet, allerta per "Pura caffeina New Pharma Nutrition", prodotto altamente tossico
6.2 cooperazione e futuro “100 anni di cooperazione verso i prossimi scenari”
7.1 eventi formaggio World Cheese Awards: è Il Parmigiano Reggiano il formaggio più premiato al mondo
7.2 ambiente e educazione A scuola con la Bonifica parmense: i progetti formativi portano in classe la cultura della gestione delle acque
9.1 ambiente e PO Le Mappe di Pericolosità e Rischio. Tra nuove conoscenze e nuove incertezze
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners
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da L'Equilibrista Merano, 25 ottobre 2019 – “Excellence is an attitude”. Ecco il motto coniato quest’anno dal vulcanico WineHunter e patron della manifestazione Helmuth Köcher che cercherà anche nel 2019 di interpretare alla perfezione il sogno di portare alla ribalta aziende locali e produzioni di qualità dove quell’eccellenza italiana trova la sua espressione più congeniale.
Merano wine festival è mai come oggi un percorso di gioielli enologici e gastronomici racchiusi in uno scrigno che regala agli interessati la possibilità di degustare e fare proprie le storie, gli aneddoti e le narrazioni di questi grandi produttori.
Come ogni anno lo spettacolo darà vita al The Official Selection e GourmetArena, vero centro nevralgico della manifestazione meranese presentata per poter degustare le più alte selezione e migliori prodotti premiati con The WineHunter Award Rosso, Gold e Platinum. Ormai un marchio di garanzia e di vanto per chi riesce ad ottenerlo.
Percorsi di eccellenza ricercate, come si di diceva, vere scoperte selezionate da Helmuth Köcher e dal suo Staff che instancabile, gira, assaggia, testa e decide , mettendoci la passione che unisce commissioni di assaggio selezionate presenti in tutta Italia e che diventano protagoniste al Kurhaus dal 9 all’11 novembre, trasformando lo storico palazzo in stile liberty in un luogo di condivisione per produttori di qualità, dove degustare i migliori vini italiani e stranieri.
Novità di questa 28’ edizione sarà senza dubbio il Vino in anfora, metamorfosi ancestrale che celebra una disegno preciso e stilistico fondato su di un gusto ormai accettato dal grande pubblico e che trova sempre più estimatori.
Sarà poi la volta del Vino in Vulcano presso la WineHunter Area che con i suoi 28 vini, valorizza a pieno un’altra produzione che si sta facendo largo fra i consumatori più maturi, ovvero le produzioni da territorio vulcanico.
La WineHunter Area che con i suoi 330 vini, è l’enoteca che offre in degustazione una selezione di vini premiati con The WineHunter Award e che quest’anno darà la possibilità ai produttori di avvicendarsi sul palco del Kurhaus. E ancora la Wine International con ben 83 produttori, un’area dedicata interamente ai vini provenienti dalle migliori aree vitivinicole del mondo, creerà insieme all’Union des Grands Crus de Bordeaux (13 produttori), un ristretto circuito nel quale gli storici Chateaux propongono in degustazione dei loro prodotti più prestigiosi, facendosi portavoce di una cultura enologica che si tramanda immutata da decenni.
Ovviamente l’evento del Merano Wine Festival deve proporre aggiornamento e continua evoluzione tanto che saranno le cosiddette New Entries (ben 47 produttori fra Nord, Centro, Sud e Isole) a darsi battaglia in Sala Czerny.
In Emilia stiamo assistendo ad una ascesa incoraggiante anche del segmento Spirtits & mixing di qualità, basta ricordare che locali come il The Craftsman di Reggio Emilia, il Bar Roma di Novellara (RE), oppure il NU Lounge Bar di Bologna sono saldamente al comando fra i primi in regione andando a confermare l’interesse e lo sviluppo che questa sfera sta assumendo anche a livello nazionale. Per questo sarò da tenere d’occhio anche l’area adiacente la GourmetArena, dove sarà possibile degustare i prodotti della Culinaria, Beerpassion, Aquavitae e Spirits&Mixing appunto con il suo Cocktail Bar, grande iniziativa che quest’anno viene proposta qui al Merano Wine Festival e che testimonia come la regia di questo evento sia una attenta osservatrice.
Ricerca e passione danno vita ad una metodica e costante promozione di nuovi trend che portano questo evento ad attestarsi sempre come un punto zero dell’anno, perché anticipa gli altri grandi eventi del vino in Italia destabilizzando e aprendo scenari che vanno a cogliere nel profondo di chi degusta, valuta e si trova poi a decidere come tradurre questi stimoli per orientare un mercato mai come adesso così imprevedibile.
Agricoltura. Una vendemmia 2019 con meno vino, ma di eccellente qualità. L'assessore Caselli: "Stiamo mettendo in campo ingenti risorse finanziarie per rafforzare l'immagine delle nostre etichette sui mercati e sostenere i progetti di sviluppo e innovazione delle imprese". La rese produttive, in base alle prime stime, sono diminuite in media del 20-25% sul 2018, a causa delle condizioni meteo sfavorevoli, per un totale di circa 8 milioni di quintali di uva raccolti. Il calo maggiore concentrato in Romagna. Oggi pomeriggio primo incontro dell'assessore con i produttori a Civitella (FC), dopodomani 27 ottobre a Ziano Piacentino (PC).
Bologna –
La quantità è minore, ma la qualità è ottima. È quanto emerge dalle prime valutazioni sui risultati della vendemmia 2019 nelle principali aree produttive regionali, dai colli piacentini alla Romagna, a pochi giorni della conclusione della campagna di raccolta delle uve.
Sulla base delle stime provvisorie elaborate dall’assessorato regionale all’Agricoltura, che ha interpellato al riguardo i maggiori gruppi cooperativi e le principali aziende vitivinicole private, l’annata 2019 ha fatto registrare un calo nella produzione di uva che oscilla in media tra il 20 e il 25% in meno rispetto al 2018, che era stato però un anno con un raccolto molto abbondante. A conti fatti, la produzione totale di uva dovrebbe pertanto aggirarsi sugli 8 milioni di quintali, contro i 10,3 milioni della scorsa campagna, che si sono poi “convertiti” in 7,35 milioni di ettolitri di vino.
Il calo produttivo si è tuttavia distribuito in maniera abbastanza disomogenea sul territorio regionale. Così mentre la Romagna accusa un calo delle rese tra il 25% e il 32%, più accentuato per le uve rosse, l’area emiliana che comprende bolognese, modenese e reggiano contiene la flessione nel 15% in meno, tuttavia assai più marcata nel caso dei vitigni a bacca bianca, leggi Pignoletto. Infine spostandosi più ad ovest, l’area Piacenza-Parma registra una diminuzione delle rese del 20%, a causa soprattutto del freddo primaverile e, in parte, anche per i danni provocati nelle vigne dalle violente grandinate dell’estate scorsa.
Gli incontri di presentazione in Romagna e nel piacentino
Il primo, parziale, consuntivo dell’ultima vendemmia e gli interventi messi in campo dalla Regione a favore del settore vitivinicolo sono stati al centro oggi pomeriggio di un incontro tra l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, e i rappresentanti delle associazioni agricole, dei consorzi vini e delle principali organizzazioni produttori. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con Enoteca regionale e le due sezioni emiliana e romagnola dell’Associazione italiana sommelier, è stata ospitata nella storica azienda vitivinicola “Poderi dei Nespoli”, situata a Civitella di Romagna (FC), tra le colline della Val Bidente, e che proprio quest’anno ha festeggiato 90 anni dalla nascita. Un secondo appuntamento sul tema, sempre con l’assessore Caselli, sarà ospitato dopodomani 28 ottobre, alle ore 11, dall’azienda vitivinicola Torre Fornello, a Ziano Piacentino (Pc).
“Dopo l’exploit del 2018- ha sottolineato Caselli- con la vendemmia di quest’anno siamo rientrati nella media produttiva degli ultimi anni, complice un andamento meteorologico sfavorevole, in particolare lo scorso mese di maggio, freddo e molto piovoso, che ha determinato anche un ritardo di una quindicina di giorni nella maturazione delle uve, quindi della raccolta. Sotto il profilo qualitativo, tuttavia, la vendemmia 2019 ha tutte le carte in regola per riuscire ad ottenere vini di eccellenza. Merito anche della grande professionalità dei nostri viticoltori, che hanno stanno facendo passi avanti da gigante dal punto di vista delle tecniche produttive e dell’innovazione sia in campo aperto, sia in cantina”.
L’andamento della campagna 2019
Ripercorrendo l’andamento dell’annata 2019, la maturazione più lenta ed equilibrata degli acini, le piogge di maggio e le forti escusioni termiche tra giorno e notte hanno consentito di produrre uve molto più profumate che negli anni scorsi. In più il bel tempo in ottobre ha aiutato non poco le varietà tardive. Risultato: le uve raccolte presentano in generale un tenore zuccherino inferiore in media di un grado rispetto al 2018, ma spesso un buon grado di acidità, in particolare per i Lambruschi e le uve a bacca bianca romagnole e piacentine. Molto soddisfacente anche l’aspetto sanitario delle uve; in particolare quest’anno si è registrato un netto contenimento dei danni da cocciniglia, grazie al lancio di insetti antagonisti su circa 1.800 ettari di vigneto nel modenese e nel reggiano.
Tornando ai risultati quantitativi nelle principali macro-aree regionali, in Romagna il calo produttivo ha interessato sia le zone collinari, sia la pianura. In Emilia ad accusare il colpo sono stati soprattutto i vitigni a bacca bianca, mentre si sono difesi meglio quelli a bassa rossa come i Lambruschi, che rappresentano circa il 65% della superfice coltivata a vite nell’area in questione. Per finire nella zona Piacenza-Parma a fare le spese delle grandinate estive è stata soprattutto la Val d’Arda.
Le strategie messe in campo dalla Regione
Nel corso dell‘incontro l’assessore Caselli ha illustrato anche le strategie e le risorse della Regione per rilanciare la crescita del comparto. “Per sostenere i progetti di sviluppo delle imprese- ha rimarcato Caselli- attraverso i fondi europei dell’Ocm vino stiamo mettendo in campo un consistente pacchetto di risorse finanziare che s’aggira mediamente sui 24-25 milioni di euro all’anno. Gli obiettivi: promuovere i nostri vini sui mercati esteri, in particolare quelli emergenti del sud-est asiatico e del Nord America, favorire la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, finanziare l’ammodernamento tecnologico e gli investimenti in cantina”.
“A questo risorse-ha concluso Caselli- si aggiungono i quasi gli 8 milioni di euro erogati con gli ultimi bandi del Programma regionale di sviluppo rurale per finanziare progetti di innovazione e promozione sul mercato interno. Stiamo lavorando molto per migliorare l’immagine dei nostri vini di qualità che non hanno nulla da invidiare ad altre produzioni più blasonate sotto il profilo della qualità. Senza dimenticare la nuova frontiera dell’enoturismo, una leva formidabile per una regione come la nostra capace di coniugare vocazione turistica con cibi e vini di eccellenza”.
In Emilia-Romagna la superficie coltivata a vite al 31 luglio scorso si estendeva su oltre 51.420 ettari, 580 in più rispetto all’anno prima. Un dato che consente alla nostra regione di restare nella top ten delle principali regioni viticole italuane, dopo Sicilia (circa 97.000 ettari), Veneto (94.300), Puglia (88.400) e Toscana (60.500 ettari). I vitigni più diffusi in Emilia-Romagna sono il Trebbiano Romangolo (15.200 ettari), seguito dal Sangiovese (6.645), Lambrusco Salamino (5.100), Lancellotta (4.480), e Pignoletto (circa 2.410 ettari). /G.Ma
Uno spazio del Museo della Storia di Bologna, nel centralissimo Palazzo Pepoli, si tinge di rosa. Giovedì 24 ottobre, in occasione del 358° anniversario dell’editto del Cardinal Farnese che regolamentava la produzione della Mortadella, è stata inaugurata la sala dedicata alla regina rosa dei salumi, che arricchisce il percorso permanente del museo.
L’evento al centro della seconda edizione del Mortadelladay, cui ha fatto da madrina Anna Falchi, è stato preceduto da una conferenza stampa con la partecipazione di: Simona Caselli, Assessore all’agricoltura, caccia e pesca Regione Emilia Romagna, Davide Conte, Assessore al Bilancio del Comune di Bologna, il Presidente del Consorzio Mortadella Bologna IGPCorradino Marconi e Fabio Roversi Monaco, Presidente Genus Bononiae. Musei nella città. A raccontare le tappe più significative della storia della Mortadella Bologna IGP anche Costantino D’Orazio critico d'arte e saggista italiano con un intervento su “Arte e Cibo nel territorio del Bolognese” e lo scrittore Giancarlo Roversi, mentre il noto comico bolognese Vito ha intrattenuto con alcuni aneddoti legati alla Mortadella.
Il nuovo spazio museale dedicato alla Mortadella Bologna IGP consente di fare un’esperienza immersiva nell’arte e nella storia fatta di saperi e sapori del celebre salume. Ospita oltre 15 opere che ne raccontano il percorso, dalle origini etrusche e degli antichi romani cui viene fatta risalire l’ideazione della parola “mortadella”, musicale e rotonda che ne preannuncia il delizioso sapore.
Un percorso esperienziale e interattivo che coniuga arte, cultura, curiosità e testimonianze storiche come il famoso bando del cardinale Farnese del 1661 che codificava la produzione della mortadella, vero e proprio antesignano dell’attuale Disciplinare per la denominazione IGP certificato dall’Unione Europea. Nel 1624 la Mortadella era il salume più ricercato e costoso: 3,5 volte più del prosciutto, 9 più del pane e 6 volte più di manzo e agnello!
Ricca anche la parte dedicata ai metodi di lavorazione, una sezione educational che spiega la ricetta originale e le fasi di produzione. Il percorso si completa con l’area dedicata al Consorzio e alla comunicazione del prodotto nel corso del tempo.
“Abbiamo scelto di inaugurare il nuovo spazio del Museo della Storia di Bologna dedicato alla Mortadella per celebrare il suo 358° anniversario, era infatti il 24 ottobre 1661 quando il Cardinal Farnese emanò l’editto che ne regolava la produzione. Un documento storico importante a tutela di un salume che ha sempre rappresentato un’eccellenza del territorio, la cui storia si intreccia con quella della città di Bologna. Un progetto fortemente voluto dal Consorzio, realizzato in collaborazione con Genus Bononiae. Un allestimento in grado di raccontare e valorizzare uno dei maggiori simboli gastronomici Made in Italy. Si tratta, di uno spazio in cui i visitatori avranno modo di conoscere la Mortadella Bologna IGP a 360°: storia, ricetta originale e fasi di produzione, scoprendone aneddoti e curiosità. Sarà una tappa irrinunciabile per tutti gli amanti di questo nobile salume”, ha dichiarato Corradino Marconi, Presidente del Consorzio Mortadella Bologna.
“Lo spazio dedicato alla mortadella, all’interno di un percorso storico relativo alla città in cui essa nasce, è basato su un approccio storico e divulgativo, in linea con la proposta complessiva del Museo. Il racconto di questo prodotto si inserisce nel quadro più ampio del patrimonio gastronomico della città, traducendosi anche in finestra sulla società, sugli usi e i costumi dei cittadini bolognesi nel corso dei secoli. Le tradizioni, anche gastronomiche, sono un tassello che ci permette di restituire, contestualizzare e ricostruire il passato, in un mix felice di cultura alta e popolare”, ha aggiunto il Presidente di Genus Bononiae, Fabio Roversi Monaco.
Il secondo #Mortadelladay è proseguito a FICO con un’edizione speciale di “The Mortadella Bologna Show” con l’artista bolognese Franz Campi e le degustazioni realizzate dallo chef Marcello Ferrarini.
A seguire, nello spazio Arena, si è tenuto Il Tesoro della Regina: la prima caccia al tesoro digitale per trovare l'oro rosa, seguita da Pink Ring, la sfida culinaria tra quattro esperti come gli chef Daniele Reponi e Marcello Ferrarini, Giuseppe “the King” e Giorgio Borrelli guidati dalla comicità di Vito.
La giornata si è conclusa con l’aperitivo “Mortadella Sour”, l’originale cocktail a base di mortadella ideato dal bartender Alex Fantini.
Premiati i migliori lambruschi selezionati dal Concorso Enologico “Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco”.
La decima edizione del Concorso enologico “Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco” si è chiusa nella splendida cornice del Teatro Valli con l’assegnazione dei Lambrusco Awards ai 9 lambruschi migliori prodotti da aziende di Reggio Emilia, Modena, Parma e Mantova. Le etichette premiate hanno primeggiato sui 94 vini selezionati.
La cerimonia di consegna degli oscar del lambrusco - promossi dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia ed APT servizi Emilia-Romagna in collaborazione con la Regione, ed i Consorzi di tutela e promozione del Lambrusco di Modena e di Reggio Emilia – ha avuto come ospite d’onore Chiara Giallonardo e si è svolta alla presenza di 27 operatori commerciali provenienti da diversi Paesi europei, Russia e Nord America ed un folto gruppo di giornalisti esteri.
Durante la serata è stato conferito anche il premio per “l’etichetta più glamour”. Giudici d'eccezione per questo riconoscimento sono stati gli operatori esteri che hanno indicato nel Reggiano Dop Lambrusco Secco 2017 "Labrusca" prodotto da Lini Oreste & Figli SRL (RE) il vincitore di questa categoria.
Ecco l’elenco dei magnifici 9 vini premiati:
Colli di Scandiano e di Canossa Doc Lambrusco Grasparossa Secco 2018 "Remigio 100"
Prodotto da: Ca' De' Medici SRL (RE)
Modena Dop Lambrusco Secco 2018 "Dei Tenori"
Prodotto da: Azienda Agricola Campana Sergio (MO)
Lambrusco di Sorbara Dop Secco 2018
Prodotto da: Società Agricola Garuti Dante, Elio & Romeo S.S. (MO)
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Dop Secco 2018
Prodotto da: Cantina di Santa Croce SAC (MO)
Lambrusco Mantovano Dop Secco 2017 "946 - Corte del Poggio"
Prodotto da: Cantina di Carpi e Sorbara SAC (MO)
Lambrusco Salamino di Santa Croce Dop Secco 2018 "Tradizione"
Prodotto da: Cantina di Santa Croce SAC (MO)
Nella FOTO: I vincitori dei Lambrusco Awards 2019: a sinistra Stefano Landi (Presidente CCIAA), al centro Luca Vecchi (Sindaco Reggio Emilia) e Chiara Giallonardo madrina della serata
“Siamo nella capitale della food valley emiliano romagnola: a Parma, a Cibus Tec, è stato unito il meglio dell’agroalimentare, dell’enogastronomia e del cibo mondiale con il meglio dell’innovazione tecnologica e digitale, fondamentale per competere in futuro con i territori più avanzati d’Europa e del mondo. Quattro giorni straordinari che segnano anche la grande capacità di questo territorio di sapersi proporre al mondo come terra di innovazione”. E' con queste parole che Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna, ha commentato, a margine della sua vista in fiera, Cibus Tec, l'appuntamento internazionale di Koeln Parma Exhibitions - JV Koelnmesse GmbH e Fiere di Parma SpA - dedicato alle tecnologie Food & Beverage in programma fino al 25 ottobre.
Il presidente ha quindi concluso il suo tour con un coffee break curioso: offerto da un robot, anzi no, un co-robot, uno degli esempi di robot collaborativi presenti in fiera. ‘’Si tratta di una nuova generazione di robot – commenta Andrea Bellini, amministratore dell’azienda Comega con sede a Cesena – in grado di sentire il peso e quindi in grado di fare un lavoro di precisione come porgere una tazzina di caffè”. E’ già al lavoro nelle ditte di cioccolato per movimentare e confezionare praline.
Non solo automazione e robotica - come pure quella di Homberger, un braccio mobile che solleva e sposta pesi evitando all'uomo i lavori più usuranti - ma anche sicurezza alimentare, focus centrale della seconda giornata di Cibus Tec. A partire dalla normativa sui MOCA, termine per intendere tutti gli oggetti e i materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti (che in quanto tali sono regolamentati da normative specifiche).
Il focus è stato spiegato dal tecnologo alimentare, Serena Pironi. Il tema: le alternative all’uso della plastica come contenitore di alimenti e bevande: “Oggi - commenta Pironi - è richiesto materiale 100% riciclabile o materiale compostabile. Siamo in una fase di completa evoluzione. Sul mercato ora ci sono biopolimeri da fonti naturali, polimeri derivati da sintesi o biopolimeri che derivano da microorganismi anche ogm. Ma la strada è ancora lunga”.
Il tema della plastica e del suo riciclo è tornato nell’incontro organizzato dall’International Fruit and Vegetable Juice Association (IFU) dal titolo “The Future Of Juice” dove David Berryman, CEO di David Berryman Ltd, ha lanciato un monito: “Nel Regno Unito vengono vendute 15.000 bottiglie di plastica al minuto. I rifiuti dell’Europa e degli Stati Uniti vengono portati in Cina, la più grande discarica del mondo. La scienza ha causato questi problemi, la scienza deve essere in grado di risolverli”.
Ed è proprio in questa direzione che sta lavorando l’industria del succo con una serie di offerte di packaging alternative. Non è tutto. Altro trend dell'industria emerso in occasione del convegno riguarda l'affermarsi di nuove tendenze che sfruttano sinergie con prodotti a base di frutta secca e latte vegetale, oggi non più ad uso esclusivo di persone con intolleranze alimentari. Un mercato - un tempo considerato di nicchia - oggi in grande fermento e in grande crescita anche grazie all’ingresso sul mercato delle grandi multinazionali (come Coca Cola).
Un comparto strategico, questo, per il quale l'Università di Parma e IFU si stanno già muovendo con un corso di formazione estivo che partirà nel 2020 (29 giugno - 2 luglio) destinato ai neolaureati.
La giornata si è quindi conclusa con l'evento “DIU design for intended use for food packaging showcases”. In un periodo storico in cui sta cambiando il modo di portare il cibo sulle nostre tavole, anche il packaging si deve adeguare. Materiali, design e logistica inclusa e con un occhio rigorosamente al green.
Poche significative novità nei diversi listini del lattiero caseario. Nei formaggi continua la discesa dei prezzi, soprattutto nel Parmigiano Reggiano. Nuovo aggiornamento della margarina.
di Virgilio e Jacopo Parma 22 ottobre 2019 -
LATTE SPOT – Si conferma stabile il momento favorevole del latte a Verona. Il crudo spot nazionale fermo a 46,91 e 47,94 €/100 al litro. Il latte intero pastorizzato spot estero mantiene un +1,1%, al 44,85 e 45,88 €/100 al litro), mentre lo scremato pastorizzato spot estero aumenta di +1,8% tra 28,46 e 29,50 €/100 al litro.
BURRO E PANNA – A Verona continua il lento calo della panna, a -1,27%. Si ferma a Milano il prezzo della crema, dopo la settimana scorsa; il listino del burro, invece, si conferma alle stesse cifre. Nessuna novità dagli zangolati parmigiano e reggiano. Aggiornamento della margarina: prezzo invariato da inizio estate.
Borsa di Milano 21 ottobre 2019:
BURRO CEE: 3,30 €/Kg. (=)
BURRO CENTRIFUGA: 3,55 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 1,70 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,50 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,88 €/Kg. (+1,1%)
MARGARINA ottobre 2019: 0,87 - 0,93 €/kg (=)
Borsa di Verona 21 ottobre 2019: (+1,28%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,90 – 2,05 €/Kg.
Borsa di Parma 18 ottobre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 22 ottobre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 - 1,10 €/kg.
GRANA PADANO – Milano 21 ottobre 2019 – Rispetto alla settimana precedente si stabilizzano i prezzi del 16 mesi e del 20 mesi, mentre calano il 9 mesi e il fuori sale.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,75 – 7,85 €/Kg. (-1,3%)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,45 – 8,70 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,95 – 9,20 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,35 – 6,50 €/Kg. (-1,5%)
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 18 ottobre 2019 – Nuovo calo alle stesse percentuali per il Parmigiano Reggiano, con un’altra settimana all’insegna del negativo.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,65 - 10,85 €/Kg. (-0,9%)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,05 €/Kg. (-0,9%)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,60 - 12,05 €/Kg. (-0,8%)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,30 - 12,80 €/Kg. (-0,8%)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,40 - 13,80 €/Kg. (-0,7%)
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(Grafici)
La Nazionale del Parmigiano Reggiano vince 110 medaglie tra cui 4 Super Gold. Il Parmigiano Reggiano (25 mesi) della Latteria Santo Stefano di Parma si aggiudica il secondo posto assoluto tra 3.804 formaggi provenienti da 42 paesi. Sfuma la vittoria assoluta dopo il testa a testa con il Blue Cheese del caseificio Rogue River dell’Oregon.
Reggio Emilia, 20 ottobre 2019 – La Nazionale del Parmigiano Reggiano vince 110 medaglie e centra un risultato mai raggiunto al World Cheese Awards, svoltosi quest’anno a Bergamo: la giuria internazionale ha premiato quasi il 60% dei caseifici in gara, assegnando al Re dei Formaggi il record storico di 4 medaglie Supergold. Il Parmigiano Reggiano è l’unico formaggio italiano tra i primi 16 finalisti tra i 3.804 iscritti. La vittoria assoluta, sfumata dopo il testa a testa tra il Parmigiano Reggiano 25 mesi della Latteria Santo Stefano di Parma e il Blue Cheese Rogue River Blue di giovani agricoltori dell’Oregon. Entrambi hanno ottenuto il massimo dei voti dalla giuria nella finalissima (100 punti), ma il pari merito ha richiesto l’intervento del presidente – il conduttore della BBC Nigel Barden – che, dopo il secondo assaggio, ha premiato il formaggio artigianale americano.
I record non si fermano qui. Quest’anno la Nazionale del Parmigiano Reggiano - composta da 86 caseifici provenienti da tutte le province del comprensorio – è arrivata ad essere la più grande missione collettiva mai intrapresa da un formaggio italiano all’estero. Uno sforzo di gruppo che ha fruttato quattro medaglie Super Gold (miglior formaggio del tavolo), 29 medaglie d’oro, 37 d’argento, 40 di bronzo. Le Super Gold sono state vinte dal Caseificio Dismano di Modena, dalla Latteria Sociale Garfagnolo di Reggio Emilia, dalla Latteria Centro Rubbianino di Reggiano Emilia e dal Caseificio Santo Stefano di Parma - vincitore del secondo posto assoluto.
"La Nazionale del Parmigiano Reggiano – ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – ha dimostrato ancora una volta le qualità di un formaggio unico al mondo. Sfuma la vittoria finale ma rimane l’orgoglio di essere arrivati allo shootout dopo tre prove che hanno visto battagliare i migliori formaggi da 42 paesi del mondo. Un successo che è motivo d’orgoglio per tutta la nostra filiera che ogni giorno impegna migliaia di allevatori di 320 caseifici artigianali nella ricerca dell’eccellenza assoluta".
“La Nazionale del Parmigiano Reggiano – ha commentato da Bergamo Gabriele Arlotti, ideatore della Nazionale – per la prima volta ha presentato anche il Parmigiano Reggiano di oltre 40 mesi che ha riscosso numerosi premi. E’ una novità assoluta. In più siamo la Dop più premiata al mondo. Il grazie a tutti i caseifici che hanno creduto a questo progetto che, ora, consentirà di spuntare maggior valore. È stato davvero incredibile, dopo 31 anni, poter gareggiare davanti al pubblico italiano. Prossima sfida a Oviedo, Spagna dal 4 al 7 novembre 2020”.
Di seguito il dettaglio delle medaglie vinte dai caseifici di Parma della Nazionale del Parmigiano Reggiano.
PARMA
Super Gold
Latteria Sociale Santo Stefano cat. 24-29 mesi
Oro
Caseificio Aziendale Fratelli Boldini cat. 18-23 mesi
Cooperativa Casearia Agrinascente cat. 18-23 mesi
Latteria Sociale Santo Stefano cat. 30-39 mesi
Caseificio San Bernardino di Caramaschi Mario e C. cat. 24-29 mesi
Caseificio Gennari Sergio & Figli cat. 24-29 mesi
Caseificio Gennari Sergio & Figli cat. 24-29 mesi
Caseificio Gennari Sergio & Figli cat. 30-39 mesi
Società Agricola Araldi Pietro e Luigi cat. 30-39 mesi
Società agricola Montecoppe cat. 18-23 mesi
Argento
Cooperativa Casearia Agrinascente cat. 18-23 mesi
Caseificio Sociale Palazzo cat. 30-39 mesi
Caseificio Sociale di Urzano cat. 24-29 mesi
Caseificio di Ravarano e Casaselvatica cat. 30-39 mesi
Azienda Agricola Mezzadri cat. over 40 mesi
Montanari & Gruzza cat. 18-23 mesi
Bronzo
Caseificio Aziendale Fratelli Boldini cat. over 40 mesi
Cooperativa Casearia Agrinascente cat. over 40 mesi
Caseificio La Traversetolese cat. 24-29 mesi
Azienda agricola Mezzadri cat. over 40 mesi
Società agricola Montecoppe cat. 24-29 mesi
Montanari & Gruzza cat. 24-29 mesi
Editoriale: - In attesa del ritorno degli statisti, dobbiamo accontentarci di pessimi ragionieri. - Lattiero caseario. Crema e panna stabili, formaggi in ribasso - Cereali e dintorni. La tregua dei dazi USA Cina. - Dazi USA, il 25% sarà a carico del Parmigiano Reggiano - Modena Champagne Experience cresce: +15% di presenze -
SOMMARIO Anno 18 - n° 42 20 ottobre 2019
1.1 editoriale
In attesa del ritorno degli statisti, dobbiamo accontentarci di pessimi ragionieri.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Crema e panna stabili, formaggi in ribasso
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La tregua dei dazi USA Cina.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 parmigiano reggiano Dazi USA, il 25% sarà a carico del Parmigiano Reggiano
7.2 Champagne "Difficile innovare, complicato replicarsi , arduo migliorarsi.”
8.1 eventi champagne Modena Champagne Experience cresce: +15% di presenze
8.2 Parmigiano Reggiano Consorzio Parmigiano Reggiano: l’assemblea conferma che il mercato è in equilibrio.
11.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners
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Vongole, Paesanti (Confcooperative Fedagripesca): “Conferma della deroga un successo importante. Ora un tavolo Italia-Spagna per definire nuove regole”
(Bologna, 17 ottobre 2019) - “Oggi ci sono 120 famiglie di pescatori romagnoli che stanno tirando un sospiro di sollievo: la conferma per il 2020 della deroga che ci consente di pescare e commercializzare vongole con una dimensione minima di 22 millimetri e non di 25, annunciata dall'assessore regionale Simona Caselli, è una notizia positiva e confortante. All’assessore Caselli, che ha portato le nostre istanze a Bruxelles e che si è confrontata con l’europarlamentare spagnola della Commissione Pesca, Clara Aguilera Garcia, va il sentito ringraziamento dei pescatori di vongole delle marinerie di Rimini e Ravenna”. Così Vadis Paesanti, vicepresidente Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna.
“La conferma della deroga per un anno – continua Paesanti – permetterà a 54 barche e a oltre 120 pescatori di continuare a lavorare per i prossimi mesi, ma concordo con l’assessore Caselli quando afferma che è necessario fissare nuovi parametri univoci e chiari: i Governi di Spagna e Italia si devono sedere al tavolo e trovare un’armonizzazione sulla taglia delle vongole da pescare su tutto il territorio. Con una legislazione chiara, che tenga conto delle specificità dell’Adriatico e delle nostre ‘poverazze', i pescatori della Riviera romagnola potranno lavorare serenamente e con la professionalità e il rispetto dell'ambiente che da sempre li caratterizza”.
“Quando sarà il momento di costituire questo tavolo di lavoro – conclude Paesanti – siamo pronti a mettere a disposizione il nostro contributo in termini di know-how ed esperienza sul campo, oltre naturalmente a poter fornire i dati e le risultanze delle ricerche che abbiamo svolto in questi anni”.
FOOD FARM 4.0 è risultato vincitore di un Bando del Miur che nel 2015 aveva previsto il finanziamento di Laboratori Territoriale destinati all’occupabilità e rivolto agli Istituti scolastici del I e II ciclo di Istruzione. In Emilia Romagna Food Farm è stato l’unico vincitore nel settore Agroalimentare e vuole porsi come spazio di alto profilo innovativo a disposizione delle scuole del territorio parmense, dove venga sviluppata didattica in sinergia con le imprese. La trasformazione di prodotti agroalimentari è la tematica di cui si occupa mettendo in sinergia il Polo scolastico dell’agroindustria e 5 scuole della Provincia di Parma.
Food Farma 4.0 è stato inaugurato dalla Ministra Paola De Micheli in questa sua giornata parmigiana. "Il saper fare di un territorio diventa saper fare formazione. Insieme ai suoi dodici partners che ne fanno un esempio di modello di alleanza pubblico-privato Food Farm 4.0 è una scelta di innovazione e un pezzo di futuro dei giovani del territorio parmense" ha detto l'On. De Micheli nel suo intervento a margine di una tavola rotonda che ha illustrato i tanti aspetti di questa nuova realtà nei prati di Fraore. "A Natale sugli scaffali vedrete i prodotti che portano il marchio della Farm - Bontà di Parma "ha detto la dirigente Anna Rita Sicuri "a testimonianza di quanto concreta sia già l'attività della società".
Si tratta di un LTO (Laboratorio per l’Occupabilità) che vuole farsi luogo di incontro fra le necessità formative delle aziende del settore e la Scuola. Il progetto ha preso vita oltre che con il finanziamento del Ministero della Pubblica Istruzione, della Fondazione Cariparma e dell’Istituto capofila I.S.I.S.S Galilei Bocchialini, anche con il sostegno dell’associazione “Parma, io ci sto!”, di Barilla, di Chiesi Farmaceutici, di Stern Energy, di Corte Parma Alimentare, di Opem, di F.lli Galloni, di Agugiaro&Figna e di Tropical Food Machinery.
Le istituzioni scolastiche possono accedervi per favorire l’esplorazione da parte degli allievi del proprio stile di apprendimento, alternando consapevolmente nei loro programmi didattici l’esperienza concreta, e per una sperimentazione attiva che possa far maturare un’identità professionale compatibile con competenze sociali e civiche, competenze digitali, consapevolezza ed espressione culturali coerenti con le distintività del territorio. Le imprese possono accedervi per contribuire fattivamente non solo a costruire le competenze che esse richiedono per l’ingresso qualificato al lavoro che comprenda identità cognitiva del territorio e sostenibilità sociale delle sue vocazioni. Food Farm 4.0 si assume rischio di innovazione, oltre la tradizionale dicotomia fra lavoro dipendente e imprenditoriale creando, le premesse per un’economia generativa, basata sullo scambio e la condivisione e capace di sviluppare l’innovazione anche di rilevanza social
L'inaugurazione di FOOD FARM 4.0 ha visto la conduzione di Claudio Rinaldi, Direttore della Gazzetta di Parma, che dopo i saluti istituzionali alla presenza del Presidente della Provincia di Parma,Diego Rossi, del Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, oltre che di Ines Seletti Assessora alla Scuola eCristiano Casa Assessore alle Attività Produttive e al Commercio del Comune di Parma, ha aperto una tavola rotonda sul progetto che ha visto come relatori Anna Rita Sicuri, Dirigente scolastico Polo Agroindustriale Galilei Bocchialini, Stefano Versari, Direttore Generale Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, Luca Ruini, Presidente del Consorzio Food Farm scpa e Direttore Sicurezza e Ambiente Barilla Modello Scuola oltre a quelli dei rappresentanti delle imprese sostenitrici: Alessandro Chiesi, Presidente dell’Associazione ‘Parma, io ci sto!’ - Direttore Region Europe Chiesi Farmaceutici, Gino Gandolfi, Presidente della Fondazione Cariparma, Andrea Belli, Relazioni Esterne Gruppo Barilla, Annalisa Sassi, Presidente dell'Unione Parmense degli Industriali. Prima del taglio del nastro le conclusioni sono state lasciate all’On. Ministro Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli.
Modena -
da L'Equilibrista
"Difficile innovare, complicato replicarsi, arduo migliorarsi."
La “taratura” è qualcosa che si fa abitualmente prima di partire con una degustazione meticolosa, solitamente l’affronto seduto ad un tavolo in occasione di Vitae o in caso qualche collega sommelier voglia un parere o un confronto su di un tema specifico. Solo a Modena presso Champagne Experience può capitare di tararsi con un Louis Roederer Couve Brut Premiere però, ma vi posso assicurare che partendo da questo prodotto che totalizza solitamente dai 90 ai 92 centesimi di punti, allora possiamo partire con un metro veritiero per tutti gli altri.
Sono quindi state diverse le Maison affrontate e degustate ma di questo riserveremo una parte del prossimo articolo proprio dedicata alle degustazioni, questo perché oggi l’attenzione è tutta al progetto che ruota attorno allo Champagne che questa manifestazione sta promuovendo e facendo crescere. Credo che il dr. Lorenzo Righi sia una persona fuori dagli schemi e che soprattutto incontrando anno dopo anno, senza mancare mai una edizione quindi posso dirlo, sia in grado di creare attorno a questo mondo un coerente appeal commerciale rivolgendosi all’HORECA e ricercando fortemente un taglio davvero didattico.
Didattica rigorosa nel mondo del vino, significa costruire un impianto di nozioni e di senso che possa tradurre e che possa dare alle persone che vogliono affrontare questo tema, la giusta base per essere poi critici, portatori di interesse e perché no anche pionieri nel contesto di alcune etichette rispetto a quanto già conosciuto. Masterclass e produttori dietro al bancone degli assaggi sono una garanzia in questo senso, ma soprattutto 400 visitatori in più dello scorso anno, 125 espositori rispetto ai 115 dell’anno passato, per un circuito di produttori che vedono il mercato Italia come primario e che operano solo qui creando un giro d’affari che riferisce 7 milioni e 800 mila bottiglie per un giro d’affari complessivo di ben 302 milioni di bottiglie che attesta l’Italia come sesto mercato per bottiglie acquistate e quinto mercato al Mondo.
Anche il dr. Righi rivela una certa attesa per le vicissitudini legate alla Brexit perché magari cambieranno alcune logiche di consumo del Regno Unito, storico mercato per i Francesi e che oggi dovrà affrontare inevitabili cambiamenti ma certamente come dice bene Righi, parliamo come per l’Italia di mercati esigenti e maturi che hanno consapevolezza di ciò che bevono e che soprattutto sono disposti a spendere per avere qualità e servizio all’altezza delle loro aspettative.
E’ la volta del dr. Sagna, presidente del club Champagne Experience e ovviamente esperienza di spessore nel mondo degli Champagne, vini e liquori in generale.
L’eleganza di questo prodotto rappresenta certamente una certezza nella mente dei consumatori ma grazie alla conoscenza e finalmente alla diffusione del perché questa zona riesca ad esprimere queste eccellenze, tanta attenzione è diventata anche giustificata.
Riassumendo il concetto in una frase, il dr. Sagna mi rivela come questo sia un periodo difficile ma fra i più interessanti che lui abbia vissuto. Gli chiedo perché e arriva l’esempio lampante offerto dallo champagne Cristal che veniva prodotto solo tre volte ogni decennio da Roederer, ma che a causa del cambiamento climatico è oggi disponibile nelle annate 2000, 2002, 2004, 2006, 2008, 2009, 2012, certamente un pericolo epocale, ma anche una opportunità per chi deve cercare di cogliere la qualità per generare conoscenza e cultura del vino.
Punto fermo dell’edizione 2019, sembra essere quello di mantenere il riferimento italiano, ricercare cultura del vino e creare valore sulle eccellenze in modo continuo senza sosta. Ma ci sono tante cose che mi solletica il dialogo ed il confronto con queste due persone di esperienza, certamente che si stia creando un format vincente da replicare anche per altri vitigni, forse per altre linee di prodotto dedicate ma al momento nessuno dei due coglie le mie provocazioni perché entrambi rimangono con i piedi per terra e soprattutto restano ben focalizzati sul loro disegno originale, proprio adesso che sono confermate aspettative e il pubblico sta rispondendo come forse mai si poteva auspicare all’inizio.
Il 13 e 14 ottobre è andata in scena la terza edizione della più grande manifestazione italiana dedicata alle celebri bollicine francesi. I numeri – con oltre 4.500 presenze registrate – confermano il ruolo di primo piano dell’evento agli occhi di operatori e grandi appassionati di tutta la penisola
(Modena, 16 ottobre 2019) 125 Maison e oltre 4.500 presenze. Sono questi i numeri della due giorni dedicata allo champagne, che ha animato i padiglioni di ModenaFiere domenica 13 e lunedì 14 ottobre. Un risultato ambizioso che è stato possibile raggiungere grazie a una serie di fattori vincenti: prima tra tutti, l’adesione entusiasta di un grande numero di Maison e la presenza di numerosi produttori francesi, protagonisti essenziali per rendere la kermesse un’occasione di approfondimento unica ed autentica. Apprezzato anche il format – ormai rodato - che ha visto Maison e importatori presentarsi a braccetto, per fornire ai visitatori professionali un riscontro il più possibile completo, concreto ed immediato sulle etichette di loro interesse. Da ultimo, ma non per importanza, un fitto calendario di Master Class che ha visto susseguirsi relatori altamente qualificati, sia dall’Italia che dall’estero. Tra questi, ospite speciale è stata la critica inglese Jancis Robinson, che nella giornata di lunedì ha illustrato le tendenze più attuali nell’universo dello champagne.
Tra un assaggio di champagne e l’altro non sono mancate le visite all’area dedicata a prodotti gourmet, che quest’anno ha visto una variegata selezione di aziende: dal caffè agli snack, dai salumi alla pasticceria, fino ai prodotti ittici, all’aceto balsamico e al Parmigiano Reggiano. Una opportunità in più per i visitatori per scoprire eccellenze che ben si sposano con l’affascinante mondo dello champagne.
A fare la differenza in questa terza edizione, che segna un +15% di affluenza rispetto al 2018, è il deciso incremento nelle visite di operatori del settore. Un ottimo segnale che mostra come l’interesse per lo champagne resti alto, in un trend di crescita pressoché costante dopo la crisi del 2008, che segnò un brusco calo nelle vendite. “Nel 2008 le vendite di Champagne in Italia, che fino ad allora si attestavano attorno a 10 milioni di bottiglie annue, subirono un crollo a causa della crisi e arrivarono a quota 5 milioni e 400 mila bottiglie. La situazione cominciò a migliorare gradualmente nel 2012, fino ad arrivare ai numeri attuali di circa 7 milioni e 600 mila bottiglie.
Se in termini di volumi l’Italia resta un mercato target importante (settimo a livello mondiale, escludendo la Francia), lo è ancora di più in termini di valore, per cui si posiziona in quinta posizione: segno che non solo gli italiani consumano tanto Champagne, ma anche di qualità elevata” ha commentato Lorenzo Righi, direttore di Club Excellence. “Siamo molto lieti che la nostra intuizione di tre anni fa abbia avuto modo di concretizzarsi e crescere nel tempo, fino ad arrivare ad una manifestazione che possiamo considerare oggi a tutti gli effetti un punto di riferimento a livello nazionale e una delle prime in Europa per tutto l’universo dello champagne” commenta Lorenzo Righi, direttore di Club Excellence e organizzatore dell’evento. “Mi unisco ai 15 importatori di Club Excellence, che nel 2017 hanno dato vita a Modena Champagne Experience e che continuano a renderla possibile, nel ringraziare di cuore tutti coloro che hanno creduto nel valore della manifestazione: dagli espositori ai partner, fino ai visitatori. Senza dimenticare che l’edizione 2019 si è svolta con il patrocinio del Comune di Modena e il fondamentale sostegno della Camera di Commercio di Modena”.
Presto saranno rese note le date della prossima edizione, in programma per ottobre 2020.
Per ulteriori informazioni: http://www.champagneexperience.it
Club Excellence
La manifestazione Modena Champagne Experience è organizzata da Club Excellence, associazione nata nel 2012 con l’obiettivo di promuovere la cultura della distribuzione, che riunisce quindici tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza: Sagna SpA, Gruppo Meregalli, Cuzziol Grandivini Srl, Pellegrini SpA, Balan Srl. Sarzi Amadè Srl, Vino & Design Srl, Teatro del Vino Srl, Proposta Vini sas, Bolis Srl, Les Caves de Pyrene Srl, Premium Wine Selection PWS Srl, Ghilardi Selezioni Srl, Visconti 43 Srl, Première Srl.
Partner di Champagne Experience 2019
Consorzio del Parmigiano Reggiano, Arco Spedizioni, Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, Tridente Club, BPER Banca, Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena, Caffè Molinari, Acqua Filette.
Dal 17 al 20 ottobre Bergamo sarà la capitale internazionale dell’arte casearia con i World Cheese Awards. La Nazionale del Parmigiano Reggiano si presenta agli Oscar dei formaggi con il più grande team al mondo che abbia mai partecipato a un concorso internazionale. Bertinelli: “Siamo storicamente il formaggio Dop più premiato al mondo”.
Reggio Emilia -
L’Italia ha una Nazionale che vince: è la Nazionale del Parmigiano Reggiano. Il Consorzio sarà tra i protagonisti della quarta edizione di Forme, manifestazione dedicata all’arte casearia italiana d’eccellenza che torna a Bergamo dal 17 al 20 ottobre 2019. Fiore all’occhiello dell’edizione 2019 saranno i World Cheese Awards, gli Oscar dei Formaggi che arriveranno per la prima volta in Italia: 3.804 formaggi provenienti da 42 paesi, una giuria internazionale di 260 esperti, e migliaia di visitatori, tra specialisti, opinion leader e appassionati da tutto il mondo.
La Nazionale del Parmigiano Reggiano parteciperà ai World Cheese Awards 2019 di Bergamo con il più grande team al mondo che abbia mai partecipato a un concorso internazionale: 86 caseifici provenienti da tutte le province dell’area di origine - Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova alla destra del Po – per un totale di 200 campioni di formaggio iscritti. La 31° edizione del WCA vedrà per la prima volta al via una nuova categoria creata ad hoc per il “Parmigiano Reggiano oltre 40 mesi”, una stagionatura record tra le oltre 150 classi del concorso.
“All’edizione 2018 dei WCA la Nazionale del Parmigiano Reggiano ha vinto ben 38 medaglie – ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano - Il nostro è un formaggio naturale e realizzato senza additivi e senza conservanti: punta tutto sulla qualità del latte e la maestria dei casari. È una scelta vincente: a Bergamo con la Nazionale del Parmigiano Reggiano saremo presenti in tutte le categorie (18, 24, 30 e oltre 40 mesi) forti del fatto che siamo storicamente il formaggio Dop più premiato al mondo”.
“In un contesto difficile – ha affermato Gabriele Arlotti, ideatore della Nazionale - e segnato da tensioni internazionali, dimostrare che il Parmigiano Reggiano sa contraddistinguersi per qualità e premi è un indubbio valore. Il fatto che per la prima volta, dopo 31 edizioni, i World Cheese Awards sia in Italia, a Bergamo, è motivo di orgoglio ma di un consapevole maggior impegno per la Nazionale”.
Dopo mesi di alti e bassi, la settimana del tariffario lattiero-caseario registra nessuna variazione nei diversi listini. Nuovo sali-scendi dei prezzi nel Grana Padano e nel Parmigiano Reggiano.
di Virgilio e Jacopo Parma 15 ottobre 2019 -
LATTE SPOT – Periodo nuovamente in positivo alla borsa di Verona. Il crudo spot nazionale rimane invariato a 46,91 e 47,94 €/100 al litro. Risalgono invece le quote del latte intero pastorizzato spot estero (di nuovo a +1,2%, al 44,33 e 45,36 €/100 al litro) e lo scremato pastorizzato spot estero, con un +3,8% tra 27,95 e 28,98 €/100 al litro.
BURRO E PANNA – A Verona continua il lento calo della panna, a -1,27%. Si ferma a Milano il prezzo della crema, dopo la settimana scorsa; il listino del burro, invece, si conferma alle stesse cifre. Nessuna novità dagli zangolati parmigiano e reggiano.
Borsa di Milano 14 ottobre 2019:
BURRO CEE: 3,30 €/Kg. (=)
BURRO CENTRIFUGA: 3,55 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 1,70 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,50 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,86 €/Kg. (=)
MARGARINA luglio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)
Borsa di Verona 15 ottobre 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,85 – 2,05 €/Kg.
Borsa di Parma 11 ottobre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 15 ottobre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 - 1,10 €/kg.
GRANA PADANO – Milano 14 ottobre 2019 – Quotazioni di nuovo in leggero calo per i formaggi; per il Grana Padano la percentuale maggiore è sul fuori-sale.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,85 – 7,95 €/Kg. (-0,6%)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,45 – 8,70 €/Kg. (-0,3%)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,95 – 9,20 €/Kg. (-0,3%)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,45 – 6,60 €/Kg. (-0,8%)
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 11 ottobre 2019 – Movimenti in discesa anche per i prezzi delle stagionature del Parmigiano Reggiano, soprattutto per il 12 e il 15 mesi.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,75 - 10,95 €/Kg. (-0,9%)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,15 €/Kg. (-0,9%)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,70 - 12,15 €/Kg. (-0,8%)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,40 - 12,90 €/Kg. (-0,8%)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,50 - 13,90 €/Kg. (-0,7%)
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Un’ottantina d’imprenditori del settore e portatori di interesse hanno seguito l’incontro nella sede del Cap in strada dei Mercati con gli esperti nazionali e locali del settore.
Parma -
Nutrita partecipazione d’imprenditori agricoli al convegno “Cereali: andamento prospettive e innovazione. Quali le migliori scelte?” ideato dal Consorzio Agrario di Parma. Un forte interesse intorno al tema del grano e dei cereali testimoniato dalla presenza di un’ottantina di imprenditori che hanno preso parte all’incontro - nella sala Convegni del Cap in via dei Mercati, 17 a Parma - che ha visto come protagonisti alcuni esperti nazionali e locali del settore.
Al Presidente del Consorzio Agrario di Parma Giorgio Grenzi è stato affidato il compito di trarre le conclusioni dei lavori della mattinata di approfondimento, coordinati dal Direttore del Consorzio Agrario di Parma Giorgio Collina, che ha posto l’attenzione sulla realtà locale e sulle prospettive dell’immediato futuro del comparto. I focus caratterizzanti del convegno, alla luce delle analisi numeriche a disposizione dei laboratori del CAP sono stati il mercato, le prospettive per le coltivazioni dei prodotti cerealicoli e le scelte strategiche degli imprenditori del parmense: in particolare si è parlato dell’opportunità, tra le altre cose, di prediligere la semina di grano duro.
Nel corso del convegno il dottor Silvio Pellati di Pellati Informa, centro studi e di informazione apprezzato a livello italiano, ha illustrato l’andamento dei mercati cerealicoli nel paese, attraverso l’analisi delle esportazioni e di importazioni di cereali nel mondo. Il dottor Stefano Ravaglia, genetista di S.I.S. Società Italiana Sementi, creatore delle principali varietà italiane di grano, come per esempio il Bologna e il Giorgione, ha fornito importanti indicazioni tecniche per migliorare le coltivazioni cerealicole ed evitare così di incorrere nelle criticità degli ultimi anni.
Il terzo intervento è stato quello del dottor Andrea Rossi, Responsabile dell’Ufficio Stoccaggio e Commercializzazione prodotti agricoli del Consorzio Agrario di Parma, che ha presentato le principali proposte per le semine autunnali in funzione delle attuali richieste locali del mercato. Rossi ha rimarcato la necessità “di limitare le semine di grano tenero biologico, poiché il mercato è saturo”. Continua invece la richiesta di grano duro di alta qualità così come quella di prodotti coltivati seguendo indicazioni tecniche rispettose della sostenibilità ambientale, tema al centro delle politiche comunitarie della nuova PAC. La ‘Carta del Mulino Bianco’, per esempio, prevede importanti premialità a fronte di un’area seminata a fiori pari al 3% della superficie coltivata a grano.
Andrea Gavazzoli
Editoriale: - Mamma li turchi e la inesistente diplomazia europea dei soliti splendidi alleati - Latte in ripresa, panna ancora in calo -Cereali e dintorni. Attenti al 10 ottobre. Quali dati da USDA? - Modena, per due giorni città dello Champagne - Agrilevante, le specialità di Nobili spa in mostra a Bari. -
SOMMARIO Anno 18 - n° 41 13 ottobre 2019
1.1 editoriale
Mamma li turchi e la inesistente diplomazia europea dei soliti splendidi alleati.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte in ripresa, panna ancora in calo
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Attenti al 10 ottobre. Quali dati da USDA?
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Dopo l’USDA mercati in leggera ripresa
7.1 frumento e affini Workshop tematico con esperti su grano
7.2 eventi champagne Modena, per due giorni città dello Champagne
8.1 agrilevante Bari Agrilevante, le specialità di Nobili spa in mostra a Bari.
10.1 Parmesan fake Falso Parmigiano Reggiano alla fiera ANUGA di Colonia: intervengono le autorità tedesche
11.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners
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Il 13 e 14 ottobre a Modena si svolgerà Champagne Experience, la più grande manifestazione italiana dedicata alle celebri bollicine francesi, nata per volontà di Club Excellence, associazione che riunisce 15 importatori di vini d’eccellenza. Sono numeri importanti quelli di questa terza edizione: 125 Maison presenti, oltre 500 tipologie Champagne in degustazione e la partecipazione della più autorevole firma femminile del vino a livello mondiale, Jancis Robinson
Modena, 11 ottobre 2019 Manca poco alla terza edizione della più grande kermesse italiana dedicata allo Champagne. Il 13 e 14 ottobre, nei padiglioni di ModenaFiere, andrà in scena la terza edizione di Champagne Experience: sono 125 le Maison che sarà possibile scoprire ai banchi di assaggio nella due giorni modenese, per un totale di oltre cinquecento etichette proposte al pubblico. Ad incontrare i visitatori e raccontare cosa si cela dietro ai loro Champagne saranno i produttori e vigneron francesi insieme agli importatori italiani, parte attiva della kermesse ed elemento chiave nel garantire a operatori e appassionati italiani la presenza sul mercato nazionale di etichette di pregio e di qualità riconosciuta. Tra questi, anche i quindici riuniti nell’associazione Club Excellence, che organizza l’evento. Il direttore, Lorenzo Righi, racconta come è nata l’idea di dar vita alla manifestazione: “Siamo convinti che la distribuzione giochi un ruolo di grande valore, fatto di servizio attento, consulenza, e capacità di selezionare i migliori prodotti oltreconfine e riproporli sul mercato nostrano. Un compito importante che ha una sua componente didattica. Champagne Experience si propone un po’ questo: offrire al pubblico una vetrina il più completa possibile del mondo dello Champagne, con la possibilità di prender parte a Master Class sotto la guida di relatori altamente qualificati”.
Tra le presenze di quest’anno, anche quella di una illustre ospite internazionale. Jancis Robinson, la più grande firma femminile del vino a livello internazionale, che lunedì 14 ottobre guiderà due Master Class dedicate ai trend attuali in Champagne. La classicità di un metodo più che centenario e la consolidata forza espressiva di vitigni noti in tutto il mondo lasciano comunque spazio a differenti vie interpretative che ben rappresentano la personalità di famose Maison come dei piccoli vigneron. C’è chi ha sposato l’approccio biologico e chi punta a dosaggi sempre più moderati, chi dà particolare importanza all’affinamento in rovere e chi al lungo riposo sui lieviti. Un quadro composito, ricco di sfumature, armonie e contrasti, che sarà al centro dell’intervento di Jancis Robinson.
Il calendario completo delle Master Class, con la possibilità di acquistare un biglietto in prevendita fino ad esaurimento dei posti, è disponibile sul sito della manifestazione: www.champagneexperience.it
Champagne Experience si prepara ad essere una due giorni dedicata al gusto, in tutti i sensi. Tra uno champagne e l’altro si potrà far visita all’area dedicata al cibo, con una selezione di aziende presenti con i propri prodotti: dai salumi alla pasticceria, dagli snack gourmet al caffè d'eccellenza. Non mancheranno prodotti chiave della tradizione culinaria modenese, rappresentati dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e dal Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, che saranno al centro di Master Class dedicate.
Diverse le soluzioni per la pausa pranzo, dal ricco buffet curato dal Ristorante Vinicio al ristorante à la carte affidato alla sapiente regia dello chef Emilio Barbieri, del ristorante stellato ‘Strada Facendo’ di Modena. Chi opterà per il buffet potrà accompagnare i propri piatti con bollicine emiliane: sarà infatti disponibile un’ampia selezione di vini del territorio ospite della manifestazione, messa a disposizione dal Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi e dal Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena.
La terza edizione di Champagne Experience si svolgerà dunque il 13-14 ottobre presso i padiglioni di ModenaFiere, con il patrocinio del Comune di Modena e il sostegno della Camera di Commercio di Modena.
Il biglietto di ingresso alla manifestazione e i ticket per le diverse Master Class sono disponibili in prevendita sul sito www.champagneexperience.it .
Club Excellence
La manifestazione Champagne Experience è organizzata da Club Excellence, associazione nata nel 2012 con l’obiettivo di promuovere la cultura della distribuzione, che riunisce quindici tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza: Sagna SpA, Gruppo Meregalli, Cuzziol Grandivini Srl, Pellegrini SpA, Balan Srl. Sarzi Amadè Srl, Vino & Design Srl, Teatro del Vino Srl, Proposta Vini sas, Bolis Srl, Les Caves de Pyrene Srl, Premium Wine Selection PWS Srl, Ghilardi Selezioni Srl, Visconti 43 Srl, Première Srl.
Partner di Champagne Experience 2019
Consorzio del Parmigiano Reggiano, Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, Arco Spedizioni, Tridente Club, BPER Banca, Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena, Caffè Molinari, Acqua Filette.
Un singolare progetto di beneficienza organizzata da Nomadi Fans Club Pan Person Nomadi e Lambrosc in collaborazione col Consorzio Parmigiano Reggiano e i Nomadi e le latterie di Tabiano (Viano) e Campola (Vezzano).
Forme vere e proprio che, domenica 13 ottobre, saranno autografate dai componenti della band fondata da Augusto Daolio e Beppe Carletti che trascorreranno una giornata alternativa con i fan. Infatti, il ricavato del pranzo di domenica a Votigno, presso la Casa del Tibet (solo su prenotazione, già esauriti i 200 posti), sarà devoluto al Centro oncologico ed ematologico di Reggio Emilia, il Core, mentre raggiunti i 24 mesi di stagionatura le forme di Parmigiano Reggiano saranno messe all’asta per beneficenza.
Tutto nasce da una idea di Fabrizio Lugarini, storico fan del gruppo, che alla domanda: “Mi regali una forma?” ha ottenuto il sì dei caseifici, pronti a sostenere questo singolare progetto.
“Sapevo che il padre di Daniele Campani, batterista del gruppo, era casaro. E da un po’ mi interrogavo su come sostenere il Core – spiega Lugarini -. Le latterie di Tabiano e Campola hanno accolto l’idea e saranno quindi proprio loro a essere protagoniste, alle 9 e alle 11, di questa iniziativa che poterà i musicisti dei Nomadi nelle due strutture”.
“Essere vagabondi per le piazze d’Italia con i nostri concerti, ma fortemente ancorati alle nostre tradizioni e controcorrente. Era obbligatoria la nostra presenza… in caseificio e i ragazzi del gruppo – spiega Beppe Carletti, tastierista e leader della band che ha reso famoso ‘Io Vagabondo’ o i brani di Francesco Guccini – hanno accolto di buon grado questa iniziativa”.
“Il Parmigiano Reggiano – aggiungono i casari delle latterie coinvolte, Ivan Cilloni (Tabiano) e Giuliano Ugoletti (Campola) – non è solo un prodotto alimentare, bensì un crocevia di tradizione e cultura che, naturalmente, si sposa bene con la musica. Coi Nomadi, poi, c’è un legame sottile iniziato già con il super concerto per l’Emilia del 2012 e che, oggi, si rinfranca. E il fine è assolutamente nobile”.
Il pranzo di Votigno in omaggio ai 57 anni di carriera del gruppo prevede l’intervento musicale di Sabrina Dolci e, moderati dal giornalista Gabriele Arlotti, gli interventi di Francesco Merli, direttore struttura complessa di Oncologia dell’Irccs del Santa Maria Nuova, dei casari di Viano e Vezzano, Ivan Cilloni e Giuliano Ugoletti, del presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli e dei sindaci dei due Comuni, Nello Borghi, Stefano Vescovi.
Dal 10 al 13 ottobre, nel quartiere fieristico del capoluogo pugliese, Nobili spa sarò tra i protagonisti della sesta edizione di Agrilevante, la rassegna internazionale delle macchine e delle tecnologie per le filiere agricole del Mediterraneo. Più di 80 mila i visitatori attesi, oltre 350 le aziende espositrici.
di Virgilio, Bari 09 ottobre 2019 - L’agricoltura moderna sta cambiando il suo volto grazie all’ingresso delle nuove tecnologie digitali e della crescente elettronificazione. Nobili, affrontando la sfida dell’innovazione di settore, presenta nuovi prodotti unici sul mercato, nati dall’attività progettuale della nuova divisione NOBILI Electronics.
Le novità NOBILI Spa in esposizione a Bari - Agrilevante dal 10 al 13 ottobre 2019 -
Nuove trince TDP
I Triturator TDP serie 1000 sono provvisti di due pick-up idraulici per il sollevamento dei tralci di potatura. Adatti a trattori di potenza compresa tra 70 e 150 CV, possono essere applicati frontalmente, posteriormente e su trattori a guida retroversa, semplicemente cambiando la posizione del timone di attacco. Di costruzione particolarmente robusta la TDP serie 1000 dispone del rotore XP, per un trinciato omogeneo e fine che agevola il lavoro su grosse andane. Caratteristica peculiare del rotore XP sono i supporti dentati che portano i perni dei coltelli e che sono saldati sul tubo rotore seguendo una doppia elica. Nella triturazione di grosse andane o di sarmenti di grossa dimensione quando i coltelli mobili indietreggiano a causa dei colpi ricevuti, i supporti dentati sopperiscono alla momentanea assenza del taglio della mazza agendo essi stessi da coltelli fissi sulla legna. Grazie a queste caratteristiche TDP serie 1000 riesce a triturare finemente in un solo passaggio voluminose andane di sarmenti di grosso diametro con alte velocità e produttività. I Triturator sono costruiti in conformità alle Normative Europee.
Nuove trince per vigneto-frutteto
Le nuove trince BV e BVR per vigneto e frutteto hanno un’ampia apertura frontale ideale per grandi volumi di potatura. Le BVR serie 1000 hanno rotore con supporti dentati e mazze pesanti per residui di grosso diametro
Nuovo VENTIS portato
La gamma VENTIS portato si rinnova, riducendo gli ingombri e migliorando l’ergonomia. Pensata per terreni con forte pendenza e ridotti spazi di manovra, mantiene inalterate le caratteristiche tecniche che hanno reso il nebulizzatore di NOBILI la soluzione ottimale per l’irrorazione del vigneto.
Workshop tematico con esperti su grano e affini Giovedì 10 alle 10 nella sede del Cap
PARMA, 5 Ottobre 2019 – In un comprensorio regionale come quello dell’Emilia Romagna e più nel dettaglio nella provincia di Parma la rilevanza del comparto cerealicolo è essenziale negli equilibri del settore agroalimentare e alla base di produzioni di qualità.
Negli ultimi anni soprattutto la comprensione delle ripercussioni dei mutamenti del clima con i relativi e più evidenti rischi d’impresa e l’importanza assunta progressivamente dai contratti di filiera sono indispensabili per capire al meglio quali strategie, quali innovazioni apportare alle proprie coltivazioni per ottenere il massimo della resa possibile alla luce delle pre-condizioni stagionali non sempre prevedibili. In questo contesto da approfondire nel dettaglio per la nostra realtà locale il Consorzio Agrario di Parma ha organizzato un incontro per conoscere meglio le oscillazioni del mercato di riferimento , le migliori varietà su cui puntare per la prossima annata cerealicola al fine di poter decidere al meglio e in tempo utile.
Il workshop aperto al pubblico interessato si terrà presso la sede del CAP in Via Mercati 17 Giovedì 10 Ottobre prossimo a partire dalle ore 10. Oltre ai tecnici esperti consortili a spiegare lo scenario attuale e le scelte tecnico-agronomiche più idonee da intraprendere interverrà il dottor Silvio Pellati della Pellati Infoma riconosciuto centro studi romano esperto di mercati internazionali. Introdurranno il tema il presidente CAP Giorgio Grenzi e il direttore generale Giorgio Collina.