Editoriale: -I predestinati.- Latte, crema e panna in trend positivo, Parmigiano Reggiano in leggera fluttuazione - Cereali e dintorni. Al momento nessuno scossone prevedibile - Al via il settembre gastronomico - Tacchino vegetale al 100% e molto altro, i prodotti dell’estro di Enzo Marascio -
SOMMARIO Anno 18 - n° 36 8 settembre 2019
1.1 editoriale
I predestinati.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte, crema e panna in trend positivo, Parmigiano Reggiano in leggera fluttuazione
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Al momento nessuno scossone prevedibile.
4.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 eventi gastronomici Al via il settembre gastronomico
7.1 eventi DOP Festival del Prosciutto Di Parma 2019
7.2 mangimistica EMILCAP, avviato l'iter per la nuova certificazione per una filiera garantita
8.2 governo Conte Bis, al giuramento
9.1 politica gastronomica Dalla Pastasciutta Antifascista al Tortellone Sovranista. La politica a tarallucci e vino?
9.2 bonifiche Ripristinata la funzionalità idraulica del Rio Grande a Borgonovo
10.1 vegan - novita’ Tacchino vegetale al 100% e molto altro, i prodotti dell’estro di Enzo Marascio
10.2 sicurezza alimentare Escherichia Coli fuori dai limiti, il Ministero richiama il "ghiaccio"
11.1 bonifica Piacenza Terminati i lavori di regimazione idraulica a Lugagnano
12.1promozioni “vino” e partners
13.1 promozioni “birra” e partners
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Un gruppo di food blogger russe in visita ai campi e allo stabilimento del Consorzio Casalasco del Pomodoro di Gariga di Podenzano
Nella giornata di giovedì 5 settembre un gruppo di food blogger russe ha visitato i campi e lo stabilimento del Consorzio Casalasco del Pomodoro di Gariga di Podenzano (PC).
La visita rientra nel progetto digitale internazionale iniziato un paio di anni fa, quando il Consorzio Casalasco ha deciso di aprire una piattaforma web dedicando ai mercati più significativi per il brand Pomì canali social e siti internet ad hoc, con lo scopo di comunicare direttamente storia e valori del brand ai consumatori finali.
Le food blogger che collaborano con Pomì sui canali russi, hanno quindi potuto documentare come funziona una vera filiera corta, dalla raccolta in campo presso l’azienda agricola di Trentini Stefano, alla trasformazione in stabilimento, fino all’utilizzo del prodotto in cucina all’osteria Antica Corte la Faggiola di Gariga, dove grazie allo chef Pavesi hanno potuto cucinare e degustare primi e secondi con il pomodoro Pomì.
L’esperienza, che era già stata fatta con blogger tedeschi, non solo ha promosso l’autenticità, l’italianità e la qualità della filiera Pomì, che sono valori universalmente riconosciuti, ma ha valorizzato ancora una volta un territorio vocato alla coltivazione e uno stabilimento vocato alla trasformazione del pomodoro da industria che per Casalasco è garanzia di crescita.
La nuova fondamentale certificazione a garanzia di una filiera “sicura” a misura di produttore e consumatore.
Con la Certificazione Norma ISO 22005 - straordinaria nel panorama italiano della fornitura di mangimi - EMILCAP incrementa notevolmente il valore di salubrità delle materie prime a beneficio di una corta filiera tutta italiana
Parma 4 Settembre 2019 – Garanzia “blindata” per una filiera nazionale tracciabile a beneficio di tipicità locali del territorio di provata qualità e con una spiccata sensibilità e attenzione verso tutti i complessi percorsi di produzione che hanno a cuore la sostenibilità e la tutela ambientale unitamente al benessere animale. Sono queste le importanti ragioni che, anche grazie alle nuove certificazioni, consentono oggi ad una impresa come EMILCAP – in progressiva e costante crescita di quote di mercato e fatturato nel settore mangimi Non OGM – di centrare l’obiettivo di della propria mission aziendale: quello di assicurare maggior salubrità alimentare per i consumatori.
EMILCAP continua infatti il percorso di valorizzazione dei principi che sono alla base della sua filosofia produttiva: step by step il brand, che nasce dalla collaborazione tra il Consorzio Agrario dell'Emilia, il Consorzio Agrario di Parma e il Consorzio Terrepadane, è diventato sempre più punto riferimento e partner consolidato di molteplici realtà produttive per la produzione di mangimi di altissima qualità.
Oltre alla garanzia di una filiera agricola oggi orgogliosamente “tutta italiana” e all'utilizzo di mangimi esclusivamente e rigorosamente Non OGM, EMILCAP alza ancora l’asticella avviando così un percorso ulteriormente virtuoso di certificazione di massimo livello per la tracciabilità della filiera di origine italiana per amidi e proteine, legata ai contratti di coltivazione degli agricoltori italiani promossi dal complesso universo produttivo dei consorzi agrari.
EMILCAP, che produce mangimi per tutti gli animali ma, principalmente, per vacche da latte per la produzione del Re dei formaggi, il Parmigiano Reggiano, anche con tecnologie speciali di precottura degli alimenti uniche nel panorama italiano, esegue oltre 7.500 analisi di autocontrollo all'anno, attraverso un laboratorio in house di analisi scientifica. Sicurezza alimentare e qualità dei prodotti sono da sempre alla base del suo percorso: è certificata Non OGM e nel 2007 ha ottenuto la certificazione biologica per la commercializzazione dei prodotti con alti standard qualitativi.
Con questa nuova certificazione (norma ISO 22005), straordinaria nel panorama italiano della fornitura di mangimi, EMILCAP si propone di determinare, oltre al valore sanitario delle materie prime, dato dalla filiera “cortissima” e dal controllo delle materie prime dalla semina, anche le tipologie varietali più idonee alle rese delle produzioni zootecniche.
Una filiera completa che va dalla fase di coltivazione, attraverso quella del ritiro e stoccaggio presso i Centri di stoccaggio dei consorzi agrari o presso i fornitori accreditati, a quella della trasformazione delle materie prime in mangimi internamente presso gli stabilimenti EMILCAP di Parma, infine quella della fornitura dei prodotti direttamente alle stalle. Il percorso di tracciabilità è in grado quindi di fornire evidenze trasparenti: Data di semina/Lotto del seme, Quaderno di campagna (Trattamenti fitosanitari, concimazioni ed altre operazioni colturali), Data di raccolta, Ricevimento del prodotto post-raccolta, Controlli nella eventuale fase di essiccazione per alcuni cereali (es. granoturco nazionale), Attività di monitoraggio sul Lotto nella fase di stoccaggio, Lotto della materia prima entrata in Mangimificio, Lotto di uscita del mangime.
Da Isca sullo Jonio (CZ) al “SANA” di Bologna, il pollo ed il tacchino vegetale 100% di Enzo Marascio in Fiera dal 6 al 9 settembre 2019
E’ un nuovo squisito alimento quello del ”pollo e tacchino vegetale al 100 %” soltanto a base di Muscolo di grano, cioè di un impasto esclusivo inventato e realizzato da Enzo Marascio a Isca sullo Jonio (CZ) con pregiato grano Cappelli, con legumi, erbe aromatiche e olio extravergine d’oliva.
La linea “Muscolo di Grano” di Enzo Marascio già comprende “Arrosti”, “Prosciutti”, “Fiorentine”, “Porchette”, che hanno caratteristiche salutari, in quanto privi di grassi saturi, con poche calorie e senza colesterolo, versatili nella preparazione, conservabili a lungo nelle apposite confezioni, adatti a tutti i palati in grado di convincere, per il loro aspetto e il loro gusto, anche i più convinti amanti della carne tanto da essere insignito in occasione di “Expo Milano 2015” del PREMIO OSCAR GREEN nella Cerimonia Ufficiale per “Innovazione e Sostenibilità” ovvero una eccellenza tutta italiana prodotta in Calabria, nel piccolo paese di Isca sullo Jonio.
E’ imminente. L’inventore del “Muscolo di grano”, dal 6 al 9 settembre 2019 in occasione del SANA di Bologna (fiera internazionale della gastronomia salutare) presenterà la sua ultima invenzione: “IL POLLO E TACCHINO VEGEALE 100%”. Si chiama così per ricordare nel nome una tradizione alimentare abituale ed anche perché il Grano ha dimostrato di avere “pelle e striature muscolari” tanto da ripetere loro buon gusto in modo naturale, elaborato nelle proporzioni tra gli ingredienti con una innovativa tecnica artigianale di lavorazione.
Il prodotto ha la consistenza della carne di pollo e di tacchino (pur essendo completamente vegetale), e quindi in grado di soddisfare pienamente il palato e l’occhio di coloro che mangiano carne di pollo o di tacchino specie in America, a novembre, in occasione della Festa del Ringraziamento, oltre che le esigenze di Vegetariani e Vegani.
Il risultato è straordinario: questo prodotto ha l’attrattiva della carne di pollo e di tacchino, per aspetto, consistenza e gusto, e tutti i pregi di un alimento vegetale. Il Muscolo di Grano è davvero unico ed imitato persino dalle multinazionali del settore essendo il cibo del futuro. E’ una preparazione alimentare proteica, ma esclusivamente vegetale, è priva di grassi saturi e di colesterolo, con poche calorie (140-150 kcal per ogni 100 grammi di prodotto), ma soprattutto ha un’importante componente aminoacidica, dato che contiene tutti e 8 (otto) gli aminoacidi essenziali (non sintetizzabili dall’organismo e dunque da assumere esclusivamente con gli alimenti). Inoltre è ricco di ferro (mg.2,57), zinco (mg. 2,21), potassio (mg. 76,27), calcio (mg.18,57), magnesio (mg.20,12). Si tratta perciò di un mix nutrizionale veramente interessante e completo proveniente da agricoltura biologica certificata.
Dal 06 al 09 settembre 2019 verrà quindi offerto all’SANA di Bologna PAD 30 – STAND E65, un assaggio a base di questo ultimo prodotto proveniente da Isca sullo Jonio: IL POLLO e TACCHINO VEGETALE 100% come si potrebbe vedere in Gastronomia. In esposizione, durante la manifestazione, si potranno degustare diversi altri piatti a base di “Muscolo di grano con tanto di cotenna, pelle e muscoli e l’incontro sarà anche un’occasione per illustrare il progetto alimentare innovativo, la sua genesi e i suoi obiettivi.
Nel laboratorio di Isca Marina (a poche decine di metri dalla statale jonica 106) chiunque può andare a vedere come viene prodotto il “Muscolo di Grano” nelle sue innumerevoli forme gastronomiche. Enzo Marascio inoltre farà vedere come accoglie le scolaresche nella sua fattoria didattica. Info www.muscolodigrano.com – tel 348 7121358 - mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. solo per appuntamento.
Novità più importante è un leggero rialzo dei prezzi nelle stagionature avanzate del formaggio, mentre si tratta di conferme per le quote del latte spot estero, e di crema e panna.
di Virgilio e Jacopo Parma 03 settembre 2019 -
LATTE SPOT – Rispetto alla settimana precedente, leggero aumento percentuale per il latte intero e scremato pastorizzato spot estero, rispettivamente con un +1,2% al 43,30 e 44,33 €/100 al litro e con un +2% salendo tra 25,36 e 26,39 €/100 al litro. Invece il crudo spot nazionale si mantiene a 46,40 e 47,43 €/100 al litro.
BURRO E PANNA – A Milano un’altra settimana all’insegna della stabilità del burro in tutte le sue tipologie, così come per gli zangolati parmigiano e reggiano. La crema registra ancora una crescita, stavolta di 4,5%, a 1,86. Anche la panna sale di quotazione.
Borsa di Milano 2 settembre 2019:
BURRO CEE: 3,30 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 3,55 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 1,70 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,50 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,86 €/Kg. (+4,5%)
MARGARINA luglio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)
Borsa di Verona 2 settembre 2019: (+ 3,51%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,85 – 1,98 €/Kg.
Borsa di Parma 30 agosto 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 3 settembre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 - 1,10 €/kg.
GRANA PADANO – Milano 2 settembre 2019 – Nessuna variazione anche questa settimana nel listino del Grana Padano in tutte le stagionature.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,95 – 8,05 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,55 - 8,75 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 9,00 - 9,20 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,55 - 6,70 €/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 30 agosto 2019 – Novità in alcune stagionature del Parmigiano Reggiano, con un leggero calo nel 18, 24 e 30 mesi.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,00 - 12,45 €/Kg. (-0,4%)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,70 - 13,20 €/Kg. (-0,4%)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,80 - 14,20 €/Kg. (-0,4%)
#Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan
@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly
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(Grafici)
Il Settembre Gastronomico è scattato dai blocchi di partenza. Le foto di Francesca Bocchia della giornata inaugurale
Parma 2 settembre 2019 - Settembre, è tempo di assaggiare: alla fine dell'estate Parma conosce una vera primavera dei sensi. In questo mese le sue eccellenze gastronomiche si mettono in mostra, una volta di più, grazie a eventi gourmet, occasioni uniche per conoscerne non solo il gusto, ma anche i segreti di produzione delle filiere. Molti gli eventi in calendario voluti dal Comune di Parma e dalla Fondazione Parma UNESCO City of Gastronomy, sotto la regia di Parma Alimentare e “Parma io ci sto!” e con il supporto di Destinazione Turistica Emilia.
Cena dei Mille
Il 3 settembre tutti a tavola: saranno mille i posti a sedere lungo la tavola dei record, imbandita en plein air fra Piazza Garibaldi e Strada Repubblica, nel cuore della città. Da record anche il menù curato da Norbert Niederkofler. Insignito della sua terza stella proprio a Parma nel 2017, lo chef cucinerà la montagna anche in città, portando, dalla sua San Cassiano di val Badia, la filosofia Cook The Mountain per firmare un dessert “dal cuore altoatesino”. Gli altri piatti in carta? A prepararli sarà la squadra di Parma Quality Restaurants, capitanata dallo chef Enrico Bergonzi, insieme agli stellati Massimo Spigaroli, presidente della Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, e Terry Giacomello. Accanto a loro lavorerà una rappresentanza dei 50 Chef To Chef, consorzio dei migliori cuochi dell’Emilia-Romagna, fra cui gli stellati Isa Mazzocchi e Daniele Repetti da Piacenza, il reggiano Gianni D’Amato e la stella Michelin Andrea Incerti Vezzani. Il mondo dell’alta pasticceria sarà rappresentato dallo chef pâtissier Claudio Gatti. Il tutto grazie all’impegno dei Consorzi di Parmigiano Reggiano DOP e Prosciutto di Parma DOP e di grandi attori dell’industria alimentare come Barilla, Mutti, Rodolfi Mansueto, Parmalat, Delicius Rizzoli, L’Isola d’Oro, Rizzoli Emanuelli e Zarotti. Grazie alla collaborazione di Destinazione Turistica Emilia, gli ospiti della Cena dei Mille potranno anche gustare prodotti dei territori di Piacenza e Reggio Emilia.
I calici del Consorzio di Tutela dei Vini dei Colli di Parma DOC faranno da accompagnamento ad antipasto e dessert. Oltre a regalare alla città un evento da favola, la Cena dei Mille ha anche una finalità benefica: i fondi raccolti saranno devoluti a Emporio Solidale Parma, che assiste oltre mille famiglie in difficoltà.
Per informazioni www.vivaticket.it (biglietti 90 euro a persona, prevendita esclusa).
Una “P” a settimana: il settembre del gusto
A ogni settimana del mese di settembre è abbinato un prodotto della Food Valley, dal Prosciutto di Parma al Parmigiano Reggiano, dal pesce delle conserve ittiche, passando per il Pomodoro e la tradizione della passata, fino alla Pasta di cui Parma è culla mondiale. Il programma prevede itinerari tra arte, gusto e visite guidate in azienda, cooking show, presentazioni di libri e laboratori didattici anche per bambini. Durante tutto il mese, Parmalat sarà presente sotto i Portici del Grano con eventi, cocktail time a base di succhi, Cappuccione mattutino, oltre che con i suoi prodotti Chef.
La prima settimana è rossa come il pomodoro: da domenica 1 a domenica 8 settembre molte le iniziative legate all’oro rosso di Parma, come visite guidate alle aziende Rodolfi Mansueto, leader nella produzione di polpa e passata.
La seconda settimana, da lunedì 9 a domenica 15 settembre si festeggia il Prosciutto di Parma DOP, con un bistrot sotto i portici del Grano di Piazza Garibaldi e convegni fra città e provincia.
In parallelo, a partire dal 7-8 settembre per tutti i fine settimana di settembre va in scena Finestre Aperte, il tradizionale opening dei prosciuttifici della zona di Langhirano dove scoprire i segreti e i gesti di una lavorazione antichissima, promosso da Comune di Langhirano e dal Consorzio di Tutela del Prosciutto di Parma DOP.
A tutto pesce, da lunedì 16 a domenica 22 settembre, per la terza settimana: anche senza mare, Parma è da sempre crocevia di secolari commerci di prodotti ittici. Così lungo la via del sale, in città è arrivato anche il pesce e l’esigenza di conservarlo per il trasporto. Per questo le alici di Parma sono passate alla storia, grazie alla lavorazione di grandi aziende come Delicius Rizzoli, L'Isola d'Oro, Rizzoli Emanuelli e Zarotti.
Per la quarta settimana il gran finale del gusto è firmato Parmigiano Reggiano DOP e Pasta Barilla. Da lunedì 23 a domenica 29 settembre molte iniziative, fra cui visite guidate e cooking show, si intrecciano con Caseifici aperti, che il 5 e 6 ottobre regalano un’occasione in più per scoprire l’intera filiera produttiva nei vari laboratori della provincia.
Venerdì 27 settembre si omaggia l’arte della pasta con Pastaria, appuntamento giunto alla terza edizione, per celebrare, con aggiornamenti e lezioni, lo stato dell’arte di questa grande produzione made in Italy.
Per informazioni www.parmacityofgastronomy.it
Giardini gourmet
Dopo una cena in piazza e le visite in azienda, il settembre gastronomico della Food Valley prosegue in… giardino. Venerdì 13 e 27 settembre, un aperitivo itinerante e un light dinner all’aperto, per degustare le eccellenze del territorio passeggiando fra un giardino e un cortile, fra quelli che raramente aprono le proprie porte.
Per informazioni: IAT-R Piazza Garibaldi tel. 0521 218889
Numero Verde 800977925 www.vivaticket.it
(FOTO di Francesca Bocchia)
Editoriale: - Semaforo Verde al Governo Giallo - Rosso. - - Lattiero caseario. Latte intero e scremato estero in crescita, crema e panna in positivo - Pomodoro, produzione al di sotto della media degli anni passati - Festival del Prosciutto di Parma 2019 - “Autenticità e territorio, valori assoluti per il Parmigiano Reggiano, come preservarli e comunicarli” - Parmigiano Reggiano: Il Consorzio ha ricorso contro la KRAFT - Jacopo#8 e Mulino Formaggi in tandem per il successo - Fiera del fungo di Borgotaro IGP: tra tradizione e modernità
SOMMARIO Anno 18 - n° 35 2 settembre 2019
1.1 editoriale
Semaforo Verde al Governo Giallo - Rosso.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte intero e scremato estero in crescita, crema e panna in positivo -
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prezzi stabili e sempre ai minimi.
4.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 Pomodoro Pomodoro, produzione al di sotto della media degli anni passati
8.1 eventi DOP Festival del Prosciutto di Parma 2019
8.2 Parmigiano reggiano e autenticita’ “Autenticità e territorio, valori assoluti per il Parmigiano Reggiano, come preservarli e comunicarli”
10.1 Parmigiano reggiano eventi Parmigiano Reggiano: Il Consorzio è Main Partner di Settembre Gastronomico
10.2 Crisi Sa.Re. Salumificio Reggiane, dalle istituzioni appello al tessuto imprenditoriale
11.1 Parmigiano e italian sounding Parmigiano Reggiano: Il Consorzio ha ricorso contro la KRAFT
11.2 eventi IGP Fiera del fungo di Borgotaro IGP: tra tradizione e modernità
13.1 promesse dello sport Jacopo#8 e Mulino Formaggi in tandem per il successo
13.1promozioni “vino” e partners
14.1 promozioni “birra” e partners
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Il concorso di formaggi più grande al mondo si terrà a Bergamo dal 17 al 20 ottobre. Per la 31° edizione è stata creata ad hoc una nuova categoria per questo prodotto: “Parmigiano Reggiano oltre 40 mesi”, una stagionatura record tra le oltre 150 classi del concorso.
Reggio Emilia, 28 agosto 2019 –
È il Parmigiano Reggiano il formaggio con la stagionatura “sostenibile” più lunga al mondo. Un segno di qualità certificato dal World Cheese Awards, il più grande concorso al mondo che si terrà il prossimo dal 17 al 20 ottobre a Bergamo (Progetto Forme) che, per la 31° edizione, ha coniato ad hoc una nuova categoria per questo prodotto: “Parmigiano Reggiano oltre 40 mesi”, una stagionatura record tra le oltre 150 classi del concorso.
“È una notizia che ci riempie di orgoglio e che, naturalmente, non ci stupisce dato che sono note commercializzazioni e aperture di forme di Parmigiano Reggiano anche di 8, 10 e in alcuni casi 20 anni. Il nostro è un formaggio naturale e realizzato senza additivi e senza conservanti: punta tutto sulla qualità del latte e la maestria dei casari. È una scelta vincente: a Bergamo con la Nazionale del Parmigiano Reggiano saremo quindi presenti in tutte le categorie (18, 24, 30 e oltre 40 mesi) forti del fatto che siamo storicamente il formaggio Dop più premiato al mondo” dichiara Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.
La Nazionale del Parmigiano Reggiano gareggerà al World Cheese Awards di Bergamo con quello che si annuncia come il più grande team al mondo che abbia mai partecipato a un concorso internazionale. La lista ufficiale dei Caseifici che hanno aderito alla Nazionale sarà divulgata solo dopo il 31 agosto - termine ultimo per presentare la propria candidatura.
Tra i caseifici che parteciperanno al World Cheese Awards 2019 ci sarà, per la prima volta, l’unica scuola che produce Parmigiano Reggiano: l’Azienda agraria dell’Istituto di Istruzione superiore Lazzaro Spallanzani – lo studioso precursore della microbiologia - di Castelfranco Emilia.
Danni ingenti ai frutteti del nord d'Italia causati dalla cimice asiatica: subito dalla Regione Emilia-Romagna 250 mila euro a sostegno urgente delle imprese agricole. Caselli: "Pronti a fare la nostra parte. Fare squadra con il mondo agricolo attraverso una strategia condivisa di medio termine: fondamentale investire ancora nella ricerca e approvare un piano nazionale con fondi dedicati agli agricoltori per compensare i mancati redditi". Tavolo tecnico con le associazioni agricole e le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli oggi in Regione. Accolte le richieste verso una strategia multi-istituzionale contro l'insetto.
Bologna –
È emergenza cimice asiatica in Emilia-Romagna e la Regione risponde mettendo subito a disposizione 250 mila euro per l’attivazione di mutui a tassi agevolati e le delimitazioni delle aree colpite necessario per usufruire di sgravi fiscali e contributivi. Ma è necessario anche agire sul piano nazionale ed europeo, perché la sfida è complessa.
Complice l’estate più calda degli ultimi 150 anni, sono sotto attacco i frutteti della regione e in particolare le produzioni di punta come pero, melo e pesco, a cui si affiancano ciliegio, albicocco, kiwi e susino, per danni che, in alcuni casi, arrivano al 100%.
Va detto subito che l’emergenza, in Europa, riguarda le regioni del nord d’Italia e l’Austria e che, al momento, non esistono soluzioni chimiche e immediate, come sanno bene gli americani che sono stati colpiti prima di noi. Anzi, proprio il Canada ha stretto di recente un accordo con l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, che rappresenta la punta più avanzata della ricerca nel settore.
E per fare il punto sulle misure più efficaci e condivise per sostenere imprese e coltivatori duramente provati da questa calamità e sgombrare il campo da numerose fake news su 'interventi risolutivi', l’assessore regionale all’agricoltura, Simona Caselli, ha convocato oggi un apposito tavolo tecnico con le associazioni agricole e le organizzazioni dei produttori ortofrutticoli.
“Come sempre la Regione è pronta a fare la sua parte- ha detto l’assessore Caselli- al fianco dei lavoratori e degli imprenditori agricoli colpiti, per sostenerli e dare loro una prospettiva per il futuro, scongiurando decisioni drastiche come l’abbandono dei campi. Accogliamo le richieste delle associazioni di categoria e d’intesa con loro, ci proponiamo di agire su tre fronti possibili -regionale, nazionale ed europeo-, visto che purtroppo, non esistono soluzioni ‘miracolose’. Per quel che ci riguarda- prosegue Caselli- mettiamo subito a disposizione 250 mila euro per un nuovo bando per consentire alle imprese di accedere a mutui e prestiti ed evitare crisi di liquidità, sul 2020 chiederemo un rafforzamento di ulteriori 250 mila euro che si aggiungono al milione di euro già previsto. E poi interveniamo con la delimitazione territoriale dei comuni colpiti per attivare le procedure previste per autorizzare gli sgravi contributivi e avviamo un confronto con il sistema bancario per una dilazione sui pagamenti delle rate dei mutui in scadenza. Sul fronte pratico ci impegnamo a fare pressione a Roma per ridurre al massimo i tempi per l’autorizzazione al lancio straordinario di parassitoidi. Per quanto riguarda gli strumenti di protezione ricordiamo che negli ultimi due anni abbiamo messo a disposizione due bandi del Psr che fino ad ora non hanno avuto una sufficiente utilizzazione”.
“I danni provocati dalla cimice asiatica- continua Caselli- non riguardano solo la perdita di reddito delle singole aziende, ma mettono a rischio anche la competitività del sistema produttivo, che non riesce a garantire al mercato le quantità e la qualità necessarie, con conseguenze che per le singole filiere si possono stimare in un centinaio di milioni di euro e con forti rischi sociali perché l’indotto occupa decine di migliaia di persone. Chiediamo perciò, al governo che verrà, uno sforzo nazionale con l’istituzione di un fondo destinato agli agricoltori delle Regioni colpite dalla cimice che permetta di affrontare le conseguenze di quest’anno orribile e di ripartire il prossimo anno. Un altro punto importante riguarda gli ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti del settore. Al ministero dell’Ambiente chiediamo, come abbiamo fatto negli ultimi quattro anni, l’autorizzazione al lancio e alla diffusione della vespa Samurai, insieme a un investimento straordinario sulla ricerca di questo parassitoide antagonista con protocolli semplificati e non da quarantena. Infine, all’Europa sollecitiamo l’attivazione di un piano di ricerca straordinario per contrastare il diffondersi dell’insetto ed interventi straordinarie sui fondi Ocm”.
“Questo impone una risposta forte e di sistema, che coinvolga istituzioni del territorio, mondo agricolo e mondo della ricerca che insieme devono proporre un piano di azione condiviso e collaborare per la sua realizzazione”
La road map regionale
Tre i livelli territoriali e istituzionali della strategia regionale condivisa nella riunione di oggi. In Europa, in primo luogo, la richiesta di permettere una maggiorazione della dotazione delle Ocm (Organizzazione comune di mercato, ovvero le politiche europee per la gestione dei mercati) per la creazione di fondi mutualistici per compensare i danni del crescente numero di patologie che affliggono l’ortofrutta. In secondo luogo, l’attivazione di progetti di ricerca dedicati alle strategie di contrasto e di coesistenza con la cimice, in forte collegamento con le altre esperienze internazionali, soprattutto americane, che si stanno cimentando con la stessa emergenza.
Al governo viene chiesto un piano straordinario dotato di risorse adeguate per l’erogazione di indennizzi alle imprese colpite da questa grave emergenza fitosanitaria che diversamente metterà in seria crisi intere filiere produttive dell’ambito ortofrutticolo con ricadute socio-economiche gravi per la perdita di posti di lavoro. E, in particolare, al ministero dell’Ambiente in stretto concerto con il ministero dell’Agricoltura, l’Emilia-Romagna chiede di dare la massima accelerazione all’autorizzazione al lancio e alla diffusione nell’ambiente del parassitoide esotico detto vespa Samurai, non appena saranno definitivamente pubblicate le modifiche alla norma di recepimento della Direttiva Habitat, modifiche peraltro sollecitate a ripetizione negli ultimi 4 anni dalla Regione. Inoltre, si chiede una forte azione di coordinamento del ministero dell’Agricoltura per la ricerca e risorse dedicate al Crea che dall’autunno scorso sta studiando in laboratorio la vespa Samurai.
Infine, la Regione interviene subito con l’emanazione di un bando e con le garanzie degli Agrifidi per dare volano finanziario alle aziende che a causa delle gravi perdite di prodotto dovranno affrontare un bilancio 2019 in forte sofferenza, con 250 mila euro per abbattere i tassi di interesse dell’1,5%. Verrà inoltre adottata - appena terminata la ricognizione dei danni - la delimitazione territoriale degli stessi, necessaria per attivare sgravi contributivi e fiscali. Inoltre, si vuole intervenire per ridurre al massimo i tempi ed arrivare il prima possibile ad un impatto significativo dei lanci della vespa samurai, non appena autorizzati, con la delimitazione territoriale dei comuni colpiti per attivare le procedure previste per autorizzare gli sgravi contributivi, con l’attivazione di un confronto con il sistema bancario per una dilazione sui pagamenti delle rate dei mutui in scadenza per le aziende danneggiate. Infine la Regione valuterà come finalizzare al meglio le risorse del Psr finora destinate alle reti di protezione.
Fonte: Regione ER
Domani un incontro internazionale con esperti e consorzi dedicato alle eccellenze europee a qualità garantita. L'assessore Caselli: "I 44 prodotti Dop e Igp dell'Emilia-Romagna fondamentali per dare forza alla catena del valore e alle dinamiche del commercio internazionale per un sistema che vale oltre 20 miliardi di euro e continua a crescere". Appuntamento a Fico per la rassegna-mercato dedicata ai prodotti certificati. Dal 30 agosto al 1° settembre in mostra le specialità Dop e Igp dell'Emilia-Romagna e del mondo.
Bologna -
Il meglio dell’agroalimentare di qualità è in mostra dal 30 agosto al 1^ settembre a Fico Eataly World di Bologna, il parco tematico dedicato al cibo più grande del mondo. Si comincia domani, venerdì 30 agosto ore 10, con il convegno internazionale su “Dop e Igp tra catena del valore, innovazione e sviluppo locale” per fare il punto su strategie commerciali, innovazione, sviluppo sostenibile dei territori di produzione e conoscere cosa c’è dietro i prodotti certificati in termini di qualità e sicurezza. L’evento che vedrà la presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli, oltre a esponenti dei consorzi di produzione, delle filiere e delle istituzioni, darà il via a “Identità d’origine: Dop e Igp dall’Italia e dall’Europa” la tre giorni aperta a tutti dedicata alle eccellenze agroalimentari, che si tiene proprio nella regione con il record mondiale delle certificazioni grazie a prodotti conosciuti in tutto il mondo: dal Parmigiano reggiano al Grana padano, dal Prosciutto di Parma all’Aceto balsamico.
La rassegna-mercato - organizzata in collaborazione tra Regione Emilia-Romagna, Fondazioni Fico, Origin Italia e Fondazione Qualivita - prevede numerose iniziative di promozione con degustazioni e assaggi delle eccellenze alimentari dall’Italia e dal mondo, vendita diretta dei prodotti e incontri pubblici con produttori e Consorzi per raccontare il legame e le tradizioni che legano produzione e territori. Inoltre, grazie alla presenza di numerose importanti realtà europee ed italiane, si potrà allargare il confronto su questi argomenti anche in vista della prossima programmazione della Politica agricola comune.
“Abbiamo collaborato attivamente a questa manifestazione che ci permette di mettere ancora una volta l’accento sui prodotti agroalimentari a indicazione geografica e di qualità che rappresentano il carattere distintivo della nostra agricoltura e sono alla base delle politiche di sviluppo del territorio e del sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna- afferma l’assessore Caselli-. I 44 prodotti Dop e Igp, un record in Europa e nel mondo, si stanno dimostrando fondamentali per dare forza alla catena del valore e alle dinamiche del commercio internazionale. Un primato che si riflette nei numeri per un sistema che vale oltre 20 miliardi di euro e continua crescere.
Quando si parla di Dop e Igp- prosegue l’assessore- si parla di prodotti di grande qualità che permettono di affermarsi sui mercati attraverso un principio di identità con il proprio territorio che va a vantaggio e tutela dei consumatori e che al tempo stesso permette di mantenere vivo il tessuto produttivo locale contrastando quei fenomeni di delocalizzazione produttiva e standardizzazione che troppo spesso hanno caratterizzato le eccellenze dell’agroalimentare italiano”.
Dop e Igp dell’Emilia-Romagna
È Parma la provincia al primo posto per la produzione con 1.415 milioni (28%), davanti a Modena (583 milioni), mentre Reggio Emilia è al quarto posto (circa 410 milioni).
Per quanto riguarda i prodotti Dop sempre al primo posto il Parmigiano Reggiano, con un valore all’origine di 1,34 miliardi (+19,5%), seguito da Grana Padano (1,29 miliardi) e Prosciutto di Parma (850 milioni, +4,1%). Primo prodotto per valore dell’export: l’Aceto Balsamico di Modena Igp con 897 milioni (+2,5%).
La Regione per sostenere la promozione sul mercato europeo dei prodotti certificati e bio ha messo a disposizione 3,8 milioni di euro grazie al Psr per sostenere 24 progetti presentati da Consorzi di tutela e associazioni nel biennio 2017-2018, altri 3 milioni hanno finanziato 20 progetti per il biennio 2019-2020. A questo si aggiunge in media un milione all’anno per iniziative di promozione dei prodotti agricoli, agroalimentari e vitivinicoli.
Il sistema agroalimentare regionale vale oltre 20 miliardi di euro e continua crescere in tutto il mondo: + 3,5% le esportazioni a fine 2018 pari a circa 6,5 miliardi. Un trend confermato nel primo trimestre del 2019: le esportazioni di prodotti agroalimentari dell’Emilia-Romagna hanno superato quelle di Lombardia e Veneto, collocando la regione al vertice della graduatoria nazionale./Eli.Co.
In allegato il programma
La kermesse sulle Indicazioni Geografiche italiane ed europee andrà in scena dal 30 agosto al primo settembre. Il Consorzio sarà presente con iniziative legate al tema della lotta alla contraffazione e all’Italian Sounding. Bertinelli: “Pochi giorni fa abbiamo depositato il ricorso contro la multinazionale Kraft Foods Group Brands LLC che sta tentando di ottenere la registrazione del ‘KRAFT PARMESAN CHEESE’ come marchio ufficiale in Nuova Zelanda”.
Reggio Emilia, 28 agosto 2019 –
Dal 30 agosto al primo settembre il Consorzio del Parmigiano Reggiano sarà tra i protagonisti di “Identità d’Origine. Dop e Igp dall’Italia e dall’Europa” a FICO Eataly World di Bologna: un incontro internazionale e tre giorni di rassegna-mercato, degustazioni ed eventi sulle specialità Dop e Igp, per conoscere e degustare le eccellenze dell’enogastronomia italiana ed europea.
“Identità d’origine” si terrà nel cuore dell’Emilia-Romagna, la regione che con 44 specialità detiene il record mondiale delle certificazioni Dop e Igp di prodotti agroalimentari, come appunto il Parmigiano Reggiano. Bologna – ma solo nella parte della provincia alla sinistra del fiume Reno - è inoltre una delle cinque province italiane in cui è possibile produrre il Parmigiano Reggiano, insieme a Parma, Reggio Emilia, Modena e Mantova alla destra del fiume Po.
Le attività del Consorzio a “Identità d’Origine” inizieranno venerdì 30 agosto con un progetto legato al tema della lotta alla contraffazione e al fenomeno dell’Italian Sounding: nello Spazio Forme di FICO, dalle ore 13.15, sarà allestita una mostra di prodotti contraffatti e di altri che usano illecitamente la denominazione Parmigiano Reggiano.
“Prosegue la lotta globale del Consorzio contro l’uso illegittimo del termine ‘parmesan’ – ha affermato il presidente Nicola Bertinelli - È di pochi giorni fa la notizia che il Consorzio ha depositato il ricorso contro la multinazionale Kraft Foods Group Brands LLC che sta tentando di ottenere la registrazione del ‘KRAFT PARMESAN CHEESE’ come marchio ufficiale in Nuova Zelanda”.
“Il Consorzio del Parmigiano Reggiano – ha continuato Bertinelli - da oltre 20 anni ha registrato il marchio del Re dei formaggi in Nuova Zelanda e con questa azione punta a tutelare l’interesse dei produttori della Dop dal tentativo di registrazione che sarebbe contro la legge, e dannoso per i consumatori neozelandesi e per i produttori italiani”.
Il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli, ha poi aggiunto: “Saremo sempre in prima linea sia nelle fasi negoziali degli accordi internazionali, sia nell’esercizio delle funzioni di tutela per difendere un diritto di trasparenza che riteniamo sacrosanto per i consumatori di tutto il mondo. Per i caseifici del Parmigiano Reggiano non è facile confrontarsi con multinazionali da oltre 20 miliardi di euro, il Consorzio è e sarà sempre dalla parte di Davide nella lotta con i giganti”.
Nel pomeriggio di venerdì 30 agosto, il dottor Alberto Pecorari dei Servizi Istituzionali del Consorzio Parmigiano Reggiano sarà a disposizione del pubblico presso lo Spazio Forme di FICO per approfondimenti sul tema della contraffazione e dell’Italian Sounding e per illustrare l’impegno del Consorzio nella lotta a questi fenomeni.
“Il Consorzio stima che il giro d’affari del falso parmesan fuori dall’Unione Europea sia di 2 miliardi di euro, circa 200mila tonnellate di prodotto, ossia 15 volte il volume del Parmigiano Reggiano esportato. Solo nel 2018 sono state svolte più di 850 ispezioni presso punti vendita distribuiti in 61 città di 27 paesi. Oltre ai controlli ‘on site’ e ‘on line’, il Consorzio sta lavorando per ottenere all’estero lo stesso riconoscimento e le stesse tutele che il sistema delle Dop garantisce all’interno dell’Unione Europea”, ha concluso il presidente del Consorzio Nicola Bertinelli.
Gli appuntamenti a “Identità d’origine” proseguono nella giornata di sabato 31 agosto, quando alle ore 12.15 si parlerà di Parmigiano Reggiano Prodotto di Montagna. Claudio Guidetti, segretario della sezione di Modena e Bologna, racconterà al pubblico dello spazio Arena di FICO tutti i segreti che rendono unico questo formaggio: i foraggi, gli allevamenti, il lavoro e la passione delle persone che rendono così speciale il legame tra il Re dei Formaggi e il territorio di montagna. Al termine della presentazione saranno aperte due forme due forme di 24 e 40 mesi del caseificio Casola (MO) con degustazione finale.
Sabato 31 agosto e domenica primo settembre, nella ciclabile adiacente allo spazio Arena, sarà allestito il “Mercato dei produttori e dei luoghi di produzione”. Il Consorzio sarà presente con uno stand gestito da Spazio Forme dove sarà possibile acquistare diverse stagionature e biodiversità di Parmigiano Reggiano.
Alla riapertura delle borse dopo la chiusura estiva di agosto, qualche cambiamento nelle quotazioni dei prodotti. In particolare, nel settore del latte spot si ferma solo il crudo nazionale; il burro e i formaggi riaprono senza sostanziali mutamenti di prezzo.
di Virgilio e Jacopo Parma 27 agosto 2019 -
LATTE SPOT – A Verona la borsa del latte si riapre con diverse novità. Segno positivo per il latte intero pastorizzato spot estero, con un +2,4% al 42, 79 e 43,82 €/100 al litro e il latte scremato pastorizzato spot estero, con un +6,5% salendo tra 24,84 e 25, 88 €/100 al litro. Il crudo spot nazionale rimane stabile a 46,40 e 47,43 €/100 al litro.
BURRO E PANNA – Dopo un periodo di continua discesa dei prezzi, a Milano si registra una stabilità del burro in tutte le sue tipologie, mentre la crema mantiene il segno più sull’ultima rilevazione: un 4,7% a 1,78. Stessa crescita anche per il prezzo della panna a Verona. Nessun cambiamento anche negli zangolati.
Borsa di Milano 26 agosto 2019:
BURRO CEE: 3,30 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 3,55 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 1,70 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,50 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,78 €/Kg. (+4,7%)
MARGARINA luglio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)
Borsa di Verona 26 agosto 2019: (+ 2,78%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,75 – 1,95 €/Kg.
Borsa di Parma 23 agosto 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 27 agosto 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,25 - 1,25 €/kg.
GRANA PADANO – Milano 26 agosto 2019 – Grana Padano fisso nei prezzi in tutte le stagionature.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,95 – 8,05 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,55 - 8,75 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 9,00 - 9,20 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,55 - 6,70 €/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 23 agosto 2019 – Medesima stabilità nei prezzi anche per Il Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,75 - 13,25 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)
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(Grafici)
Il cambiamento climatico colpisce il pomodoro da industria campagna 2019 a rilento: produzione al di sotto della media degli anni passati. Regione Emilia-Romagna ed OI collaborano per contrastare le difficoltà climatiche.
Il cambiamento climatico colpisce duramente il pomodoro da industria. A metterlo in evidenza i dati dell’OI Pomodoro da industria del Nord Italia - ente che raggruppa gli operatori della filiera - resi noti in occasione della visita dell’assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna Simona Caselli che oggi (martedì 27 agosto) è stata ospite dell’azienda Rodolfi Mansueto Spa di Parma, realtà che lavora oltre 250mila tonnellate di pomodoro all’anno negli stabilimenti di Ozzano Taro, Fontanini e Castelguelfo (tutti in provincia di Parma) e che negli ultimi 3 anni, dopo l’acquisizione dall’ex Von Felten Spa nel 2013, ha investito 10 milioni di euro per l’ampliamento dello stabilimento di Fontanini, l’acquisto e l’installazione di nuovi impianti produttivi e l’efficientamento energetico partecipando a progetti di filiera e del Piano di sviluppo rurale, avendo come partner le organizzazioni di produttori.
L’analisi della campagna
“La campagna 2019 – dichiara Tiberio Rabboni, presidente dell’OI – sta procedendo con una settimana di ritardo rispetto al normale andamento delle stagioni passate. Ad aver inciso è stato soprattutto il maltempo di maggio con costanti piogge, sono caduti sino a 300mm d’acqua in quel mese, e temperature ben al di sotto delle medie stagionali, si è scesi anche a minime di 6 gradi. Ne è conseguito un rallentamento del processo di maturazione del pomodoro. A questo si sono poi aggiunti i danni derivanti da grandinate, bombe d’acqua e forte vento che si sono alternati ad ondate di calore con picchi anche di 40 gradi. Tutte condizioni che hanno stressato le piantine in campo. Ad oggi si è raccolto poco più di 1 milione di tonnellate di pomodoro, meno della metà del contrattato, quando di solito in questo periodo si è in genere già oltre la metà dei quantitativi richiesti dalle imprese. Le rese, sulle produzioni precoci e medio-precoci, sono risultate più basse degli altri anni: al di sotto dei 700 quintali per ettaro. Ora attendiamo di vedere le rese del pomodoro tardivo, in raccolta nelle prossime settimane, per capire se potrà esserci una ripresa”.
Il lavoro dell’OI
I dati, emersi dal confronto tra l’assessore Caselli e gli operatori della filiera, dimostrano che quello del cambiamento climatico è un problema reale, da affrontare subito. In quest’ottica l'OI ha intrapreso diverse attività finalizzate a minimizzare l'impatto del clima e a migliorare l'efficienza della filiera.
“Già dal 2017 – spiega Rabboni – in stretta sinergia con la Regione, il fitosanitario regionale ed i consorzi fitosanitari provinciali si è attivato uno stretto monitoraggio delle fitopatie in campo abbinato ad un intervento immediato laddove si riscontrino eventuali problematiche colturali: un approccio messo in atto per contrastare la diffusione del ragnetto rosso, soprattutto nel Piacentino con la lotta biologica con i fitoseidi, e della batteriosi Ralstonia. Abbiamo inoltre sottoscritto un’intesa con i Consorzi di bonifica di Parma e Piacenza a sostegno degli investimenti, peraltro recentemente concessi, necessari ad accrescere la disponibilità irrigua sul territorio. Stiamo definendo una proposta tecnica per la migliore valorizzazione e promozione della distintivià delle produzioni di pomodoro. Abbiamo candidato ai finanziamenti del Piano di sviluppo rurale tre progetti innovativi, uno dei quali, se finanziato, ci consentirà il monitoraggio diretto delle produzioni in campo attraverso le immagini satellitari. Infine è stato ottenuto il finanziamento regionale per due corsi di formazione di disoccupati da adibire alla manutenzione degli impianti di trasformazione del pomodoro”.
Il commento dell’assessore Caselli
“La mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, che ha condizionato in maniera negativa l’andamento della prima parte della campagna del pomodoro 2019 - afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli -, è una delle priorità dell’azione della Regione in campo agricolo. Per contrastarne gli effetti negativi, che si manifestano con sempre più preoccupante frequenza, da un lato abbiamo avviato, in collaborazione con i consorzi di bonifica, un maxi-piano di investimenti da oltre 215 milioni di euro per il potenziamento degli invasi e la modernizzazione delle infrastrutture irrigue per fronteggiare le conseguenze dei periodi siccitosi: in particolare, dei 42 progetti in fase di elaborazione, ben 6 a testa interessano le province di Parma e Piacenza.
Dall’altro lato continuiamo a mettere disposizione risorse per finanziare la ricerca attraverso i Goi, i gruppi operativi per l’innovazione, frutto dell’alleanza tra mondo agricolo ed enti di ricerca. Dall’OI del pomodoro da industria sono pervenuti, sull’ultimo bando varato quest’anno, due progetti innovativi Goi che sono ora in fase di valutazione e che, in base alle risorse disponibili, confidiamo possano essere finanziati a breve. Saremo al fianco di una filiera, che dovrà lavorare unita, per migliorare sempre più la qualità della produzione, unica strada per competere sui mercati mondiali”.
Rodolfi per ambiente e sostenibilità
“L'impegno della nostra azienda nella ricerca di soluzioni che consentano il corretto utilizzo delle risorse naturali è costante e assiduo – spiega Aldo Rodolfi, presidente di Rodolfi Mansueto Spa -. Dal 2011 è installato un impianto fotovoltaico che copre annualmente circa il 13% del fabbisogno di energia elettrica della sede centrale e che consente di ridurre notevolmente la produzione di anidride carbonica. In più, sviluppiamo un riciclo dei consumi idrici attraverso la depurazione dell’acqua prelevata dal pozzo: l’acqua, una volta clorata, viene riutilizzata per i circuiti di raffreddamento, per l’alimentazione degli impianti e per i lavaggi. A questo si aggiunge un progetto in corso di sviluppo, incentrato sull’utilizzo delle sostanze derivanti dall’allevamento (liquame e letame). Si tratta di scarti disponibili a basso costo, ma preziosi dal punto di vista degli elementi nutritivi, indispensabili per una buona concimazione. Altro punto di cui parliamo con orgoglio è un progetto di biodiversità, aspetto fondamentale poiché è dalla biodiversità che dipende la sopravvivenza della nostra specie. Lo sfruttamento e l’impoverimento del suolo per molto tempo hanno messo a rischio diverse specie, animali e vegetali. Attraverso il ripristino di filari e boschetti nei campi dei nostri conferenti, mediante il trapianto di piante autoctone, e la semina di fiori per attrarre animali come api, cerchiamo di concorrere a quello che è un beneficio universale. La conservazione dell’ambiente comporta infatti una serie di benefici anche per la salute: aria più pulita, terreni naturalmente più fertili riducendo radicalmente il rischio di danni ecologici. Infine, la partecipazione al progetto BIOCOPAC, in collaborazione con l’Università degli studi di Parma, che ha come obiettivo quello di ottimizzare i sottoprodotti di lavorazione dell’industria per ottenere delle resine naturali da riutilizzare nella realizzazione di vernici per contenitori come scatole e tubetti”.
Le superfici coltivate nel Nord Italia suddivise per provincia
Nel corso della campagna 2019 sono complessivamente 36.420 gli ettari coltivati a pomodoro da industria nel Nord Italia. Questa la suddivisione per province: Piacenza (10.349,27 ettari); Ferrara (6.408,35); Parma (4.274,23); Mantova (3.701,54); Ravenna (2.245,21); Cremona (2.008,53); Alessandria (1.846,69); Reggio Emilia (1.153,72); Modena (835,27); Verona (740,65); Brescia (547,71); Rovigo (525); Pavia (471,99); Lodi (401,17); Bologna (392,27); Cuneo (204,58); Milano (102,74); Forlì Cesena (94,22); Venezia (44,29); Padova (32.03); Novara (21,04), Rimini (10,77) e Vicenza (9,17).
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L’AZIENDA RODOLFI MANSUETO SPA
Rodolfi Mansueto S.p.A. è una delle principali industrie di trasformazione del pomodoro e dei suoi derivati. Un'avventura che inizia nel piccolo laboratorio di Remigio, a San Pancrazio, nel 1896 e prosegue con Mansueto, nel 1905. Da oltre un secolo, nel cuore della Food Valley, trasformiamo annualmente oltre 250.000 tonnellate di pomodoro fresco nei tre stabilimenti produttivi di Ozzano Taro, Fontanini e Castelguelfo: pomodoro 100% italiano e proveniente nel raggio di 50 km dai nostri stabilimenti produttivi. In particolare dalle province di Parma, Mantova, Ferrara e Piacenza.
L’azienda è presente in oltre 75 paesi nel mondo e conta in media 150 lavoratori durante l’anno, che toccano i 400 durante il periodo estivo della campagna.
L’anno 2018 è stato chiuso con un fatturato di 72 milioni di euro proveniente dal canale retail in cui siamo presenti con il brand Ortolina, dal canale Food Service con Alpino, Ardita e Rodolfi e dal canale industria.
Altri sviluppi di prodotto hanno riguardato la linea dedicata al Food Service, in particolare con l’introduzione di tre prodotti: sugo di pomodoro con verdure, pomodori semi dry nel formato da 1 kg e pizza sauce aromatizzata a marchio Ardita.
L’azienda, inoltre, ha deciso di presidiare il mercato in maniera più incisiva attraverso anche l’ampliamento della linea sughi. Ma non solo pomodoro, anche pesti, sia nel formato classico del vasetto di vetro che nel formato tubetto di cui siamo leader.
Siamo stati tra i primi ad operare nel biologico e questo rappresenta indubbiamente un punto di forza in un mercato in cui la richiesta di prodotti bio è in continua crescita, anche per quanto riguarda i semilavorati da industria.
LO STABILIMENTO DI FONTANINI
Nel 2013 la Rodolfi ha acquisito la ex Von Felten Spa di Fontanini. Con questa operazione, il Gruppo Rodolfi è diventato leader in Italia nella produzione di polvere di pomodoro ed essiccati. Inoltre, ha diversificato il proprio business operando anche nel settore della trasformazione di verdure fresche, e rafforzato il proprio orientamento all’export.
Lo stabilimento di Fontanini che sorge su strada Langhirano, a Parma, oltre alla produzione di polpa, pizza sauce, concentrati, passate in asettico e polvere di pomodoro, si caratterizza maggiormente per la produzione di verdure ed ortaggi disidratati, secondo il metodo Air Dry, come broccoli, zucchine, zucca, cavolfiore e basilico.
Negli ultimi 3 anni, sono stati investiti 10 milioni di euro per l’ampliamento dello stabilimento, l’acquisto e l’installazione di nuovi impianti produttivi, l’efficientamento energetico partecipando a progetti di filiera e Piano di sviluppo rurale, avendo come partner le Organizzazioni di produttori.
Grazie a questi investimenti, la Rodolfi ha quasi raddoppiato la capacità produttiva dello stabilimento, rafforzando la sua posizione a livello mondiale.
E' ritornato il tradizionale appuntamento con il Parmigiano Reggiano di Monticelli Terme. Non solo una festa, come ha sottolineato l'assessore regionale all'Agricoltura, ma un momento di confronto e il convegno odierno lo ha testimoniato ancora una volta .
Di Lamberto Colla, Monticelli Terme 15 agosto 2019 - Negli ultimi anni, dopo un lungo periodo di crisi, il Parmigiano Reggiano ha visto risalire le quotazioni sino a una stabilizzazione dei prezzi, ai livelli sufficientemente remunerativi come accaduto negli ultimi mesi, nonostante un sensibilissimo incremento delle produzioni che, in altri analoghi periodi di superamento della soglia delle 3 milioni di unità, i valori economici avrebbero risentito di una flessione negativa, intensa e prolungata.
Se qualcosa è cambiato questo lo si deve a una combinazione di molteplici fattori e tra questi figurano anche le azioni introdotte dalla ultima presidenza del Consorzio del Parmigiano Reggiano la cui politica si è rivolta con forza alla commercializzazione, alla qualità del prodotto, alla lotta alla contraffazione e alla comunicazione anche verso i mercati esteri.
Ad illustrare la strategia comunicativa che ha ispirato il Consorzio del Parmigiano Reggiano è stato Pietro Rovatti, brand manager consultant del consorzio stesso. Dallo studio e elaborazione del nuovo marchio alle difficoltà per comunicare l'autentica "autenticità" del Parmigiano Reggiano. "Quello vero è uno solo" è stato il secondo passaggio comunicativo per affermare l'autenticità e la distintività del prodotto. Processo che proseguirà con la diffusione del "Manifesto" del Consorzio che porrà al centro 5 temi: il Territorio, l'Ambiente, il Benessere Animale, la Comunità e la Nutrizione e Benessere. "Il Territorio è la nostra storia e l'autenticità è la sua chiave di lettura", ha chiosato Pietro Rovatti.
Il Convegno di Monticelli, moderato da Marco Epifani, ha visto le conclusioni dell'Assessore Regionale all'Agricoltura Simona Caselli dopo le relazioni di
Luigi Spinazzi, Presidente Consorzio di Bonifica Parma.
Lorenzo Frattini, Presidente legambiente Emilia Romagna.
Claudio Barilli, Referente di Confcooperative Parma.
Luca Cotti, Vice Presidente di Coldiretti Parma.
Roberto Gelfi, Vice presidente di Confagricoltura Parma
Saverio Delsante, consigliere di giunta CIA Parma.
Territorio, ambiente e Parmigiano Reggiano sono indissolubilmente connessi e l'acqua e la sua gestione è l'elemento principale da custodire, durante tutto l'anno solare. Dopo i ringraziamenti al Sindaco Daniele Frigeri, alla Vice sindaca Francesca Mantelli e all'Assessore all'ambiente Maurizio Olivieri i quali, introducendo all'evento, avevano ampiamente dichiarato la loro attenzione e illustrati i progetti in cantiere all'ambiente, all'agricoltura e al Parmigiano Reggiano per il quale hanno addirittura creato una delega specifica demandata alla Vice Mantelli, il presidente della Bonifica Parmense ha illustrato, con il supporto di slide, i dati che dimostrano il cambiamento climatico in atto "che non possiamo più ignorare", ha sottolineato Luigi Spinazzi, e per il quale la Bonifica Parmense ha attivato una serie di progetti . Alcuni vanno a intervenire sui due terzi del territorio, occupato dalla montagna che soffre di dissesto idrogeologico, mentre altri interverranno sulla pianura, che accoglie 1/3 della superficie ma ospita i 2/3 di popolazione e soffre di un alto livello di rischio idraulico.
Cooperazione e Parmigiano Reggiano sono un binomio indissolubile. "I grandi numeri del Parmigiano dati da tanti produttori, anche piccoli, dislocati su tutto il Comprensorio e che insieme rappresentano circa il 70% del prodotto finito" ha sottolineato Claudio Barilli (Confcooperative Parma) e rammentando come la cooperazione abbia "nei decenni garantito reddito alla maggioranza delle imprese agricole del comprensorio di produzione" e come il ruolo della cooperazione sia "prioritario nel sistema e nelle sfide che la rapida evoluzione dello scenario economico e sociale impongono. La cooperazione inoltre ha sempre fatto da componente di equilibrio sul mercato del latte sugli aspetti legati al prezzo."
Sull'ambiente e la salvaguardia del territorio, è intervenuto Lorenzo Frattini di Legambiente, il quale ha illustrato i due punti più sentiti dall'organizzazione ambientalista: i cambiamenti climatici e l'acqua come risorsa naturale da conservare e gestire anche attraverso la riqualificazione dei fiumi e le opere idrauliche. Non esclude possano essere presi in considerazione anche piccoli invasi, purché siano elementi inseriti in un progetto più ampio. L'ambientalista ha infine lanciato un appello alle organizzazioni per un maggiore coinvolgimento nella tutela del territorio in quanto, ha osservato "Sono profondamente convinto che questo territorio sé segnato in modo positivo dal Parmigiano Reggiano, ma quando mi si dice che il "parmigiano" difende i territori, su questo, mi dispiace, non sono d'accordo. Lo si difende quando si dibatte sulle infrastrutture, quando si dibatte sui piani regolatori, come abbiamo più volte segnalato alla presidenza del consorzio".
Nel quadro complessivo del territorio e della produzione, l'elemento di connessione è l'uomo, agricoltore e allevatore, rappresentato al convegno dai vertici delle Organizzazioni Agricole. Luca Cotti (Coldiretti), infatti ha contestato l'ultima affermazione dell'esponente degli ambientalisti e invece sottolinea come sia proprio l'agricoltore il custode del territorio. " le osservazioni che vorrei fare stamattina riguarda la distintività, che è già intrinseca nel marchio DOP. Il problema, come sosteneva Rovatti, è comunicare questa autenticità." Il rappresentante di Coldiretti infine, sottolineare come il consumatore stia finalmente premiando il prodotto, e invita a procedere a lunghi passi verso una alimentazione No Ogm delle bovine e a svolgere una vera azione rivolta al benessere animale.
Sulla stessa linea anche l'intervento del rappresentante di Confagricoltura. Per Roberto Gelfi infatti, il valore del territorio passa dall'agricoltore e la sua stanzialità. Focalizzarsi sull'erba medica vuol dire esaltare un grande fattore di distintività. E' certamente un concetto difficile ma "Occorre trovare le parole giuste per comunicare la foraggicoltura da erba medica" in opposizione alla foraggicoltura da mais.
Saverio Delsante (CIA Parma) ha invece esposto una sua diretta esperienza di valorizzazione del prodotto e del territorio. "I visitatori che arrivano ai nostri caseifici rimangono basiti quando apprendono della lavorazione", ha dichiarato Delsante, ma rimangono anche impressionati dal fatto che nel mestiere dell'allevatore non siano contemplate le ferie. La chiusura è stata lasciata a una domanda provocatoria: "I giovani come fanno a investire in agricoltura" con i miseri finanziamenti a loro destinati?
Come anticipato, le conclusioni sono state tratte da Simona Caselli.
L'assessora all'agricoltura, collegandosi all'intervento di Luigi Spinazzi, approfondisce il tema del cambiamento climatico esponendo i risultati della ricerca che analizza i dati dal 1961 al al 2015. Dati che dimostrano come effettivamente "non ci sia da discutere". Sulle montagne le temperature medie si sono sensibilmente innalzate e nonostante le precipitazioni non siano variate significativamente sono invece mutate le distribuzioni temporali e gli esperi prevedono che entro breve le piogge saranno concentrate nel periodo autunnale, con conseguente incremento delle problematiche connesse alla raccolta e gestione delle acque piovane in un periodo fortemente limitato e con precipitazioni molto più intense.
"Siamo in un territorio che, grazie a Dio, è segnato dal Parmigiano Reggiano", ha sottolineato l'assessora. Nella ricerca citata, infatti, viene anche evidenziato come la sostanza organica sia praticamente assente nei terreni agricoli a est di Bologna con grave preoccupazione per una prossima potenziae desertificazione.
Energia, bio-metano e economia circolare dovranno essere temi da affrontare con grandi investimenti in innovazione tecnologica di cui, peraltro, la Regione ha già iniziato a stanziare fondi, in particolare sulla bio-energia e sull'utilizzo dell'acqua nella coltivazione del mais.
La Caselli conferma l'interesse verso il benessere animale anche in forza del fatto che un argomento molto sentito dalla popolazione europea che l'ha innalzato al secondo posto tra le priorità. Per concludere si auspica di poter portare a casa le questioni più complesse ancora in sospeso sul disciplinare del Parmigiano Reggiano e in particolare la problematica connessa alle nascite in zona per cui occorrerà un maggior sforzo scientifico per "convincere" dell'importanza delle nascite da vacche che abbiano già prodotto latte per il parmigiano reggiano.
Come riflessione conclusiva, Simona Caselli, concorda sulla necessità di una comunicazione mirata e informativa che arrivi a meglio spiegare le questioni più spinose, come ad esempio la partita dei conservanti.
Dal 6 al 15 settembre appuntamento a Parma e Langhirano con la XXII edizione del Festival: un’intensa esperienza di piacere per conoscere e degustare il Prosciutto di Parma e apprezzare le bellezze del territorio.
7-8, 14-15, 21-22, 28-29 settembre c’è Finestre Aperte:
i prosciuttifici sono aperti al pubblico per assistere al ciclo di lavorazione
La Cittadella del Prosciutto di Parma
- Sabato 7 e domenica 8 settembre, Langhirano
I produttori raccontano la loro storia e propongono il Prosciutto di Parma in degustazione. Assaggi, incontri, laboratori del gusto e molto altro…
Il Bistrò del Prosciutto di Parma
Dal 9 al 15 settembre, a Parma
con un ricco calendario di eventi e appuntamenti gustosi
www.festivaldelprosciuttodiparma.com
Dal 6 all’8 settembre, a Langhirano, sulle colline parmensi, una tre giorni per scoprire la DOP Prosciutto di Parma e il territorio che le dà i natali. Sarà attiva la Cittadella del Prosciutto di Parma: previste degustazioni, cooking lesson a cura degli chef di Parma Quality Restaurants, wine pairing, esibizioni di taglio a mano. Da segnalare anche il live di Edoardo Bennato.
Momento clou del Festival del Prosciutto di Parma sarà “Finestre Aperte”: grazie a questa iniziativa, per quattro weekend consecutivi (7-8, 14-15, 21-22, 28-29 settembre), foodie e turisti potranno scoprire i segreti della lavorazione della DOP visitando i prosciuttifici della zona di produzione.
Dal 9 al 15 settembre, il Prosciutto di Parma sarà poi protagonista assoluto al Bistrot allestito in piazza Garibaldi a Parma, nell’ambito di “Settembre Gastronomico”.
Si aprirà venerdì 6 settembre a Langhirano la XXII edizione del Festival del Prosciutto di Parma: una tre giorni per parlare di una DOP simbolo dell’eccellenza del made-in-Italy alimentare nel mondo, per promuovere antiche tradizioni e un saper fare che si tramanda di generazione in generazione, e per scoprire un territorio ancora poco conosciuto, ma che ospita bellezze come il Castello di Torrechiara, con la straordinaria Camera d’Oro, completamente affrescata, e come l’abbazia benedettina rinascimentale nota come Badia di Santa Maria della Neve. Il tutto nel contesto della Riserva MAB UNESCO dell’Appennino Tosco-Emiliano. Il programma dell’edizione 2019 del Festival del Prosciutto di Parma è estremamente ricco: ecco alcuni highlight.
FINESTRE APERTE
Vero momento clou del Festival del Prosciutto di Parma è “Finestre Aperte” che nel 2019 e raddoppia, passando da due a quattro weekend, a copertura di tutto il mese di settembre: l’appuntamento è per il 7-8, il 14-15, il 21-22 e il 28-29 settembre. “Finestre Aperte” è un modo originale per portare alla conoscenza del largo pubblico le antiche tradizioni e il saper fare che si celano dietro il Prosciutto di Parma: le radici storiche dei primi antenati della DOP risalgono infatti al III secolo a.C. Già nel “De Rustica”, Catone il Censore descriveva una ghiotta conservazione delle cosce di suino, ottenuta con la salatura e la successiva asciugatura; unte poi con un po’ di olio, le cosce affrontavano il periodo di stagionatura. In occasione di “Finestre Aperte”, ogni weekend di settembre, i prosciuttifici del territorio parmense accoglieranno turisti e food lover, offrendo loro la possibilità di assistere al ciclo di lavorazione. A fare da guide saranno eccezionalmente gli stessi produttori, che racconteranno e mostreranno come le cosce di suino, grazie a una particolarissima combinazione di clima, tradizione e passione, diventino Prosciutto di Parma DOP. L’elenco dei prosciuttifici aderenti a “Finestre Aperte” e tutte le informazioni utili per prenotare e organizzare le visite saranno disponibili sul sito Web: www.festivaldelprosciuttodiparma.com
CITTADELLA DEL PROSCIUTTO
Dal 6 all’8 settembre, Langhirano ospiterà la Cittadella del Prosciutto: un’area dove 18 produttori della DOP racconteranno la propria storia e organizzeranno degustazioni di Prosciutto di Parma DOP, offerto in varie stagionature, a partire dai 12 ai 24 mesi, per arrivare anche ai 36 e più mesi. Previste anche esibizioni di taglio a mano del Prosciutto di Parma DOP: una vera e propria arte, che richiede un esercizio costante nel tempo per essere padroneggiata, e che è un mix tra rapidità, precisione e coreografia nella presentazione delle fette sul piatto.
PARMA QUALITY RESTAURANTS E ALTRE COLLABORAZIONI
Il Festival del Prosciutto di Parma vivrà anche di scambi e collaborazioni. Sul piano gastronomico, sarà coinvolto Parma Quality Restaurants, il Consorzio – riunisce 28 ristoratori del territorio – che rappresenta la più alta espressione della cucina parmense. Sabato 7 e domenica 8 settembre, gli chef Maria Amalia Anedda (Ristorante “Les Caves”, a Sala Baganza), Filippo Cavalli (Ristorante “Osteria dei Mascalzoni”, a Parma), Mariano Chiarelli (Ristorante “I Du Matt”, a Parma) e Nico Tamani (Ristorante “Vecchia Fucina”, a Traversetolo) animeranno due cooking lesson: appassionati di cucina e foodie potranno così apprendere alcuni segreti per valorizzare in cucina, in modo originale, il Prosciutto di Parma DOP. In collaborazione con il Consorzio di Tutela dei Vini Colli di Parma, sono previsti momenti di wine pairing: a suggerire quali sono i migliori vini del territorio da abbinare al Prosciutto di Parma DOP sarà Maura Gigatti, sommelier del Ristorante “I Du Matt”, che proprio pochi giorni fa è stata insignita da AIS Emilia del premio come Miglior Sommelier dell’Emilia. Il Festival del Prosciutto di Parma proporrà poi ricercati abbinamenti tra gelato salato e Prosciutto di Parma DOP: a firmarli sarà la gelateria Ciacco, del maestro gelatiere Stefano Guizzetti, strenuo fautore del metodo artigianale, apprezzato in tutta Italia per la creazione di gusti di gelato inconsueti, ottenuti senza alcun tipo di additivo.
EDOARDO BENNATO LIVE
Sabato 7 settembre, a partire dalle h 21:30, a Langhirano, sul palco allestito in Piazzale Celso Melli si esibirà il cantautore Edoardo Bennato, tra le voci rock più apprezzate dal pubblico italiano. L’autore di hit come “L’isola che non c’è”, “Un giorno credi”, “Il gatto e la volpe”, “Viva la mamma”, “Il rock di Capitan Uncino” sarà protagonista di un live di due ore.
BISTROT AI PORTICI DEL GRANO
Il Festival del Prosciutto di Parma vero e proprio vivrà poi un’appendice “cittadina” da lunedì 9 a domenica 15 settembre: l’appuntamento è a Parma, in Piazza Garibaldi, sotto i Portici del Grano, dove, nell’ambito di “Settembre Gastronomico”, sarà allestito un Bistrot. Da segnalare, tra le varie iniziative: giovedì 12 settembre, dalle h 18:30, l’appuntamento con Bruno Vanzan, campione mondiale di flair bartending e mixology, che proporrà i cocktail dell’estate 2019 in abbinamento a finger food a base di Prosciutto di Parma DOP; venerdì 13 settembre, dalle h 12:30, l’abbinamento con la Mozzarella di Bufala Campana DOP, con proposte gastronomiche; domenica 15 settembre, dalle h 19:00, le pizze gourmet proposte dal neonato Gruppo Parmense Pizzerie di Qualità, che riunisce 9 professionisti dell’arte della pizza accomunati dalla scelta di materie prime di eccellenza, preferibilmente locali, e dal ricorso a metodi di lavorazione artigianali.
(Foto Consorzio Prosciutto di Parma - A. Carra)
Editoriale: - Povero Mattarella, Di Maio e Zingaretti “danno i numeri”, Salvini ci ripensa... - Andamenti speculari e rovesciati per latte e burro nel corso del 2019 - Cereali e dintorni. Mercati ribassisti, ma attenzione ai risultati del Pro Farmer Crop Tour - Parmigiano Reggiano in festa a Monticelli Terme -
SOMMARIO Anno 18 - n° 34 25 agosto 2019
1.1 editoriale
Povero Mattarella, Di Maio e Zingaretti “danno i numeri”, Salvini ci ripensa...
2.1 lattiero caseario Andamenti speculari e rovesciati per latte e burro nel corso del 2019
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati ribassisti, ma attenzione ai risultati del Pro Farmer Crop Tour
4.1 cereali e dintorni tendenze.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prezzi ai minimi.
7.1 eventi parma Parmigiano Reggiano in festa a Monticelli Terme
8.1 mercato caseario Parmigiano Reggiano, via libera alla regolazione dell’offerta
8.2 politica C'eravamo tanto amati
13.1 eventi parmesan Torna “Caseifici Aperti”: il Re dei Formaggi apre le porte dei Caseifici!
8.1promozioni “vino” e partners
9.1 promozioni “birra” e partners
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Crescita del latte crudo nazionale di oltre il 22% nel corso del 2019 mentre analoga perdita l’ha registrata il burro. Padano stabile mentre il Parmigiano 30 mesi ha registrato un + 15% rispetto al 2018.
di Virgilio Parma 20 agosto 2019 -
LATTE SPOT – Il crudo spot nazionale è cresciuto del 22,73% (media 43,89/100 litri - agosto: 46,91) nel corso del 2019. Un’andamento contraddistinto da grandi risalite e sensibili ridimensionamenti che però hanno portato a una crescita consistente del prezzo medio 2019 rispetto al 2018. Meno marcata (+16,43%) ma comunque elevata anche la crescita del latte sono di provenienza estera. (media 38,20€/100 litri agosto: 41,76€/100 litri)
BURRO E PANNA – Speculare e rovesciato l’andamento del burro rispetto al latte spot. -23,43% la perdita del prezzo medio del burro CEE rispetto al 2018.
Borsa di Milano 19 agosto 2019:
BURRO CEE: 3,30 €/Kg (-2,9%)
BURRO CENTRIFUGA: 3,55 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,70 €/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,50 €/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,90 €/Kg.
MARGARINA luglio 2019: 0,87 - 0,93€/kg
Borsa di Verona 19 agosto 2019:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,70 – 1,90 €/Kg.
Borsa di Parma 9 agosto 2019
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 13 agosto 2019
BURRO ZANGOLATO: 1,10 - 1,10 €/kg.
GRANA PADANO – Milano 19 agosto 2019 – il Grana Padano ha mostrato luci e ombre in questa fase del 2019. se il fuori sale ha registrato un incremento del prezzo medio del 28,22% (media 6,57€/kg, agosto: 6,63€/kg.) mentre sono rimaste invariate le altre stagionature
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,95 – 8,05 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,55 - 8,75 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 9,00 - 9,20 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,55 - 6,70 €/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 9 agosto 2019 – Praticamente invariati i listini del 12 mesi (+0,96%) nel corso del 2019 mentre, rispetto all’anno precedente, sono risultati sensibili gli aumenti dei prezzi all’ingrosso delle altre stagionature. Il 30 mesi ha avuto un incremento del 15,87% (media 14,03€/kg. e agosto 14,06€/kg).
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,75 - 13,25 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)
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(Grafici)
Il Consorzio si sente pronto ad affrontare le minacce di Trump, convinto che l’applicazione dei dazi rappresenterebbe un danno, prima di tutto, per il consumatore americano.
Reggio Emilia, 19 agosto 2019 -
Il Consorzio Parmigiano accoglie con entusiasmo il via libera del Ministero delle Politiche Agricole al Piano di Regolazione offerta del Parmigiano Reggiano per il triennio 2020/2022.
Il decreto n. 8868 firmato dal Ministro Gian Marco Centinaio il 13 agosto 2019 arriva in un periodo particolarmente felice per il Re dei Formaggi. I 3,7 milioni di forme (circa 148 mila tonnellate) prodotte nel 2018 rappresentano il livello più elevato nella storia del Parmigiano Reggiano. Il Parmigiano Reggiano rappresenta, non solo il primo marchio Dop al mondo per influenza (classifica “The Most Influential Brands 2018” curata da IPSOS), ma anche il primo prodotto food DOP/IGP per valore alla produzione (rapporto Qualivita-Ismea). Un giro d’affari al consumo pari a 2,4 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l’estero (l’export è pari al 40%): una valvola di sfogo per una produzione in continua espansione che ha bisogno di nuovi spazi di mercato.
Lo sviluppo produttivo nell’ultimo triennio (+12%) è stato accompagnato da un consolidamento dei redditi sostenuto da quotazioni del formaggio stabili e remunerative per l'intera filiera. Nel 2019 la quotazione del prodotto alla produzione ha sfondato i il tetto storico degli 11 euro al chilo (stagionatura 12 mesi).
"Un contributo importante a questi risultati" afferma il Presidente Nicola Bertinelli "è venuto proprio dal Piano produttivo che negli ultimi anni ha dato certezze alla programmazione delle imprese ed accompagnato una crescita regolare e risorse aggiuntive per un grande rilancio della marca Parmigiano Reggiano".
Con il nuovo Piano regolazione offerta 2020-2022 vengono confermati i pilastri precedenti: quote di produzione assegnate agli allevatori e contribuzione aggiuntiva versata da chi supera i livelli soggettivi. Un piano innovativo, semplice ed efficace che permetterà alle aziende di crescere in modo razionale e con flessibilità, così da potere reagire prontamente ai cambiamenti del mercato.
Per adattare l'efficacia dello strumento alle condizioni produttive, è possibile infatti intervenire di anno in anno sul punto di riferimento, sul livello di contribuzione, e con sconti per politiche mirate legate alla qualità o categorie specifiche di produttori. Già entro il 15 ottobre 2019 il Consiglio di Amministrazione e l'Assemblea saranno chiamati a formulare importanti proposte in tal senso.
"Grazie a questo risultato" continua Bertinelli "ora potremo concentrarci al 100% sulla minaccia dei dazi Usa che proprio in questa calda estate rischia che gettare al vento il lavoro di anni. Ma siamo convinti di poter far comprendere all'Amministrazione Usa che i dazi sul Parmigiano Reggiano sarebbero prima di tutto un boomerang per i consumatori americani e le tante imprese Usa che vivono con il nostro prodotto".
Il mercato americano è, dopo la Francia, il secondo mercato estero per il Re dei Formaggi. Ogni anno le aziende esportano oltre 10 mila tonnellate e i volumi sono destinati ad aumentare. Il consumatore americano è un consumatore evoluto, attento alla sostenibilità, alla tracciabilità, alla naturalità del prodotto e ai valori che rendono il Parmigiano Reggiano un’icona del Made in Italy. Per questo, il Consorzio ha grandi progetti negli Stati Uniti e pensa che in tempi brevi possano diventare il primo mercato estero, fino a raddoppiare le quote da qui al 2025.
Trump minaccia di applicare un dazio pari al valore del prodotto importato. Ciò significa che il dazio passerebbe da 2,15 dollari a 15 dollari al kg. Considerando i vari passaggi che subisce il formaggio da quando arriva all’importatore a quando raggiunge lo scaffale del supermercato, si può stimare che il costo del Parmigiano Reggiano passerebbe da 40 dollari a 60 dollari al kg. Ad un aumento di prezzo corrisponderà inevitabilmente un crollo dei consumi. In queste ultime settimane il Consorzio si è relazionato con gli operatori americani che trasformano il prodotto, essi hanno prospettato uno scenario inquietante, vale a dire una riduzione dei consumi pari all’80-90%.
A beneficiarne sarebbe senza dubbio il Parmesan prodotto negli Stati Uniti che, pur non avendo nulla a che spartire con il Re dei Formaggi, può essere grattugiato sulla pasta ad un costo decisamente contenuto. Il Parmigiano Reggiano è una DOP e ha un legame indissolubile con il territorio d’origine del quale è espressione. Il consumatore che acquista il Parmesan è spesso convinto di acquistare un prodotto italiano. Il Consorzio ha mostrato ad un campione significativo di consumatori americani un Parmesan che riportava in etichetta l’indicazione esplicita “Made in Winsconsin”. Due terzi del campione intervistato ha dichiarato di ritenere il prodotto di provenienza italiana. Per questo motivo il Consorzio del Parmigiano Reggiano si batte affinché, anche fuori dall’Unione Europea, il nome Parmesan possa essere utilizzato solo per l’autentico prodotto Parmigiano Reggiano. Altrimenti, non saranno solo le aziende italiane a subire un danno, ma tutti i consumatori americani che vengono ingannati perché acquistano un fake nella consapevolezza di acquistare il vero Parmigiano Reggiano.
Infine, non bisogna dimenticare che il Parmigiano Reggiano genera ricchezza anche per i trasformatori degli Stati Uniti. Solo un 25% del prodotto finisce negli store in forme intere senza subire lavorazioni. Le aziende americane porzionano le forme, producono diversi formati, grattugiano il prodotto, lo utilizzano per differenti preparazioni. Questo business vale circa 200 milioni di dollari e vanno tutti nelle tasche degli Stati Uniti. Nel caso in cui aumentassero i dazi e la quota export si riducesse drasticamente, questo indotto andrebbe a scomparire. E questo discorso vale anche per il gettito generato dai dazi. Se Trump applicasse veramente un dazio pari al valore del prodotto importato, le vendite di ridurrebbero a tal punto da produrre un gettito inevitabilmente inferiore a quello attuale che è pari a 22 milioni di dollari.
Editoriale: - I botti di Ferragosto. - Le sorprese in dote all’USDA del 12 agosto - Allerta, pezzi di vetro nell'Aglio, olio e peperoncino -E’ allarme per i calabroni killer, un morto in Italia e un ferito grave in Spagna - Buon Ferragosto! -
SOMMARIO Anno 18 - n° 33 18 agosto 2019
1.1 editoriale
I botti di Ferragosto.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. 6 agosto 2019
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Le sorprese in dote all’USDA del 12 agosto.
4.1 cereali e dintorni tendenze. Ripresa delle quotazioni nazionali
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La sorpresa soia come era prevedibile
6.1 sicurezza alimentare Allerta, pezzi di vetro nell'Aglio, olio e peperoncino
6.2 salute e sicurezza E’ allarme per i calabroni killer, un morto in Italia e un ferito grave in Spagna.
7.1 ferragosto Buon Ferragosto!
8.1promozioni “vino” e partners
9.1 promozioni “birra” e partners
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Cereali e dintorni. Secondo Ismea, la campagna nazionale si è chiusa evidenziando una ripresa delle quotazioni. La campagna di commercializzazione 2018/19, secondo Ismea, si è chiusa evidenziando una ripresa delle quotazioni all’origine del frumento tenero che si è attestato su una quotazione media di campagna pari a circa 214 euro/t sia sulla piazza di Milano sia di Bologna, in aumento di 13% in entrambe i casi.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 agosto 2019 - Lieve ripresa dei raccolti del frumento tenero che dovrebbero raggiungere poco più di 2,8 milioni di tonnellate. I raccolti del duro dovrebbero scendere a circa 4 milioni di tonnellate. In rialzo le quotazioni
I segnali di tendenza di lunedi 12 agosto 2019...
- Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali -
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Editoriale: - Un Italiano a Parigi,- Lattiero caseario. Latte spot e burro in caduta libera, stop crema e formaggi.- DOP IGP, la qualità dei territori. - Sabato 7 settembre torna a Bologna la Festa del BIO - Apicoltura. La Regione investe 560 mila euro - Cimice asiatica, Alleanza Cooperative chiede un tavolo di crisi - Fiume Po, scatta l’operazione “Argini Sicuri” -
SOMMARIO Anno 18 - n° 32 11 agosto 2019
1.1 editoriale
Un Italiano a Parigi,
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte spot e burro in caduta libera, stop crema e formaggi. -
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati ancora turbati. In attesa dei dati USDA.
4.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 agroalimentare dop igp DOP IGP, la qualità dei territori.
6.2 bio eventi Sabato 7 settembre torna a Bologna la Festa del BIO
7.1 apicoltura Apicoltura. La Regione investe 560 mila euro
7.2 rischio cimice asiatica Cimice asiatica, Alleanza Cooperative chiede un tavolo di crisi
8.1 argini sicuri Fiume Po, scatta l’operazione “Argini Sicuri”
9.1promozioni “vino” e partners
10.1 promozioni “birra” e partners
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Al centro di SANA City, l’evento organizzato da FederBio in collaborazione con AssoBio e con la partecipazione di Kyoto Club e del WWF animerà Palazzo Re Enzo a partire dalle 15.10 attraverso approfondimenti e show cooking con degustazioni.
Bologna, 2 agosto 2019 – Vivi il buono del biologico. Sabato 7 settembre l’appuntamento è a Palazzo Re Enzo, nel cuore di Bologna, con la Festa del BIO edizione 2019.
L’obiettivo della manifestazione, aperta a tutti, è far conoscere e far vivere il vero biologico attraverso talk divulgativi per riflettere su un approccio più attento verso lo spreco alimentare, i cambiamenti climatici, l’ambiente e la salute, alternati a momenti di show cooking con degustazioni di prodotti e ricette bio.
Il primo approfondimento dal titolo “Cambia la terra per ridurre gli sprechi alimentari” intende analizzare questo fenomeno che secondo la FAO riguarda un terzo di tutti i prodotti alimentari a livello mondiale. Personalità di rilievo, ricercatori ed esperti si confronteranno sul cibo come bene comune e su come le produzioni da filiere corte, biologiche e locali possano contribuire a ridurre lo spreco e le rilevanti ripercussioni negative a livello socio-economico e ambientale.
Il secondo talk, in programma alle ore 18, è dedicato a un altro tema di grande attualità: i cambiamenti climatici. L'agricoltura biologica può vantare un forte potenziale nella mitigazione dei cambiamenti climatici, poiché è in grado di sequestrare notevoli quantità di carbonio nei suoli e di ridurre le emissioni dei gas serra, grazie all’esclusione di prodotti chimici di sintesi e all’uso ottimale di pratiche agronomiche.
Al termine dei talk, lo chef Riccardo Facchini de La Prova del Cuoco realizzerà live degustazioni a base di prodotti biologici.
FederBio ( www.feder.bio ) è una federazione nazionale nata nel 1992 per iniziativa di organizzazioni di tutta la filiera dell’agricoltura biologica e biodinamica, con l’obiettivo di tutelarne e favorirne lo sviluppo. FederBio socia di IFOAM e ACCREDIA, l’ente italiano per l’accreditamento degli Organismi di certificazione, è riconosciuta quale rappresentanza istituzionale di settore nell’ambito di tavoli nazionali e regionali.
Attraverso le organizzazioni associate, FederBio raggruppa la quasi totalità della rappresentanza del settore biologico, tra cui le principali realtà italiane nei settori della produzione, distribuzione, certificazione, normazione e tutela degli interessi degli operatori e dei tecnici bio.
La Federazione è strutturata in cinque sezioni tematiche e professionali: Produttori, Organismi di Certificazione, Trasformatori e Distributori, Operatori dei Servizi e Tecnici, Associazioni culturali. FederBio garantisce la rigorosità e la correttezza dei comportamenti degli associati in base al Codice Etico e verifica l’applicazione degli standard comuni.
E' online il nuovo sito del Ministero delle Politiche Agricole, Forestali e Turismo. Ogni mese una regione è messa in evidenza con i propri prodotti tipici di qualità. Presto anche una APP integrata con agriturismi e beni Culturali.
Di LGC 7 agosto 2019 - "Vuoi scoprire il territorio italiano e il suo patrimonio eno-gastronomico? Vuoi scoprire i prodotti DOP, IGP e STG tipici di una specifica area geografica? Cerca direttamente un prodotto o una regione e inizia la tua scoperta dell’Italia all’insegna della qualità garantita."
E' questo l'invito che viene dalla Home Page del nuovo sito messo recentemente online dal MIPAAFT e che ogni mese pone in evidenza una Regione italiana e i suoi prodotti tipici.
Facile e intuitivo, il nuovo sito del Ministero consente di navigare tutta l'Italia attraverso i suoi prodotti. Il portale è perciò una raccolta organizzata dell'immenso giacimento enogastronomico del Bel Paese (299 prodotti agroalimentari, 524 vini) che, attraverso le chiavi di ricerca per prodotto, piuttosto che per territorio, consente di raggiungere rapidamente ai contenuti relativamente ai prodotti piuttosto che agli eventi e alle notizie raccolte e proposte per il pubblico dei consumatori o invece degli operatori.
Presentato lo scorso 25 luglio e pubblicato dal primo di agosto, il portale è un progetto innovativo, per Target (mette insieme Consumatori, Turisti, Operatori Economici), per le Tematiche (Valorizzazione, Educazione, Nuove Tecnologie), per l'Approccio (condotte survey dedicate per raccogliere le esigenze degli Operatori) e per le Informazioni (il patrimonio dei disciplinari reso fruibile ad un vasto pubblico).
"I prodotti Dop e Igp rappresentano - ha dichiarato il Ministro Sen. Gian Marco Centinaio - uno strumento di tutela delle eccellenze italiane e delle produzioni legate al territorio ma anche un'attrattiva per il settore turistico con importanti ricadute sull'economia locale. Lo sviluppo del territorio è sempre più connesso a quelle che sono le sue tipicità. Dobbiamo continuare a lavorare sulla promozione, l'innovazione e la tutela. Unire i prodotti agroalimentari al turismo. Celebrare il made in Italy nel mondo".
Il Portale può diventare una opportunità per i tanti Territori e Denominazioni che rappresentano un Patrimonio del nostro Paese, talvolta ancora poco esplorato. Tutti i prodotti e territori, con questo Portale, hanno occasione di essere allo stesso modo presenti in rete, di farsi conoscere, creare rete.
"Il mondo oggi chiede informazione attraverso la rete - ha proseguito il Ministro - ed è in questa direzione che ci dobbiamo muovere, per cogliere appieno il potenziale che offre il digitale. Questo portale può contribuire a rafforzare l'immagine delle DOP e delle IGP e attrarre visitatori che vogliono mangiare, bere, vivere ciò che offrono i nostri territori".
Come anticipato, il Ministero sta già lavorando, per quanto riguarda l'App a integrare i dati sugli Agriturismi riconosciuti dal Mipaaft e i dati relativi ai Beni Culturali.
WEB SITE: https://dopigp.politicheagricole.it/web/guest
Foto copertina: Ministro Gian Marco Centinaio a Confcooperative Parma 11 novembre 2018.
Qualche novità: per il latte spot si ferma lo scremato estero; continua il calo del burro con riduzioni percentuali elevate mentre la crema si arresta.
di Virgilio e Jacopo Parma 6 agosto 2019 -
LATTE SPOT – Il crudo spot nazionale continua la sua contrazione dei prezzi a 46,40 e 47,43 €/100 al litro; il latte intero pastorizzato spot estero scende con – 4,9% punti tra 37,63 e 41,76 €/100 al litro. Invece latte scremato pastorizzato spot estero rimane stabile tra 22,25 e 23,29 €/100 al litro.
BURRO E PANNA – Settimana dal netto calo dei prezzi del burro a Milano, in particolare sul pastorizzato (-5,6) e lo zangolato (-6,3%). In forte discesa anche lo zangolato parmigiano e reggiano (1,10€/kg), mentre improvvisa frenata sulle quote della crema. A Verona invece continua il ribasso dei prezzi anche per la panna.
Borsa di Milano 5 agosto 2019:
BURRO CEE: 3,30 €/Kg (-2,9%)
BURRO CENTRIFUGA: 3,55 €/Kg. (-2,7%)
BURRO PASTORIZZATO: 1,70 €/Kg. (-5,6%)
BURRO ZANGOLATO: 1,50 €/Kg. (-6,3%)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,64 €/Kg. (=)
MARGARINA luglio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)
Borsa di Verona 5 agosto 2019: (- 2,78%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,65 – 1,85 €/Kg.
Borsa di Parma 2 agosto 2019 (- 4,0 %)
BURRO ZANGOLATO: 1,20 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 06 agosto 2019 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 - 1,10 €/kg.
GRANA PADANO – Milano 5 agosto 2019 – Invariati i prezzi del Grana Padano in tutte le stagionature.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,95 – 8,05 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,55 - 8,75 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 9,00 - 9,20 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,55 - 6,70 €/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 2 agosto 2019 – Listino invariato anche per Il Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,75 - 13,25 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)
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(Grafici)
Lunedì 30 luglio l’oro nero protagonista di Tutto Chiaro e il 7 agosto a Uno Mattina. Le due trasmissioni del palinsesto mattutino di Rai Uno hanno dedicato spazio al prezioso alimento con servizi e la presenza in studio, nella puntata del 30 luglio, del Direttore del Consorzio di Tutela Federico Desimoni.
Importante passerella televisiva per l’Aceto Balsamico di Modena IGP che in una sola settimana ha per ben due volte conquistato uno spazio di rilievo in importanti trasmissioni del palinsesto estivo mattutino di Rai Uno.
“Quest’anno – ha commentato il Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP Mariangela Grosoli – ricorre il decennale dalla registrazione della denominazione come Indicazione Geografica Protetta a livello comunitario. Un riconoscimento che ha inciso positivamente sull’intero comparto degli aceti balsamici di Modena che costituiscono un elemento di fondamentale importanza per il tessuto sociale, culturale ed economico del territorio modenese e della Regione Emilia Romagna. L’occasione che ci è stata data in concomitanza di tale ricorrenza, di portare il nostro prodotto in televisione, sulla prima rete Rai in una fascia oraria tendenzialmente favorevole e soprattutto in un contesto qualificato, è un ottimo viatico per veicolare le informazioni al consumatore in modo semplice e immediato”.
La prima vetrina mediatica, è stata la puntata di lunedì 30 luglio di Tutto Chiaro, programma in onda tutti i giorni sulla prima rete nazionale dalle 10.30 alle 11.30 condotto dalla giornalista Monica Marangoni insieme a Cataldo Calabretta, con la regia di Sergio Spanu e Nicola Sisto Capo Autore e Capo Progetto.
In tale occasione, l’Aceto Balsamico di Modena si è reso protagonista con un servizio girato in alcune delle più significative realtà produttrici di aceto balsamico del territorio, coadiuvato dalla presenza in studio del Direttore del Consorzio di Tutela Federico Desimoni, il quale ha risposto alle domande della conduttrice Monica Marangoni in merito alle tematiche della produzione dell’Aceto Balsamico di Modena IGP. Tra i temi trattati in studio, anche l’attualissimo e caldissimo tema delle contraffazioni, che nel caso del Balsamico – uno dei prodotti più esposti a tali frodi per la sua notorietà soprattutto all’estero dove viene esportato oltre il 90% della produzione - si sono risolte anche di recente in una serie di esiti giuridici positivi in campo internazionale, con il riconoscimento della tutela da parte di tribunali esteri. In finale di puntata, spazio anche ai consigli di abbinamento ideale del prezioso condimento, per meglio esaltarne le caratteristiche organolettiche e conferire plusvalore al piatto cui si accompagna.
Insieme al Direttore del Consorzio Federico Desimoni sono intervenuti in puntata altresì il dietista Giuliano Ubezio che ha narrato le proprietà dell’aceto e la chef Giovanna Guidetti del ristorante Osteria La Fefa di Finale Emilia (MO), che ha mostrato l’utilizzo del prezioso condimento in una ricetta preparata in real time in studio.
La settimana da protagonista sul piccolo schermo dell’Aceto Balsamico di Modena IGP continua altresì mercoledì 7 agosto con l'intervista al Presidente del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Mariangela Grosoli ed un servizio all’interno del contenitore mattutino di Rai Uno, Uno Mattina Estate, condotto da Valentina Bisti e Roberto Poletti, con la regia di Cristiana Bordin.
Ad accompagnare le telecamere della prima rete alla scoperta dei segreti del balsamico tra le attività storiche, l’inviato Francesco Gasparri; ad andare in onda, le immagini girate negli ambienti di produzione, contestualizzate in un paesaggio di rara bellezza - quali sono i vigneti da cui si trae l’uva destinata a divenire Aceto Balsamico di Modena IGP – ed accompagnate da una narrazione che pone l’attenzione altresì agli aspetti più strettamente storici di questa eccellenza tutta modenese.
Un tavolo urgente di crisi, allargato anche agli altri Ministeri competenti (Salute, Ambiente) e a tutte le Regioni coinvolte, per valutare ogni possibile iniziativa e lo stanziamento di risorse straordinarie da attivare per dare una pronta risposta alle migliaia di produttori agricoli coinvolti dall’emergenza della cimice asiatica che sta causando la perdita fino al 100% del raccolto delle pere. È questa la richiesta contenuta nella lettera che il presidente di Alleanza cooperative agroalimentari Giorgio Mercuri ha inviato oggi al Ministro delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo Gian marco Centinaio.
Obiettivi del tavolo, secondo l’Alleanza cooperative, sono “l’individuazione di interventi rapidi di sostegno ai produttori colpiti e la definizione di nuovi urgenti strumenti per contrastare la diffusione della cimice asiatica sull’intero territorio nazionale, accelerando anche l’introduzione dell’unico vero antagonista della cimice ossia la vespa samurai”.
È ormai fortissima infatti la preoccupazione per la situazione di crisi che sta investendo la frutticoltura nell’area del nord Italia, in particolare in Emilia Romagna e in Veneto, a causa della concomitante presenza dei danni ingentissimi causati dalla cimice asiatica, da malattie fungine fuori controllo e molto aggressive e dal verificarsi di una contemporanea e significativa moria delle piante da frutto.
Una situazione che risulta aggravata quest’anno da un andamento climatico eccezionale che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di molte aziende agricole e la competitività della stessa filiera produttiva, con perdite di produzione delle singole aziende stimabili dal 40% al 100%.
Nelle principali regioni frutticole la cimice asiatica, dopo aver attaccato le piante di drupacee (pesche, nettarine, susine e ciliegie) e di mele, sta ora piombando come un flagello sugli alberi di pere, produzione di cui la regione è leader con oltre il 70% dei quantitativi nazionali che superano le 700mila tonnellate. “Molte delle aziende agricole che conferiscono il prodotto alle nostre cooperative hanno danni sul 100% delle loro piante, la situazione è fortemente compromessa e si rischia in molte zone, specie nel ferrarese, di non raccogliere il prodotto”.
Arrivata in Italia nel 2012 grazie all’importazione di alberi da frutta, la cimice asiatica, complice i cambiamenti climatici, si riproduce con un ritmo elevatissimo - una femmina depone fino a 400 uova - è resistente sia agli antagonisti naturali che agli antiparassitari più diffusi.
“Questa drammatica crisi, il cui impatto finanziario sulle imprese è notevolissimo – si legge ancora nella missiva del presidente Mercuri - si sta allargando adesso anche ad altri prodotti (orticole, soia e grano) e regioni come il Friuli Venezia Giulia e il Piemonte ed è prevedibile che i danni aumentino ulteriormente”.
Editoriale: -Tra diritto alla privacy e buongusto. Quando sbattere il mostro in “prima pagina”? - Lattiero caseario. Leggero calo del latte spot, burro crema e panna ancora giù - Cereali e dintorni. Attenzione alla criticità logistica di agosto.- Energia da scarti agricoli, la Regione Emilia Romagna investe 6,8 milioni -
SOMMARIO Anno 18 - n° 31 04 agosto 2019
1.1 editoriale
Tra diritto alla privacy e buongusto. Quando sbattere il mostro in “prima pagina”?
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Leggero calo del latte spot, burro crema e panna ancora giù.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Attenzione alla criticità logistica di agosto.
4.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 energia verde Energia da scarti agricoli, la Regione Emilia Romagna investe 6,8 milioni
6.2 ambiente e eventi Anche la diga del Molato nel programma di Confluenze Festival
7.1 acqua e caldo L’acqua c’è, per ora.
8.1promozioni “vino” e partners
9.1 promozioni “birra” e partners
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Apicoltura. La Regione investe 560 mila euro per il miglioramento della qualità del miele, ripopolamento alveari e salute delle api. L'assessore Caselli: "Poste le basi per il rilancio di un settore che sta vivendo un'annata difficile a causa del meteo avverso". Via libera dalla Giunta regionale al bando che dà attuazione agli interventi della prima annualità del Programma regionale triennale 2020-2022. Domande fino al 19 novembre prossimo.
Bologna –
Acquisto di interi sciami e famiglie con api regine per favorire il ripopolamento degli alveari minacciati dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici e dell’uso scorretto dei prodotti chimici per la difesa delle colture; sostegno alle analisi di laboratorio finalizzate al miglioramento della qualità del miele; ammodernamento delle attrezzature per la conduzione degli apiari, i laboratori di smielatura e per praticare il nomadismo, cioè lo spostamento delle arnie sul territorio seguendo le fioriture stagionali; nuovi metodi di lotta contro le malattie delle api; potenziamento dell’assistenza tecnica; frequenza di corsi di aggiornamento professionale.
Sono alcuni degli interventi finanziati dal bando varato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale che ha messo a disposizione quasi 560 mila euro per dare attuazione al piano 2019-2020 di aiuti al settore dell’apicoltura, primo step del Programma regionale triennale 2020-2022 approvato la settimana scorsa dall’Assembla legislativa che ha stimato un fabbisogno complessivo che sfiora i 3 milioni di euro nel prossimo triennio. Metà delle risorse sono di provenienza comunitaria, l’altra metà è resa disponibile dal Governo italiano. Il budget per il 2019 è stato calcolato in base al numero di alveari presenti in Emilia-Romagna a fine 2018; 113 mila quelli censiti dall’Anagrafe apistica nazionale.
Il bando è già aperto e le domande devono essere presentate attraverso la piattaforma informatica di Agrea (Sop) fino al 19 novembre 2019. Gli aiuti sono in prevalenza riservati ad apicoltori singoli e/o aderenti a cooperative. associazioni apistiche, organizzazioni di produttori e, in parte, anche a enti ed istituti di ricerca. I contributi si riferiscono a spese sostenute nel periodo 1° agosto 2019-31 luglio 2020 e le percentuali di aiuto variano dal 50% al 100% a seconda della tipologia dell’intervento.
“L’apicoltura- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli- è un settore di crescente importanza economica in Emilia-Romagna, anche se quest’anno sta vivendo un’annata sfavorevole a causa delle cattive condizioni meteo della stagione primaverile, con piogge insistenti nello scorso mese di maggio che hanno provocato un drastico calo della produzione di miele. Grazie al programma triennale di aiuti e alla nuova legge approvata nel marzo scorso dall’Assemblea legislativa che ha rafforzato le misure di tutela delle api come sentinelle dell’ambiente poniamo le basi per il rilancio del settore nel segno della qualità e della tipicità della produzione”.
La ripartizione dei finanziamenti
La tranche più sostanziosa dei fondi del bando 2019-2020 è riservata agli interventi di assistenza tecnica e ai servizi di supporto tecnico-specialistico (281 mila euro), in cui rientrano anche i contributi per l’acquisto di attrezzature per la conduzione degli apiari e per la lavorazione, confezionamento e conservazione dei prodotti dell’alveare (miele, polline, pappa reale, ecc.). A seguire, in ordine di importo decrescente, figurano gli aiuti per l’acquisto di attrezzature per favorire la transumanza e la creazione di una banca dati regionale per la mappatura delle aree nettarifere e la georeferenziazione degli apiari (oltre 81 mila euro); gli interventi di lotta alle malattie dell’alveare (74 mila euro); le misure di sostegno ai laboratori di analisi su prodotti dell’apicoltura (circa 51 mila euro) e ai progetti di ricerca (50 mila euro). Infine, i contributi per l’acquisto di materiale apistico vivo, nuclei e famiglie di api con regine (10 mila euro) e per il miglioramento della qualità (10 mila euro).
Entro il 4 marzo 2020 saranno approvate le graduatorie regionali suddivise per misura, con priorità a favore di giovani, biologico e produzioni integrate, assistenza tecnica, azioni collettive per la lotta alle malattie e, tra l’altro, aziende che hanno subito danni per le avversità atmosferiche che hanno duramente colpito gli allevamenti di api all’inizio della stagione produttiva. /G.Ma
Contrazione dei prezzi per il latte spot. I derivati continuano la costante discesa dei prezzi. Nei formaggi leggero calo del Parmigiano Reggiano 24 mesi.
di Virgilio e Jacopo Parma 30 luglio 2019 -
LATTE SPOT – Aggiornamenti di segno negativo per il latte spot. Il crudo spot nazionale registra un calo a 46,91 e 47,94 €/100 al litro; il latte intero pastorizzato spot estero cala di altri -3,6% punti tra 41,24 e 42,27 €/100 al litro; il latte scremato pastorizzato spot estero invece arriva a -4,3 % tra 22,25 e 23,29 €/100 al litro.
BURRO E PANNA – Non si arresta la contenuta decrescita dei listini per il burro; zangolato parmigiano in calo rispetto alla settimana scorsa, mentre al contrario stop per costo dello zangolato reggiano. Novità invece per panna e crema: dopo la salita della settimana scorsa e un periodo di stabilità, si registra un crollo netto con meno cinque punti percentuali sul listino e di -4,5% per la seconda. Capitolo margarina: il nuovo aggiornamento mensile non segnala alcuna variazione.
Borsa di Milano 29 luglio 2019:
BURRO CEE: 3,40 €/Kg (-1,4%)
BURRO CENTRIFUGA: 3,65 €/Kg. (-1,4%)
BURRO PASTORIZZATO: 1,80 €/Kg. (-2,7%)
BURRO ZANGOLATO: 1,60 €/Kg. (-3,0%)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,64 €/Kg. (-3,5%)
MARGARINA luglio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)
Borsa di Verona 29 luglio 2019: (-5,26%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,70 – 1,90 €/Kg.
Borsa di Parma 26 luglio 2019 (-3,8%)
BURRO ZANGOLATO: 1,25 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 30 luglio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,25 - 1,25 €/kg.
GRANA PADANO – Milano 29 luglio 2019 – Le stagionature del Grana Padano rimangono a prezzo fisso.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,95 – 8,05 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,55 - 8,75 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 9,00 - 9,20 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,55 - 6,70 €/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 26 luglio 2019 – Medesimi prezzi della settimana precedente per Il Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,75 - 13,25 €/Kg. (- 0,4%)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)
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Agricoltura. Produrre energia "verde" da scarti agricoli. La Regione ci crede e investe 6,8 milioni. L'assessore Caselli: "Un'occasione di crescita per il settore, nella direzione di un'agricoltura che riduce le proprie emissioni e punta a divenire sempre più autonoma sul piano energetico"
Saranno finanziati impianti per produrre energie rinnovabili da sottoprodotti o scarti agricoli oltre a impianti eolici, solari ed idroelettrici. Domande entro il 29 novembre
Bologna – Nuove opportunità di crescita per le aziende agricole e benefici per l’ambiente con l’energia verde generata da risorse naturali come acqua, sole, aria o dai sottoprodotti e scarti delle produzioni agricole e agroalimentari.
E’ l’occasione offerta alle imprese agricole dell’Emilia-Romagna con il bando regionale, il secondo previsto dal Psr 2014-2020, che mette a disposizione oltre 6,8 milioni di euro.
Obiettivo del bando è diversificare le attività agricole, con un’attenzione forte all’agricoltura sostenibile e alla riduzione del consumo di combustibili fossili: i finanziamenti andranno infatti a beneficio di aziende agricole che si impegnano a realizzare impianti per la produzione, la distribuzione e la vendita di energia e/o calore.
Per quanto riguarda le bioenergie, non potranno essere utilizzate colture dedicate ma solo scarti e sottoprodotti agricoli in un’ottica di economica circolare.
“Con questo bando abbiamo messo a disposizione nuove risorse per diversificare le attività delle imprese agricole attraverso la produzione e la vendita di energia pulita e rinnovabile - ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli -. Vogliamo dare anche ad altre aziende dell’Emilia-Romagna l’opportunità di integrare il proprio reddito aziendale così come è avvenuto nel 2016 con il primo di questi bandi che ha reso possibile l’attivazione di 56 interventi a fronte di circa 4,2 milioni di euro di contributi concessi. Un’occasione di crescita per gli agricoltori che va nella direzione di un’agricoltura che riduce le proprie emissioni e punta a divenire sempre più autonoma sul piano energetico”.
Cosa prevede il bando
Tra i diversi interventi è previsto il finanziamento di caldaie alimentate a biomassa legnosa, sotto forma di cippato o pellets; impianti per produzione di biogas dai quali ricavare energia termica e elettrica o biometano; impianti che sfruttano altre fonti di energia rinnovabile come quella eolica, solare, idro-elettrica.
Inoltre, è possibile realizzare impianti per ricavare pellets e combustibili da materiale vegetale proveniente da scarti e sottoprodotti agricoli e forestali, piccole reti per la distribuzione dell'energia e impianti “intelligenti” per lo stoccaggio dell’energia al servizio delle centrali o dei microimpianti realizzati. Sono esclusi dal finanziamento gli impianti fotovoltaici realizzati a terra.
Indipendentemente dal tipo di produzione, gli impianti dovranno avere potenze pari ad un massimo di 1 Mega watt elettrico o 3 Mega watt termici. Dovranno inoltre essere dimensionati per produrre energia elettrica o calorica in quantità superiore ai consumi aziendali così da poter essere venduta o ceduta a terzi.
La materia prima che alimenterà le strutture, dovrà provenire dall’azienda stessa o da altre del territorio unite da un accordo di filiera, entro una distanza massima di 70 chilometri.
Le imprese possono presentare progetti di spesa a partire da 20mila euro e senza limiti: il contributo massimo sarà comunque calcolato nel rispetto del regime “de minimis” e non potrà quindi superare i 200mila euro.
Il contributo sarà in conto capitale modulabile tra il 20 e il 50% della spesa ammessa, nel rispetto dei limiti di cumulabilità con altri incentivi pubblici per le energia da fonti alternative. E’ possibile chiedere un anticipo del 50% dell’importo assegnato.
Nelle graduatorie sono previsti punteggi aggiuntivi, a parità di requisiti, per le aziende agricole di montagna e per i giovani agricoltori che abbiano usufruito nei precedenti cinque anni di un contributo per l’avvio di una nuova azienda.
Le domande, che devono essere presentate entro il 29 novembre, vanno presentate utilizzando il sistema Informativo Agrea (sIAG), secondo le procedure indicate da Agrea. Tutte le informazioni e moduli sono online sul portale regionale Agricoltura e pesca./Eli.Co.
Editoriale: - Carola sarà ascoltata in Parlamento UE e invece multati i nostri 3 valorosi parlamentari.- Lattiero caseari. Burro in flessione, burro e panna nuovo crollo del prezzo. - Cereali e dintorni. Aperto un nuovo spiraglio sui dazi USA-Cina -Corsi per manutentori impianti pomodoro - Alert, sicurezza alimentare -
SOMMARIO Anno 18 - n° 30 28 luglio 2019
1.1 editoriale
Carola sarà ascoltata in Parlamento UE e invece multati i nostri 3 valorosi parlamentari.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Burro in flessione, burro e panna nuovo crollo del prezzo..
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Aperto un nuovo spiraglio sui dazi USA-Cina
4.1 cereali e dintorni Poche novità sul fronte cereali..
5.1 pomodoro Corsi per manutentori impianti pomodoro
5.2 sicurezza alimentare Avviso per i celiaci
5.3 sicurezza alimentare Alert, sicurezza alimentare
6.1 sicurezza alimentare Rischio Listeria
6.2 pomodoro Campagna del pomodoro, Steriltom avvia i motori: prima in Italia
7.1 economia Distretti emiliani, export in crescita
8.1promozioni “vino” e partners
9.1 promozioni “birra” e partners
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In contemporanea, partiti i lavori anche a Italtom (Ferrara). L’azienda piacentina stima di trasformare 220mila tonnellate di oro rosso. Squeri: «Avvio in ritardo a causa delle semine tardive dovute al maltempo di maggio»
Piacenza, 23 lug. 2019 - E’ cominciata la campagna del pomodoro 2019 e l’Emilia Romagna è subito in pole position. I primi stabilimenti in Italia dove sta affluendo l’oro rosso sono quelli di Steriltom (Piacenza) e di Italtom (Argenta di Ferrara). Al Nord, la OI del pomodoro da industria ha pianificato la produzione di circa 2,5 milioni di tonnellate. «La campagna è partita in ritardo di una settimana - ha affermato Dario Squeri, Ad di Steriltom - rispetto agli anni scorsi. La colpa è del maltempo che ha obbligato gli agricoltori a semine tardive».
Steriltom è leader in Europa per la produzione di polpa e prevede di lavorare 220mila tonnellate di pomodoro. Nello stabilimento Italtom di Argenta (Ferrara), che è controllato dalle due aziende piacentine Steriltom ed Emiliana Conserve, la produzione stimata è di 100mila tonnellate.
L’azienda piacentina esporta in tutto il mondo il 70% del pomodoro trasformato, anche bio, nei settori horeca e food service. L’85% del pomodoro lavorato, poi, è prodotto in un raggio di 25 km dall’azienda.
«Molto importante è la collaborazione con l’intera filiera agricola - ha concluso Squeri - sulla sostenibilità ambientale e per il rispetto di una produzione etica».