Animali nel fango e aziende allagate e senza corrente.

 

Roma, 21 gennaio 2014 -

 

Intere aziende finite sott’acqua con stalle allagate e animali nel fango, coltivazioni di frutta e verdura distrutte, serre sommerse, trattori e attrezzature fuori uso, vigneti doc allagati, piante di olivo travolte dalle frane e dagli smottamenti che stanno ostacolando la viabilità. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio sugli effetti del maltempo effettuato dalla Coldiretti che chiede di avviare le procedure per verificare se esistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità nei territori colpiti, dalla Liguria alla Toscana fino all’Emilia dove a Modena l'alluvione con l’esondazione del Secchia ha colpito la culla del Lambrusco di Sorbara DOC e delle Pere dell'Emilia Romagna IGP, una delle zone dove si ottengono le produzioni di maggior pregio dell'agricoltura locale e regionale. A Modena - rileva la Coldiretti - si contano oltre duemila ettari di coltivazioni sommerse con grano e altri cereali spazzati via dalla furia delle acque che hanno invaso anche le stalle dove si lavora per mettere in salvo gli animali. Ma nelle campagne manca anche la corrente elettrica nelle abitazioni, nelle cantine e negli stabilimenti di frigoconservazione con il rischio di perdita dei raccolti. Le strutture della Coldiretti si sono attivate per le richieste di soccorso e il monitoraggio dei danni per verificare le condizioni per la dichiarazione di calamità. Il maltempo – precisa la Coldiretti - si è infatti abbattuto su un territorio fragile con la percentuale di comuni con parte del territorio a rischio frane ed alluvioni che varia dal 98 per cento in Toscana e Liguria al 95 per cento in Emilia Romagna colpite dall’ondata di maltempo. Siamo di fronte - continua la Coldiretti - ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense ed il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d'acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Nell'82 per cento dei Comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico per frane e/o alluvioni ed oggi ben 5 milioni di cittadini vivono in zone di pericolo. A questa situazione - denuncia la Coldiretti - non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno - conclude la Coldiretti - viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento.

 

 

 

Confermati i segnali di cedimento per tutte le tipologie di burro monitorate sui centri di scambio sia emiliani che lombardi. Sottoscritto l’accordo per il prezzo del latte lombardo valido per il periodo 1 febbraio - 30 giugno 2014.

 

di Virgilio - 

Parma 22 gennaio 2014 --

La terza settimana del nuovo anno ha visto confermare la tendenza manifestata nelle precedenti ottave. Nello specifico, dopo un lungo periodo di stabilità, il segno negativo è stato registrato per tutte le tipologie di burro sia sulle piazze lombarde sia su quelle emiliane. Una tendenza che ha trascinato anche il Burro Cee facendo registrare un perdita del  -1,32% fermando il prezzo a 3,75€/kg sulla piazza milanese.

Nella settimana che ha visto la sottoscrizione dell’accordo per la determinazione del prezzo alla stalla, il Latte Spot ha risposto con uno stop alla tendenza ribassista che aveva fatto registrare nelle precedenti settimane. confermando il prezzo tra 47,43 e 49,49 €/100 litri di latte. 

 Piccoli segnali di ripresa invece per i “freschi” delle due principali DOP alla piazza milanese. Un timido +0,35% per il Grana Padano Dop di 9 mesi seguito da un +0,28% per il Parmigiano Reggiano di 12 mesi sono gli incrementi registrati lo scorso lunedi 20 gennaio. Staremo a vedere se le altre piazze confermeranno il segnale milanese. 

 

Accordo sul prezzo del latte in Lombardia.

Come anticipato, è stato sottoscritto l’accordo per la determinazione del prezzo del latte alla stalla che avrà validità dal 1 febbraio e sino al 30 giugno 2014 per la regione Lombarda ma che diventerà il valore di riferimento per gli accordi che seguiranno almeno per quanto concerne il nord Italia. 

Il Testo dell’accordo:

Nella logica di consolidare un rapporto di reciproca collaborazione e di consentire una giusta programmazione delle attività produttive. ItalatteS:p.A. ed i rappresentanti delle organizzazioni agricole lombarde Coldiretti, Confagricoltura e CIA, si sono incontrati in data odierna ed hanno definito il seguente accordo per la determinazione del prezzo del latte alla stalla prodotto dai propri associati nella regione Lombardia

- PREZZO -

Per ogni 1000 (mille) litri di latte intero e genuino reso refrigerato alla stalla a +4° C, nel rispetto delle prescrizioni relative alla normativa igienico sanitaria sia nazionale che comunitaria, verrà corrisposto il seguente prezzo:

01 Febbraio - 30 Giugno 2014

- 445,00 € I.000 litri -

CLAUSOLE PARTICOLARI 

Per quanto non espressamente specificato vale quanto previsto nell'accordo regionale 2007/2008 definito tra Assolatte e le organizzazioni Professionali Regionali Agricole ivi inclusa la tabella qualità vigente.

Per qualunque controversia Foro Competente sarà quello di Milano.

Alcune cooperative tra le imprese danneggiate dall' esondazione del Secchia -

Modena, 21 gennaio 2014 -

Dalle prime rilevazioni risultano anche alcune cooperative tra le imprese danneggiate dall'esondazione del Secchia. Lo riferisce Confcooperative Modena, che cita gli stabilimenti sorbaresi della Cantina di Carpi e Sorbara, la cooperativa ortofrutticola Fruit Modena Group di Sorbara, le cooperative sociali Pomposiana e Domus Assistenza di Modena. Con l'avanzare dell'acqua verso la Bassa non si esclude che possano subire danni anche altre cooperative. «Bisogna attivare tutti gli strumenti disponibili per permettere alle cooperative colpite di riprendere l'attività nel più breve tempo possibile - ha dichiarato il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco prima di partecipare all'incontro sull'emergenza alluvione convocato nel pomeriggio di ieri presso la Provincia – I danni maggiori riguardano il settore agroalimentare, in particolare le coltivazioni di pere e uva. Ci vogliono misure straordinarie per aiutare le cooperative colpite e le aziende agricole loro socie a risollevarsi immediatamente. Allo stesso tempo non sono più rinviabili interventi di manutenzione del territorio, un settore nel quale – conclude De Vinco - le cooperative possono mettere in campo competenze e professionalità sviluppate in decenni di lavoro sui fiumi di tutta la regione».

(Fonte: ufficio stampa Concooperative Modena)

 

 

SOMMARIO Anno 13 - n° 03- 20 Gennaio 14

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SOMMARIO

Anno 13 - n° 03 20 Gennaio 14

1.1 editoriale

così fan tutti...

2.1 eventi

Ad Enolitech il meglio dell’innovazione per il Vino e l’Olio di Oliva

4.1 Lattiero Caseario

2014 Ripartenza in discesa. Dalla Nuova Zelanda arriverà il formaggio di cerva?

5.1 Ambiente e Expo2015

Fiera Milano e il parco pubblico di RHO                                      

5,2 Vino Rosè

2014: all’insegna del Rosè

5,3 Miele

Reggio Emilia, al via i contributi per la smielatura

6,1 Cooperazione

UNICAPI su stop pagamenti affitti in contanti

6,2 Credito

Emilia Romagna, domande entro il 14 marzo

7,1 economia

Il potere d’acquisto delle famiglie è arretrato di 25 anni

8,1 analisi congiunturale

Nasce "AgrOsserva"

9.1 Ismea  

 I consumi alimentari hanno chiuso i primi nove mesi del 2013 ancora con il freno tirato

 

Cibus 3 20gen14 COP

 

 

 

 

 

 

 

 

...con occhio attento alle nuove richieste di mercato. 

In un mercato sempre più competitivo, dove la differenza nella scelta del consumatore la può fare anche una semplice etichetta e dove il prodotto deve essere sempre più di qualità a costi sempre più contenuti, l'innovazione è fondamentale. L'offerta completa di mezzi tecnici per le filiere vino e olio di oliva ad Enolitech, in programma dal 6 al 9 aprile 2014 a Verona. Presenti nuove importanti aziende, confermate quelle storiche. Tra i nuovi servizi offerti da Veronafiere,  un ristorante all'interno del padiglione F che ospita il Salone

Verona, 16 gennaio 2014 – Espositori storici, ma anche nuove aziende alla 17^ edizione di Enolitech, in programma dal 6 al 9 aprile prossimi a Verona (www.enolitech.com).

L'offerta si arricchisce di tecnologie sempre più specializzate per la filiera enologica e dell'olio d'oliva, in particolare con la presenza per la prima volta di Tetrapak, l'azienda leader mondiale nel trattamento e confezionamento di bevande e alimenti,  e di CSF Multione con i suoi veicoli portrattrezzi multifunzionali: si tratta di due nomi importanti nel panorama internazionale, che si affiancano ad altri big, quali Della Toffola, l'austriaca Kosme (che torna dopo un anno di assenza), Garbellotto, Italesse, Rastal, Scotton, Pulltex e molti altri.

Il Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l'Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie è una vetrina commerciale sempre più importante, dove  l'offerta incontra la domanda degli operatori provenienti da tutto il mondo, ma il plus che Veronafiere può offrire rispetto ad altre fiere simili è la concomitanza con Vinitaly e Sol&Agrifood, che permette di avere un confronto tra tutti i componenti delle due filiere del vino e dell'olio di oliva.

Si tratta di un'occasione unica per ragionare sui cambiamenti e sulle necessità di ogni  componente delle due filiere, dalla campagna al consumatore. Uno scambio sempre più necessario, dato che ormai ai produttori di olio e vino non viene più solo chiesto di rifornire il mercato, ma anche di adottare innovazioni di processo e di prodotto che rispondano ai nuovi gusti e all'esigenza sempre più forte di tutela dell'ambiente, mentre dalla parte di chi produce c'è la necessità di competere a costi sostenibili creando un adeguato reddito d'impresa.

Nel 2013 i visitatori registrati di Enolitech – allestito nel padiglione F con entrata diretta dall'ingresso Giulietta e Romeo - sono stati quasi 39.000, 7.500 dei quali provenienti dall'estero; a questi si sono aggiunti i circa 4.500 espositori di Vinitaly e Sol&Agrifood nella loro veste di utilizzatori di mezzi tecnici. La superficie totale netta occupata dai quasi 200 espositori, il 10% dei quali provenienti da 13 Paesi, è stata di 4.600 metri quadrati.

Da questa edizione, il padiglione F viene dotato di un nuovo ristorante e viene posizionato più vicino ai padiglioni di Vinitaly, per integrarlo maggiormente al quartiere fieristico.

(Verona Fiere)

Domenica, 19 Gennaio 2014 10:11

Novellara:2014 all’insegna del Rosè

 

 

“Serata Rosè” a Novellara l’8 di ogni mese sino a maggio.

 Novellara (RE), 13 gennaio 2014 -
- Iniziativa gradevole al palato e all’intelletto, le “Serate Rosè” sono l’evento cult dell’anno. Iniziate a Novellara l’8 Gennaio, si ripeteranno il giorno 8 di ogni mese, fino a Maggio. L’idea e la regia della Consigliera Comunale Francesca Luppi consiste nel promuovere la cultura delle pari opportunità attraverso un nuovo sguardo. Le serate, infatti, saranno strutturate in questo modo: alle ore 21 vi sarà una degustazione di vino rosato offerto dalle cantine del territorio – ad esempio la prima serata è stata sponsorizzata dall’Agricola Ronzoni con il Rosato 10+. A seguire, alle 21.30 si apre la serata con l’evento ad essa dedicata.

La prima serata si è aperta con lo spettacolo “Voci nella polvere” –in prima assoluta- di Maria Antonietta Centoducati, Gianni Binelli e Ovidio Bigi. Si è affrontato il tema del rispetto ambientale e umano attraverso la protagonista che denuncia a tutta la società il problema dell’Ilva di Taranto. Tratto da una storia vera.

La consigliera Francesca Luppi interviene così “per avvicinare tutta la società alle tematiche delle pari opportunità, che riguardano tutti, senza distinzione di genere, ho deciso di utilizzare il termine rosè: né bianco, troppo debole, né rosso, troppo forte. Ma un compromesso rosato necessario affinché si abbia la consapevolezza dell’attuale condizione femminile. Ho voluto creare questo progetto proprio osservando la realtà e penso che, essendo giovane ed essendo donna, desidero partecipare al miglioramento del Paese attraverso buone pratiche che possano coinvolgere ‘super generis’ i cittadini. Vorrei ringraziare tutte le autorità presenti: il Sindaco di Novellara Raul Daoli, la Presidente della commissione pari opportunità regionale Roberta Mori, l’Assessora della Provincia Ilenia Malavasi e tutte le consigliere che mi hanno sostenuta. Si ringraziano per la vicinanza: la Presidente della Camera Laura Boldrini, la Presidente della Provincia Sonia Masini, la Senatrice Albertina Soliani. Insomma, la prima serata è stata un successo: un centinaio di persone. La prossima serata, l’8 Febbraio alle ore 21, tratterà di Fellini e il ruolo della donna nella sua produzione cinematografica.”

Per info: www.comunedinovellara.gov.it

 

 

 

La Provincia di Reggio Emilia rende noto che, entro venerdì 21 febbraio, è possibile presentare domanda.

 

 - Reggio Emilia 13 gennaio 2014 -- 

La Provincia di Reggio Emilia rende noto che, entro venerdì 21 febbraio, è possibile presentare domanda per ottenere contributi finalizzati all’ammodernamento dei laboratori di smielatura e dei locali per la lavorazione e commercializzazione del miele, nonché all’acquisto di macchine e attrezzature, acquisti di nuove macchine e attrezzature, compresi i programmi informatici, destinati alla lavorazione o confezionamento del miele, con esclusione di altri prodotti apistici.

La Giunta regionale, con la delibera 1.983 del 16 dicembre scorso, ha infatti approvato l’avviso pubblico per l’attuazione di interventi a favore delle aziende apistiche che si configurano come piccole e medie imprese (pmi) e che operano nell’ ambito della produzione primaria di prodotti agricoli (nello specifico prodotti dell’apicoltura). Possono presentare domanda le pmi singole o associate del settore agricolo primario agro-apistico – secondo la definizione comunitaria di cui al Regolamento CE 800/2008 – i cui laboratori di smielatura siano ubicati nel territorio della regione Emilia-Romagna e che rispettino i requisiti previsti al paragrafo 5 della delibera regionale 1983/2013 sopracitata.

Le domande di contributo devono essere presentate alla Provincia di Reggio Emilia – Servizio Sviluppo economico, Agricoltura e Programmazione del territorio (via Gualerzi 38-40, Mancasale di Reggio Emilia), in duplice copia entro il termine delle ore 12 di venerdì 21 febbraio 2014. E' possibile l'invio per posta esclusivamente a mezzo raccomandata A/R. Fa fede, come data di presentazione, quella di ricezione da parte della Provincia di Reggio Emilia.

E' possibile visionare il bando e scaricare i moduli delle domande con i relativi allegati sul sito internet della Provincia di Reggio Emilia (www.provincia.re.it) nella sezione Bandi e Appalti. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi a Luciano Rotteglia (tel. 0522.444674) e Lara Zini (tel. 0522.444606).

(fonte Provincia di Reggio Emilia)

 

 

 

Credito per le aziende agricole - Finanziamenti per 106 milioni di euro a tasso agevolato. Rabboni: dal 2008 a oggi 8,6 milioni dalla Regione per abbattere la stretta creditizia. In Emilia-Romagna il maggior incremento di accesso al credito agricolo negli ultimi cinque anni. Le domande entro il 14 marzo

Bologna - Credito più facile per le aziende agricole dell’Emilia-Romagna grazie alla Regione.
Su proposta dell’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, la Giunta regionale ha infatti stanziato 1 milione 600 mila euro che permetteranno di abbattere il costo del denaro per il credito di conduzione fino a 1,50 punti percentuali rispetto ai tassi applicati normalmente dalle banche e di attivare un volume complessivo di finanziamenti per circa 106 milioni di euro.
Il programma operativo è rivolto all’insieme delle imprese, senza distinzioni tra settori di produzione, attraverso la concessione di un aiuto de minimis sotto forma di concorso interesse sui prestiti di conduzione richiesti dagli agricoltori alle banche per il tramite degli Agrifidi, gli Organismi di garanzia che operano in agricoltura.  Vi è tuttavia una priorità, riservata alle aziende agricole condotte da giovani imprenditori, under 40,  così come a quelle che nel corso della precedente campagna agraria hanno già contratto prestito di conduzione in regime de minimis.
“Con questo intervento la Regione porta a 8,6 milioni di euro  le risorse  destinate dal 2008, anno d’inizio della crisi mondiale,  ad oggi  all'abbattimento del tasso di interesse bancario per il credito d'esercizio – spiega l’assessore Rabboni –  ciò significa che attraverso le garanzie degli Agrifidi  sono stati attivati prestiti a tasso ridotto per  oltre 516 milioni di euro. Grazie a questi interventi regionali una parte importante degli agricoltori emiliano-romagnoli ha potuto reagire alla pesante stretta creditizia messa in atto dalle banche negli ultimi anni. Tanto è vero che le rilevazioni periodiche di Ismea hanno evidenziato che l'Emilia-Romagna è la regione che ha registrato il maggior incremento di accesso al credito in agricoltura negli ultimi 5 anni."
Una situazione migliore rispetto al resto d'Italia dunque, resa possibile dal dinamismo delle imprese agricole emiliano-romagnole, ma anche dal sostegno della Regione e dal processo di fusione degli Agrifidi che ha portato alla nascita di 3 sole solide realtà interprovinciali in grado  di affiancare  validamente le imprese nel rapporto con il sistema bancario. La riprova e' in un tasso di insolvenza pari allo 0,1% del credito attivato attraverso gli Agrifidi che risulta, peraltro, raddoppiato in volume proprio negli ultimi anni.
Le imprese potranno presentare domanda al proprio Istituto di credito e all’Organismo di Garanzia di appartenenza fino al 14 marzo 2014.

Da 6 mila  a 150 mila  euro gli importi previsti, per una durata massima di 12 mesi
L’importo massimo del prestito per azienda è di 150 mila euro ed è calcolato attraverso parametri definiti con riferimento alle superfici coltivate, ai capi allevati o alle attività svolte. Sono ammesse le imprese che presentano richieste non inferiori a 6 mila euro. Oltre all’abbattimento del tasso di interesse di 1,5 punti percentuali, i prestiti potranno contare sulla garanzia offerta, con capitali propri, dagli Agrifidi nonché sulle condizioni di favore ricomprese all’interno delle convenzioni che gli stessi Agrifidi hanno stipulato con gli istituti bancari.

Come funziona il prestito alle imprese agricole
Gli Agrifidi provvedono direttamente all’istruttoria dell’istanza, alla concessione e alla liquidazione del contributo in conto interesse all’impresa beneficiaria, utilizzando le risorse assegnate dalla Regione. I prestiti, che sono a breve termine con durata fino a 12 mesi, coprono le spese che l’imprenditore agricolo deve anticipare per il completamento del ciclo produttivo-colturale, fino alla vendita dei prodotti.  Il sistema degli  Organismi di Garanzia agricoli è attualmente costituito, a seguito di alcune fusioni, da tre cooperative che operano a livello interprovinciale. Si tratta degli Agrifidi interprovinciali di Bologna-Ravenna-Forlì-Cesena e Rimini,  Parma-Piacenza e Ferrara-Modena-Reggio Emilia./PF

 Info: Interventi sul credito a breve termine in regime "de minimis" (delibera 2106 del 30 dicembre 2013, pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione n. 11 del 13 gennaio 2014) 

http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/aiuti-agevolazioni/doc/normativa/interventi-sul-credito-a-breve-termine-in-regime-de-minimis/interventi-sul-credito-a-breve-termine-in-regime-de-minimis

 

 

Il potere di acquisto delle famiglie si è stabilizzato negli ultimi mesi ma è sceso al 1989. 

 

Emilia, 13 gennaio 2014 -

 “Il potere d’acquisto delle famiglie, dopo sei anni di caduta quasi ininterrotta, si è stabilizzato negli ultimi mesi. Ciò è favorevole alla ripresa che dovrà contare, oltre che sull’export, sulla stabilizzazione dei consumi privati ”– dichiara Sergio De Nardis capo economista NOMISMA commentando il dato ISTAT sulla propensione delle famiglie al risparmio.

“Il dato alimenta però anche motivi di preoccupazione perché evidenzia il deterioramento strutturale delle condizioni di vita generato dal periodo di recessione. In termine pro capite, il potere d’acquisto delle famiglie italiane è arretrato di 25 anni. Ciò è complementare al significativo aumento della povertà negli ultimi anni.

Ci sono anche preoccupazioni congiunturali. Il miglioramento dei redditi non si accompagna a un pari aumento dei consumi: la propensione al risparmio è tornata a crescere. L’economia avrebbe bisogno di consumatori che spendono. Al rialzo del risparmio contribuiscono l’esigenza di ricostituire la ricchezza intaccata negli anni passati, ma anche l’elevata incertezza. 

In un quadro segnato dal deterioramento del mercato del lavoro, il clima incerto è accresciuto dalla confusione in materia di tassazione, dalla continua riapertura di cantieri che si pensavano chiusi (v. pensioni), dagli scivoloni della politica. Tutto ciò alimenta timori, comportamenti precauzionali e rinvii di spesa, neutralizzando le notizie positive che derivano da altri fronti (riduzione dello spread).

Una politica economica che voglia salvaguardare la ripresa e ridare slancio all’Italia non può dunque eludere il dato di partenza costituito dal fortissimo peggioramento subito dalle famiglie. Essa deve poi  porsi l’obiettivo minimo di indicare in modo chiaro quali siano le condizioni fiscali e normative in cui le famiglie e le imprese saranno chiamate a effettuare le proprie scelte di spesa e investimento – conclude De Nardis.

 

Per effetto del calo del potere di acquisto più di due italiani su tre (68 per cento) hanno ridotto la spesa o rimandato l'acquisto di capi d'abbigliamento e oltre la meta (53 per cento) ha detto addio a viaggi e vacanze e ai beni tecnologici (52) e molto altro ancora. E' quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè  dalla quale si evidenzia che il calo del potere di acquisto rilevato dall’Istat ha provocato una spending review degli italiani durante l’anno. La situazione economica generale del Paese - sottolinea la Coldiretti - si riflette sul potere di acquisto delle famiglie e quindi sull'andamento dei consumi. La crisi infatti ha provocato una profonda spending review dei bilanci familiari che ha colpito tutti le voci di spesa come la frequentazione di bar, discoteche o ristoranti nel tempo libero, dei quali ha fatto a meno ben il 49 per cento. Il 42 per cento degli italiani ha rinunciato alla ristrutturazione della casa, il 40 per cento all'auto o alla moto nuova e il 37 per cento agli arredamenti. Significativo è anche - continua la Coldiretti - l'addio alle attività culturali del 35 per cento degli italiani in un Paese che deve trovare via alternative per uscire dalla crisi, ma anche quello alle attività sportive (29 per cento) destinato ad avere un impatto sulla salute. E per il 2014 - conclude la Coldiretti - pesa il fatto che appena il 14 per cento delle famiglie italiane pensa che la propria situazione economica migliorerà, mentre per il 35 per cento è destinata a peggiorare anche se una maggioranza del 51 per cento ritiene che non cambi. (Fonti Nomisma e Coldiretti)

 

 

Domenica, 19 Gennaio 2014 08:46

Nasce "AgrOsserva"

 

l'Osservatorio Ismea-Unioncamere sulla congiuntura dell'agroalimentare italiano

 

 

 Roma, 09 gennaio 2014 -

 

AgrOsserva inaugura una nuova linea di informazione periodica sul food and beverage, frutto della collaborazione continuativa tra i due enti sancita dal protocollo d'intesa dell'ottobre 2012.
 
Grazie alla valorizzazione e condivisione dei rispettivi patrimoni informativi e alla implementazione di nuovi processi di indagine, AgrOsserva si propone come lo strumento più aggiornato ed esauriente sulle dinamiche dell'agroalimentare in Italia e all'estero.
 
L'illustrazione del rapporto vuole rappresentare trimestralmente un'importante occasione di confronto tra le Istituzioni e i rappresentati della filiera, con l'obiettivo di accrescere la conoscenza di uno dei settori di punta del Made in Italy.

 

 

 

 

 

- Il III Trimestre 2013-

 

Nel 2013, nonostante l'andamento climatico sfavorevole e l'impatto del prolungato ciclo recessivo dell'economia nazionale, l'agricoltura archivia un'annata in moderata flessione, soprattutto se confrontata con la dinamica negativa del settore industriale. Migliora, seppure gradualmente, la situazione sul fronte dei costi di produzione, anche se i prezzi all'origine registrano diffusi cedimenti, soprattutto nel comparto delle coltivazioni, a causa delle forti pressione dell'offerta sui mercati internazionali. Un aspetto positivo è sicuramente legato alla dinamica occupazionale, che mostra in agricoltura un andamento decisamente migliore rispetto a quello degli altri settori.

I consumi alimentari hanno chiuso i primi nove mesi del 2013 ancora con il freno tirato, cedendo nei volumi l'1,7% su base annua. Avanzano invece a un ritmo sostenuto le esportazioni agroalimentari, con gli ultimi aggiornamenti che da gennaio a settembre indicano una crescita del 5,8%, grazie ai progressi riscontrati per tutti i principali prodotti del made in Italy.

Sono alcuni degli spunti messi in luce da "AgrOsserva", l'Osservatorio Ismea-Unioncamere sulla congiuntura del settore agro-alimentare presentato oggi a Roma nel corso di una conferenza stampa presso il Ministero delle politiche agricole.

"Da oggi il sistema agricolo e alimentare italiano può contare su uno nuovo e più completo strumento per monitorare le dinamiche congiunturali e di mercato del settore, utile alle istituzioni e agli operatori soprattutto ai fini decisionali". Lo ha affermato il Presidente dell'Ismea Arturo Semerari introducendo i lavori di presentazione del primo numero di AgrOsserva, rapporto trimestrale di analisi e previsioni sull'agroalimentare italiano, nato dallo sforzo congiunto di Ismea e Unioncamere. "Grazie al prezioso contributo del sistema camerale - ha proseguito Semerari - l'intera gamma degli strumenti informativi e di analisi di Ismea potrà essere valorizzata e messa a disposizione di un numero ancora più ampio di imprese. Un'opportunità in più, quindi, per le aziende che non sempre, soprattutto in una fase come quella attuale, si trovano nelle condizioni di comprendere appieno il contesto in cui operano e di valutare i possibili aspetti evolutivi dei mercati".

"L'agroalimentare è un settore strategico per il rilancio dell'economia nazionale - ha detto il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - ma va conosciuto e studiato meglio per essere sostenuto e promosso. In questi anni di crisi, grazie alla proiezione sull'estero di tante produzioni alimentari italiane di qualità, ha dato un contributo importante alla tenuta del Paese. Negli ultimi anni, le Camere di Commercio si sono impegnate nelle politiche di qualificazione, promozione e tutela delle nostre produzioni. Con questa iniziativa, abbiamo voluto affiancare al servizio di monitoraggio del mercato agricolo - che Ismea svolge istituzionalmente - le competenze del sistema camerale nell'analisi del sistema imprenditoriale per accendere un faro di  informazione periodica approfondita su tutta la filiera agroalimentare. E' uno strumento importante perché è proprio l'osservazione tempestiva e approfondita delle dinamiche in atto che può aiutarci a individuare le  politiche più adatte per sostenere le piccole e medie imprese di questa filiera, fondamentale per il rilancio del Paese". 

(Fonte Ismea)

Mercoledì, 15 Gennaio 2014 08:19

Lattiero Caseario: 2014 Ripartenza difficile

 

 

La riapertura dei mercati all’insegna di valori negativi. Stazionari i mercati delle due principali DOP mentre flessioni importanti hanno registrato il Latte Spot e il Burro. 

 

di Virgilio - 

Parma 15 gennaio 2014 --

Prezzi stazionari e scambi normali secondo l’ultimo bollettino della Borsa Merci di Parma relativamente al Formaggio Parmigiano Reggiano. Quotato tra 9,00 e 9,40€/Kg, il parmigiano Reggiano  di 12 mesi  e oltre, è l’unico prodotto che ha registrato un segno positivo alla riapertura dell’attività lo scorso 3 dicembre. +0,27% rispetto l’ultima quotazione del 2013. Nessuna variazione invece da rilevare per il Grana Padano che conferma le chiusure dello scorso anno.

Prosegue invece la discesa a grandi falcate del latte Spot. Ai 4 euro perduti nel mese di dicembre si deve aggiungere un altro euro lasciato sul campo lunedi scorso. Un ulteriore -3,09% che porta il prezzo del latte crudo all’interno della forbice 47,43-49,49€/100litri di latte. 

Scende anche il burro che perde tra l‘1,30% e l‘1,98% a seconda delle tipologie. Prendendo a riferimento il Burro CEE questo perde 1,30% fissando il prezzo a 3,80/kg. Unica eccezione per il Burro zangolato quotato a Parma che conferma i 2,70€/kg. chiusura d’anno precedente.

 

Alaa El-Din Ahmed Bekhit 

(Foto: Alaa El-Din A Bekhit)

Latte e Formaggio di Cerva: migliori proprietà di quello d’asina

 Le analisi condotte dal Dipartimento di scienze alimentari dell'Università di Otago (regione al sud della Nuova Zelanda) hanno identificato nel latte dei cervidi (alci, caprioli, cervi, daini, renne) e quindi nel formaggio, composti bioattivi, in grado di rafforzare il sistema immunitario negli esseri umani che se ne cibino. 

L'idea di produrre un formaggio dal latte di cerva, è nata proprio, secondo quanto dichiarato alla stampa dal responsabile di progetto professor Alaa El-Din A Bekhit, «dall'apprendere che in Europa si vende - a prezzi altissimi - il formaggio di latte di asina, che ha solo alcune proprietà bioattive, mentre il latte di cerva ha proprietà ancora più benefiche».

Se la ricerca confermerà i dati, dovranno risolvere alcuni problemi legati alla mungitura automatica degli animali, e poi sarà la volta che troveremo il latte di cerva sulle nostre scaffalature.

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 02 13 Gennaio 14

 

 

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 02- 13 Gennaio 14

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SOMMARIO

Anno 13 - n° 02 13 Gennaio 14

1.1 editoriale

Incivili. Ma dove è finita la pietas?

2.1 filiere

Eccellenza made in Italy. Grano duro dell’Emilia Romagna alla Barilla-

4.1 IGP

La “Coppa di Parma” certificata da Piacenza

5.1 salute

Aviaria, la Regione Emilia Romagna ha chiuso gli indennizzi                                       

5,2 Unione Europea

2014: UE governo di PIGS

5,3 export olio

Russia. Olio, italia seconda solo alla Spagna.

6,1 terremoto

Italfrutta, inaugurata la nuova sede a San Felice sul Panaro

7,1 salute

Intolleranza al lattosio, non solo “latte”

8.1 2014 auguri   

 Epifania, ogni festa si porta via

 

Cibus 2 13gen13 COP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sarà l’ECEPA di Piacenza a certificare la “Coppa di Parma IGP”.  

 

di Virgilio - 

Parma 11 gennaio 2014 --

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 gennaio 2014 l’autorizzazione a ECEPA di effettuare i controlli per la indicazione geografica protetta (IGP) della «Coppa di Parma», registrata in ambito Unione Europea.

Un riconoscimento alla validità dell’ente certificatore piacentino il quale già assolve al controllo di un altro prodotto tipico parmense, il “Salame di Felino”.

Un’occasione che dovrebbe essere un onore per entrambi i territori, quello Piacentino e quello Parmense. Per i piacentini ai quali viene demandato il compito di controllare un prodotto dei “cugini” parmigiani e per i parmensi che potranno raccogliere ancor più forza per traguardare una nuova e possibile DOP come è riconosciuta quella piacentina.

La Coppa Piacentina DOP, anche attraverso il riconoscimento della “Coppa d’ORO”,   sta lavorando molto per la promozione e l’affermazione che merita sui mercati e non solo sui pochi palati di intenditori “gastronauti”. E il prossimo EXPO2015 sarà senz’altro il definitivo trampolino di lancio per questa specialità agroalimentare piacentina.

 Il fatto di poter certificare due prodotti della più quotata  - in ambito agroalimentare -“parma” non potrà che giovare ai piacentini.

Non così sembrerebbe dalla lettura del giornale locale Libertà.it il quale riporta la notizia non come un’opportunità ma come una “costrizione” titolando addirittura: “Piacenza “costretta” a certificare l’Igp europea della Coppa di Parma” .

Invece di “godere” di un privilegio sembrerebbe sia stato fatto uno sgarro ai piacentini tant’è che l’articolo gira solo su quel tono. “Piacentini “costretti” a certificare la Coppa di Parma, da sempre “nemica” storica del principe dei salumi del nostro territorio” così attacca il giornalista che poi conclude “Ma chi vuole usare questo nome, oltre a seguire il disciplinare di produzione dovrà passare solo ed esclusivamente per Piacenza. Senza che nessuno si possa opporre.”

In questi tempi di crisi sarebbe ben più utile stimolare l’incontro piuttosto che lo scontro. 

EXPO2015 è alle porte e sarà un’occasione unica per lanciare i nostri prodotti emiliani nel mondo, ognuno con le proprie distintività e tutti insieme uniti dalla indiscutibile qualità. Il “genius loci” non alberga solo a Parma ma, sino ad ora, è riuscita a valorizzare meglio. Questione di tempo... e di volontà.

Coppa Piacenza e Parma gde

Firmato l'accordo per la campagna cerealicola 2013-2014 per un quantitativo di circa 95.000 tonnellate, pari a una superficie di 16.000 ettari -

Bologna, 10 gennaio 2014 -

Una filiera interamente emiliano-romagnola, dalla terra alla tavola, per una prodotto di eccellenza del made in Italy quale è la pasta. E' stato firmato a Bologna l'accordo per la fornitura al Gruppo Barilla di grano duro di alta qualità coltivato in Emilia-Romagna. L'intesa, valida per la campagna cerealicola 2013-2014, prevede un quantitativo di circa 95 mila tonnellate, pari a una superficie di 16 mila ettari e, tra le novità, un decalogo di sostenibilità introdotto da Barilla.
"Con questa intesa diamo certezze preventive di prezzo, qualità e quantità sia ai produttori che alla Barilla - spiega l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni – Ciò significa dare stabilità a un comparto importante del made in Italy. D'altra parte quello odierno è l'ottavo rinnovo consecutivo: la migliore dimostrazione della validità di questa iniziativa. Lavoriamo per estenderla anche ad altre filiere. Il futuro dell'agricoltura sta qui".
L'accordo quadro, è stato firmato oggi a Bologna - alla presenza dell'assessore Rabboni - da Luca Virginio, responsabile relazioni esterne per il Gruppo Barilla; Roberto Biribin della Società Produttori Sementi di Bologna in rappresentanza dell'industria sementiera e, in rappresentanza della parte agricola, da Alberto Stefanati (Grandi Colture italiane), Raimondo Ricci Bitti (OP Cereali), Ivan Cremonini (CerealCap), Paolino Fini (OP Capa Ferrara).
Partito nel 2005, per iniziativa dell'assessorato regionale all'Agricoltura, l'accordo ha permesso in questi anni di fare dell'Emilia-Romagna uno dei poli di eccellenza nazionali, sia per le rese ad ettaro che sotto il profilo qualitativo, della produzione di grano duro. Un risultato tanto più importante se si considera la forte dipendenza dall'estero dell'Italia in questo settore: a fronte di un fabbisogno da parte dell'industria molitoria nazionale di circa 5,5 milioni di tonnellate di frumento duro, la produzione interna media degli ultimi anni è stata intorno ai 3,5 milioni di tonnellate. In Emilia-Romagna grazie all'accordo di filiera con il Gruppo Barilla si è verificato un importante rilancio delle superfici. Il tutto in un mercato dei cereali soggetto ormai da diversi anni a forti tensioni internazionali sotto il profilo dei prezzi, con ripercussioni sull'intera filiera.
"Per Barilla questo è un giorno di festa perchè acquistiamo grano e per di più emiliano-romagnolo – ha sottolineato Luca Virginio di Barilla – si tratta di un'esperienza che è un po' la nostra punta di diamante e non solo a livello nazionale. Per noi infatti è fondamentale assicurare la qualità costante nel tempo del nostro prodotto e questo possiamo farlo solo attraverso contratti a medio-lungo termine".
Raimondo Ricci Bitti, dell'Op Cereali, ha ricordato l'importanza "del decalogo di sostenibilità di Barilla. Esso si affianca al disciplinare di produzione definito dalla Regione che fin dall'inizio di questa esperienza rappresenta la vera base di attività dei nostri agricoltori e centri di stoccaggio. Si tratta di novità che nel corso del tempo porteranno a cambiare lo stesso approccio delle aziende agricole".

Cosa prevede l'accordo
L'accordo quadro coinvolge l'intera filiera di produzione del grano duro per garantire la programmazione della produzione e delle consegne e fare del prodotto coltivato in regione un'alternativa competitiva ai grani di importazione. Molteplici i vantaggi: un'adeguata remunerazione per gli agricoltori, una materia prima di qualità per la pasta Barilla, maggior rispetto per l'ambiente.
Tra le novità dell'intesa 2013-2014: una semplificazione del meccanismo di fissazione dei prezzi di compravendita e l'inserimento di un decalogo di sostenibilità elaborato da Barilla per migliorare l'impatto ambientale della coltura favorendo nel contempo la sua resa quanti-qualitativa. Le indicazioni del decalogo, si integrano e si completano con quelle già messe in pratica dal disciplinare di produzione della Regione Emilia-Romagna. Il contratto quadro prevede in particolare l'impegno a utilizzare principalmente determinate varietà (Normanno, Odisseo, Levante e Saragolla) adatte all'utilizzo nell'industria pastaria poiché in grado di fornire una qualità di glutine con caratteristiche superiori a quelle della media italiana. Due le modalità per stabilire il prezzo di vendita: una quota legata al prezzo di mercato della Borsa merci di Bologna, con premialità in funzione della qualità, e un'altra legata al prezzo fisso. Sono inoltre stabiliti meccanismi premianti in funzione delle modalità di produzione e conservazione dei grani.
Nel dettaglio, il contratto quadro si articola in singoli accordi firmati dal Gruppo Barilla e dai fornitori. A loro volta questi ultimi – OP Cereali, OP Grandi Colture Italiane, OP Capa Ferrara, CerealCap - stipulano con i singoli agricoltori soci gli impegni di coltivazione, con le specifiche tecniche e le opzioni di valorizzazione del grano duro.
La Società Produttori Sementi di Bologna, selezionatrice e costitutrice delle varietà identificate dal disciplinare, sviluppate con un' attività di ricerca e sperimentazione in parte sostenuta anche dalla Regione, fornisce gran parte del seme necessario alle coltivazioni.

(fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

 

 

E’ stato emesso dalla Regione Emilia-Romagna l’ultimo mandato di pagamento per gli allevatori interessati dagli abbattimenti per l’influenza aviaria.

 

Bologna, dicembre 2013

L’importo totale degli indennizzi pagati agli allevatori supera i 9 milioni (9.483.010 euro, per l’esattezza). Tutti i pagamenti non hanno superato i 90 giorni dalla conclusione delle operazioni di abbattimento e distruzione degli animali contagiati.  

E’ stato indennizzato il valore degli animali, delle uova e dei mangimi distrutti sia negli allevamenti sede di focolaio, sia in quelli dove c’era un sospetto di infezione, sia in quelli svuotati per evitare la diffusione del virus.  

Dalla vigilia di ferragosto al 21 settembre scorso sono stati interessati, in momenti temporali diversi, ben 18 allevamenti di galline ovaiole e tacchini di dimensioni differenti, da poche unità a 600.000 capi.   

“Concludere le operazioni di pagamento in tempi così brevi – hanno dichiarato l’assessore alle Politiche per salute, Carlo Lusenti, e all’Agricoltura, Tiberio Rabboni – è stato possibile grazie all’impegno di tutto il sistema regionale: dalle Aziende sanitarie, dove sono state raccolte e valutate le richieste di indennizzo, ai sindaci dei Comuni interessati che hanno dovuto emettere gli atti di riconoscimento dei contributi pubblici, fino ai tecnici dei due assessorati”. 

Domenica, 12 Gennaio 2014 10:03

2014: UE governo di PIGS

 

 

Il 1 gennaio la Grecia ha assunto la Presidenza dell'Unione Europea. Poi, a giugno, toccherà all’Italia.

 

di Virgilio - Parma, 9 gennaio 2014 -
12 mesi di PIGS - l’acronimo ben poco rispettoso per identificare i Paesi in maggiore difficoltà finnaziaria all’interno dell’UE e cioè Portogallo, Italia, Grecia e Spagna - alla guida dell’UE. Una occasione unica per cercare di realizzare un tandem progettuale tra il primo ministro ellenico Antonis Samaras, leader del centro-destra di Nuova democrazia, che guida una coalizione con i socialisti del Pasok e il suo successore alla Presidenza di turno (giugno 2014) che probabilmente sarà Enrico Letta, salvo elezioni anticipate.

Un’occasione unica per cercare di portare quelle riforme che possano consentire ai Paesi in difficoltà di riprendersi e tornare compiutamente a meglio contribuire allo sviluppo dell’intera unione. 

L’obiettivo è convincere i partner più forti, a cominciare dalla Germania, a una maggior flessibilità. 

L’8 gennaio ci sarà l’investitura ufficiale del nuovo presidente di turno in attesa di vedere gli sviluppi della politica nostrana che, in teoria, dovrebbe già adoperarsi per fare un piano di azione da giocarsi nel secondo semestre del 2014. 

Attenzione che i partiti nazionalisti e antieurepeisti stanno crescendo in tutti i Paesi europei e alle prossime elezioni per il Parlamento Europeo (maggio 2014) potrebbero riservare molte sorprese.

 

 

Olio extra vergine di oliva: Italia secondo esportatore in Russia

 

di Virgilio - Parma 08 gennaio 2014 -- 

L’Italia con i suoi 3.800 Ton. di Olio extra vergine consolida il secondo posto tra gli esportatori in Russia. A renderlo noto l’ICE, l’Agenzia Italiana per il Commercio Estero che però segnala anche la forte ripresa della Grecia in questo grande e importante mercato al punto tale da avere triplicato i volumi nel periodo preso in esame. 

La Spagna è largamente al comando della speciale classifica garantendosi il 50% del mercato mentre, come si diceva, l’Italia copre il 25% delle forniture per un valore d’esportazione di 15,6 milioni di dollari. 

 

 

 

Fortemente danneggiata dal terremoto del maggio 2012, lo stabilimento di San Felice sul Panaro, è stato inaugurato a conferma della determinazione e della forza delle donne e degli uomini della cooperazione. 

(VIDEO Confcooperative)

 

San Felice sul Panaro, dicembre 2013 -- 

“L’inaugurazione di oggi dimostra che ci sono imprenditori che reagiscono con tenacia e istituzioni che funzionano.” Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni a San Felice sul Panaro, lo scorso 19 dicembre, dove ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del nuovo stabilimento della cooperativa Italfrutta, gravemente colpita dal terremoto. “In diciotto mesi lo stabilimento è stato ricostruito grazie alla caparbietà dei soci e dei dirigenti. Lo hanno fatto continuando a lavorare e chiudendo l’anno con un bilancio positivo. Alla loro reazione si è affiancato il sostegno fondamentale del sistema cooperativo regionale e quello delle istituzioni locali e regionali che hanno collaborato nei processi autorizzati e nel finanziamento dei lavori. Questo gioco di squadra deve essere un motivo di fiducia per tutto il territorio colpito dal sisma". 
Il colosso della frutta e della verdura fresca di San Felice sul Panaro ha ricevuto dalla Regione 9 milioni 668 mila euro, di cui 6 milioni già erogati.

Finanziate 40 domande per 34,5 milioni di euro. Scade il 3 febbraio il bando per la messa in sicurezza dei prefabbricati rurali

Su 108 domande presentate, per un ammontare di 51,3 milioni di euro, quelle già accolte e finanziate sono atttualmente 40. I relativi decreti di concessione ammontano a 34,5 milioni di euro. Ammontano invece a circa 100 milioni di euro le risorse stanziate dalle diverse misure del Programma di sviluppo rurale. Tra queste è attualmente aperto il bando relativo alla misura 126 – la scadenza è al 3 febbraio - che stanzia 20 milioni messa in sicurezza dei prefabbricati rurale che non hanno ricevuto danni. Le concessioni sono rivolte al ripristino o ricostruzione degli immobili delle imprese agricole e agroindustriali, tra cui caseifici, cantine, strutture di lavorazione dei prodotti agricoli, agriturismi, stalle e porcilaie. Comprendono anche il recupero o l’acquisto di beni strumentali e macchinari, il rimborso dei prodotti Dop e Igp - Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Aceti balsamici tradizionali – andati distrutti e la ricostituzione delle scorte e alcune delocalizzazioni temporanee. Per quanto riguarda i pagamenti (dati aggiornati alla fine di novembre) sono già state presentate 25 domande di liquidazione relative sia a stati d’avanzamento sia ad interventi ormai conclusi per un totale di 25 milioni 742 mila euro. Tra queste domande 9 sono state liquidate per un importo complessivo di 19 milioni 537 mila euro, ovvero il 76% del totale.

(Fonte Regione Emilia Romagna)

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 01 06 Gennaio 14

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 01- 06 Gennaio 14

(PDF Scaricabile)

SOMMARIO

Anno 13 - n° 01 06 Gennaio 14

1.1 editoriale

Le tasse diminuiranno anche nel 2014:  Vero o falso?

3.1 esselunga

Caprotti in pensione con il ROE-cord

4.1 competitivita’

Legge di stabilità, centralità sull’agricoltura

6.1 Ho.Re.Ca.

Moneta elettronica, preoccupazioni degli esercenti commerciali                                       

6,2 sicurezza alimentare

Il CdA EFSA adotta il programma di lavoro e il bilancio preventivo 2014:

7,3 export vini

Organizzazione Comune di Mercato, pubblicato il regolamento

8,1 latte

In aumento la produzione mondiale di latte nel 2014

9,1 Crisi

Il panettone non va in crisi

10.1 2014 auguri        

 Buon Anno.

Cibus 1 2014 COP

 

 

 

 

 

 

 

 

Domenica, 05 Gennaio 2014 10:42

GDO, Caprotti in pensione con il ROE-cord.

 

 

« Penso di avere il diritto di prendermela con un po’ più di calma...ma non sperate di liberarvi così facilmente di me»

 

di Virgilio - Parma, 03 Gennaio 2014 -

 

« Penso di avere il diritto di prendermela con un po’ più di calma...ma non sperate di liberarvi così facilmente di me».

Così Berardo Caprotti ha salutato i dipendenti l’antivigilia di Natale stando alla ricostruzione dell’ANSA. 

Un diritto sacrosanto per un uomo che ha inventato l”ESSELUNGA” portandola ai vertici per qualità di referenze e per efficienza.

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88 anni di cui 62 spesi al servizio della propria impresa e con successo per di più. Un successo di efficienza che colloca la catena di Caprotti ad eccellere (dati 2012) in ROE (Return On Equity) e ad avere il miglior indice di costi di personale per unità di superficie. “Mister Esselunga” lascia la guida ai manager che si ritrovano ad amministrare un gruppo di quasi 7 miliardi di fatturato, 144 Store e 20.000 dipendenti e quel che forse, in questo tempo di crisi conta, ad alta efficienza e reputazione.

“Esselunga – riferisce infatti l’Ufficio studi di Mediobanca - ha confermato nel 2012 il maggiore ricavo per metro quadrato di superficie (calcolato sui soli punti vendita di proprietà) a oltre 16.400 euro/mq. E' l'unico operatore ad averlo aumentato, tanto sul 2008 (+2,4%) che nell'ultimo anno (+2%). Gli altri gruppi si collocano tra i 6.800 euro/mq delle Coop (-4% sul 2008, - 1,6% nel 2012) e i 4.800 euro/mq di Gecos (-11,9% sul 2008, -1,8% nel 2012). Flessioni assai importanti sul 2008 hanno interessato Carrefour (-16,1%) e Auchan (-13,3%).” E sempre a proposito di Esselunga, l’ufficio studi di Foro Bonaparte, sottolinea i margini sul fatturato ampiamente migliori della media, già a partire dal valore aggiunto. “Il costo del lavoro ha l'incidenza più bassa (pur avendo Esselunga, il maggiore numero di dipendenti per 1.000 mq di superficie) e anche gli ammortamenti pesano relativamente di meno (2% del fatturato). Ciò si traduce in un roe che nel 2012 ha toccato 21,9% (per curiosità: nel 2012 il roe di Armani è stato del 15,1%). A parte Gecos (3,9% il roe), tutti gli altri gruppi hanno chiuso il 2012 in perdita. Nell'ultimo quinquennio hanno cumulato perdite nette Carrefour (2,7 miliardi, anche a seguito della svalutazione dell'avviamento GS per 1,6 mld del 2011), Auchan e Coop (attorno ai 100 milioni ognuna). In utile Gecos (113 milioni) ed Esselunga (1,1 miliardi)”.

Per i dati del 2013 ci sarà da attendere ancora un mese ma è facile ritenere che non sarà molto diverso dal 2013, forse non in valore assoluto, ma in relazione agli altri gruppi distributivi.  

Alla nuova guida di Esselunga è stata lasciata una macchina efficiente che ancora potrà dare molto ma dovrà essere condotta con la stessa forza e determinazione del suo fondatore, Bernardo Caprotti, al quale auguriamo una serena e lunga vita.

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Legge di stabilità, De Girolamo: lavoro profondo, ora tutti consapevoli della centralità dell’agricoltura 

 

Roma dicembre 2013 --

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ha partecipato ad una conferenza stampa alla Camera in cui sono state illustrate le norme in favore del settore agricolo contenute nella Legge di Stabilità. Insieme al Ministro De Girolamo erano presenti alcuni membri della Commissione Agricoltura della Camera: il Presidente Luca Sani, il vicepresidente Massimo Fiorio, Mario Catania, Capogruppo di Scelta civica in Commissione e Nicodemo Oliverio, Capogruppo del Pd.

“Abbiamo portato a compimento un grande lavoro, coerente e profondo, per favorire la competitività del settore agricolo e ci siamo riusciti grazie a una stretta collaborazione con il Parlamento. Il Governo ha mostrato una particolare attenzione all’agricoltura che, finalmente, è tornata ad essere dopo tanto tempo un argomento centrale nell’agenda politica italiana. Abbiamo adottato misure strutturali che, dal 2014, permetteranno crescita e sviluppo del comparto”.

Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, nel corso di una conferenza stampa alla Camera in cui sono state illustrate le norme in favore del settore agricolo contenute nella Legge di Stabilità. Insieme al Ministro De Girolamo erano presenti alcuni membri della Commissione Agricoltura della Camera: il Presidente Luca Sani, il vicepresidente Massimo Fiorio, Mario Catania, Capogruppo di Scelta civica in Commissione e Nicodemo Oliverio, Capogruppo del Pd.

“Sono soddisfatta per le misure che sono state approvate – ha spiegato il Ministro De Girolamo – e che consentiranno più occupazione e un maggiore accesso al mercato. È stata condotta un’opera di revisione fiscale profonda, che rende giustizia a un mondo come quello dell’agricoltura che richiede e merita maggiore attenzione. Naturalmente tutto è migliorabile, ma sapevamo che è necessario trovare sempre un equilibrio tra gli obiettivi e la realtà delle cose. I margini che avevamo erano stretti, visto che questa Legge di Stabilità parte da una situazione di crisi”.

Di seguito alcune delle misure adottate:

1- ELIMINATA IMU 2014 SU FABBRICATI RURALI E ALIQUOTA TASI FISSATA AL MASSIMO ALL’UNO PER MILLE
A partire dal 2014 i fabbricati rurali sono esentati dall’Imu e avranno aliquota Tasi fissata con un limite massimo dell’uno per mille.

2- RIDUZIONE IMU 2014 SU TERRENI PER COLTIVATORI DIRETTI E IMPRENDITORI AGRICOLI

È ridotto da 110 a 75 il moltiplicatore per i terreni agricoli di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti alla previdenza agricola.

3- 20% TERRENI AGRICOLI DEMANIALI RISERVATO A GIOVANI UNDER 40 E MISURE PER I GIOVANI

L’emendamento riserva il 20% dei terreni agricoli demaniali per l’affitto agli under 40 e rappresenta un segnale in favore del ricambio generazionale nel comparto agricolo. La norma prevede anche un meccanismo di determinazione del canone in grado di evitare operazioni speculative finalizzate all'innalzamento dello stesso, individuando al contempo un parametro di riferimento certo nell'applicazione della procedura. Il provvedimento prevede che gli interventi per l'accesso al mercato dei capitali gestisti da ISMEA attraverso il Fondo di Capitale di Rischio siano prioritariamente destinati alle imprese agricole ed agroalimentari condotte da giovani.

4- PICCOLA PROPRIETÀ CONTADINA

Vengono ripristinate le agevolazioni tributarie previste per la piccola proprietà contadina e per gli interventi fondiari operati da Ismea. Tali operazioni sconteranno l'imposta di registro ed ipotecaria in misura fissa e imposta catastale all'1%, nel caso in cui il trasferimento dei terreni sia a favore di coltivatori diretti e di imprenditori agricoli professionali. Negli altri casi l'aliquota è fissata al 12%.

5- RIPRISTINATA PER SOCIETÀ AGRICOLE OPZIONE TRA REDDITO CATASTALE O A BILANCIO

Viene ripristinata la facoltà, per le società di persone e di capitali che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la determinazione del reddito su base catastale anziché in base al bilancio.

6- 5% RISORSE FONDO SVILUPPO E COESIONE PER INTERVENTI DI EMERGENZA CON FINALITÀ DI SVILUPPO NEL SETTORE AGRICOLO

Si consente di utilizzare anche nel settore agricolo il cinque per cento delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione che può essere utilizzato per ‘interventi di emergenza con finalità di sviluppo’.

7- FONDO PER IMPRESE ESPORTATRICI

Viene introdotto un finanziamento di 50 milioni di euro per il 2014 per fondo rotativo per concessione finanziamenti a tasso agevolato alle imprese che esportano. Riservato il 40% in favore imprese del settore agroalimentare.

8- INSERITE ATTIVITÀ AGRICOLE TRA QUELLE FINANZIABILI CON FONDO PER CALAMITÀ

9- RISORSE PER CFS E NAC PER CONTRASTO CRIMINALITÀ AGROAMBIENTALE
Sono state destinate risorse specifiche per riconoscere l’impegno delle forze dell’ordine, incluso il Corpo forestale dello Stato e i Nac, per il contrasto alla criminalità agroambientale.

10- ULTERIORI 5 MILIONI PER FONDO INDIGENTI (ORA 10 MILIONI DI DOTAZIONE)
Ulteriore stanziamento di 5 milioni di euro, per un totale di 10 quindi, in favore del fondo per l’acquisto di derrate alimentari per gli indigenti.

11- RIPRISTINATA A 5 MILIONI LA DOTAZIONE DEL FONDO BIETICOLO SACCARIFERO
Ripristino della quota di 5 milioni di euro per il fondo bieticolo saccarifero, che era stato ridotto a 4 milioni nel passaggio al Senato.

12- 5 MILIONI DI EURO PER FLOTTA AEREA ANTINCENDIO CFS
Per garantire il funzionamento della flotta aerea antincendio del Corpo forestale dello Stato il Programma "Interventi per soccorsi", è previsto lo stanziamento di 5 milioni di euro a decorrere dall'anno 2014.

13- FONDO DI SOLIDARIETÀ NAZIONALE
Confermato anche per il 2014 lo stanziamento di 120 milioni di euro sul Fondo di solidarietà nazionale per gli aiuti sulla spesa assicurativa, con i quali sarà possibile coprire integralmente le esigenze di spesa fino all'attuale campagna assicurativa, e partire con la nuova programmazione comunitaria senza soluzioni di continuità che potrebbero mettere a rischio non solo i risultati fino ad oggi ottenuti ma anche i futuri obiettivi di ampliamento del sistema a nuove realtà produttive e territoriali grazie ai nuovi strumenti a disposizione.

14- RIFINANZIAMENTO 499/99

In vista di Expo 2015 e al fine di sostenere lo sviluppo e la competitività del sistema agricolo ed alimentare nazionale, sono previsti 60 milioni di euro (di cui 30 mln di euro per il 2014, 15 mln di euro per il 2015, 15 mln di euro per il 2016) per il rifinanziamento della legge 449/99.

15- FONDI EUROPEI
L'articolo 8 della legge di stabilità stanzia le risorse necessarie per la copertura della quota nazionale dei programmi cofinanziati dall'Unione europea per il periodo 2014/2020, nel settore dei fondi strutturali, dello sviluppo rurale e della pesca. Per quanto riguarda lo sviluppo rurale, la norma prevede l'attivazione di un importo compreso tra 9 e 10,4 miliardi di euro, in funzione del tipo di programmazione che verrà scelto, per il 70% a carico dello Stato e per il restante 30% a carico delle Regioni e Province autonome, che si affiancheranno agli altri 10,4 miliardi messi a disposizione dall'Unione europea attraverso il Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). In questo modo, sarà presto possibile definire, in accordo con le Regioni e i rappresentanti del mondo agricolo, i nuovi programmi di sviluppo rurale, attraverso cui saranno complessivamente resi disponibili 20,8 miliardi di euro nei prossimi 7 anni.

16- 5 MILIONI DI EURO PER EMERGENZA XYLELLA FASTIDIOSA
Nella legge di stabilità è stata data una risposta all'emergenza della xylella fastidiosa, che sta colpendo gravemente gli olivi secolari specialmente in Puglia, attraverso uno stanziamento di 5 milioni di euro per il 2014 per il rafforzamento del servizio fitosanitario nazionale con particolare riferimento all’emergenza provocata dalla xylella fastidiosa.

17- 30 MILIONI DI EURO PER CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA SETTORE PESCA

18- DAL 1° GENNAIO PREZZI SOMMINISTRAZIONI ALIMENTI TRAMITE DISTRIBUTORI AUTOMATICI POSSONO ESSERE AUMENTATI SOLO PER ADEGUAMENTO AUMENTO IVA

 

 

convalida inoltre il piano pluriennale 2014-2016 - 

 

Parma, dicembre 2013 -
Il consiglio di amministrazione dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha adottato un nuovo documento di programmazione che include un piano pluriennale 2014-2016 nonché il programma annuale particolareggiato di lavoro e il bilancio preventivo per l’esercizio 2014.

Il piano pluriennale (in breve MAP) mira a rafforzare le modalità con cui  l’EFSA fornisce consulenza scientifica,  onde fare un uso ottimale delle capacità insite nella comunità UE dei valutatori del rischio , mettere in atto una maggiore trasparenza e ispirare una maggior fiducia nel pubblico. Il documento prende in considerazione una serie di obiettivi strategici, nonché le raccomandazioni del CdA del dicembre 2012 basate sui risultati della seconda valutazione esterna dell'EFSA.

Nonostante una riduzione delle risorse disponibili nell’arco temporale 2014-2016, il piano è stato concepito per garantire l’efficace compimento dei programmi di lavoro dell'EFSA con una riduzione dei costi, una più estesa cooperazione e la creazione di sinergie nel sistema europeo di sicurezza alimentare. Le attuali misure di austerità che interessano tutte le istituzioni dell'UE implicheranno la perdita nel periodo in questione di 21 posti di lavoro all’EFSA , mentre il suo bilancio  rimarrà relativamente stabile a circa 79,6 milioni di euro.

“Il consiglio di amministrazione ha appoggiato questo nuovo approccio alla pianificazione all’interno dell’EFSA per contribuire a garantire che essa possa operare efficacemente, proteggendo i consumatori in vari campi.  Ciò è particolarmente impressionante alla luce dei recenti cambi ai vertici dell’Autorità, che mettono in risalto la sua abilità di continuare a produrre atti scientifici di alta qualità”, ha dichiarato il presidente del consiglio di amministrazione Sue Davies.

Il MAP confluirà nella più ampia revisione della strategia istituzionale EFSA 2009-2013, che per il periodo 2014-2018 verrà ridefinita sotto la responsabilità di un nuovo direttore esecutivo e sarà indirizzata dal quadro finanziario pluriennale dell'UE.

Il MAP comprende una serie di iniziative nel campo della scienza, della comunicazione e dell’ottimizzazione delle risorse quali:

- confezionare un programma pluriennale di valutazione del rischio dell'UE, in collaborazione con la Commissione europea, gli Stati membri e i partner dell'UE basato sulle priorità in termini di salute pubblica e rischi emergenti;

- rafforzare il ruolo dell'EFSA come collettore europeo di  dati sulla sicurezza alimentare, sviluppando la politica EFSA relativa a data warehouse e accesso ai dati;

- ottimizzare il ruolo degli esperti, del personale e di altri partner all’interno del processo di valutazione del rischio;

- definire il ruolo internazionale dell'EFSA e migliorare la cooperazione;

- potenziare le modalità con cui l’EFSA fornisce consulenza scientifica migliorando l’interazione con i gestori del rischio e altre parti interessate, attuando al contempo gli utili commenti pervenuti dagli utenti;

- aumentare la fiducia nelle attività dell’EFSA adottando una politica aggiornata di apertura e trasparenza, e rivedendo la politica di indipendenza dell'EFSA con le sue norme attuative;

- migliorare la comprensione, la definizione e la soddisfazione delle esigenze del pubblico di riferimento;

- accrescere la chiarezza della comunicazione EFSA e migliorare la diffusione delle informazioni;

- sensibilizzare, far comprendere e far riconoscere l'EFSA e il suo ruolo di valutatore del rischio nell'UE;

- promuovere l’omogeneità nella comunicazione del rischio assieme all’UE e ai partner internazionale.

 

Regolamento (UE) n. 1370 2013 del Consiglio: misure per la fissazione di determinati aiuti e restituzioni connessi all'organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli

 

Roma 31.12.13--

È stato pubblicato oggi sulla GUUE il Regolamento (UE) n. 1370/2013 del Consiglio, del 16 dicembre 2013, recante misure per la fissazione di determinati aiuti e restituzioni connessi all'organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli.

Il regolamento prevede misure per la fissazione dei prezzi, dei prelievi, degli aiuti e delle limitazioni quantitative nell'ambito dell'OCM unica.

In particolare, il regolamento prevede disposizioni in merito a:

- prezzi di intervento pubblico;
- prezzi di acquisto all'intervento e limitazioni quantitative applicabili;
- aiuto all’ammasso privato;
- aiuti per la distribuzione ai bambini di ortofrutticoli;
- aiuto per la distribuzione di latte e di prodotti lattiero-caseari ai bambini;
- tassa sulla produzione nel settore dello zucchero;
- restituzione alla produzione nel settore dello zucchero;
- prezzo minimo della barbabietola;
- adeguamento delle quote nazionali di zucchero;
- prelievo sulle eccedenze nel settore dello zucchero;
- meccanismo temporaneo di gestione del mercato nel settore dello zucchero;
- fissazione delle restituzioni all'esportazione;
- misure specifiche per le restituzioni all'esportazione per cereali e riso.
Il regolamento, consultabile qui, si applica a partire dal 1° gennaio 2014. Le disposizioni relative allo zucchero si applicano fino alla fine della campagna di commercializzazione dello zucchero 2016/17 il 30 settembre 2017.

(Fonte AIOL)

 

 

Roma, dicembre 2013

La produzione di latte a livello mondiale è attesa in aumento nel 2014, secondo le previsioni divulgate dal Dipartimento Agricoltura degli Stati Uniti, grazie a condizioni climatiche favorevoli, alla crescita dei prezzi alla stalla e a costi dei mangimi più contenuti. La produzione dei primi 5 paesi esportatori -  Nuova Zelanda, UE, USA, Australia e Argentina - dovrebbe complessivamente aumentare dell'1,5% per un ammontare di circa 4,2 milioni di tonnellate in più rispetto al 2013.  La percentuale di incremento più significativa della produzione è attesa in Nuova Zelanda (+5%), dove la maggior parte del latte è destinato a prodotti da inviare sul mercato estero, principalmente latte intero in polvere e burro.

Latte prod mondo 2014 gde

(Fonte Ismea)

Domenica, 05 Gennaio 2014 07:36

Il panettone non va in crisi

 

 

 

L’export per lo spumante italiano ha fatto il record (+16%) ma subito dopo è il panettone che contribuisce ad affermare il made in Italy in questo ultimo dell’anno. 

 

Parma, 31 dicembre 2013 - Niente crisi per il panettone anzi con il suo +14% insidia il record delle “bollicine Italiane” (+16%) in fatto di export.

Il Made in Italy alimentare continua a tenere e soprattutto nelle più importanti ricorrenze ecco che il consumatore sceglie i nostri prodotti tipici.

Un valore d’esportazione che a Natale ha superato i 2,7 miliardi di euro, sulla base delle proiezioni relative al mese di dicembre 2013. 

E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare il successo dei prodotti alimentari italiani all’estero dove, nonostante la crisi, cresce la domanda di prodotti tipici nazionali per imbandire le tavole delle feste. Ad aumentare - sottolinea la Coldiretti - è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante (+16 per cento) ai panettoni (+14 per cento), ma crescono anche i vini (+8 per cento), i salumi (+5 per cento), la pasta (+4 per cento) e i formaggi (+3 per cento), secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi nove mesi del 2012.

A guidare la classifica di questo Natale è dunque lo spumante italiano che all’estero fa segnare un aumento record in valore del 16 per cento conquistando così il primato sullo champagne. Un successo che - sottolinea la Coldiretti - è anche il frutto della crescita negli Stati Uniti (+24 per cento) che si confermano principale importatore, ma le bollicine vanno piu’ forte anche in Russia (+31 per cento) e nel Regno Unito (+50 per cento), mentre in Cina gli acquisti sono addirittura raddoppiati. Si tratta di risultati che - precisa la Coldiretti - trainano l’intero settore dei vini per i quali si registra complessivamente un aumento dell’8 per cento in valore dell’export. Ad essere molto richiesti - continua la Coldiretti - sono anche i dolci nazionali come panettoni, altri prodotti della pasticceria tipica delle feste, in aumento del 14 per cento in valore. Ma vanno bene anche i salumi, con una crescita del 5 per cento.

Tiene anche la domanda di formaggi italiani che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 3 per cento e si stima che nel mese di Natale saranno spesi all’estero oltre 180 milioni di euro per gustarli, con il parmigiano reggiano ed il grana padano in testa. Sulle tavole mondiali delle feste - precisa la Coldiretti - si mangerà anche molta pasta italiana per effetto di un aumento delle esportazioni del 4 per cento in valore. L'andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una piu’ efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale: All'estero - stima la Coldiretti - il falso Made il Italy a tavola fattura 60 miliardi di euro e sono falsi tre prodotti alimentari di tipo italiano su quattro. Un fenomeno che frena la diffusione del Made in Italy e che - conclude la Coldiretti – è causa di danni economici, ma anche di immagine.

 

Aumentano il volume di latte lavorato e il numero di forme prodotte dai caseifici cooperativi modenesi -

Modena, 30 dicembre 2013 -

Aumentano il volume di latte lavorato e il numero di forme prodotte dai caseifici cooperativi modenesi, cala leggermente il prezzo medio di liquidazione del latte. Lo comunica Confcooperative Modena, che ha analizzato i bilanci al 31 dicembre 2012 delle 43 cooperative casearie aderenti (31 di montagna e dodici di pianura), le quali rappresentano il 59 per cento dei 73 caseifici attivi in provincia di Modena al 30 settembre scorso (363 nell'intero comprensorio del Parmigiano-Reggiano).

«L'anno scorso il latte conferito alle nostre cooperative ha superato 1,7 milioni di quintali, 87 mila quintali in più (+ 5,5 per cento) rispetto al 2011 – afferma il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – Questo è accaduto nonostante sia diminuito il numero dei caseifici; ciò significa che si è rivelata giusta la politica delle aggregazioni tra cooperative che stiamo portando avanti da qualche anno». Nel dettaglio i 31 caseifici di montagna (in media hanno nove soci conferenti) hanno trasformato in Parmigiano Reggiano 844 mila quintali di latte, mentre le dodici cooperative di pianura (media di quindici soci) hanno lavorato 896 mila quintali di latte. Nel 2012 in provincia di Modena sono state prodotte 643.501 forme di Parmigiano Reggiano; il 48,6 per cento delle forme è stato prodotto dai 43 caseifici aderenti a Confcooperative Modena (quasi 150 mila forme i caseifici della montagna, 163 mila quelli di pianura).

Si conferma buona la resa del formaggio, che oscilla tra i 7,19 e 7,18 kg di Parmigiano Reggiano ogni cento litri di latte lavorato. L'unico dato non positivo è il calo del prezzo medio di liquidazione del latte, che l'anno scorso si è fermato a 55 centesimi al litro (era di 70 centesimi nel 2010). «Si tratta di valori ancora accettabili, anche se in montagna i costi di produzione sono più alti rispetto alla pianura e gli allevatori hanno margini inferiori», commenta Giordano Toni, presidente del settore lattiero-caseario di Confcooperative Modena. In compenso vanno bene le vendite dirette effettuate dagli spacci aziendali: l'anno scorso i 19 caseifici di montagna che hanno il negozio hanno venduto 13 mila forme (prezzo medio 12,39/kg), mentre i dodici caseifici di pianura con spaccio hanno ricavato un prezzo medio di 12,23 euro/kg dalle 45 mila forme vendute (ma il dato è "inquinato" dalla solidarietà post terremoto).

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

 

Domenica, 29 Dicembre 2013 10:43

Imporre il “Km 0” è incostituzionale

 

 

 

La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali alcuni articoli di una legge della Regione Puglia.

Secondo la legge, i prodotti agroalimentari a chilometro zero sono quelli per il cui trasporto - dal luogo di produzione a quello di consumo - vengono emessi meno di 25 chilogrammi di CO2 equivalente per tonnellata, o comunque quelli che sono trasportati solo all’interno del territorio della regione Puglia.

La legge, inoltre, prevede un canale preferenziale per questi alimenti nei bandi per i servizi di ristorazione collettiva degli enti pubblici. Le aziende che avessero garantito forniture costituite almeno per il 35% di prodotti locali, da filiera corta e di qualità, avrebbero avuto priorità sugli altri soggetti.

Una posizione evidentemente campanilistica, contro la quale è ricorsa la stessa Presidenza del Consiglio.

Secondo l’Alta Corte – quella che vigila sul rispetto delle regole fondanti del nostro Paese – una norma di questo tipo viola l’articolo 117 della Costituzione e ben tre diversi articoli del trattato dell’Unione Europea, ostacolando gli scambi intracomunitari, falsando la concorrenza indicendo sulla libertà di intraprendere.

A causa della legge, infatti, i gestori della ristorazione collettiva degli enti pubblici sarebbero stati sostanzialmente costretti a rifornirsi da aziende locali, per garantirsi il titolo preferenziale nell’aggiudicazione degli appalti. In sua difesa, la Regione ha sostenuto che le merci locali avrebbero garantito solo poco più di un terzo delle forniture, consentendo ai prodotti “stranieri” di essere comunque presenti nelle mense.

Una difesa di ufficio, che è servita a poco e non ha convinto i Giudici.

Non è la prima volta che la Corte Costituzionale è chiamata a giudicare e a censurare questo tipo di comportamenti da parte delle amministrazioni locali.

 

(Fonte Assolatte 16-12-2013  )

Domenica, 29 Dicembre 2013 09:54

Boom delle bollicine italiane all'estero

 

 

Le bollicine in netta controtendenza rispetto all’export dei vini italiani. (+16% nei primi 9 mesi dell'anno)

 

Roma  dicembre 2013 -

Balza a 1,3 milioni di ettolitri l'export di spumanti italiani nei primi 9 mesi del 2013, un quantitativo in crescita dell'8% su base annua, in netta controtendenza rispetto all'andamento complessivo delle esportazioni di vini tricolore. È quanto emerge dalle elaborazioni Ismea dei dati Istat, da cui si evince anche un incremento di oltre il 16% del fatturato all'estero generato dalle bollicine italiane.

A trainare la domanda oltrefrontiera è il segmento catalogato sotto la voce "altri spumanti Dop" -  partecipata in misura rilevante dal Prosecco - con incrementi del 27% in volume e del 28% in valore.  Per questa categoria si è riscontrato, in questi 9 mesi, un significativo incremento delle vendite in Regno Unito, che con un più 70% in volume (+67% in valore), resta primo nella lista dei mercati di destinazione. Anche negli Usa le spedizioni hanno messo a segno forti progressi sia in quantità che in valuta (rispettivamente +32% e +33%), mentre l'export verso il mercato tedesco ha accusato una decisa battuta d'arresto, riducendosi del 22% in volume e del 6% in termini monetari.

Per l'Asti spumante, che da solo rappresenta il 21% dell'export di bollicine, il dato cumulato da gennaio a settembre 2013 rivela un calo dell'1% dei quantitativi all'estero, a fronte di introiti cresciuti dell'8%. La caduta dei volumi è imputabile essenzialmente alla flessione delle esportazioni in Germania (-23% sia in quantità che in valore). Di contro, si è registrato un netto rafforzamento della presenza in Russia dove le spedizioni di Asti hanno raggiunto i 35 mila ettolitri (+46% su base annua), per un controvalore di circa 16 milioni di euro (+52%). Con questo risultato il mercato russo scavalca, per il momento, quello statunitense e si colloca al secondo posto dietro la Germania. Complice anche la deludente performance nel mercato a stelle e strisce, con 33 mila ettolitri (-6%) e una lieve flessione anche dei corrispettivi valutari. Bene le vendite in Francia e Regno Unito, paesi entrambi in cui l'export ha fatto segnare incrementi a due cifre.

Per i vini italiani nel complesso - conclude l'Ismea - le elaborazioni relative al periodo gennaio-settembre 2013 segnalano una flessione del 3% delle esportazioni in quantità, a fronte di un fatturato cresciuto dell'8%.

(ISMEA)

 

 


MAIS  
dati previsionali per 2012-13 (Elab. Dic. 2013) 

 

La produzione mondiale di Mais per la stagione 2013-14 è prevista a 964,28 Mio t, registrando un incremento del 0,2% rispetto alle previsioni di Novembre e dell’8% rispetto alla stagione 2012-13. 

Si prevede un raccolto record in Canada: 14 Mio t (+9% rispetto alla stagione 2012-13 e +25% rispetto alla stagione 2011-12); la produzione aggiuntiva dovrebbe trovare spazio nel mercato USA. 

Negli Stati Uniti sono previsti aumenti nella produzione di etanolo che, insieme ad una domanda crescente di Mais per il bestiame, fanno abbassare gli stock finali (≈ 2 Mio t). 

I consumi alimentari di Mais sono stimati in aumento in Unione Europea, in Canada ed in Ucraina. 

 

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SOIA dati previsionali per 2012-13 (Elab. Dic. 2013)

 

La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2013-14 è attesa in aumento rispetto alle previsioni di Novembre, al valore record di 284,94 Mio t, grazie ad un incremento produttivo previsto in Canada e in Argentina, con maggiori aree destinate alla coltivazione. 

Negli Stati Uniti la produzione di semi di Soia è prevista invariata rispetto alle stime precedenti, mentre l’Export è in aumento (+1,7%) riflettendo le consistenti vendite di Novembre. 

Si attende un aumento della trasformazione della Soia per la forte domanda di farina dall’Unione Europea e dal Sud Est Asiatico. 

Il Brasile si conferma leader nelle Esportazioni di semi di Soia, esportando il 50% della Produzione. 

Le Importazioni di semi di Soia in Cina, principale acquirente, sono previste a 69 Mio t (+15% rispetto alla stagione 2012-13). 

 

(Fonte CLAL dicembre 2013)

 

 

Il settore sementiero contribuisce attivamente alla biodiversità

 

Roma,  dicembre 2013

Assosementi, l’associazione che riunisce le aziende sementiere in Italia, registra negli ultimi giorni un acceso dibattito a proposito del processo di revisione europeo della disciplina sementiera. Diverse ONG e noti opinion leader come Carlo Petrini si sono schierati contro una proposta di regolamento della Commissione UE che a loro parere metterebbe a repentaglio la biodiversità e favorirebbe le multinazionali del settore. Per Assosementi si tratta in realtà di un allarmismo ingiustificato, frutto di una lettura superficiale, o peggio strumentale, di una proposta che dovrebbe semplificare e razionalizzare il quadro normativo esistente.

“La proposta di nuovo regolamento sulle sementi e gli altri materiali di moltiplicazione, che dovrebbe sostituire le vecchie direttive oramai in vigore da quasi cinquant’anni, non accontenta – sottolinea Marco Nardi, direttore di Assosementi - né le aziende sementiere, per le ulteriori aperture assicurate ai materiali eterogenei e di nicchia, né il mondo ambientalista, che mal sopporta i vincoli in materia di registri varietali e di certificazione dei prodotti commerciali. La proposta della Commissione non scalfisce quindi in alcun modo la tutela delle risorse fitogenetiche in quanto salvaguarda le norme specifiche adottate negli ultimi anni dalla Ue, anzi tende ad assicurare maggiore libertà all’utilizzo delle cosiddette varietà locali e da conservazione ampliandone addirittura le possibilità di commercializzazione. La proposta non tocca poi per nulla il tema della  tutela varietale, oggetto di un altro processo di revisione”.

Per il settore sementiero è vitale poter attingere a un’ampia diversificazione al fine di realizzare il miglioramento genetico. Esso è quindi interessato a partecipare attivamente alla conservazione della biodiversità, da un lato preservando i materiali vegetali antichi nelle proprie raccolte o in banche genetiche, dall’altro immettendo ogni anno sul mercato un elevato numero di nuove varietà, che sono il motore dell’innovazione della produzione agricola.

Assosementi insieme a ESA, l’Associazione europea delle sementi, ritiene comunque che una razionale forma di tutela delle nuove varietà – nel rispetto dei principi della Convenzione UPOV (International Union for the Protection of New Varieties of Plants), la quale attenua la portata dell’esclusività varietale con due deroghe, una a favore del ricercatore, l’altra verso l’agricoltore che reimpiega come seme parte del proprio raccolto - sia indispensabile per garantire il lavoro di ricerca vegetale.

(Fonte assosementi)

Domenica, 29 Dicembre 2013 16:09

SOMMARIO Anno 12 - n° 52 30 Dicembre 13

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 12 - n° 52 30 Dicembre 13

 

 

 

SOMMARIO

Anno 12 - n° 52- 30 dicembre 13

(PDF Scaricabile)

SOMMARIO Anno 12 - n° 52 - 30 Dicembre 13 -- 

1.1 editoriale

Alleggerire lo scafo, non affamare l’equipaggio.

3.1 lattiero caseario

Chiusura in picchiata per il latte spot

4.1 nuova pac

ASSOSEMENTI: eccessivo l'allarmismo nei confronti della nuova proposta comunitaria.

5.1 Km zero

Imporre il “Km 0” è incostituzionale

7.1 GDO

Espansione USA per ALDI nei prossimi 5 anni                                        

7,2 crisi

FIPE: La crisi non morde il pranzo natalizio

7,3 export vini

Boom delle bollicine italiane all'estero (+16% nei primi 9 mesi dell'anno)

8,1 MAIS&SOIA

Dati previsionali dicembre 2013

9,1 Consumi

Codacons: a Natale speso il 42,7% in meno del 2007

10.1 imprese

 Business center: non solo  impresa.

 

 

Cibus 52 dic13 COP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Crollo delle creme con contenuto di materia grassa al 40%. -6,48% a Milano e -4,62 a Verona.

 

di Virgilio - Parma, 25 Dicembre 2013 -

 

La chiusura d’anno vede lo stop, almeno momentaneo, del Parmigiano Reggiano seppure la commissione abbia rilevato una situazione di “scambi attivi”.

8,95 e 9,40 i valori, minimi e massimi, rilevati per la DOP parmigiana di 12 mesi di stagionatura mentre per il 24 mesi il prezzo all’ingrosso si innalza tra 10,35 e 10,75€/kg.  

Anche il Grana Padano DOP conferma le quotazioni delle precedenti ottave. 7,10 e 7,35€/kg i prezzi rilevati a Milano per il 9 mesi d’invecchiamento mentre il range si alza tra 8,00 e 8,65 per il 15 mesi di stagionatura.

PRRE 12M PR

 

Niente di nuovo sul fronte del Burro mentre, al contrario, il latte SPOT prosegue la sua caduta perdendo -3% sulla piazza di Verona fissando le quotazioni tra 48,65 e 51,55 /100 litri in continua discesa per la terza settimana consecutiva.  Analogo andamento lo si rileva per la crema e per la panna centrifugata con contenuto di materia grassa al 40%. Prodotti che da tre settimane hanno iniziato una progressiva caduta di valore. Sulla Piazza di Verona la Panna di Centrifuga ha perso il -4,62 % fissando i prezzi tra 2,02 e 2,08€/Kg mentre al 2 dicembre il prezzo massimo era posizionato a 2,28€/kg.

La piazza di Milano replica l’andamento di Verona e  le Creme di Latte uso alimentare al 40% di m.g. è stata quotata 2,02€/kg. perdendo -6,48% nell’ultima ottava lasciando sul campo complessivamente 26 centesimi  dal 2 dicembre (2,28€/kg).

Burro Creme latte uso alimentare

 

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