Non quotato a Parma e le altre borse restano a guardare. Accordo con il Canada per l'abbattimento delle barriere.

di Virgilio - Parma, 06 Novembre 2013 -

L'appuntamento borsistico di arma coincideva con la festività degli Ognissanti. Tutte le borse però hanno confermato i prezzi della ottava precedente per tutti prodotti lattiero caseari quotati.

I primi due appuntamenti della 45esima settimana di Verona e di Reggio Emilia hanno anch'esse confermato le quotazioni precedenti.

Dopo quattro anni di negoziati, Unione europea a Canada hanno raggiunto l'intesa per un accordo economico e commerciale come ben rilevato da Assolatte.

Secondo la Commissione europea, quando l'intesa sarà pienamente operativa porterà crescita e nuovi posti di lavoro, grazie all'eliminazione del 99% delle tariffe oggi esistenti. Si parla di libero accesso al mercato, ai servizi, agli investimenti. Tradotto in soldoni: un aumento del commercio bilaterale del 23%, con un incremento potenziale del PIL dell'Unione europea di circa 11,6 miliardi di euro.

È un accordo molto importante per l'Unione europea e per l'Italia, in particolare. Il Canada è infatti una delle economie più avanzate del mondo e l'accordo aprirà nuove interessanti opportunità per le imprese nazionali. Anche di quelle lattiero casearie.

"Il Canada è un mercato importantissimo per i nostri prodotti – ha affermato Giuseppe Ambrosi presidente di Assolatte -. Tra i formaggi stranieri, quelli italiani occupano stabilmente il secondo posto nelle preferenze dei cittadini canadesi. Il 20% di tutti formaggi stranieri che sbarcano in Canada arrivano dai nostri stabilimenti. E l'accordo mira ad una progressiva liberalizzazione degli scambi, senza dimenticare il grande capitolo dei diritti di proprietà intellettuale e delle DOP."

Ogni anno arrivano in questo enorme Paese, quasi 4.400 tonnellate di formaggi italiani, per un valore di 43 milioni di Euro. E ogni anno cresce l'interesse per i formaggi italiani: nel 2012 abbiamo registrato un aumento del 8,,8% dei volumi esportati e nei primi sette mesi di quest'anno un nuovo aumento del 3,4%.

Dati molto importanti, perché arrivano da un mercato ancora contingentato.

- fonte assolatte -
"Se gli importatori locali hanno deciso di sostituire i prodotti francesi, olandesi o greci con i grandi formaggi italiani, vuol dire che hanno registrato un grande interesse dei consumatori per le nostre specialità casearie – continua Ambrosi".

A farla da padrone sono Grana padano e Parmigiano Reggiano (circa 3.000 tonnellate), seguiti dal Pecorino Romano, Gorgonzola, Mozzarella e Provolone.

Secondo le prime indiscrezioni, l'accordo prevede un aumento immediato dell'80% delle quantità esportabili: altre 18.000 tonnellate di formaggi europei che potranno presso arrivare sulle tavole canadesi.

 

Accordo UE Canada - i punti fondamentali - Fonte Assolatte)



Progetto "Passworld", la pasta "funzionale" che fa bene alla salute.



Presentata alla 68esima Fiera Internazionale del Bovino da Latte l'indagine ISMEA-CremonaFiere ...



Nescafè, storico marchio di caffè solubile di proprietà del gruppo Nestlè, festeggia oggi (29 ottobre) il 75esimo anniversario dalla sua nascita, avvenuta in Svizzera nel 1938.

Per celebrare l'importante traguardo raggiunto, il brand ha lanciato su Twitter e Facebook l'hashtag #75nescafe.

Negli ultimi anni la Nescafé, sfruttando la collaborazione con la nota ditta tedesca Krups, ha messo in commercio Dolce Gusto, una linea di macchine per caffè espresso e altre bevande in capsule, le quali a differenza del marchio principale prevedono l'uso di caffè macinato.
Modena 28 ottobre 2013
 
Az. Agr. Paltrinieri: Radice vino 'slow' per il terzo anno di fila, mentre si prova il tappo a corona. Positivo il punteggio ottenuto dai prodotti dell'azienda sorbarese del noto 'Leclisse' anche sulla Guida dei Vini d'Italia 2014 de L'Espresso -

Calici pieni per Paltrinieri: di lambrusco, riconoscimenti e novità. L'azienda agricola sorbarese del noto 'Leclisse' – Lambrusco di Sorbara che rimane fiore all'occhiello della sua produzione – ha raccolto nella stagione dell'uva appena trascorsa anche nuovi ed importanti positivi risultati, per un altro dei suoi prodotti di punta: il Radice. Il lambrusco in questione, altro Sorbara in purezza (rifermentato in bottiglia), targato Paltrinieri, è stato premiato dalla prestigiosa guida di Slowfood per il terzo anno consecutivo col titolo di 'Vino slow' italiano. Riconoscimento al quale sono seguiti poco dopo anche i buoni punteggi assegnati dalla Guida dei Vini d'Italia 2014 de L'Espresso. Per il Radice, 16,5 punti, mentre per altri due prodotti dell'azienda del Cristo, il Greto ed il Solco i punti sono stati rispettivamente 16.

Non solo premi comunque per Paltrinieri, perché i mesi appena trascorsi sono stati contrassegnati anche da una sperimentazione che sa di novità, e un po' di 'rivoluzione: l'introduzione del tappo a corona in sostituzione di quello tradizionale di sughero. "Si tratta di una prova – racconta Alberto Paltrinieri dell'omonima azienda aggiungendo che il lambrusco predestinato all'esperimento è stato il Radice sia nella bottiglia da 0,75 che in quella formato magnum – cercata e voluta, dato che comincia a farsi già da un po' di tempo difficoltosa, la ricerca dei tappi di sughero adeguati alle nostre esigenze. Pensare quindi di trovare soluzioni alternative – del resto imbottigliare col tappo a corona non è poi questa grossa novità – anche solo per alcune delle tipologie di vini che produciamo è da tenere in considerazione. Intanto per la stagione in corso continueremo ad incapsulare la maggioranza delle bottiglie col sughero. Dalla prossima chissà".

Il Radice col tappo a corona ha già comunque fatto il suo 'debutto ufficiale' il 30 settembre scorso a Modena con una degustazione mirata presso Caffè Ristretto riscontrando pareri decisamente favorevoli tra i convenuti.

(Fonte: Paltrinieri Lambrusco di Sorbara Doc)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 12 - n° 43 28 Ottobre 13

Parma 28 ottobre 2013 -

SOMMARIO Anno 12 - n° 43 - 28 Ottobre 13

(PDF Scaricabile)

Cibus 43 ott2013 COP



SOMMARIO Anno 12 - n° 43 28 Ottobre 13

1.1 editoriale

...nell'esercizio di pubblica minzione!!

3.1 fisco e incentivi

Legge Stabilità, De Girolamo: Attenzione per comparto agroalimentare.,

4.1 lattiero caseario

Non si ferma la salita delle due principali DOP

5.1 prezzi

Ismea, a settembre prezzi agricoli in calo su base annua (-2,1%)

6.1 "verso il 2015"

Dal Museo del vino Lungarotti 92 opere per il Vittoriano.

6,2 HORECA

Host 2013: i numeri che sfidano la crisi

6,3 maltempo

Coldiretti, preoccupa la fragilità idrogeologica di molti comuni di toscana e liguria,

8,1 politica

Il saluto di Marini

9.1 Export

La ricetta di Gardini per valorizzare l'export



Ceramiche, incisioni e opere d'arte per la mostra del MIPAAF "Verso il 2015. La cultura del vino in Italia"
Domenica, 27 Ottobre 2013 08:58

Da Cernobbio il saluto di Marini





Fondazione Italia Spa - Sostenibile Per Azioni - la nuova iniziativa di Marini. 


Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 12 - n° 42 21 Ottobre 13

Parma 20 ottobre 2013 -

SOMMARIO Anno 12 - n° 42 - 21 Ottobre 13

(PDF Scaricabile in allegati)

1.1 editoriale

Primo, non sprecare

3.1 vino

Vino, sbarco in California per Istituto Grandi Vini

4.1 lattiero caseario

Latte spot alla continua ricerca di record

5.1 CFS 191 anni

Il Corpo Forestale dello Stato compie 191 anni

6.1 sicurezza

Osservatorio nazionale furti di rame. E' on line.

6.2 crisi

Rimodulazione Iva ridotta, il No dei sindacati!

6,3 Host HORECA

Polifunzionale ed easy, così il locale si reinventa

6,4 prezzi agricoli

Ismea, a settembre prezzi agricoli in calo su base annua (-2,1%)

8,1 consumi

FIPE, come la crisi ha cambiato i consumi

9.1 fisco

Coldiretti, gettito IVA crolla perchè -4% spesa in primi 8 mesi

 Cibus 42COP

 



Piero Antinori: "nonostante gli Stati Uniti siano...
Domenica, 20 Ottobre 2013 09:52

Il Corpo Forestale dello Stato compie 191 anni




Nel corso dei primi sei mesi del 2013 la Forestale ha effettuato...
Mercoledì, 16 Ottobre 2013 08:32

Latte spot alla continua ricerca di record

Latt Spot VR gde



A Verona il latte spot quotato 53,61 €/100 litri (+0,98%)

di Virgilio - Parma, 14 Ottobre 2013 -

53,61 €/100litri il valore massimo registrato alla borsa di Verona nella seconda settimana di ottobre. Quasi due punti percentuali recuperati nuovamente dopo la settimana di "riposo" coincidente con la chiusura di settembre.

In contro tendenza il burro che, dopo diverse settimane e per la precisione sette, crolla su tutte le piazze e per tutte le tipologie in attesa di venerdi 18 ottobre quando la Borsa di Parma, con molte probabilità, confermerà la tendenza al ribasso registrata sia a Milano sia a Reggio Emilia. 4,15 €/kg per il burro da centrifuga, 3,40 €/kg per il pastorizzato e 3,30 €/kg per lo zangolato quotati a Milano. Reggio Emilia perde 3,45% e fissa il burro zangolato da creme fresche a quota 2,80€/kg. contro i 2,90 delle precedenti sette sedute.

Nella settimana che ha visto il sequestro di imitazioni di Parmigiano Reggiano DOP addirittura esposti all'Anuga di Colonia, le due principali DOP nazionali hanno confermato i prezzi della precedente ottava interrompendo una serie positiva durava da sei settimane.

Nella settimana di riferimento (7 - 13 ottobre) tutte le principali piazze hanno confermato i prezzi della prima di ottobre. L'apertura della terza ottava è stato nel segno della stabilità confermando nuovamente le quotazioni della precedente almeno sulle piazze di Reggio Emilia e di Milano.

Latt Burro zangolato PR gdeLatt PRRE 24M PR gde

Latt GP 9M MI

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare. Anno 12 n° 41 - 14 Ottobre 13



Parma 13 Ottobre 2013 -

SOMMARIO Anno 12 - n° 41 14 Ottobre 13

(allegato PDF scaricabile)

1.1 editoriale

Dobbiamo tornare a volare

2.1 contraffazione

Sequestri a Colonia. Consorzi di tutela uniti a difesa del Made in Italy

4.1 lattiero caseario

Il Parmigiano rincalza e il Padano frena a Milano

5.1 il sogno di Marini

Marini in consiglio nazionale: è ora di sciogliere dalle catene un nuovo "sogno italiano"

6.1 consumo suolo

Legambiente: "Fermiamo il consumo di suolo"

6.2 ambiente

Orlando: "In Legge Stabilità servono 500 milioni per dissesto idrogeologico"

6,3 VINO

Rubesco Lungarotti sul podio

6,4 terremoto

Parmigiano Reggiano: stretta di mano tra caseifici e benefattori

7.1 inquinamento

Inquinamento da fitofarmaci, le proposte di UNIMA.

8,1 cereali

Agricoltura, Agrinsieme, in calo il prezzo del grano duro, al di sotto costi di produzione

9.1 coldiretti

Le strane dimissioni di Sergio Marini.

 

Cibus 41 COP gde



Per il quarto anno consecutivo la Riserva Monticchio sul podio delle guide Bibenda e Gambero Rosso

Torgiano, PG, ottobre 2013 -

Il Rubesco Riserva Vigna Monticchio 2008 delle Cantine Lungarotti sul podio delle guide del vino Bibenda e Gambero Rosso 2014. Si rinnova così, per il quarto anno consecutivo, l'assegnazione della doppietta 'Cinque Grappoli' e 'Tre Bicchieri' al Rubesco Riserva (dal latino rubescere: arrossire), il grande rosso made by Lungarotti divenuto simbolo dell'Umbria in tutto il mondo.

Per Chiara Lungarotti, amministratore unico dell'azienda: "I riconoscimenti consecutivi ricevuti dalle guide Bibenda e Gambero Rosso confermano la modernità di questo vino portabandiera del brand Lungarotti e dell'Umbria sui mercati internazionali. Tra i principali paesi export del Rubesco Riserva Vigna Monticchio, Germania e Giappone si confermano anche per quest'anno tra i più dinamici e in forte ascesa".

Prodotto in 50mila bottiglie l'anno e stappato in 45 Paesi, il Rubesco Vigna Monticchio è composto al 70% da uve Sangiovese e al 30% da Canaiolo, con un invecchiamento medio di circa 4 anni. In etichetta, un bassorilievo con particolare della Fontana Maggiore di Perugia, la più bella fontana di piazza del tredicesimo secolo.




L'Italia è il primo produttore europeo ed il secondo nel mondo con 3,7 milioni di tonnellate. Necessario migliorare l'aggregazione e la capacità di stoccaggio e favorire la programmazione e la contrattazione tra le organizzazioni di prodotto degli agricoltori e l'industria di trasformazione

Roma,  ottobre 2013 - Il prezzo del grano duro è sceso a circa 24 euro al quintale a causa del contemporaneo verificarsi, nei primi mesi della campagna commerciale 2013/2014, di un calo delle importazioni e della stagnazione della domanda interna da parte dell'industria di trasformazione. Si tratta di un prezzo che nelle principali aree di coltivazione, in particolare nel nostro Mezzogiorno, è al disotto dei costi di produzione.

Lo ha evidenziato Agrinsieme, il coordinamento politico tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, nel corso di una audizione alla Commissione Agricoltura alla Camera. "Siamo di fronte -hanno spiegato i rappresentanti di Agrinsieme durante l'audizione- a tendenze al ribasso dovute all'attesa dei dati concreti della produzione canadese, principale esportatore mondiale, ma anche determinati da comportamenti speculativi per indurre vendite sotto costo".

Agrinsieme ha, quindi, evidenziato come sia importante in questa situazione favorire la maggiore trasparenza nella conoscenza dei dati produttivi e di giacenze nazionali e internazionali, nonché nelle modalità di rilevazione dei prezzi e di formazione dei listini da parte delle Borse merci. La risposta più efficace resta tuttavia quella strutturale, che passa cioè attraverso il miglioramento dell'aggregazione del prodotto, la capacità di stoccaggio per lotti omogenei, gli standard qualitativi commerciali. Tutto deve essere finalizzato a favorire la programmazione e la contrattazione tra le organizzazioni di prodotto degli agricoltori e l'industria di trasformazione, per aree territoriali omogenee.

L'applicazione della nuova Pac in Italia, così come alcuni interventi di politica nazionale, come i contratti di filiera, dovranno aiutare a sostenere questo processo di radicale organizzazione del settore.

DATI: Il comparto del grano duro è strategico per il nostro sistema agroalimentare. L'Italia, nonostante una piccola diminuzione rispetto allo scorso anno, con una produzione stimata intorno a 3,7 milioni di tonnellate si conferma il primo produttore europeo ed il secondo nel mondo. Con più di un milione di tonnellate, siamo inoltre il primo paese importatore. Il grano duro, soprattutto, è la materia prima per la produzione della pasta, prodotto simbolo del made in Italy, base della dieta mediterranea ed emblema della nostra immagine nel mondo

(Fonte Cia - Agrinsieme)
Due importanti accordi firmati dalle Fiere di Parma per dare vita alla più importante polo del Food Processing e Packaging -
 
Parma, 10 ottobre 2013
 
Non era bastato l' accordo firmato dalle Fiere di Parma con Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l'Imballaggio) l'associazione imprenditoriale che rappresenta i costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l'imballaggio, concretizzatosi nella nuova manifestazione, Food Pack, dedicata al confezionamento alimentare e delle bevande che, a partire dalla prossima edizione, in calendario dal 28 al 31 ottobre 2014, affiancherà Cibus Tec.
Un secondo accordo è stato preso con la Fiera di Colonia, organizzatori di Anuga FoodTec, per condividere progetti di sviluppo internazionale sia per i due storici appuntamenti di Parma e Colonia sia per nuove iniziative overseas (Brasile, India, ecc.).
La partnership creerà una rilevante piattaforma strategica internazionale che vedrà lavorare in sinergia: "Anuga FoodTec" la più importante rassegna delle food tecnologies, "Cibus Tec", da oltre 70 anni salone di riferimento delle tecnologie meccano-alimentari ed infine "Food Pack", la neo-nata Joint Venture espositiva creata da Fiere di Parma e Ucima.
Un accordo strategico che offrirà all'industria delle tecnologie legate alla filiera del food & beverage, una audience straordinaria.
"Una vera e propria collaborazione di filiera, insomma, quella tra Italia e Germania, che da ottobre potrà già beneficiare di una serie di iniziative di business matching nei principali mercati obiettivo per offrire ai produttori di tecnologie alimentari concrete opportunità di promozione del proprio business in una vetrina internazionale a partire da Anuga 2013, per proseguire a Cibus 2014 dal 5 all'8 maggio, culminare a Cibus Tec & Food Pack 28-31 ottobre 2014 e proseguire ad Anuga FoodTec 24-27 marzo 2015", si legge nella nota.
 
UCIMA

Ucima - Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l'Imballaggio - riunisce, rappresenta e assiste i costruttori italiani di macchine per il confezionamento e l'imballaggio, raggruppando al suo interno oltre 120 aziende tra le più rappresentative del settore dislocate su tutto il territorio nazionale. Il fatturato del settore è in continua crescita: nel 2012 il giro d'affari è stato superiore a 5.500 milioni di euro, realizzati per l'83% all'estero. 


 
FIERE DI PARMA

Fiere di Parma è l'unico operatore fieristico italiano con un 'know how' specifico e riconosciuto a livello internazionale nel comparto agro-alimentare. Una competenza consolidata negli anni grazie a collaborazioni a livello internazionale e dall'esperienza maturata nell'organizzazione di eventi fieristici e congressuali rivolti ai settori delle tecnologie (Cibus Tec) e dei prodotti agro-alimentari (Cibus). Vanta una leadership nazionale e internazionale anche nei settori antiquariale (Mercanteinfiera) e del turismo plein air (Salone del Camper).L'azienda ha chiuso il 2012 con un fatturato di circa 35 milioni e un EBITDA prossimo al 20%. Il quartiere si sviluppa su 140.000 mq. coperti e dotati del sistema fotovoltaico a tetto più grande d'Italia (7 MW) che garantisce una riduzione dell'emissioni di co2 pari a 4.200 tons annue.
 


KOELNMESSE

Anuga, manifestazione di punta di Koelnmesse GmbH, è la fiera leader a livello mondiale nel settore Food & Beverage. Nel solo settore alimentare, la Fiera di Colonia ha una competenza a 360 gradi con 25 manifestazioni specifiche in tutto il mondo, coprendo così tutta la filiera, dalle tecnologie di produzione, lavorazione e confezionamento degli alimenti al prodotto finito in tutte le sue declinazioni. 
A livello globale, Koelnmesse GmbH organizza più di 70 fiere internazionali e oltre 2000 conferenze ed è la sede fieristica n. 1 in più di 25 settori commerciali, contando su 284.000 mq espositivi, un polo all'avanguardia e oltre 100 rappresentanze all'estero.


Assegnati sostegni per quasi 5 milioni.

Reggio Emilia, 9 ottobre 2013 - Ottocentomila posti forma ricostruiti, 1 milione di famiglie, 6 catene distributive e 59 caseifici coinvolti in acquisti e vendite solidali, 380 caseifici impegnati con un contributo straordinario, oltre 4.800.000 euro ripartiti tra i caseifici colpiti: sono questi i grandi numeri che stanno alle spalle della ricostruzione avvenuta nel comprensorio del Parmigiano Reggiano dopo il devastante terremoto del maggio 2012.

"Cifre – ha detto stamani il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Alai, nell'ambito di un incontro che per la prima volta ha visto riuniti gli esponenti di molti dei caseifici danneggiati, insieme a quanti hanno concorso, in particolare con le vendite solidali coordinate dallo stesso Consorzio – che parlano di una straordinaria e diffusa solidarietà, che si è espressa anche in tantissimi altri modi spontanei ed ha consentito di ricostruire 17 magazzini di riferimento per 37 caseifici modenesi, reggiani, mantovani e bolognesi, dando continuità al loro lavoro e a quello delle centinaia di famiglie di allevatori che qui destinano il latte da trasformare". "Proprio a carico di alcuni allevamenti – ha proseguito Alai – restano ancora problemi da risolvere, così come va ultimato il lavoro sulla messa in sicurezza di tutte le aziende che operano nel cratere del sisma, ma oggi diciamo nuovamente il nostro grazie a quanti in mille modi si sono mobilitati, consentendo a persone, imprese e al nostro prodotto di avere e generare reddito e sicurezza".

Il bilancio dei contributi raccolti e interamente distribuiti è stato tracciato dal direttore del Consorzio, Riccardo Deserti.

"Dalle vendite solidali effettuate dai caseifici del comprensorio aderenti all'iniziativa "1 euro per rinascere" – ha spiegato Deserti – sono giunti 513.950 euro, cui si sono aggiunti quelli legati alle vendite nelle catene distributive e nel canale horeca (Coop Italia, McDonald's, Auchan, Sogegross, Realco-Sigma e Unes) per 486.614 euro, i contributi di altri operatori commerciali per 31.064 euro e le donazioni dirette al Comitato caseifici terremotati, pari a 167.664 euro". Tra questi spicca, tra gli altri, il contributo dell'azienda farmaceutica Fatro, che ha donato 100.000 euro, affiancata da altri grandi aziende e gruppi (e tra questi Enel e il sistema delle Banche di Credito Cooperativo) che hanno effettuato rilevanti acquisti attraverso gruppi appositamente costituiti.

La cifra complessiva di 1.199.429 euro è stata distribuita ai caseifici in proporzione al numero delle forme danneggiate (complessivamente ne sono cadute quasi 600.000).

"Il contributo straordinario deciso dall'Assemblea dei caseifici del Parmigiano del luglio 2012 – ha proseguito Deserti – ha poi consentito di assegnare alle strutture danneggiate un'altra rilevante cifra, pari a 3.624.000 euro, consegnati ai caseifici danneggiati tenendo conto non solo del danno subito, ma anche delle diverse misure di tutela alle quali individualmente hanno potuto fare ricorso (contributi pubblici e rimborsi assicurativi, essenzialmente)".

In totale, dunque, sono stati ad oggi raccolti e distribuiti interamente 4.823.429 euro.

LA SUDDIVISIONE DEI CONTRIBUTI PER PROVINCE

Nella provincia di Modena, la più colpita, sono giunti 3.299.711 euro, e a beneficiarne sono stati, in misura assai diversa proprio in considerazione del danno subito e di altre coperture e/o contributi, i caseifici San Lorenzo, Albalat, Castelnovese, Morello, San Rocco, Quattro Madonne, Razionale Novese, La Cappelletta e Verdeta.

A Mantova, con 13 caseifici danneggiati, sono stati distribuiti 966.534 euro, assegnati ai caseifici Pironda, Quistello, Frizza, Arrivabene, Marzette, Begozzo, Natura Agricola, San Giuseppe, Caramasche, Croce, Vò Grande, Venera Vecchia e Andreasi.

A Reggio Emilia sono stati assegnati 511.771 euro, destinati ai caseifici San Simone, Casearia Fanticini, Tullia, Tricolore, Rossi, Lora e Magazzini Emiliani Stagionatura.

A Bologna, infine, sono giunti 45.413 euro per il caseificio Sant'Angelo.

L'ASSESSORE RABBONI: L'IMPEGNO DELLA REGIONE PER LA RICOSTRUZIONE

E di altre risorse ha parlato l'assessore regionale all'Agricoltura, Tiberio Rabboni.

"Il terremoto dell'Emilia ha suscitato una gara di solidarietà senza precedenti – ha affermato Rabboni – che è stata di sprone anche per le Amministrazioni pubbliche ad accelerare l'impegno per la ricostruzione e il ripristino delle strutture danneggiate. Sono in corso di erogazione 38 milioni di euro per il risarcimento delle scalere dei caseifici e delle altre attrezzature distrutte e danneggiate. Al caseificio che ha subito i maggiori danni, e che ha presentato la richiesta di indennizzo per il formaggio in stagionatura caduto a terra, sono state concesse dal Commissario per la ricostruzione risorse pari a circa 12 milioni di euro. Si sta inoltre concludendo la raccolta delle richieste di finanziamento da parte di agricoltori e caseifici per interventi nelle aree colpite dal sisma: a disposizione ci sono risorse per 55 milioni di euro che serviranno a rilanciare la competitività del comparto agroindustriale. Infine a novembre partirà un nuovo bando che stanzia 20 milioni di euro per la messa in sicurezza antisismica dei prefabbricati rurali che non hanno subito danni".

(CFPR)


ASIAGO, PARMIGIANO REGGIANO E PECORINO ROMANO: I CONSORZI OTTENGONO IL SEQUESTRO DI PRODOTTI CONTRAFFATTI ALL'ANUGA DI COLONIA

Colonia, 8 Ottobre 2013 -

– Un nuovo tentativo di contraffazione è stato sventato dai Consorzi di Tutela del Formaggio Asiago, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano ad Anuga, la fiera internazionale del food in corso di svolgimento a Colonia, in Germania, dove le DOP italiane hanno congiuntamente richiesto alle autorità tedesche il sequestro immediato di falsi Asiago, Parmigiano Reggiano (con denominazione "parmesan") e Pecorino Romano (anche con denominazione "romano") prodotti da una ditta statunitense.

Il pronto intervento è scattato dopo la denuncia dei legali dei Consorzi coinvolti. Infatti, le denominazioni DOP identificano un prodotto realizzato secondo uno specifico disciplinare e in zone geograficamente delimitate. In questo caso, la contraffazione "made in Usa" intendeva sfruttare denominazioni note per proporre prodotti totalmente differenti dagli originali. Il fenomeno è ben noto come i danni che provoca: si stima in oltre 60 miliardi di euro il giro d'affari sottratto ogni anno dall'"Italian sounding" al nostro Paese al quale si aggiunge l'inganno nei confronti dei consumatori, vittime di uno sfruttamento fraudolento dell'immagine e del potere evocativo del prodotto originale. L'intervento, dunque, da parte dei Consorzi contro questo abuso è stato duro e tempestivo, in coerenza con la legislazione nazionale e comunitaria che prevede, tra l'altro, l'obbligo di tutela delle DOP "ex-officio" in tutti gli Stati membri della UE .

"In questa nuova occasione, - afferma il Presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago DOP, Roberto Gasparini – ribadiamo l'efficacia dell'azione tempestiva e congiunta e il ruolo del Consorzio che tutela, in tutta Europa, marchi di proprietà pubblica e, quindi, di interesse collettivo. Una tutela che non può fermasi alla sola repressione ma deve andare, sempre più, di pari passo con un forte impegno rivolto a diffondere la cultura del prodotto DOP, fatta di patrimoni unici e identitari."

"Il nuovo sequestro avvenuto nell'ambito di una delle più prestigiose rassegne mondiali dell'agroalimentare e il deciso intervento dei Consorzi di tutela – sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai – ci auguriamo serva a scoraggiare i fenomeni di questa natura che continuano a consumarsi fuori e dentro i confini europei: anche per questo è però importante che alla nostra azione si affianchi un sistema di norme più incisivo in termini di riconoscimento delle Dop e di repressione delle frodi a livello mondiale, perché è a questo che si lega una più efficace tutela degli interessi di produttori e consumatori".

"Ancora una volta abbiamo reagito all'ennesimo caso di contraffazione – grazie all'azione coordinata tra i Consorzi di Tutela coinvolti"- Dichiara Gianni Maoddi, Presidente del Consorzio per la Tutela del Formaggio Pecorino Romano DOP- "Abbiamo ottenuto immediata soddisfazione, mandando un segnale forte e chiaro, ovvero che i Consorzi di Tutela sono il presidio più avanzato per la difesa del patrimonio alimentare Italiano. Speriamo che il nostro esempio sia seguito da tanti e che venga accompagnato dal sostegno pieno delle Istituzioni."

Lotta ai falsi e tutela sono oggi per i Consorzi di Tutela un impegno imprescindibile su scala mondiale e senza confini. Là dove il Made in Italy rappresenta un valore è infatti facile trovare chi vuole approfittare della buona fede del consumatore. Per questo, sarà sempre più importante, nei prossimi anni, contare su un'efficiente rete di controllo del territorio nazionale ed estero, su azioni congiunte di tutela e su consumatori sempre più informati, capaci non solo di apprezzare il prodotto ma anche di riconoscerlo e distinguerlo da tentativi di falsificazione.

(CFPR)





Latte spot, riprende a cavalcare. Verona chiude a +0,99%.

di Virgilio - Parma, 9 Ottobre 2013 -

Solo una settimana di pausa per il Latte spot che a Verona, lunedi 7 ottobre, ha fatto segnare un nuovo record. Sfondata la porta dei 53 euro, per la precisione 53,10€ per 100 litri di latte è stata la quotazione massima mentre 52,10€ per 100 litri la minima registrata alla borsa veronese.

Stazionarie le quotazioni del burro su tutte le principali piazza confermando i prezzi delle precedenti ottave: 4,20€ Kg. per il burro da centrifuga (MI), 3,30€/kg. per lo zangolato, (MI) e 2,90 €/kg per lo zangolato da creme fresche (PR).

Latt Burro Fresche1 PR gde

Il Grana Padano DOP non arresta la sua corsa ma la rallenta soltanto incalzato dal Parmigiano Reggiano DOP che, invece, sta riprendendo quota. Le ultime settimane hanno visto crescere in modo particolare il Parmigiano Reggiano 24 mesi che alla borsa di reggiana ha raggiunto quota massima di 10,70€/kg. nella seduta di ieri (8 ottobre) confermando la tendenza di Parma del venerdi precedente (10,65€, +0,97%). Un sensibile balzo in avanti l'ha fatto registrare la stagionatura di 12 mesi oltrepassando la soglia di 9 euro, fissando perciò a 9,05/kg il prezzo massimo e 8,75€/kg il valore minimo durante la seduta borsistica parmense. Il Grana Padano DOP, come si diceva, invece conferma i prezzi della precedente ottava salvo la piazza di mantova che recupera lo 0,61% nella stagionatura 14-16 mesi chiudendo tra 8,20 e 8,40€/Kg. le quotazioni minime e massime.

LATT PRRE24M 10anniAnalisi cibus

Bologna, 8 ottobre 2013
 
L'Assemblea legislativa ha respinto a maggioranza (approvando un ordine del giorno di non passaggio all'esame degli articoli) la proposta di legge, presentata da Fabio Filippi (Pdl), finalizzata a ottenere il sostegno regionale per la Fiera del Parmigiano-Reggiano di Casina, in provincia di Reggio Emilia.
Gianguido Bazzoni (Pdl), relatore della proposta, ha sostenuto l'importanza del marketing territoriale: "Occorre - ha detto - sapere comunicare per valorizzare le peculiarità dei prodotti e dei territori e la Fiera di Casina è una di queste opportunità".
"La Fiera - ha ricordato Filippi - è tra le più importanti rassegne regionali dedicate a questo formaggio (giunta quest'anno alla sua 47^ edizione). Risulta pertanto opportuno - ha sottolineato - finanziare e tutelare tutte quelle iniziative finalizzate alla promozione, allo sviluppo e alla vendita di un prodotto unico, che assegna all'Emilia-Romagna un importante primato in ambito agroalimentare".
A favore della proposta si sono espressi Mauro Malaguti (Pdl) e Mauro Manfredini (Lega nord) che hanno invitato la Regione a censire gli eventi più significativi presenti nel territorio regionale. Per Andrea Defranceschi (Mov5stelle) e Giovanni Favia (Misto), "è eccessivo l'uso della proposta di legge per sostenere questi eventi".
A questo proposito, Liana Barbati (Idv) ha auspicato l'utilizzo di altri strumenti di proposta. Tiziano Alessandrini (Pd), pur condividendo le finalità della proposta, ha censurato l'uso della proposta di legge: "Se questa fosse la strada - ha rilevato - ci troveremmo a discutere centinaia di provvedimenti di legge con pari dignità della Fiera di Casina. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che siamo di fronte a difficoltà di finanza pubblica. La Regione - ha sottolineato - ha fatto delle scelte: salvaguardare, come priorità, la coesione sociale".
Marco Monari (Pd) ha invitato il consigliere Filippi, che aveva sottolineato l'eccessivo 'peso' della Romagna rispetto all'Emilia, a misurare le parole, "adottando un linguaggio più consono all'Aula".
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)



Marini acclamato Presidente Onorario di Coldiretti.

- Roma, ottobre 2013--

Sono quasi sette anni che ricopro la carica di presidente di Coldiretti.

L'ho fatto con passione e mettendo tutto me stesso perché volevo restituire dignità ad una categoria, i coltivatori diretti e l'agricoltura, vista troppo spesso come problema sociale, causa di disastri ambientali, peso a carico delle casse pubbliche. Categoria in passato posta ai margini della società e dell'economia, raccontata senza futuro, se non per poche grandi aziende che avrebbero dovuto competere con il mondo su prezzi ed economie di scala. Assurdo!

Cosi ci dipingevano gli esperti , questo ci insegnavano nelle scuole e nelle università e questo in fondo pensava la gente. Era la stagione in cui, di chi si rivelava inadeguato a ricoprire un compito o a svolgere una funzione, si usava dire "Ecco delle braccia rubate all'agricoltura".

Ma noi non ci siamo rassegnati.

Ho preso un impegno con i miei soci e, nello svolgerlo, ho sempre risposto alla mia coscienza che mi ha chiesto di onorare la dignità di chi ha riposto in me la fiducia, di mai tradire quella fiducia e di farlo sempre al massimo delle mie possibilità, senza risparmiarmi.

Peraltro, io conosco un solo modo di impegnarmi , e mi resta difficile trovare "la mezza misura", praticare i "ma anche".

Cosi sono fatto e cosi continuerò ad essere.

Ci siamo dunque rimboccati le maniche, abbiamo buttato nel cestino quelle teorie socio-economiche e abbiamo fatto di testa nostra. Eravamo convinti che, nonostante " gli analisti" , noi , ovvero quelli che producono cibo, un bene comune, non potevamo essere il problema, semmai, e la storia lo ha confermato, erano le teorie ad essere sballate perché figlie di un modello socio-economico globale, sballato quanto loro.

Oggi nessuno può negare che agricoltura, coltivatore diretto, cibo, filiera corta, multifunzionalità, km 0, biodiversità, sicurezza alimentare, vendita diretta, export agroalimentare, Made in Italy, tipicità, innovazione, giovani , cultura, bellezza, paesaggio siano tutti termini positivi, sinonimi di futuro e la gente sa che queste parole hanno a che fare con le nostre azioni e con il nostro fare quotidiano.

Se, solo in questo anno, le iscrizioni agli istituti e alle facoltà di agraria sono aumentate come mai accaduto nella storia; se aumentano le giovani imprese agricole; se l'export agroalimentare aumenta più di ogni altro; se le imprese agricole italiane garantiscono il più alto valore aggiunto ad ettaro e il nostro made in Italy è copiato in tutto il mondo; se la società, la gente, ci apprezza sempre più come esempio positivo e di verità; se la politica ci guarda ( ma non ci vede!) come espressione di un nuovo modello di sviluppo dove crescita e occupazione, ma anche buone relazioni sociali, tutela ambientale e qualità della vita possono coesistere, crescere e alimentarsi a vicenda; se le nostre bandiere, con orgoglio, sventolano ovunque e suscitano simpatia e rispetto; oggi se tutto questo accade, vuol dire che molte cose sono cambiate e che molto abbiamo contribuito a che ciò accadesse.

E' riapparsa almeno la speranza, la fiducia , la consapevolezza che nell'Italia di domani ci sarà tanta agricoltura. Almeno nei nostri giovani, il nostro futuro, è riapparso l'ingrediente principale che manca nel Paese : credere in se stessi e in un sogno imprenditoriale possibile.

Sta a noi tutti non avvilire quel sogno, coltivarlo e riempirlo di verità.

Ciò che è accaduto in questi anni è frutto di una azione costante quasi asfissiante, ma decisamente meritevole di essere raccontata almeno nei principali titoli.

Hanno preso forma i grandi progetti valoriali con la nascita della Fondazione Campagna Amica e le sue articolazioni progettuali, i farmer market, le botteghe, i mercati degli agricoltori, è nata la filiera firmata dagli agricoltori italiani (FAI) e le sue articolazioni imprenditoriali, dal sistema Cai sino alla Filiera Agricola Italiana SPA. E' nata Uecoop, Creditagri Italia, Impresa Pesca, si sono rafforzati i tradizionali eventi come Cernobbio e sono nati i grandi eventi dal Palalottomatica a Oscar Green, dalle straordinarie assemblee dei giovani a Cibi d'Italia, alla Giornata del Creato.

Successi crescenti per Coldiretti, sotto ogni profilo sindacale ed organizzativo e sempre con i conti in ordine e una solidità economica patrimoniale invidiabile.

Si sono moltiplicate le presenze nelle piazze, si è rafforzato quel rapporto stretto con la gente, misto di fiducia e simpatia, una straordinaria empatia quasi a condividere una necessità di sorreggersi e spronarsi a vicenda. Si sono rafforzati notevolmente i rapporti e le relazioni con le istituzioni, i media ci hanno seguito con costanza e attenzione.

E' cresciuta una straordinaria rete di imprenditori donne, giovani e meno giovani di inestimabile valore, mossi da una carica etica e passione civile che rappresenta una garanzia assoluta per il futuro Coldiretti, per l'agricoltura e direi per l'intero Paese .

Sono stati anni di battaglie per difendere in ogni sede, con coraggio e determinazione, i valori forti quali la trasparenza, la legalità, l'informazione al consumatore e questo nonostante il lavoro di interdizione di potenti lobby, l'ambiguità di certa politica, l'ostruzionismo Europeo. Le manifestazioni di Bologna o al Brennero o quelle a piazza Montecitorio per sostenere i provvedimenti su Made in Italy, etichettatura , fisco, lavoro, no ogm, lotta all'Italian sounding, le ricorderemo per sempre.

Sono stati anni in cui abbiamo recuperato un ruolo centrale nelle relazioni internazionali, il G8 Agricolo, gli incontri a Bruxelles, le bilaterali con i colleghi Europei, Americani, Africani, Asiatici, stanno li a dimostrarlo; come sta lì a dimostrarlo l'approvazione della nuova Pac per i prossimi sette anni avvenuta pochi giorni fa, in cui per la prima volta le risorse potranno essere destinate ai soli agricoltori che vivono di quel mestiere, smontando finalmente un sistema di rendita che abbiamo subito per decenni .

Tutto questo è ed è stato importante, ha di fatto rivoluzionato la nostra agricoltura e il nostro modo di essere, ma in troppi casi il reddito delle imprese è stato ingeneroso rispetto agli sforzi fatti. Sono questi gli effetti di un Paese in perenne crisi economica e politica e con i consumi, soprattutto alimentari, che precipitano come mai visto prima.

La soluzione non potremo trovarla all'interno del nostri confini, non ci sarà politica agricola o fiscale che tenga, non potremo farcela se il Paese non riparte, se insieme all'agricoltura e sulla scia dei suoi successi, non proviamo a cambiare anche L'Italia

Da tempo ho come l'impressione di stare su un vagone di un treno su cui si è fatto di tutto per rendere confortevole il viaggio, salvo accorgersi che il vagone è agganciato ad un convoglio fermo e senza motrice. Il vagone è la nostra agricoltura, il nostro agroalimentare, il nostro territorio; il treno è l'Italia tutta; la motrice è il caos. A rendere più parossistica la metafora è che i binari ci sono e anche di ottima fattura. Sono binari di una lega particolare: la straordinaria ricchezza e voglia di fare degli Italiani, dei suoi giovani, la creatività, l'intelligenza e la fantasia, le tradizioni, la cultura, la storia, la bellezza di ogni angolo del nostro Paese. Sono un insieme di comunità intrise di solidarietà, di sussidiarietà, di relazioni e valori veri. Binari solidissimi buoni per il domani, ma invisibili perché impietosamente seppelliti sotto i detriti prodotti dall'apatia, dalle non scelte, da una politica paralizzata.

Questa appare oggi la nostra Italia, e noi da Italiani che viaggiamo su quel treno, che vogliamo bene all'Italia non possiamo semplicemente rassegnarci o, al limite, indignarci. Non basta! Ciascuno, per quello che può e senza risparmiarsi, ha il diritto prima, ma anche il dovere, morale e civile, di aiutare a dissotterrare quei binari, di fondere una nuova locomotiva, di far partire quel treno. Lo dobbiamo al Paese, lo dobbiamo a noi e ai nostri figli per riappropriarci della dignità e della speranza che abbiamo smarrito, per riconquistare quell'orgoglio di essere Italiani che ci appartiene e che la storia e i nostri genitori ci hanno consegnato con tanti sacrifici.

Insieme a tanta gente straordinaria, soci, collaboratori, dirigenti abbiamo contribuito a rivoluzionare non solo Coldiretti e la nostra agricoltura, ma a dimostrare che cambiare è possibile, migliorare l'Italia si può e dunque quel treno fermo, a cui siamo necessariamente legati, può ripartire.

Ognuno di noi, ogni vagone, può portare il suo contributo di idee per ripulire quei binari e fondere una locomotiva che traini tutti. Quanto abbiamo fatto nella nostra agricoltura, può rappresentare un esempio da emulare per tutti e ovunque.

Certo, occorre sentirselo dentro; occorre avere coraggio, mettersi in gioco; occorre sentirsi liberi; occorre la forza di dire no a ipocrisie e compromessi; occorre saper guardare avanti e in alto; occorrono idee; occorrono testimonianze vere e la certezza di poter raccontare senza omissioni le proprie storie personali; occorre la compatibilità formale e sostanziale che giustamente la carica di Presidente non può dare; occorre poter spaziare oltre i confini di una forza sociale seppur cosi magnificamente contagiosa come Coldiretti; occorre poi tanta gente di buona volontà.

Tanta gente. Gente che, se appena ti guardi attorno, t'accorgi che l'Italia ne è piena.

Occorre farlo ora!

Ora perché il Paese affonda tra litigiosità sul nulla e su compromessi che nascono ambiziosi e durano un giorno; ora perché i nuovi poveri sono troppi, i disoccupati sono troppi, le imprese che chiudono sono troppe e troppo del nostro miglior Made in Italy va via dall' Italia.

Ora perché la recessione, che come tutte le brutte notizie viene raccontata un po' alla volta, ci sta mangiando il futuro e il Paese.

Ora perché anche le migliori imprese, la migliore agricoltura, la parte più operosa del Paese, se permangono queste condizioni, rischia di non farcela.

Ecco perché nelle forme che la coscienza ci consiglia e che le convenzioni ci consegnano, nei contenuti che anche nei nostri incontri al Palalottomatica abbiamo espresso, coloro che fanno del 'bene comune' una pietra angolare del proprio agire devono avere la forza di dare una mano. Serve stare in quel laboratorio dove la locomotiva con destinazione "futuro" aspetta di essere ricostruita.

E' un'impresa difficile, ambiziosa, forse impossibile, ma giusta. In fondo queste sono le cose che nella vita fanno la differenza.

Io sento di poter dare un contributo alla ricostruzione di quella locomotiva e alla messa in luce di quei binari. Credo sia necessario e urgente costruire quel laboratorio in cui forgiare gli strumenti e gli orizzonti di un nuovo Paese, nei modi che conosciamo e che sono propri a noi di Coldiretti, che il nuovo abbiamo saputo modellare - perché il Paese ha bisogno di noi.

Io a questo laboratorio, che sarà sempre dentro l'idea di comunità e di territorio - e nei tempi che questo bruciante presente detta, - voglio dare una forma, una sostanza, un modo di raccontare. Voglio esserci, ed esserci in prima persona, e sono certo che molti di voi, al momento giusto, faranno lo stesso. Perché "l'Italia che vogliamo, l'Italia che fa l'Italia" merita un mare di bene e perché è ora di sciogliere dalle catene un possibile nuovo grande sogno Italiano.

(Fonte Coldiretti)

Sergio Marini

Martedì, 08 Ottobre 2013 10:19

Le strane dimissioni di Sergio Marini.




Vera spaccatura o alla base c'è una strategia "diabolica"? Alla vigilia del Forum di Cernobbio il Presidente Coldiretti Sergio Marini annuncia le dimissioni.

di Virgilio --

- Parma, ottobre 2013 -

A tutto ci ha abituati la "Coldiretti", a fare e disfare in ogni parte d'Italia, tranne che a una spaccatura interna. Certamente il minimo comun denominatore è sempre stato il "potente" Vincenzo Gesmundo che di Presidenti ne ha visti passare al suo fianco. Lo Bianco, Micolini, Bedoni e ora tocca a Marini, dopo sette anni, a lasciare quell'organizzazione che ha così pesantemente contribuito a mediaticizzare. Suo era il volto della comunicazione giallo verde di coldiretti.

Ma quella delle dimissioni di Sergio Marini da UECOOP e da presidente nazionale non appartiene al mondo ovattato di Coldiretti. Sia per i tempi, sia per la risonanza mediatica sembra più la premessa di una una nuova strategia piuttosto che di una frattura. Il Forum di Cernobbio svelerà le carte. O Marini si lancerà in una nuova avventura politica e la coldiretti lo appoggerà con tutte le sue poderose truppe oppure sarà rottura vera e, questa volta, Vincenzo Gesmundo dovrà fare i conti con una crisi molto delicata. Al momento, a traghettare la più importante organizzazione agricola sarà il "fedele" Mauro Tonello, consigliere anziano dell'organizzazione.

Gesmundo2 marini napolitano quirinale 2010

 


SOMMARIO Anno 12 - n° 40 07 Ottobre 13


Parma 6 Ottobre 2013 -



(allegato PDF scaricabile)

1.1 editoriale

Iva al 22% e adesso avanti con l'IMU

2.1 turismo

Quarta edizione della borsa del turismo fluviale e del Po. L'anteprima

4.1 lattiero caseario

Grana padano prosegue l'ascesa

5.1 tasse

Iva 22% - Quanto ci costa

6.1 nutrizione

Olio di Oliva come il latte materno

6.2 UE latte

Quote Latte. Nessuna "multa" per l'Italia

6,3 Eventi

Host 2013: il futuro di Ho. Re. Ca. e retail

8,1 Consumi

Consumi alimentari: meno 1,8% nei primi 8 mesi 2013

9.1 pomodoro

Distretto Pomodoro. Raccolto 2013.

 

Cibus 40 COP

Domenica, 06 Ottobre 2013 10:03

Quote Latte. Nessuna "multa" per l'Italia



La campagna lattiera UE 2012-2013 ferma a 140 milioni di tonnellate, il 6% al di sotto della tetto di produzione globale

di Virgilio -

Bruxelles, 05 ottobre 2013 –

Era stato anticipato nei mesi scorsi e il dato è stato confermato: l'Italia non dovrà pagare prelievi supplementari per la campagna di produzione lattiera 2012-2013 ovvero quella che è terminata lo scorso 31 marzo.

Complessivamente l'Unione Europea è riuscita a stare sotto il tetto massimo imposto fissando la produzione a 140 milioni di tonnellate, il 6% inferiore alla quota massima.

La virtuosa Italia con i suoi quasi 33mila produttori, riferisce una nota l'ANSA, hanno consegnato alle latterie oltre 10,83 milioni di tonnellate di latte con uno scarto di 40.700 tonnellate rispetto alla soglia di produzione. Le aziende italiane hanno invece venduto direttamente ai consumatori quasi 399mila tonnellate di latte, ossia 18mila tonnellate in meno rispetto alla soglia fissata.

Al contrario invece 5 nazioni hanno superato la quota a loro assegnata. Un surplus di 163.700 tonnellate imputabili a Germania, Austria, Danimarca, Polonia e Cipro.

Con la liberalizzazione del sistema produttivo, che entrerà in vigore nel 2015, non sorprende che si stia scatenando una rincorsa alla produzione anche in ragione degli aumentati prezzi del latte che, nelle ultime settimane, le borse merci hanno registrato.

Nel complesso, l'Italia e l'Europa, hanno dimostrato di saper controllare le loro produzioni e c'è da augurarsi che questo possa avvenire anche dopo il 2015
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