Il portale si rinnova nel "visual" con un aggiornato temeplate ancora più pulito e l'introduzione di Responsive Web Design per una migliore lettura sugli smartphone. Nuova anche la veste della news letter settimanale.
di Lamberto Colla - Parma, 27 novembre 2013 -
Nella primavera 2011, a quasi dieci anni di distanza, era l'agosto del 2002 quando "cibus" avviò le pubblicazioni, avevamo completamente rinnovato il sito. Dieci anni di lavoro ininterrotti, soprattutto nell'era del digitale, era stato un record. Ma ormai l'obsolescenza imponeva di mettere a riposo quel "vecchietto" e percorre strade più fresche e moderne.
Strade nuove che consentissero di cavalcare la strada dei nuovi mezzi di informazione. Quei "social media" che, a ampie falcate, stavano conquistando il mondo dell'informazione e sempre più, almeno per i prossimi anni, saranno il punto di riferimento tecnico delle testate editoriali per raggiungere i propri consumatori sempre più targettizzati ma anche localizzati.
Ed oggi introduciamo un nuovo "refresch" al portale.
Un rinnovato "template" e soprattutto l'introduzione di Responsive Web Design . Quella particolare tecnologia che consente di adattare il formato del portale all'utilizzo sugli smartphone. Una adattabilità che consente di meglio leggere sui "piccoli schermi" i contenuti delle notizie e navigare con maggiore agilità all'interno delle varie finestre tematiche.
Nell'occasione abbiamo anche rivisto e aggiornato la news letter settimanale che, pur mantenendo una impostazione minimalista, utile a mantenere "leggera" la trasmissione elettronica, dovrebbe prò consente una migliore e molto più gradevole lettura delle notizie.
Lunedi 2 dicembre partirà la prima news letter rinnovata e ci auguriamo che tutto proceda secondo i piani e senza problemi tecnici.
Dicembre, quindi, inizia all'insegna del rinnovamento per il secondo anno consecutivo. Nel 2012 avevamo appena aperto il cantiere della "Gazzetta dell'Emilia & dintorni", che ha visto l'alba "pubblica" a maggio scorso, e oggi rinfreschiamo la testata specializzata (Cibus Agenzia Stampa Elettronica Agroalimentare) nel settore agroalimentare con incursioni nell'ambiente e nell'Horeca.
Buona lettura e auguriamo a Voi e a Noi un miglior 2014 ormai prossimo a subentrare a un "esaurito 2013".
Mercati tranquilli ma sale ancora il latte SPOT.
di Virgilio - Parma, 27 Novembre 2013 -
Mercati sostanzialmente tranquilli tranne una ripresa, per la seconda settimana consecutiva del latte spot sulla piazza di Verona. Altri 50 centesimi che portano il valore massimo a 54,64 €/100 litri e 53,61 come valore minimo. Sembra invece inarrestabile l'ascesa del Parmigiano Reggiano, 12 mesi d'invecchiamento, che a Parma guadagna ulteriori 5 centesimi portando la quotazione più elevata a 9,35 €/kg . Ferme invece le quotazioni delle stagionature 24 mesi.
Grana Padano e burro rimangono fermi alle quotazioni della precedente settimana.
- Latte - i chiaroscuri del settore.
Il settore lattiero caseario nazionale ha forti potenzialità difficilmente esprimibili in questo periodo di crisi. La conferma viene dal presidente di Assolatte, Giuseppe Ambrosi, il quale nel fotografare il 2013 che sta chiudendo evidenzia come la competitività del comparto sia mortificata da diversi fattori: il costo del denaro, del lavoro e dell'energia, dal peso del fisco e dei prezzi delle materie prime. Insomma, costi di produzione troppo elevati e un quadro burocratico e normativo tra i più difficili e costosi del mondo.
Un allarme quello lanciato dal presidente della associazione confindustriale, che dovrebbe essere preso in considerazione anche alla luce dei fatti riconducibili alle "Quote Latte" e ai recenti sviluppi che vedrebbe messo in discussione tutti i conteggi produttivi e le conseguenti "Multe" derivate. La difficile situazione che il presidente Ambrosi evidenzia, deriva "da anni di crescita modesta rispetto alle reali potenzialità, il 2013 si chiuderà con un calo generalizzato della produzione e dei consumi". Le vendite nel corso del 2013 sono calate sensibilmente: Latte fresco: - 4%, latte UHT -3% e latte fermentato -5%. I formaggi DOP cedono spazi a formaggi alternativi come sta accadendo al Parmigiano Reggiano e al Grana Padano mentre quelli che ancora reggono lo devono a una forte "pressione promozionale". Unica eccezione la mozzarella che nella variante "da cucina" ha visto crescere i consumi a confermare della rinnovata tendenza d'acquisto verso le materie prime e gli ingredienti per le preparazioni casalinghe.
Sul fronte export, una volta roccaforte del settore caseario, Ambrosi sottolinea come all'aumento dei volumi si siano ridotti i prezzi medi. Nel 2012 è stata superata la soglia delle 300.000 tonnellate di prodotti esportati con una crescita del 7% alla quale si è accompagnata una riduzione dei prezzi medi. "Una tendenza confermata anche nel 2013, conclude Giuseppe Ambrosi, Fino ad agosto abbiamo registrato vendite all'estero per un totale di 213.000 tonnellate con un aumento del 6,1% a fronte di un calo dei prezzi medi del 4,4%". "Il made in Italy piace ma non a ogni costo".
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 12 - n° 47 25 Novembre 13
SOMMARIO Anno 12 - n° 47- 25 Novembre 13
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1.1 editoriale
I predestinati. Conferma della teoria evolutiva..
3.1 PAC 2014-2020
PAC 2014-2020, maggiori incentivi per i giovani e più equa.
4.1 lattiero caseario
Riprende a correre il latte spot. Quote latte, la storia infinita
5.1 quote latte
Quote latte: Coldiretti, se conti sbagliati restituire 2,4 miliardi
6.1 olio
Girolio d'Italia. Edizione 2013: Tappa a Parma
6,2 parmigiano reggiano
Parmigiano Reggiano Night
6,3 ambiente
Cippato, un concime prezioso per la terra
8,1 Spesa alimentare
Ismea, spesa alimentare giù del 4%, dato peggiore da inizio crisi
9.1 ristorazione
FIPE, la ristorazione abusiva vale 5 miliardi
Ridotti i contributi alle aziende che ricevono più di 150.000€ per favorire quelle di minori dimensioni. Esclusi i Club Sportivi e gli aeroporti.
Parma, 20 Novembre 2013 -
Approvato dal Parlamento europeo l'accordo raggiunto con il Consiglio sulla riforma della politica agricola europea. La nuova politica agricola comune (PAC) licenziata dal Parlamento il 20 novembre, mira a preservare la tutela ambientale, garantire una più equa distribuzione dei fondi UE. Alcune norme dovrebbero consentire di meglio affrontare i mercati.
Equa distribuzione dei fondi UE
Per garantire che i pagamenti diretti siano destinati agli agricoltori in attività, sono stati esclusi dai finanziamenti automatici UE i Club Sportivi e gli Aeroporti a meno che l'agricoltura non contribuisca al reddito.
Il Parlamento ha reso obbligatorio un sistema per fornire ai giovani agricoltori un ulteriore 25% in più nei pagamenti aggiuntivi per i primi 25-90 ettari.
I piccoli agricoltori potrebbero inoltre ricevere maggiori provviste, mentre le aziende agricole di maggiori dimensioni e che ricevono più di 150.000 euro, vedranno i loro contributi che superano tale soglia ridotti di almeno il 5%.
Politica agricola più ecologica e senza doppio finanziamento
In base alla nuova politica agricola comune, il 30% dei bilanci degli Stati membri destinati ai pagamenti diretti possono essere spesi solo se le misure ecologiche ora obbligatorie, come la diversificazione delle colture, il mantenimento di prati permanenti e la creazione di aree ecologicamente orientate, sono rispettate.
Il "doppio finanziamento", ovvero pagare due volte gli agricoltori per aver applicato le stesse misure per l'ambiente, non sarà consentito. Inoltre, chi non rispetta le misure ecologiche obbligatorie incorrerà in ulteriori sanzioni e perderà i nuovi sussidi "ambientali", che saranno reintrodotti gradualmente nei primi quattro anni della nuova PAC.
Agricoltori più forti e gestione della crisi
Il Parlamento garantisce ulteriori strumenti per aiutare gli agricoltori ad affrontare la volatilità dei mercati e a rafforzare la loro posizione contrattuale.
(Fonte AIOL)
"Se veramente i conti sono sbagliati vanno restituiti 2,4 miliardi di euro a tutti gli allevatori che hanno versato multe non dovute e acquistato quote non necessarie".
- Roma, 19 novembre 2013--
E' quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che la stragrande maggioranza degli allevatori ha sempre avuto fiducia nello Stato e ha investito risorse per rispettare le regole. Se emergessero errori, i primi a dover essere tutelati e risarciti devono essere proprio quanti – sottolinea Moncalvo - hanno fatto sacrifici credendo nello Stato. La questione quote che si trascina da quasi 30 anni - denuncia Moncalvo rischia pero' di fare passare sotto silenzio i veri problemi degli allevamenti da latte che sono il prezzo, le contraffazioni e le importazioni anonime. Oggi migliaia di stalle stanno chiudendo perché il prezzo riconosciuto dai trasformatori non riesce neanche a coprire i costi di produzione anche per effetto delle importazioni dall'estero di latte da "spacciare" come italiano. Tre litri di latte a lunga conservazione su 4 – sottolinea la Coldiretti - vengono dall'estero senza alcuna indicazione in etichetta come pure la metà delle mozzarelle in vendita in Italia. Negli ultimi tre anni – ricorda la Coldiretti - è stato scongiurato il rischio multe per le quote latte perché la produzione nazionale è sempre rimasta sotto il tetto massimo assegnato dall'Unione Europea all'Italia, oltre il quale scatta il cosiddetto splafonamento e le sanzioni conseguenti. La questione quote latte è iniziata 30 anni or sono nel 1983 con l'assegnazione ad ogni Stato membro dell'Unione di una quota nazionale che poi doveva essere divisa tra i propri produttori. All'Italia fu assegnata una quota molto inferiore al consumo interno di latte. Il 1992 con la legge 468 poi il 2003 con la legge 119 e infine il 2009 con la legge 33, sono le tappe principali del difficile iter legislativo per l'applicazione delle quote latte in Italia. Degli attuali 38mila allevatori oggi in attività nel nostro Paese (erano 120mila nel 1996) sono solo un po' più un migliaio quelli che devono alle casse dello Stato 1,7 miliardi di euro di multe maturate in questi ultimi anni. Molti allevatori – conclude la Coldiretti - si sono messi in regola in questi ultimi anni, 15mila hanno rateizzato con la legge 119 del 2003, per 350 milioni di euro, mentre altri 220 milioni di "multe" sono stati regolarmente pagati in questi ultimi 12 anni.
(Coldiretti)
Quote latte, la storia infinita.
di Virgilio - Parma, 20 Novembre 2013 -
I mercati confermano, sostanzialmente, la stabilità manifestata nelle ultime settimane. Soltanto Parmigiano Reggiano e latte spot hanno registrato variazioni rispetto l'ottava precedente.
Nello specifico il latte spot, dopo cinque settimane di quiescenza, ha guadagnato quasi un punto percentuale (+0,97%) quotando a Verona 54,13€/100 litri come valore massimo e 53,10€ come minimo.
Fermi i prezzi per le due principali DOP salvo il 12 mesi di stagionatura esclusivamente sulla piazza di Parma che ha guadagnato altri 5 centesimi (+0,28%), per la seconda settimana consecutiva in crescita solitaria, fissando il valore tra 8,85 e 9,30€/Kg. Per quanto riguardo il burro è da registrare un rallentamento della tendenza ribassista del prodotto zangolato di creme fresche che, alla borsa di Parma di venerdi scorso, ha visto confermati i 2,70€/kg. Il Burro CEE resta fermo a 3,85€/kg, quotazione che si replica da 3 settimane e confermato nella seduta milanese di lunedi 18/11.
Quote Latte. La storia infinita.
Un "mero errore di natura contabile" scrive il giudice delle indagini preliminari (GIP) di Roma Giulia Proto. L'Italia, quindi, non avrebbe mai "splafonato" le quote latte imposte dalla Commissione Europea. Secondo quanto riportato da "Il Fatto Quotidiano", l'"errore" di conteggio eseguito da AGEA "sarebbe stato poi aggiustato attraverso l'alterazione dei "criteri di calcolo del numero dei capi potenzialmente da latte", e cioè un algoritmo. Un "trucco" che secondo il Gip "merita approfondimento": avrebbe infatti innalzato innaturalmente il "limite massimo di età passiva da 120 mesi dell'animale a 999 mesi (ossia 82 anni di età)"". Il valore del danno si aggirerebbe pertanto intorno a 2,53 miliardi di euro ragione per cui il Gip Proto ha restituito gli atti al pubblico ministero specificando che "se è vero che non può ipotizzarsi il reato di truffa, non altrettanto può dirsi in ordine al reato di falso".
Dopo trent'anni di vicenda quote latte e alla vigilia della loro definitiva alienazione ancora non si hanno certezze né per quanto riguarda i numeri né in merito alle responsabilità oggettive e soggettive.
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 12 - n° 46 18 Novembre 13
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SOMMARIO Anno 12 - n° 46- 18 Novembre 13
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1.1 editoriale
Guerra e Pace. Opposizione e buongusto.
3.1 social media e protezione civile
Protezione Civile e Social Media
4.1 lattiero caseario
Lattiero Caseario: prezzi stabili
5.1 PARMALAT
Parmalat, continua la crescita dei principali indicatori economico -finanziari.
6.1 NAC - Antifrodi
Antifrodi, scoperti altri circuiti di commercializzazione...
6,2 IGP
Melone Mantovano, dall'Europa arriva l'Igp
6,3 Liquami
Piacenza, deroga spandimenti
7,1 OLIO
«La qualità paga sempre...»
7,2 VINI
Vino: grandi marchi sfidano l'Australia...
8,1 MAIS&SOIA
Mais & Soia previsionale
9,1 PROSCIUTTI
Crisi: in Italia scomparsi 615mila maiali.
10.1 credito
Credito, ancora in calo nelle campagne