Primo dei sei giorni per le imprese protagoniste nello spazio "Piazzetta" per il progetto di Unioncamere Emilia-Romagna e Consorzio del Parmigiano Reggiano. Momenti informativi e di spettacolo per divulgare i valori dell'eccellenza produttiva e della tradizione enogastronomica. -

Parma, 10 settembre 2015 -

E' partito bene nel cuore di Expo 2015 a Milano, il progetto "Saperi e sapori della via Aemilia", promosso e coordinato da Unioncamere e Sistema camerale dell'Emilia-Romagna nello spazio "Piazzetta" in dotazione alla Regione, lungo il Cardo, a pochi metri dal Padiglione Italia.

E' un'occasione straordinaria per far conoscere l'eccellenza produttiva e la tradizione insieme al legame con il luogo di origine, l'Emilia-Romagna, "terra con l'anima" che vive ogni giorno grazie alle imprese protagoniste di specifici momenti informativi dedicati che, grazie al brillante supporto dell'animatore Daniele De Leo agronomo esperto di tematiche agroambientali, coinvolgono il pubblico in un'esperienza emozionale alla scoperta delle eccellenze agro-alimentari.
Le prime performance sono state delle imprese reggiane Cooperativa San Gaetano (condimento balsamico), Azienda Agricola Pignagnoli Paola (apilcoltura) e le ferraresi MLB Home Gallery performance artistiche enogastronomiche, Consorzio Pescatori di Goro vongole veraci fresche e Gia che in occasione del suo 35esimo anniversario ha presentato sughi ed aromi in tubetto realizzati con i prodotti ortofrutticoli ferraresi attraverso giochi e indovinelli che hanno coinvolto il pubblico.
Le imprese si avvalgono della collaborazione di Pellegrino Artusi, il padre della cucina italiana "resuscitato" per l'evento e interpretato da un attore che dialoga con l'animatore.

IL PROGRAMMA DEL 10 SETTEMBRE

Ad animare lo spazio in "Piazzetta" a Expo saranno le imprese modenesi Molino Ariani di San Felice sul Panaro (farine), Azienda agricola Pedroni e Acetaia Malpighi aceto balsamico tradizionale di Modena DOP, Fargef Trade Profumalchemici di Modena e la ferrarese la "Fattoria degli animali" La Collinara di Comacchio con il Miele del Delta del Po.
Sarà presente il presidente della Camera di commercio di Modena e di Unioncamere Emilia-Romagna, Maurizio Torreggiani, assieme al segretario dell'Unione regionale, Claudio Pasini.
Durante i sei giorni, tutte le imprese sono sempre presenti con video e informazioni disponibili con punti dedicati inseriti nel touch wall della Regione, e trasferibili nei dispositivi mobili - smartphone e tablet - del visitatore.
A cura di Casa Artusi, il programma "Il bello e il buono" coinvolge il pubblico in un momento di conoscenza del patrimonio culturale ed enogastronomico dell'Emilia-Romagna attratto dai gesti sapienti che caratterizzano la preparazione della pasta fresca e della piadina fatta a mano e di dolci tipi del territorio, in collaborazione con l'Associazione delle Mariette, le maestre sfogline.
Domani saranno sotto i riflettori la sfoglia (ore 10.30), la piadina romagnola IGP (ore 13) e la ciambella (ore 15) quindi i prodotti tipici romagnoli (ore 18 e 20).
Due gli appuntamenti (ore17 e 21) con "Artusi Remix": il dj e scrittore Daniele De Michele, in arte Don Pasta, accompagnato da un chitarrista, coinvolge attraverso parole e suoni in un viaggio attraverso la cultura del cibo.
Il Consorzio di promozione e tutela della Piadina Romagnola IGP con il "Piadina Romagnola flash mob" crea tre momenti ludici musicale sulle note di Romagna Mia nella versione classica e in quella rock, con il coordinamento del direttore artistico Daniele De Leo (ore 13, 19 e 21).
L'Ufficio Turistico del Comune di Cesena, "Cesena città malatestiana fra musica e cultura": in collaborazione con AMMI Associazione Italiana Musica Meccanica propone (alle ore 15) musica meccanica con l'organetto di strada, e con lo Studio Culturale Artemisia momenti didattici sulla Biblioteca Malatestiana di Cesena.
Il progetto è condiviso con il Consorzio del Formaggio del Parmigiano Reggiano che cura una serie di eventi divulgativi: "Qui la meraviglia prende forma. Viaggio nel mondo del Parmigiano Reggiano" che ribadisce il grande legame tra la DOP e il suo territorio di produzione; "Pianeta Parmigiano Reggiano – il racconto della distintività" sulle caratteristiche di questo formaggio; "Spakka il kilo", gioco di animazione (ore 19).

Mercoledì, 09 Settembre 2015 09:04

Crisi del latte: noi l'avevamo detto.

Quote latte, fu liberalizzazione o liberazione? La dura legge del mercato libero esplode con violenza molto tempo prima della conclusione della prima campagna lattiera 2015-2016. Multe non se ne pagheranno all'UE ma la sanzione è arrivata dal mercato e dalla presunzione degli allevatori europei.

di Virgilio, Parma 9 settembre 2015 -
A poco più di 90 giorni dalla cessazione del regime delle quote latte la rabbia delle stalle è salita alle stelle sfociando nella protesta degli agricoltori radunati a Bruxelles a fronteggiare con i trattori i blindati della polizia.

Le speranze di vivere agiatamente nel mercato "finalmente" libero si sono rapidamente infrantae contro la dura legge della domanda e dell'offerta.
Una situazione prevedibile che avevamo in più circostanze sottolineato anche dalle colonne di questa testata digitale.
I segnali erano evidenti perché evidente era che molti paesi del nord, proprio in previsione della liberalizzazione, si stavano attrezzando sia concentrando l'offerta, sia aumentando la produzione lattiera allo scopo di di godere di un "vantaggio competitivo" in occasione delle nuove misure di intervento sul latte che sarebbero state adottate a partire dalla campagna lattiera 2015-2016.

Ed avevamo anche anticipato che avremmo avuto nostalgia delle tanto vituperate quote latte, non della mala gestio nazionale, ovviamente.

Stupisce invece che nessuno dei titolati a mettere in stato di allarme e a promuovere azioni di prevenzione dai rischi del mercato globale non avesse fatto nulla.

Qualcosa hanno invece fatto le industrie e le più grandi cooperative del mondo (la neozelandese Fonterra ad esempio) creando accordi e realizzando impianti sul vecchio continente.

E così, mentre il settore primario litiga, gli altri agiscono e in men che non si dica, in meno di un anno e mezzo, il prezzo del latte è passato da oltre 41 centesimi al litro (gennaio 2014) a 35 centesimi al litro mentre il prezzo al consumo è passato da 1,37 a 1,49€/litro per il latte fresco intero. Una forbice di prezzo sempre più a favore della distribuzione e trasformazione e sempre meno del segmento allevatoriale.

Ora il vaso non solo è colmo ma anche rotto e ricomporlo sarà oneroso, se non impossibile.

Mercoledì, 09 Settembre 2015 08:35

Lattiero Caseario. Tutto fermo, tranne il latte

Prosegue la discesa del latte spot nazionale e di provenienza estera (Germania e Austria). Fermi tutti i listini del burro, della crema e della panna a uso alimentare. Al palo anche le due principali dop che vedono confermati i prezzi di 5 settimane fa.

di Virgilio 9 settembre 2015

LATTE SPOT Nel giorno della protesta degli allevatori europei (7 settembre 2015) davanti alla sede della Commissione a Bruxelles il latte spot prosegue la sua discesa. -1,41% è la flessione registrata a Verona relativamente al latte crudo spot nazionale corrispondente a una fascia di prezzo compresa tra 35,57 e 36,60€/100 litri di latte. Analogamente il latte pastorizzato spot di provenienza estera cede il 1,50% (33,51 - 34,02€/100 litri di latte)

BURRO E PANNA Nessuna variazione è intervenuta sui listini del burro e delle panne a uso alimentare.
Borsa di Milano 07 settembre:
BURRO CEE: 2,55€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,75€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,75€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,55€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,46€/Kg.

Borsa Verona 07 settembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,39-1,44 €/Kg.

Borsa di Parma 04 settembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,15€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 07 settembre
BURRO ZANGOLATO: 1,15 1,15€/kg.

GRANA PADANO Rimangono stazionari i listini del Grana Padano e prezzi confermati nelle ultime 5 settimane. Tra 6,30 e 6,40 €/kg la quotazione del 9 mesi e tra 7,05 e 7,70 è l'intervallo di prezzo per il 15 mesi d'invecchiamento registrato a Milano.

PARMIGIANO REGGIANO Nessuna variazione è stata registrata relativamente ai listini del Parmigiano Reggiano. Confermati quindi i prezzi sia alla piazza di Parma lo scorso 4 settembre sia a quella reggiana nella seduta di ieri 8 settembre.

(Scorrere la pagina per la galleria immagini con i grafici aggiornati)

Latte spot 37 15

Dopo i recenti incontri con gli operatori commerciali di Canada e Stati Uniti, l'agroalimentare reggiano guarda verso l'Asia per incrementare il flusso di esportazioni. -

Reggio Emilia, 8 settembre 2015 -

Il 9 e il 10 settembre per iniziativa della Camera di Commercio di Reggio Emilia saranno nella nostra città due delegazioni di operatori economici provenienti da Cina e Giappone, Paesi che, insieme, valgono quasi 325 milioni di esportazioni per il tessuto imprenditoriale della nostra provincia.
Al centro dei confronti (che coinvolgono 13 aziende reggiane) saranno, anche in questo caso, i prodotti agroalimentari, che puntano a cogliere la nuova attenzione che Cina e Giappone stanno riservando alle eccellenze italiane e locali (Parmigiano Reggiano, Lambrusco e Aceto Balsamico in testa).
"Stiamo parlando di due Paesi - sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi - ai quali le nostre imprese e il nostro territorio sono legati da consolidati rapporti commerciali, ma anche da quella vita quotidiana che nella nostra città e nella nostra provincia vede camminare fianco a fianco i reggiani e migliaia persone provenienti da queste nazioni, e in special modo dalla Cina".
"Basti pensare, a questo proposito - spiega Landi - che le imprese che operano nel nostro territorio e che sono state create da cittadini provenienti dalla Cina sono ben 1.440, e se a questo dato aggiungiamo il fatto che nella nostra provincia sono presenti imprenditori di ben 128 etnie diverse, diventa molto evidente quanto il nostro territorio sia non solo ospitale, ma aperto a quegli scambi internazionali che sostengono fortemente la sua economia".
"Di fronte a questi dati e a queste relazioni - conclude il Presidente della Camera di Commercio - siamo a maggior ragione soddisfatti di avere con noi gli operatori economici provenienti da Cina e Giappone, il cui interesse si concentra su prodotti che ci stanno particolarmente a cuore, perché esplicitamente parlano delle tante eccellenze che questo territorio sa generare".

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Agrinsieme con le migliaia di agricoltori, provenienti da tutt'Europa, che ieri sono scesi in piazza a Bruxelles. Il responsabile del coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari Dino Scanavino: "C'è bisogno di un cambio di passo. I prezzi pagati agli allevatori per carne e latte quasi non coprono i costi produttivi e mettono a rischio la sopravvivenza delle aziende. Servono interventi urgenti per affrontare l'emergenza, come ritiri dal mercato di prodotti caseari e un piano di ristrutturazione dei debiti" -

Reggio Emlia, 8 settembre 2015 -

C'era anche Agrinsieme con le migliaia di agricoltori, provenienti da tutt'Europa, che ieri sono scesi in piazza a Bruxelles per sollecitare le istituzioni comunitarie a intervenire tempestivamente sulla crisi della zootecnia, nel giorno del Consiglio Ue straordinario dei ministri dell'Agricoltura.

"Con questa manifestazione vogliamo sostenere le istanze dei produttori italiani in Ue -ha detto dalla capitale belga Dino Scanavino, responsabile del coordinamento che riunisce Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle cooperative agroalimentari-. La situazione della zootecnia sta diventando sempre più insostenibile e gli agricoltori, nonostante i loro sacrifici, non riescono a lasciarsi alle spalle gli effetti della crisi. Da un lato il comparto della carne, che deve fare i conti con la sempre più pressante volatilità dei costi delle materie prime, con la forte dipendenza dall'estero dei ristalli e con i prezzi fermi da troppo tempo a livelli non remunerativi; dall'altro lato il settore lattiero-caseario, con quotazioni all'origine in caduta libera negli ultimi mesi. Un comparto che, dopo trent'anni di sistema delle quote, necessita di certezze per il futuro e le cui prospettive reddituali sono tutte da valutare."

"La zootecnia perde redditività ogni giorno di più e i prezzi pagati agli allevatori spesso insufficienti anche a coprire i costi produttivi mettono a rischio la sopravvivenza delle aziende -ha osservato Scanavino-. Per questo oggi manifestiamo insieme agli altri agricoltori europei, per sollecitare i Governi dell'Unione ad avviare un'irrinunciabile cambio di passo, prima di tutto in materia di gestione delle crisi. Il quadro di interventi e strumenti di cui dispone la Pac ha mostrato negli anni tutti i suoi limiti di efficacia e la crisi russa ha acuito le difficoltà ed è ricaduta sulle spalle degli agricoltori. La riunione dei ministri agricoli di oggi rappresenta quindi un crocevia per il futuro. Soltanto con decisioni coraggiose, infatti, è possibile ridare slancio a un settore centrale dell'economia dei territori dell'Ue. Un'attività economica che, attraverso 14 milioni circa di aziende che gestiscono il 45% della superficie complessiva, continua a fornire un importante contributo in termini di Pil e posti di lavoro diretti e indiretti. Salvaguardare e valorizzare questi importanti valori deve essere una prerogativa nelle decisioni delle politiche europee."

"Intanto, però, servono provvedimenti a breve termine da attuarsi subito per ridare fiato agli allevatori e "tamponare" l'emergenza. Al ministro Maurizio Martina, che abbiamo incontrato con la delegazione di Agrinsieme prima dell'inizio del Consiglio Ue -ha spiegato Scanavino- abbiamo chiesto: di attivare un intervento di ritiro dal mercato dei formaggi Dop (Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Montasio) per un equivalente di circa 15 milioni di euro da assegnare agli aiuti agli indigenti; di ristrutturare il debito delle aziende zootecniche colpite dalla crisi; di restituire agli allevatori le quote versate e oggetto di compensazione nel periodo 2014/2015, che stimiamo siano circa 75 milioni di euro; di avviare un piano di promozione istituzionale per il consumo di carne e latte italiane.

(fonte: Ufficio stampa Agrinsieme)

Da mercoledì 9 a lunedì 14 settembre 2015, dieci imprese reggiane saranno protagoniste delle animazioni nello spazio "Piazzetta" in dotazione alla Regione Emilia-Romagna. -

Reggio Emilia, 7 settembre 2015 -

Sono dieci le imprese reggiane che, nell'ambito del progetto "Saperi e Sapori della Via AEmilia" promosso da Unioncamere Emilia Romagna e con il sostegno della Camera di Commercio di Reggio Emilia, da mercoledì 9 a lunedì 14 settembre 2015, saranno protagoniste delle animazioni nello spazio "Piazzetta" in dotazione alla Regione Emilia-Romagna, collocato a circa 50 metri di distanza dal Padiglione Italia.

Le imprese reggiane saranno inserite in un palinsesto di eventi promozionali ed attrattivi che consentiranno di sottolineare in modo particolare il legame tra prodotti, territorio emiliano romagnolo e turismo, valorizzando il marketing territoriale quale brand attrattivo per identificare le produzioni di qualità: sarà infatti la Via AEmilia l'ideale filo conduttore nella promozione dei prodotti e degli elementi culturali e sociali.

Le imprese, protagoniste assolute e parte integrante del proprio territorio, avranno modo di presentare i propri prodotti e raccontarsi al pubblico attraverso un approccio narrativo e con l'ausilio di un esperto animatore "cantore".
La presenza del sistema camerale nella Piazzetta viene condivisa con il Consorzio del Parmigiano-Reggiano.
Sul palcoscenico della Piazzetta ad Expo si alterneranno, nel corso dei 6 giorni, aziende agro-alimentari di qualità, Consorzi di tutela e Valorizzazione, APT Servizi e altri soggetti in grado di stimolare curiosità ed interesse verso il territorio emiliano-romagnolo, che grazie alle sue imprese propone anche 83 pacchetti turistici sull'enogastronomia di qualità, frutto del progetto cui nel 2014 hanno aderito anche tante imprese reggiane.

Il nutrito programma di eventi dal 9 al 14 settembre, comprende momenti informativi dedicati alle imprese emiliano-romagnole partecipanti e momenti di spettacolarizzazioni-animazioni.
E' in quest'ambito che il Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano, con il quale il Progetto è condiviso, presenterà "Qui la meraviglia prende forma. Viaggio nel mondo del Parmigiano Reggiano", unitamente alla nuova audioguida (un'App facilmente scaricabile) "Pianeta Parmigiano Reggiano – il racconto della distintività", con la quale si raccontano i piaceri del Parmigiano Reggiano, immagini, profumi e sapori che rivelano la ricchezza e le caratteristiche di questo formaggio.
In programma, sempre a cura del Consorzio del Parmigiano Reggiano, anche il gioco "Spakka il kilo", che consiste nell'indovinare il peso dello spicchio di parmigiano reggiano messo in palio.
Le imprese reggiane che parteciperanno agli eventi sono: Armonie Alimentari Srl, Azienda Agricola Pignagnoli Paola, B&P Group Srl, Cooperativa Sociale San Gaetano, Fattoria Fiori di Fiori Pier Paolo, Il Borgo del Balsamico Sas, Industria Molitoria Denti Srl, La Dispensa di Matilde (Rete di Imprese), Reggiana Gourmet Srl, Solimè srl.

UNO SPAZIO SPECIFICO PER IL "MATILDE DI CANOSSA – TERRE DI LAMBRUSCO"

E nella passerella mondiale rappresentata da Expo non mancherà, tra i prodotti di eccellenza del territorio emiliano, il Lambrusco: anche il Concorso Enologico "Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco", promosso dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia, sarà infatti presente nello spazio "Piazzetta" con momenti promozionali dedicati ai vini selezionati dalla sesta edizione della manifestazione e con la divulgazione della Guida Terre di Lambrusco 2015.

(Fonte: dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 36 06 settembre 2015 - Cereali potenzialmente verso la stabilità. Previsioni non confortanti per il settore lattiero caseario. Rischio maltempo per le ultime vendemmie e per il mais. Nasce il colosso del pomodoro.
(in allegato il formato pdf scaricabile)

1.1 editoriale Apocalisse
3.1 cereali Commodities: verso la stabilità ma alcune nubi potrebbero oscurare nuovamente il cielo
4.1 cereali Materie prime. La tempesta sta passando
5.1 Lattiero caseario Latte spot in altalena. Cede un euro.
6.1 eventi Prosciutto in vigna 2015
7.1 frodi latte NAS Cremona, bloccato un vasto traffico di farmaci utili a aumentare la produzione lattiera.
7.2 mercato del latte Latte, prezzi in depressione. Le previsioni non sono confortanti per i prossimi mesi
7.3 meteo e raccolti Rischio maltempo
8.1 lavoro Caporalato, misure severe per gli sfruttatori e premi per le imprese virtuose
8.2 raccolti Caldo, le due facce della medaglia
9.1 pomodoro e concentrazione Il colosso del pomodoro nasce dalla fusione Casalasco - ARP
10.1 maltempo Danni da maltempo a Reggio Emilia
11.1 promozioni "vino" e partners

cibus 36 2015 COP

Domenica, 06 Settembre 2015 10:53

Prosciutto in vigna 2015

Dal 5 al 20 settembre molte cantine appartenenti al Consorzio dei Vini dei Colli di Parma apriranno le porte al pubblico per celebrare il felice matrimonio tra i loro Vini e il Prosciutto di Parma.

Langhirano (Parma), 1 settembre 2015 ,
Giornate tra vino e prosciutto per i fortunati che decideranno di partecipare a uno degli appuntamenti di Prosciutto in Vigna, iniziativa che torna per il secondo anno consecutivo nel territorio di Langhirano - dal 5 al 20 settembre prossimi - in concomitanza con il Festival del Prosciutto di Parma.
Langhirano e ancor prima il castello di Torrechiara, sono la porta di ingresso di una grande area dell'Appennino Tosco Emiliano che, il 9 giugno scorso a Parigi, è stata dichiarata Riserva UNESCO Man&Biosphere. Un sogno che si è avverato e che ha premiato la sostenibilità del rapporto tra natura e società umana che caratterizzano queste zone.

Legare sempre più i prodotti al territorio di produzione e alla conoscenza della cultura che nei secoli ne ha consentito attuali gusto e qualità. È questo l'obiettivo che si propone l'amministrazione del Comune di Langhirano che, con il supporto operativo di Assapora@ppennino e la collaborazione delle Cantine aderenti al Consorzio dei Vini dei Colli di Parma, ripropone per il secondo anno l'iniziativa Prosciutto In Vigna.
"Proporre alla gente di gustare Vino e Prosciutto proprio nei luoghi in cui l'uva si trasforma in vino dei Colli e festeggiare il matrimonio perfetto con il re dei salumi, sapori predestinati dalla stessa sapienza e storia comune. – ha dichiarato Giordano Bricoli, Sindaco di Langhirano – Vogliamo raccontare una storia antica, già dipinta nel soffitto della Camera d'Oro del Castello di Torrechiara, dove insieme all'amore per Bianca Pellegrini, Pier Maria Rossi volle raffigurato anche quello per le proprie terre e i buoni frutti del lavoro dei contadini."
Amore è dunque filo conduttore anche per i visitatori, che saranno invitati a scoprire i profondi legami tra sapori, forme ed elementi anche vivendo il dietro le quinte, passeggiando tra i vigneti.

Sul tema dell'amore per il territorio, la seconda edizione del Palio Fotografico #TorrechiaraScattiInnamorati, un concorso che premierà chi saprà realizzare una foto fatta con il cuore prima che con gli strumenti. Tutti i dettagli del concorso si possono trovare sul sito AssaporAppennino.
Dal 5 al 20 Settembre ci sarà sempre qualche Cantina con le porte aperte nei Colli di Parma, pronta ad accogliere i visitatori e soddisfare le loro curiosità.

Durante i tre fine settimana del Festival del Prosciutto (5-6) e del Salone del Camper (12-13 e 19-20 settembre), da Torrechiara sarà disponibile il BUS Cantine dedicato alla visita dei luoghi di produzione. Ogni sabato e domenica sono in programma 3 partenze la mattina e 3 al pomeriggio per le visite alle cantine. L'offerta complessiva sarà molto variegata tra musica, merende, pranzi e cene... tutto rigorosamente locale e tipico.
Partecipare è facile: si sceglie il giorno e l'ora e si prenota il Bus Cantine al 328.2250714 oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Alla partenza si riceverà il proprio bicchiere nella tracolla-ricordo, all'arrivo si potrà visitare la Cantina e degustare il vino con le delizie che ogni Cantina avrà preparato "alla carta" nella propria offerta personalizzata. Costo Bus andata/ritorno e sacca+bicchiere per un costo di € 8 (bambini €4). Degustazioni in Cantina, pagamento secondo consumazioni.

Nei giorni 19 e 20 Settembre verrà proposto il gioco Degustazione al buio: si degusteranno e voteranno 3 diverse Malvasie per incoronare la più gradita che verrà premiata il 4 Ottobre in Castello a Torrechiara insieme ai vincitori del Palio fotografico, durante la Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo.
Prosciutto in Vigna è un evento che fa parte del progetto co-finanziato dalla Regione Emilia Romagna per l'internazionalizzazione delle Imprese e dei territori.

INFORMAZIONI
Facebook: /prosciuttoinvigna

Twitter: @InVigna

Programma completo degli eventi: http://www.assaporaparma.it/it/eventi/prosciutto-in-vigna-2015

Assapor@ppennino Agenzia per il Turismo di Comunità 
Piazza Leoni 2 Torrechiara LANGHIRANO PR
328.2250714 
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Carabinieri NAS Cremona: arrestato, nel Bresciano, ex agente di commercio nel settore zootecnico. Posti sotto sequestro 16 allevamenti per un totale di circa 4.000 capi di bestiame e 80.000 litri di latte sottoposti a vincolo sanitario.

Cremona 3 settembre 2015 - Nelle prime ore del 03 settembre 2015, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta dal GIP della Procura di Brescia, su richiesta del P.M. Dott. Ambrogio Cassiani, titolare dell'indagine denominata "VIA LATTEA", personale del Nas di Cremona ha tratto in arresto un ex agente di commercio che operava nel settore zootecnico.

La misura coercitiva fa seguito alle operazioni di perquisizioni eseguite il 24 ottobre 2014 e il 17 marzo 2015 dai Carabinieri dei NAS e dall'Arma territoriale all'interno di aziende commerciali ed agricole del Nord Italia, che hanno portato alla denuncia di un veterinario e di due agenti di commercio, al sequestro di 16 allevamenti, oltre 4000 capi di bestiame, 80.000 litri di latte sottoposti a vincolo sanitario, 1700 confezioni di farmaci veterinari per bovini e suini, 10 fusti per un totale di 130 litri di prodotto medicamentoso per uso veterinario, 15 fiale di somatotropina, 55 Kg di farmaci illegali, nonché di 15 ricettari per prescrizioni medico-veterinarie e timbri di medici veterinari ed aziende, per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro.
In particolare la somatropina è somministrata, mediante iniezione, nella parte posteriore dei bovini, vicino alla coda, ad intervalli regolari di circa quindici giorni, al fine di incrementare anche fino al 20% la produzione di latte che rimane contaminato dall'ormone nocivo per la salute del consumatore, con conseguente potenziale sviluppo di malattie endocrine e di patologie tumorali.

L'ingente quantitativo di farmaci veterinari sequestrati, nonché i timbri ed ricettari dei medici rinvenuti all'esito di perquisizione domiciliare, dimostrano l'esistenza di un mercato clandestino di farmaci illegali per animali destinati all'alimentazione umana, somministrati senza alcun controllo veterinario.
Tali pratiche illegali sono pericolose per la salute dei consumatori anche perché possono comportare la presenza di residui medicinali nel latte e nelle carni, determinando il cosiddetto fenomeno della "antibiotico resistenza".

(Fonte Ministero della Salute 03 Settembre 2015)

Non è ancora stata completamente digerito il delicato passaggio da un mercato "controllato" (regime delle quote latte) al mercato libero. Il report EU Dairy Markets, Situation and Outlook, September 2015.

di Lgc, Parma 5 settembre 2015.

Non accenna a diminuire la tensione sul prezzo del latte e dei derivati. Da un lato si assiste, periodicamente, a volatilità sostenuta pur evidenziandosi una tendenza al ribasso dei valori (latte e derivati) mentre sul fronte dei DOP si osserva una preoccupante stazionarietà dei prezzi con lievi oscillazioni, quasi speculari, positive e negative.

Secondo il report realizzato per conto di CLAL, "EU Dairy Markets, Situation and Outlook, September 2015", da Erhard Richarts, Dairy Market Consultant, Chairman of IFE (Institut für Ernährungs- wirtschaft e. V., Kiel) le ragioni sono imputabili a:
 la fine delle quote latte e in precedenza gli sforzi per frenare la produzione di latte con l'obiettivo di evitare o ridurre i super-prelievi
 l'impennata stagionale primaverile del latte stagionali, ancora evidente nelle statistiche di raccolta del latte, promossa da molti agricoltori sulla spinta della nuova libertà produttiva concessa a seguito del decadimento del regime delle quote latte.

In evidenza nel report di settembre
 la produzione di latte UE continuerà a crescere a ritmi più lenti. Anche la produzione di latte mondiale ha rallentato ed è destinato a crescere più lentamente rispetto alla domanda.
 Nel mercato interno UE si possono prevedere solo lievi incrementi dei consumi di prodotti lattiero-caseari.
 La domanda dei paesi tradizionalmente importatori di prodotti lattiero-caseari nella UE continuerà a crescere.
 I prezzi di burro si muovono sopra il livello di intervento e un recupero potrebbe essere plausibile.
 I prezzi di latte scremato in polvere potrebbero essere, nei prossimi mesi, vicini a un intervento.
 I prezzi del formaggio sono anch'essi a livelli bassi e non è vicino il momento del recupero tempo per vedere a recuperare.
 I prezzi del latte alla stalla difficilmente potranno risalire nella seconda metà del 2015.

Domenica, 06 Settembre 2015 10:00

Rischio maltempo sui nuovi raccolti

I repentini cambiamenti climatici potrebbero compromettere i prossimi raccolti. Maggiori preoccupazioni interessano le vendemmie di fine settembre e ottobre e la raccolta del mais già sofferente per la siccità e posto sotto stretta osservazione per i rischi sanitari da Aflatossine.

di Virgilio, Parma 05 settembre 2015

 - I cambiamenti climatici in atto in questi ultimi decenni, prevalentemente determinati dalla mano dell'uomo, si stanno manifestando con improvvisi e violenti temporali che le cronache hanno etichettato come "Bombe d'Acqua". fenomeni sempre più frequenti dai quali, molto probabilmente, dovremo attenderci

L'estate che sta lentamente scemando ha fatto registrare sensibili innalzamenti delle temperature medie da giugno a agosto.

L'arrivo del maltempo con temporali e grandine arriva dopo che il mese di agosto ha fatto segnare una temperatura minima superiore di 2,3 gradi alla media, ma particolarmente caldo sono stati anche luglio (+3,9 gradi) e giugno (+2,2 gradi). E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Ucea nel commentare l'arrivo del maltempo nelle campagne dove sono in corso la vendemmia e le operazioni di raccolta delle coltivazioni, dalla soia al mais.

Se la pioggia interrompe le operazioni, la grandine - sottolinea la Coldiretti - è la piu' temuta in questo periodo per i danni irreversibili che provoca ai grappoli sui quali si sviluppano patologie, ma a preoccupare gli agricoltori sono anche i rischi per la frutta di stagione ancora da raccogliere.

Rischi quindi ancora per le operazioni agricole di settembre e ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo che si concluderanno addirittura a novembre con le uve di Aglianico, Nebbiolo e Nerello.

Moncalvo (Coldiretti) - Dobbiamo impegnare le nostre forze in una operazione di trasparenza e di emersione...

di Virgilio Parma, 3 settembre 2015
Occorre colpire con forza il fenomeno dell'irregolarità in agricoltura e tenere sempre alto il livello di attenzione anche quando si smorzeranno i clamori connessi ai recenti tragici fatti di cronaca.

Non solo sorveglianza ma anche remunerazioni coerenti con i costi di produzione affinché non si lascino spazi alle speculazioni e alle furberie.
Un chilo di pomodori raccolto in Puglia viene sottopagato meno di 8 centesimi al chilo che non coprono i costi di produzione e di raccolta ma alimentano una catena dello sfruttamento che occorre spezzare. E' quanto ha denunciato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che la situazione non è molto diversa se si parla di arance o di uva, nel suo intervento al vertice nazionale sul caporalato per definire il piano di azione per il contrasto al fenomeno e al lavoro irregolare in agricoltura con i Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e del Lavoro Giuliano Poletti. Occorre combattere senza tregua il becero sfruttamento che - ha sottolineato Moncalvo - colpisce spesso la componente piu' debole dei lavoratori agricoli, con pene severe e rigorosi controlli. E su questo - ha sostenuto Moncalvo - sta lavorando l'Osservatorio sulla criminalita' nell'agroalimentare guidato da Giancarlo Caselli che la Coldiretti ha promosso e sostenuto.
E' pertanto auspicabile un processo di emancipazione che coinvolga la intera filiera agroalimentare in grado di distinguere e emarginare chi opera nell'illegalità e al contempo favorire le imprese che fanno dell'etica e della responsabilità un motivo di orgoglio e che deve diventare una leva commerciale privilegiata.

Così come in ogni settore anche in agricoltura le imprese che operano in condizioni di trasparenza sono la gran parte come "dimostrano i 322mila immigrati, provenienti da ben 169 diverse nazioni, assunti regolarmente in agricoltura. Con la rete del lavoro agricolo di qualità si avvia un importante percorso che tutela i lavoratori dalla sfruttamento e premia le imprese virtuose che - ha concluso Moncalvo - dobbiamo proseguire con serietà anche quando le luci sui drammatici casi di cronaca saranno spente.

Domenica, 06 Settembre 2015 11:43

Caldo, le due facce della medaglia

Dalla vendemmia da primato al mais tossico. Le due facce della medaglia di un'estate con temperature da record. Era da 135 anni che non si misurava una condizione come quella registrata nella primavera - estate 2015.

Parma, 6  settembre 2015 - 

Il 2015 sta acquisendo tutte le caratteristiche per dimostrarsi l'anno più caldo da quando esiste un sistema di rilevazione meteorologica (1880) superando il record del 2014.
Già sono stati acquisiti i primati di "inverno" e di "luglio" più caldi (16,5 C° la media del mese), con settembre che, nonostante il primato mensile sia del 2014 si è avviato con le intenzioni di accaparrarsi il trofeo meteorologico.

Se le temperature elevate dello scorso mese di settembre consentirono di recuperare una vendemmia che si preannunciava in ritardo e potenzialmente compromessa dalle abbondanti piogge del mese di luglio e parte di agosto, quest'anno il clima ha favorito un'accelerazione delle maturazioni delle uve conducendo a anticipare sensibilmente la vendemmia.

Una produzione di vino che si preannuncia di ottima qualità in tutta Italia e che dal punto quantitativo ritorna ai livelli storici dopo le forti flessioni del 2014, del 2012 e 2011 (42,1, 41,1 e 42,7 rispettivamente)

Secondo i primi dati forniti da Assoenologi lo scorso 29 agosto, a fine campagna si produrranno tra i 46 e i 47 milioni di ettolitri di vino e mosto con il Veneto che, con ben 9,1 milioni di ettolitri, si conferma la regione italiana più produttiva. Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia insieme nel 2015 produrranno oltre 28 milioni di ettolitri, ossia più del 60% di tutto il vino italiano.

Dal punto di vista qualitativo l'associazione degli enologi prevede un target compreso tra ottimo e eccellente "le buone riserve idriche - rileva Assoenologi - accumulate hanno determinato un'interessante ripresa vegetativa, sfociata in una primavera che ha favorito le fasi fenologiche per lasciare poi il posto ad un'estate calda, mitigata nella seconda metà di agosto da provvidenziali piogge, condizioni che hanno sancito un percorso decisamente positivo della maturazione dei grappoli con l'accumulo di sostanze aromatiche e polifenoliche."

Mais raccolta Cibus pixabay

Il mais, al contrario, sta attraversando un un momento di forte criticità. Le notizie sulle rese produttive non sono buone; come riportano le varie testate di settore negli areali più vocati della Pianura Padana, la siccità e le temperature da record del mese di luglio e di agosto hanno causato cali di resa dal -10/15% dove si è irrigato di più fino a un -30% negli appezzamenti ove si è fatto ricorso a interventi irrigui di soccorso di minor entità.

Non va certamente meglio sul fronte dei prezzi. Secondo quanto riporta il sito Obiettivo Cereali a Milano il mais normale vale 154 euro/t (-3 euro/t), quello con caratteristiche sanitarie superiori 169 euro/t (-4 euro/t). Analogo il calo sulla piazza di Bologna (-3 euro/t), che quota ora 173 euro/t. Sul Matif il future di novembre ha chiuso venerdì a 169 euro/t perdendo un paio di euro nel corso della settimana. Il future di settembre di Chicago è rimasto invece stabile (venerdì a 363,2 cent/bushel).

L'andamento climatico di luglio e agosto ha posto le basi ideali per l'insorgere dell'Aspergillus Flavus, il fungo responsabile della produzione delle Aflatossine B1 e B2.
Le temperature ottimali all'insorgere del fungo sono comprese tra i 32 e i 38 gradi che, unite alla siccità, determinano le migliori condizioni per lo sviluppo i campo delle aflatossine.

Particolari attenzioni dovranno essere poste dagli agricoltori, adottando le migliori pratiche gestionali per il contenimento del rischio, affinché altre tossine non si sviluppino durante le successive fasi di stoccaggio o addirittura nei pastoni.

Mercuri (Fedagri): «Una fusione tra le più importanti mai realizzate nel settore del pomodoro, che non tarderà a dimostrare tutta la sua efficacia sia sulla competitività della filiera che in termini di ricadute positive per la redditività delle centinaia di aziende agricole associate».

di Virgilio 6 settembre 2015 -
La competizione sempre più marcata e la necessità di migliorare le redditività agricole impongono un preciso programma di miglioramento dell'efficienza produttiva, di trasformazione e distributiva in ogni comparto agricolo.

Il settore del pomodoro si è da sempre distinto per un'attenzione particolare ai processi di accorciamento della filiera sia attraverso la realizzazione di impianti di trasformazione direttamente controllati dal settore primario sia attraverso accordi di parternariato con gli altri attori di filiera.
Un processo di concentrazione dell'offerta che, nella maggior parte dei casi, ha avuto successo sia per quanto concerne il contenimento dei costi di produzione sia per quanto riguarda una più equa distribuzione del reddito lungo tutta la filiera.

L'ultima operazione di concentrazione condotta a termine è fusione A.R.P. Agricoltori Riuniti Piacenza e il Consorzio Casalasco di Cremona che ha dato vita a un vero e proprio colosso.

La fusione, infatti, darà vita ad una realtà con oltre 370 aziende agricole che lavorano 7mila ettari di terreno tra le province di Cremona, Mantova, Parma e Piacenza, con una capacità di produzione di 550mila tonnellate di pomodoro l'anno e un volume d'affari di circa 270 milioni di euro.
"Questa operazione, che vede come protagonista la filiera agricola, – commenta Costantino Vaia, Direttore Generale del Consorzio Casalasco del Pomodoro– rientra in un progetto strategico di espansione e consolidamento sui mercati internazionali. Il completamento del portafoglio prodotti e l'opportunità di nuovi canali di vendita ci permetteranno una fase di ulteriore crescita e sviluppo soprattutto sulle produzioni a nostro marchio, rendendo in questo modo Pomì un brand ancora più forte. Inoltre le sinergie gestionali e l'ottimizzazione dei processi produttivi contribuiranno a migliorare i livelli di redditività."

Un'operazione che ha trovato l'approvazione delle organizzazioni di produttori e la soddisfazione del presidente di Apo Conerpo e del settore ortofrutticolo di Fedagri Davide Vernocchi, il quale ha espresso "le proprie congratulazioni a tutti i dirigenti che con lungimiranza e determinazione hanno portato a termine l'operazione».
Dal un punto di vista commerciale, l'ampliamento del portafoglio prodotti e la definizione di nuovi canali di vendita garantirà una presenza più forte sui mercati internazionali, potenziando la distribuzione di prodotti sia a proprio marchio (Pomi) che private label. In termini di distribuzione l'obiettivo è infatti quello di abbinare alla gamma retail del Consorzio Casalasco anche la potenzialità dei formati food service di ARP con una linea completa di prodotti destinata alla ristorazione collettiva.

"Oltre ai numeri e ai valori economici espressi - commenta Paolo Voltini presidente del Casalasco - questa aggregazione rappresenta un'importante dimostrazione di maturità e consapevolezza del mondo agricolo che accetta le sfide del mercato, agendo da protagonista con visione strategica."

Domenica, 06 Settembre 2015 08:20

Danni da maltempo a Reggio Emilia

Maltempo e grandine nella Bassa e nella fascia rivierasca del Po: si segnalano danni a colture e strutture agricole. La Cia di Reggio Emilia ha già ricevuto delle segnalazioni che riguardano in particolare i vigneti - Colpite anche le strutture presenti a Boretto per il River's Food Festival

Reggio Emilia, 5 settembre 2015
In un'annata senza pace per l'agricoltura della Bassa reggiana, in alcune zone martoriata dapprima dalla nevicata, quindi da una bomba d'acqua, mancava giusto la grandine: ora però è arrivata anche questa, in un breve ma molto violento episodio di maltempo verificatosi a metà pomeriggio di oggi, quando il cielo si è fatto di piombo e si è levato un forte vento. Quindi è arrivata la pioggia, quasi subito accompagnata da un misto di grandine, presto diventata prevalente e con chicchi di notevoli dimensioni, tanto che il terreno si è velocemente imbiancato come per una nevicata.

La grandine per l'agricoltura è una delle peggiori maledizioni, perché dove colpisce spesso semplicemente distrugge le colture e le strutture agricole che trova sul proprio percorso. Anche in questo caso è così, lo segnala la Cia di Reggio Emilia che ha già ricevuto telefonate e messaggi da parte di propri associati. In particolare dai territori dei comuni della fascia rivierasca sul Po, che sembrano, in base a queste prime e parziali notizie, quelli più colpiti da questo episodio di maltempo, che ha colpito però anche Novellara, Campagnola, Reggiolo e Fabbrico, ci sono danni gravi, anche se in fasce limitate di territorio, come sempre quando grandina.

Particolarmente colpiti i vigneti - segnala la Cia reggiana - proprio nel momento in cui si avvia la vendemmia e quindi le piante sono cariche di chicchi maturi. Le aziende che ci hanno comunicato di essere state colpite - aggiunge la Cia - segnalano la distruzione pressoché completa del potenziale raccolto. Oltre all'uva, risultano colpite e stese dall'azione congiunta del vento e della grandine, campi di mais ancora da raccogliere.
Da segnalare anche - afferma la Cia - danni gravi al Lido Po di Boretto dove era in corso di svolgimento il River's Food Festival; qui erano presenti come espositori parecchi agricoltori: molti di essi hanno registrato danni alle strutture come stand e relative attrezzature, oltre ai prodotti che avevano portato per l'occasione.
"Una panoramica più completa - conclude il presidente della Cia di Reggio Emilia Antenore Cervi - sarà possibile solo nei prossimi giorni".

nuvole pericolose rosse 1

(Fonte CIA Reggio Emilia)

Dopo la "tempesta perfetta" che ha segnato i mercati internazionali trascinando nell'occhio dell'uragano anche le commodieties alcuni segnali darebbero indicazioni di una nuova flessione dei prezzi delle materie prime.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 3 settembre 2015 -
Non si è ancora completamente schiarito il cielo sopra i mercati delle materie prime.

Nuove ombre potrebbero palesarsi se, come sembra che possa accadere, la Cina deciderà di alleggerire i propri stock di cereali e derivati proponendoli a prezzi agevolati. Questa operazione, se confermata, potrebbe comportare una riduzione dell'export e perciò indurre gli operatori a abbassare i prezzi. Altra incognita, anch'essa condizionante i mercati internazionali verso quote di prezzo inferiori, viene dal sud america, in particolare dal Brasile, che sembrerebbe in procinto di svalutare la propria valuta domestica.

Quindi, dopo Russia e Cina anche il grande Brasile sta attivando la leva della svalutazione per favorire l'export nel'aspettativa di migliorare le performance di una economia non più brillante che lo vede in buona compagnia con buona parte dei Paesi BRICS (Acronimo che identifica l'associazione che rappresenta i 5 più importanti Paesi Emergenti: Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Segnali più che evidenti di una potenziale flessione diffusa dei prezzi delle commodities, seppure non sia così scontato in considerazione del livello attuale di compressione del mercato.

Indicatori internazionali 2 settembre 2015
l'Indice dei noli è intanto risalito si fa per dire a 911 punti, il petrolio quota circa 44,50 dollari al barile e il cambio ruota attorno a 1,1265.

MP 2set15

L'incertezza rimane perciò elevata in attesa delle mosse delle tre banche centrali di Cina, Usa, e Unione Europea.

Intanto i vari dati di produzioni e stime, che arrivano a scaglioni, confermano, come anticipato nelle scorse settimane, che nonostante le avverse condizioni climatiche non vi è carenza di merce e i consumi mondiali, pur non risalendo, tengono le posizioni. Sul nostro continente invece qualche preoccupazione sanitaria esiste in campo sanitario.

Il mercato dei consumi e delle speculazioni si sta comunque muovendo poco per i troppi timori, ma anche perché sussistono posizioni con forti perdite quindi si stanno trattando storni e spostamenti di quote.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mercoledì, 02 Settembre 2015 08:32

Lattiero Caseario, latte spot in altalena.

Poco più di un euro la perdita registrata dal latte spot. Invariati i listini delle due principali DOP mentre è risalito il valore della crema e della panna a uso alimentare. S'arresta la corsa al ribasso del burro.

di Virgilio 2 settembre 2015

LATTE SPOT Battuta d'arresto per il latte spot. La fase ascendente che aveva caratterizzato il mese di luglio dopo la stabilità di agosto ha ceduto poco più di un euro in apertura della trentaseiesima settimana. Nello specifico il latte crudo spot nazionale è stato registrato a verona tra 36,09 e 37,12€/100 litri (-2,74%). Simile sorte per il latte intero pastorizzato estero che ha ceduto il 2,92% collocandosi tra 34,02 e 45,54 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Dopo il crollo della scorsa settimana si arresta la discesa del burro. Si è adeguato al crollo anche lo zangolato quotato a Parma che, nella seduta del 28 agosto scorso, lascia 5 centesimi sul campo fissando il prezzo a 1,15€/kg mentre Reggio Emilia ha confermato il valore dell'ottava precedente (1,15€/kg). In recupero è invece la crema a uso alimentare quotata a Milano (1,46€/kg + 4 centesimi) e pari incremento è stato rilevato a Verona per la panna a uso alimentare (1,39-1,44€/kg)

Borsa di Milano 31 agosto:
BURRO CEE: 2,55€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,75€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,75€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,55€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,46€/Kg.

Borsa Verona 31 agosto:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,39-1,44 €/Kg.

Borsa di Parma 28 agosto:
BURRO ZANGOLATO: 1,15€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 01 settembre
BURRO ZANGOLATO: 1,15 - 1,15€/kg.

GRANA PADANO
Nessuna variazione per il Grana Padano. Confermate quindi le quotazioni sia per il 9 mesi sia per il 15 mesi di stagionatura. Tra 6,30 e 6,40 €/kg la quotazione del 9 mesi e tra 7,05 e 7,70 il 15 mesi d'invecchiamento.

PARMIGIANO REGGIANO
Anche per il Parmigiano Reggiano non si sono rilevate variazioni.
In particolare i listini sono confermati tra 7,40 e 7,75 €/kg. relativamente al 12 mesi di stagionatura e tra 8,45 e 8,80€/kg per il 24 mesi.

(In allegato i grafici aggiornati - CLAL)

latte 2set15

Lunedì, 31 Agosto 2015 14:35

Materie prime. La tempesta sta passando

Il sereno dopo la tempesta perfetta. Dovrebbe, il condizionale è d'obbligo in queste circostanze, essere terminata la fase acuta del terremoto finanziario che ha coinvolto le commodieties a seguito della bolla esplosa a partire dalla Borsa cinese che a sua volta ha trascinato le altre borse asiatiche e via verso occidente in una sequenza come se fosse un domino.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 31 agosto 2015 -

La tempesta perfetta sta perdendo la sua forza. I mercati delle commodities, dopo aver raggiunto i valori minimi, cominciano a stabilizzarsi, mentre l'incertezza è ancora connessa alla volatilità dei cambi. La scorsa settimana, il rapporto di cambio €/$ ha registrato oscillazioni tra 1,10 e 1,15, quindi a 1,12 e il petrolio dopo avere sfiorato il fondo di 36 dollari al barile si era ripreso sino a 43$.

Indicatori internazionali (28/8/2015)
l'Indice dei noli è intanto sceso a 905 punti, il petrolio quota circa 43,07 dollari al barile, il cambio gira a 1,1260.

Ora potrebbe ricominciare una fase di normalità, l'incertezza è ancora alta in attesa delle mosse delle tre banche centrali di Cina, Usa, Europa che giocheranno le loro mosse sullo scacchiere finanziario internazionale.

L'IGC (International Grain Council) ha pubblicato le ultime stime mensili:

- ancora un aggiustamento al rialzo delle produzioni mondiali del grano: 720 milioni di tonnellate contro 710 del luglio. Aumenti della Russia che passa da 55 a 59 milioni di tonnellate, dalla Ucraina da 22 a 25 milioni di tonnellate e dalla EU da 140 a 144 milioni di tonnellate.
- La produzione del corn è stata stimata in 968 milioni di tonnellate contro 966. Gli USA sono a 340 milioni di tonnellate contro 332. La EU passa a 60 contro 67. L'Ucraina a 24 da 25 sul totale del mondo la differenza in più è della Cina.
- La produzione della soia è stimata in 318 milioni di tonnellate contro 316. La produzione USA è stimata in 105,5 contro 103,7. Quindi come sempre detto nonostante le avverse condizioni climatiche diffuse di merce non ne manca, i consumi mondiali non salgono ma tengono, registreremo invece problemi qualitativi sanitari diffusi specie in EU.

MP 28ago15

Sul mercato interno, i listini delle varie Borse Merci e sale di contrattazione hanno riaperto, anziché con il "botto" sui cereali, con segni negativi diffusi su tutti i comparti fatta eccezione di alcuni prodotti in fase congiunturale.

I primi dati sulle rese del raccolto Maidicolo sono molto difformi ma comunque segnano, al momento, dei cali di resa e dei problemi a macchia di leopardo relativamente alla presenza di Aflatossina B1.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 35 30 agosto 2015 - (in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO
1.1 editoriale Ma quale ripresa, ci siam mangiati sin e collane della nonna
3.1 cereali Il crollo delle borse trascina le commodities.
4.1 Lattiero caseario Crollo del Burro, tengono Grana e Parmigiano.
5.1 mais e soia Mais e Soia dati previsionali 2015-2016
6.1 Bufale e social Ancora discredito sulla pasta Barilla
7.1 quote latte Quote latte, Agea ha provveduto alla quantificazione delle restituzioni per l'ultima campagna
8.1 emilia romagna Miele, 467 mila euro per gli apicoltori dell'Emilia-Romagna
8.2 immigrazione Expo: dai campi profughi ai campi coltivati, Cia: un progetto di cooperazione mondiale
8.3 quote latte Quote latte: nuove disposizioni di Agea sulle fideiussioni
9.1 pomodoro Pomodoro 2015, nel segno della qualità
9.2 ambiente Emilia Romagna. In arrivo 9 milioni per rimuovere l'amianto nelle imprese
10.1 dissesto idrogeologico Dalla Regione 100 milioni per il dissesto idrogeologico
11.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 35 30ago15 COP

Quote latte: stabilite restituzioni per 96,89 milioni di euro per oltre 10 mila aziende. 115.000 tonnellate di esubero nazionale. Sono 1.266 le aziende in più ammesse a compensazione. I criteri della restituzione.

Roma, agosto 2015 - Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che Agea ha provveduto alla quantificazione delle restituzioni dovute agli allevatori a seguito della definizione del prelievo nazionale da corrispondere all'Unione Europea per il superamento delle quote latte per l'ultima campagna. In base ai calcoli secondo i parametri della normativa europea la produzione di latte è stata pari a 11.000.841,389 tonnellate, sulla base della quale è stato calcolato l'esubero nazionale.

"Grazie all'intervento stabilito a luglio con il decreto agricoltura - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - abbiamo restituito oltre 19 milioni di euro a 1266 allevatori, che in base ai vecchi parametri di compensazione della Legge Zaia del 2009 sarebbero stati esclusi. In complesso sono state oltre 10 mila le aziende che beneficiano delle compensazioni per un importo totale di quasi 97 milioni di euro. Il resto dei prelievi che non è stato possibile compensare, sempre in base ai criteri definiti dalla Legge Zaia, andrà a finanziare ulteriori interventi per il settore lattiero, in questa fase delicata del dopo quote. Continuiamo a lavorare per la tutela del reddito dei nostri allevatori, anche in vista del Consiglio Ue straordinario del 7 settembre dove chiederemo all'Europa nuove misure a sostegno del settore".

ESUBERO NAZIONALE 2014/2015: 115 MILA TONNELLATE
All'esubero nazionale pari a 115.206,57 tonnellate hanno contribuito individualmente 10.879 aziende che hanno prodotto oltre la propria quota per un quantitativo pari a 721.213,48 tonnellate, mentre 19.649 aziende sono risultate senza esubero, con una quota non commercializzata di 286.265,97 tonnellate. La parte degli esuberi individuali che supera l'esubero nazionale confermato è stata dunque pari a 606.006,91 tonnellate.

RESTITUZIONE PER 96,89 MILIONI DI EURO A 10.126 AZIENDE
Le operazioni di restituzione hanno complessivamente interessato 10.126 aziende per un prelievo corrispondente ad un esubero pari a 348.553,949 tonnellate, per un importo pari a 96,89 milioni di euro.

I CRITERI DELLA RESTITUZIONE IN BASE AL NUOVO DECRETO AGRICOLTURA: 1266 AZIENDE IN PIÙ AMMESSE A COMPENSAZIONE
Questo è il quantitativo massimo per il quale è possibile non confermare il pagamento del prelievo e che è stato distribuito secondo le priorità previste dal nuovo "decreto agricoltura" a beneficio, cioè, delle aziende in regola con il versamento del prelievo mensile che:
1. sono titolari di quota e sono ubicate in zona montana, per l'intero esubero realizzato. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 3.410 con un esubero pari a 93.964,379 tonnellate.
2. sono titolari di quota e sono ubicate in zone svantaggiate per l'intero esubero realizzato. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 622, con un esubero pari a 14.022,989 tonnellate.
3. hanno subito, da parte della autorità sanitaria competente, il blocco della movimentazione dei capi per almeno 90 giorni nell'arco della campagna. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 46, con un esubero pari a 311,918 tonnellate; la restituzione, effettuata nei limiti del 20% della quota disponibile, è pari a 246,326 tonnellate.
4. non hanno superato il livello produttivo 2007/2008. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 906 con un esubero complessivo pari a 42.456,674 tonnellate.
5. non hanno superato di oltre il 6% il proprio quantitativo disponibile. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 3.878 con un esubero complessivo pari a 129.147,703 tonnellate.
6. hanno superato di oltre il 6 per cento e fino al 12 per cento il proprio quantitativo disponibile. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 651, con un esubero pari a 54.101,065 tonnellate; la restituzione, effettuata nei limiti del 6% della quota disponibile, è pari a 37.709,473 tonnellate.
7. hanno superato di oltre il 12 per cento e fino al 30 per cento il proprio quantitativo disponibile. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 416, con un esubero pari a 71.054,864 tonnellate; la restituzione, effettuata nei limiti del 6% della quota disponibile, è pari a 23.127,088 tonnellate.
8. hanno superato di oltre il 30 per cento e fino al 50 per cento il proprio quantitativo disponibile. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 99, con un esubero pari a 30.371,930 tonnellate; la restituzione, effettuata nei limiti del 6% della quota disponibile, è pari a 5.002,889 tonnellate.
9. hanno superato di oltre il 50 per cento il proprio quantitativo disponibile. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 100, con un esubero pari a 44.810,529 tonnellate; la restituzione, effettuata nei limiti del 6% della quota disponibile, è pari a 2.876,428 tonnellate.

I CASI DI ESCLUSIONE
Inoltre, per effetto della legge 33/2009 non si procede neanche ad annullare la richiesta di prelievo nei confronti dei produttori non in regola con i versamenti mensili. A seguito dei calcoli eseguiti restano confermate 372.659,535 tonnellate di esubero, realizzate da 2.040 aziende che:
1. non sono risultate in regola con il versamento mensile del prelievo. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 678, per un esubero pari a 229.614,885 tonnellate;
2. pur essendo in regola con i versamenti mensili, hanno superato sia il livello produttivo della campagna 2007/2008 che il 106% della quota disponibile (ed hanno pertanto avuto diritto alla restituzione entro il 6% della quota disponibile). Le aziende in questa situazione sono risultate essere 1.266 per un esubero pari a 200.338,388 tonnellate, di cui viene confermato il prelievo corrispondente a 131.622,51 tonnellate;
3. non hanno subìto l'imputazione del prelievo mensile a causa di una omissione nelle dichiarazioni mensili di consegna (accertata dalle Regioni) o per effetto del trasferimento di quota non disponibile in quanto già utilizzata attraverso consegne di latte già dichiarate. Le aziende in questa situazione sono risultate essere 96, per un esubero pari 11.422,14 tonnellate.

LA RIPARTIZIONE DEL PRELIEVO CONFERMATO
L'importo complessivo del prelievo confermato, che ammonta a 103,71 milioni di euro, risulta così ripartito:
- 30,53 milioni di euro sono pagati alla UE per il superamento della quota nazionale;
- 1,53 milioni di euro sono accantonati ai sensi della legge 119/03;
- 71,65 milioni di euro una volta effettivamente incassati saranno destinati al fondo per gli interventi nel settore lattiero-caseario istituito presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, ai sensi della legge 33/2009.

Domande entro il 13 novembre 2015. Caselli: le api presidio fondamentale della biodiversità

Bologna - Oltre 467 mila euro dalla Regione per sostenere l'apicoltura emiliano-romagnola. E' la terza ed ultima annualità del Programma 2014-2016, cofinanziato dalla UE nell'ambito dell' Organizzazione comune di mercato e dallo Stato italiano, che assegna complessivamente all'Emilia-Romagna circa 1 milione 400 mila euro per migliorare la produzione e la commercializzazione del miele e degli altri prodotti dell'apicoltura.

Il bando scade il 13 novembre 2015 e le domande vanno presentate attraverso la piattaforma informatica di Agrea.

"Sono risorse che servono a qualificare un settore importante da un punto di vista economico, ma anche ambientale – spiega l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli - le api sono un importante presidio della biodiversità, insetti fondamentali per l'impollinazione e oggi sappiamo che la loro presenza è minacciata". Verranno finanziati l'acquisto di arnie anti varroa (un acaro che provoca la distruzione delle famiglie di api) e di arnie ed attrezzature per la razionalizzazione della transumanza (lo spostamento delle arnie sul territorio per seguire le fioriture). Risorse anche per l'assistenza tecnica e l' aggiornamento degli operatori, l'acquisto di sciami per il ripopolamento del patrimonio apistico, le analisi del miele, la ricerca. Potranno presentare domanda: gli apicoltori, singoli o associati, comprese le Associazioni dei produttori, l'Osservatorio Nazionale Miele ed il CREA-API, Unità di ricerca di apicoltura e bachicoltura.

I contributi andranno dal 20 al 100% in relazione alla tipologia di intervento, così come stabilisce il Programma regionale ed il bando di attuazione.

Il bando (determina n. 1154 del 3 agosto 2015) è pubblicato sul BUR n. 214 (parte seconda) del 13 agosto 2015.

(Fonte regione emilia romagna 17 agosto 2015)

L'esodo della disperazione si può fermare solo con l'agricoltura. Questo il messaggio che la Cia-Confederazione italiana agricoltori ha lanciato in Expo nel corso della giornata "Dalla terra la sola speranza di pace e sviluppo" organizzata da Ases, l'Ong promossa dalla Confederazione, che opera da anni in tutte le zone svantaggiate del mondo e oggi ha illustrato un progetto mondiale di cooperazione. Dino Scanavino, presidente di Cia e di Ases, ha ribadito come il modello portato avanti dalla Ong dei coltivatori italiani "ha dimostrato che è possibile una via diversa allo sviluppo della cooperazione internazionale".

"E' indispensabile -ha spiegato Scanavino- operare per creare attraverso l'attività agricola, attraverso la valorizzazione delle comunità rurali e la promozione dei prodotti identitari dei diversi Paesi una migliore condizione di vita delle popolazioni. La tragedia dei migranti che si sta consumando sulla sponda sud del Mediterraneo impone di trovare soluzioni durature capaci di ricostruire un tessuto economico e sociale tale da scongiurare la fuga disperata di quelle popolazioni. Noi abbiamo il dovere di contribuire alla crescita di quei Paesi; di rafforzare, attraverso l'impostazione di nuovi e maggiori programmi di cooperazione agricola, una politica di sviluppo sostenibile tale da offrire alle popolazioni, e soprattutto ai giovani di quei Paesi, una prospettiva". Con i progetti di Ases, ha aggiunto, "abbiamo dimostrato che un modello alternativo è possibile: coltivare la terra per alimentare la speranza e nutrire davvero il pianeta".

per approfondire: http://www.improntaunika.it/2015/08/expo-dai-campi-profughi-ai-campi-coltivati-cia-un-progetto-di-cooperazione-mondiale/#sthash.HpZtTu2J.dpuf

Domenica, 30 Agosto 2015 10:15

Mais e Soia - Agosto 2015

Mais e Soia: agosto 2015. La produzione di Mais è in contrazione dello -0,2% rispetto alle previsioni di luglio mentre segna un +0,4% la produzione di Soia sulla base delle maggiori produzioni statunitensi e dell'Ucraina. 

MAIS: Dati previsionali per 2015-16
 La produzione di Mais per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Settembre) è prevista a 985.61 Mio t, -0.2% rispetto alle previsioni di Luglio, con riduzioni in Cina (-4 Mio t) e UE (-3.5 Mio t) parzialmente bilanciate da incrementi negli Stati Uniti (+4 Mio t) e Brasile (+2 Mio t).
 La produzione statunitense è stimata a 347.64 Mio t, con una resa dei terreni di 168.8 bushels/acro (+2 bushels rispetto alle stime precedenti). Si prevede un aumento dell'impiego di Mais nella produzione di etanolo.
 Le scorte del "vecchio raccolto" 2014-15 sono previste al ribasso con un maggior utilizzo del Mais nei dolcificanti.
 Si prevede una riduzione del Mais ad uso zootecnico in Cina, Unione Europea e Ucraina. Infatti, mentre in Cina è previsto un maggior utilizzo di sorgo, in UE e Ucraina è atteso un maggior utilizzo di frumento nell'alimentazione animale.
 L'export è previsto in crescita per Ucraina, Brasile e Russia, parzialmente bilanciato da riduzioni per UE, USA e Serbia. L'import Europeo è stimato in aumento.

SOJA: Dati previsionali per 2015-16
 La produzione mondiale di semi di Soia per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Ottobre) è attesa a 320.05 Mio t, +0.4% rispetto alle previsioni di Luglio, riflettendo maggiori raccolti previsti negli Stati Uniti e in Ucraina.
 Negli USA la produzione prevista è di 106.59 Mio t, grazie ad un incremento della resa dei terreni, che bilancia la riduzione delle aree coltivate. La resa è attesa a 46.9 bushels/acro (+0.9 bushels rispetto al mese scorso, -0.9 bushels rispetto alla resa record della stagione in 2014-15).
 Si prevede un aumento della trasformazione in farina e olio (crush) in Cina, UE e USA, determinando una diminuzione degli stock finali globali (-4.9 Mio t), che si mantengono comunque a livelli record (86.88 Mio t).
 Le esportazioni di Soia sono attese in rallentamento per gli USA, e in aumento per il Brasile e l'Argentina. Le importazioni della Cina, che importa un quarto della produzione mondiale di Soia, sono previste in aumento a 79 Mio t.

Domenica, 30 Agosto 2015 09:07

Pomodoro, nel segno della qualità

Pomodoro da industria, una campagna nel segno della qualità e del rispetto delle programmazioni. L'assessore Caselli: dal Psr risorse per favorire l'aggregazione e i progetti di filiera.

Bologna 25 agosto 2015 - È una campagna nel segno della qualità del prodotto e di rese produttive nella norma, seppur disomogenee da provincia a provincia, quella del pomodoro 2015. È questa la fotografia scattata in occasione della visita dell'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, allo stabilimento di trasformazione Conserve Italia di Pomposa (Ferrara), uno degli impianti più grandi e moderni d'Europa in grado di lavorare oltre 4.500 tonnellate al giorno di "oro rosso" per produrre passate, polpe ed altri derivati.

Visita Caselli Gardini Ferrari

All'incontro erano presenti il presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini, accompagnato dal direttore generale Angel Sanchez, oltre ai presidenti dell'Organizzazione interprofessionale pomodoro da industria Nord Italia, Pier Luigi Ferrari, e dell'Op Apo Conerpo, Davide Vernocchi.
"Pur in presenza di un'annata caratterizzata da forti anomalie climatiche, con piogge abbondanti nei primi cinque mesi dell'anno ed intense e prolungate ondate di calore da luglio in avanti - ha detto l'assessore Caselli - i risultati di questa prima parte della stagione evidenziano l'importanza di una filiera coesa e ben organizzata, che fa leva sull'efficacia della programmazione produttiva e sulla trasparenza e il rispetto delle regole contrattuali. Proprio per questo è fondamentale che anche il Ministero riconosca il ruolo e l'attività delle Oi già costituite come quella del pomodoro del Nord Italia".

Secondo le prime stime nell'Italia settentrionale saranno prodotte quest'anno intorno ai 2,6 milioni di tonnellate di pomodoro da industria, sostanzialmente in linea con l'obiettivo di produzione 2015 fissato tra i 2,45 e i 2,65 milioni di tonnellate, su una superficie complessiva di quasi 39.000 ettari in tutto il Nord Italia, di cui poco meno del 70% in Emilia-Romagna (+6,5% sul 2014).

All'incontro l'assessore Caselli ha annunciato importanti novità riguardo la politica di sostegno al settore. "Il nuovo Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 - ha sottolineato - sarà certamente un canale privilegiato da cui attingere risorse per gli investimenti per l'innovazione e l'ammodernamento tecnologico delle aziende agricole e delle strutture di lavorazione, stoccaggio e commercializzazione. I bandi saranno attivati dal prossimo autunno, con l'obiettivo di favorire le aggregazioni e i progetti di filiera". L'assessore ha ribadito inoltre l'importanza del modello cooperativo per lo sviluppo del sistema agroalimentare, che trova in Conserve Italia un esempio di eccellenza.

"Sono tante le sfide che attendono il nostro settore, ma è fondamentale affrontarle come filiera unita per essere competitivi su scala globale – ha commentato il presidente dell'Oi Pier Luigi Ferrari -. L'esperienza della nostra organizzazione si contraddistingue per essere un buon modello nazionale che ci auguriamo possa essere d'esempio per altri territori sotto il profilo della programmazione e della governance di filiera, dell'attenzione alle tematiche ambientali e della ricerca e sviluppo".

Il quadro produttivo provincia per provincia
La provincia con la maggiore estensione colturale in regione è Piacenza, con più di 9.800 ettari, seguita proprio da Ferrara, al secondo posto con oltre 6.850 ettari. La provincia estense, che peraltro vanta la maggior estensione di superfici bio, pari a circa 980 ettari, è quella che quest'anno sta risentendo di più dell'avverso andamento meteo. Il risultato sono rese produttive al di sotto della media anche di un 15-20%, mentre la situazione si presenta discreta nella zona di Parma e Piacenza. Buone performance produttive nel Modenese, mentre anche il Ravennate è in sofferenza.

Mercoledì, 26 Agosto 2015 09:15

Ancora discredito sulla pasta Barilla

Bufale trite e ritrite e già sbufalate dal 2012 che, come il singhiozzo, tornano ciclicamente alla ribalta per gettare nubi oscure sulla Barilla. Questa volta il lancio parte dal profilo facebook Azione di Popolo del 18 agosto scorso e sta diffondendosi in questi giorni.

di Lamberto Colla Parma 26 agosto 2015 -
A chi giova? E' la domanda che occorre porsi quando l'accanimento mediatico, convenzionale o social, contro quella o quell'altra azienda si scatena senza alcuna apparente motivazione. Certamente non al buon nome conquistato da Barilla sin dal 1910 quando divenne una vera a propria industria (anno di fondazione 1877), non ai lavoratori fieri di servire un marchio forte e nostrano, tantomeno ai consumatori che sulla qualità e sicurezza alimentare fondano buona parte della decisione d'acquisto.

Abbiamo levato gli scudi in difesa della Ferrero quando, nel giugno scorso, venne tirata in ballo addirittura dalla Ministra per l'Ecologia Francese, ex moglie dell'attuale Presidente, Ségolène Royal, che invitava a non mangiare la "Nutella" perché a suo dire «Contiene l'olio di palma che è corresponsabile della deforestazione». In quell'occasione persino l'insospettabile Greenpeace intervenne a difesa della multinazionale italiana dichiarando che "Ferrero, il produttore della Nutella, è uno dei gruppi più all'avanguardia in termini di sostenibilità per quanto riguarda l'approvvigionamento di olio di palma". Scuse presentate dalla Ministra Francese e nell'arco di 5 giorni l'incidente si chiuse e il consumatore si poté tranquillizzare.

Diverso invece il caso di Barilla che, ormai da diversi anni entra nel tritacarne delle bufale via social in grado di diffondersi pericolosamente come un virus andando a infettare le convinzioni dei consumatori.

Il contenuto, con qualche variante, è sempre lo stesso e fa leva su due elementi emozionalmente coinvolgenti: la proprietà non più italiana e, quel che è peggio, la pericolosità dei prodotti per inquinamento da micotessine e OGM. Elementi questi ben conditi da incomplete e fuorvianti informazioni di natura tecnica e falsamente firmate da una ipotetica docente universitaria piemontese, la quale poi ha smentito e controfirmato un comunicato congiunto con Barilla.

Post viralizzato2

Il piatto è pronto per i boccaloni del web pronti a bersi ogni cosa, ancor più se ben romanzata, impazienti di viralizzarla fieri di avere fatto una "scoperta omessa" dai grandi media convenzionali (quotidiani e TV).

La questione era già stata "sbufalata" nel 2012 e poi ancora una volta nel 2014 ma ora torna a galla nella medesima forma e con analoghi contenuti.

Comunicato-congiunto-barilla-icardi 20121116

Non mi dilungherò a illustrare la sequenza di errori e di falsità contenuti nel post che potrete invece, e lo consiglio vivamente, apprendere collegandovi al sito di "Bufale un tanto al chilo" ma portando la mia diretta testimonianza sulla serietà e attenzione alla sicurezza alimentare di "Barilla".

Premetto che non ho interessi personali seppure, come è ovvio essendo parmigiano, abbia diversi amici che lavorano per l'azienda ma, avendo lavorato ai vertici di una grande impresa che cedeva il grano duro dei propri associati alla Barilla, ho potuto verificare di persona la struttura e l'impostazione tecnica atta a garantire la qualità e la sicurezza delle materie prime in entrata e dei prodotti finiti in uscita.
Sistemi tecnici all'avanguardia, procedure rigorose e alto tasso di professionalità degli operatori addetti al complesso processo di lavorazione rappresentano la vera garanzia per i consumatori.

Credo che la sua leadership Barilla l'abbia conquistata non solo per le sue memorabili campagne pubblicitarie ma soprattutto per la qualità dei prodotti.

La pasta può piacere o non piacere, ma questo non è un buon motivo per infangare un'impresa e mettere a rischio migliaia di lavoratrici e lavoratori fieri e fedeli di appartenere a un Gruppo importante, guidato da una famiglia che, a partire dal compianto Pietro, ha sempre tenuto al centro delle proprie attenzioni i propri dipendenti, ovvero il capitale umano indispensabile per ottenere il successo.

Ragioni queste che valgono per Barilla e per tutte le altre imprese e che dovrebbero essere prese in considerazione da tutti gli internauti prima di schiacciare il tasto "condividi" diventando, di fatto, complici di una campagna denigratoria.

Non tutto quello che è presente su WEB è vero. Basterebbe spendere qualche minuto in più, proseguire nella navigazione, acquisire altre informazioni e forse ci si potrà avvicinare alla verità spesso frantumata in tanti e celati anfratti dell'immenso e democratico mondo del web.

 

Alla riapertura delle borse dopo la pausa ferragostana si è assistito a un nuova rovinosa caduta del burro fatto salvo per la crema di latte alimentare che ha guadagnato il 5,97%. Latte spot e i duri mantengono le quotazioni.

di Virgilio, Parma 26 agosto 2015

LATTE SPOT Nessuna variazione ai listini del latte spot sia nazionale sia estero. Nello specifico il latte crudo spot nazionale è quotato tra 37,12 e 38,15€/100 litri di latte alla borsa di Verona. Il latte intero pastorizzato estero invece conferma la quotazione compresa tra 35,05 e 35,57€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA 5 centesimi lasciati sul campo da tutte le referenze prese in esame. Unica eccezione la crema a uso alimentare che a Milano registra un incremento di 5,97% portando i listino a 1,42/kg.
Borsa di Milano 24 agosto:
BURRO CEE: 2,55€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,75€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,75€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,55€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,42€/Kg.

Borsa Verona 24 agosto:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,35-1,40 €/Kg.

Borsa di Parma 21 agosto:
BURRO ZANGOLATO: 1,20€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 25 agosto
BURRO ZANGOLATO: 1,15 1,15€/kg.

Burro 26ago15

GRANA PADANO La perdita registrata nella settimana precedente la chiusura della borsa in virtù della festività dell'assunzione, non ha avuto seguito lo scorso lunedì. Confermate quindi le quotazioni sia per il 9 mesi sia per il 15 mesi di stagionatura. Tra 6,30 e 6,40 €/kg la quotazione del 9 mesi e tra 7,05 e 7,70 il 15 mesi d'invecchiamento.

PARMIGIANO REGGIANO Come per il Grana Padano anche il Parmigiano Reggiano non ha avuto variazioni di listino alla riapertura della borsa parmense. In particolare i listini sono confermati tra 7,40 e 7,75 €/kg. relativamente al 12 mesi di stagionatura e tra 8,45 e 8,80€/kg per il 24 mesi.

(In allegato i grafici CLAL)

Stuzzicare la creatività con Pasta & Pomodoro LAB. Domenica 30 agosto il laboratorio didattico-degustativo alla Corte di Giarola (PR). I carboidrati della pasta e le vitamine del pomodoro. Dietro al binomio principe della dieta mediterranea c'è una lunga storia che vede Parma protagonista.

Per scoprirla, si potrà partecipare domenica 30 agosto alle ore 16,00 a Pasta & Pomodoro LAB, un evento proposto al Museo della Pasta di Giarola (Parma) dall'Associazione "L'Osservatorio Gastronomico" con il patrocinio del Master COMET - Cultura, Organizzazione e Marketing dell'Enogastronomia Territoriale dell'Università di Parma.

I partecipanti – dopo la visita al Museo della Pasta e al Museo del Pomodoro, guidata da Alice Rossi, Guida turistica di Explora Emilia Travel and Taste e Docente del Master COMET dell'Università degli Studi di Parma – prenderanno parte al laboratorio polisensoriale che stimola la creatività in cucina attraverso la degustazione dei prodotti ai quali la Corte di Giarola ha dedicato due dei Musei del Cibo della provincia di Parma. Il percorso esperienziale, condotto da Marco Furmenti, gastronomo professionista, toccherà i principi della corretta alimentazione tra storia, coltivazione e trasformazione dei due frutti della terra che si sposano perfettamente nel piatto così come nella location espositiva. Dulcis in fundo si avranno la Degustazione e l'Aperitivo creativo, per un'esperienza stuzzicante che coinvolge i sensi.

Pasta & Pomodoro LAB è inserito del ciclo di laboratori Food LAB Valley, un progetto incluso nelle proposte culturali del Club di Prodotto Parma nel Cuore del Gusto e ogni laboratorio propone un'esperienza didattico-degustativa che permette di entrare in contatto direttamente e conoscere a tutto tondo i prodotti tipici della Food Valley.

La prenotazione è obbligatoria entro il 27 agosto presso il Parma Point (Tel. 0521/931800).

L'appuntamento con Pasta & Pomodoro LAB prevede la visita guidata all'interno dei Musei della Pasta e del Pomodoro (40 minuti circa), uno speciale laboratorio polisensoriale con Degustazione finale e Aperitivo creativo. La durata prevista è di circa due ore, dalle 16,00 alle 18,00 e il costo a persona, comprensivo di tutto, è di 15,00 euro.

Pasta e PomodoroLAB

(fonte Associazione "I Musei del Cibo della provincia di Parma")

Scoppia la bolla finanziaria in Cina trascinando con sé tute le borse asiatiche e coinvolgendo poi anche quelle occidentali. Il crollo di Shanghai (-8,5%) scatena la valanga delle vendite sulle Borse europee. Colpiti soprattutto minerari, energia e utility - Il crollo del Greggio che tocca anche i 38 $.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 25 agosto 2015 -

Le tre svalutazioni consecutive dello yen di metà agosto avevano fatto temere l'inizio di una fase critica per i mercati finanziari che, in effetti, si è pienamente manifestata lunedi 24 agosto. Shanghai ha perso  l'8,5% e le borse europee hanno ceduto dal 5 al 6%. Maglia nera la borsa milanese con un -5,96% ma Londra e Francoforte non sono poi molto distanti con perdite del 4,6 e 4,7% rispettivamente.
Solo Wall Street riesce a contenere le perdite al 1,6%.

Nel vortice di questa tempesta perfetta a farne le spese sono state soprattutto le commodities e i settori dell'energia, minerari e il petrolio che arriva a toccare anche i 38 dollari al barile.

I fondi, in questo frangente, hanno alleggerito le loro posizioni con cospicue perdite.

In questa situazione a preoccupare di meno, il che è tutto dire, sono le condizioni meteo nonostante il NOOA (National Oceanic and Atlantic Atmospheric Administration) nei giorni scorsi avesse evidenziato una situazione di stress largamente diffusa in tutto il continente confermata dall'estate più calda degli ultimi 135 anni.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è intanto sceso ulteriormente a 994 punti, il petrolio quota crolla a 39,5 dollari al barile, il cambio risale sensibilmente sino a toccare 1,1486

Sul mercato interno gli operatori stanno vivendo una situazione di difficile interpretazione e alla psicosi del danno che investe il mais e i semi oleaginosi, girasole e soia, si aggiunge la questione finanziaria legata alla volatilità del cambio €/$.

Da non sottovalutare il problema della contaminazione del mais da Aflatossina b1, ragione per la quale già si sono manifestati spostamenti di consumi dal mais verso il grano e il sorgo.

Il mercato delle Bionergie sta facendo il pieno di Trinciati (spesso magri di granella) e di granella da pastone ormai al limite della umidità necessaria, in quando sta passando a stato di granella semi vitrea.

MP 24ago15

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Domenica, 23 Agosto 2015 11:20

Agriturismo: presenze +5%

Vacanze: agriturismi premiati nella prima estate col segno più, presenze in aumento del 5%. Secondo Turismo Verde della Cia una tendenza nazionale che trova conferme anche nel reggiano.

Reggio Emilia, 23 agosto 2015 -

Nell'estate della prima inversione di tendenza, con un aumento dell'8% degli italiani che vanno in vacanza rispetto al 2014, l'agriturismo si conferma una meta ambita per i turisti, con oltre 1,4 milioni di ospiti attesi fino alla fine di agosto, soprattutto stranieri (+3%), e una stima di crescita del 5% delle presenze a circa 6 milioni di visitatori per tutta la stagione estiva. E' quanto segnala Turismo Verde, l'associazione agrituristica della Cia-Confederazione italiana agricoltori. Una tendenza che trova conferma anche in base ad un sondaggio nei 16 agriturismi della provincia di Reggio Emilia aderenti all'Associazione: sembra essere particolarmente significativo l'incremento di presenze presso le strutture collocate nell'area montana.

Infatti, se è vero che torna a salire il numero di italiani che parte, è altrettanto vero che la scelta per 7 vacanzieri su 10 è quella di non spostarsi troppo, perché la crisi morde ancora e i salari restano fermi. Quindi si scelgono località vicine, soggiorni brevi e soluzioni "low-cost" -spiega Turismo Verde Cia-. Tutti elementi che premiano le strutture agrituristiche, che permettono di ottimizzare il rapporto qualità-prezzo, grazie anche ai listini sostanzialmente invariati sull'anno scorso e l'aumento di "pacchetti" personalizzati (offerte coppia, offerte famiglia, percorsi benessere).

Negli agriturismi -sottolinea Turismo Verde Cia- c'è il relax della campagna ma non così lontano dal centro urbano; l'opportunità di soggiornare, risparmiando, vicino al mare o alle città d'arte; e soprattutto c'è l'aspetto enogastronomico, con una ristorazione attenta alla stagionalità dei prodotti e menù legati al territorio e alle tradizioni locali. D'altra parte, per metà degli italiani andare in vacanza vuol dire proprio questo: riposo (25 per cento), buona tavola (19 per cento) e attività ricreative e culturali (13 per cento).

In Italia -ricorda Turismo Verde- gli agriturismi sono 20.897, con una crescita del 2,1 per cento nell'ultimo anno, per un totale di 224.933 posti letto, 406.957 coperti a tavola e 8.180 piazzole di sosta per l'agri-campeggio. In più, oltre la metà delle strutture (12.096) permettono di praticare equitazione, escursionismo, trekking, mountain bike, osservazioni naturalistiche, sport, Spa e piscina, corsi vari, soprattutto di cucina.

(Fonte Cia Reggio Emilia)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 34 23 agosto 2015 (in allegato il formato pdf scaricabile)
Anno 14 - n° 34 23 agosto 2015
1.1 editoriale Il profumo della monnezza
3.1 cereali Materie prime, mercati in stand-by dopo i ribassi della scorsa settimana
4.1 Lattiero caseario Lattiero caseario: NQ
5.1 mais e soia Mais e Soia dati previsionali 2015-2016
6.1 economia energetica Il mistero buffo del prezzo dei carburanti
7.1 lavoro e caporalato Morire di fatica per 27 euro al giorno
7.2 turismo Agriturismo: presenze +5%
8.3 agroalimentare AgrOsserva: dall'export ancora una spinta propulsiva per l'agroalimentare italiano
9.1 turismo emilia romagna Eductour con quattro reporter degli Stati Uniti
10.2 promozioni "vino" e partners

Ormai certo l'incremento di valore della imminente campagna maidicola. Il rischio di Aflatossina B1 sta spostando i consumi verso il grano e il sorgo a discapito del mais.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 21 agosto 2015 -

Dopo i ribassi dei giorni scorsi il mercato sta vivendo un momento di "riflessione". I fondi si sono alleggeriti delle loro posizioni pur restando comunque mediamente lunghi, e le condizioni atmosferiche sembrano migliorare seppure il notiziario del NOOA (National Oceanic and Atmospheric Administration) evidenzia una situazione di stress largamente diffuso e percepito in tutto il continente Europeo, da Est a Ovest.

Una situazione che non si verificava da almeno 10 anni e il 2015 si è qualificato come l'anno conl'estate più calda dal 1880 (135 anni).

Quindi mercato ancora "spezzato" in due da un lato speculazione e produzioni, di materia prima non vi è carenza di disponibilità sui mercati, e consumi stabili, dall'altro evidenti segnali di psicologia del danno, e consumi sempre molto contenuti.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è intanto sceso a 1041 punti, il petrolio quota circa 41 dollari al barile, il cambio gira a 1,1130

Come è prevedibile, la psicosi del danno investe il mais e i semi oleaginosi, girasole e soia, specie per chi segue il mercato della soia convenzionale Ogm free.

Il mercato del mais è inoltre sottoposto alla spada di Damocle circa la presenza di Aflatossina b1, e per tale ragione già si sono manifestati spostamenti di consumi dal mais verso il grano e il sorgo.

Alcune quotazioni
Sono stati fatti contratti di mais da Ottobre a Gennaio da 186 a 189 euro tonnellata e Ottobre Marzo sino a 191 euro tonnellata per merce estera o nazionale con garanzie di Don e di Afla B1, mentre per la farina di soia proteica contratti per 12 mesi a 355 €/ton partenza dal porto di Ravenna.

Il mercato delle Bionergie sta facendo il pieno di Trinciati (spesso magri di granella) e di granella da pastone ormai al limite della umidità necessaria, in quando sta passando a stato di granella semi vitrea.
I più avveduti hanno fatto incetta di mais vecchio raccolto sia in granella che farina e o contratti di altri amidacei in previsione della campagna maidicola entrante che, ormai sembra accertato, dovrebbe registrare valori sensibilmente più elevati.

Indicatori internazionali 20/8/2015-
l'Indice dei noli è salito 1197, il petrolio è nuovamente sceso sceso e il prezzo scende nuovamente e raggiunge anche 41,50 dollari al barile e il cambio €/$ si aggira intorno a 1,11.

MP 20ago15

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mais e Soia: agosto 2015. La produzione di Mais è in contrazione dello -0,2% rispetto alle previsioni di luglio mentre segna un +0,4% la produzione di Soia sulla base delle maggiori produzioni statunitensi e dell'Ucraina. 

MAIS: Dati previsionali per 2015-16
 La produzione di Mais per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Settembre) è prevista a 985.61 Mio t, -0.2% rispetto alle previsioni di Luglio, con riduzioni in Cina (-4 Mio t) e UE (-3.5 Mio t) parzialmente bilanciate da incrementi negli Stati Uniti (+4 Mio t) e Brasile (+2 Mio t).
 La produzione statunitense è stimata a 347.64 Mio t, con una resa dei terreni di 168.8 bushels/acro (+2 bushels rispetto alle stime precedenti). Si prevede un aumento dell'impiego di Mais nella produzione di etanolo.
 Le scorte del "vecchio raccolto" 2014-15 sono previste al ribasso con un maggior utilizzo del Mais nei dolcificanti.
 Si prevede una riduzione del Mais ad uso zootecnico in Cina, Unione Europea e Ucraina. Infatti, mentre in Cina è previsto un maggior utilizzo di sorgo, in UE e Ucraina è atteso un maggior utilizzo di frumento nell'alimentazione animale.
 L'export è previsto in crescita per Ucraina, Brasile e Russia, parzialmente bilanciato da riduzioni per UE, USA e Serbia. L'import Europeo è stimato in aumento.

SOJA: Dati previsionali per 2015-16
 La produzione mondiale di semi di Soia per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Ottobre) è attesa a 320.05 Mio t, +0.4% rispetto alle previsioni di Luglio, riflettendo maggiori raccolti previsti negli Stati Uniti e in Ucraina.
 Negli USA la produzione prevista è di 106.59 Mio t, grazie ad un incremento della resa dei terreni, che bilancia la riduzione delle aree coltivate. La resa è attesa a 46.9 bushels/acro (+0.9 bushels rispetto al mese scorso, -0.9 bushels rispetto alla resa record della stagione in 2014-15).
 Si prevede un aumento della trasformazione in farina e olio (crush) in Cina, UE e USA, determinando una diminuzione degli stock finali globali (-4.9 Mio t), che si mantengono comunque a livelli record (86.88 Mio t).
 Le esportazioni di Soia sono attese in rallentamento per gli USA, e in aumento per il Brasile e l'Argentina. Le importazioni della Cina, che importa un quarto della produzione mondiale di Soia, sono previste in aumento a 79 Mio t.

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