Mercoledì, 13 Gennaio 2016 12:13

Cereali, ondata di rialzi a seguito dei dati USDA

Una diffusa sensazione di incertezza determinata dalla situazione geopolitica sta condizionando i mercati delle materie prime. la pubblicazione dei dati USDA hanno dato una scossa al mercato con rialzi di un certo rilievo.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 gennaio 2016 -
Pur in abbondanza di merce la scintilla in grado di infiammare i mercati è stata provocata principalmente dal grano le cui semine invernali hanno registrato un calo di oltre il 7%. Il colpo di grazia l'ha poi dato la pubblicazione dei dati Usda che ha fatto reagire il mercato che si attendeva ben di più in termini quantitativi e quindi ha promosso una azione al rialzo dei prezzi.

Ieri sera i dati USDA hanno dato una scossa al mercato.
Semi gennaio 890,60 (+9,6) marzo 874,40 (+13,2) maggio 877,20 (+13,2)
Farina gennaio 274,70 (+5,9) marzo 275,60 (+5,7) maggio 277,70 (+5,4)
Mais marzo 356,60 (+5) maggio 362,20 (+4,6)
Grano mar 481,20 (+12,2) mag 486,40 (+12) lug 492,60 (+11,6) dic 514,40 (+10,4)

Mercato nazionale
Sempre scarsi gli scambi sul fronte domestico, e scarsa disponibilità di farina di soya 44 e di polpe bietola, il cui prossimo arrivo è previsto solo nella seconda decade di febbraio. Per contro si sono registrati i primi segnali di ridimensionamento dei valori dei cruscami e, come già anticipato nelle precedenti informative, la tipologia di mais più ricercata risulta paradossalmente la 103, tanto è che ieri il mercato ha Milano ha dovuto registrare il segno + in controtendenza con le altre voci del mais che hanno avuto segno negativo, così come accaduto per gli altri cereali.

Il settore delle bioenergie conferma la tendenza in atto da alcune settimane con gli operatori alla ricerca di amidacei ed energetici per fronteggiare le scarse rese dei trinciati. La ormai accertata carenza di mais bionergetico sta spingendo le le industrie mangimistiche verso la preparazione di substrati atti alla fermentazione e le probabili alternative a questi potrebbero derivare da Cruscami e Melassi disponibili però solo da marzo.
Rimane comunque una sensazione di preoccupazione e di incertezza a causa della situazione geopolitica i cui risvolti potrebbero fare propendere i mercati sia nel segno positio sia in quello negativo.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è disceso a 402 punti, il petrolio crolla a 31 $/barile e il cambio gira attorno a 1,08179.

 MP 12gen2016

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mercoledì, 13 Gennaio 2016 08:32

Latte e derivati sempre più giù.

Nulla è cambiato nelle tendenze dei prezzi rispetto alla fine del 2015. Latte spot, burro e panna in caduta libera mentre Grana Padano e Parmigiano Reggiano sembra abbiano terminato il loro lungo ciclo di crisi.

Di Virgilio Parma 13 gennaio 2016 -

LATTE SPOT Il 2016 si riapre come si era chiuso il 2015: prezzi in discesa. Un altro euro perduto nelle due settimane di sospensione delle borse merci. In particolare il latte crudo spot nazionale ha registrato una perdita del 3,3% fissando il prezzo veronese tra 31,96 e 34,02 €/100 litri di latte, 3,57% è invece la perdita riscontrata nel latte intero pastorizzato di provenienza estera (26,81 - 28,76€/100 litri latte) e ben 8,33% il crollo del latte scremato spot di provenienza estera (10,35-12,42 €/100 litri di latte)

BURRO E PANNA Anche per il burro l'apertura del 2016 è in continuità con il 2015. 5 i centesimi ceduti sulla piazza milanese per tutte le referenze trattate. Cede anche la crema auto alimentare (40% materia grassa) sia sulla piazza milanese sia su quella veronese. In attesa della riapertura della borsa parmense, a Reggio Emilia lo zangolato ha inaugurato il 2016 con una perdita di altri 5 centesimi.

Borsa di Milano 11 gennaio:
BURRO CEE: 2,70€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,85€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,85€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,65€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,38€/Kg.

Borsa Verona 11 gennaio:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,40-1,45 €/Kg.

Borsa di Parma 18 dicembre 2015:
BURRO ZANGOLATO: 1,35€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 12 gennaio
BURRO ZANGOLATO: 1,25 - 1,25€/kg.

GRANA PADANO In controtendenza il Grana Padano che inaugura il nuovo anno con un incremento di ulteriori 5 centesimi sia per il 9 sia per il 15 mesi di stagionatura e oltre alla borsa merci di Milano.
Nello specifico 6,50 - 6,60€/kg è la quotazione registrata per il 9 mesi di stagionatura e 7,25-7,90 per il 15 mesi e oltre di invecchiamento.

PARMIGIANO REGGIANO Prosegue la risalita il Parmigiano Reggiano lasciando ormai sperare che la crisi, almeno per questo ciclo, sia finita. A Reggio Emilia il 24 mesi è stato quotato tra 9,30 e 9,50€/kg. In attesa della riapertura della borsa comprensoriale di Parma i segnali che giungono dal territorio fanno ben sperare per un ciclo positivo inaugurato lo scorso mese di novembre. Voci "di corridoio" infatti raccontano della sottoscrizione di contratti di vendita di latte tra privati, con destinazione la trasformazione nella preziosa DOP, tra 50 e 50,5€/quintale.

(in galleria immagini i grafici di CLAL)

 

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Cereali, tra tempesta valutaria e rischio siccità. tasse, ma quanto crescono? Conad ritura una farina. Pane nero, sequestri in Puglia. Coldiretti, allarme botteghe alimentari. Il Parmigiano Reggiano spinge l'Alè Cipollini Galassia.

(allegato formato scaricabile in pdf)

SOMMARIO Anno 15 - n° 01 10 gennaio 2016
1.1 editoriale 2016, primi segnali ben poco incoraggianti
3.1 cereali Cereali, tra tempesta valutaria e rischio siccità
4.1 economia Tasse, ma quanto crescono?
5.1 sicurezza alimentare  Conad ritira una farina per precauzione
5.2 sicurezza alimentare Pane nero, la nuova tendenza è sotto osservazione. Sequestri in Puglia.
6.1 dettaglio alimentare Commercio: Coldiretti, allarme per botteghe alimentari nel 2015
7.1 eventi L'Alè Cipollini Galassia spinto dal "Parmigiano Reggiano"
8.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 1 10gen16 COP

Non si attenua il rischio di una grave siccità tale da compromettere la prossima campagna maidicola continentale. Gli operatori attendono con impazienza la seduta dell'USDA di lunedi 11 gennaio dove i fondi, molto probabilmente, dovranno dare i conti.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 10 gennaio 2016 -
Le varie tempeste finanziarie e geopolitiche di inizio anno non potevano lasciare inalterato il settore delle materie prime, nel quale forse trovano sbocco i capitali in uscita dalla finanza e dove anche l'ormai certo rallentamento dell'economia asiatica, trascinata dalla crisi cinese, hanno opposto la spinta inizialmente segnata dalle ricoperture dei fondi. Sul mercato internazionale pesa anche la rottamazione delle scorte argentine, il crollo del petrolio, mentre qualche chiarimento potrebbe giungere lunedi 11 gennaio all'Usda dove i fondi dovranno fare i conti.

Mercato nazionale
Il nuovo anno si è aperto come si era chiuso il 2015 con scarsi scambi, e scarsa disponibilità di farina di soya 44 e di polpe bietola. Sul mais comincia a concretizzarsi il timore di una prossima campagna potenzialmente fortemente compromessa dalla siccità. Nei giorni scorsi sono state registrate azioni speculative di mais contratto 103 a 175 euro in partenza Bs, Cr, Mn, da ottobre 2016 a giugno 2017.

Ancora incertezze sui prezzi dei cereali derivano dalla assenza di arrivi da camion dall'estero. Il mais ucraino al porto quota 170€ spot. La tipologia di mais più ricercata risulta, paradossalmente, la 103.

Il settore delle bioenergie rimane sempre in forte movimento con gli amidacei ed energetici molto ricercati per integrare le scarse rese dei trinciati.
Anche sul fronte bioenergetico le condizioni meteo stanno giocando un ruolo di incertezza con rischio di azioni speculative sempre più probabile. Una preoccupazione comunque valida per tutte le destinazioni d'uso, zootecnico compreso.

Indicatori internazionali (7/1/16)
l'Indice dei noli è disceso a 467 punti, il petrolio crolla a 33 $/barile e il cambio scende a 1,0861.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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La Forestale sequestra pane, focaccia e bruschette al carbone vegetale e denuncia dodici panificatori pugliesi.  La preparazione dei prodotti da forno sequestrati avveniva, infatti, attraverso l'aggiunta alle ricette classiche del pane e della focaccia del colorante E153 carbone vegetale.

di Virgilio - Parma 10 gennaio 2016 -
A chi non è capitato di provare una pizza o un boccone di pane "al carbone"?

Maggiore digeribilità, almeno è quello che mi è stato "venduto" dal ristoratore offrendomi una pizza con impasto non comune, al "carbone" appunto.
E siccome la curiosità non è solo femminile mi sono lasciato tentare ignaro che, nonostante la gustosa prelibatezza della pizza, si celasse una non conformità che addirittura potesse eventualmente configurarsi in frode.

A fare emergere il problema è stata l'operazione condotta dal Corpo Forestale dello Stato che, alla vigilia dell'Epifania, ha denunciato 12 panificatori pugliesi i quali producevano e commercializzavano "pane, focaccia e bruschette al carbone vegetale".

"I presunti responsabili - informa il Corpo Forestale dello Stato, dovranno rispondere di frode nell'esercizio del commercio e produzione di alimenti trattati in modo da variarne la composizione naturale con aggiunta di additivi chimici non autorizzati dalla Legge. La preparazione dei prodotti da forno sequestrati avveniva, infatti, attraverso l'aggiunta alle ricette classiche del pane e della focaccia del colorante E153 carbone vegetale, procedimento vietato dalla legislazione nazionale e da quella europea. Tali normative appunto non consentono l'utilizzo di alcun colorante sia nella produzione di pane e prodotti simili, sia negli ingredienti utilizzati per prepararli: acqua, farina, sale, zucchero, burro e latte. I prodotti sequestrati venivano reclamizzati esaltandone la digeribilità per la loro presunta capacità assorbente che costituirebbe un ausilio per i disturbi gastrointestinali".

Il consumo di pane, in forza dei mutati stili alimentari, è sceso a 90 grammi procapite al giorno nel 2015 contro l'1,1 kg al tempo dell'unificazione dell'Italia, ai 230 grammi consumati negli ani '80 e ai 180 grammi dell'inizio del nuovo secolo.

Secondo Coldiretti al costante decremento di consumo di pane, 88% del quale è prodotto artigianalmente, si contrappone una crescente "domanda dei prodotti i sostitutivi del pane come crackers, grissini e pani speciali".

Staremo a vedere se alla luce di questa operazione la nuova tendenza alimentare verrà alienata o se al contrario l'operazione pugliese fungerà da leva per apportare modifiche ai testi normativi.

Gli esercizi alimentari sono gli unici a non agganciare la ripresa delle vendite. A trainare la ripresa del commercio al dettaglio nel 2015 è soprattutto il comparto alimentare che cresce nelle vendite dell'1,4%. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati sul commercio al dettaglio dell'Istat relativi ai primi dieci mesi dell'anno dove complessivamente l'aumento è dell'1%.

La tendenza positiva degli alimentari è confermata anche per le festività di Natale con la spesa per cibi e bevande che rappresenta il 34% del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, seguita dai regali con il 23%, dall'abbigliamento con il 17% mentre al divertimento è destinato il 15% e ai viaggi e vacanze appena l'11%, secondo l'indagine Coldiretti/Ixe'. A confermarlo anche i dati Istat sul fatturato industriale ad Ottobre che nell'alimentare crescono dell'1,1% anche per l'effetto ella domanda di vino e cibo made in italy sulle tavole del Natale in Italia ed all'estero. A cambiare profondamente nel dettaglio alimentare italiano nel 2015 - sottolinea la Coldiretti - sono stati i luoghi dove gli italiani fanno la spesa con i discount alimentare che sono quelli che fanno registrare il balzo positivo piu' elevato (3,6%) mentre all'opposto le piccole botteghe alimentari che sono le uniche a far registrare durante l'anno un calo delle vendite (-0,6 %) tra tutte le diverse categorie di esercizi, alimentari e non. Si evidenzia la tendenza da parte di un crescente segmento della popolazione ad acquistare prodotti alimentari a basso prezzo nei discount, a cui però può corrispondere anche una bassa qualità con il rischio che il risparmio sia solo apparente mentre il fenomeno di riduzione significativa dei negozi tradizionali determina – sottolinea la Coldiretti - evidenti effetti negativi legati alla riduzione dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell'intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale dei centri urbani. A contrastare lo spopolamento dei centri urbani va segnalata peraltro la crescente presenza di mercati degli agricoltori e di Botteghe di Campagna Amica. Una opportunità per i produttori e per i consumatori che - conclude la Coldiretti – va anche a sostegno della storia, della cultura e della vivibilità dei centri urbani.

(Fonte Coldiretti)

Nato nel 2011, il team è nelle prime posizioni della graduatoria delle migliori squadre del panorama internazionale. Una squadra di ciclismo femminile che conta di 12 atlete con palmares eccezionali

(Reggio Emilia, 4 gennaio 2016) Dopo il grande tennis (con la squadra nazionale femminile), lo sci (per anni a fianco di Giuliano Razzoli), il baseball, il rugby, l'alpinismo e l'automobilismo, il Consorzio del Parmigiano Reggiano rilancia il suo impegno a sostegno delle grandi eccellenze sportive italiane. L'Ente di tutela, infatti, sarà a fianco della squadra femminile di ciclismo Alè Cipollini Galassia, che si colloca nelle prime posizioni nel panorama internazionale del ciclismo femminile e conta su 12 atlete con eccezionali palmares.

"In questi anni - sottolinea Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano - abbiamo ripetutamente investito risorse per essere a fianco di grandi campioni e di sodalizi sportivi vincenti, ma anche di giovani promesse del mondo dello sport, perchè rappresentano in modo immediato alcuni dei fondamentali valori del nostro sistema produttivo e del nostro formaggio: dalla determinazione dei nostri produttori alla capacità di fare squadra, all'assoluta naturalità del Parmigiano Reggiano, al suo valore energetico abbinato ad un'altissima digeribilità che ne consente il consumo anche durante le competizioni sportive che richiedono uno sforzo prolungato nel tempo".
"Con questo nuovo abbinamento - prosegue Alai - abbiamo scelto di far rappresentare il Parmigiano Reggiano nel mondo da una squadra di assoluta eccellenza, che certo saprà far valere le indiscusse qualità di atlete che si posizionano ai vertici delle classifiche internazionali".

Alessia Piccolo, Presidente del team, esprime la sua soddisfazione: "La partnership con Parmigiano Reggiano è motivo di orgoglio; abbiamo trovato un partner che condivide i nostri stessi valori. L'importanza di questo accordo e la sicurezza che offre ci permetterà di investire ancora di più nella squadra, sempre più internazionale, grazie agli innesti di Fahlin (Svezia) e Santesteban (Spagna). Le parole chiave 2016 del nostro progetto sono novità ed eccellenza italiana e si sposano perfettamente con Parmigiano Reggiano, un brand prestigioso e made in Italy. Sono sicura che le nostre atlete sapranno onorare questa nuova partnership, insieme, riusciremo a raggiungere grandi traguardi. Abbiamo creato un ottimo gruppo, sono fiduciosa".

Il primo appuntamento per l'Alè Cipollini Galassia in abbinamento con il Parmigiano Reggiano (che tra l'altro fu sponsor delle Olimpiadi di Pechino e che nel ciclismo ha già legato il proprio nome al Giro d'Italia) è fissato per il 10 gennaio 2016, quando partirà il Tour de San Luis, in Argentina, che impegnerà le atlete sino al 15 gennaio.
Tra gli appuntamenti più importanti, in un calendario che include ben 42 competizioni, spiccano il Giro delle Fiandre, la Freccia Vallone, il Giro d'Italia, il Tour de France, i campionati europei under 23 su strada, la Vuelta in Spagna, per arrivare sino ai campionati del mondo su strada, previsti in Qatar dal 9 al 16 ottobre.
In sella, come si è detto, saliranno atlete che già si collocano ai vertici delle classifiche internazionali. In squadra, infatti, spiccano campionesse del mondo e d'Europa su strada e su pista, campionesse nazionali, vincitrici di tappa e di classifiche a punti nelle più importanti competizioni del mondo.

L'Alè Cipollini Galassia (General Manager è Alessia Piccolo, con la direzione sportiva affidata a Fortunato Lacquaniti e Fabiana Luperini) è composta da Martina Alzini, Marta Bastianelli, Francesca Cauz, Annalisa Cucinotta, Emilia Fahlin, Uenia Fernandes, Malgorzata Jasinska, Dalia Muccioli, Beatrice Rossato, Ane Santesban, Marta Tagliaferro, Anna Trevisi.

Mercoledì, 30 Dicembre 2015 09:00

Parmigiano Reggiano: i consumi volano

Nel bimestre ottobre- novembre un picco in rialzo per le vendite, con un + 15% rispetto al 2014. Il dato dei primi 11 mesi dell'anno fa segnare un +3,1%, mentre prosegue la ripresa delle quotazioni.

Reggio Emilia, 29 dicembre 2015 Mentre prosegue per piccoli passi, ma senza interruzioni, la ripresa delle quotazioni, per il Parmigiano Reggiano giungono segnali decisamente buoni sul fronte dei consumi.

Gli acquisti dei consumatori nella GDO, infatti, nei primi 11 mesi dell'anno hanno evidenziato una crescita del 3,1%.
Un dato generale soddisfacente - sottolinea il Consorzio di tutela - e di segno completamente opposto rispetto a quel -5% complessivo che hanno fatto segnare gli altri formaggi duri (Dop e non Dop).
Per il bimestre ottobre-novembre, poi, si segnala un picco del 15% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, grazie anche alla spinta promozionale impressa dalle catene distributive in relazione alle ridotte quotazioni dei mesi passati.

"Gli operatori della distribuzione e i commercianti all'ingrosso - sottolinea il Consorzio - evidenziano un andamento analogo anche per dicembre, cui va ad associarsi un incremento delle vendite dirette da parte dei caseifici (sia negli spacci che con i canali online) che va oltre il 20% rispetto al Natale 2015".
Ad incidere sull'aumento dei consumi, peraltro, non sono soltanto le festività natalizie e di fine anno, che tradizionalmente innalzano gli acquisti da parte dei consumatori.
"La forte crescita delle vendite dirette da parte dei caseifici - spiega il Consorzio - è infatti ormai una costante che si va consolidando, e seppure riferita ad una quota di prodotto ancora limitata di prodotto (si prevedono 310.000 forme nel 2015, pari a circa il 10% della produzione totale) è indicativa di un percorso che apre buone prospettive per i produttori in termini di redditività".

Al buon andamento dei consumi interni si affianca anche la progressiva ripresa delle quotazioni del Parmigiano Reggiano.
Nelle sedute della Borsa comprensoriale avvenute tra metà ottobre e metà dicembre si è infatti registrato un aumento di 45 cent/kg (+ 6,1%) per il prodotto di 12 mesi, mentre per il più stagionato l'aumento è stato pari a 60 cent/kg, con un +7,5% %.

La produzione, intanto, appare stabile rispetto al 2014: a fine novembre, infatti, i volumi dei primi 11 mesi fanno segnare un modesto -0,3%
"Lo scenario internazionale del settore lattiero caseario - sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai - induce comunque a prudenza nelle valutazioni di prospettiva, ma i dati legati a consumi, export, flessione delle scorte, cui si associano le nuove azioni intraprese dal Consorzio in tema di promozione in Italia e all'estero e quelle messe in atto con le modifiche apportate al disciplinare a tutela della qualità e a contrasto di ogni forma di contraffazione, inducono a prevedere - a parità di produzione - una progressiva ripresa di redditività".


(Fonte CFPR)

Mercoledì, 30 Dicembre 2015 08:33

Cereali. Fine d'anno con... confusione

Tendenze ribassiste, contro ogni previsione, per i mercato internazionali. Prezzi bassi per la soia tali da spingere alcuni spremitori nazionali a sospendere le lavorazioni. La siccità alimenta aspettative negative per la prossima campagna maidicola.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 30 dicembre 2015 -
I segnali di concorrenza provenienti dall'Argentina dopo l'abbattimento dei dazi e le azioni prodromiche a una svalutazione monetaria hanno generato una ondata ribassista sui mercati internazionali in controtendenza alle previsioni degli analisti.
Da sottolineare che nel frattempo i premi sulle farine di soya si sono cresciuti a 38-39 dollari (+2) per la proteica per il 2016 mentre per il 2017 sono più fermi a 43 dollari. Nonostante questo piccolo aggiustamento i prezzi rimangono piuttosto bassi, quindi convenienti.

Mercato nazionale
Sul fronte del mercato interno la situazione rimane inchiodata alle settimane precedenti con le crusche quasi introvabili che in queste ore hanno raggiunto quota 175 euro alla tonnellata.
La vera novità sta nella decisione di alcuni spremitori nazionali di sospendere le lavorazioni sino alla fine di febbraio e forse sino alla prima decade di marzo in forza dei ridotti prezzi e conseguente abbattimento delle marginalità operative. Una decisione che presumibilmente condurrà a una riduzione della quantità di merce disponibile sul mercato, soprattutto per quanto riguarda la farina di soia 44%.

Mercato confuso anche nel segmento dei cereali stante il limitatissimo flusso di camion dall'estero con il mais ucraino che quota 175€ spot al porto.
Sta invece facendo parlare l'offerta di un importatore che offre il seme di soia estero (sud-nord America) a 342 partenza dal porto per il periodo gennaio - aprile, spiazzando la concorrenza di altri importatori che sono posizionati su quote superiori di 10-13 €.

Il settore delle bioenergie è sempre molto vivace alla costante ricerca di amidacei ed energetici per far fronte alla scarsità di trinciati e alle difficoltà di utilizzazione di mais contaminati da tossine a causa di osservazioni sollevate da parte di alcune ASL.

La persistenza del periodo siccitoso alimenta preoccupazioni generalizzate sulla prossima campagna maidicola.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è nuovamente disceso a 478 punti, il petrolio rincara a 37,60 $/barile e il cambio tiene a 1,09888.

MP 53 30dic15

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Grazie all'accordo strategico siglato tra queste due importanti realtà dell'ortofrutta Valfrutta Fresco e Colle d'Oro propongono i pomodrini siciliani con una confezione originale e festosa. Sono i coloratissimi e saporitissimi Deliziorti, coltivati in un'area particolarmente fertile della Sicilia tra le province di Ragusa e Siracusa.

Bologna,  Dicembre 2015. Importanti novità nel panorama ortofrutticolo nazionale con l'accordo strategico siglato in questi giorni tra Valfrutta Fresco e Colle d'Oro.
La società che detiene il marchio più noto e prestigioso del mercato italiano dell'ortofrutta e l'azienda siciliana di Ispica (RG) specializzata nella produzione di ortaggi, in serra e in pieno campo, hanno raggiunto un'intesa per la commercializzazione dei Deliziorti.

"Si tratta di una ricca gamma di pomodorini coltivati (in maniera ecosostenibile con le migliori tecniche rispettose dell'ambiente e dei lavoratori) in una zona particolarmente vocata della Sicilia, tra le province di Ragusa e Siracusa, dove i terreni sono molto fertili e il sole caldissimo e la vicinanza del mare regalano caratteristiche organolettiche eccezionali" – dichiara Carmelo Calabrese, direttore commerciale di Colle d'Oro.

Prodotti speciali, destinati ai gourmet di tutto il mondo, i profumatissimi pomodorini Deliziorti offrono una fantasia davvero ampia e interessante per colori e sapori. La gamma proposta spazia infatti dall'agrodolce Cherry Lemon (di colore giallo) al profumo di limone siciliano al rosso Delirio, dolce e inebriante, dal Dolcenero, scuro e misteriosamente dolce, al Dulcemiel, verde e dolcissimo, ideale per snack e insalate. Infine, il pomodorino Goloso, croccante e gustoso; caratterizzato da un attraente colore arancione, è dolce e zuccherino e si può utilizzare come snack o per preparare antipasti sfiziosi.

"Questi pomodorini arricchiscono ulteriormente la linea di ortofrutticoli freschi di alta qualità, sempre buoni e rigorosamente prodotti in Italia 'firmati' da Valfrutta Fresco" – dichiara il direttore commerciale Stefano Soli. "Grazie alle ottime caratteristiche organolettiche ed agli elevati standard qualitativi dei suoi prodotti, garantiti da numerose certificazioni quali GlobalGAP, Bio, Tesco Nurture, ecc, Colle d'Oro costituisce quindi un partner ideale per la nostra società". Nata nel 1974 come azienda agricola e oggi Organizzazione di produttori, Colle d'Oro è una delle più importanti realtà del settore orticolo siciliano e conta circa 450 dipendenti.

Coltivati su una superficie di 1.200 ettari, con un calendario produttivo che va da settembre a giugno, i Deliziorti rappresentano una selezione delle migliori varietà di pomodorini siciliani, vere e proprie specialità per buongustai, che porteranno aria di festa sulle tavole degli italiani grazie ai loro sapori sfiziosi e alla loro fantasia cromatica.

"Attraverso questo accordo – conclude Stefano Soli – in occasione delle ormai prossime Festività Valfrutta propone al mercato una originale e colorata confezione in cartone, attraversata da una fascia di colore rosso con un grande fiocco, contenente al suo interno quattro vaschette di plastica trasparente con alcune delle diverse tipologie di questi pomodorini. Allegra, di grande impatto e di estrema duttilità per tutti i format distributivi, è destinata quindi ad incontrare il massimo gradimento del trade e dei consumatori e rappresenta la soluzione ideale per chi vuole fare festa in famiglia oppure omaggiare gli amici con un regalo originale all'insegna della buona alimentazione. Questa simpatica confezione dimostra che l'ortofrutta di qualità può essere acquistata per il consumo diretto ma anche per offrire un dono insolito e salutare a parenti o conoscenti come avviene in altri Paesi quali il Giappone dove l'ortofrutta è considerata un bene prezioso".

(Fonte Centro Stampa Bologna 21 dicembre 2015)

OI Pomodoro da Industria del Nord Italia in assemblea. Annata 2015 condotta nel segno della trasparenza. Applicate regole condivise ed effettuate verifiche in tutta la filiera

Bologna, 23 dicembre 2015 - È una filiera in salute quella dell'Organizzazione Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia. Una filiera che, all'interno dell'OI, dialoga, si confronta, determina regole condivise nel segno della trasparenza per il consumatore, agisce compatta per migliorare il quadro normativo in cui opera e fornisce indicazioni agli enti di ricerca per indirizzare al meglio gli studi sullo sviluppo del settore.

È emerso tutto questo durante l'assemblea dell'OI nella sede del socio Apoconerpo a Villanova di Castenaso (Bologna).

"Nel 2015 l'OI ha svolto un lavoro molto consistente nel segno della trasparenza e dell'etica che porta l'intera filiera a proporre sul mercato un prodotto di assoluta qualità – il bilancio del presidente Pier Luigi Ferrari -. Dobbiamo continuare a scommettere sulle nostre capacità".

Durante l'assemblea si è sottolineata l'importanza di regole condivise dall'intera filiera. "Nel 2015 – ha spiegato il segretario dell'OI Maria Chiara Cavallo - sono state introdotte importanti novità in merito alla raccolta ed elaborazione dei dati produttivi come la congruità delle rese contrattate e delle superfici contrattate rispetto alle effettive e alla verifica dei pagamenti della materia prima dall'industria alle organizzazioni dei produttori. L'attività dell'OI acquisisce un ruolo sempre più fondamentale per l'efficacia nel raggiungimento degli obiettivi per la programmazione delle produzioni".

"Quello delle regole condivise – ha aggiunto la vicepresidente Rossella Martelli – è stato uno degli strumenti più importanti per tenere controllata la filiera".
Durante la campagna 2015 per conto dell'OI ha operato un organismo di controllo – composto da due tecnici super partes - che ha monitorato l'operato di tutte le imprese del Nord Italia, verificando in particolare la corretta applicazione di quanto stabilito tra industria e OP (Organizzazioni di produttori) nel contratto quadro stipulato con specifico riferimento alla valutazione della qualità della materia prima in ingresso agli stabilimenti riscontrando una sostanziale conformità dei processi di valutazione rispetto a quanto stipulato dal contratto quadro.

"Dal 27 luglio al 18 settembre – ha illustrato ancora Cavallo - sono stati predisposti 42 controlli in stabilimento, senza preavviso, per verificare le modalità di valutazione qualitativa e pesatura del pomodoro, il rilascio del certificato di consegna e la rilevazione del brix".
Sul piano normativo-legislativo l'OI ha lavorato per favorire l'armonizzazione dei disciplinari tra le regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte in particolare per riuscire ad ottenere un disciplinare di produzione integrata armonizzato nei suoi contenuti per tutto il Nord Italia mentre sul piano delle politiche ambientali il grande risultato ottenuto nel 2015 è rappresentato dal fatto che la filiera dell'OI è la prima filiera agroalimentare ad avere effettuato – nell'ambito del progetto Life Prefer condotto da Lombardia ed Emilia-Romagna - uno studio di Pef (Product Environmental Footprint), ossia ad aver calcolato l'impronta ambientale prodotta come intera filiera – tramite la valutazione di 14 parametri ambientali - per la produzione di 1 kg di concentrato, di polpa e di passata.

Ma l'OI guarda anche al futuro. "È operativo un gruppo progettualità – ha concluso la vicepresidente Bruna Saviotti – che ha promosso incontri tra i soggetti economici della filiera, organizzazioni di produttori e industrie di trasformazione, per determinare le necessità di sperimentazione in base alle quali confrontarsi con i centri specializzati nella ricerca".

In allegato la foto con, da sinistra, il presidente Ferrari, le vicepresidenti Martelli e Saviotti e il segretario Cavallo.

Domenica, 27 Dicembre 2015 08:39

Agromercati, Natale senza scossoni

Nelle battute prenatalizie i mercati agricoli confermano una prevalente tendenza alla stabilità delle quotazioni, salvo sporadiche correzioni al rialzo fisiologiche del periodo.

Roma 21 dicembre 2015 - A rilevarlo è l'Ismea nell'Overview sui mercati agroalimentari di questa settimana, segnalando un quadro di calma piatta per il bestiame bovino e per tutti i relativi tagli, ad eccezione delle carni di vitello, in lieve apprezzamento. Le condizioni attuali - spiega l'Ismea - riflettono una situazione di equilibrio tra domanda e offerta che dovrebbe caratterizzare gli scambi anche nelle primissime contrattazioni del 2016. I dati relativi a tre trimestri del 2015 rivelano, nel frattempo, una crescita del numero dei bovini macellati rispetto al gennaio-settembre 2014, dinamica che riflette in particolare un maggiore afflusso di capi provenienti dalla linea latte.

Da un'analisi Ismea sui costi/partita riferiti all'intero ciclo di ingrasso emerge una redditività negativa per gli allevamenti bovini da carne, associata principalmente agli alti prezzi dei ristalli, seppure in un contesto di minori costi a carico degli allevatori per l'approvvigionamento dei mangimi.

Situazione piuttosto pesante sul mercato dei suini, con prospettive ancora al ribasso per questa settimana sia per i capi d'allevamento che per i grassi. Relativamente al solo bestiame da macello la situazione potrebbe tendere gradualmente a stabilizzarsi, mentre sul circuito delle carni le attese, in un mercato ancora debole per i tagli industriali, sono orientate a una ulteriore flessione delle cosce fresche; mantengono invece un andamento sostenuto i lombi favoriti da una maggiore domanda al consumo.
Gli sviluppi positivi sul fronte delle richieste finali stanno sostenendo invece i prezzi degli avicoli, con i polli rincarati in tutte le principali piazze nazionali e in buona evidenza anche nella previsione di questa settimana. In lento recupero anche le uova da consumo, in un mercato invece ancora stagnante per i calibri minori, destinati al circuito industriale. Stazionari faraone e tacchini, mentre restano orientati al ribasso i prezzi dei conigli, pressati da un'offerta eccedentaria.

Per i lattiero-caseari in linea con le attese le quotazioni dei formaggi grana hanno mantenuto un trend positivo, più accentuato per il Parmigiano reggiano rispetto al Grana padano, grazie soprattutto alla spinta della domanda interna in concomitanza con le festività di fine anno e i bassi livelli dei prezzi attuali. Nel contempo si è arrestata la fase calante per i prezzi del latte alla stalla, anche se la situazione permane su livelli di criticità; mercato ancora stazionario, per burro e altre materie grasse, anche nella prospettiva di breve termine.
Ovicaprini ancora a due velocità, con piccoli ma diffusi progressi al Centro Italia e ulteriori riduzioni dei prezzi nel Mezzogiorno e in Sardegna, nonostante il periodo favorevole ai consumi. In Puglia, ma anche in altre piazze del Meridione, l'offerta di agnelli locali sta subendo in questi giorni le crescenti pressioni del prodotto d'importazione, prevalentemente di provenienza greca, venduto a prezzi fortemente competitivi.

Relativamente agli ortaggi, le condizioni climatiche generalmente favorevoli hanno mantenuto l'offerta su livelli elevati, determinando ancora ribassi per alcune produzioni, cavolfiori e lattughe in particolare. In aumento solo i prezzi di talune coltivazioni sotto serra, pomodori in particolare, in un mercato invece stazionario per la frutta di stagione. Prosegue speditamente l'export di mele, sostenuto in questa fase da una maggiore richiesta soprattutto dai paesi del Nord Africa e del Medio Oriente.

Nel comparto cerealicolo a pochi giorni dalla sospensione delle lavorazioni industriali non si registrano ordinativi da parte dei molini. Il mercato ha reagito con un'ulteriore correzione al ribasso per il grano duro, debole anche nella previsione di questa settimana. Stazionari riso e frumento tenero, mentre frenano ancora i prezzi di mais e orzo.

In lieve flessione gli oli di oliva extravergini, seppure in un contesto di scambi più equilibrato. Al contrario rincarano lampanti e raffinati, in scia agli aumenti riscontrati sui mercati spagnoli, attesi anche questa settimana. Nessuna novità infine sui mercati vinicoli, con previsioni di calma piatta e scambi limitati anche nei prossimi giorni.

Circa i fiori, gli scambi sono in generale stabili sul mercato di Sanremo. Gli anemoni, invece, segnano il passo, mentre le quantità commercializzate di ranuncoli registrano un sensibile aumento. Nel bilancio del 2015, la produzione complessiva della Toscana risulta in flessione del 12%, su base annua, sia in quantità che in valore. Nel ranking delle principali produzioni, tra i primi posti si confermano il crisantemo spray, il lilium, il dianthus e l'aspidistra.

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che con le principali misure di interesse agricolo contenute nella Legge di Stabilità 2016 la pressione tributaria sulle aziende agricole viene tagliata di oltre il 25%, passando dai 2.360 milioni di euro di quest'anno ai 1.760 milioni dell'anno prossimo.

Roma, dicembre 2015 "Si tratta di una svolta fiscale senza precedenti per il settore agricolo nell'anno di Expo. - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - Grazie alle scelte fatte con la Legge di Stabilità, raggiungiamo un obiettivo importante di riduzione tributaria per la tutela reale del reddito dei nostri agricoltori, in un passaggio delicato per il settore e a sostegno del rilancio di investimenti e occupazione. Proprio così l'agroalimentare italiano è oggi al centro delle politiche economiche e di sviluppo del Paese come non accadeva da anni."

Nel dettaglio il riepilogo delle principali misure:

VIA IMU E IRAP DAI TERRENI AGRICOLI
600 milioni di euro di risparmio per le aziende agricole con l'eliminazione totale delle due imposte.
AUMENTO COMPENSAZIONI IVA PER PRODUZIONE DI LATTE E CARNI
Oltre 50 milioni di euro per alzare subito la compensazione Iva sulla produzione di latte al 10% e sulle carni bovine e suine (rispettivamente al 7,7% e all'8%).
CREDITO D'IMPOSTA
Esteso il credito d'imposta per gli investimenti produttivi anche all'agricoltura e alla pesca nelle aree del Mezzogiorno.
CONTRIBUTI PER LE ASSUNZIONI IN AGRICOLTURA
Prevista l'estensione degli sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato anche per il settore agricolo.
CASSA INTEGRAZIONE PESCA
Per la tutela del reddito dei pescatori e degli operatori ittici viene rifinanziata la cassa integrazione della pesca per 18 milioni per il 2016.
ASSICURAZIONI CONTRO LE CALAMITÁ
Confermato il budget di 140 milioni in due anni a sostegno delle assicurazioni contro le calamità.
PROROGA PROGRAMMA NAZIONALE TRIENNALE DELLA PESCA E DELL'ACQUACOLTURA
Il programma 2013-2015 viene prorogato fino al 31 dicembre 2016 e rifinanziato per 3 milioni per il 2016.
RAZIONALIZZAZIONE ENTI: ACCORPAMENTO ISA E SGFA IN ISMEA
Per aumentare l'efficienza dell'amministrazione e favorire l'accesso al credito delle imprese agricole, l'Istituto Sviluppo Agroalimentare (ISA) e la Società Gestione Fondi per l'Agroalimentare (SGFA) vengono incorporati nell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA).
FONDO MACCHINE AGRICOLE
Stanziati 45 milioni per il rinnovo delle macchine agricole. Il fondo, creato presso l'Inail, è destinato a finanziare gli investimenti per l'acquisto o il noleggio con patto di acquisto di macchine o trattori agricoli e forestali. La misura ha l'obiettivo di favorire l'innalzamento degli standard di sicurezza a favore dei lavoratori, l'abbattimento delle emissioni inquinanti e l'aumento dell'efficienza delle prestazioni.

Ufficio Stampa Mipaaf Roma 22 dicembre 2015

Cereali, tentativo di recupero in atto ma rischio siccità. Natale buono con le due principali DOP. Legge di Stabilità: taglio delle tasse, -25% per le aziende agricole . Centro Agroalimentare di Parma verso la ristrutturazione del debito. Equitalia, tregua per 13 giorni ma...

(in allegato il formato pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 52 27 dicembre 2015
1.1 editoriale Equitalia, dalla parte del cittadino. O no?
3.1 cereali Cereali, tentativo di recupero in atto.
4.1 cereali Cereali a rischio siccità.
5.1 Lattiero caseario Babbo Natale porta ricchi e inaspettati doni alle due Dop principali.
6.1 ortofrutta Valfrutta Fresco e Colle d'Oro, siglato accordo strategico
6.2 crisi CAL, c'è l'accordo con i creditori
7.1 pomodoro OI Pomodoro da Industria Nord Italia in assemblea. Bene il 2015 e già proiettati al futuro.
8.1 mercati agricoli Agromercati, Natale senza scossoni
9.1 agricoltura e fisco Agricoltura, tasse tagliate del 25% per le aziende agricole
9.2 crisi CAL di Parma verso la ristrutturazione del debito
10.1 crisi Fallimenti, in lieve diminuzione nel corso del 2015
11.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 52 2015-COP

Giovedì, 24 Dicembre 2015 08:37

Cereali a rischio siccità

Le notizie positive compensano le negative traducendosi in una previsione di mercato imperniata sulla stabilità. Il settore zootecnico trema per la scarsità d'acqua.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 24 dicembre 2015 -
Il mercato sembra stia trovando una base di sostegno sulle notizie meteo globali: effetto del Nino più forte del previsto per il Nord America, problemi di secco in alcune aree del Brasile, forte carenza di copertura nevosa dei cereali autunno vernini in Europa dove una prevista ondata di gelo potrebbe causare ingenti danni alle coltivazioni.
A tutto questo si aggiunga la notizia proveniente dalla Russia che sarebbe intenzionata a eliminare il dazio imposto alla esportazione del grano. Ipotizzando di sommare algebricamente i fattori positivi e negativi, molto probabilmente il risultato sarebbe prossimo allo zero e perciò il prossimo futuro potrebbe essere all'insegna della stabilità.

Intanto i premi sulle farine di soya si sono stabilizzati sui 36/37 dollari per la proteica per il 2016 mentre per il 2017 sono più fermi a 43 dollari.

Mercato nazionale
Sul fronte del mercato interno la situazione rimane inchiodata alle settimane precedenti con le crusche quasi introvabili che hanno raggiunto e superato quota 170 euro alla tonnellata, le polpe in forte costante recupero di valori e i cereali sostanzialmente stabili o cedenti in base alle diverse ricerche di qualità. Come era stato previsto i maggiori problemi vengono dal settore dei trasporti gommati che, si presume, torneranno alla normalità solo dopo la prima decade di gennaio.

Il settore delle bioenergie rimane in fibrillazione e sempre alla ricerca di amidacei ed energetici per fronteggiare le scarse rese dei trinciati.
Cominciano a serpeggiare pensieri preoccupati in relazione alla prossima campagna maidicola a causa dello straordinario periodo di siccità che sta colpendo la penisola da ormai molti mesi con impoverimento delle falde irrigue. Una dotazione d'acqua perciò insufficiente per irrigare il mais e le altre coltivazioni connesse al comparto zootecnico e orticolo industriale.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è risalito a 485 punti, il petrolio  rincara a 46,50 $/barile e il cambio vira a 1,091860.

 MP 23dic2015

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Latte e derivati in crisi profonda. Cede il burro su tutti i fronti e crolla il latte spot. Se l'ultimo mese ha riportato il sorriso sui volti dei produttori di Parmigiano Reggiano e in parte anche dei padanisti, al contrario i produttori di latte hanno ben ragione di lamentarsi.

di Virgilio 23 dicembre 2015

LATTE SPOT Profondo rosso. Il latte spot crolla nell'ultima settimana del 2015. Il latte scremato spot di provenienza estera addirittura cede quasi il -30% nelle ultime 5 settimane. Più contenuta la perdita del latte crudo spot nazionale che, nella settimana in corso, cede il -1,49% mentre il pastorizzato spa di provenienza estera lascia sul campo il -6,67%. Nello specifico, le quotazioni scaligere, delle tre merceologia, sono così riassumibili:
- latte crudo spot nazionale: 32,99 - 35,05 €/100lt. latte
- latte pastorizzato spot estero: 27,84 - 29,90 €/100lt. latte
- latte scremato pastorizzato spot estero: 11,39 - 13,46 €/100lt. latte.

BURRO E PANNA Indietro tutta. Unica nota positiva è il mantenimento del valore della panna di centrifuga a uso alimentare quotata a Verona che mantiene il prezzo delle ultime otto settimane. Tutti gli altri prodotti oggetto di analisi sono in arretramento di 5 centesimi e addirittura -10 centesimi perduti dalla crema milanese.

Borsa di Milano 21 dicembre:
BURRO CEE: 2,75€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,90€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,90€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,70€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,42€/Kg.

Borsa Verona 21 dicembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.

Borsa di Parma 18 dicembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,35€/kg.

Borsa di Reggio Emilia 22 dicembre
BURRO ZANGOLATO: 1,30 - 1,30€/kg.

GRANA PADANO Continua la leggera crescita del Grana Padano. Ancora +5 centesimi al chilo guadagnati sia dal 9 che dal 15 mesi e oltre di stagionatura. In particolare:
9 mesi: 6,45 - 6,55 €/Kg
15 mesi: 7,20 - 7,85/kg.

PARMIGIANO REGGIANO Mercato euforico per il re dei formaggi. + 10 centesimi guadagnati dal 12 mesi e ben +15 centesimi dal 24 mesi. Una cavalcata che porta a valorizzare i magazzini a vantaggio di coloro che hanno creduto nella ripresa tanto agognata.
12 mesi: 7,85 - 8,15 €/kg.
24 mesi: 9,05 - 9,35 €/kg.

 

Accordo per la fornitura di grano duro alta qualità dell'Emilia-Romagna per la pasta Barilla. Interessata una superficie agricola di 20 mila ettari per 120 mila tonnellate di frumento. L'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli: "La nostra regione polo produttivo d'eccellenza. Un esempio virtuoso di organizzazione". 

Bologna, 22 dicembre 2015 

Al via l'accordo per la fornitura di grano duro alta qualità dell'Emilia-Romagna per la pasta Barilla. Valido per la campagna cerealicola 2015-2016, l'accordo prevede un quantitativo di 120 mila tonnellate, per una superficie agricola interessata di circa 20 mila ettari.
Compie così dieci anni l'iniziativa, promossa dalla Regione, che ha permesso di rilanciare la coltivazione del grano duro in Emilia-Romagna, garantendo qualità e redditività, in un mercato globale caratterizzato da un' estrema volatilità dei prezzi. "Grazie a intese come questa - ha sottolineato oggi a Bologna l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli – Barilla può contare su una filiera interamente emiliano-romagnola e su un prodotto di elevata qualità anche da un punto di vista ambientale, mentre gli agricoltori possono programmare la produzione e avere certezza di uno sbocco commerciale, sottraendosi alla logica delle commodity. Siamo di fronte a un esempio virtuoso di organizzazione che permette al territorio emiliano-romagnolo di qualificarsi come polo d'eccellenza per la produzione del grano duro" .
"Il grano duro dell'Emilia-Romagna contribuisce alla realizzazione della nuova linea di pasta ad elevato contenuto proteico lanciata da Barilla – ha spiegato Luigi Ganazzoli, responsabile acquisti della Barilla – questo accordo è in linea con la vocazione del Gruppo alla qualità, innanzi tutto per i consumatori, ma anche per l'ambiente e il territorio, grazie al raccordo ferroviario realizzato al servizio del nuovo centro di stoccaggio e che, sostituendo il trasporto su gomma, permette un risparmio di 1.100 tonnellate di Co2 all'anno".
L'accordo interessa tutta la filiera: dal seme alla pasta. A firmarlo, oltre al Gruppo Barilla, Maria Grazia De Feo della Società Produttori Sementi di Bologna, Raimondo Ricci Bitti per OP Cereali, Alberto Stefanati per OP Grandi Colture Italiane, Matteo Negretto per OP Capa Ferrara e Ivan Cremonini per CerealCap.
Il contratto quadro si articola in singoli accordi firmati dal Gruppo Barilla e dai fornitori. A loro volta questi ultimi (OP Cereali, OP Grandi Colture Italiane, Capa Ferrara OP e CerealCap) stipulano con i singoli agricoltori soci gli impegni di coltivazione, con le specifiche tecniche e le opzioni di valorizzazione del grano duro. Società Produttori Sementi S.p.A. selezionatrice e costitutrice delle principali varietà identificate dal disciplinare, sviluppate con un'attività di ricerca e sperimentazione in parte sostenuta anche dalla Regione, fornisce il seme necessario alla maggior parte delle coltivazioni.

I contenuti dell'accordo 2015-2016

Barilla può dunque contare su varietà appositamente selezionate, particolarmente adatte all'industria pastaria e su un'alternativa competitiva ai grani di alta qualità d'importazione; gli agricoltori possono programmare la produzione contando su uno sbocco di mercato e avvalendosi di un prezzo di vendita concordato (su medie di listino in base alla Borsa merci di Bologna o a prezzo garantito fino a una quota del 30%) che include anche specifiche premialità legate alla qualità (qualità prodotto, adesione al disciplinare di produzione, assistenza tecnica prestata, durata e modalità di stoccaggio).
L'accordo 2015-2016 prevede la modifica delle norme di coltivazione che terranno conto dell'aggiornamento in corso dei Disciplinari di Produzione Integrata della Regione Emilia-Romagna. Gli adeguamenti a nuove conoscenze e all'evoluzione delle norme sull'uso dei fitofarmaci, oltre a garantire tecniche di coltivazione più sostenibili da un punto di vista ambientale, con effetti anche sulla qualità finale del prodotto, agevolano l'adesione degli agricoltori alle misure agro-clima-ambientali del Psr 2014-2020, dove sono previsti, tra gli altri, aiuti specifici per favorire la corretta rotazione per prevenire il rischio micotossine.
Viene confermata la possibilità di avvalersi di un apposito sistema informatico ( granoduro.net ), che supporta i produttori nell'individuazione delle scelte tecniche per ottenere un prodotto di alta qualità, ma anche pienamente sostenibile da un punto di vista ambientale.

La coltivazione del grano duro in Emilia-Romagna

Il grano duro è il cereale utilizzato per la pasta, prodotto simbolo del made in Italy. In Italia, che è il principale produttore mondiale di grano duro insieme al Canada, si registra attualmente un grado di approvvigionamento interno del 60-65%. A fronte di un consumo di circa 5,5 milioni di tonnellate da parte dell'industria molitoria, la produzione interna si aggira sulle 3,5 milioni di tonnellate. L'Emilia-Romagna è da sempre una delle regioni più vocate per quanto riguarda la produzione di grano duro di qualità. Gli accordi con il gruppo Barilla hanno certamente contribuito alla ripresa delle superfici coltivate, oltre ad un innalzamento delle capacità professionali necessarie al miglioramento della qualità del prodotto, sia in campo che nella fase di gestione e stoccaggio. Il primo accordo quadro risale al 2006 e prevedeva un quantitativo di 30 mila tonnellate. Da allora a oggi le superfici a grano duro coltivate in Emilia-Romagna sono triplicate, passando da circa 20 mila a 60 mila ettari. L'accordo vale circa un terzo della produzione di grano duro regionale.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Lunedì, 21 Dicembre 2015 17:35

Cereali, tentativo di recupero in atto.

Petrolio sempre più giù, raggiunge quota 34,40$/barile e intanto i cereali iniziano la scalata di recupero. Le chiusure di venerdi 18 dicembre.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 21 dicembre 2015 -
Prosegue il tentativo di recupero dei cereali che lo scorso dicembre hanno registrato segni positivi anche di entità significativa per alcune merceologie.
Un secondo buon recupero che potrebbe essere stato indotto da potenziali problemi meteorologici che potrebbero investire il Brasile.
Intanto l'indice dei noli prosegue il percorso discendente potendo perciò contribuire a favorire i mercati più lontani ma il risultato sarà visibile tra qualche settimana.

Cereali 18dic2015
Mercato nazionale
Prosegue la cavalcata dei cruscami e delle polpe in attesa di verificare la reazione dei proteici alle nuove condizioni di mercato. Sempre ricercati i prodotti per i biodigestori.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è in flessione negativa a 477 punti, il petrolio scende a 34,40 $/barile e il cambio a 1,08790.

 MP 18dic15-bis

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Lunedì, 21 Dicembre 2015 11:37

Il "Re di Birmingham" in Sala del Tricolore

A Reggio Emilia premio per i caseifici della Nazionale del Parmigiano Reggiano. La celebrazione di una squadra che ha ottenuto 28 medaglie e due supergold al World Cheese Award. Taglio e vendita all'asta per beneficenza di una forma di 15 anni. -

Reggio Emilia, 21 dicembre 2015 -

Saranno premiati martedì 22 dicembre in Sala del Tricolore, a Reggio Emilia, i 36 caseifici che hanno partecipato alla spedizione della nazionale del Parmigiano Reggiano al World Cheese Awards 2015 di Birmingham, conseguendo un autentico record di medaglie (28) e il riconoscimento di due "supergold".
Il Parmigiano Reggiano è così risultato il formaggio più premiato in un concorso internazionale che ha visto scendere in campo 2.727 formaggi provenienti da 26 Paesi e valutati da 250 giurati in rappresentanza di 22 nazioni.
Sono dunque questi risultati che il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano andrà a celebrare il 22 dicembre, "per rendere il giusto merito - sottolinea il presidente, Giuseppe Alai - a chi ha tenuto alto il nome e il prestigio del nostro formaggio agli occhi del mondo, rappresentando al meglio il frutto di un impegno quotidiano e individuale che - come attestano i risultati complessivi della nostra squadra - è anche l'impegno di un intero sistema".
Nell'ambito della manifestazione, che inizierà alle ore 16,30, uno spazio centrale verrà anche riservato alla solidarietà internazionale e alla montagna: sarà infatti battuta, tagliata e venduta all'asta una forma antesignana di quel Parmigiano Reggiano che, dopo il recente via libera della UE, può ora avvalersi del marchio di prodotto di montagna.
Prodotta dalla latteria sociale di Tabiano (frazione del comune di Viano, nella montagna reggiana), la forma è stata stagionata 15 anni e conservata dal presidente del caseificio, Erio Bertani, e il ricavato dell'asta andrà a sostenere le attività dell'Associazione "Aiutiamo il mondo di Padre Marco", Onlus che sostiene le attività del religioso impegnato da 40 anni in missione in Uganda e originario, anch'egli, dell'Appennino reggiano. Nel corso della cerimonia sarà anche consegnato il ricavato del progetto "La Forma del Cuore" della Nazionale del Parmigiano Reggiano alle missioni Centrafricane di Bozoum.

forma 15 anni rid

                          forma di Parmigiano Reggiano stagionata 15 anni

"Ci auguriamo - sottolinea Alai - che la contemporaneità del doppio evento, celebrativo e benefico, venga colta da tanti come occasione per ringraziare gli esponenti di un sistema produttivo profondamente legato al territorio e alla storia quotidiana delle comunità locali e, al tempo stesso, come movente per portare in luoghi tra i più poveri del mondo il segno tangibile della solidarietà che le nostre terre hanno sempre espresso".
In Sala del Tricolore confluiranno, come si è detto, gli esponenti dei 35 caseifici impegnati a fine novembre a Birmingham per il World Cheese Awards 2015.
Si tratta di 12 caseifici della provincia di Parma (Cooperativa Casearia Agrinascente; Il Battistero; Beretinazza; Consorzio Produttori Latte; Caseificio Gennari Sergio e figli; Società Agricola Giansanti; Latteria Coop. di Marano; Parmabio di Carpanini M. e Brugnoli F.; Caseificio Sociale di Ravarano e Casaselvatica; Caseificio La Traversetolese; Caseificio Sociale di Urzano; Società Agricola La Vittoria s.s.); 14 caseifici della provincia di Reggio Emilia (Caseificio Sociale Allegro; Latteria Sociale Barchessone; Caseificio Sociale Castellazzo; La Famigliare; Fattoria Fiori di Fiori Pierpaolo; Grana d'Oro; Latteria La Grande; Latteria Nuova Lago Razza; Caseificio Sociale del Parco; Latteria Sociale San Giorgio; Latteria Sociale San Girolamo; Latteria Sociale San Giovanni della Fossa; Latteria San Giovanni di Querciola; Antica Fattoria Caseificio Scalabrini); 4 caseifici della provincia di Modena (Caseificio Sociale La Cappelletta; Caseificio Dismano; Cooperativa Casearia del Frignano; Punto Latte); 3 caseifici della provincia di Mantova (Caseificio Caramasche; Latteria Agricola Venera Vecchia; Latteria Agricola Mogliese); 2 caseifici della provincia di Bologna (Caseificio Sociale Fior di Latte, Caseificio Sociale di Querciola).

LA STAMPA E' INVITATA: 22 DICEMBRE, ORE 16,30 - REGGIO EMILIA, SALA TRICOLORE

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Clima, accordo raggiunto ma... Latte sempre più giù e parmigiano sempre più su. Cereali, cala il petrolio, calano i noli, la FED alza i tassi e gli scambi stagnano. Renzi pigliatutto, con Bonaccini si accaparra le regioni. Emilia Romagna, Xylella Free.

(in allegato il formato pdf scaricabile)

SOMMARIO Anno 14 - n° 51 20 dicembre 2015
1.1 editoriale Clima, accordo raggiunto, ma...
3.1 cereali Cereali cala l'indice dei noli e sono favoriti gli scambi tra mercati distanti.
4.1 Lattiero caseario Latte sempre più giù e Parmigiano sempre più su.
5.1 turismo Itinerari verdi, all'Alta via dei Parchi dell'Emilia Romagna è andato un abito riconoscimento
5.2 salute Il Formaggio può creare dipendenza'
5.3 educazione alimentare Frutta e latte nelle scuole
6.1 fitosanità Emilia Romagna, Xylella Free
6.2 cereali. 2°  aggiornamento Mercati internazionali. La Fed ha alzato i tassi.
7.1 alimentazione "Sono come mangio". Il consorzio torna nelle scuole.
8.1 export Dalla CCIAA di Reggio finanziamenti per partecipare a fiere internazionali
8.1 regioni Con Bonaccini, Renzi si piglia anche le Regioni
9.1 export emilia romagna Qualche timido rialzo per i vini bianchi.
11.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 51 2015 COP

Domenica, 20 Dicembre 2015 11:00

Il Formaggio può creare dipendenza

Il formaggio può creare dipendenza, almeno stando ai risultati di una ricerca dell'Università del Michigan. Nulla di pericolo, spiega la ricercatrice, solo un processo naturale. La caseina agisce sui recettori oppioidi del cervelo.

Verona, 15 dicembre 2015.
Nulla di pericoloso, si tratta di un processo che non può innescare alcuna patologia, come ha spiegato l'autrice dello studio Erica Schulte.
 Il processo è assolutamente naturale, anzi fisiologico: la caseina, una proteina contenuta nel latte e nei formaggi, viene scissa durante la digestione e rilascia una serie di oppiacei, le casomorfine.

I ricercatori dell'università statunitense hanno scoperto dunque che la caseina contenuta nel formaggio agisce sui recettori oppioidi del cervello, stimolando il consumo ed è questa la ragione per cui non ci si accontenta, spesso, solo di una porzione di formaggio ma ci si abbuffa. Una cosa analoga è accaduta a una parte degli studenti statunitensi utilizzati per la ricerca, che hanno sviluppato una predilezione per la pizza abbondantemente condita con formaggio fuso.

Durante l'osservazione, i ricercatori hanno anche scoperto che gli alimenti in grado di generare maggiore dipendenza sono quelli ricchi di grassi e più difficili da digerire. Era già noto che un consumo eccessivo di grassi nella dieta può portare a una sorta di dipendenza. In ogni caso, secondo Erica Schulte, "il cibo grasso genera comunque problemi nella dieta, indipendentemente dal fatto che i soggetti sperimentino i sintomi della dipendenza da cibo".

[Fonte Veronafiere da: Teatro Naturale – www.teatronaturale.it]

Domenica, 20 Dicembre 2015 09:55

Frutta e latte nelle scuole

Mercuri (Alleanza Cooperative Italiane): Bene il piano europeo di educazione alimentare. Siamo pronti a collaborare con il MIPAAF.

Roma, 15 dicembre 2015. "Apprezziamo il ruolo strategico riconosciuto dal Parlamento europeo all'educazione alimentare attraverso la scuola, luogo d'eccellenza per la formazione delle coscienze, fondamentale per trasmettere già in giovane età le buone abitudini per una corretta e sana alimentazione. La cooperazione è a disposizione del ministero delle Politiche Agricole per una proficua collaborazione in tal senso".

Così il presidente dell'Alleanza delle Cooperative - settore agroalimentare, Giorgio Mercuri, ha espresso soddisfazione per la nuova proposta di regolamento su latte e frutta nelle scuole presentata ieri in occasione del Consiglio dei ministri dell'agricoltura e della pesca dell'Unione Europea. "Potrebbe essere interessante – ha continuato Mercuri – incentivare, tra le misure da proporre, gite scolastiche e visite di studio presso cooperative di raccolta, trasformazione e fattorie didattiche, da realizzarsi anche con contributi economici da parte delle aziende per coprire i costi di trasporto sostenuti dagli istituti scolastici".

(Fonte Alleanza delle Cooperative Italiane)

Domenica, 20 Dicembre 2015 09:50

Emilia Romagna, Xylella Free

Agricoltura. Risoluzione PD: "Giunta lavori con il Ministero Politiche Agricole per l'identificazione dell'Emilia Romagna come area "Xylella Free"".

Bologna 15 dicembre 2015 - L'atto, primo firmatario Gianni Bessi, per tutelare il settore floro-vivaistico regionale dopo le misure restrittive adottate da Paesi stranieri in seguito all'epidemia che colpito esclusivamente gli oliveti pugliesi: "L'Emilia-Romagna leader mondiale nell'attività vivaistica".

"Il batterio Xylella, individuato in Puglia, nella provincia di Lecce, ha generato una epidemia che ad oggi ha interessato esclusivamente gli oliveti pugliesi, ma sta provocando danni alle esportazioni di prodotti vivaistici a livello nazionale, poiché nonostante siano in corso azioni e misure per impedirne la diffusione, si assiste ad una situazione di chiusura ingiustificata dei mercati esteri rispetto a tutta la produzione vivaistica italiana".

Lo scrive il Gruppo Pd in una risoluzione presentata all'Assemblea legislativa - primo firmatario Gianni Bessi - per chiedere alla Giunta di continuare ad agire presso il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (MiPaaf) "perché l'Emilia-Romagna e tutto il territorio nazionale al di fuori delle aree delimitate sia identificata formalmente quale area xylella free".

Nel documento si chiede inoltre di rafforzare le azioni diplomatiche, anche per il tramite della Commissione Ue, nei confronti di quei Paesi terzi che hanno adottato misure restrittive "che colpiscono gravemente e in modo indiscriminato le nostre produzioni vivaistiche" e di intervenire "a tutela del settore in modo tempestivo e prioritario onde evitare l'impatto economico ed occupazionale che altrimenti questa prolungata situazione di chiusura dei mercati comporterebbe". "La Regione Emilia-Romagna- viene ricordato nella risoluzione- si attesta quale leader mondiale, nell'attività vivaistica esportando il 50% della propria produzione nei mercati europei ed internazionali, e costituisce un bacino di produzione territoriale con specificità e caratteristiche di grande rilievo tecnico ed economico". La stessa Regione vanta inoltre "un'efficiente rete tecnica di supporto alle aziende che garantisce un controllo capillare del territorio e che può fungere da sistema di rilevamento di eventuali focolai iniziali della batteriosi".

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)

(cc)

La FED ha finalmente deciso per l'aumento dei tassi. Il petrolio, e l'indice dei noli continuano a scendere. In sudamerica l'Argentina mette accende i motori per una svalutazione della moneta.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 18 dicembre 2015 -
Era nell'aria e è avvenuto. La FED ha alzato i tassi a conferma della consolidata ripresa dell'economia statunitense. Solo un +0,25% è la correzione intervenuta dalla FED ma quanto basta per spingere il dollaro a rafforzarsi ancora.
Nel frattempo il nuovo Presidente Argentino dopo aver agito sui dazi, ha comunicato la liberazione del cambio Peso/Dollaro che di fatto aprirà una stagione di svalutazione della moneta sud americana.

E' presto per trarre delle conclusioni e le reazioni dei mercati però non tarderanno a farsi sentire. La sensazione degli operatori prevedono un Bord in ribasso per recuperare concorrenzialità sul fronte sud americano e un Dollaro in recupero sull'Euro.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è ancora in flessione negativa a 471 punti, il petrolio cede sino a 35,50 $/barile e il cambio a 1,0855.

MP 18dic 15

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Domenica, 20 Dicembre 2015 08:31

Qualche timido rialzo per i vini bianchi.

Come da tradizione in questo periodo dell'anno l'approssimarsi delle festività sta imprimendo un maggiore dinamismo sui mercati agricoli alla prima fase di scambio, seppure con i dovuti distinguo da settore a settore.

Roma, dicembre 2015 - Tra gli avicoli, segnala l'Ismea nella consueta Overview settimanale, faraone, galline e tacchini dovrebbero beneficiare anche nei prossimi giorni di una domanda piuttosto vivace, con ricadute positive sui listini. Per i polli, dopo l'interruzione dell'attività di macellazione delle settimane precedenti, la minore disponibilità di prodotto sta riequilibrando il mercato, che rimane invece critico per le carni di coniglio, poco richieste dal consumatore. Risulta stabile la domanda di uova che, per la categoria piccola destinata all'industria, viene comunque considerata insoddisfacente rispetto alle aspettative.

Un mercato a due velocità si evidenzia, invece, per i suini, con i capi da allevamento ancora penalizzati da scambi poco dinamici e quotazioni tendenti al ribasso, seppure in misura più mitigata rispetto alle scorse settimane. Per i suini da macello, i listini dovrebbero invece stabilizzarsi dopo i significativi ribassi delle scorse settimane, nonostante le previsioni indichino una buona ripresa dell'attività di macellazione. In questo caso la spinta rialzista viene contrastata dalla buona disponibilità dal lato dell'offerta e dalla pressione esercitata dai macellatori, forti di un prezzo a livello Ue sostanzialmente stabile. Lo scenario si profila difficile nel mercato dei tagli, con la Cun che indica ribassi per cosce, pancette e coppe e aumenti solo per i lombi.

L'attuale griglia dei prezzi di capi e carni bovine non dovrebbe registrare variazioni di rilievo nel corso della settimana appena cominciata, situazione questa che non delude comunque gli operatori del settore specie nel confronto con lo stesso periodo del 2014. Le macellazioni bovine dovrebbero proseguire ad un ritmo sostenuto in vista dei giorni di fermo delle prossime due settimane per le festività di fine anno, con capi avviati alla macellazione che risultano in buona parte appesantiti, per i riporti di novembre e anche di ottobre. Nei giorni scorsi, solo i listini dei vitelli da macello hanno registrato segnali di ripresa, con riflessi immediati sui tagli di tutte le tipologie.

Nel caso degli ovi-caprini, nonostante l'esordio si sia rivelato buono nelle diverse piazze di contrattazione, il mercato prosegue bene soltanto nelle zone del Centro-Italia, mentre nelle Isole maggiori denota segni di sofferenza per le pressioni concorrenziali del prodotto estero.

Riguardo ai lattiero-caseari, il calo dei listini delle materie grasse osservato in precedenza sembra essersi arrestato su un livello che dovrebbe rimanere stabile anche nei prossimi giorni. Le quotazioni dei grana a denominazione, specie delle tipologie a stagionatura più lunga, potrebbero invece spuntare qualche ulteriore rialzo, rafforzando così i recuperi registrati nelle ultime contrattazioni. La dinamicità della domanda estera, soprattutto statunitense e nipponica, sta di fatto trainando il mercato dei formaggi europei e anche i prodotti italiani, in associazione a una domanda interna, che come di tradizione in questo periodo dell'anno, sta mostrando una maggiore vivacità rispetto ai mesi scorsi.

Sui mercati ortofrutticoli le condizioni generali restano analoghe a quella delle ultime sedute, con un'offerta generalmente abbondante e prezzi stazionari o in ulteriore contrazione, specialmente per i carciofi.
Dopo la breve ondata di freddo che ha colpito soprattutto le regioni del Centro-Nord, le temperature si sono riportate su valori stagionali senza interferire né sui livelli di produzione né sui prezzi. Il quadro è andato progressivamente stabilizzandosi anche per gli ortaggi in serra, dopo una prima fase di tensione successivamente rientrata.
Riguardo alla frutta, non emergono novità per le mele, di cui la Polonia, a causa del blocco russo, ha perso quest'anno il primato dell'export, passato a Italia ed Usa. Mercato senza novità anche per gli agrumi, nonostante i problemi qualitativi segnalati nel Catanese con la caduta della cenere vulcanica sui frutti.

Nel comparto cerealicolo, dopo una breve pausa di stabilità hanno ripreso a scendere le quotazioni del frumento duro, in un mercato che fatica in questa fase a tenere le posizioni e dove gli scambi proseguono per limitati quantitativi.
Mercato calmo, con valori stazionari, per il frumento tenero, in un contesto di prezzi invariati anche per mais e orzo. Al contrario, è proseguita la discesa dei prezzi della soia, di nuovo penalizzata dalle dinamiche internazionali, mentre le crusche, a seguito di alcuni vuoti d'offerta, stanno registrando una tendenza alla rivalutazione prevedibile anche nel prosieguo del mese.

Positiva l'evoluzione sui mercati floricoli trainati dalle vendite delle specie natalizie (stelle di Natale e fronde ornamentali). La richiesta, vivacizzata dall'approssimarsi delle festività, ha favorito anche le altre referenze commerciali, intensificando gli scambi e spingendo i prezzi al rialzo.

Nel mercato dei vini, infine, dove le trattative proseguono regolari, è previsto il protrarsi della buona stabilità di fondo dei listini per tutte le tipologie, anche se qualche timido rialzo sta interessando sia i bianchi comuni che i rossi, sulla scia di quanto sta accadendo sul mercato spagnolo. Risultato questo già positivo, vista la lunga serie di flessioni messa a segno nel corso degli ultimi mesi.

Per quanto riguarda gli oli di oliva, invece, il mercato si rivela dinamico ma ancora in fase di assestamento e l'evoluzione delle quotazioni si profila pertanto altalenante ma su fondo cedente. Nel corso delle ultime sedute i prezzi dell'extravergine si sono attestati sotto la soglia dei 3,70 euro al chilo, tornando ai livelli di un anno e mezzo fa, seguendo la dinamica ribassista dei mercati internazionali, spagnolo in testa. E tale trend potrebbe proseguire anche nella seconda metà di dicembre, quando il mercato avrà a disposizione importanti volumi proveniente dai frantoi iberici.
(Fonte ismea 15 dicembre 2015)

Progetto di educazione alimentare "Sono come mangio", lanciato dal Consorzio del Parmigiano Reggiano. Un percorso di educazione alimentare che coinvolge oltre 1.000 insegnanti di materne e scuole primarie di primo e secondo grado. Grazie a metodologie interattive e coinvolgenti e all'uso dei linguaggi preferiti dai bambini e dai ragazzi, gli alunni acquisiscono gli strumenti per conoscere e riconoscere meglio i cibi e vengono guidati ad abitudini alimentari sane. -

Reggio Emilia, 18 dicembre 2015 -

E' già in pieno svolgimento una delle parti più importanti - per la formazione degli insegnanti - del progetto di educazione alimentare "Sono come mangio", lanciato dal Consorzio del Parmigiano Reggiano un anno fa e destinato a coinvolgere in modo attivo oltre 1.000 insegnanti e più di 25.000 ragazzi in quella che, sulla base di queste cifre, si configura come una delle più importanti campagne di educazione alimentare in atto nel nostro Paese.
In queste settimane, infatti, si stanno concentrando gli incontri degli insegnanti all'interno dei caseifici presenti nelle 5 province in cui nasce il Parmigiano Reggiano; un confronto diretto con la realtà produttiva che comprende la visita guidata del caseificio, la formazione all'analisi sensoriale del Parmigiano Reggiano e la presentazione del piano di lavoro e delle attività ludico-didattiche per i ragazzi previste dal progetto educativo proposto.

"Sono come mangio" - sottolinea il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Alai – si pone due grandi obiettivi: da una parte, infatti, vuole accompagnare i ragazzi verso la consapevolezza dell'infinita ricchezza alimentare del nostro Paese e, dall'altra, offre agli insegnanti nuovi strumenti e metodologie per sviluppare al meglio quelle responsabilità che li hanno progressivamente investiti anche sul versante della cultura alimentare, concepita come strumento fondamentale per una più ampia educazione alla salute e al benessere psico-fisico".
Destinato a insegnanti e alunni delle scuole d'infanzia, delle primarie e secondarie di primo grado, il progetto del Consorzio propone un vero e proprio viaggio educativo alla scoperta del cibo, delle buone abitudini alimentari e del territorio, valorizzando in tal modo anche la storia, la cultura, le tradizioni e le risorse ambientali che danno origine ai nostri alimenti.
L'iniziativa - realizzata in partnership con la cooperativa Creativ Cise di Reggio Emilia, da anni impegnata nella formazione e nell'animazione - si realizza attraverso un percorso multidisciplinare che crea un filo conduttore tra le diverse discipline scolastiche (dalla storia alla geografia, alle scienze, alla matematica).

Grazie a metodologie interattive e coinvolgenti e all'uso dei linguaggi preferiti dai bambini e dai ragazzi (ludico, musicale, espressivo, corporeo, ecc.), gli alunni acquisiscono gli strumenti per conoscere e riconoscere meglio i cibi e vengono guidati ad abitudini alimentari sane, ampliando ed affinando conoscenze e, soprattutto, allenando i cinque sensi ad un rapporto inedito (specie per ciò che riguarda il tatto, i colori e i "suoni" del cibo) con ciò che consumano e con ciò che non deve mancare nella loro alimentazione.
Conclusa la prima fase di formazione/informazione degli insegnanti, il progetto proseguirà durante l'anno scolastico con attività ludiche nelle classi, un costante affiancamento del docente in tutte le fasi di implementazione delle attività proposte e culminerà con una delle tappe più appassionanti del percorso: "Avventura al caseificio", una visita guidata animata ed interattiva per le classi all'interno dei caseifici del Parmigiano Reggiano alla scoperta dei segreti del "Re dei Formaggi".
A "Sono come mangio" è anche abbinato il concorso "Avventura al caseificio", rivolto alle classi che effettueranno visite guidate ad un caseificio del Parmigiano Reggiano.
A quanti realizzeranno la migliore presentazione grafica e multimediale dell'esperienza saranno assegnati una Apple Tv, un computer portatile, un videoproiettore, una fotocamera e altri premi per categorie speciali.
Al progetto è stata dedicata una specifica sezione del sito del Consorzio di tutela ( www.parmigianoreggiano.it ), nella quale sono riportate le informazioni dettagliate.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Cala il petrolio, cala l'indice dei noli ma gli scambi sono ancora ridotti. In attesa della decisone della Federal Reserve gli operatori sembrano osservare piuttosto che speculare.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 dicembre 2015 -
Il nuovo Presidente Argentino ha agito sui dazi, ma la notizia i mercati la avevano già scontata, mentre per la svalutazione della moneta la strada è ancora lunga. Intanto il mercato non ha sussulti, e i fondi continuano a guardare. Un'attesa che potrebbe essere giustificata dalla mancanza di liquidit, dalla incertezza degli scenari mondiali o dall'effetto Glencore, il colosso delle materie prime che, nel giro di pochi giorni, ha visto il titolo borsistico precipitare e risorgere, "Follia Glencore" titolava lo scorso 5 ottobre il Sole 24 Ore (da -31% a +72% in sette giorni senza motivo).
Intanto i noli così bassi dovrebbero favorire i mercati più lontani ma il risultato sarà visibile tra qualche settimana. L'ultima variabile incerta da non sottovalutare sta nella decisione che èrenderà la FED che, come ormai appare una certezza, sembra orientarsi verso l'innalzamento dei tassi.
La farina di soia su base annua per il 2016 ieri sera (15/12) ndr) prima dell'ultimo calo quotava circa 311 per la 44 e 320 per la proteica normale 46,50% porto di Ravenna.

Mercato nazionale
Comunque, come si diceva, gli scambi sono ancora ridotti e questo vale anche per il mercato interno normale, dove stagnano i consumi e il "commercio". Le uniche merci in contro tendenza sono per il momento i cruscami di frumento che martedi, nel dopo listino, erano ancora in aumento, e le polpe di barbabietola a causa di una scopertura. Un fenomeno analogo potrebbe presto verificarsi anche per altre materie provenienti dall'estero e con trasporto vaicolare, come ad esempio orzo-grano-mais distiller colza e girasole-piselli ecc... Il periodo critico per la logistica gommata avrà le sue punte massime tra la 52esima settimana e la seconda del nuovo anno.
Intanto i prodotti per i biodigestori sempre ricercati, e il grosso lotto di mais inquinato derivazione Ravenna, nel frattempo si è quasi volatilizzato su biodigestori industriali ben attrezzati a superare gli ostacoli burocratici non impressionati dalla mole di burocrazia.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è in flessione negativa a 484 punti, il petrolio rimbalza a 37,10 $/barile e il cambio a 1,09341.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mentre rimane stazionario il valore del burro e della panna, i listini del latte spot continuano a segnare quotazioni negative da 5 settimane consecutive. In ripresa invece i listini delle due principali DOP con il Parmigiano in testa nel tentativo di recuperare, almeno parzialmente, le perdite subite durante il lungo periodo di crisi.

di Virgilio, 16 dicembre 2015

LATTE SPOT Non si argina la crisi del latte spot. Una perdita meno marcata del latte nazionale rispetto a quello estero.
Tra 34,02 e 35,05 €/100 litri di latte la quotazione scaligera del crudo spot nazionale (-0,74%. Più marcata la perdita del late intero spot estero che cede il -3,23% (30,41-31,45 €/100 litri di latte) mentre crolla di quasi dieci punti percentuali lo scremato di provenienza estera assestandosi tra 14,49% e 15,53% (-9,38%).

BURRO E PANNA Stazionario il prezzo del burro in tutte le piazze prese a riferimento. Nessuna variazione registrata nemmeno per la crema di latte e la panna di centrifuga a uso alimentare contrattate a Milano e a Verona rispettivamente.

Borsa di Milano 14 dicembre:
BURRO CEE: 2,80€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,95€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,95€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,75€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,52€/Kg.

Borsa Verona 14 dicembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,50-1,55 €/Kg.

Borsa di Parma 11 dicembre:
BURRO ZANGOLATO: 1,35€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 15 dicembre
BURRO ZANGOLATO: 1,35 - 1,35€/kg.

GRANA PADANO La prossimità delle festività natalizie fa bene anche al Grana Padano. Un nuovo rimbalzo di 5 centesimi registrato alla borsa di Milano per il 9 mesi di stagionatura e per il 15 mesi e oltre. Tra 6,40 e 6,50€/kg. (+0,78%) il valore fissato per il 9 mesi e tra 7,15 e 7,80€/kg il prezzo indicato alla borsa milanese (+0,67%)

PARMIGIANO REGGIANO Impensabile sino a poche settimane fa che il Parmigiano Reggiano potesse riprendere fiato in modo così sensibile. 5 centesimi nuovamente recuperati dal 12 mesi e addirittura altri 10 conquistati dal 24 mesi di stagionatura. Nello specifico, alla borsa merci di riferimento comprensoriale di Parma il 12 mesi è stato quotato tra 7,75 e 8,05€/kg (+0,64%) e tra 8,90-9,20€/kg (+1,12%) è la quotazione riferibile al 24 mesi di stagionatura.

PRRE 51 2015

Mercati, l'USDA lascia inalterati i mercati. Ritrovata vivacità per il Parmigiano. Il Latte spot in picchiata. Italian Sounding: ingannati due terzi dei consumatori USA. Elezioni in Bonifica. Chi chiede il commissariamento? I migranti e la ragione degli UEmanoidi. FOOD e export è record.

(in allegato il formato pdf scaricabile)

SOMMARIO Anno 14 - n° 50 13 dicembre 2015
1.1 editoriale Migranti, hanno ragione gli "UEmanoidi"
3.1 cereali L'USDA lascia inalterati i mercati.
4.1 Lattiero caseario Ritrovata vivacità per il Parmigiano. Il Latte spot in picchiata
5.1 federconsorzi CIA: inaccettabile qualsiasi ipotesi di riesumare Federconsorzi
5.2 vino E' Piacentino il miglior spumante dolce italiano
6.1 Giovani e agricoltura Emilia Romagna, 411 domande per iniziare l'attività agricola
6.2 Aceto Balsamico De Nigris premiato in Parlamento
7.1 made in italy Italian Sounding: ingannati due terzi dei consumatori USA.
8.1 bonifica Elezioni Bonifica, poca trasparenza. C'è chi invoca il commissariamento per rinviare le elezioni
9.1 export emilia romagna Export Food: record storico nel 2015
11.1 promozioni "vino" e partners

Cibus 50 13dic15-COP

 

Domenica, 13 Dicembre 2015 11:11

L'USDA lascia inalterati i mercati.

In attesa delle decisioni del nuovo Presidente dell'Argentina che potrebbe svalutare la moneta con riduzione dei dazi all'esportazione, i mercati non manifestano particolari variazioni.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 dicembre 2015 -
Nessuno scossone dalla pubblicazione dei dati USDA e i mercati perciò non reagiscono a conferma di una notevole consistenza degli stock. Le variabili che potrebbero condizionare i mercati potrebbero provenire dal sud america e in particolare dall'Argentina. Il nuovo Presidente Argentino con tre mosse potrebbe scombussolare il mercato attraverso: svalutazione della moneta e contemporanea riduzione dei dazi all'esportazione, quindi vendita delle scorte strategiche di seme di soya per introitare valuta forte.
Esiste anche la possibilità che gli Usa concedano aiuti alla produzione del biodiesel destinando le risorse alla produzione e non alla miscelazione innescando un sistema incentivante alla spremitura che condurrebbe, presumibilmente, a tendenze ribassiste delle farine e rialziste invece per l'olio e del seme, sempre che siano ancora valide le logiche convenzionali di mercato.
Tutto ciò è comunque circoscritto al campo delle ipotesi e nel frattempo si assite a una maggiore resistenza sui cereali, sui semi, e sull'olio. Ancora debole il mercato della farina di soya.
La farina di soia su base annua per il 2016 nella serata di giovedi, prima dell'ultimo calo, quotava circa 311 per la 44 e 318 per la proteica normale 46,50% porto di Ravenna.


Mercato nazionale

Momento di difficile interpretazione dei mercati che da un lato sembrano senza rete e tendenti al basso, mentre al contrario la sensazione è di avere raggiunto i minimi storici e perciò in attesa di imminenti probabili ripartenze.
Scambi ridotti e questo vale anche per il mercato interno normale. L'unico segmento in contro tendenza sembra per il momento essere solo il comparto cruscami di frumento e i prodotti per i biodigestori, sempre molto ricercati.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è in flessione negativa a 534 punti, il petrolio crolla a 36 $/barile e il cambio recupera ancora a 1,09423.

MP 11dic15

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Legge di Stabilità. Il presidente della Cia, Dino Scanavino, sulle voci della presentazione di un emendamento per rifinanziare l'ente: "Speriamo siano infondate ma pronti a dare battaglia"

Roma, 11 dicembre 2015 - Speriamo sia infondata la notizia che vuole in arrivo un emendamento alla legge di Stabilità per riesumare la Federconsorzi, un ente che la legge in vigore qualifica come meritevole di liquidazione ed estinzione. Sarebbe assurdo e inaccettabile decidere di riservare a un ristretto gruppo di persone che oggi gestiscono la Federconsorzi quello che è un vero e proprio "tesoretto", pari a 400 milioni di euro, che potrebbe invece essere destinato dal governo a risolvere problemi veri che riguardano tutta l'agricoltura, come la questione aperta dell'eliminazione dell'Imu a chi affitta ai giovani agricoltori. Lo afferma il presidente della Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino.

Sarebbe l'ennesima volta in cui si prova, nel mezzo della discussione della legge di Stabilità, a tentare un vero e proprio colpo di mano per riportare in vita la Federconsorzi. Siamo pronti a dare battaglia per impedire un'operazione del genere -aggiunge Scanavino- che definiamo a dir poco scandalosa.

LA VICENDA ATTUALE
E' dal 2010 che quasi ad ogni legge di Stabilità qualche parlamentare – di ogni schieramento - prova ad inserire nella legge stessa un emendamento che 'regala' il residuo attivo della vecchia Federconsorzi a quella attuale, controllata totalmente da una ben individuata associazione agricola.

LO 'SCANDALO'
La storia è nota, si tratta di uno dei più grandi disastri economici dell'Italia: in seguito al crack del 1991 da oltre 4.400 miliardi di vecchie lire per Il quale le banche revocarono il fido alla Federconsorzi, tutto il pacchetto fu commissariato. E passò in concordato preventivo, in mano a una Società di gestione per la realizzazione Sgr costituita ad hoc nel 1993. Il valore dei beni provenienti dalla Federconsorzi in liquidazione giudiziaria furono stimati all'epoca in 3.900 miliardi di lire. Vale a dire più o meno 2 miliardi di euro di 20 anni fa. Ma il prezzo pagato dalla Sgr costituita da una cordata di banche e imprese fu di "soli" 2.150 miliardi di lire. Generando un plusvalore di 1.750 miliardi di lire.

Tutti contenti quindi? No, la bancarotta di Federconsorzi coinvolse migliaia di agricoltori, oltre alle aziende fornitrici: a loro i danni, ad altri i vantaggi.

(Fonte Cia)

Giovani, 411 le domande per avviare un'azienda agricola. Ad aprile un secondo bando del Psr. La classifica per provincia vede Reggio Emilia in testa. Caselli: una conferma dell'interesse che c'è per il settore primario. La nostra agricoltura ha bisogno di ricambio generazionale.

Bologna - Oltre 400 giovani aspiranti agricoltori in Emilia-Romagna. Sono 411 infatti le domande arrivate negli uffici regionali da chi vuole avviare un'attività agricola, usufruendo degli aiuti previsti dal Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020. Il bando regionale si è chiuso lo scorso 1 dicembre e metteva a disposizione risorse complessive per 38 milioni di euro, di cui circa 19 milioni per avviare una nuova azienda agricola (premio di primo insediamento) e 18.800.000 come contributo aggiuntivo per i piani di investimento aziendale.

"E' importante che i giovani tornino all'agricoltura – commenta l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli - la buona accoglienza di questo bando conferma un rinnovato interesse per il settore primario e lascia ben sperare sul futuro della nostra agricoltura, che più che mai ha bisogno di ricambio generazionale e di quel dinamismo e voglia di innovare che è tipica delle giovani generazioni. Ora gli uffici regionali dovranno esaminare le domande. La graduatoria uscirà entro il 16 marzo. Per coloro che non dovessero rientrare in questo primo pacchetto desidero però già fin d'ora ricordare che ad aprile è prevista l'uscita di un secondo bando rivolto ai giovani."
In base al bando regionale, i giovani potevano presentare oltre alla domanda di primo insediamento (un premio per chi avvia un'azienda agricola di 30 mila euro, che possono salire a 50 mila euro se l'azienda si trova in una zona svantaggiata), anche una richiesta di contributo a fronte di un Piano di investimento aziendale. Su 411, sono 315 gli under 40 che hanno fatto anche questa scelta, dimostrando la volontà di un impegno durevole nel settore. Le richieste di primo insediamento ammontano a 15.600.000, quelle per l'ammodernamento aziendale a 28.900.000 euro, per un valore complessivo degli investimenti proposti che supera i 73 milioni di euro.

La classifica per provincia
La classifica per provincia vede al primo posto Reggio Emilia con 62 domande, seguita da Ravenna (61), Piacenza (55), Parma (54), Bologna (52), Modena (49), Forlì-Cesena(48), Ferrara (25), Rimini (5). Delle 411 domande, 273 si riferiscono ad aziende che si trovano prevalentemente in zona non svantaggiata, 138 quelle il cui territorio ricade per oltre il 50% in area collinare o montana.

(Fonte Regione Emilia Romagna 4 dicembre 2015 )

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