Alcuni analisti finanziari ipotizzano la parità tra Dollaro e Euro già dal prossimo gennaio. Il rialzo dei tassi di interesse statunitense e le dichiarazioni di ulteriori innalzamenti nel caso proseguisse la medesima tendenza economica degli USA ha messo le ali al dollaro.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 dicembre 2016
Il rialzo dei tassi USA e l'annuncio che ne seguiranno altri se l'economia americana proseguirà con questa tendenza ha messo le ali al Dollaro. Nella sola giornata di giovedi l'Euro lo è passato da 1,060 a 1,038.

I riflessi sui prezzi sono evidenti e, a mero titolo esemplificativo, ecco quello che accadrebbe ai prezzi della soia proteica:
314,60 $ a gennaio 2017 (quotato il 16/12/2016) base tonnellata corta x 1,1023= 346,78 $+ 30$ di premi/nolo = 376.78$ /1,0600 = 355,45€ che aggiornata con il cambio a 1,038 diventano 362,99€ quindi con una differenza di 7,54 euro alla tonnellata.

Qualche esperto di finanza internazionale è arrivato a ipotizzare la parità tra le due monete (€/$) ipotizza la parità già nel prossimo mese di Gennaio.
Una eventualità che avrà logica conseguenza su tutti i prezzi dei prodotti d'importazione e non solo.

Oggi (16/12/2016 ndr) la quotazione della farina di soya proteica partenza porto ha registrato: 362€ pronta, 363€ per il 2017, e 357€ per il gennaio giugno 2018, la normale da 8 a 10 euro in meno. Il girasole proteico a 202, il girasole normale a 152, il mais al porto a 177 e il grano zootecnico al porto 180€.

Alle difficoltà generate dalle condizioni di mercato occorre aggiungere le problematiche contingenti connesse alla logistica. In particolare a risentirne maggiormente sono le merci provenienti dall'estero che trovano ostacoli sia circa le disponibilità di trasporti gommati in questo specifico periodo natalizio sia per le difficoltà di intercettare merci di ritorno ai paesi di origine, con evidente innalzamento delle tariffe.

Il Mercato interno invece rimane abbastanza stabile con consumi contenuti.

Il comparto delle Bioenergie è sempre alla spasmodica ricerca di mais tossinato, o cereali alternativi, quali ad esempio triticale, segale e sorgo.

Indicatori internazionali 16 dicembre 2016


l'Indice dei noli è sceso a 966 punti, il petrolio è attorno a 51$ e l'indice di cambio segna 1,04372.

 

 

 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Via al piano quadriennale del Consorzio. 15 milioni in più in comunicazione al netto della contribuzione differenziata legata ai piani produttivi, che per il 2016 ammonterà a circa 5 milioni. Cresce anche la sorveglianza con 1,2 milioni in più.

Reggio Emilia, 15 dicembre 2016

Aumenteranno di 15 milioni le risorse che il Consorzio del Parmigiano Reggiano investirà nel prossimo quadriennio.
Già a partire dal 2017, l'Ente di tutela metterà in campo 3,1 milioni in più per sostenere il buon andamento del mercato interno, portando gli investimenti da 8,8 a 11,9 milioni, e contemporaneamente aggiungerà 1,6 milioni sulle azioni all'estero, il cui valore passerà da 4,2 a 5,8 milioni.
Una strategia tutta all'attacco approvata stamane dall'Assemblea dei consorziati, che proprio per questo ha dato il via all'aumento del contributo versato annualmente al Consorzio, che in due anni salirà di un euro-forma (da 6 a 6,50 nel 2017 e poi a 7 euro dal 2018).
"Risorse rilevanti e programmate nel tempo - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi - che ci consentono di impostare un piano quadriennale meno legato a situazioni congiunturali e più decisamente orientato a trainare una crescita del sistema per la quale vi sono buone prospettive sia sul mercato italiano che all'estero".
"I consumi interni - prosegue Bezzi - sono cresciuti del 2,2% nel 2015, e mentre altri formaggi Dop stanno pagando la crescita delle vendite di prodotti similari, il Parmigiano Reggiano chiuderà il 2016 con un ulteriore consolidamento delle sue posizioni, tanto che stimiamo una crescita dello 0,3%".
"Contemporaneamente - spiega il presidente del Consorzio - l'export è aumentato di quasi il 7% nei primi nove mesi del 2016, e le vendite dirette da parte dei caseifici (che rappresentano quasi il 10% sul totale) evidenziano una crescita che si attesta al 14%. Questa è una testimonianza importante del rapporto di grande fiducia tra consumatori e prodotto nel segno dell'artigianalità e della qualità".
"Le quotazioni - prosegue Bezzi - sono finalmente ritornate su intonazioni più consone alle caratteristiche e ai costi di produzione di una Dop che i consumatori italiani inseriscono nella top ten dei marchi mondiali ritenuti più affidabili, ma la crescita degli ultimi mesi (1 euro/kg in più da luglio a novembre, con valori che oggi si collocano al di sopra dei 9 euro/kg per il prodotto stagionato 12 mesi) va oggi decisamente sostenuta con nuove azioni e nuovi investimenti a fianco di esportatori, commercianti, distribuzione e con il rafforzamento delle azioni di vigilanza internazionale a beneficio dei consumatori".
Da qui, dunque, il nuovo piano di investimenti del Consorzio, che sarà integrato anche dalle risorse eventualmente derivanti dalla contribuzione differenziata che scatta a carico dei produttori che superano i valori assegnati con le quote legate al piano di regolazione dell'offerta.
Proprio su questo fronte, dopo che il Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali ha firmato il piano validato dai caseifici il 21 novembre scorso, l'Assemblea dei consorziati ha dato il via libera, oggi, ad un aumento contenuto nello 0,8% per il 2017, avendo a riferimento una produzione comprensoriale pari a 17.620.000 quintali di latte.
"Il 2016 - spiega il presidente Bezzi - chiuderà su valori più alti (un 5% in più rispetto al 2015) e, conseguentemente, scatterà la contribuzione differenziata che dovrebbe generare un gettito di circa 5 milioni in più da destinare al sostegno delle vendite in Italia e all'estero". "Proprio grazie a queste azioni, che vengono decisamente implementate e rese stabili dal nostro piano quadriennale - conclude il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano - guardiamo al futuro con fiducia e, soprattutto, convinti che proprio questa continuità nella crescita degli investimenti rappresenti l'elemento fondamentale per aprire nuove e buone prospettive per la redditività dei 350 caseifici e dei 3.200 allevamenti che costituiscono l'asse portante del nostro sistema".
L'Assemblea dei caseifici del Parmigiano Reggiano ha approvato anche il bilancio preventivo del Consorzio per il 2017, che prevede 28,75 milioni di entrate e, tra le voci di spesa, vede spiccare i 17,81 milioni di investimento per rafforzare le vendite in Italia e all'estero, ma anche interventi ulteriori sulla sorveglianza (1,2 milioni in più) e progetti speciali sul mercato per 1,75 milioni.

(Fonte: Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Mercoledì, 14 Dicembre 2016 08:39

Crollo del latte spot

Tiene il mercato del burro mentre il latte spot sta registrando perdite importanti che segnano addirittura un -22% relativamente allo scremato di provenienza estera. Prosegue il momento positivo per i due formaggi DOP: Grana Padano e Parmigiano Reggiano

di Virgilio, 14 dicembre 2016

LATTE SPOT Nuovo crollo del latte spot. Molto significativa la perdita del latte scremato pastorizzato estero che cede ben il 22,2% (17,60-18,63€/100 litri di latte) raddoppiando, in termini percentuale, il già pesante crollo della settimana precedente. Sfiora invece il 5% la perdita del latte crudo nazionale collocando i listini veronesi tra 41,76 e 43,30€/100 litri di latte (-4,62%) mentre il latte intero pastorizzato di provenienza estera è quotato tra 39,18 e 41,24€/100 litri di latte (-10,34%).

BURRO E PANNA Tiene invece il mercato del burro e Milano conferma i listini, per la seconda seduta consecutiva, che invece vede cedere la crema del -5%. In flessione negativa anche la panna a uso alimentare quotata a Verona perde il -6,32%. confermato anche il prezzo del burro zangolato proveniente dalla zona di produzione del re dei formaggi.

Borsa di Milano 12 dicembre: (=)
BURRO CEE: 4,20€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,35€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,25€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,05€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,28€/Kg. (-)
MARGARINA novembre: 1,0 -1,06€/kg (=)

Borsa Verona 12 dicembre: (-):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,20-2,25 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 02 dicembre 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,65€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 13 dicembre 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,65 - 2,65 €/kg.

GRANA PADANO Prosegue per la quinta settimana consecutiva il recupero di valore del Grana Padano DOP. Ulteriori 5 centesimi recuperati dai listini milanesi che collocano il 9 mesi di stagionatura tra 6,95 e 7,05€/kg (+0,72%) e il 15 mesi di invecchiamento, con un +0,63% si posiziona nell'intervallo di prezzo tra 7,75 e 8,35€/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Chiusa la borsa merci comprensoriale di Parma per la concomitanza della festività religiosa (ponte dell'8 dicembre), gli unici riferimenti rimangono legati alla borsa di Reggio Emilia che, nella giornata di ieri, ha segnato un ulteriore incremento di 10 centesimi riguardo il listino del 24 mesi posizionando il prezzo tra 10,45 e 10,75€/kg (+0,95%).

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

20161207-GP 

 

 

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L'USDA dello scorso venerdi non ha portato novità. I mercati hanno confermato una certa stabilità. Uniche leggere azioni speculative nel comparto della soia.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 dicembre 2016
Periodo contraddistinto da grandi raccolti e grandi scorte su tutti i prodotti e in tutte le aree del mondo.
Questo è in sostanza quanto uscito dalla pubblicazione dei dati dell'USDA di venerdi scorso. Ancora d'attualità il rischio siccità in Argentina e ciò spiegherebbe il termometro in salita per sul seme e sulla farina di Soia.

Segno meno invece per l'olio di soia che potrebbe soffrire delle politiche statunitensi essndo stato posto a capo dell'EPA (l'organismo USA per le energie alternative) un sostenitore delle politiche energetiche tradizionali, quindi connesse al petrolio.

Per i raccolti del corn il Brasile passa ad una stima di un raccolto di 86,50 milioni di tons contro 83,50 di novembre (e 67 della scorsa campagna ). Quello Argentino è confermato a 36,50 milioni di tons (e 29 della scorsa campagna). E questi paesi sono, dopo gli USA , il 2° e 3° paese esportatore più importante del mondo.
Aumentano anche le produzioni della Cina (a 219,55 milioni di tons contro 216) e del Canada (a 132,20 contro 12,50), ma questi non incidono sul commercio del mondo perchè non sono paesi esportatori.
Sulla soia non vi sono novità: i raccolti del Brasile e dell'Argentina sono stati stimati uguali a quelli di novembre (rispettivamente a 102 milioni di tons e 57).
La produzione USA, le esportazioni, i consumi interni, gli stock di fine campagna: uguali a quelle del novembre.
Uguali a novembre anche le importazioni della Cina (86 milioni di tons).

Il mercato nazionale è stato invece di difficile interpretazione sia per quanto concerne il mercato dei cereali che per i semi oleosi anche per la concomitanza della chiusura della borsa merci di Bologna nella giornata dello scorso giovedi. Comunque, in linea generale, è prevalso il segno della stabilità.

Indicatori internazionali 12 dicembre 2016


l'Indice dei noli è sceso a 1.090 punti, il petrolio è risalito attorno 54$ e l'indice di cambio segna 1,05683.

 

 

 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Escursione a Pontremoli. Vagabondando per la capitale della Lunigiana, in attesa della sua calata a Noceto per conquistare i cuori e il palato con i suoi Testaroli, una musica per "Soprano e "Sottano". Aspettando il Christmas Food Wine Festival. (galleria Immagini)

di Virgilio - Noceto, 12 Dicembre 2016
Incuneata tra l'Emilia e la Liguria, Pontremoli rappresenta, da sempre, la "porta" di ingresso per accedere alla Toscana. Rinomato luogo di sosta sul percorso della Via Francigena è ricordata sin dal 990 dall'Arcivescovo di Canterbury Sigeric, di ritorno dal suo pellegrinaggio a Roma.

20161208-IMG 5014Estremo lembo a nord della Toscana, Pontremoli, si erge tra i due fiumi, il Magra e il Verde, espandendosi attorno al Castello di Piagnaro e allungandosi, durante lo sviluppo urbanistico, lungo il percorso dei due corsi d'acqua. E' nel medioevo che Pontremoli crebbe notevolmente proprio in relazione alla via Francigena di cui rappresentava la XXXI tappa.

Ormai appurato che Pontremoli sorga sull'antico insediamento di Apua, risalente a circa mille anni prima di Cristo, ed abitata dai Liguri Apuani i quali, una volta sconfitti dai Romani, vennero deportati nel Sannio mentre chi riuscì a sfuggire, riparato all'interno delle terre che lambiscono il Magra, hanno dato continuità all'insediamento apuano. Dell'antichità degli insediamenti esistono ampie documentazioni storiche e il "Museo delle Statue Stele", ristrutturato nel 2015 all'interno del Castello di Piagnoro, è una tappa fondamentale da non perdere per nessuna ragione.
Per la sua straordinaria posizione strategica, Pontremoli è stata oggetto di molte dominazioni fra cui quella dei Malaspina (nel 1319) e quella degli Antelminelli (nel 1322). All'inizio del XIV secolo la rivalità tra le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini culminò con la costruzione del grande campanile per separare i campi dei contendenti.

Fu soggetta dominazione francese, quindi spagnola, sino al 1647 quando venne conquistata dalla Repubblica di Genova passando, tre anni dopo, sotto il Granducato di Toscana.

Nel 1847 Pontremoli e il suo territorio venne annesso al Ducato di Parma in attuazione del trattato di Firenze del 28 novembre 1844 dove rimase fino all'unità d'Italia.

20161208-IMG 4981Molte quindi i punti di contatto storici con la Valpadana e l'Emilia in particolare. Una vicinanza non solo geografica ma soprattutto storica legano il territorio parmense e la lunigiana tant'è che, sin dalla Costituente, a opera del senatore Giuseppe Micheli nel 1946, ciclicamente si torna a parlare di "Lunezia", l'ipotetica regione comprendente le province della Spezia, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e il circondario di Pontremoli.

Un'affinità storico-culturale che verrà celebrata il prossimo fine settimana (17 e 18 dicembre) in quel di Noceto (PR) in occasione del Christmas Food Wine Festival e che porterà alla luce, a suggellare il sodalizio tra il Comune di Noceto e quello di Pontremoli, un nuovo prodotto da "passeggio". Una variante del Testarolo (secco in questo caso) farcito di prosciutto nero di produzione nocetana e molto altro ancora.

"Sottano" e "Soprano" suoneranno la musica del Testarolo tipico. Il Cristmas Food Wine Festival, giunto alla seconda edizione, sarà perciò l'occasione per ammirare l'originale quanto affascinante produzione dei testaroli grazie allo show-cooking organizzato da Slow Food di Pontremoli, sotto la guida del fiduciario Marco Cavellini.


(A seguire - fondo pagina - la galleria immagini)

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IMG 4035Christmas Food Wine Festival in Sintesi
Slow food, show cooking, trucks di street food, cantine vinicole di tutto il nord Italia, contraddistinte da produzioni di elevata qualità, che proporranno i calici in degustazione, per accompagnare ciò che i produttori agricoli e i ristoratori del territorio vorranno proporre.
Cotechino da passeggio accompagnato dallo zabaione, cappelletti, miele, formaggi, salumi, spezie, ortaggi di stagione, birre artigianali , oltre al testarolo da passeggio che sarà abbinato al pesto di basilico con il formaggio DISOLABRUNA dell'Azienda Profi di Ronchini Giuseppe.

Partner della manifestazione GOLA GOLA FESTIVAL
Contribuiranno alla organizzazione la Proloco Noceto, Associazione Incontriamoci in Paese, Consulta dei Giovani di Noceto, che prepareranno i pacchi natalizi.

Programma della manifestazione, nel centro storico:
sabato 17/12 dalle ore 12,00 stand di street food con crepes, pesce fritto, arrosticini e prodotti sardi, torta fritta, salumi, trippa, cappelletti da passeggio, zucca fritta e vin brulè, lambrusco cantine Ceci , birra Dolomiti.

domenica 18/12 dalle ore 9 , oltre agli stand di street food del sabato, apertura degli stand di degustazione, produttori agricoli, trucks di street e slow food, alle ore 11,00 il primo show cooking e l' intervento di Antonio di Vita. Previsto nel pomeriggio alle 15,00 il saluto dei rappresentanti delle amministrazioni comunali di Noceto e Pontremoli , alle 15,30 il secondo show cooking ed a seguire il via alle degustazioni.

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Domenica, 11 Dicembre 2016 11:43

"Dai falsi miti al piacere del cibo"

Il piacere del cibo e i falsi miti. Come sta cambiando la conoscenza del cibo e della nutrizione nell'epoca dei "digital media". Se ne è discusso a Cento in occasione della Conviviale della delegazione della Accademia Itaiana della Cucina di Cento - Città del Guercino - 

di Virgilio, Cento (FE) - 10 dicembre 2016 -
Le mille cucine italiane rappresentano un patrimonio culturale e identitario di straordinario quanto esclusivo valore.

A ogni campanile corrisponde una tradizione culinaria millenaria, tramandata di madre in figlia, capace di raccontare l'evoluzione sociale di quello specifico territorio. Dalla maestria, dall'ingegno e dall'accumulo delle esperienze mai dimenticate, le popolazioni locali sono sempre riuscite a trasformare alimenti di base in pregevoli piatti. Obiettivo primario era di inventarsi metodi di conservazione degli elementi nutrizionali, indispensabili alla sopravvivenza, durante i rigorosi inverni piuttosto che nelle torride estati dando vita all'invidiato patrimonio di salumi, formaggi, vini e quant'altro prodotto che nella modernità ha assunto una denominazione d'origine (DOC, DOP, IGT o DOCG).

La cucina, l'elaborazione dei cibi quindi, è uno straordinario marchio identitario di un territorio e della società che è stato in grado di generare, preservare e sviluppare.
Di questo patrimonio culturale, che l'UNESCO ha voluto equiparare a un qualsiasi altro patrimonio artistico e storico, l'Accademia Italiana della Cucina, anticipando i tempi, sin dal 1953 anno della fondazione da parte del lungimirante Orio Vergani, ha inteso promuovere ogni azione utile a diffondere i valori della tradizione che "costituiscono le basi per una concreta innovazione".

Un compito che è stato demandato a ogni organizzazione territoriale - "Delegazione" - estesa per lo più per omogeneità socio-culturale piuttosto che per area amministrativa. Come è il caso della Delegazione di Cento - Città del Guercino - attiva ad osservare il proprio mandato in alcuni comuni del bolognese e altri del ferrarese e che, in occasione del tradizionale conviviale degli auguri, ha inteso riunirsi al Ristorante "Sapori e Vino" di Castello d'Argile (BO), per misurare l'opera di rinnovamento della tradizione culinaria impostata dal giovane chef Niki Cone, cogliendo l'occasione per ufficializzare l'adesione di un nuovo accademico, il dottor Giovanni Ravasini (medico e apprezzato agopuntore), ma anche per interrogarsi sul Piacere del Cibo, i falsi miti e l'informazione.

20161204-4A fare gli onori di casa è stato il delegato locale dell'Accademia, Massimo Andalini, industriale della pasta, il quale prima di tutto ha "ufficialmente introdotto" il nuovo e giovane accademico Giovanni Ravasini, quindi ha presentato il menù che il ristoratore ha deciso di sottoporre al giudizio degli accademici per lasciare infine la parola al direttore della Gazzetta dell'Emilia e esperto di agroalimentare e comunicazione, Lamberto Colla, il quale, dopo un inciso sulle caratteristiche che contraddistinguono le differenze tra Parmigiano Reggiano e Grana Padano DOP, sottolineando le diverse organizzazioni aziendali che ne giustificano il sensibile differenziale di prezzo, è entrato nel vivo dell'argomento tema dell'occasione conviviale.

"Il "Piacere", la prendiamo un po' da lontano, - introduce Lamberto Colla - è il senso di viva soddisfazione che deriva dall'appagamento dei desideri. Ma mentre il "dolore" è oggetto di trattazione e discussione anche confidenziale, il "piacere", nelle sue diverse declinazioni (sessuale, di cibi, di potere, di possesso) è sempre più scivolato verso aree meno illuminate. Quasi fosse da nascondere, un sentimento che evoca, erroneamente, l'infantilismo e non la stagione adulta e saggia. Caratteristica del piacere è la fugacità e molte fonti di piacere sono guardate con sospetto e il cibo è una tentazione continua, un mezzo per placare l'ansia, un antidepressivo. Nell'ostinato tentativo di limitare l'apporto calorico o al contrario di ingurgitare elevate quantità di cibo, si è perso il gusto del mangiare e addirittura il senso di sazietà o di fame. In questo contesto si sono sviluppati i falsi miti, connessi alla diffusione della informazione di largo consumo; prima dai giornali e dai talk show televisivi, più recentemente dai media digitali. Strumenti attraverso i quali, oltre al fattore positivo di portare l'educazione, alimentare compresa, nelle case di tutti, si annidano però i "persuasori occulti" gli "esperti" dell'ultima ora. Tutti elementi che contribuiiscono a esasperare la ridondanza della "comunicazione" e a limitare la capacità di selezione della corretta informazione."

A dimostrazione della tesi, il direttore della Gazzetta dell'Emilia, ha portato molteplici e concreti esempi di scorretta informazione, molto spesso 20161204-06artificialmente costruita, per favorire interessi di parte.

"In questi ultimi tempi siamo tempestati da informazioni, giornalistiche e pubblicitarie, orientate a dare valore assoluto al prodotto "senza" qualcosa. Senza Olio di Palma, senza glucidi, con meno grassi (meno di quanto e rispetto a che cosa?) e così via."

Ma il "Cibo" è "con", con amminoacidi essenziali, con fibre (quali e quante?), proteine, vitamine, glucidi e alle volte contiene sostanze di protezione piuttosto che addirittura curative.

"Fa molto più scalpore una notizia negativa, sottolinea Lamberto Colla, piuttosto di una affermativa e ecco che, in questo periodo in cui il consumo dell'informazione è rapida e il "titolo" spesso diventa la sola e unica informazione approfondita che il consumatore acquisisce, i Digital media e la TV si sono adattati a somministrare al consumatore le notizie che più fanno presa e "audience", tradotto in Share (se TV) e in "Like" se riferito a Facebook."

Con il supporto di diversi esempi, il relatore, ha condotto gli accademici della cucina italiana nei meccanismi che regolano i motori di ricerca e i social media, soffermandosi sui più diffusi e "invadenti" come Google e Facebook.

"Difficile quindi avvicinarsi alla verità soprattutto se passa il teorema che "internet" ne è il depositario, il luogo della informazione democratica e condivisa. Invece, alla pari degli altri più antichi, mezzi di informazione, la rete e i "social media" sono strumenti utili sia alla informazione sia alla "contro-informazione". Il controllo incrociato delle notizie è perciò un esercizio indispensabile e proprio grazie a Internet, è possibile, conoscendone i meccanismi, ricercare più e diverse fonti per verificarne l'attendibilità. La ricerca della più corretta informazione - ha concluso l'ospite relatore - è un doppio piacere! ... quello del "Possesso" e quello della "Conquista" ... della verità ovviamente!".

E infine è toccato al cibo, proposto da "Sapori e Vino", di stimolare il piacere dei commensali i cui giudizi, raccolti in questionari anonimi, costituiranno, come ha sottolineato il delegato Massimo Andalini, un prezioso contributo informativo che se lo vorranno potrà essere utile per orientare o perfezionare le loro scelte di cucina.

Come ogni convivio che si rispetti, non potevano mancare i doni per gli ospiti e i ristoratori.

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(A fondo pagina la Galleria Immagini della giornata)

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 15 - n° 49 11 Dicembre 2016 -
Editoriale: Un messaggio forte e chiaro ma incompreso o inascoltato. In flessione il latte spot mentre le due DOP continuano a volare. L'Italia s'è desta. Consorzio Agrario di Parma, passaggio del testimone alla direzione. "Dai falsi miti al piacere del cibo". Noceto e Pontremoli insieme per il Christmas food wine festival. Ismea, continua l'evoluzione positiva dell'economia agricola

SOMMARIO Anno 15 - n° 49 11 dicembre 2016
1.1 editoriale Un messaggio forte e chiaro ma incompreso o inascoltato.
2.1 lattiero caseario In flessione il latte spot mentre le due DOP continuano a volare
3.1 politica-referendum L'Italia s'è desta
3.2 nomine Consorzio Agrario di Parma, passaggio del testimone alla direzione
4.1 Imprese e propensione all'investimento Luci e ombre nel terziario.
6.1 Alimentazione e comunicazione "Dai falsi miti al piacere del cibo"
7.1 eventi e territori Noceto e Pontremoli insieme per il Christmas food wine festival
8.1 Agricoltura Ismea, continua l'evoluzione positiva dell'economia agricola
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

20161211-Cibus-49 2016-COP

A incidere positivamente sul valore aggiunto agricolo del terzo trimestre gli esiti positivi della campagna di produzione del mais, la crescita della macellazione del suino e delle consegne del latte vaccino.

Roma - Tra luglio e settembre 2016, il valore aggiunto agricolo ha registrato una crescita del +1% rispetto al corrispondente periodo del 2015.


I dati divulgati il 1° dicembre dall'Istat, indicano una tendenza crescente del settore agricolo che continua a contribuire favorevolmente al trend dell'economia nazionale. Nel terzo trimestre dell'anno, il valore aggiunto conseguito dal settore ha registrato una variazione positiva di un punto percentuale su base annua: il suo livello si attesta su 7,27 miliardi, in aumento di 74 milioni sul livello del corrispondente trimestre 2015 in termini reali.
A incidere positivamente sul valore aggiunto agricolo del trimestre gli esiti della campagna di produzione del frumento duro che secondo le prime stime dell'Istat chiuderà con un raccolto record di 5 milioni di tonnellate, la crescita del settore suinicolo dove si registra un incremento della macellazione nei primi 7 mesi del 2016 (+3,4% su base tendenziale) e quella delle consegne di latte vaccino che - nel terzo trimestre 2016 - fanno registrare un + 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2015.

La crescita dell'economia italiana trova conferma anche negli ultimi risultati sul fronte del mercato del lavoro: i dati Istat relativi al mese di ottobre indicano che il tasso di disoccupazione si attesta all' 11,6% e il dato è particolarmente positivo per la disoccupazione giovanile (36,4%), ai minimi dal 2012.

20161202-Ismea-grafico
(Fonte Ismea 2 dicembre 2016)

Listini di burro stazionari mentre arretrano le creme ma non in modo così consistente come accaduto ai listini del latte spot. Volano le due principali DOP nazionali.

di Virgilio Parma 7 dicembre 2016

LATTE SPOT Crolla il latte spot scremato pastorizzato estero quotato alla borsa di Verona (-11,76%). Molto meno marcata la retrocessione dei listini del latte spot nazionale e del pastorizzato intero estero. Nello specifico il latte nazionale si colloca tra 43,32 e 45,36€/100 litri di latte mentre il latte intero pastorizzato estero con un -2,25% è quotato tra 44,33 e 45,36€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Restano al palo i listini del burro registrato alla borsa di Milano. Crolla invece la crema che, con un -3,23% arretra a 2,40 contro i 2,48 della ottava precedente, seguita a ruota (-4,4%) dalla crema a uso alimentare veronese (2,35-2,40€/kg.). Come era prevedibile, seguendo l'andamento anticipato da Reggio Emilia la scorsa settimana, lo zangolato parmense ha guadagnato qualche centesimo, mentre la borsa reggiana, nella seduta di ieri ha confermato il prezzo all'ingrosso.

Borsa di Milano 05 dicembre: (=)
BURRO CEE: 4,20€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,35€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,25€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,05€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,40€/Kg. (-)
MARGARINA novembre: 1,0 -1,06€/kg (=)

Borsa Verona 05 dicembre: (+):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35-2,40 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 02 dicembre 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,65€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 06 dicembre 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,65 - 2,65 €/kg.

GRANA PADANO Prosegue il periodo favorevole ai listini del Grana Padano. Il 9 mesi di stagionatura ha raggiunto quota 7€/Kg mentre il 15 mesi, recuperando anch'esso 10 centesimi, si colloca all'interno della forbice di prezzo tra 7,70 e 8,30€/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Prosegue il periodo di particolare euforia dei listini del Parmigiano Reggiano. Non si è mai interrotta la serie positiva iniziata luglio 2016.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura: 9,15 - 9,65€/Kg. (+)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura: 10,40 - 10,85€/Kg. (+)

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

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Il 17 e 18 dicembre a Noceto si celebrerà il matrimonio culturale con Pontremoli. In occasione del Christmas Food Wine Festival, cultura e tradizione enogastronomica ricongiungeranno idealmente un territorio, la "Lunezia", dalle profonde radici comuni.

di LGC - Noceto, 06 Dicembre 2016
Sarà la seconda edizione di Christmas Food Wine Festival, in programma per il prossimo 17 e 18 dicembre a Noceto (Parma), a tenere a battesimo il frutto della neo nato sodalizio culturale tra le amministrazioni di Pontremoli e di Noceto.

Antica Cucina per TestaroliAncora "Top Secret" il nome del nascituro, che da indiscrezioni giornalistiche dovrebbe essere un testarolo secco farcito con prosciutto di maiale nero nocetano, e che il Sindaco di Pontremoli, Lucia Baracchini, ha promesso di svelare il giorno dell'evento.
Testimoni saranno, per i testaroli Marco Cavellini, fiduciario di Slow Food, mentre da parte emiliana il noto chef Antonio Di Vita del Ristorante "Parma Rotta".

Un sodalizio, quello tra i comuni di Noceto e Pontremoli, che ha preso avvio per iniziativa del Vicesindaco di Noceto, con delega alle attività produttive, Desolina Bizzi, e immediatamente accolto da Lucia Baracchini decisa a gettare le basi per un protocollo di intesa volto a valorizzare e promuovere i prodotti dei due territori che condividono chiare affinità culturali e identitarie, così come viene rappresentato nell'ormai antico progetto "Lunezia", ancora nei cassetti, dove viene ridisegnata la geografia regionale.

"Le chiare affinità che hanno le nostre terre - ha sottolineato Desolina Bizzi - ci hanno portato a ideare questo evento, con l'intenzione che sia solo quello di apertura di una collaborazione che ne prevederà altri, incardinati sullo stesso filo conduttore." Alla Vice sindaco di Noceto fa eco la prima cittadina di Pontremoli rimarcando come, questo connubio, "si configuri come ponte per unire le nostre realtà territoriali, connotate dalla forte appartenenza identitaria all'appennino e da una comune matrice di tradizioni storiche, culturali ed enogastronomiche sulle quali costruire una sorta di identità allargata tale da aprire entrambe a prospettive di sviluppo".

Le affinità territoriali hanno antiche origini (Pontremoli già era appartenuta al Ducato di Parma e Piacenza) e nella storia più volte si è discusso sulla creazione di una regione Emiliano Lunense, in seguito individuata come Lunezia. Nel 1946, alla vigilia della Costituente, il senatore Giuseppe Micheli propose sul suo giornale La Giovane Montagna, una regione emiliano-lunense comprendente le province della Spezia, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e il circondario di Pontremoli. A rammentare i pilastri che storicamente legano i due territori è stato lo stesso Sindaco di Noceto, Fabio Fecci, il quale ha dichiarato di essere da sempre un accanito sostenitore del progetto regionale.Bizzi-cavallini-IMG 4039"Penso che, attraverso l'enogastronomia e le attività culturali, - conclude il Sindaco di Noceto - possiamo idealmente ricongiungere un territorio, che ètutto da scoprire e, col contributo delle due amministrazioni, sviluppare nuove idee".


Christmas Food Wine Festival in Sintesi
Slow food, show cooking, trucks di street food, cantine vinicole di tutto il nord Italia, contraddistinte da produzioni di elevata qualità, che proporranno i calici in degustazione, per accompagnare ciò che i produttori agricoli e i ristoratori del territorio vorranno proporre.
Cotechino da passeggio accompagnato dallo zabaione, cappelletti, miele, formaggi, salumi, spezie, ortaggi di stagione, birre artigianali , oltre al testarolo da passeggio che sarà abbinato al pesto di basilico con il formaggio DISOLABRUNA dell'Azienda Profi di Ronchini Giuseppe.

20161206-2-IMG 4975Partner della manifestazione GOLA GOLA FESTIVAL
Contribuiranno alla organizzazione la Proloco Noceto, Associazione Incontriamoci in Paese, Consulta dei Giovani di Noceto, che prepareranno i pacchi natalizi.

Programma della manifestazione, nel centro storico:
sabato 17/12 dalle ore 12,00 stand di street food con crepes, pesce fritto, arrosticini e prodotti sardi, torta fritta, salumi, trippa, cappelletti da passeggio, zucca fritta e vin brulè, lambrusco cantine Ceci , birra Dolomiti.

domenica 18/12 dalle ore 9 , oltre agli stand di street food del sabato, apertura degli stand di degustazione, produttori agricoli, trucks di street e slow food, alle ore 11,00 il primo show cooking e l' intervento di Antonio di Vita. Previsto nel pomeriggio alle 15,00 il saluto dei rappresentanti delle amministrazioni comunali di Noceto e Pontremoli , alle 15,30 il secondo show cooking ed a seguire il via alle degustazioni.

20161206Locandina-christmas-noceto

Cambio al vertice dirigenziale tra esperti del settore. A Parma arriva Giorgio Collina mentre Ivan Cremonini va alla guida del Consorzio Agrario dell'Emilia. Il passaggio di consegne si è tenuto nei giorni scorsi, alla presenza dei dipendenti e di Giorgio Grenzi, presidente del Cap.

Parma, 6 dicembre 2016

Il Consorzio Agrario Parma (CAP) ha da poche ore un nuovo direttore. Si tratta del bolognese Giorgio Collina, che prende il posto di Ivan Cremonini, al cui fianco aveva già lungamente operato, nel territorio bolognese e al quale è legato da un'amicizia di vecchia data. Il passaggio di consegne si è tenuto nei giorni scorsi, alla presenza dei dipendenti e di Giorgio Grenzi, presidente del Cap, il quale ha sottolineato le tre doti di Cremonini, che hanno consentito di recupeare e potenziare il Consorzio: professionalità, dedizione, grande onestà e correttezza.
Il curriculum del cinquantasettenne Collina, sposato e con un figlio, lo vede dapprima interprete diretto dell'attività agricola come fattore di una cooperativa bolognese, dal 1980 al 1996. In seguito entra nel Consorzio Agrario di Bologna, per poi diventare, nell'ordine: agente di vendita a Imola, capo area, direttore della società Quality Cid, controllata dal Consorzio bolognese, attraverso la quale conosce mercati esteri, prezzi e segreti degli andamenti dei diversi mercati. Nel 2013 diventa direttore del Consorzio Agrario di Perugia e poi ricopre lo stesso ruolo in Piemonte dove conduce una grande opera di fusione dei Consorzi del Piemonte orientale (Alessandria, Novara e Vercelli), poi approda alla direzione del Piemonte Nord Ovest (Torino, Asti, Cuneo) insieme a parte della Liguria (Imperia, Savona).
Durante il passaggio di consegne, il direttore uscente ha evidenziato di lasciare un Consorzio.
Di fatto Cremonini, arrivato all'inizio del periodo commissariale, ha tracciato il percorso strutturale dell'asset aziendale operativo con cui il Cap si è riappropriato delle proprie funzioni e sfere d'azione nel campo agroalimentare. Nel contempo è riuscito, in collaborazione con il suo staff, nell'impresa di mettere in sicurezza l'occupazione e infondere entusiasmo indispensabile per il presente e il futuro ai dipendenti.

(Fonte: Ufficio Stampa Consorzio Agrario Parma)

Editoriale: Si o No? le due principali DOP prendono il volo. Sempre la solita storia, basta con i ricatti! Cereali e dintorni. Mercati sostanzialmente stabili. Vino: il Testo Unico è legge. Campagna pomodoro 2017, pronta una proposta per il miglioramento della programmazione produttiva. Carne bovina: domanda ancora debole

SOMMARIO Anno 15 - n° 48 04 dicembre 2016
1.1 editoriale Si o No?
2.1 lattiero caseario Le due DOP hanno preso il volo.
3.1 politica-referendum Sempre la solita storia. Basta con i ricatti!
3.2 agricoltura sostenibile La "Bandiera Verde Agricoltura" a una azienda reggiana
4.1 cereali Cereali e dintorni. Mercati sostanzialmente stabili.
6.1 agricoltura Al Cap di Parma un incontro sull'annata agraria
6.2 vino VeronaFiere. Nascono gli Evoo Day
7.1 vino Vino: il Testo Unico è legge
7.2 pomodoro Campagna pomodoro 2017, pronta una proposta per il miglioramento della programmazione produttiva
8.1 carni bovine Carne bovina: domanda ancora debole
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

Cibus-48-4dic16-cop

Il mercato sembra voler trovare una stabilità con il seme a 1000 punti, la farina tra i 310 e 320 dollari la tonnellata, la fase ascensionale ha segnato un freno e non si intravvede la possibilità di discese a breve termine.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 1 dicembre 2016
Il fatto che i paesi produttori di petrolio abbiano trovato un accordo per il momento non influenza il mercato delle materie prime. La variabile più incerta sembra essere quella dei noli.

Nel mercato interno ancora poco da segnalare. Crusche in tenuta ma ormai a fine corsa, il grano segna ancora in positivo, il mais è stazionario ad esclusione del medio termine che ha iniziato a cedere con la merce ai porti sui 177/178 euro. Orzo in leggero aumento.

Proteici nel complesso ben tenuti. Mercoledi le farine di soya quotavano 358 per la 44 e 365 per la proteica 46,50%, mentre sul 2017 hanno registrato 357/367 e per i primi sei mesi del 2018 354/363. Vola il mercato del seme di soya nazionale che ormai sfiora i 400 euro alla tonnellata che potrebbe rappresentare l'apice della curva. I detentori di materiale dovrebbero presto esitare merce sul mercato prima della stagione dei nuovi arrivi dall'estero. In rincaro sensibile la farina di colza, mentre stabile cedente il mercato delle farine di girasole.

Il mercato delle bioenergie è attivo alla ricerca di basi in sostituzione del mais, ma incontra notevoli difficoltà nel trovare soluzioni economicamente valide e reiterabili nel tempo.

Rimane sempre complicato muoversi in questo contesto così fluido, dove i fondi e le loro aspettative la fanno da padrone e si muovono con logiche non convenzionali e non coerenti con i quantitativi mondiali di merce (non c'è deficienza) e a fronte di consumi mondiali ben lontani da posizioni di stress.

Consumi e commerci che, nel contesto nazionale, invece sono tendenzialmente più bassi sia per cambi di abitudini-tendenze sia per il ridimensionamento del patrimonio zootecnico e le crescenti difficoltà che l'agroalimentare italiano sta incontrando.

Indicatori internazionali 1 dicembre 2016


l'Indice dei noli è sceso a 1.204 punti, il petrolio ruota attorno 50$ e l'indice di cambio segna il rafforzamento del dollaro 1,06158.

 

20161110-USDA-9nov16

 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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Campagna pomodoro 2017 - Rabboni: "L'obiettivo è l'equilibrio tra domanda ed offerta, definendo con certezza i reali fabbisogni di materia prima con un accordo volontario tra i soggetti della filiera, maggiore responsabilità e prevedendo penalità per quantità prodotte o acquistate in eccesso"

L'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia ha elaborato una proposta per la filiera per un miglioramento della programmazione produttiva in vista della campagna 2017. Il presidente dell'OI Tiberio Rabboni, su mandato del coordinamento dei soci dell'OI e con il supporto del consulente scientifico professor Gabriele Canali, punta a raggiungere un maggiore equilibrio tra domanda ed offerta e, segnatamente per la campagna 2017, a conseguire una riduzione dei quantitativi e delle superfici rispetto al 2016.

"Abbiamo illustrato – ha spiegato il presidente Rabboni intervenendo al convegno Pomodoro da industria in Spagna e nel Nord Italia organizzato da Syngenta a Piacenza - una prima proposta di lavoro incardinata su una procedura di preventiva e concorde definizione dei reali fabbisogni di materia prima dei trasformatori, su un successivo accordo volontario tra agricoltori, industriali e cooperatori sugli obiettivi condivisi per il 2017 e su di un meccanismo di responsabilizzazione delle singole organizzazioni di produttori e delle singole imprese di trasformazione al raggiungimento degli obiettivi condivisi, il tutto incentrato sulla penalizzazione economica per le quantità prodotte o acquistate in eccesso. In questo ci sarà un ruolo di supporto e di controllo da parte dell'OI".

Fondamentale la tempistica. "Tutto va determinato entro il mese di gennaio – ha aggiunto Rabboni – ossia prima della definizione tra le parti dell'Accordo Quadro e della negoziazione del prezzo. Se tutti i soci dell'interprofessione - cioè organizzazioni di produttori, industrie e cooperative - condivideranno la proposta formulata, la campagna 2017 potrà avviarsi su basi di maggiore certezza e stabilità".
(OI Pomodoro da Industria Nord Italia - 30 novembre 2016)

Domenica, 04 Dicembre 2016 09:40

Vino: il Testo Unico è legge

Martina: tagliamo burocrazia per un settore che vale oltre 14 miliardi di euro. Importante innovazione anche nella tutela del prodotto contro la contraffazione.

Roma 28 novembre 2016)
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che, con l'approvazione definitiva di oggi alla Camera dei Deputati, il Testo unico del vino è legge.

"Il Testo unico del vino - afferma il Ministro Maurizio Martina - è legge. Un risultato al quale abbiamo lavorato molto in questi mesi insieme al Parlamento e che oggi è realtà. Finalmente diamo ai produttori una sola legge di riferimento con 90 articoli che riassume tutta la normativa precedente. Un'operazione di semplificazione che era attesa da anni e che consente di tagliare burocrazia, migliorare il sistema dei controlli, dare informazioni più trasparenti ai consumatori. Col Testo unico possiamo contribuire a rafforzare la crescita di un settore che già oggi vale più di 14 miliardi di euro e con un export che supera i 5,5 miliardi".

"La promessa di approvare il provvedimento entro l'anno è stata mantenuta - sottolinea il Vice Ministro Andrea Olivero - grazie all'impegno dei parlamentari e al confronto costruttivo con tutti gli attori della filiera. Adesso è il momento di sfruttare le disposizioni di rilancio e semplificazione della legge per dare risposte concrete a un mondo produttivo che merita la massima considerazione per i risultati realizzati e la sua forte incidenza nello sviluppo territoriale."

SCHEDA - TESTO UNICO DEL VINO
In particolare la legge si concentra su un'operazione concreta di semplificazione su produzione, commercializzazione, denominazioni di origine, indicazioni geografiche, menzioni tradizionali, etichettatura e presentazione, gestione, controlli e sistema sanzionatorio. Un'unica legge di riferimento per il settore con un impianto chiaro che favorisce i produttori e gli operatori del settore e che porta a uno snellimento burocratico molto importante.
Più certezza del diritto, meno contenziosi e un sistema di controlli migliore per la tutela di un settore chiave per l'agroalimentare italiano.
Spazio all'innovazione con la possibilità di introdurre in etichetta sistemi di informazione al consumatore che sfruttino le nuove tecnologie contribuendo ad aumentare la trasparenza.

Tra le novità apportate dalla riforma è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti eroici o storici al fine di promuovere interventi di ripristino recupero e salvaguardia di quei vigneti che insistono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico o aventi particolare pregio paesaggistico.

Importante innovazione anche nella tutela del prodotto contro la contraffazione.

I controlli sulle imprese del settore vitivinicolo confluiscono nel registro unico dei controlli (RUCI) a prescindere se siano o no imprese agricole.
(Uffcio stampa Mipaaf)

Domenica, 04 Dicembre 2016 09:11

Carne bovina: domanda ancora debole

Ismea, carne bovina: domanda debole ma sempre più orientata al prodotto nazionale. +5,6% le importazioni di bovini da allevamento nei primi 7 mesi del 2016.

Roma, 29 novembre 2016
Nei primi nove mesi del 2016 calo del 4,8% su base annua dei volumi acquistati di carni bovine fresche, corrispondente a un calo del 6,8% della spesa. 
Nello stesso periodo le attività di macellazione nazionale segnano una ripresa e salgono del 3,9% in termini di capi macellati e dell' 1,5% in termini di carne prodotta, con ulteriori stime di crescita a partire da gennaio 2017.

I primi nove mesi del 2016 forniscono alcune indicazioni interessanti sul settore delle carni bovine. Da un lato, evidenziano una flessione su base annua dei consumi domestici. Infatti, secondo i dati rilevati con l'indagine "Consumer Panel" di Ismea-Nielsen, dopo un 2015 chiuso con cali di oltre 6 punti percentuali sia in termini di spesa che di volume, anche il 2016 presenta un cedimento del 4,8% dei volumi di carni bovine fresche acquistate delle famiglie, corrispondente a una contrazione del 6,8% della spesa: si è comprato meno ma anche a minor prezzo.

Di contro, la ripresa delle attività di macellazione nazionale nel periodo che va da gennaio ad agosto 2016, evidenzia una crescita del prodotto italiano nei consumi. Secondo l'indagine mensile Istat, le macellazioni nazionali risultano - su base annua - incrementate del 3,9% in termini di capi macellati e dell' 1,5% in termini di carne prodotta. Ad agosto risultano avviati al macello oltre 1,7 milioni di capi bovini per un peso complessivo superiore a 507 mila tonnellate. La buona disponibilità di carne di bovino adulto nei circuiti nazionali, in presenza di consumi stagnanti, si è tradotta anche in questo primo frangente del 2016 in una riduzione del 4,2% delle importazioni di carni fresche. Nei primi 7 mesi del 2016 si è avuto un ingresso complessivo in Italia di circa 204 mila tonnellate di carni fresche, e di oltre 38 mila tonnellate di carni bovine congelate provenienti da oltre confine.

Significativo in questo senso il dato di importazione di bovini da allevamento che segna nei primi 7 mesi un aumento del 5,6%: la stima dell'offerta interna di vitelloni, che verrà avviata al macello dagli allevamenti nazionali, prevede una crescita già a partire da gennaio 2017.

(Ismea 29 novembre 2016 - in allegato il pdf Ismea completo)

Martedì, 29 Novembre 2016 17:53

Al Cap di Parma un incontro sull'annata agraria

In occasione dell'apertura straordinaria dell'agenzia di città di strada Mercati (Consorzio Agrario) si è tenuto un incontro sull'annata agraria con Romanini e Rainieri.

Parma- 29 novembre 2016 - Una mattinata dedicata al confronto sui temi più attuali dell'agroalimentare del nostro territorio e alla filiera agricola che direttamente interessa il tutto il mondo della produzione.

All'Agenzia di Città di strada Mercati del Consorzio Agrario di Parma, in occasione del week end di apertura straordinaria, si è tenuto un incontro hanno cui ha preso parte numerose autorità e, tra gli altri, l' On. Giuseppe Romanini - componente della Commissione Parlamentare Agricoltura della Camera dei Deputati - il Vicepresidente dell' Assemblea Regionale dell'Emilia Romagna Fabio Rainieri, il consigliere regionale Barbara Lori insieme al padrone di casa il presidente del CAP Giorgio Grenzi.

Presente anche il presidente di Coldiretti Parma Luca Cotti. Oltre all'analisi complessiva dell'annata agraria si è approfondito l'andamento del prezzo del grano e del Parmigiano Reggiano e l'importante riattivazione della filiera della barbabietola da zucchero.

Durante il suo intervento Romanini ha ribadito anche "la volontà dell'esecutivo di arricchire l'attuale Ministero delle Politiche Agricole in Ministero delle Politiche Agricole e Agroalimentare" : un elemento non secondario volto a consolidare il rapporto tra le imprese agricole all' industria alimentare del territorio.

Grenzi, ringraziando i presenti e augurando buone festività, ha sottolineato la ritrovata centralità del ruolo del Consorzio Agrario di Parma nel comparto agricolo locale e ha auspicato che questi incontri nelle agenzie che presidiano tutto il comprensorio CAP possano giovare al miglioramento delle numerose filiere in cui opera il Consorzio.

(Fonte CAP Parma 29 novembre 2016)

All'azienda guastallese Fondo Possioncella assegnato il prestigioso riconoscimento istituito dalla Cia – Agricoltori Italiani

La 14esima edizione del premio Bandiera Verde Agricoltura – istituito dalla CIA Agricoltori Italiani – qualche giorno fa a Roma ha visto premiata (nelle Sezioni Strategiche) un'azienda reggiana, la società agricola Fondo Possioncella dei fratelli Perini, che si trova in via Longarini a Guastalla.

Il premio è stato consegnato nella prestigiosa cornice del Campidoglio a Roma, e rappresenta una "certificazione" del valore di un lavoro volto ad ottenere la massima qualità dall'attività di allevamento e dal legame con il territorio d'origine. "Mettere insieme tradizione e innovazione. Il segreto del successo delle aziende agricole più competitive è in questo mix, che nel 90% dei casi è interpretato in chiave ecosostenibile", afferma la CIA nel motivare il premio.

Giunta alla sua 14esima edizione, Bandiera Verde continua dunque a scoprire le realtà più creative e rappresentative per il settore agricolo. Il premio promosso dalla Cia -Agricoltori Italiani, è stato consegnato a 13 aziende, 6 comuni e 5 associazioni "campioni" della nuova agricoltura italiana.
Assegnati anche 7 riconoscimenti a "sezioni strategiche" e 2 Premi speciali.
Tra i premiati, anche Osvaldo Bevilacqua per la trasmissione "Sereno Variabile".

La motivazione del premio all'azienda guastallese così recita: Il formaggio come un contenitore del territorio e del sapere intelligente, che ha reso unico il grande percorso della cultura agro-alimentare del nostro Paese. Questa, in sintesi, la filosofia portata avanti dai fratelli Perini che hanno raccolto l'eredità di famiglia che, dal 1962, alleva vacche da latte di razza Frisona per la produrre latte di alta qualità, destinato principalmente alla formaggio Parmigiano-Reggiano venduto in azienda e attraverso i moderni canali di distribuzione. Un prodotto di eccellenza che, da secoli, segue sempre la stessa ricetta: il latte di due mungiture, il siero innesto (ovvero i fermenti lattici ottenuti lasciando acidificare il siero della lavorazione del giorno precedente) e caglio di vitello. Una catena che non si può mai interrompere per ottenere risultati eccellenti. In azienda nulla è lasciato al caso ed ogni dettaglio viene curato nei minimi particolari: dalla nascita dei bovini, ad un'alimentazione sana e naturale di tutti gli animali, passando per la loro crescita in spazi idonei e areati fino alla loro età produttiva.

Questo il mix che ha portato l'azienda a conseguire importanti traguardi, come il 4° posto, sui 500 partecipanti, raggiunto dal Parmigiano marchiato "Fondo Possioncella" al concorso Alma nel contesto CIBUS di Parma.

Insomma, ecosostenibilità, tutela del territorio e dei suoi prodotti e diversificazione.

(Fonte CIA Reggio Emilia)

Mercoledì, 30 Novembre 2016 08:34

Le due DOP hanno preso il volo.

Mentre arretra il latte spot, il burro e le creme hanno ripreso a salire e le due DOP, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, incrementano i listini.

di Virgilio, Parma 30 novembre 2016

LATTE SPOT retrocessione per il latte spot. Più marcata la perdita registrata nel latte scremato pastorizzato spot estero che cede il 3,77% attestandosi a quota 25,88-26,91€/100 litri di latte. Il latte crudo spot nazionale si è aggiornato al ribasso 44,33-45,88€/100 litri) cedendo lo 0,57% mentre il latte intero pastorizzato spot estero con una perdita di -1,11% si attesta tra 45,36 e 46,40€/100 litri alla borsa merci di Verona.

BURRO E PANNA Dopo tre settimane di stasi, il burro quotato alla borsa di Milano ha ripreso a salire (+5 centesimi/Kg., così come pure è cresciuta la crema a uso alimentare. Confermato il listino dello zangolato quotato a Parma, seppure già venerdì potrà acquisire altri 5 centesimi per riallinearsi a Reggio Emilia che, nella giornata di ieri, ha toccato quota 2,65€/kg.

Borsa di Milano 28 novembre: (+)
BURRO CEE: 4,20€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,35€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,25€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,05€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,48€/Kg. (+)
MARGARINA novembre: 1,0 -1,06€/kg (=)

Borsa Verona 28 novembre (+):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,45-2,50 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 25 novembre 2016: (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,60€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 29 novembre 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,65 - 2,65 €/kg.

GRANA PADANO Allunga il passo il Grana Padano. Altri 10 centesimi guadagnati alla borsa milanese.
Per la terza settimana consecutiva il "Grana" vede recuperare i listini e nello specifico il 9 mesi di stagionatura si attesta tra 6,80 e 6,90€/Kg mentre il 15 mesi e oltre tocca quota 7,60-8,20€/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Ormai lanciato nel recupero dei listini, il Parmigiano Reggiano, anche in quest'ultima ottava ha registrato un incremento di ulteriori 15 centesimi. Nello specifico il 12 mesi di stagionatura si è attestato tra 9,00 e 9,50€/Kg e il 24 mesi tra 10,35 e 10,80€/kg.

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

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Editoriale: Gli occhi puntati sul nostro referendum. Grana e Parmigiano, trend in crescita. Verlinvest, nel capitale della Mutti Spa. Enologica, degustando il successo. Cereali e dintorni. Parmigiano Reggiano Identity. Ortofrutta, l'UE un mercato ristretto.

SOMMARIO Anno 15 - n° 47 27 novembre 2016
1.1 editoriale Gli occhi puntati sul nostro Referendum
2.1 lattiero caseario Grana e Parmigiano. Trend in crescita.
3.1 imprese Mutti annuncia l'ingresso di Verlinvest nel capitale dell'Azienda
3.2 Vino Degustando enologica
4.1 cereali Cereali e dintorni. Prezzi condizionati dal cambio valutario
5.1 cereali Cereali e dintorni. Prezzi tendenzialmente in salita
6.1 vino Enologica 2016: positivo il bilancio
7.1 Ortofrutta Export, per l'ortofrutta il mercato europeo si è fatto stretto.
8.1 Parmigiano Reggiano Identity. Caseifici e ristoratori a confronto
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Prezzi tendenzialmente in salita. Il dollaro si rafforza e ci si avvicina alla stagione critica dei trasporti. Settimana statunitense più corta per la Festa del Ringraziamento e l'avvio delle "spese natalizie", Black Friday.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 25 novembre 2016
Il mercato da giorni tende alla salita, i motivi sono diversi: dagli acquisti della Cina, spinta dai timori della svalutazione della loro moneta qualora la nuova presidenza Usa dovesse imporre dazi alle merci, al fatto che l'Agenzia Goldman & Sachs ha pronosticato una fase di rialzo delle materie prime, e che i consumi e le esportazioni tengono. Infine sussistono varie turbolenze monetarie e fiscali in essere in sud America dove in un prossimo futuro - gli analisti stimano luglio 2017 - l'areale a soya potrebbe ridursi a favore di altre coltivazioni.

Da ultimo, nella serata di mercoledi, l'ente Usa che regola le produzioni di gasolio ed etanolo da fonti rinnovabili ha aumentato il tetto della possibile produzione, dando così "fuoco" al mercato dell'olio e spingendo quello del seme.
Una settimana più corta negli USA per la festa del Ringraziamento e perciò solo lunedi si potrà valutare la reale portata dei prezzi della farina di soia e del seme.

Nulla di nuovo da segnalare nel mercato domestico. Crusche ancora in aumento, grano in rincaro con spiccata tendenza a crescere ancora. Mais ancora forte, i contratti sul gennaio marzo 2017 quotavano, mercoledi scorso, 185 euro arrivo Brescia e il gennaio-giugno 12017 a 188, la merce sui porti quotava circa a 180 euro. Quotazioni stazionarie per l'orzo seppure cominci a risentire degli effetti rialzisti. In generale i proteici registrano una tendenza al rialzo, mentre continua la crisi logistica sulla merci dall'estero, peraltro peggiorata da un clima di sfiducia degli esportatori esteri verso la penisola.

Attenzione infine all'entrante mese di dicembre che, storicamente, per la logistica ricalca le problematiche di agosto con pochi camion disponibili e prezzi dei trasporti che si surriscaldano.
Il mercato delle bioenergie attivo alla ricerca di basi differenti dal mais, ma in crisi nel trovare soluzioni economicamente valide e reiterabili nel tempo.

Nel complesso gli scenari attuali sono difficilmente interpretabili.

Indicatori internazionali 24 novembre 2016


l'Indice dei noli ha subito un nuovo sensibile rialzo sino a 1.224 punti, il petrolio ruota ancora attorno 48$ e l'indice di cambio segna il rafforzamento del dollaro 1,05449.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Domenica, 27 Novembre 2016 10:10

Enologica 2016: positivo il bilancio

Molto apprezzati i vini delle 8 aziende reggiane che hanno parteciperanno all'evento.  Si è appena conclusa a Bologna l'edizione 2016 di "Enologica". Un'edizione che, sotto la guida per il terzo anno consecutivo di Enoteca Regionale Emilia Romagna, ha confermato il grande interesse da parte di pubblico, operatori e giornalisti.

Circa 5.000 le presenze complessive nell'arco delle tre giornate di svolgimento del Salone all'interno di Palazzo Re Enzo (19, 20, 21 novembre), tra visitatori, operatori del settore Ho.Re.Ca. (soprattutto nella giornata del lunedì, a loro dedicata), giornalisti nazionali e regionali accreditati (oltre 130) e internazionali (20). Molto frequentati anche gli incontri del "Teatro dei Cuochi", i seminari dedicati ai principali vini della regione, che hanno fatto registrare il costante tutto esaurito, e il ristorante che in questa edizione dell'evento è stato potenziato proponendo anche primi piatti, dai tortellini alle tagliatelle.

Molto apprezzati i vini delle 8 aziende reggiane che hanno parteciperanno all'evento: CANTINA ALBINEA CANALI di Canali, CANTINA SOCIALE DI PUIANELLO E COVIOLO di Puianello, CANTINE LOMBARDINI di Novellara, EMILIA WINE di Arceto di Scandiano, LINI ORESTE E FIGLI di Correggio, MEDICI ERMETE & FIGLI di Gaida, VENTURINI BALDINI di Roncolo di Quattro Castella, CANTINA SOCIALE di San Martino in Rio.

«Con molta soddisfazione, anche per gli sforzi che abbiamo intrapreso e per le energie che abbiamo profuso perché tutto fosse perfettamente in linea con le aspettative che abbiamo generato negli anni, anche in questo 2016 possiamo confermare che Enologica è la manifestazione di riferimento del settore vitivinicolo regionale sia per pubblico sia per gli operatori - dicono Pierluigi Sciolette e Ambrogio Manzi, rispettivamente Presidente e Direttore di Enoteca Regionale -. Riteniamo che Enologica, grazie anche al prezioso contributo dei Consorzi di Tutela (Consorzio Vini di Romagna, Consorzio Vini Doc Colli Bolognesi e Consorzio Pignoletto Emilia-Romagna, Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena, Consorzio Tutela Lambrusco di Reggio Emilia, Consorzio Tutela Vini Doc Bosco Eliceo, Consorzio Tutela Vini Doc Colli Piacentini) possa contribuire in maniera determinate a sviluppare sempre più il territorio ed essere uno "strumento" per sensibilizzare ulteriormente gli operatori del settore verso la conoscenza e l'utilizzo dei nostri vini, grazie anche a iniziative come "Carta Canta" che fra ristoratori, enotecari, baristi, gestori di hotel e agriturismo ha premiato 35 nuovi "Ambasciatore dei vini dell'Emilia Romagna».

Simona Caselli, Assessore all'agricoltura della Regione Emilia-Romagna: «Enologica ha una connotazione fortemente culturale che come Regione vogliamo continuare a promuovere e valorizzare. C'è un legame vivo fra territorio, produttori di vino e di cibo e ristorazione che qui si incontrano in maniera costruttiva. Serve conoscenza dei passi avanti che il nostro vino ha fatto. Abbiamo ottime produzioni variegate ed eterogenee ed Enologica ne fotografa ogni anno lo stato dell'arte».

Giorgio Melandri, curatore dell'evento: «È una stagione nuova quella dell'Emilia Romagna, che riscopre i valori territoriali del vino e chiude l'epoca del gusto internazionale a tutti i costi. A questo si aggiunge il valore del racconto dell'identità che la piattaforma di contenuti di Enologica mette a disposizione dei giornalisti italiani e stranieri. C'è un senso di comunità in tutto questo, l'idea che piccoli e grandi debbano viaggiare insieme, condividendo i valori profondi di una filiera straordinaria. Noi lavoriamo per questo, per dare al prodotto vino la profondità della nostra cultura, quelli della tradizione popolare (quest'anno con le maschere del Teatro dei Burattini), della lingua, della nostra storia».

Anche a Enologica 2016 è stata promossa la APP "Via Emilia Wine and Food" realizzata dalla Regione Emilia-Romagna, in sinergia con APT Servizi e in stretta collaborazione con Enoteca Regionale.
www.enologica.org  Facebook: Enologica con #enologica2016

(Fonte enoteca regionale 22 novembre 2016)

Nel corso di un seminario sull'export ortofrutticolo svoltosi a Bolzano in occasione di Interpoma, le organizzazioni cooperative di sei Paesi produttori hanno sottoscritto una piattaforma di richieste alla Commissione Europea per ribadire l'importanza del ruolo politico dell'UE per prevenire ingiustificate forme di protezionismo

Bolzano, 25 novembre 2016 – L'export del settore ortofrutticolo è cresciuto del 100% negli ultimi 10 anni, raggiungendo 6 milioni di tonnellate, ma resta ancora troppo legato al mercato interno, ormai saturo, con consumi stabili o in discesa. Si stima, di contro, che il 95% di potenziali nuovi consumatori si trovi al di fuori dei confini dell'UE.

Di qui la necessità per i produttori ortofrutticoli europei di conquistare nuovi mercati di sbocco, necessità resa ancora più impellente dopo il blocco delle esportazioni in Russia (dove si concentrava il 40% di tutte le esportazioni europee). La continua ricerca di nuovi mercati su cui approdare resta tuttavia in alcuni casi difficile.

Sono state queste le tematiche discusse nel corso della tavola rotonda promossa da Assomela e Alleanza delle Cooperative agroalimentari sull'export dei prodotti ortofrutticoli, svoltasi oggi a Bolzano nell'ambito della decima edizione della fiera Interpoma, alla quale hanno preso parte i rappresentanti del mondo cooperativo di Italia, Spagna, Francia, Belgio, Olanda e Polonia.

I produttori ortofrutticoli europei hanno chiesto all'Europa di aiutarli a diversificare ed allargare il portafoglio di possibili destinazioni per i loro prodotti, sostenendo una politica volta ad aprire nuovi mercati di sbocco per le produzioni.

"Sono ancora troppi infatti - ha spiegato il coordinatore del settore ortofrutticolo dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Davide Vernocchi – i problemi che il settore ortofrutticolo si trova ad affrontare per ottenere nuovi sbocchi commerciali. Gli operatori europei – ha continuato Vernocchi - fronteggiano quotidianamente una serie di ostacoli, la maggior parte delle volte creati ad hoc dai Paesi importatori, soprattutto in materia fitosanitaria, che richiedono lunghe ed estenuanti trattative. Emblematico il caso delle susine, che per un mero cavillo burocratico creatosi in Brasile relativo alla traduzione della tipologia di prodotto da importare, attualmente non riusciamo più a commercializzare nel Paese".

Se guardiamo alla sola Italia, il 20% della produzione ortofrutticola viene esportata nei Paesi Extra Ue (744.000 tonnellate nel 2015, su un totale di oltre 3 milioni di volumi esportati). Ciò mentre restano attualmente da discutere e definire una quindicina di accordi bilaterali con altrettanti Paesi extra-Ue.

I rappresentanti delle organizzazioni di Belgio, Francia, Italia, Olanda, Polonia e Spagna hanno discusso durante il workshop, illustrando diverse casistiche, le difficoltà che si incontrano a trovare nuovi mercati ed hanno dimostrato come il sostegno agli operatori, sia da parte dei singoli Stati che da parte delle autorità europee, resti di fondamentale importanza. È necessario che l'UE, come unica entità, riesca a garantire maggiore reciprocità, impegnandosi a superare la logica secondo la quale gli stati membri "import as one, export as 28". Una maggiore conoscenza e trasparenza sulle condizioni di accesso al mercato in diversi Paesi e sui protocolli in corso eviterebbe ingiustificate differenze nelle condizioni di accesso offerte a ciascuno Stato membro per ogni singolo prodotto.

Al termine del confronto, le sigle dei sei Paesi produttori hanno sottoscritto una piattaforma di richieste alla Commissione Ue in cui hanno ribadito quanto sia fondamentale il ruolo politico dell'UE per prevenire ingiustificate forme di protezionismo in fase di negoziazione. A Commissione e Parlamento hanno richiesto di rafforzare l'impegno per rendere più accessibili i mercati lontani (lavorando per ridurre la durata dei negoziati e armonizzando i requisiti fitosanitari) e di intensificare anche una politica di promozione e di marca per aumentare l'export e migliorare la competitività di un intero settore che fa della qualità, della salubrità e della sostenibilità del prodotto elementi irrinunciabili.

Il presidente di Assomela, Ennio Magnani, dopo aver ricordato come per le mele italiane non sia stata aperta alcuna nuova porta dopo l'embargo in Russia, ha sottolineato "l'impegno crescente di Assomela per arrivare nel più breve tempo possibile ad avere condizioni di accesso a nuovi Paesi in forte crescita, con importanti potenzialità per i produttori europei ed italiani".

Il coordinatore del gruppo S&D della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, ha sottolineato come "il Parlamento europeo segua con molta attenzione gli accordi di scambio dell'Ue con i vari Paesi terzi dai quali spera potranno aprirsi nuove opportunità per i produttori europei". Più in generale De Castro, nel suo ruolo di relatore della riforma di metà percorso della Pac, ha auspicato che vengano introdotte novità che rafforzino la competitività del settore ortofrutta.

L'evento ha visto la partecipazione dell'europarlamentare Herbert Dorfmann, di Raimondo Serra, dell'Unità relazioni bilaterali internazionali della DG Agri, di Philippe Appeltans, nuovo presidente del gruppo "Ortofrutticoli" del Copa-Cogeca, di rappresentanti del Ministero delle Politiche Agricole e di quello dello sviluppo economico, nonché di ICE.

20161125-ortofrutta

Dieci caseifici e tanti operatori specializzati alla scoperta delle diverse tipologie e stagionature del prodotto. L'evento a Milano il 28 novembre all'interno dell'evento di Witaly: Cooking For Art Milano 2016 (Spazio W37).

Reggio Emilia, 25 novembre 2016

I professionisti della ristorazione incontrano i caseifici del Parmigiano Reggiano per scoprire, insieme, come le diverse tipologie, stagionature e caratteristiche del prodotto possano abbinarsi al meglio a piatti della tradizione e alle più innovative offerte che la ristorazione di qualità può offrire ai consumatori.

E' questo il senso della Parmigiano Reggiano Identity, l'evento che il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha organizzato per il 28 novembre a Milano allo Spazio W37 dalle 10,00 alle 18,00 all'interno dell'evento di Witaly: Cooking For Art Milano 2016 (Spazio W37).
Un'iniziativa già realizzata con successo del febbraio scorso, che punta a far sì che i professionisti della ristorazione (cuochi, ristoratori, pizzaioli, enotecari) e della distribuzione di qualità (gastronomie, delicatessen, gourmandises) possano avere incontri diretti con i produttori per conoscere le diverse realtà dei caseifici e, grazie alle previste degustazioni, poter scegliere in modo più consapevole il Parmigiano Reggiano più adatto alle proprie esigenze e a quelle del proprio locale e di ogni specifica attività. 
La giornata milanese metterà in contatto 10 caseifici – rappresentativi dei vari territori della zona di origine e delle differenti declinazioni produttive del Parmigiano Reggiano, delle sue biodiversità, delle diverse razze bovine – con decine di utilizzatori qualificati, con i quali potranno essere stabiliti rapporti e collaborazioni commerciali dirette.

"L'iniziativa - spiega il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Riccardo Deserti - si inserisce in un contesto che vede molti caseifici proiettati ad una più incisiva valorizzazione della propria marca aziendale a fianco della denominazione collettiva e, contestualmente, registra un crescente apprezzamento dei consumatori verso tipologie particolari e distintive quali le produzioni di montagna e collina, di vacche brune, di vacche rosse, di vacche bianche, quelle ottenute secondo le procedure dell'agricoltura biologica o con la certificazione kosher". "Un processo questo della valorizzazione dei caseifici agli occhi dei consumatori – conclude il direttore Deserti – che è iniziato da tempo, che il Consorzio vuole favorire e che ha avuto recentemente un passaggio importante con la pubblicazione della Guida Slow Food ai caseifici del Parmigiano Reggiano".

La Parmigiano Reggiano Identity offre proprio la possibilità di conoscere tutte queste diverse declinazioni e queste particolarità al mondo dei professionisti che utilizza il Parmigiano Reggiano, che possono così scegliere il prodotto più adatto alle esigenze individuali e legarsi ai caseifici anche sulla base del loro patrimonio di tradizioni, localizzazioni e storie.
L'evento è inserito all'interno di "Cooking For Art" (il concorso che premia il miglior chef e pizzaiolo emergente d'Italia) organizzato da Luigi Cremona e Lorenza Vitali (giornalisti) nello stesso luogo dal 26 al 28 novembre (Spazio W37, Via Giacomo Watt 37, Milano).

locandina parmigiano reggiano identity

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Parmigiano Reggiano)

Mercoledì, 23 Novembre 2016 12:40

Degustando Enologica 2016

Appena conclusa l'edizione di Enologica per il 2016 e si contano le presenze che sono state 5.000 e dove grazie al lavoro di ENOTECA REGIONALE EMILIA ROMAGNA e delle Cantine presenti, si è potuto mostrare all'Italia tutta la grande qualità di Regione Emilia Romagna.

Bologna, 23 Novembre 2016

di L'Equilibrista

Il mio tour parte e tocca diversi produttori, mosso da curiosità e conoscenza delle zone e dal packaging inconfondibile di alcuni di loro che uniscono qualità a leve di marketing che ad oggi sono fondamentali per la buona riuscita di una bella bottiglia.

Degno di nota, ma ci ha abituato ormai, è Cantina Merlotta con il suo Albana 2015 Fondatori, che si è distinto per equilibrio, persistenza e coerenza fra profumi al naso e gusto, cosa fondamentale per questi bianchi di struttura che devono confermare sempre quanto di bello fanno vedere e quanto di buono possono offrire al palato. Proseguo il mio viaggio sui bianchi e mi butto a capo fitto su Monticino Rosso perchè Codronchio va fatto sentire anche ai miei ospiti di Roma che non possono trovare una cosa simile nella Capitale.

Le sopracciglia si inarcano per lo stupore, gli sguardi si fanno complici e il gusto ha già decretato che fra le annate in degustazione, la 2014 e la 2013 è soprattutto la 2010 a dimostrarsi l'annata migliore delle tre tanto da valorizzare al meglio questo Albana forgiato da vendemmia tardiva e sapiente gestione della botritys che regala equilibrio senza pari e sentori di nespole, mandorle, nocciole e arance candite che si trovano al palato in modo strutturato e avvolgente con un finale lineare ed elegante mai esagerato.

Tocco di sfuggita la cantina Quinto Passo forse perchè voglio godere ancora del sentore amandorlato, della sua struttura e del ricco bouchet che mi regala questo metodo classico e quindi decido di degustare il Rosè cento per cento Sorbara che trovo bello persistente in bocca e avvolgente come speravo, ma mi faccio coccolare ancora dalla Cuvee paradiso perchè la sua fragranza di frutto croccante mi mancava ed ora poso proseguire con il sorriso. Tanto dove andrò ora il sorriso non serve perchè già Lui mi accoglie con la bocca spalancata di gusto e contentezza perchè sa di avere un grande prodotto e di non temere niente...parliamo di Podere Morini e dei magnifici Augusto e Nonno Rico Sangiovese di Romagna. L'Augusto viene prodotto da uve autoctone Longanesi, vitigno presente solo nel vicinato tanto da poter essere paragonato ad un cru per la sua limitata produzione e con una qualità eccellente, grande corpo e profumo, vino da accompagnare a carmi della zona e succulente preparazioni che lo portano a livello di eccellenza su molte guide internazionali. Nonno Rico è il sangiovese che avevo in mente quando vedevo da bambino queste terre di sole e gente per bene, infatti è genuino e ricco, persistente mai ruvido ma non ruffiano, sincero e centrale in bocca, profondo e dal profumo di fiori e frutta che restano in vivi a lungo.

Lascio che il labbro si distenda dopo averlo tenuto all'insù pensando alla qualità di questo prodotto e mi faccio largo per vedere qualcosa di nuovo e decido che sia ora di degustare una cantina che mi incuriosisce. Tenuta Saiano e fra le tante cose che sento mi colpiscono molto il Saiano Rubicone IGT per la sua eleganza e pulizia in bocca. Qui non c'è più il bonario sorriso romagnolo ma c'è uno stile elegante e molto fine, dal tannino integrato nel vino con un frutto ben calibrato in bocca ed una alcolicità adeguata alla sua vivida persistenza. Questo vino presenta la sua voglia di essere diverso da solito e porta con se uno stile d'oltralpe quasi da farlo sembrare un cugino in visita in Romagna. Pensando di avere capito l'impostazione della cantina, ne sono poi del tutto convinto quando sento l'ultimo prodotto di giornata, ovvero il loro Vermouth che sia nella versione Clementino che Demos esibisce tutta la forza dell'infusione di aromi e di sapori che ritornano con gradevole grazia e presenza e si ritrovano arancio e scorze essiccate, dolci frutti di chinotto, ginger e canditi freschi.

L'evento che da sempre vede Bologna ospitare Enologica e fare da capitale della degustazione Emiliano Romagnola, è stata capace di radunare sotto la guida di Enoteca Regionale Emilia Romagna, cantine di grande pregio che nei tre giorni di lavori (19, 20, 21 Novembre) hanno portato lustro alla viticoltura emiliano romagnola nella splendida cornice storica di Palazzo Re Enzo proprio a fianco dei recenti restauri del celeberrimo Nettuno nella omonima Piazza.

Pierluigi Sciolette - Presidente ed Ambrogio Manzi - direttore di Enoteca regionale, hanno dimostrato la centralità di Enologica come punto di riferimento per appassionati ed operatori del settore nell'ambito della enologia regionale e che ha portato valore sia alla manifestazione che al personale intervenuto così numeroso quest'anno. Con essa cambiano anche gli strumento di diffusione nella degustazione e quindi via libera alla nuova applicazione "Via Emilia wine and food" con la quale si può scoprire l'Emilia Romagna attraverso otto pulsanti di navigazione che guidano l'enogastronauta verso enogastronomia, patrimonio artistico e culturale, territorio, attrazioni ed eventi collegati alle città della Via Emilia.

La mia e la nostra fortuna credo sia sempre il palato, indiscusso ed esigente decisore del gusto e della qualità dei vini tanto da scansare via qualsiasi marchingenio elettronico dando invece spazio alle papille ed alla fine percezione delle persone. La tecnologia resta fondamentale per aiutare e veicolare ma il gusto e la conoscenza restano patrimonio comune e vero elemento di distinzione.

Mercoledì, 23 Novembre 2016 08:55

Verlinvest entra nel capitale della Mutti

Parma – Mutti, leader italiano nella lavorazione del pomodoro con una quota di mercato di circa il 31%, annuncia l'ingresso di Verlinvest, investitore internazionale nel settore del largo consumo, nel capitale dell'azienda con una partecipazione del 24,5%.

L'Azienda negli ultimi anni ha registrato una forte crescita nei mercati internazionali, generando circa il 30% del fatturato all'estero e può vantare oggi una posizione da leader in diversi Paesi, fra cui Francia, Scandinavia e Australia. Mutti investirà nel rafforzamento del team internazionale e della brand awareness, nello sviluppo di nuovi prodotti a base di pomodoro e nell'incremento della capacità produttiva in Italia.

Verlinvest, grazie al suo network globale e alla consolidata esperienza nel settore dei beni al consumo in Europa, USA e Asia, potrà fungere da catalizzatore dell'espansione del brand Mutti. Entrambi i partner si impegneranno per introdurre innovazioni nella categoria fortemente standardizzata delle conserve di pomodoro, facendo leva sui valori chiave di Mutti: qualità, gusto e tradizione italiana.
Con il contributo dell'expertise di Verlinvest, Mutti mira a tutelare e a sviluppare la distintiva cultura legata al territorio di Parma, espandendosi sui mercati internazionali.

"Ammiriamo i successi di Mutti, la sua lunga tradizione e le competenze nel settore dei prodotti a base di pomodoro" - ha commentato Frédéric de Mévius, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Verlinvest. "Siamo davvero entusiasti di collaborare con Francesco Mutti, per trasformare l'Azienda in un leader globale nel settore della lavorazione del pomodoro".

"Il nostro obiettivo a lungo termine è realizzare a livello internazionale ciò che siamo riusciti a costruire con successo in Italia: leadership del brand, riconoscimento della qualità e innovazione. In Verlinvest abbiamo trovato un partner che condivide i nostri valori e la nostra ambizione globale. Insieme, forniremo i migliori pomodori italiani ai consumatori di tutto il mondo". – ha dichiarato Francesco Mutti, Ammistratore Delegato di Mutti SpA.

VERLINVEST
Attiva dal 1995, Verlinvest è una holding di investimento privata con uffici a Bruxelles, New York e Singapore. La società si concentra sulle opportunità di crescita nell'area dei beni al consumo. La mission di Verlinvest è permettere ai leader commerciali di diventare brand globali. Verlinvest si pone come partner a lungo termine con un approccio collaborativo, per supportare gli imprenditori nell'accelerazione della crescita nei canali di distribuzione e nelle aree geografiche.
Attualmente, Verlinvest gestisce globalmente asset per oltre €1,5 miiardi, principalmente nei settori F&B, retail, alberghiero, e-commerce e marketing digitale.

MUTTI SpA
Mutti è il brand leader in Italia nella lavorazione del pomodoro, con una quota di mercato del 31%, realizzando polpa di pomodoro, passata e concentrato. Fondata nel 1889 da Marcellino Mutti, l'azienda è ancora oggi a conduzione familiare sotto la guida di Francesco Mutti. Grazie a lui, l'azienda ha fortemente incrementato il fatturato, passando da 10 a 250 milioni di euro, di cui il 30% è composto dalle vendite internazionali. Il brand Mutti rappresenta valori come: esclusività, qualità e gusto superiori, genuinità, tradizione di lunga data e attenzione ai coltivatori.
(Parma, 18 novembre 2016)

Mercoledì, 23 Novembre 2016 08:33

Grana e Parmigiano. Trend in crescita.

Una settimana contraddistinta da un nuovo balzo in avanti del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano. Burro in fase stazionaria mentre la panna resta col segno positivo.

di Virgilio Parma 23 novembre 2016

LATTE SPOT La 47esima settimana si è aperta con un leggero rimbalzo del latte crudo spot nazionale che a Verona mantiene inalterato il prezzo minimo (44,33/100 litri latte) mentre la quotazione massima si aggiorna a 46,40€/100 litri di latte (+1,10€). Invariati i listini esteri.

BURRO E PANNA Terza settimana di stop per i listini del burro. In crescita invece sia la crema sia la panna a uso alimentare quotate rispettivamente alla borsa merci di Milano e di Verona.

Borsa di Milano 21 novembre: (=)
BURRO CEE: 4,15€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,30€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,20€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,00€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,44€/Kg. (+)
MARGARINA ottobre: 1,0 -1,06€/kg (=)

Borsa Verona 21 novembre (+):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,40-2,45 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 18 novembre 2016: (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,60€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 22 novembre 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,60 - 2,60 €/kg.

GRANA PADANO Sembra che il Grana Padano abbia ripreso a salire. Altri 5 centesimi guadagnati dai listini milanesi. In particolare il Grana Padano di 9 mesi quotato a Milano si è collocato tra 6,70 e 6,80 €/kg. Tra 7,50 e 8,10€/kg. il range di prezzo all'ingrosso per il 15 mesi di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Inarrestabile la crescita del Parmigiano Reggiano. Anche la 46esima settimana si conclusa con un ulteriore salto di 10 centesimi sul prezzo all'ingrosso. Il 12 mesi di stagionatura quotato alla borsa comprensoriale di Parma è stato quotato tra 8,85 e 9,35€/kg. e il 24 mesi tra 10,20 e 10,65€/kg.

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

screenshot 

 

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Una riflessione approfondita sulle Indicazioni Geografiche. Tavola rotonda e presentazione del volume Diritti di proprietà intellettuale per le Indicazioni Geografiche: cosa è in gioco nel TTIP? Opera di professori e ricercatori universitari parmensi. Domani, 23 novembre, alle ore 18 presso la Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi in vicolo delle Asse.

Parma, 22 novembre 2016

Diritti di proprietà intellettuale per le Indicazioni Geografiche: cosa è in gioco nel TTIP? Questa è il titolo in italiano di un testo – il titolo originale è in inglese: Intellectual property rights for Geographical Indications: what is at stake in the TTIP? – opera di professori e ricercatori universitari dell'ateneo parmense – Filippo Arfini, Maria Cecilia Mancini, Mario Veneziani e Michele Donati – che verrà presentato domani sera, 23 novembre, alle ore 18, a Parma, presso la Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi, in vicolo delle Asse (traversa di borgo Parmigianino) nel corso di una tavola rotonda che vedrà l'apporto di diversi contributi. Infatti alla tavola rotonda parteciperanno Filippo Arfini, professore dell'Università di Parma e capofila degli autori del testo, Vincenzo Carrozzino, del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e in rappresentanza dei consorzi locali interverranno Simone Calzi (Prosciutto di Parma), Giorgio Bocedi (Parmigiano Reggiano) e Federico De Simoni (Aceto Balsamico di Modena). Moderatore sarà Domenico Dentoni, dell'Università di Wageningen (Olanda).

L'incontro ha il patrocinio della Fondazione Bizzozzero.
 Significativo è che proprio nell'università di Parma nasca una riflessione così approfondita sulle Indicazioni Geografiche. Il volume è infatti la raccolta rielaborata degli atti di un convegno che si è tenuto nel maggio del 2016 che ha visto la partecipazione di studiosi e ricercatori convocati da tutto il mondo per dibattere su una domanda che sta a cuore a gran parte dei produttori delle eccellenze del nostro territorio: quali strumenti giuridici per proteggere sui mercati mondiali al meglio i prodotti di origine e le denominazioni, i marchi e i loghi? E quali le conseguenze per le implicazioni commerciali, per l'identificazione e la protezione della qualità e del consumatore e per lo sviluppo territoriale delle Indicazioni Geografiche?E soprattutto, come inserire l'uso dei vari strumenti legislativi di protezione nella prospettiva degli accordi di partenariato che sono stati realizzati (CETA tra UE e Canada) e soprattutto che erano all'orizzonte (TTIP tra UE e Usa)?

La riflessione appare di grande attualità, non solo per i temi approfonditi ma soprattutto dalle recenti perplessità emerse a livello europeo, sollevate dalla Francia, e dalle affermazioni del futuro presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha affermato di voler aumentare la protezione economica dei prodotti Usa.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano)

Il mercato non mostra ancora segni di una tendenza certa e il rafforzamento del Dollaro sull'Euro spinge in alto i prezzi delle merci.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 21 novembre 2016
Venerdì scorso la farina di soya registrava: 350/359 euro partenza sino a dicembre, 354/363 euro da gennaio a dicembre 2017, 353/362 euro sui primi sei mesi del 2018. Molto probabilmente da oggi verranno registrati altri incrementi.

Difficile ipotizzare la farina di soya, resa in azienda, sotto i 350 euro arrivo, più facile immaginare la comparsa del 4 come prima cifra. Comunque è ben difficile fare delle previsioni considerando anche le incertezze delle produzioni sud americane e ai risvolti che potrebbero delinearsi con la nuova presidenza statunitense (dazi e politiche valutarie). Situazione leggermente diversa per i cereali dove molti giochi sono ancora da fare.

In generale, il mercato sarebbe sufficientemente stabile, l'unica variabile sta nel cambio valutario Euro Dollaro.
Tra l'altro, a livello mondiale, sembrerebbero non esserci particolari problemi per semine, raccolti stock, ma anche i consumi tengono e perciò sono ridotti i margini disponibile per operazioni di ribasso.

Nulla di nuovo da segnalare riguardo al mercato domestico. Crusche in aumento, grano in rincaro, mais in tenuta, orzo fermo, cereali minori poco liquidi, proteici in rialzo. Prosegue il periodo di crisi sulla logistica.

Il mercato delle bioenergie è attivo alla ricerca di basi differenti dal mais, ma in crisi nel trovare soluzioni economicamente valide e procrastinabili nel tempo.

Indicatori internazionali 21 novembre 2016


l'Indice dei noli ha subito un nuovo sensibile rialzo sino a 1.1257 punti, il petrolio ruota ancora attorno 46$ e l'indice di cambio segna il rafforzamento del dollaro 1,060270.

 

20161110-USDA-9nov16

 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Food Valley negli Usa. Collaborazione con la FDA americana sulla sicurezza alimentare, export e attrattività Emilia-Romagna nell'incontro con gli investitori. Bonaccini: "Facendo rete siamo in grado di competere in tutti i mercati internazionali"

Nella missione della Regione negli Stati Uniti nell'ambito della settimana della cucina italiana nel mondo, gli incontri del presidente della Giunta alla Food and Drug Administration e all'ICE, Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. "I nostri obiettivi crescita, sviluppo e occupazione"

Bologna – Sicurezza alimentare, protezione di marchi che rappresentano l'eccellenza enogastronomica emiliano-romagnola nel mondo, ma anche export e attrattività, per aumentare gli investimenti di aziende americane in Emilia-Romagna, dove già grandi Gruppi, da Philips Morris a Youx, hanno deciso fare impresa. Il tutto con obiettivi primari che sono crescita, sviluppo e occupazione.

Nella missione della Regione negli Stati Uniti – dove dal 16 al 20 novembre New York celebra i prodotti Dop e Igp regionali (44, record in Europa) nell'ambito della prima settimana della cucina italiana nel mondo – il presidente della Giunta, Stefano Bonaccini, mette le basi per una più stretta collaborazione con la Food and Drug Administration, l'Agenzia alimentare americana, sul fronte della food security, e incontra investitori istituzionali all'ICE – Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, nella sede di New York, ascoltandoli, raccogliendo le loro esigenze e spiegando le opportunità d'impresa in Emilia-Romagna.

"Abbiamo deciso di essere qui a New York perché gli Stati Uniti sono il nostro mercato più importante extraeuropeo- ha spiegato Bonaccini agli investitori americani all'ICE-. Nel 2015 il nostro export ha raggiunto complessivamente i 55,3 miliardi di euro e nel 2016 supereremo i 56. L'agroalimentare vale circa 6 miliardi e le esportazioni dell'agrofood verso gli Usa nei primi sei mesi di quest'anno sono aumentate dell'8,9%. Stiamo puntando con decisione sull'internazionalizzazione, piccolo è bello ma auspichiamo nuove aggregazioni, le nostre imprese devono poter competere sul mercato globale e noi siamo al loro fianco. Contemporaneamente- ha proseguito il presidente della Regione- stiamo investendo moltissimo sull'attrattività, con successo: siamo la sesta regione europea su questo fronte e grazie alla nostra legge regionale sull'attrazione di investimenti in Emilia-Romagna ben 16 imprese e grandi gruppi investiranno 600 milioni di euro nel nostro territorio, per oltre 1.500 nuovi posti di lavoro. E' ormai chiaro, lo dicono i risultati, che fare rete fra istituzioni, imprese, sindacati, università e associazioni rende il sistema Emilia-Romagna in grado di competere su tutti i mercati, quello europeo e quelli internazionali".

Bonaccini ha quindi sottolineato come investire in Emilia-Romagna trovi condizioni favorevoli, grazie alle infrastrutture esistenti, alle peculiarità dei territori, al know how dei tecnici e della manodopera specializzata e ai saperi diffusi, al lavoro fatto sui fattori di attrattività economica con una Legge regionale (la n. 14 del 2014) che valorizza logistica, ricerca e sviluppo, innovazione, università, tecnopoli, start-up, hi-tech, sanità e solidarietà, tutti elementi oggetto di politiche regionali ad hoc. E ancora, a tre brand turistico-imprenditoriali come Motor Valley, Food Valley e Wellness Valley, e una quarta in cantiere come Fashion Valley, e a cluster produttivi molto internazionalizzati: automotive, biomedicale, packaging, food, meccanica e automazione industriale e logistica.

Il presidente ha infine annunciato agli investitori che il prossimo anno in collaborazione con ICE si farà una sessione di lavoro con ERVET, la società regionale per la valorizzazione economica del territorio, che verrà negli Stati Uniti ad approfondire ulteriormente le modalità per investire in Emilia-Romagna.

Ma il faccia a faccia all'ICE, cui ha partecipato anche l'assessore all'Agricoltura, Simona Caselli, è servito anche per ascoltare le esigenze degli investitori, che hanno portato all'attenzione del presidente della Regione gli aspetti della loro quotidianità. Molta concretezza, dunque, a partire dal fatto che i prodotti per il mercato americano devono essere di grande qualità e passare per canali di vendita validi e riconosciuti, oltre al fatto in realtà esistono cinquanta mercati in uno: è importante selezionare gli Stati in cui esportare, capire la loro legislazione, non vale la pena forzare le cose e volere arrivare in tutto il mercato americano.

Maurizio Forte, direttore ICE New York e coordinatore uffici ICE Rete USA, ha illustrato il potenziale dei vari mercati negli Stati Uniti, ricordando come i prodotti italiani vadano effettivamente molto bene. Una ricerca fatta dall'ICE, ha poi spiegato, rivela che occorre rendere facili da trovare i prodotti italiani, da qui la strategia di promozione agroalimentare italiana negli Usa, con accordi con la grande distribuzione, fiere, campagne sui media, e-commerce e attività di incoming in Italia. Previsti anche educational per i consumatori, per distinguere i prodotti e far scegliere la qualità: "Buy authentic Italian, get more", questo lo slogan della campagna.

Sicurezza alimentare
Sul fronte della sicurezza alimentare, l'Emilia-Romagna chiama e la Food and Drug Administration (Fda), l'Agenzia americana per gli alimenti, risponde. A Washington il presidente Bonaccini ha incontrato Donald Prater, Acting assistant commissioner for Food Safety Integration (FDA), col quale si è confrontato sui temi della sicurezza e dell'educazione alimentare, della sostenibilità dei processi produttivi nell'agroalimentare e della tutela del Made in Italy, di cui le eccellenze enogastronomiche emiliano-romagnole rappresentano una parte importantissima.

"E' strategico rafforzare il rapporto con gli Stati Uniti, per rilanciare il 'sistema Italia' attraverso una collaborazione tra gli enti di ricerca, le imprese, le fiere e i diversi attori del settore agroalimentare, e lo è per l'Emilia-Romagna, per l'importanza e la ricchezza del suo comparto agroalimentare. Non a caso- ha spiegato Bonaccini- come Regione abbiamo lanciato il World Food Research and Innovation Forum, la piattaforma internazionale sull'alimentazione che punta ad aggregare le migliori esperienze internazionali nel campo della ricerca e della sicurezza alimentare, una nuova metodologia di relazioni e di cooperazione tra governi, istituzioni, imprese, associazioni e mondo della ricerca per contribuire alla definizione di strategie del settore dell'alimentazione: ho invitato formalmente la FDA a prendere parte alla Strategic international platform del World Food Forum, ringraziandola peraltro per il contributo dato inizialmente all'avvio della piattaforma".

Il presidente della Regione ha poi proposto una intesa alla FDA sul tema della food security nell'ambito dell'accordo della Regione Emilia-Romagna con la regione cinese del Guandong, così come importante è stato il protocollo siglato l'anno scorso dalla Regione Emilia-Romagna con lo Stato della California sui cambiamenti climatici e per la riduzione dei gas climalteranti, con impegno rispetto alla sostenibilità ambientale dei processi produttivi nell'agroalimentare.
Prater ha quindi illustrato i nuovi provvedimenti legislativi della FDA, a partire dai contenuti del Food safety modernization act, che entrerà in vigore negli Stati Uniti nel corso del 2017. Infine, ha ricordato la collaborazione con molti governi esteri e in questo ambito ha apprezzato le informazioni arrivate dalla Regione Emilia-Romagna, auspicando una ulteriore collaborazione.

(Nelle foto in allegato, immagini degli incontri alla FDA e all'ICE. Nella prima, il presidente Bonaccini con Donald Prater, nella seconda con Maurizio Forte e l'assessore Simona Caselli)

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Domenica, 20 Novembre 2016 09:55

EIMA International: il trionfo della meccanica

Si chiude con la cifra record di 285 mila visitatori la grande kermesse della meccanica agricola, che ha richiamato alla fiera di Bologna operatori da 140 Paesi. Numerosissimi gli incontri d'affari, ma in crescita anche l'interesse mediatico e social per un evento che rappresenta, in assoluto, una delle più grandi "feste" dell'agricoltura e della terra.

Un successo al di là di ogni previsione quello di EIMA International, la rassegna della meccanica agricola che si è conclusa ieri sera alla fiera di Bologna con il record storico di visitatori. Nei cinque giorni dell'esposizione il numero delle presenze ha raggiunto la quota complessiva di 285 mila, con un incremento del 21% rispetto alla precedente edizione (2014), e con un numero di operatori esteri pari ad oltre 44 mila, con un incremento del 18%. La grande kermesse – organizzata dalla Federazione italiana dei costruttori FederUnacoma (Confindustria) - ha prodotto un numero esorbitante di contatti d'affari, offrendo alla massa dei visitatori una gamma vastissima di tecnologie realizzate dalle 1.900 industrie espositrici presenti nei padiglioni della fiera. Ma ha rappresentato anche una "festa" per il mondo dell'agricoltura e quello dei motori, con riflessi importanti anche sul piano mediatico e dei "social".

Centinaia di giornalisti, provenienti da ogni parte del mondo, hanno raccontato questo evento dal vivo, mentre un vasto pubblico di operatori ha potuto seguire lo svolgersi della manifestazione grazie alla EIMA Web TV, che ha realizzato oltre 40 servizi e 8 dirette streaming. Oltre 75 mila persone sono state raggiunte attraverso FaceBook, e questo ha prodotto 500 mila interazioni (like, comment e condivisione dei post pubblicati). L'equipe dell'EIMA Social Team di Image Line - Agronotizie/FederUnacoma ha prodotto oltre 1000 contenuti multimediali, che permetteranno all'evento di vivere sul Web anche nei mesi a venire.

Ma l'edizione 2016 di EIMA International è stata soprattutto quella delle delegazioni di operatori esteri (80 in totale delle quali 70 realizzate da FederUnacoma grazie al sostegno e alla collaborazione fattiva dell'ICE, l'Agenzia del Ministero dello Sviluppo Economico preposta all'internazionalizzazione delle imprese. La sola iniziativa ICE-FederUnacoma ha prodotto circa quindicimila visite agli stand delle aziende espositrici e tremila incontri "business to business" organizzati per gli operatori facenti parte delle delegazioni. Gli operatori delle delegazioni sono arrivati soprattutto dal Sudamerica, dall'Africa Mediterranea e Sub-Sahariana, dal Medio Oriente, dal Sud est asiatico, oltre che da Repubbliche dell'ex Unione Sovietica, Balcani e Oceania. Per la prima volta hanno visitato l'Eima delegati di Giordania, Kenya, Mozambico e Palestina, mentre quelle di Argentina, Brasile, Cile, Iran e Perù sono state le delegazioni più numerose. Al di là delle delegazioni ufficiali, gli oltre 40 mila operatori esteri "autonomi" sono giunti da 140 Paesi.

L'interesse dei visitatori italiani e stranieri ha coperto tutti i settori dell'expo: dai trattori alla componentistica, dall'irrigazione al giardinaggio, fino alle bioenergie, rappresentate nell'area "Energy" realizzata da Itabia, e strutturata per offrire anche un saggio pratico delle tecnologie per lo sfruttamento energetico dei residui e delle produzioni agricole. Tra le tante iniziative di successo, la nuova area di EIMA Desk, organizzata in collaborazione con l'Unacma, e il Concorso Comuni Fioriti d'Italia, realizzato nell'ambito delle iniziative per il "Green". "Questa edizione chiude in modo glorioso il ciclo di EIMA International allestita nelle attuali strutture del quartiere fieristico bolognese – ha detto il Presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni – e ci proietta verso un futuro nel quale l'Esposizione cambierà il proprio aspetto grazie ai progressivi interventi, previsti da BolognaFiere, di ristrutturazione del quartiere fieristico. Un quartiere in trasformazione, per accogliere al meglio una rassegna che si colloca ai vertici mondiali nel settore e che sa coinvolgere aziende e operatori come nessun'altra".

Bologna, 14 novembre 2016 (galleria immagini)

La proposta lanciata all'Assemblea nazionale dal presidente Dino Scanavino: dare vita ad accordi quadro che tengano assieme agricoltura, artigianato, commercio, logistica ed enti locali. Funzioneranno come Reti d'impresa di territorio, per portare il cibo di qualità dai campi ai consumatori. Un codice caratterizzerà questo processo e verrà inserito nel packaging dei prodotti in vendita. Benefici per tutti con un risparmio immediato di 18 miliardi di euro sottratti al "mostro burocrazia".

L'agricoltore italiano perde un giorno su quattro per assolvere le pratiche e gli adempimenti burocratici. Prima di poter commercializzare un litro di latte, deve superare 7 step normativi e mettere in conto uscite per la gestione aziendale di ben 21 mila euro l'anno. Ancora oggi una pratica di subentro in azienda agricola, da genitore a figlio, genera un faldone di 22 kg di carta alto 80 centimetri, accumulato in un "pellegrinaggio" che tra i vari uffici coinvolti dura quasi due anni. La stessa pratica, eseguita nei Paesi virtuosi del Nord Europa, si risolve con la stampa di tre mail di posta elettronica certificata. Sono solo due esempi del "peso" della burocrazia che ogni anno costa oltre 26 miliardi alle piccole e medie imprese, prima di tutto quelle agricole. Non a caso, i produttori italiani indicano tra le maggiori difficoltà proprio l'eccessivo appesantimento degli obblighi normativi e la pressione della fiscalità. A cui si aggiunge un problema strutturale legato all'organizzazione commerciale del prodotto e a una distribuzione del valore non equa all'interno delle filiere. Da questa premessa prende forma il progetto della Cia-Agricoltori Italiani che oggi, dalla sua Assemblea nazionale all'Auditorium Conciliazione di Roma, lancia i "Network dei Valori".

La proposta della Confederazione è semplice e chiara: bisogna creare accordi sinergici ben codificati tra l'agricoltura, l'artigianato, il commercio, la logistica e gli enti locali per costruire un percorso virtuoso intorno alle produzioni agroalimentari. Una sorta di patto per dare vita a "Reti d'impresa territoriali" capaci di mettere in trasparenza l'intero processo che porta i prodotti agricoli e alimentari di quel luogo dal campo al consumatore. Con un codice di tracciabilità "ad hoc", da apporre sul packaging dei cibi, a certificazione e garanzia del processo avvenuto all'interno di un accordo di "Network".
"Il progetto è ambizioso -sottolinea il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino alla presenza, tra gli altri, del ministro del Lavoro Giuliano Poletti e del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina intervenuti all'Assemblea-. Ma è una strada che bisogna percorrere perché porterebbe benefici a tutti i comparti coinvolti: non solo quello produttivo, ma anche quello della logistica e del commercio fino ad arrivare ai consumatori". In questo senso, continua Scanavino, "la tragedia del terremoto che ha colpito il Centro Italia può rappresentare il banco di prova per iniziare il percorso dei 'Network dei Valori' proprio dai territori feriti dal sisma, per dare impulso alla ripresa delle attività economiche e sostenere la commercializzazione delle produzioni tipiche e locali".

Da una prima proiezione della fattibilità del progetto, con i "Network dei Valori" secondo la Cia si potrebbero risparmiare circa 18 miliardi di euro. "Più di 800 mila aziende agroalimentari italiane -conclude il presidente della Cia- chiedono sostanzialmente questo: ovvero un netto abbattimento del peso burocratico, facendo leva su un sistema maggiormente fiduciario tra imprenditori e istituzioni e su reti semplici, snelle e dirette tra i vari componenti di ogni filiera".

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