90 milioni complessivamente investiti per lo stabilimento e il nuovo customer centre "DEUTZ-FAHR Arena".
Lauingen Germania (10 maggio 2017) - In occasione della presentazione ufficiale del nuovo stabilimento e del customer centre Deutz-Fahr Arena, Lodovico Bussolati – Chief Executive Officer del Gruppo – ha reso note le cifre dell'esercizio 2016, sottolineando come, in un anno dove il mercato mondiale dei macchinari agricoli ha registrato un calo di circa il 10%, SDF nel 2016 ha mantenuto sostanzialmente invariato il proprio fatturato, confermando i buoni livelli di redditività raggiunti negli ultimi anni.
L'esercizio 2016 si è chiuso con un fatturato di € 1.366 milioni, registrando -1,7% rispetto al 2015. L'EBITDA di gruppo è stato del 8,7% pari a 119 milioni di euro, rispetto a 127 milioni di euro del 2015.
Gli investimenti complessivi nel 2016 sono stati pari a 92,5 milioni di euro, dei quali le voci più significative sono state 34 milioni di euro per il completamento del nuovo stabilimento di Lauingen e 23 milioni di euro per nuovi prodotti.
"Il 2016 ha rappresentato per SDF – ha commentato commenta Lodovico Bussolati, – un anno particolarmente significativo. Infatti, in uno scenario di mercato difficile e in ulteriore calo, siamo riusciti a consolidare la crescita registrata negli ultimi esercizi mantenendo la reddittività in linea con gli ultimi anni."
High- Tech "made in Germany
Dopo quasi tre anni, tra progettazione e costruzione, il nuovo stabilimento "DEUTZ-FAHR Land" a Lauingen (Germania) ha iniziato, come previsto a gennaio 2017, la produzione di trattori di fascia alta a partire da 130 cavalli. Nella nuova fabbrica – all'avanguardia per il settore - vengono prodotte le Serie 6, 7 e 9 DEUTZ-FAHR per il mercato mondiale.
I 90 milioni complessivamente investiti per lo stabilimento e per il nuovo customer centre "DEUTZ-FAHR Arena" costituiscono l'investimento più elevato nella storia dell'azienda.
Pronti per il futuro
Con il nuovo stabilimento, DEUTZ-FAHR fissa una pietra miliare per la tecnologia manifatturiera e consolida inoltre il proprio ruolo di attore mondiale nella meccanizzazione agricola. "La nuova fabbrica – afferma Lodovico Bussolati, CEO di SDF – ha un ruolo fondamentale nel consolidamento del marchio DEUTZ-FAHR nel mercato globale. Il nuovo stabilimento produttivo, insieme alla nostra moderna e innovativa gamma di trattori, accelererà la crescita di DEUTZ-FAHR".
"Grazie all'appassionato coinvolgimento di tutti coloro che hanno contribuito al progetto, sia interni che esterni, abbiamo ora il più moderno stabilimento per la produzione di trattori", afferma Andrea Paganelli, Industrial Executive Director di SDF.
Informazioni su SDF
SDF, con sede centrale in Italia a Treviglio (BG), è uno dei principali produttori mondiali di trattori, macchine da raccolta e motori diesel. Distribuisce i propri prodotti con i marchi SAME, DEUTZ-FAHR, LamborghiniTrattori, Hürlimann, Grégoire e Shu-He. La gamma di trattori copre una fascia di potenza da 23 a 336CV e la gamma delle macchine da raccolta va da 32 a 395 CV.
SDF conta 8 siti produttivi, 13 filiali commerciali, 2 joint venture, 143importatori e oltre 3.000 concessionari, occupandooltre 4.100 dipendenti nel mondo. Nel 2016l'azienda ha registrato un fatturato di 1.366milioni di euro e un EBITDA del 9%.
Cia – Agricoltori Italiani dell'Emilia Romagna torna su un tema sul quale si sta riaprendo un confronto, non proprio sereno: si discuta nel merito, non con secondi fini
Bologna - 22-5-2017- "A suo tempo – ricorda il presidente di Cia – Agricoltori Italiani dell'Emilia Romagna Antonio Dosi – avevamo affermato come eliminare totalmente i voucher fosse una decisione non condivisibile e molto deludente, nonostante per l'agricoltura non costituissero un elemento essenziale, anche se di una discreta importanza per un certo numero di aziende".
"Oggi – prosegue il presidente Cia – mentre si pensa di inserire nella manovra economica uno strumento sostitutivo ed a fronte di uno scontro che si sta riproponendo in termini quasi da "guerra di religione", si segue l'intenzione di qualche sindacato e forza politica di far valere una sorta di "diritto di veto" rispetto a tematiche che attengono il lavoro. Tematiche del lavoro sulle quali è bene che tutti quanti si torni a ragionare di 'strumenti' e di loro utilità, discutendone nel merito e non con secondi fini".
"L'agricoltura – ricorda Dosi - pur essendo stato il primo settore a sperimentare i voucher nel 2008, ha dimostrato sempre un uso corretto dello strumento che non si poneva in contrapposizione con i rapporti di lavoro subordinato e ciò è dimostrato dai dati, che dal 2008 al 2015, ci dicono che il settore ne ha utilizzati il 4,8% rispetto al totale di quelli venduti, con un calo drastico nell'ultimo anno, che si è attestato all'1,8%.
La cancellazione dei voucher sta però provocando delle conseguenze negative, in particolare per le realtà produttive meno strutturate e con più difficoltà a gestire la programmazione di attività stagionali che richiedono flessibilità, come nel caso delle raccolte dell'ortofrutta che stanno partendo in diverse aree della nostra regione".
"Riteniamo utile e ragionevole che si adotti un nuovo strumento che possa sostituire i vecchi voucher, anche in agricoltura, settore per il quale erano nati e che, dati alla mano, ne ha fatto un uso pertinente ed appropriato.
"Va poi considerato che la mancanza di una norma rischia di riportare al nero una serie di lavori come quelli domestici ed i cosiddetti "lavoretti", cosa che costituisce un danno per alcune fasce deboli della popolazione quali studenti, pensionati e percettori di prestazioni a sostegno del reddito".
(Fonte CIA Reggio Emilia)
Italia - Usa, Ismea: 10% dell'export agroalimentare italiano è "a stelle e strisce", Stati Uniti terza meta dei prodotti italiani
Nei primi mesi del 2017 la bilancia commerciale con gli Usa vede una crescita del surplus di 24 milioni di euro, grazie all'aumento delle esportazioni (+ 4,2%) e alla stabilità delle importazioni (-0,3%), in controtendenza rispetto al resto dell'agroalimentare italiano.
Gli Stati Uniti si confermano un mercato di sbocco molto importante per i prodotti agroalimentari italiani: dopo Germania (17,5%) e Francia (10,9%), è il Paese oltre atlantico a costituire una delle mete principali dei prodotti italiani, con una quota del 10% dell'export.
Guardando allo scambio con gli Usa, il surplus per l'Italia nel 2016 è stato di 2,9 miliardi di euro, 350 milioni di euro in più rispetto all'anno precedente: importiamo dagli Stati Uniti meno di quanto esportiamo, come confermato anche dai primi due mesi del 2017. In controtendenza rispetto al resto dell'agroalimentare italiano, che ha mostrato un peggioramento del deficit rispetto a gennaio/febbraio 2016, la bilancia commerciale con gli Usa vede una crescita del surplus di 24 milioni di euro in avvio del 2017, grazie all'aumento delle esportazioni (+ 4,2%) e alla stabilità delle importazioni (-0,3%). Negli ultimi due anni la crescita degli acquisti Usa dall'Italia è stata maggiore rispetto all'espansione dell'import statunitense nel complesso, con un differenziale positivo del 2%.
Nelle esportazioni, risultano maggiormente rilevanti i comparti "Vini e mosti", che da soli rappresentano il 35% dell'export totale nel 2016, "oli e grassi" (il 14%) e "cereali, riso e derivati" (12%); nel complesso questi tre aggregati esprimono oltre il 60% dell'export complessivo. Per quasi tutti i comparti produttivi, nel 2016 gli scambi con il mercato statunitense fanno registrare un surplus di bilancio; fanno eccezione le coltivazioni foraggere, l'ittico, le coltivazioni industriali e la frutta fresca e trasformata.
(Fonte ismea 23 maggio 2017)
Burro e crema in fase ascendente. Latte spot in forte crescita. Stazionario il Padano mentre il Parmigiano è in leggero recupero seppure limitatamente al 24 mesi.
di Virgilio Parma 23 maggio 2017 -
LATTE SPOT Nuova sensibile impennata del latte spot. Addirittura +20,97% è stato l'incremento dello scremato pastorizzato estero che è stato quotato tra 19,15 e 19,67€/100 litri di latte. Tra 38,15 e 39,18€/100 litri è la quotazione e della 21esima settimana del latte crudo spot nazionale, mentre l'estero pastorizzato si è ricollocato tra 38,15 e 38,66€/100 litri.
BURRO E PANNA Ben 18 centesimi di incremento è l'incremento registrato dai listini del burro alla borsa milanese.
Borsa di Milano 22 maggio: (+)
BURRO CEE: 4,68€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,78 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,68€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,48€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,48/Kg. (+)
MARGARINA aprile 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)
Borsa Verona 22 maggio: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,40 - 2,50 €/Kg. (+)
Borsa di Parma 19 maggio 2017: (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,90€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 16 maggio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,80 - 2,80 €/kg.
GRANA PADANO 22/5/2017 - Rimangono stabili i listini del Grana Padano. Sembra infatti esaurita la fase discendente che ormai si protraeva da circa tre mesi.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,60 - 6,75 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,30 - 7,95 €/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 19/05/2017 Leggera ripresa di quotazione (6 cent) per il Parmigiano Reggiano di 24 mesi d stagionatura. Stazionario il 12 mesi.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,50- 9,90 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,75 - 11,30 €/Kg. (+)
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Il mercato non mostra nulla di nuovo. E' singolare osservare i grafici della farina di soya indicare una situazione di calo da marzo sino ai primi di aprile, poi calma piatta seguita da sussulti senza una precisa direzione.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 maggio 2017
I fondi continuano ad essere corti di coperture su tutte le merci e questo è l'unico vero fattore di rischio in quanto le leve per smuovere il mercato sono nelle loro mani pronti a sfruttare qualsiasi notizia rialzista.
I valori di ieri sera (22/5 ndr) erano: un pronto per la farina di soya proteica a 325 partenza porto di Ravenna, e così sino a fine anno, mentre per il 2018 si aggirava sui 229-230 euro, la 44 a circa 10 euro meno per il 2018 mentre per il breve medio termine scontava valori più contenuti in in relazione ai tre principali venditori. Su tali valori si è mosso il mercato degli acquisti al consumo sul 2018 ed è chiaro che tutto questo dipende dal cambio e non tanto dai valori della origine che sono sostanzialmente fermi.
L'andamento della soya ha influenzato anche gli altri proteici, la farina di girasole proteica è stata proposta sui 190 euro partenza da pronta sino a marzo 2018, il girasole 28% di proteine per la nuova campagna a 145 euro partenza sino a marzo, l'unico prodotto che mantiene un prezzo elevato è la farina di colza.
E' un mercato a sé stante quello del seme di soya ogm free che regge gli arrivi sui porti dove una attenta regia cerca di sfruttare al meglio il corto del mese di maggio. Ciononostante dai 385 è ormai sceso a 370 euro alla tonnellata.
Mentre per i cereali persiste una certa confusione e si alterna leggera tensione a fase di stasi sia per il grano che per il mais, l'orzo invece alla fase static alterna propensioni al calo. I mercati esteri del mais, su camion arrivo nord Italia, registrano prezzi più alti dei domestici. I cruscami di grano hanno iniziato a calare e questo potrebbe proseguire per almeno due settimane per poi, come consuetudine, "fare elastico" e riprendersi. Nella giornata di lunedi il giugno-luglio di crusca cruschello, già scontando i cali, si aggirava sui 115 euro alla tonnellata. Sempre care le polpe di barbabietola, nonostante l'arrivo dei nuovi foraggi di fresco raccolto-lavorazione.
Il settore delle Bioenergie nonostante i trinciati da erbaio, vede gli operatori in piena corsa agli acquisti di prodotti con amido.
Indicatori internazionali 23 maggio 2017
l'Indice dei noli è leggermente sceso a 954 punti, il petrolio è attorno a 51$/bar e l'indice di cambio segna 1,12248.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Per le imprese agricole reggiane il nuovo hub in partnership con la multinazionale John Deere - dedicato alla vendita e all'assistenza dei mezzi - sarà un importante un valore aggiunto per il territorio e le sue produzioni: indispensabile per le tutte le attività svolte in campo.
Castelnuovo di Sotto (RE) 23 amggio 2017
E' stato inaugurato a Castelnuovo di Sotto di Reggio Emilia il nuovo centro polifunzionale del Consorzio Agrario dell'Emilia che in questo modo ha incrementato strategicamente l'offerta di servizi innovativi nell'intero comprensorio reggiano. Oltre ad aver potenziato ed ottimizzato le attività di consulenza e post vendita lo staff tecnico del CAE potrà garantire ai propri soci, clienti e portatori di interesse anche adeguata e qualificata assistenza grazie ad un moderno centro macchine tecnologicamente avanzato e di ottimo livello qualitativo; un vero e proprio hub dedicato alla meccanizzazione, a prodotti di comprava qualità, e a tutte le attività di ricambistica e cura dei mezzi messo in piedi in partnership con la multinazionale leader del settore John Deere.
Il nuovo centro macchine ha tutte le credenziali per rappresentare rapidamente un punto di riferimento per le imprese di un territorio a vocazione agricola particolarmente vasto e a tal proposito va evidenziato come, anche grazie alla presenza di Eurocap Petroli, la stessa sede di Castelnuovo di Sotto, in poco tempo, abbia addirittura triplicato i volumi di vendita dei carburanti portando da 10 a 30 i milioni di litri erogati. Con questa inaugurazione il Consorzio Agrario dell'Emilia ha così raggiunto un traguardo concreto con un ventaglio di servizi non certo di secondaria importanza rispondendo, in modo molto pragmatico, alle esigenze del territorio in cui opera. Nel corso dell'incontro di presentazione, davanti ad un nutrito pubblico, la John Deere Italia ha consegnato una targa di riconoscimento al Consorzio Agrario dell'Emilia testimoniando la professionalità dimostrata dal Consorzio e dal suo staff in tanti anni di collaborazione.
Editoriale: Borghesia cercasi - Gran rimbalzo dei derivati del latte. - Cereali e dintorni. Prosegue la risalita della farina di soia ogm free. - Vino: boom di richieste per nuovi vigneti. Informatore agrario: 25 volte più degli ettari disponibili -
SOMMARIO Anno 16 - n° 20 21 maggio 2017
1.1 editoriale
Borghesia cercasi
2.1 lattiero caseario
Gran rimbalzo dei derivati del latte.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prosegue la risalita della farina di soia ogm free.
4.1 coltivazioni ogm OGM, nuovo record di superficie coltivata
5.1 vino Vino: boom di richieste per nuovi vigneti. Informatore agrario: 25 volte più degli ettari disponibili
5.1 finanza Reggio Emilia: UniCredit per il settore agroalimentare
6.1 mais e soia Mais e Soia. Stime per la nuova stagione
6.2 emergenza irrigua Piacenza. E' emergenza irrigua
7.1 biogas Prima giornata del biogas in Emilia Romagna
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners
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Le colture Biotech / GM ad un nuovo picco di 185.1 milioni di ettari nel 2016. in appena 21 anni di commercializzazione è passato da 1,7 milioni di ettari nel 1996 a 185,1 milioni di ettari nel 2016 e solo nell'ultimo anno l'incremento è stato del 3% con un aumento di 5, 3 milioni di ettari.
Pechino (4 maggio 2017) - Oggi, il Servizio Internazionale per l'Acquisizione di Agri-biotech Applications (ISAAA) ha pubblicato il suo rapporto annuale mostra l'aumento di 110 volte nel tasso di adozione delle colture biotech a livello mondiale in soli 21 anni di commercializzazione - in crescita da 1,7 milioni di ettari nel 1996 a 185.1 milioni di ettari nel 2016. rapporto di ISAAA, "Stato globale del commercio di Biotech / GM colture: 2016," continua a dimostrare i benefici di lunga data delle colture biotech per gli agricoltori in via di sviluppo e paesi industrializzati, così come vantaggi per i consumatori di varietà recentemente approvati e commercializzati.
"Le colture biotech sono diventati una risorsa agricola vitale per gli agricoltori di tutto il mondo a causa dei benefici immensi per migliorare la produttività e la redditività, così come gli sforzi di conservazione", ha detto ISAAA Presidente del Consiglio, Paul S. Teng. "Con le approvazioni commerciali e piantagioni di nuove varietà di patate biotech e le mele, i consumatori potranno cominciare a godere di benefici diretti della biotecnologia con prodotti che non è probabile che rovinare o essere danneggiato, che a sua volta ha il potenziale di ridurre in modo sostanziale i rifiuti alimentari e di consumo i costi di alimentari ".
La, ISAAA riferisce che l'adozione di colture biotech ha ridotto le emissioni di CO2 pari a rimuovere circa 12 milioni di auto dalla strada ogni anno negli ultimi anni; conservato biodiversità salvando 19,4 milioni di ettari di terreno agricolo nel 2015; ed è diminuito l'impatto ambientale, con una riduzione del 19% in uso di erbicidi e insetticidi. 1 Inoltre, nei paesi in via di sviluppo, piantare colture biotech ha aiutato ad alleviare la fame, aumentando i redditi per 18 milioni di piccoli agricoltori e le loro famiglie, portando una maggiore stabilità finanziaria a oltre 65 milioni di persone.
"La biotecnologia è uno degli strumenti necessari per aiutare gli agricoltori a coltivare più cibo con meno terra", ha spiegato il coordinatore ISAAA globale Randy Hautea. "Tuttavia, le promesse di colture biotech possono essere sbloccati solo se gli agricoltori sono in grado di acquistare e piantare queste colture, seguendo un approccio scientifico alle recensioni normative e approvazioni."
Come più varietà di colture biotech sono approvati e commercializzati per l'utilizzo da parte degli agricoltori, ISAAA si aspetta di vedere i tassi di adozione continuano a salire e di beneficiare agricoltori nei paesi in via di sviluppo. Per esempio, tra le nazioni africane in cui i processi di regolamentazione hanno tradizionalmente creato barriere al tassi di adozione delle colture biotech, i progressi si stanno realizzando. Nel 2016, il Sudafrica e Sudan aumentato l'impianto di biotech mais, soia e cotone a 2,66 milioni di ettari da 2,29 milioni di ettari nel 2015. Altrove nel continente, una nuova ondata di accettazione sta emergendo come il Kenya, il Malawi, Nigeria, Etiopia, Ghana , Nigeria, Swaziland e Uganda fanno progressi nella revisione normativa e le approvazioni commerciali per una varietà di colture biotech.
"Anche con una lunga storia di barriere normative, gli agricoltori africani continuano ad adottare le colture biotecnologiche a causa del valore che si stanno rendendo conto della stabilità e la produttività delle varietà biotech", ha detto Hautea. "Mentre sempre più paesi si muovono in avanti con recensioni normativi per le colture come banane, fagioli dall'occhio e il sorgo, crediamo piantagioni di colture biotech continuerà a crescere in Africa e altrove."
Anche nel 2016, il Brasile ha aumentato zona biotech di mais, soia, cotone e da un notevole 11% - mantenendo la sua classifica come il secondo più grande produttore di colture biotech dopo gli Stati Uniti. In Brasile, la soia biotech rappresentano 32,7 milioni di ettari dei 91,4 milioni di ettari coltivati in tutto il mondo.
Per il 2016, ISAAA riferisce anche che ci sono stati miglioramenti nella commercializzazione e piantagioni di frutta e verdura con biotech benefici diretti per il consumatore. Tra queste, le approvazioni commerciali dei Innata ™ Russet Burbank Gen 2 patate che sono stati approvati dalla Food and Drug Administration per la vendita negli Stati Uniti e le Simplot Gen 1 patate marca bianco Russet ™ che sono stati approvati da Health Canada per la vendita di mercato fresco in Canada. Queste varietà di patata biotech hanno bassi livelli di asparagina, che riduce la creazione di acrilamide durante la cottura ad alta temperatura. Inoltre, i primi quantitativi commercialmente vendibili di mele Arctic® sono state raccolte nel 2016, conservato durante l'inverno e sono progettati per essere venduti nei negozi di alimentari degli Stati Uniti nel 2017.
Ulteriori punti salienti rapporto di ISAAA 2016 includono:
- zona globale rimbalzato nel 2016 con 185.1 milioni di ettari di colture biotech contro 179. 7 milioni di ettari 2015, quando l'area globale per tutte le colture è sceso, e 181,5 milioni di ettari nel 2014.
- Nel 2016, 26 paesi in totale, tra cui 19 in via di sviluppo e 7 paesi industriali, è cresciuto colture biotecnologiche. I paesi emergenti sono cresciute del 54% delle colture biotech, rispetto al 46% per i paesi industrializzati.
- Otto paesi dell'Asia e del Pacifico, tra cui Cina e India, è cresciuto a 18,6 milioni di ettari di colture biotech nel 2016.
- 10 paesi dell'America Latina, tra Paraguay e Uruguay, è cresciuto un combinato di 80 milioni di ettari di colture biotecnologiche nel 2016.
- Nel 2016, i paesi leader in crescita colture biotech hanno continuato ad essere rappresentato dagli Stati Uniti, Brasile, Argentina, Canada e India. Insieme, questi cinque paesi piantati 91% della superficie coltivata con piante geneticamente globale.
- Quattro paesi in Europa - Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca e Slovacchia - è cresciuto più di 136.000 ettari di mais biotech nel 2016, con un incremento del 17% dal 2015, riflettendo necessità dell'UE per il mais resistente agli insetti.
Colture biotecnologiche con tratti sovrapposti hanno rappresentato il 41% della superficie mondiale, seconda solo alla tolleranza agli erbicidi al 47%.
Varietà di soia biotech hanno rappresentato il 50% della superficie coltivata con piante geneticamente globale. Sulla base di zona globale per singole colture, il 78% della soia, 64% cotone, 26% del mais e il 24% di colza coltivati in tutto il mondo erano varietà biotech.
I paesi con oltre il 90% adozione di soia biotech sono Stati Uniti, Brasile, Argentina, Canada, Sud Africa, e Uruguay; vicino o oltre il 90% l'adozione del mais biotech sono Stati Uniti d'America, Brasile, Argentina, Canada, Sud Africa, e Uruguay; oltre il 90% di cotone biotech sono Stati Uniti d'America, Argentina, India, Cina, Pakistan, Sud Africa, Messico, Australia, e Myanmar; e con il 90% o più di colza biotech sono Stati Uniti e Canada.
Verona, 15 maggio 2017. In Italia tutti vorrebbero produrre vino: dal solo Veneto sono giunte domande per un totale di quasi 91.000 ettari di nuovi impianti; in Friuli Venezia Giulia 29.000 e in Puglia 14.800. Ma la torta è troppo piccola rispetto al boom di richieste di nuovi vigneti, come rileva il focus de L'Informatore Agrario in uscita il prossimo mercoledì. Le domande arrivate quest'anno sono di 25 volte superiori alla superficie disponibile, con il dato record di quasi 165mila ettari a fronte di una disponibilità di 6.621 ettari. Nel focus del settimanale, tutto sulle regole di un sistema che vuole mantenere l'equilibrio del mercato ma che non sta raggiungendo l'obiettivo sperato di ridurre e indirizzare le richieste di nuovo impianto. Secondo i dati del ministero delle Politiche Agricole, quest'anno si sono infatti registrate richieste del 150% superiori a quelle del 2016, quando l'overbooking si era comunque fermato alla cifra-monstre di 66mila ettari. Nel dettaglio, su 21 regioni sono 17 quelle in cui le richieste hanno superato di almeno 3 volte il plafond regionale, con Veneto, Friuli Venezia Giulia e Puglia in pole position, seguiti da Sicilia, Emilia Romagna e Toscana.
Edizioni L'Informatore Agrario, è la casa editrice, con sede a Verona, che da 70 anni offre un servizio di informazione e formazione agli imprenditori agricoli. Tre le testate di riferimento: il settimanale dedicato all'agricoltura professionale L'Informatore Agrario, il mensile per l'agricoltura part-time e hobbistica Vita in Campagna e MAD – Macchine Agricole Domani, dedicato al mondo della meccanica agraria, oltre a un ampio catalogo di libri e altri supporti multimediali su temi specializzati.
Reggio Emilia: UniCredit per il settore agroalimentare strategie e sinergie per coltivare il futuro delle imprese locali. Il Tecnopolo di Reggio Emilia ospita il Focus organizzato dalla banca sulle tematiche dell'accesso al credito e sulle soluzioni offerte dal sistema bancario in tema di finanziamenti agrari
REGGIO EMILIA, 15 maggio 2017 – E' dedicato a Reggio Emilia e allo sviluppo delle potenzialità del comparto agroalimentare del territorio il Focus organizzato da UniCredit sul tema dei finanziamenti per il settore. Obiettivo: offrire agli imprenditori dell'area reggiana un vademecum di percorribili strategie di accesso al credito che permetta alle aziende di instaurare un rapporto con le banche stabile nel tempo e modellato sulle recenti innovazioni normative del settore bancario, così da contenere il costo del denaro e rendere leggibile ed affidabile l'impresa agricola al fine di sostenerne al meglio la crescita.
La banca, già firmataria di un accordo nazionale con il MiPAAF (Ministero per le Politiche Agricole Ambientali e Forestali) a supporto delle aziende dell'agroalimentare con un plafond di 6 miliardi di euro per il triennio 2016-2018, prosegue così nel suo impegno a tutto tondo per l'economia del territorio organizzando un incontro di approfondimento sulle tematiche legate all'accesso al credito, alle soluzioni offerte dal sistema bancario in tema di finanziamenti agrari e alle sinergie vincenti per coltivare il futuro delle imprese locali. Una giornata di formazione e confronto che, all'interno del Tecnopolo di Reggio Emilia, ha coinvolto un centinaio di aziende reggiane, esperti del settore crediti e rappresentanti di punta della produttività agroalimentare del territorio.
«L'agroalimentare – sottolinea Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit - è tra i settori strategici per l'economia del nostro Paese e può e deve rappresentare sempre di più la nostra eccellenza anche all'estero. La crescita registrata negli ultimi anni dimostra come il Made in Italy agroalimentare sia sempre più protagonista dell'economia nazionale e in grado di offrire importanti opportunità, anche in termini di occupazione. Ma è necessario crescere ancora. Da tempo UniCredit è impegnata a sostenere le imprese del settore. Ne sono esempio concreto i 350 milioni di euro erogati nell'ultimo anno in Emilia Romagna, nell'ambito dell'accordo che UniCredit ha stretto con il MiPAAF a supporto delle aziende dell'agroalimentare. Una cifra che vogliamo far crescere, specie in aree ad alto potenziale come quella reggiana, illustrando agli imprenditori tipologie, prassi e tempistiche idonee all'approvvigionamento di un credito che sia di qualità. Ecco perché abbiamo organizzato il Forum sulle tematiche dell'accesso al credito qui a Reggio Emilia".
Dai Piani di Sviluppo Rurale alle norme di Basilea 2, dal rischio di credito alla pianificazione delle esigenze finanziarie rispetto al ciclo produttivo, dal credito di filiera al Reverse Factoring, nel corso dell'incontro organizzato da UniCredit a Reggio Emilia, aperto dai saluti di Andrea Parmeggiani, Direttore Reggio Emilia Innovazione, e di Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit, sono stati numerosi i temi affrontati da Vito Noto, Responsabile Crediti Centro Nord UniCredit; Mauro Bambagioni, Specialista Agricoltura UniCredit; e Andrea Barra, responsabile UniCredit Factoring Centro Nord.
Nel corso della giornata di formazione e confronto è intervenuto anche Massimo Macchitella, Responsabile Small Business & Financing Products UniCredit, ponendo l'accento sulle diverse iniziative che la banca sta realizzando per potenziare il supporto del Gruppo bancario al mondo agricolo: dai prodotti mirati all'impiego di gestori specializzati, dalle analisi specifiche delle filiere alimentari alle attività di formazione e promozione che rispondono alle istanze che emergono dai territori sui quali la banca è impegnata ogni giorno.
A completare il Focus organizzato dalla banca anche una tavola rotonda moderata da Livio Stellati, Responsabile Territorial Development & Relations Centro Nord UniCredit, e arricchita dagli interventi di Alberto Viappiani, Amministratore Delegato Dalter Spa e Colline di Canossa Srl; Davide Frascari, Presidente Emilia Wine Sca; Marco Pirani, Presidente Progeo Sca; Massimo Dolci, Titolare Azienda Agricola Dolci e Vinsani Ss; e Nicola Bertinelli, Presidente Consorzio Parmigiano Reggiano.
Competenze ed esperienze a confronto per fornire agli imprenditori tutte le principali informazioni per comprendere se, come e quando chiedere un finanziamento; e quali tipologie di credito siano al momento disponibili e più conformi alle esigenze di sviluppo delle aziende del settore, dato che – è uno dei punti chiave emersi dal Forum reggiano - la semplice erogazione di credito non è l'unico supporto necessario allo sviluppo del business e può rivelarsi anche dannoso qualora non rispetti le reali necessità e le potenzialità dell'impresa. UniCredit ha voluto illustrare le norme e le procedure che regolamentano l'attività delle banche nella concessione dei crediti alle aziende con l'obiettivo di aiutare gli imprenditori del territorio ad avere piena conoscenza non solo delle proprie reali urgenze ma anche delle logiche con cui il sistema bancario opera, in modo da conciliare le esigenze di tutti gli attori di quello che può e deve essere un processo vincente per l'avvio e la crescita del business.
Una panoramica sul settore agroalimentare: Focus Emilia Romagna e Reggio Emilia
Quello agroalimentare è un settore che contribuisce per il 5,8% all'economia della regione che vede attive nella filiera produttiva poco meno di 70mila imprese. In dettaglio, nel 2015 il valore della sola produzione agricola regionale ha raggiunto quota 6,6 miliardi, con un valore aggiunto di circa 3,4 miliardi di euro.
La natura anticiclica del settore ha attenuato l'impatto della crisi, così a fronte di un valore aggiunto dell'intera economia diminuito del 4% tra il 2007 e il 2015, quello dell'industria alimentare regionale, nello stesso periodo, risulta aumentato del 6% e quello dell'agricoltura del 20%. L'eccellenza del settore in Emilia Romagna è confermata anche da una dinamica del valore aggiunto decisamente superiore rispetto a quella media italiana che registra -0,2% per l'industria alimentare e 3% per l'agricoltura (Elaborazioni UniCredit su dati Istat).
In questo ambito, Reggio Emilia nel 2015 si distingue tra le province con i migliori risultati, con un valore aggiunto conseguito nel 2015 di 412 milioni di euro in crescita del 2,7% rispetto al 2014 (elaborazioni UniCredit su dati Prometeia); e allargando il discorso all'intera filiera agroalimentare, registra un giro d'affari per export di circa 620milioni di euro.
L'export guida la crescita del settore agroalimentare nel suo complesso in Regione: le vendite all'estero sono aumentate infatti nell'ultimo decennio di circa il 60%, toccando a fine 2015 un valore prossimo ai 6 miliardi. Le province più attive in tal senso sono Parma che contribuisce al totale regionale per il 27,2%; Modena con il 22,5% e Reggio Emilia e Ravenna che registrano un apporto del 10%. Seguono Bologna (9,2%), Forlì-Cesena (8,5%), Ferrara (6,2%), Piacenza /4%) e Rimini (2,4%).
L'Emilia Romagna inoltre si attesta leader in Italia per il cibo di qualità, con 43 prodotti certificati Dop (Denominazione di Origine Protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità Tradizionali Garantite) seguita da Veneto, Lombardia e Sicilia. Tra le eccellenze della regione, spiccano "tesori" emiliani come il parmigiano reggiano e l'aceto balsamico tradizionale. A livello nazionale, al gennaio 2015, i prodotti italiani DOP, IGT, e STG iscritti nell'apposito Registro sono 278 su un totale di 1.311 (21,1%). Tra questi, il 40% circa sono prodotti ortofrutticoli e cereali; seguono formaggi (18%), olio d'oliva (16%) e salumi (13%). (Dati 2015 – fonte Mipaaf e Sinab, Sistema di informazione nazionale sull'Agricoltura biologica)
Il rapporto mensile di Maggio 2017 del Dipartimento per l'Agricoltura Statunitense (World Agricultural Supply and Demand Estimates Report – WASDE) presenta le stime per la nuova stagione 2017-18.
Di CLAL Team 12 Maggio 2017 - La produzione globale è stimata in diminuzione sia per il Mais (1033.66 Mio t, -3% rispetto al 2016-17) che per la Soia (344.21 Mio t, -1%).
La produzione di Mais è attesa in diminuzione in Cina (215 Mio t, -2.1%) e negli Stati Uniti (357.3 Mio t, -7.1%), che insieme rappresentano il 56% della produzione globale di Mais. Tale aumento è parzialmente bilanciato dai maggiori raccolti in UE e Canada. La produzione di Soia è stimata inferiore rispetto ai livelli record della precedente stagione, negli USA (115.8 Mio t, -1.2% from the previous season), in Brasile (107 Mio t, -4.1%) e Paraguay (9.4 Mio t, -8.7%) dove le rese sono tornate a livelli ordinari.
L'outlook per il Mais negli USA prevede, per la stagione 2017-18, minori produzioni, uso domestico, export e stock finali. L'impiego in FSI (alimentazione, semina ed industria) è atteso in aumento del 1.1%, principalmente in seguito all'incremento del Mais usato nella produzione di etanolo (+1.3 Mio t), riflettendo le aspettative di un maggior utilizzo di gasolio. Per la Soia ci si attendono maggiore offerta, trasformazione in farina e olio, esportazioni e stock finali rispetto alla stagione 2016-17. La quota statunitense sulle esportazioni mondiali è stimata in aumento a 39%, vicino alla media degli ultimi 5 anni.
In Cina, l'offerta totale di Mais è attesa in diminuzione per la stagione 2017-18, in base alle riduzioni attese per gli stock iniziali e per la produzione (rispettivamente -8.54% e -2.1%). Per la domanda è previsto un incremento dell'utilizzo di Mais, dati i bassi prezzi del mercato interno, la promozione all'utilizzo di prodotto nazionale da parte del governo e il rallentamento dell'import di prodotti sostitutivi.
Gli stock finali globali di Mais sono stimati a ribasso (195.27 Mio t, -12.8%) rispetto al record della stagione precedente e, se la previsione si realizzasse, sarebbero i più bassi dal 2013-14, riflettendo la diminuzione prevista per USA e Cina.
La minore produzione globale di Soia porta a una previsione di -1.3 Mio t per gli stock globali, con decrementi in particolare per Brasile e Argentina, dove si attende una diminuzione complessiva di 2.6 Mio t.
In occasione del 25° anniversario del programma LIFE, nell'ambito delle attività del progetto Biomether, di cui CRPA è partner, si svolgerà il 24 maggio 2017, presso il Tecnopolo di Reggio Emilia la Prima Giornata del Biometano, con visita al primo impianto di upgrading di biogas da fanghi di depurazione in Emilia-Romagna.
La partecipazione è gratuita previa iscrizione.
Vai al programma della giornata e al form di iscrizione
Prosegue la fase di stasi del Grana Padano. Il Latte spot guadagna oltre il 4% (+16,98% per il latte scremato pastorizzato estero).
di Virgilio Parma 17 maggio 2017 -
LATTE SPOT Gran rimbalzo del latte spot che guadagna oltre il 4% in una sola settimana. Tra 36,60 e 37,63 €/100 litri di latte è perciò la quotazione rilevata a Milano per il latte crudo spot nazionale, tra 35,57 e 36,60 €/100 litri il latte pastorizzato estero mentre, con un balzo di +16,98% il latte scremato pastorizzato estero è stato quotato tra 15,53 e 16,56€/100 litri di latte.
BURRO E PANNA Prosegue la risalita delle quotazioni di burro. I listini milanesi si aggiornano di ulteriori 10 centesimi. Gran rimbalzo anche della crema e della panna di centrifuga a uso alimentare.
Borsa di Milano 15 maggio: (+)
BURRO CEE: 4,50€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,60 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,50€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,30€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,34/Kg. (+)
MARGARINA aprile 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)
Borsa Verona 15 maggio: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,25 - 2,33 €/Kg. (+)
Borsa di Parma 5 maggio 2017: (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,70€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 16 maggio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,80 - 2,80 €/kg.
GRANA PADANO 15/5/2017 - Stabili i listini del Grana Padano. Sembra esaurita la fase discendente che ormai si protraeva da circa tre mesi e interrotta solo alla scorsa settimana (19esima).
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,60 - 6,75 €/Kg.
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,30 - 7,95 €/Kg.
PARMIGIANO REGGIANO 05/05/2017 Prosegue invece la fase di ridimensionamento dei listini del re dei Formaggi. Altri 5 centesimi perduti dal parmigiano di 12 mesi mentre resta stazionario il listino del 24 mesi stazionarietà registrata sul 24 mesi nelle ultime due settimane di aprile.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,50- 9,90 €/Kg.
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,70 - 11,25 €/Kg.
Il mercato dopo i sussulti avuti post dati Usda è ritornato alla staticità. I fondi continuano ad essere corti di coperture su tutte le merci, e questo potrebbe rappresentare l'unico vero rischio.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 15 maggio 2017
Mercati ancora relativamente calmi anche a seguito dei risultati dell'USDA che avevano messo in leggera fibrillazione i mercati poi tornati a calmarsi quasi subito.
Difficilmente si assisterà a cali sensibili, anzi tutte le leve dei fondi sono pronte a sfruttare qualsiasi notizia rialzista e questo potrebbe avere inizio con il grano. Infatti i fondi al 9/05 hanno ridotto sensibilmente il loro corto, a fronte di problemi climatici che interessano la coltivazione.
I valori oggi 15/5 sono: un pronto per la farina di soya proteica a 336, partenza porto di Ravenna, e così sino a fine anno, mentre per il 2018 sono due gli euro da aggiungere, la 44 a circa 10 euro inferiore. Valori diversi invece per la farina di soya ogm free che vale 420 euro partenza silos interni. Il girasole proteico gira sui 190 euro partenza, mentre il girasole normale è in ripresa stante ormai la scarsità di merce e gira sui 60 euro partenza, ben tenuta la farina di colza.
Riguardo ai cereali mostrano ancora una leggera tensione per le voci che corrono sui danni da freddo sia in Europa che in altre parti del mondo produttivo. Una condizione che sta incidendo sui valori del grano da industria molitoria riguardo al nuovo raccolto e potrebbe ragionevolmente influenzare anche il mais, a meno che le quantità, qualità scadenti del grano da macina non alimentino il mercato zootecnico.
I cruscami di grano hanno iniziato lentamente a calare a causa della ridotta operatività di molti mulini e le varie disinfestazioni tipiche del periodo.
I consumi continuano ad essere "tiepidi" per la zootecnia e l'industria mentre si sono decisamente risvegliati per l'industria delle agroenergie (biodigestori) sempre a caccia ai sottoprodotti.
Indicatori internazionali 15 maggio 2017
l'Indice dei noli è leggermente salito a 1014 punti, il petrolio è attorno a 49$/bar e l'indice di cambio segna 1,093392.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Il Tecnopolo di Reggio Emilia ospita il Focus organizzato dalla banca sulle tematiche dell'accesso al credito e sulle soluzioni offerte dal sistema bancario in tema di finanziamenti agrari
REGGIO EMILIA, 15 maggio 2017
E' dedicato a Reggio Emilia e allo sviluppo delle potenzialità del comparto agroalimentare del territorio il Focus organizzato da UniCredit sul tema dei finanziamenti per il settore. Obiettivo: offrire agli imprenditori dell'area reggiana un vademecum di percorribili strategie di accesso al credito che permetta alle aziende di instaurare un rapporto con le banche stabile nel tempo e modellato sulle recenti innovazioni normative del settore bancario, così da contenere il costo del denaro e rendere leggibile ed affidabile l'impresa agricola al fine di sostenerne al meglio la crescita.
La banca, già firmataria di un accordo nazionale con il MiPAAF (Ministero per le Politiche Agricole Ambientali e Forestali) a supporto delle aziende dell'agroalimentare con un plafond di 6 miliardi di euro per il triennio 2016-2018, prosegue così nel suo impegno a tutto tondo per l'economia del territorio organizzando un incontro di approfondimento sulle tematiche legate all'accesso al credito, alle soluzioni offerte dal sistema bancario in tema di finanziamenti agrari e alle sinergie vincenti per coltivare il futuro delle imprese locali. Una giornata di formazione e confronto che, all'interno del Tecnopolo di Reggio Emilia, ha coinvolto un centinaio di aziende reggiane, esperti del settore crediti e rappresentanti di punta della produttività agroalimentare del territorio.
«L'agroalimentare – sottolinea Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit - è tra i settori strategici per l'economia del nostro Paese e può e deve rappresentare sempre di più la nostra eccellenza anche all'estero. La crescita registrata negli ultimi anni dimostra come il Made in Italy agroalimentare sia sempre più protagonista dell'economia nazionale e in grado di offrire importanti opportunità, anche in termini di occupazione. Ma è necessario crescere ancora. Da tempo UniCredit è impegnata a sostenere le imprese del settore. Ne sono esempio concreto i 350 milioni di euro erogati nell'ultimo anno in Emilia Romagna, nell'ambito dell'accordo che UniCredit ha stretto con il MiPAAF a supporto delle aziende dell'agroalimentare. Una cifra che vogliamo far crescere, specie in aree ad alto potenziale come quella reggiana, illustrando agli imprenditori tipologie, prassi e tempistiche idonee all'approvvigionamento di un credito che sia di qualità. Ecco perché abbiamo organizzato il Forum sulle tematiche dell'accesso al credito qui a Reggio Emilia".
Dai Piani di Sviluppo Rurale alle norme di Basilea 2, dal rischio di credito alla pianificazione delle esigenze finanziarie rispetto al ciclo produttivo, dal credito di filiera al Reverse Factoring, nel corso dell'incontro organizzato da UniCredit a Reggio Emilia, aperto dai saluti di Andrea Parmeggiani, Direttore Reggio Emilia Innovazione, e di Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit, sono stati numerosi i temi affrontati da Vito Noto, Responsabile Crediti Centro Nord UniCredit; Mauro Bambagioni, Specialista Agricoltura UniCredit; e Andrea Barra, responsabile UniCredit Factoring Centro Nord.
Nel corso della giornata di formazione e confronto è intervenuto anche Massimo Macchitella, Responsabile Small Business & Financing Products UniCredit, ponendo l'accento sulle diverse iniziative che la banca sta realizzando per potenziare il supporto del Gruppo bancario al mondo agricolo: dai prodotti mirati all'impiego di gestori specializzati, dalle analisi specifiche delle filiere alimentari alle attività di formazione e promozione che rispondono alle istanze che emergono dai territori sui quali la banca è impegnata ogni giorno.
A completare il Focus organizzato dalla banca anche una tavola rotonda moderata da Livio Stellati, Responsabile Territorial Development & Relations Centro Nord UniCredit, e arricchita dagli interventi di Alberto Viappiani, Amministratore Delegato Dalter Spa e Colline di Canossa Srl; Davide Frascari, Presidente Emilia Wine Sca; Marco Pirani, Presidente Progeo Sca; Massimo Dolci, Titolare Azienda Agricola Dolci e Vinsani Ss; e Nicola Bertinelli, Presidente Consorzio Parmigiano Reggiano.
Competenze ed esperienze a confronto per fornire agli imprenditori tutte le principali informazioni per comprendere se, come e quando chiedere un finanziamento; e quali tipologie di credito siano al momento disponibili e più conformi alle esigenze di sviluppo delle aziende del settore, dato che – è uno dei punti chiave emersi dal Forum reggiano - la semplice erogazione di credito non è l'unico supporto necessario allo sviluppo del business e può rivelarsi anche dannoso qualora non rispetti le reali necessità e le potenzialità dell'impresa. UniCredit ha voluto illustrare le norme e le procedure che regolamentano l'attività delle banche nella concessione dei crediti alle aziende con l'obiettivo di aiutare gli imprenditori del territorio ad avere piena conoscenza non solo delle proprie reali urgenze ma anche delle logiche con cui il sistema bancario opera, in modo da conciliare le esigenze di tutti gli attori di quello che può e deve essere un processo vincente per l'avvio e la crescita del business.
Una panoramica sul settore agroalimentare: Focus Emilia Romagna e Reggio Emilia
Quello agroalimentare è un settore che contribuisce per il 5,8% all'economia della regione che vede attive nella filiera produttiva poco meno di 70mila imprese. In dettaglio, nel 2015 il valore della sola produzione agricola regionale ha raggiunto quota 6,6 miliardi, con un valore aggiunto di circa 3,4 miliardi di euro.
La natura anticiclica del settore ha attenuato l'impatto della crisi, così a fronte di un valore aggiunto dell'intera economia diminuito del 4% tra il 2007 e il 2015, quello dell'industria alimentare regionale, nello stesso periodo, risulta aumentato del 6% e quello dell'agricoltura del 20%. L'eccellenza del settore in Emilia Romagna è confermata anche da una dinamica del valore aggiunto decisamente superiore rispetto a quella media italiana che registra -0,2% per l'industria alimentare e 3% per l'agricoltura (Elaborazioni UniCredit su dati Istat).
In questo ambito, Reggio Emilia nel 2015 si distingue tra le province con i migliori risultati, con un valore aggiunto conseguito nel 2015 di 412 milioni di euro in crescita del 2,7% rispetto al 2014 (elaborazioni UniCredit su dati Prometeia); e allargando il discorso all'intera filiera agroalimentare, registra un giro d'affari per export di circa 620milioni di euro.
L'export guida la crescita del settore agroalimentare nel suo complesso in Regione: le vendite all'estero sono aumentate infatti nell'ultimo decennio di circa il 60%, toccando a fine 2015 un valore prossimo ai 6 miliardi. Le province più attive in tal senso sono Parma che contribuisce al totale regionale per il 27,2%; Modena con il 22,5% e Reggio Emilia e Ravenna che registrano un apporto del 10%. Seguono Bologna (9,2%), Forlì-Cesena (8,5%), Ferrara (6,2%), Piacenza /4%) e Rimini (2,4%).
L'Emilia Romagna inoltre si attesta leader in Italia per il cibo di qualità, con 43 prodotti certificati Dop (Denominazione di Origine Protetta), Igp (Indicazione geografica protetta) e Stg (Specialità Tradizionali Garantite) seguita da Veneto, Lombardia e Sicilia. Tra le eccellenze della regione, spiccano "tesori" emiliani come il parmigiano reggiano e l'aceto balsamico tradizionale. A livello nazionale, al gennaio 2015, i prodotti italiani DOP, IGT, e STG iscritti nell'apposito Registro sono 278 su un totale di 1.311 (21,1%). Tra questi, il 40% circa sono prodotti ortofrutticoli e cereali; seguono formaggi (18%), olio d'oliva (16%) e salumi (13%). (Dati 2015 – fonte Mipaaf e Sinab, Sistema di informazione nazionale sull'Agricoltura biologica).
Editoriale: La punta dell'iceberg - Tornano a salire i derivati: latte spot e burro. - Cereali e dintorni. Consumi ancora tiepidi. - "Custodire le acque, coltivare il futuro": incontro a Gualtieri il 15 Maggio - "Combi mais 4.0", la punta di diamante del "Mais in Italy" - La parmigiana Patty Nevi si piazza al terzo posto assoluto alla prima gara del campionato italiano OCR -
SOMMARIO Anno 16 - n° 19 14 maggio 2017
1.1 editoriale
La punta dell'iceberg
2.1 lattiero caseario Tornano a salire i derivati: latte spot e burro.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Consumi ancora tiepidi.
4.1 bonifica "Custodire le acque, coltivare il futuro": incontro a Gualtieri il 15 Maggio
4.2 cereali USDA Cereali e dintorni. Aggiornamento dati USDA.
5.1 Mais in Italy "Combi mais 4.0", la punta di diamante del "Mais in Italy"
6.1 FARM RUN La parmigiana Patty Nevi si piazza al terzo posto assoluto alla prima gara del campionato italiano OCR
7.1 Frutta italiana Macfrut, Ismea: cresce il valore dell'ortofrutta italiana
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners
(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)
(Scarica il PDF alla sezione allegati)
Il mercato, nei suoi fattori fondamentali, continua la sua fase di staticità. Aggiornamento dati USDA
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 maggio 2017
Indicatori internazionali 11 maggio 2017
l'Indice dei noli è sceso a 1005 punti, il petrolio è attorno a 47,5$/bar e l'indice di cambio segna 1,08760.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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La punta di diamante del "Mais in Italy" . Arrivano le APP che monitorano semina, irrigazione e protezione per semplificare il lavoro dell'agricoltore! Novità nel futuro del mondo agroalimentare: mais migliore per qualità e quantità, in grado di competere con gli elevati standard europei.
Milano 9 Maggio 2017 – Dopo ben 4 anni di ricerca e sperimentazione è arrivato Combi Mais 4.0, l'innovativo protocollo messo a punto da Mario Vigo, Presidente di Innovagri, iniziato nel 2014 in previsione di EXPO 2015 che ha approvato e patrocinato il progetto.
IL MADE IN ITALY PARTE DAL MAIS, DI QUALITA'
Si parla tanto di Made in Italy e di "riscossa dell'agroalimentare italiano"; e non è affatto ovvio ricordare che carne, latte e formaggi più sani si ottengono con la qualità dei mangimi a base di mais di cui si nutrono suini e bovini.
Questo è un passaggio importantissimo della filiera alimentare, di cui Combi Mais rappresenta il primo anello, garantendo la massima salubrità al consumatore finale, grazie alla produzione di granella sana e sicura e attraverso una metodologia sostenibile.
L'attento e continuo monitoraggio lungo tutte le fasi produttive infatti, mantiene sotto controllo le micotossine che possono svilupparsi sul mais.
Combi Mais risponde perfettamente alle nuove sfide della maiscoltura italiana, ed è per questo che aderisce al progetto "Mais in Italy" che Syngenta ha recentemente lanciato con l'obiettivo di sensibilizzare i produttori italiani su temi importanti quali la gestione delle micotossine, l'uso responsabile degli agrofarmaci, l'uso efficiente dell'acqua.
LE APP CHE SEMPLIFICANO IL LAVORO AGRICOLO
L'agricoltura entra nell'era digitale e Combi Mais rappresenta una vera e propria evoluzione, che applica tecnologie di ultima generazione per ottimizzare i processi di produzione; validi strumenti per supportare l'agricoltura italiana contemporanea e renderla competitiva: purtroppo il 2016 ha segnato il record negativo nella produzione di mais, registrando ben il 50% di mais importato dall'estero!
Il nuovissimo protocollo prevede diverse innovazioni proprio all'insegna di una precisione tecnologica quasi "chirurgica", con il contributo sempre più innovativo da parte dei partner del progetto:
Ampio ricorso all'innovazione digitale: sia Netafim (leader mondiale nei sistemi per l'irrigazione) che Syngenta mettono a disposizione dell'imprenditore agricolo due DSS (Decision Support System – uManage™ per Netafim e OptiMais per Syngenta), ossia piattaforme digitali che utilizzano informazioni provenienti da sensori, satelliti e banche dati, per indicare momenti di interventi irrigui e/o di protezione per pianificare azioni in grado di salvaguardare il potenziale produttivo.
Grazie all'installazione di sensori e centraline di ultima generazione vengono monitorate la disponibilità idrica del terreno e l'umidità, al fine di irrigare quando serve con le quantità giuste, ottimizzando le risorse idriche.
Un apporto nutrizionale ancora più mirato per mettere la genetica nelle migliori condizioni di performance sia fisiologica che produttiva. Tutto questo è possibile grazie alla nutrizione con i concimi organo-minerali ad elevata efficienza Unimer, FLEXIFERT distribuito in presemina con spandiconcime Kuhn idoneo al precision farming e SUPER AZOTEK N32.
Trattamento "antistress" e biostimolante della coltura grazie al prodotto SINERGON 2000, oltre al trattamento Cifo di nutrizione in fertirrigazione
Trattrice "green" DEUTZ-FAHR 6185 TTV con cambio a variazione continua, per risparmiare carburante e con netta riduzione sulle emissioni CO2 nell'atmosfera grazie anche ad un motore di nuova generazione
"Quella di orientare la produzione alimentare a rigorosi criteri di sostenibilità è ormai un'esigenza assolutamente imprescindibile." - afferma Giorgio Donegani, direttore scientifico della Fondazione Italiana per l'Educazione Alimentare – "D'altra parte, e dispiace doverlo constatare, la parola "sostenibilità" è spesso utilizzata in modo improprio da chi voglia assegnare al proprio operare una credibilità che non merita. La sostenibilità è infatti una condizione complessa che si declina su tre assi fondamentali: quello della sostenibilità ambientale, economica e sociale. La sostenibilità non si può reggere se non si dà attenzione a tutti gli elementi che la definiscono." – continua Donegani – "piace constatare come questo progetto si fondi sull'impiego delle tecnologie più avanzate, utilizzate proprio per preservare e rendere praticabili nel futuro i valori profondi della migliore tradizione agronomica italiana".
Durante il Convegno del 9 maggio che si è tenuto in una "piazza" molto particolare, nel cuore della tradizionale attività di commercio dei cereali, presso l'Associazione Granaria di Milano, Mario Vigo presenta gli step del progetto, i risultati raggiunti e gli obiettivi per il futuro; confermato l'ambizioso obiettivo di ottenere 20 tonnellate di granella di mais a ettaro, per 30 ettari di coltivazione nell'Azienda Agricola FOLLI.
Segnaliamo inoltre che il coordinamento di tutti gli step delle attività è stato affidato alla sapiente regia del prestigioso Istituto di Agronomia dell'Università di Torino, guidato dal Professor Amedeo Reyneri; mentre i partner sono Syngenta, una delle principali aziende dell'agro-industria mondiale, che ha selezionato l'ibrido SY BRABUS per la produzione della granella ed i prodotti per la protezione della coltura, Netafim, leader mondiale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di soluzioni per l'irrigazione a goccia e la micro-irrigazione, Unimer, leader italiano nella produzione di fertilizzanti solidi a valenza ambientale per la nutrizione organo-minerale, CIFO per la nutrizione localizzata alla semina, fertirrigazione e biostimolante fogliare, Kuhn, per la fornitura delle macchine per lavorazione del terreno semplificate, semina di precisione e concimazione con logiche di precision farming, DEUTZ-FAHR, per la fornitura della trattrice.
Nel 2016 il valore dell'ortofrutta italiana sfiora i 13 miliardi di euro grazie all'accelerazione dell'export (+4,7%) e alla ripresa dei consumi nazionali (+1%).
I numeri del 2016 evidenziano per l'ortofrutta una crescita dei principali indicatori. L'accelerazione dell'export (+4,7%) e la crescita della spesa delle famiglie italiane (+1%) trainano il valore agricolo prodotto a circa 13 miliardi di euro, che raggiunge il 28% del valore della produzione agricola italiana.
Si tratta di una tendenza che caratterizza il periodo 2012-16, nel quale la superficie nazionale dedicata alla coltivazione di ortaggi e frutta aumenta di 25 mila ettari - attestandosi a 1,13 milioni di ettari - e l'offerta cresce di un milione di tonnellate di ortaggi, 260mila tonnellate di agrumi e 220mila tonnellate di frutta, portando la produzione ortofrutticola a circa 26 milioni di tonnellate.
In particolare, sul mercato domestico nell'ultimo quinquennio l'acquisto di ortofrutta delle famiglie - rilevato attraverso il monitoraggio ISMEA-Nielsen - evidenzia una crescita media in valore superiore all'1% annuo, con punte più alte per gli agrumi (+5%) e la frutta (+1,5%).
L'attenzione crescente verso i prodotti salutistici e il contenuto di servizio sono i principali elementi trainanti della spesa, conseguenza dello spostamento della domanda verso tipologie "premium" e "convenience", quali confezionati, ready to eat, bio (+28% nel 2016), vegan, ethnic e local.
In ambito internazionale, nel 2016 l'export dell'Italia - orientato soprattutto verso mele, uva, kiwi, nocciole, pomodori, pere, insalate e nettarine - raggiunge 4,7 miliardi di euro. Il nostro Paese diventa il 5° esportatore, migliorando di una posizione nel ranking mondiale, espandendosi nei mercati più ampi e tradizionali (Germania, Francia, Austria) e in quelli in forte crescita, quali: Usa (+13%), Cina (+10%), Canada (+7%), India (+17%).
Il buon andamento sui mercati esteri e interni si ripercuote positivamente sulla redditività media del settore; l'indice di redditività ISMEA per l'ortofrutta - misurato dal rapporto tra l'indice dei prezzi e dei costi - migliora dell'8% tra il 2012 e il 2016.
(Fonte ismea)
(Foto MacFrut)
Strategie e sinergie per coltivare il futuro delle imprese locali. Accesso al credito e soluzioni offerte dal sistema bancario in tema di finanziamenti agrari. Lunedì 15 maggio 2017, con inizio alle 09.30 presso Tecnopolo di Reggio Emilia Piazzale Europa 1, Reggio Emilia.
Reggio Emilia, 11 maggio 2017
Il Tecnopolo di Reggio Emilia ospita il Focus organizzato da UniCredit sulle tematiche dell'accesso al credito e sulle soluzioni offerte dal sistema bancario in tema di finanziamenti agrari. L'incontro è in programma lunedì 15 maggio, con inizio alle ore 9,30.
Obiettivo: offrire agli imprenditori dell'area reggiana un vademecum di percorribili strategie di accesso al credito che permetta alle aziende di instaurare un rapporto con le banche stabile nel tempo e modellato sulle recenti innovazioni normative del settore bancario.
Intervengono: Andrea Parmeggiani, Direttore Reggio Emilia Innovazione; Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit; Vito Noto, Responsabile Crediti Centro Nord UniCredit; Mauro Bambagioni, Specialista Agricoltura UniCredit; Andrea Barra, responsabile UniCredit Factoring Centro Nord; Massimo Macchitella, Responsabile Small Business & Financing Products UniCredit.
A completare il Focus organizzato dalla banca anche una tavola rotonda moderata da Livio Stellati, Responsabile Territorial Development & Relations Centro Nord UniCredit, e arricchita dagli interventi di Alberto Viappiani, Amministratore Delegato Dalter Alimentari Spa e Colline di Canossa Srl; Davide Frascari, Presidente Emilia Wine Sca; Marco Pirani, Presidente Progeo Sca; Massimo Dolci, Titolare Azienda Agricola Dolci e Vinsani Ss; e Nicola Bertinelli, Presidente Consorzio Parmigiano Reggiano.
La banca ha consegnato due speciali riconoscimenti per i risultati raggiunti in termini di internazionalizzazione a due aziende nate nell'area di Cesena: Sorma Group e Suba Seeds. La premiazione si è svolta il 10 maggio nel corso di una serata di gala organizzata con Macfrut, grande fiera dell'ortofrutta di cui UniCredit è sponsor e partner tecnico.
Bologna, 11 maggio 2017
UniCredit premia l'eccellenza di due aziende che, partendo dalla Romagna e in particolare dall'area di Cesena, hanno saputo conquistare un ruolo di primo piano nel mondo in due diversi settori del business legato all'ortofrutta.
Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit; e Livio Stellati, Responsabile Territorial Development & Relations Centro Nord UniCredit hanno quindi consegnato l'"UniCredit award for internationalization" a Silvia Lotti e Maurizio Tumedei, rappresentanti rispettivamente di Sorma Group e Suba Seed.
La premiazione è avvenuta nel corso della serata di Gala organizzata mercoledì all'interno del Castello Malatestiano di Rimini. Tra i presenti anche Daniele Traversa, Area Manager Corporate Romagna UniCredit; Leonardo Gregianin del settore Sviluppo Territori Centro Nord UniCredit; e Renzo Piraccini, Presidente di Cesena Fiera.
L'"UniCredit award for internationalization" è lo speciale riconoscimento attribuito alle imprese d'eccellenza presenti a Macfrut, fiera internazionale dell'ortofrutta in programma a Rimini Fiera fino al 12 maggio. L'iniziativa si inserisce appunto nell'ambito dell'ampio piano di collaborazione operativa stretto tra MacFrut e UniCredit che ha voluto essere non solo sponsor ma anche partner tecnico della grande fiera.
Nelle edizioni passate l'"UniCredit award for internationalization" è stato attribuito a Unitec (Lugo - Ravenna) e Zespri (Nuova Zelanda) nel 2015; Sun World (Usa) e Gruppo Turatti (Venezia) nel 2016.
Il mercato, nei suoi fattori fondamentali, continua la sua fase di staticità. I fondi sono, su quasi tutte le merci, corti di coperture e questo potrebbe rappresentare l'unico vero rischio.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 maggio 2017
Il mercato è pressoché fermo ma i fondi sono, su quasi tutte le merci, corti di coperture e questo potrebbe rappresentare l'unico vero rischio. Sono perciò ridotte le possibilità di assistere a cali sensibili, anzi tutte le leve dei fondi sono pronte a sfruttare qualsiasi notizia rialzista.
I valori di oggi 10 maggio: un pronto per la farina di soya proteica a 342, partenza porto di Ravenna, e così sino a fine anno, ed anche per tutto il 2018, la 44 a circa 10 euro in meno. Valori diversi invece per la farina di soya ogm free che vale 423 euro partenza silos interni quindi con un delta sulla pari qualità 44% di ben 91 euro alla tonnellata. Il girasole proteico gira sui 190 euro partenza, mentre il girasole normale è in ripresa stante ormai la scarsità di merce e il prezzo si aggira sui 155/160 euro partenza, ben tenuta la farina di colza.
Un discorso a sé stante riguarda il seme di soya ogm free che al momento sembra reggere gli arrivi sui porti dove, il seme geneticamente modificato, è posto in vendita a 383/385 euro sul disponibile, ma a valori di 379 da giugno ad agosto contro un nazionale spot che viene pagato 425-430 euro arrivo.
I cereali sono ancora in leggera tensione per l'eco ancora non spento sui probabili danni da freddo sia in Europa che in altre parti del mondo e questo potrebbe influenzare anche il mais.
I cruscami di grano hanno iniziato a leggera fase calante ma causato dal ridotto lavoro di molti mulini.
I consumi continuano ad essere "tiepidi" per la zootecnia e l'industria mentre si sono decisamente risvegliati per l'industria delle agroenergie (biodigestori). Aperta la caccia ai sottoprodotti.
Ancora molto volatile l'indice di cambio che lunedì ha sfiorato 1,10 per adagiarsi all'attuale 1,086.
Indicatori internazionali 10 maggio 2017
l'Indice dei noli è sceso a 1007 punti, il petrolio è attorno a 46$/bar e l'indice di cambio segna 1,08684.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Brindiamo insieme all'inizio di "Rosso Rubino. Lambrusco Wine Festival 2017" con un "Cocktail per il Sorbara". Il Comune di Bomporto, in collaborazione con la Federazione Italiana Barman e "Chef to Chef" ha organizzato una serata ricca di sorprese, per dare inizio all'edizione 2017 di "Rosso Rubino. Lambrusco Wine Festival".
Quando? Il 9 maggio dalle ore 20:00.
Dove? A Solara, presso l'Azienda Monari Federzoni, che ha gentilmente offerto i suoi spazi per ospitare questo primo evento di "Rosso Rubino.
Cosa? La fase finale del concorso "Un Cocktail per il Sorbara": sette barman si sfideranno all'ultimo drink. Ogni concorrente presenterà una personalissima ricetta a base dell'immancabile Lambrusco di Sorbara, che sarà esaminata da una giuria di esperti.
Ma non è tutto: i cuochi di "Chef to Chef" allieteranno la serata con appetitosi piatti, da degustare col vino offerto dalle sette cantine di Rosso Rubino (Cantina Bellei Aurelio, Cantina Della Volta, Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina Divinja, Cantina Garuti, Cantina Paltrinieri, Cantina Righi e Francesco Bellei). Durante la serata, inoltre, sarà possibile visitare l'acetaia di famiglia in barrique Monari Federzoni con degustazione e vendita dei prodotti.
Maggiori informazioni sul sito: www.lambruscowinefestival.it
Comune di Bomporto
Via per Modena, 7 – 41030 Bomporto (MO)
Tel. 059.800711, Fax. 059.818033
Unicredit attribuisce due speciali riconoscimenti per i risultati raggiunti in termini di internazionalizzazione a due aziende nate nell'area di Cesena: SORMA GROUP e SUBA SEEDS.
La premiazione si terrà il 10 maggio nel corso di una serata di gala organizzata in collaborazione con Macfrut, grande fiera dell'ortofrutta di cui UniCredit è sponsor e partner tecnico
Da Cesena agli Stati Uniti, passando per il cuore dell'Europa onore al merito dell'innovazione e dell'internazionalizzazione. UniCredit premia l'eccellenza di due aziende che, partendo dalla Romagna e in particolare dall'area di Cesena, hanno saputo conquistare un ruolo di primo piano nel mondo in due diversi settori del business legato all'ortofrutta. L'occasione è la terza edizione dell'"UniCredit award for internationalization", speciale riconoscimento attribuito alle imprese d'eccellenza presenti a Macfrut, fiera internazionale dell'ortofrutta in programma a Rimini Fiera (10 al 12 maggio). Quest'anno sul podio Sorma Group e Suba Seed.
I premi saranno consegnati da Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit; e da Livio Stellati, Responsabile Territorial Development & Relations Centro Nord UniCredit, ai rappresentanti delle due aziende vincitrici, nel corso della serata di gala in programma mercoledì 10 maggio all'interno del Castello Malatestiano di Rimini. Qui, tra i presenti, ci saranno i titolari delle principali aziende dell'agroalimentare italiano; Daniele Traversa, Area Manager Corporate Romagna UniCredit; Leonardo Gregianin del settore Sviluppo Territori Centro Nord UniCredit; e Renzo Piraccini, Presidente di Cesena Fiera.
L'iniziativa si inserisce nell'ambito dell'ampio piano di collaborazione operativa stretto tra MacFrut e UniCredit che ha voluto essere non solo sponsor ma anche partner tecnico della grande fiera.
"Per il terzo anno consecutivo UniCredit si conferma al fianco di MacFrut, manifestazione che rappresenta un punto di incontro e di confronto internazionale per i professionisti dell'ortofrutta. Siamo un Gruppo internazionale - ha sottolineato Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit – con radici ben salde sul territorio non solo italiano ma anche europeo, per tanto il nostro ruolo non si è limitato alla semplice sponsorizzazione della manifestazione. Abbiamo operato anche e soprattutto come partner strategico capace di contribuire ad uno degli obiettivi primari di Macfrut: favorire l'internazionalizzazione delle imprese locali sia attraverso prodotti mirati, sia fornendo assistenza diretta all'individuazione e al coinvolgimento di acquirenti esteri di rilievo. Ne è un esempio il B2B che abbiamo organizzato quest'anno, portando una decina di buyers tedeschi a diretto contatto con le imprese del territorio presenti in fiera. Azioni concrete che costituiscono la base di un processo vincente per l'avvio e la crescita del business".
Nelle edizioni passate l'"UniCredit award for internationalization" è stato attribuito a Unitec (Lugo - Ravenna) e Zespri (Nuova Zelanda) nel 2015; Sun World (Usa) e Gruppo Turatti (Venezia) nel 2016
Si rinnova l'appuntamento con Pianeta Grano 2017 all'insegna dell'agricoltura di precisione e degli scenari futuri. Il 9 Maggio prossimo a Jolanda di Savoia (Fe) CAE e Bonifiche Ferraresi organizzano un' intera giornata dedicata all'innovazione in agricoltura. Nel corso della mattinata visite guidate ai campi dove sono state effettuate le numerose prove varietali
Rinnovato anche per il 2017 l'appuntamento open day con la manifestazione Pianeta Grano organizzata dal Consorzio Agrario dell'Emilia e da Bonifiche Ferraresi a Jolanda di Savoia di Ferrara.
Il progetto informativo dedicato alle colture tipiche - con particolare riferimento al grano – e indirizzato a tutti gli interpreti della filiera e non solo, ha l'ambizione di proporre ogni anno un incontro che possa rappresentare un vero e proprio punto di riferimento stagionale all'insegna dell'innovazione per il comparto agroalimentare.
In quest'occasione che si terrà il giorno 9 Maggio prossimo gli organizzatori dell'evento porranno all'attenzione del pubblico - già particolarmente numeroso viste le adesioni già confermate – il tema "Pianeta Grano 2017: L'agricoltura di precisione scende in campo", un approfondimento mirato a 360° sulle molteplici novità offerte dalla ricerca tecnico-scientifica, tecnologica e su quelli che saranno i principali trend dell'immediato futuro.
La cura e la gestione precisa ed oculata delle coltivazioni è senza dubbio una nuova importante frontiera del settore agricolo con cui fare i conti e soprattutto potenziale ed ulteriore strumento necessario per poter arrivare preparati all'appuntamento con processi produttivi sostenibili e maggiormente redditizi. A tal proposito il programma della giornata inizierà già nel corso della mattinata - a partire dalle ore 10,30 - con la visita ai campi prova di "frumento" insieme agli esperti del Consorzio Agrario: un excursus guidato che si terrà sempre all'interno di Bonifiche Ferraresi.
Per i tecnici e gli operatori sarà un'occasione per conoscere dettagliatamente le più recenti e innovative selezioni varietali dei frumenti teneri e duri.
Nel pomeriggio, dalle 15,30, alcuni esperti del settore si confronteranno sul palco del convegno "Agricoltura di precisione" moderato dal giornalista Andrea Gavazzoli. Interverranno nell'ordine: Federico Vecchioni (Amministratore Delegato Bonifiche Ferraresi), Mauro Tonello (Presidente Consorzi Agrari d'Italia), Gabriele Cristofori (Presidente Consorzio Agrario dell'Emilia), L.Pollini (Amministratore Delegato di BIA s.p.a.) sul tema: Filiera controllata inseguendo il DNA della varietà , D.Misturini (Agronomo) "Agricoltura di precisione :esperienze in campo".
Il ruolo della fienagione nella produzione di foraggi di qualità è il focus della prima edizione di NOVA AGRICOLTURA FIENAGIONE, in programma il 18 maggio a Bonconvento di Sala Bolognese (BO).
Tra i partner dell'iniziativa il CRPA, che sarà presente con un proprio stand informativo e nel workshop che seguirà le prove in campo parlerà del ruolo della meccanizzazione nell'ottenimento di un fieno rispondente alle aspettative degli allevatori del comprensorio del Parmigiano Reggiano.
programma della giornata nel dettaglio:
18 maggio a Bonconvento di Sala Bolonese (BO)
Ore 9:00 Registrazione visitatori
Ore 9:30 – 13 Visita guidata ai cantieri di lavorazione, con le seguenti sezioni: SFALCIO, ARIEGGIAMENTO, ANDANATURA, RACCOLTA, PRESSATURA, MOVIMENTAZIONE A BALLE, VENTILAZIONE ARTIFICIALE
Ore 14,00 | Workshop
Fienagione, i problemi gestionali. Il caso dell'azienda che produce per il Parmigiano Reggiano
• Perché il Consorzio ha ritenuto utile istituire l'Albo dei fornitori di mangimi e foraggi
RICCARDO DESERTI | Direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano
• Così perseguiamo, valorizziamo e comunichiamo la qualità del formaggio
IVANO CHEZZI | Presidente Granterre
• Scelte tecniche e scelte gestionali per ottenere foraggi di qualità, le ultime acquisizioni
MARIA TERESA PACCHIOLI | Crpa
• Il ruolo della tecnologia, e in particolare della meccanizzazione, nell'ottenimento di un fieno che risponda alle aspettative dell'allevatore
EROS GUALANDI | Presidente Cooperativa Il Raccolto
• La qualità del foraggio per un'efficace alimentazione delle bovine da latte
ANDREA FORMIGONI | Università di Bologna
• Il sostegno delle politiche regionali alla zootecnia da latte
ROBERTA CHIARINI | Assessorato Agricoltura Regione Emilia-Romagna
Modera: GIORGIO SETTI | Giornalista di Edagricole
La partecipazione è ad ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti.
La manifestazione si svolgerà in collaborazione con la cooperativa agricola Bonlatte di Castelfranco Emilia (Mo) e con il Crpa (Centro ricerche produzioni animali) di Reggio Emilia.
Il Consorzio Agrario di Parma, la Coldiretti provinciale e il Caseificio Borgotaro si uniscono per promuovere l'uso dei mangimi Non Ogm.
Parma – 05-05-2017- Un appuntamento nel nome della qualità e della salubrità derivanti dall'uso dei mangimi Non Ogm, attende i soci del Caseificio Borgotaro. Lunedì 8 maggio, alle 11, dopo l'assemblea, nella struttura si terrà un meeting a tema . L'organizzazione è curata dal Cap (Consorzio agrario Parma) e da Emilcap, col supporto della Coldiretti provinciale e del Caseificio Borgotaro. Al tavolo dei relatori siederanno: Giorgio Collina, direttore e Carlo Fornari, responsabile settore zootecnico del Cap. L'iniziativa è sostenuta dalla Coldiretti e appoggiata dal Consiglio del Caseificio Borgotaro ed in particolare, dal presidente Stefano Cacchioli.
Il Caseificio Borgotaro è uno dei circa seicento caseifici artigianali della zona tipica di produzione del parmigiano-reggiano. Non occorre raccontare la sua storia, lasciamo parlare i fatti. Dal lontano 1967, la lavorazione è cresciuta con impegno e passione, da 12.000 a 40.000 quintali di latte. Le oltre settecento forme di formaggio prodotte sono stagionate sfruttando i pregi dell'areazione naturale, senza l'utilizzo dell'aria condizionata e trascorrono due estati in stagionatura, per permettere le trasformazioni enzimatiche che rendono il parmigiano reggiano così buono e digeribile.
Dall'8 al 10 maggio ritorna a Parma il Campionato Mondiale della Pizza la più importante manifestazione internazionale dedicata al piatto italiano più famoso al mondo. Un'edizione con diverse tappe di avvicinamento in tutto il mondo: Melbourne in AUS, Bochum in Germania, Shangai in Cina, in Scandinavia a Stoccolma.
Martedì 9 maggio sarà presente Tessa Gelisio protagonista insieme a Le 5 Stagioni di Agugiaro &Figna Molini di #buonoasapersi, un percorso dedicato all'alimento più amato della cucina italiana per sfatare i miti ed esaltare le qualità dei metodi delle materie prime scelte dai maestri pizzaioli più blasonati al mondo. Alle ore 11.00 l'Ecocentrica Tessa ed il Maestro Internazionale della Scuola Italiana Pizzaioli Graziano Bertuzzo si sfideranno sulla pizza in pala al centro dell'Arena di gara.
Sempre Martedì 9 Maggio sarà presente il famoso Chef stellato Giancarlo Perbellini che alle ore 13 visiterà l'Arena della Pizza. Un "cuoco artigiano", così ama definirsi. Nasce nel 1964 a Bovolone, una tranquilla realtà immersa nella pianura veronese. Le sue radici sono quelle della grande tradizione agreste italiana in cui la terra e i suoi frutti sono una risorsa fondamentale. Lo chef è presente al Campionato in occasione del convegno internazionale PIZZA WORLD FORUM 2017.
Sono più di 720 i concorrenti provenienti da tutto il mondo che si sfideranno in undici categorie tra centinaia di pizze sfornate dalle postazioni di cottura. Il Campionato Mondiale della Pizza rientra nella storia delle manifestazioni culinarie italiane. Dal 1989 ad oggi ha attraversato letteralmente le mode, gli stili e le tendenze della cucina e non solo, esaltando un piatto sempre più protagonista della cultura alimentare mondiale.
Le gare inizieranno lunedì 8 maggio con le categorie di Pizza Classica, Pizza Napoletana IGT, Pizza in Pala, Pizza in Teglia, Freestyle e molte altre gustosissime gare. Martedì 9 le gare proseguiranno all'insegna della qualità con il Trofeo del cuoco stellato Heinz Beck con la categoria Primi Piatti in Pizzeria. Il 10 maggio si sveleranno i Campioni del Mondo della Pizza 2017 durante la serata di Gala in cui si degusteranno le pizze vincitrici.
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Il programma delle giornate e delle gare:
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Lunedì 8 maggio
Dalle ore 9.00 apertura del Palacassa della Fiera di Parma.
Dalle ore 10.00 inizio di tutte le gare gastronomiche e selezioni per il Trofeo Heinz Beck.
Dalle ore 17.30 circa selezioni per la gara di Stile Libero individuale.
Martedì 9 maggio
Dalle ore 9.00 apertura del Palacassa della Fiera di Parma.
Dalle ore 10.00 inizio di tutte le gare gastronomiche e selezioni per il Trofeo Heinz Beck.
Dalle ore 17.30 circa selezioni per la gara di Stile Libero individuale.
Mercoledì 10 maggio
Dalle ore 9.00 apertura del Palacassa della Fiera di Parma.
Dalle ore 10.00 gare di Velocità e Larghezza.
Dalle ore 10.00 proseguimento gara di "Pizza a Due" e finale del Trofeo Heinz Beck "I Primi... in Pizzeria".
A seguire gara di Stile Libero a squadre e finale di Stile Libero individuale.
Dalle ore 19.30 inizio premiazioni e serata di chiusura del Campionato Mondiale della Pizza 2017.
Press Office: STUDIO PUGGINA – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. +39 02 66988683
Organizzazione: tel. +39 / 421 83 148 - www.campionatomondialedellapizza.it - www.pizzaworldchampionship.com
www.campionatomondialedellapizza.it
www.pizzaworldchampionship.com
Il mercato, nei suoi fattori fondamentali, continua la sua fase di staticità; non riesce a scendere perché le soglie di resistenza sono prossime alle attuali quotazioni ma non riesce nemmeno a risalire, mentre è fortemente influenzato dal cambio monetario.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 3 maggio 2017
Come ormai stiamo confermando da diverso tempo, non vi è carenza di merce a livello mondiale e salvo l'insorgere di gravi problemi geopolitici o climatici, la staticità dovrebbe protrarsi ancora. In questa situazione, qualsiasi notizia, seppure non accertata, potrebbe innescare la reazione speculativa dei fondi.
I valori di martedi erano: un pronto per la farina di soya proteica a 344, partenza porto di Ravenna, e così sino a fine anno, ed anche per tutto il 2018, valori diversi invece per la farina di soya ogm free che è quotata 422 euro partenza silos interni, quindi con un delta sulla pari qualità 44% di ben 90 euro alla tonnellata.
Un discorso a sé stante è il seme di soya ogm free che sembra, al momento, reggere gli arrivi sui porti dove il seme geneticamente modificato è posto in vendita a 391 euro sul disponibile, ma a valori tra i 373-376 da giugno ad agosto contro un nazionale spot che viene pagato 425-430 euro arrivo. Una differenza più che sensibile la cui tenuta, in termini temporali, non è stimabile.
Per i cereali è da segnalare che i grani stanno andando il leggera tensione in conseguenza al vociferare sulle conseguenze da danni da freddo che potrebbero emergere in Europa e in altre parti del mondo. Il verificarsi di una tale ipotesi potrebbe conseguentemente influenzare anche il mercato del mais. Al momento, per quanto all'estero il mercato del mais sia ben tenuto, il cambio euro/dollaro risulta a noi favorevole.
I cruscami di grano hanno terminato la loro fase ascendente e adesso dovrebbero iniziare a calare, utile a coloro che avessero necessità di ricoperture sul periodo estivo.
Sui consumi ancora poco da osservare. Sempre "tiepidi" per la zootecnia e l'industria mentre si sono decisamente risvegliati per l'industria delle agroenergie (biodigestori).
Indicatori internazionali 03 maggio 2017
l'Indice dei noli è sceso a 1073 punti, il petrolio è attorno a 48$/bar e l'indice di cambio segna 1,09104.
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Rallenta la tensione sul Parmigiano Reggiano 24 mesi mentre il 12 mesi e il Grana Padano restano in zona rossa. Stazionari i listini del latte spot e del burro.
di Virgilio, Parma 3 maggio 2017 -
LATTE SPOT Battuta d'arresto per il prezzo del latte spot. Tra 34,54 e 35,57 €/100 litri è il listino invariato del latte crudo spot nazionale registrato alla borsa di Verona. Il latte intero pastorizzato estero si conferma tra 33,51 e 34,54€/100 litri. Continua invece la flessione del pastorizzato scremato estero (-1,92%) che si colloca tra 12,94 e 13,46€/100 litri di latte.
BURRO E PANNA Invariati i listini anche del burro quotato alla borsa merci di Milano. Sembra quindi che si sia arrestata la fasce ascendente che ha contraddistinto il settore nelle precedenti 6 settimane. Fa eccezione, nella settimana corrente, la Crema che cede lo 0,91%. In risalita invece la panna di centrifuga veronese (+2,31%).
Borsa di Milano 28 aprile: (=)
BURRO CEE: 4,25€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,40 €/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,30€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,10€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,18/Kg. (-)
MARGARINA marzo 2017: 1,15 -1,21€/kg (=)
Borsa Verona 24 aprile : (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,17 - 2,25 €/Kg. (+)
Borsa di Parma 28 aprile 2017: (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,70€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 2 maggio 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,70 - 2,70 €/kg.
GRANA PADANO 28/4/2017 - Prosegue il ridimensionamento dei listini del Grana Padano. 5 centesimi perduti anche nella scorsa settimana, uno scivolone che si trascina da 9 settimane consecutive.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,60 - 6,75 €/Kg.
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,30 - 7,95 €/Kg.
PARMIGIANO REGGIANO 28/4/2017 L'aria di crisi si sta consolidando anche nel mercato del Parmigiano. Continua anche nella diciassettesima settimana il ridimensionamento dei listini del re dei formaggi. Unica nota positiva la stazionarietà registrata sul 24 mesi nelle ultime due settimane di aprile.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,50- 9,95 €/Kg.
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,70 - 11,25 €/Kg.
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Editoriale: Alitalia, tra referendum e premi per le perdite. -Ismea, le dinamiche del settore lattiero caseario. - Birra - La versione di Romeo. - Cereali e dintorni. Dall'USDA segnali positivi per l'export. - CRPA: I vantaggi dell'aeoroessiccazione dei foraggi. - La fibra NDF indigerita (UNDF) nel fieno di erba medica: effetti sulle vacche - Agonismo e divertimento alla Farm Run 2017.- Allarme rosso per il gelo. Agrinsieme chiede stato di calamità.
SOMMARIO Anno 16 - n° 17 30 aprile 2017
1.1 editoriale Alitalia, tra referendum e premi per le perdite
2.1 lattiero caseario Ismea, le dinamiche del settore lattiero caseario.
3.1 birra Birra - La versione di Romeo.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dall'USDA segnali positivi per l'export.
5.1 tecniche alimentazione CRPA: I vantaggi dell'aeoroessiccazione dei foraggi.
5.2 Vacche alimentazione La fibra NDF indigerita (UNDF) nel fieno di erba medica: effetti sulle vacche
6.1 Farm Run - eventi all'aria aperta Agonismo e divertimento alla Farm Run 2017.
7.1 maltempo gelo Allarme rosso per il gelo. Agrinsieme chiede stato di calamità.
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners
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Nei primi mesi del 2017 i prezzi dei prodotti lattiero caseari hanno iniziato ad evolversi secondo dinamiche completamente contrapposte: da una parte, il mercato delle materie grasse continua ad essere sottoposto a tensioni dal lato della domanda facendo registrare quotazioni record, dall'altra parte il mercato delle polveri magre ha iniziato una nuova fase calante, come conseguenza di scorte abbondanti e scambi poco vivaci.
Nelle battute finali del 2016 il mercato internazionale e comunitario era stato interessato da una forte spinta al rialzo, grazie a una diminuzione della produzione di latte - in particolare in Oceania e in Sud America - e una domanda mondiale piuttosto sostenuta, soprattutto da parte dei Paesi asiatici.
Le tensioni sui prezzi dei derivati si sono rapidamente riflesse sulla materia prima e, dopo aver toccato i livelli più bassi degli ultimi cinque anni, anche il prezzo del latte crudo alla stalla nell'UE ha cominciato a risalire nell'ultima frazione di anno.
Il trend positivo è proseguito nel 2017, attestandosi a gennaio a 33,38 euro/100 kg, con una variazione pari al +12% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente. L'incremento registrato dai prezzi alla stalla in tutti i principali Stati membri è stato favorito da una riduzione della produzione di latte comunitaria più sostenuta rispetto al calo stagionale atteso.
FOCUS CINA
Dopo gli incrementi registrati nel corso del 2016, la domanda di importazione di latte e prodotti lattiero caseari da parte della Cina dovrebbe rimanere sostenuta nel corso del 2017, secondo le ultime previsioni del Dipartimento Agricoltura degli Stati Uniti.
In particolare, sono attese in aumento le importazioni di latte intero in polvere, vista la riduzione delle scorte e il continuo incremento della domanda al consumo, soprattutto per l'alimentazione infantile. Nel 2016 l'import cinese è cresciuto del 21% e la Nuova Zelanda detiene la leadership incontrastata del mercato con una quota apri a circa il 90%. Nel 2016 sono cresciute anche le importazioni di formaggi (+29%) e burro (+15%) e anche in questo caso i paesi oceanici rappresentano i principali mercati di approvvigionamento.
A dispetto di un minore interesse per le polveri magre, sono attese in evoluzione le importazioni di latte Uht (+38% nel 2016), di cui l'Unione Europea è il principale fornitore (Germania e Francia, rispettivamente primo e terzo fornitore) con una quota pari ai 2/3 del mercato cinese, seguito dalla Nuova Zelanda con una quota pari al 20%.
(FONTE Ismea 27 aprile 2017 - allegato pdf)
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