L’occasione è rappresentata dalla fiera b2b IDDBA, in programma dal 10 al 12 giugno. In vetrina a New Orleans l’azienda porta il suo Parmigiano Reggiano Kosher e il suo Parmigiano Reggiano Biologico.
Parma 05 giugno 2018 -
L’Azienda Agricola Bertinelli, che dal 1895 produce Parmigiano Reggiano DOP sulle colline parmensi, vola a New Orleans: dal 10 al 12 giugno, infatti, sarà protagonista a IDDBA - International Dairy Deli Bakery, la più importante fiera b2b degli Stati Uniti dedicata al mondo lattiero-caseario, alla gastronomia e al settore dei prodotti da forno. IDDBA ha frequenza annuale ed è una manifestazione itinerante: nel 2019 sarà ospitata da Orlando, nel 2020 da Indianapolis. L’edizione 2018 vedrà la partecipazione di oltre 800 aziende.
A New Orleans la Bertinelli sarà presente grazie all’impegno del Consorzio Emilia Alimentari, di cui è Presidente Enrico Zoni: al suo fianco ci sarà Tortellini Soverini, azienda artigianale di pasta fresca e ripiena (produce specialità bolognesi ed emiliane), con cui la Bertinelli ha già collaborato a Taste Firenze e a Cibus.
Come spiega il CEO Nicola Bertinelli, «IDDBA è, per importanza, uno dei primi tre appuntamenti fieristici negli Stati Uniti con un focus specifico sul food. Per noi si tratta di un esordio: abbiamo fatto questa scelta perché IDDBA rappresenta un canale di dialogo privilegiato con la GDO americana. Qualche numero: a New Orleans sono attesi operatori professionali in rappresentanza delle principali 200 catene retail, delle 100 più importanti catene all’ingrosso e dei 100 top minimarket. Tutti target che per la Bertinelli hanno un grandissimo appeal: basti pensare che nel 2017 i primi tre attori della GDO americana (Walmart, Costco e Kroger) hanno fatto registrare un fatturato complessivo di circa 733 miliardi di dollari. E nei primi sette mesi del 2017, negli Usa i prodotti italiani distribuiti in GDO hanno fatto registrare un incremento di fatturato pari a 2,1 miliardi di dollari. Parlare direttamente con questi operatori significa quindi approcciare nel miglior modo possibile un mercato complicato come quello nordamericano».
A New Orleans l’Azienda Agricola Bertinelli porterà in vetrina in particolare due varianti del Re dei Formaggi: quello Kosher, ora disponibile anche grattugiato, in cubetti e in scaglie, nella nuova confezione barattolo, e quello Biologico, proposto in grammature da 300-350 gr. Le motivazioni sono duplici: da un lato, c’è la volontà di distinguersi, ponendo l’accento su produzioni di nicchia. Questo discorso vale soprattutto per il Parmigiano Reggiano DOP Kosher: la Bertinelli è stata la prima azienda al mondo a produrre Parmigiano Reggiano DOP autenticamente Kosher. Ciò, unitamente al fatto che l’azienda gestisca in proprio tutti i comparti della filiera produttiva, a partire dalla produzione dei foraggi (poi usati per il nutrimento delle bovine di proprietà) e del latte, configura un notevole vantaggio competitivo rispetto agli altri produttori di Parmigiano Reggiano. Dall’altro lato, ci sono ragioni di business.
«Secondo i dati diffusi dalla Organic Trade Association americana nel 2017, gli statunitensi spendono quasi 50 miliardi di dollari all’anno per l’acquisto di alimenti bio. Negli Stati Uniti, il 75% dei punti vendita offre a scaffale alimenti bio e l’82% delle famiglie compra prodotti biologici. La vendita di cibi biologici è cresciuta in 12 mesi quasi a doppia cifra, a fronte di un incremento inferiore all’1% di tutte le altre categorie food. Se consideriamo i prodotti lattiero-caseari, l’8% degli acquisti effettuati da consumatori USA corrisponde a referenze biologiche» afferma il CEO Nicola Bertinelli.
Altrettanto significativa è la crescita del segmento del Kosher Food: «L’azienda di consulenza statunitense Persistence Market Research stima che nel periodo 2017-2025 il mercato nordamericano degli alimenti Kosher possa crescere con un tasso annuale dell’11,3%: numeri inferiori soltanto a quelli dell’area mediorientale» conclude Bertinelli.
Precipita lo zangolato reggiano. Stabili i formaggi ma in costante e poderosa crescita il latte spot.
di Virgilio Parma 05 giugno 2018 -
LATTE SPOT Continua a crescere il latte spot. Alla borsa di Verona si è registrato un nuovo incremento del prezzo del latte crudo spot nazionale segnando un +8,96% rispetto la settimana precedente (37,12-38,15€/100 litri latte) e +7,69% è l'incremento del latte estero provenienza Germania (35,57-36,60€/100 litri latte). Gran rimbalzo del 18,75% per il latte scremato pastorizzato spot estero provenienza Germania (9,32-10,35€/100 litri).
BURRO E PANNA Continua la risalita del Burro. +5 centesimi guadagnati alla Borsa milanese. Stabile invece la Crema e altrettanto per la panna di centrifuga veronese. In crescita anche il burro zangolato parmense, ma si preannuncia un crollo, più che sensibile, posto che alla borsa reggiana, stamattina, il burro zangolato ha aregistrato una perdita del -26,91%.
Borsa di Milano 04 giugno 2018:
BURRO CEE: 5,80 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 6,05 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 4,18 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,98 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,96 €/Kg. (=)
MARGARINA Maggio 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)
Borsa Verona 04 giugno 2018: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,90-3,00€/Kg. (=)
Borsa di Parma 01 giugno 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,53 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 05 giugno 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,58 - 2,58 €/kg.
GRANA PADANO 04/6/2018 - Stabili i listini del Grana Padano DOP.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,20 - 6,30 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,95 - 7,50 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 01/6/2018 Continuano a mantenersi stabili le quotazioni del Parmigiano Reggiano DOP
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)
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(Grafici)
Come Volevasi Dimostrare. La situazione sui mercati è sempre molto incerta e, molto probabilmente, rimarrà tale sino a quando la "guerra fredda" dei dazi non avrà fine.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 5 giugno 2018
Appena ieri scrivevamo che "La situazione sui mercati rimane sempre incerta e, molto probabilmente, rimarrà tale sino a quando la "guerra fredda" dei dazi non avrà fine".
E' stato sufficiente che la delegazione Americana lascisse Pechino, e da nessuna parte giungesse alcuna dichiarazione, per indurre il mercato a pensare al peggio. Inoltre l'effetto meteo sembra schiarirsi, almeno in USA, e ecco pronta la reazione:
Ma nonostante il calo, che comunque è apprezzabile, i fondi non hanno ancora cambiato la loro posizione e la ragione è forse riconducibile ad alcune stime che danno gli stock di fine raccolto in riduzione per il grano e per il mais.
In genere quando s'infiamma il mercato del grano sono problemi per tutte le materie prime.
Nel mercato interno da segnalare che ieri ha avuto in inizio una "battaglia" sulla farina di soya e conseguente ridimensionamento sensibilmente.
Troppo presto per trarre delle considerazioni ma, in queste occasioni, potrebbe essere conveniente cavalcare la speculazione valutando i futuri a 6 12 mesi.
Comunque, in generale, i mercati odierni avranno un impronta ribassista.
Nulla di diverso da segnalare nel mercato delle bioenergie, se non un quantitativo di seme di Colza inquinato da diserbante e seme girasole scondizionato ma con il 35% 40% di olio e a breve saranno disponibili gli avanzi di lavorazione del mais dolce, con valori intorno ai 25 € alla tonnellata se consegnati nel raggio di 80 km dal luogo di produzione. (Chi fosse interessato a queste commodities può prendere contatto con Mario Boggini - +39 338 6067872)
Indicatori internazionali 5 giugno 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1193 punti, il petrolio è a 65,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,16911
@Pastificio.Andalini
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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City of Gastronomy Festival. Un palazzo, dei portici, due piazze e una strada a collegarle, la declinazione parmigiana della via Emilia. Il festival abita qui.
La cucina, sotto i Portici del Grano, in piazza Garibaldi, ha ospitato cooking show internazionali e stellati che hanno raccontato la creatività Unesco. Tra i protagonisti ai fornelli Riccardo Monco con le tre stelle Michelin della sua Enoteca Pinchiorri di Firenze, Matteo Fronduti del Ristorante Manna di Firenze e Terry Giacomello dell'Inkiostro di Parma.
Piazza Garibaldi si fa salotto dove il territorio e i suoi protagonisti si raccontano al pubblico del festival.
Poi il Palazzo del Governatore, che nel suo auditorium, ha ospitato quattro tavole rotonde, con esperti, giornalisti e chef che si sono cobfrontati sui temi del festival e le varie declinazioni della creatività: "Il ritorno alla terra", "La cucina italiana e le sfide del XXI secolo", "L'innovazione in cucina" e "I linguaggi del cibo".
Nella piazza spazio anche ai bambini, con i laboratori dei Musei del Cibo, ad animare i portici di via Mazzini fino ad arrivare alla piazza Ghiaia, che ritrova la sua antica vocazione di agorà, luogo di commercio e incontro.
Spazio anche alla Musica di qualità con Mario Biondi.
(Foto di Francesca Bocchia)
La situazione sui mercati rimane sempre incerta e, molto probabilmente, rimarrà tale sino a quando la "guerra fredda" dei dazi non avrà fine.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 4 giugno 2018
Per meglio comprendere il mercato è necessario analizzare i dati usciti venerdì sera, inerenti le posizioni dei fondi di investimento, che dimostra la posizione complessivamente rialzisti sul corn, sul seme di soia, sulla farina di soia.
Sul corn i Fondi hanno un "lungo" di 202.427 contratti rispetto a 199.070 della scorsa settimana. Quindi rialzisti.
Sul seme hanno un " lungo" di +107.098 contro +98.128, anche in questo caso rialzisti.
Sulla farina hanno un "lungo" di +112.788 contro +113.297 anche qui rialzisti.
Sul grano hanno un lungo di + 15.315 contro un corto di - 1.685 e qui decisamente hanno cambiato atteggiamento e sono rialzisti. Sull'olio hanno un "corto" di - 61.817 contro - 47.249 quindi hanno accorciato le loro scoperture.
Quando il mercato del grano s'infiamma, i problemi generalmente si riflettono anche sulle altre materie prime.
Il 2017 aveva ben abituato gli operatori con prezzi golosi ma poi, a gennaio, è cambiato tutto e ora da diverse settimane il mercato è allineato su valori medio alti con l'aggravante del tasso di cambio sfavorevole. Al nervosismo determinato dalla "guerra fredda" e dalla variabile cambio, occorre aggiungere, le molteplici variabili meteo.
Il mercato interno non mostra segnali di cambiamento: proteici ancora cari e scarsità di merce per farina di soya proteica e normale caricabile (ma nel mese la situazione della farina di soya dovrebbe riequilibrarsi con i cospicui arrivi); continua la penuria di farina colza e girasole a basso tono proteico, ma anche in questo caso vi sono spiragli di miglioramento a medio termine. Scarsità ancora per semola di mais e distiller sia di mais che di grano, per i cruscami, che comunque si sono stabilizzati, e ancora per diversi fibrosi. Mais ben tenuto, grano caro, orzo di difficile reperimento, una situazione che però dovrebbe volgere al termine entro 7, forse 10 giorni.
La variabile di disturbo potrebbe arrivare dal mais nazionale che scarseggia.
Sul pronto la farina di soya proteica caricabile quota 410/412€ tonnellata, mentre per i futuri la farina di soya per il 2019 che quota: 373 la normale e 382 la proteica partenza ai porti sul primo semestre, mentre per il secondo quota 347 la normale e 356 la proteica.
Nulla di diverso da segnalare per il mercato delle bioenergie, se non un quantitativo di seme di Colza inquinato da diserbante. A breve saranno disponibili gli avanzi di lavorazione del mais dolce, con valori intorno ai 25 € alla tonnellata entro un raggio di 80 km dal luogo di produzione.
Indicatori internazionali 4 giugno 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1156 punti, il petrolio è a 66,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,1692
@Pastificio.Andalini
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Editoriale: - Habemus Imperium! - Scandali d'oltralpe - Lattiero caseari. Latte spot e burro in costante crescita. - Diga di Mignano - La visita del Prefetto - Cereali e dintorni. Continua la "Guerra Fredda" dei dazi, ma non solo. - Bacino PO - sottoscritta l'intesa che rafforza la pianificazione strategica.
SOMMARIO
Anno 17 - n° 22 3 giugno 2018
1.1 editoriale - Habemus Imperium!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot e burro in costante crescita.
3.1 VINO E SCANDALI Scandali d'oltralpe
4.1 Sport e benessere L'Osteria del Teatro in campo con la #FarmRun 2018.
4.2 Sport e benessere L'Osteria dei Servi "Tifa" #FarmRun 2018.
4.3 ACQUA Valore e tutela dell'acqua, il Caso DMV
5.2 ambiente Diga di Mignano - La visita del Prefetto
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Continua la "Guerra Fredda" dei dazi, ma non solo.
7.1 Indicazioni geografiche Dalle IG richiesta di maggiori controlli e sanzioni "risolutive" per chi trasgredisce
8.1 ambiente Bacino PO - sottoscritta l'intesa che rafforza la pianificazione strategica.
8.2 Giustizia Consorzio Agrario di Parma - tutti assolti perché "Il fatto non sussiste"
9.1 ambiente - acqua Collaudo della diga di Mignano Raggiunta la quota massima autorizzata: al via la tracimazione controllata
9.2 ambiente - acqua Collaudo della diga di Mignano (PC) - Prosegue la tracimazione: l'acqua è arrivata nell'Arda
10.1 crisi autotrasporto Autotrasporto - CNA FITA: L'Italia porti le imposte sotto il 50% del costo
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)
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Certamente quando si ha a che fare con scandali e grandi inchieste ci si chiede da che parte sta la verità e come sia possibile incappare in così grandi errori, soprattutto se a commetterli sono portatori di interessi o Leaders assoluti. Fa riflettere perché ci riporta tutti ad una dimensione più attenta e comprendere quanto l'asticella vada sempre tenuta alta per salvaguardare la qualità e la reputazione di tutti gli operatori e soprattutto di Noi consumatori.
di L'Equilibrista Parma, 28 maggio 208 -
Mesi fa è uscito su tutte le principali testate del settore uno scandalo di enormi dimensioni che ha interessato il gruppo francese Raphaël Michel, Azienda operante fin dal lontano 1899. Oggi abbiamo le idee più chiare perché confutate da prove e da sanzioni che sono arrivate come tegole a quanto pare.
L'allora presunta frode ha riguardato il colosso del mercato del vino sfuso francese, tanto che Giullaume Ryckwaert, direttore generale, è stato arrestato dalla polizia francese con l'accusa di avere acquistato un equivalente di 48 milioni di bottiglie di vino da tavola e rivendute poi con denominazione Rodano.
Solo per dare modo a tutti, anche ai non addetti ai lavori di capire la portata della cosa, stiamo parlando di Côtes du Rhône e Châteauneuf du Pape. Ovviamente anche i più alti vertici dell'Azienda sono stati toccati, perché si parla di un giro d'affari di quasi 66 milioni di bottiglie e che rappresenta l'equivalente del vino sfuso che è poi quello di cui si andrà a parlare più tecnicamente.
La giustizia francese, ha realizzato un impianto accusatorio piuttosto elaborato ma obiettivo e basato su fatti, tanto che se fosse confermato in toto, potrebbe descrivere un danno di grandi dimensioni anche per le testate vitiviticole che esprimono giudizi di valore su prodotti, che poi sarebbero irrimediabilmente falsati. Gli investitori sono stati turbati da altre inchieste parallele che hanno visto protagonista Grands Vins de Gironde (GVG) la quale sembrerebbe accusata di aver etichettato vini diversi in modo fraudolento, quindi per capirci, vini da tavola francesi che sarebbero stati concepiti come Pays d'Oc IGP, oppure il caso dei vini Bordeaux venduti con indicazione di annata 2011 quando invece ci si riferiva al 2012.
Dalle colonne di Wine Spectator, osservatore privilegiato del vino nel Mondo, emerge che la frode sarebbe compresa fra Ottobre 2013 e marzo 2017 e che soprattutto sarebbero anche i piccoli Vigneron a pagarne un prezzo alto perché catene di distribuzione quali Carrefour e altre minori, avrebbero intanto sospeso i ritiri per capire chi avrebbe gestito il presunto malaffare accelerando le procedure preventive anche nel caso si fosse trattato di un grossolano errore.
Purtroppo tutte le prove ad oggi portano a pensare a qualcosa di premeditato tanto che Philippe Pellation, presidente del sindacato dei Vignerons di Côte du Rhône e di Côte du Rhône Villages, ha rivelato la preoccupazione e lo sdegno se arrivasse la conferma per quanto accaduto. La rete coinvolta tocca più di 3.000 coltivatori e 15 cooperative nel Rodano, Provenza e Languedoc solo in Francia, ma poi per comprendere come ormai tutto il Mondo sia strettamente connesso e legato indissolubilmente, anche Cile e parte de Sud America hanno fatto i conti con questa inchiesta planetaria. Numeri strabilianti che confermano un colosso vero e proprio che fattura circa 80 milioni di euro annui con una produzione stimata di circa 10 milioni di casse annue con crescite a due cifre stimate fra il 20% e 30% e tutto targato Giullaume Ryckweart.
Il giudice Caroline Baret ha dichiarato che l'investigazione ha riportato alla luce almeno 612.000 litri di vino per un equivalente di 68.000 casse coprendo un fatturato di circa 1.6 milioni di euro, ma numeri a parte, le preoccupazioni riguardano la reputazione e la futura gestione del brand sia per i piccoli agricoltori affiliati che per i cosiddetti Negociants, che in Francia soprattutto, sono una vera e propria istituzione. Il Pubblico Ministero Anne Kayanakis ha sottolineato come Eric Marin, ex direttore acquisti di Grand Vins De Gironde, sia colpevole di negligenza e parte di un meccanismo più complesso ed articolato che porta la situazione ad essere ai limiti della credibilità assoluta, parafrasando le sue parole.
I fatti portano al 2014, quando durante un controllo casuale e senza preavviso, emergeva che da un piccola cantina di proprietà di un Negociant francese Borie Manoux, ovvero un commerciante imbottigliatore, al quale era stato rilevato un ammanco non denunciato per 200,000 litri di vino da 159 vasche, proprio GVG aveva invece guadagnato la stessa somma in entrata facendo emergere quindi più di un sospetto. L'Agenzia anti frode francese (DGCCRF) a questo punto, già allertata, aveva rilevato infatti anomale ritappature e stranezze nell'uso delle etichettature soprattutto su Pays d'Oc IGP e sulle già citate vasche, rilevando due annate di Bordeaux in particolare che lasciavano aperte indubbie differenze.
Incongruenze che ad oggi sembrano cadere come macigni perché ampiamente smascherati e condannati come vedremo.
Come rimarcato dal Pubblico Ministero Kayanakis, rimane confusa la deposizione che ha offerto il capo cantiniere Eric Marin perché sembra impossibile che una persona sola, possa gestire 180 referenze diverse in entrata, infatti basti solo pensare che nel 2014 sono state ricevute 20 milioni di litri e spedite 19,9 milioni certificando un movimento giornaliero di circa 18.000 casse.
"La dissonanza", come rileva lo stesso Pubblico Ministero, "è indubbia perché è impossibile che l'organizzazione non fosse a conoscenza di queste pratiche, quindi si sono evidentemente coperti gli occhi..."..."ma ammettendo per un secondo che non fosse così, questo metodo non è sinonimo di qualità e non è in linea con le regole e le procedure di acquisto che il capo cantiniere dice di avere adottato".
Il gruppo GVG controlla una holding che annovera Borie Castéja Animation come partecipazione, poi alcune storiche Aziende distributrici locali fra cui Borie Manoux e Mähler – Besse e per questo ad oggi sono arrivate copiose querele contro GVG appunto, fra cui INAO, ovvero l'Istituto nazionale dell'origine e della qualità francese, il Consiglio dei vini di Bordeaux, la Federazione dei Grandi vini di Bordeaux, la Federazione dei Negociants di Bodeaux e Libourne, nonché la Confederazione Paysanne di Girona.
Una prima sentenza, come riportava già il sito http://www.winenews.it il 10 Aprile, ha condannato al pagamento di 15.000 euro Eric Marin, ex direttore acquisti di Grands Vins de Gironde, proprio a causa della mala gestione dei vini sfusi per la quale è stato giudicato colpevole.
Il Tribunale di Bordeaux ha poi giudicato il Negociant colpevole di frode perché avrebbe contribuito a creare etichette ad hoc per il mercato interno e per quello cinese che, alla fine, non avevano alcuna attinenza con il prodotto effettivamente in bottiglia, condannandolo al pagamento di 400.000 euro (con pena sospesa per la metà del pagamento). Pare comunque che il sistema fosse in linea con quanto descritto dai Pubblici Ministeri e che quindi oltre al danno sostanziale, come si legge nella dichiarazione finale, emergano danni di immagine e credibilità sull'operato di decine di etichette e dei relativi punti di raccolta e catene che ne hanno la diretta gestione.
La Francia sempre attenta ed esempio di patriottismo per tutta l'Europa, nonché figlia della Rivoluzione che vanta in tutto il Mondo, insieme alla sua voglia di fare scuola soprattutto sulle sue eccellenze in tutti i campi e verso tutti, stavolta china la testa, fa pubblica ammenda e cerca di uscire da una empasse che parrebbe essere solo frutto di qualche personaggio poco pulito.
Alla notizia che gli USA imporrebbero dazi per 25 miliardi di dollari ai prodotti provenienti dalla Cina, il mercato si è buttato sul segno negativo.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 30 maggio 2018 -
Continua la "guerra fredda" dei dazi sospesi. Ieri il mercato, per gran parte della giornata, è stato in territorio positivo. Poi la notizia che a partire dalla metà di giugno gli USA imporrebbero dazi per 25miliardi sulle importazioni dei prodotti dalla Cina e tutto si è modificato:
Comunque con il grano così forte restano scarse le ipotesi di crolli. In genere il grano in fase ascendente condiziona il mercato. Due settimane fa quotava 488 punti, ed ora 536 per varie ragioni climatiche e per le stime produttive.
La situazione finanziaria è pesante, il nostro Paese potrebbe dare il via ad una crisi pesante dell'Euro zona, nel prossimo G7, che si terrà in Canada nel fine settimana, anche la situazione Italia è entrata nell'agenda dei lavori.
Al nervosismo provocato dalla "guerra fredda" si è aggiunta l'aggravante della volatilità dell'indice di cambio €/$, ora dobbiamo sommare anche le variabili meteo, che stanno sconvolgendo anche i più esperti.
Infatti, oltre al fatto che dopo cinque anni di crescita ininterrotta delle scorte mondiali di grano, le previsioni sono per un ridimensionamento, a cui va aggiunto che la produzione mondiale di orzo, per quanto in aumento, non sarebbe comunque in grado di soddisfare i bisogni.
Il mercato interno è immutato: proteici cari e scarsità di merce per farina di soya proteica e normale caricabile; mais ben tenuto, grano caro, orzo di difficile reperimento.
Sui futuri, la farina di soya per il 2019 ieri quotava 388 la normale e 397 la proteica partenza ai porti sul primo semestre, mentre per il secondo quotava 361 la normale e 370 la proteica valori ben tenuti e poco golosi sia al consumo che al commercio. Nulla di nuovo da segnalare per il mercato delle bioenergie, fatto salvo un quantitativo di seme di girasole scondizionato con il 35% 40% di olio a disposizione per questo settore, dove al momento la domanda è superiore all'offerta.
Se alle tante variabili sopra descritte aggiungiamo la nostra confusione e incertezza governativa, con i fianchi scoperti alla speculazione internazionale, ben si comprende quanto difficile sia muoversi sia sulle commodities che sui cambi e anche sulla finanza.
"Una nave in tempesta senza nocchiere"
Indicatori internazionali 30 maggio 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1057 punti, il petrolio è sceso a 66,00$/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,15735
@Pastificio.Andalini
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Iperbole per Latte spot e burro. Restano stabili i listini del Grana Padano DOP e del Parmigiano Reggiano.
di Virgilio Parma 29 maggio 2018 -
LATTE SPOT Gran balzo in avanti del latte spot. Alla borsa di Verona si è registrato un nuovo incremento del prezzo del latte spot. Il crudo spot nazionale è cresciuto del +6,35% rispetto la quindicina precedente (34,02-34,02€/100 litri latte) e ben il +10,17% è l'incremento del latte estero provenienza Germania (32,99-34,02€/100 litri latte). Stabile invece il latte scremato pastorizzato spot estero provenienza Germania (7,76-8,80€/100 litri).
BURRO E PANNA Prosegue con gran progressione la risalita del Burro. +10 centesimi alla Borsa milanese. Lieve balzo in avanti anche della Crema (+6 cent) e +9,6% per la panna di centrifuga. In risalita anche il burro zangolato parmense, ma non è finita qui perché lo zangolato reggiano ha aggiunto, questa mattina, altri 10 centesimi..
Borsa di Milano 28 maggio 2018:
BURRO CEE: 5,75 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 6,00 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 4,13 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,93 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,96 €/Kg. (+)
MARGARINA Aprile 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)
Borsa Verona 28 maggio 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,90-3,00€/Kg. (+)
Borsa di Parma 25 maggio 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,43 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 29 maggio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,53 - 3,53 €/kg.
GRANA PADANO 28/5/2018 - Stabilii listini del Grana Padano DOP, dopo il guadagno di cinque centesimi guadagnati nella scorsa settimana.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,20 - 6,30 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,95 - 7,50 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (=)
PARMIGIANO REGGIANO 25/5/2018 Continua a tener ferme le quotazioni il Parmigiano Reggiano DOP
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)
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(Grafici)
Dal convegno formativo di AICIG a Reggio Emilia, i Consorzi di Tutela DOP e IGP lanciano proposte di evoluzione normativa sull'attività di vigilanza e chiedono un giro di vite al nuovo Ministro delle Politiche Agricole.
Si è sviluppato sul tema dell'evoluzione normativa e sull'attività di vigilanza degli ultimi 20 anni - con particolare riferimento ai controlli Extra UE e al problema dell'utilizzo di termini generici - l'incontro formativo del 25 maggio, si è tenuto a Reggio Emilia presso la sede del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Ad organizzare detto incontro, l'Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche AICIG: un appuntamento strategico che si inserisce nell'attività ordinaria dell'Associazione ma che giunge in un momento politico particolarmente delicato per lo Stato Italiano. Il mondo delle IG proprio alle Istituzioni si è rivolto in tale occasione chiedendo una stretta sulla violazione delle norme e sulle conseguenze da esse prodotte sia a livello di valore economico sia di impatto sui territori, nonché un sistema sanzionatorio più adeguato ai tempi odierni, capace di dissuadere da comportamenti fraudolenti e dunque lavorando sulla prevenzione delle infrazioni.
"Ciò che chiediamo al titolare del Ministero delle Politiche Agricole, precisa il Presidente di AICIG Cesare Baldrighi, è di rendere maggiormente efficaci le sanzioni, non in questo caso di tipo economico, bensì comportanti il ritiro dei marchi con conseguente espulsione dal "campo di gioco". L'obiettivo per l'intero sistema infatti, non è tanto quello di punire con sanzioni pecuniarie i trasgressori che in tal modo potrebbero comunque tornare a farlo, quanto eliminare alla radice i comportamenti fraudolenti".
Da proteggere infatti c'è un sistema, quello dei prodotti agroalimentari DOP e IGP, che negli ultimi venti anni ha subìto una grande evoluzione al rialzo, sia in termini numerici oggi le IG italiane (vini esclusi) sono 295 e quelle UE 1427 – sia di fatturato, portando il settore a circa 15 miliardi di euro di valore. Il tutto accompagnato da una grande capacità di export, la cui crescita si può leggere nell'atteggiamento del comparto agroalimentare negli anni Novanta, quando gli altri settori hanno iniziato a delocalizzare la produzione. L'agroalimentare di qualità ha scelto di puntare ed investire sul territorio: ciò non si è rivelato un limite bensì una grande opportunità che ha appunto premiato il settore, soprattutto dall'estero. Certificazione, tracciabilità, origine e territorio sono dunque i mantra che i produttori nel corso degli anni hanno cercato, riuscendoci, di trasmettere anche al consumatore, che su tali elementi basa ogni giorno di più la propria percezione di sicurezza alimentare.
"Alla politica non chiediamo né sussidi, né contributi. Chiediamo strumenti e regole per riuscire a rimanere sul mercato ad un prezzo adeguato al valore del nostro prodotto afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. Norme più chiare e trasparenti ci permetterebbero di aumentare sensibilmente il nostro mercato. Chiediamo un aiuto concreto, sia in Italia – dove servono sanzioni più rigide per chi non si attiene alle regole – sia all'estero, per combattere l'italian sounding e per definire i dettagli degli Accordi bilaterali in modo adeguato. Occorre lavorare a negoziati che puntino al riconoscimento delle indicazioni geografiche come valore globale dello sviluppo agricolo. Norme in grado di eliminare le pratiche ingannevoli per il consumatore, in particolare l'utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evochino l'Italia per pubblicizzare prodotti affatto riconducibili al nostro Paese, la forma più sfacciata di concorrenza sleale e truffa nei confronti dei consumatori nel settore agroalimentare. In Europa, conclude Bertinelli, il nostro sistema di vigilanza e repressione ha quei livelli di efficacia che ancora non sono possibili in tutto il mondo e ai quali l'Unione Europea deve assolutamente puntare".
Dopo i saluti istituzionali dei due Presidenti, la tavola rotonda si è sviluppata con la presentazione delle esperienze dirette di alcuni dei Consorzi più rappresentativi per l'agroalimentare italiano, in particolare il Consorzio tutela Prosciutto di San Daniele DOP presente con Mario Emilio Cichetti, il Consorzio tutela Gorgonzola DOP con Stefano Fontana, il Consorzio tutela Pecorino Toscano DOP con Andrea Righini, il Consorzio tutela Pomodoro di Pachino IGP con Salvatore Chiaramida e il Consorzio tutela Oliva La Bella della Daunia IGP con Giuseppe Dibisceglia.
Al termine del primo giro di interventi, a prendere la parola è stato il Direttore del Consorzio Tutela Parmigiano Reggiano DOP Riccardo Deserti che ha portato il proprio contributo sulle nuove frontiere della vigilanza Horeca e Food service, a cui sono seguiti una serie di interventi sul rapporto delle IG con le normative europee in materia di tutela. In particolare nella seconda parte moderata dal segretario generale AICIG Leo Bertozzi, il Direttore Del Consorzio di tutela Asiago DOP Flavio Innocenzi e il Responsabile dell'Ufficio Legale del Consorzio tutela Prosciutto di Parma DOP Simone Calzi si sono espressi in merito alla tutela della denominazione nei paesi oggetto di accordi bilaterali con la UE, mentre il Direttore del Consorzio di tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni ha portato la propria esperienza in materia di azioni legali nella UE con esplicito riferimento alla tutela del termine balsamico in Germania.
Un intervento sulla strategicità dell'essere presenti a Bruxelles con una sede istituzionale di rappresentanza AICIG è stato quello di David Thual, seguito da un focus di Mathilde Chareyron Origin EU sull'importanza di associarsi per interloquire con le istituzioni UE.
L'ultima tranche di interventi si è incentrata su un aspetto anch'esso di primaria rilevanza nell'attività di tutela delle IG italiane: la comunicazione. Il Direttore della Fondazione Qualivita Mauro Rosati ha infatti discorso sull'importanza della comunicazione di sistema per le DOP e IGP italiane e presentato "Consortium" il primo magazine dei Consorzi di Tutela a carattere scientifico edito dal Poligrafico nella versione cartacea e digitale e curato dalla Fondazione Qualivita. Filippo Arfini dell'Università di Parma si è concentrato sulle fake news e sull'impatto che esse hanno nella tutela delle IG, con esplicito riferimento al caso Parmesan.
Le conclusioni dell'incontro sono state affidate al Dirigente PQAI IV Luigi Polizzi, il quale ha fatto il punto sulla qualità certificata e sulla tutela delle Indicazioni Geografiche di prodotti agricoli e agroalimentari indicando concludendo "i Consorzi sono lo strumento di ieri, di oggi e di domani per la valorizzazione delle IG e il Mipaaf intende rafforzarli. Noi ci crediamo, sono importanti per le loro azioni, stiamo facendo sistema e stiamo cercando di allargare sempre di più le collaborazioni".
A seguire AICIG si è riunita per l'assemblea annuale, durante la quale è previsto - oltre al bilancio consuntivo delle attività svolte fino ad oggi e la previsione delle iniziative future – altresì il rinnovo delle cariche sociali. L'incontro si è concluso con l'assemblea AFIDOP.
Editoriale: - Le semplificazioni pericolose - Finalmente cade un altro Tabù! Le uova non fanno male anzi... - "Performance Forte" - Quando i "funghi" sono complici nelle prestazioni sportive - Cereali e dintorni. I Mercati riflettono le tensioni della "guerra fredda" USA - CINA - Giornalisti inglesi "stregati" dall'Emilia -
SOMMARIO Anno 17 - n° 21 27 maggio 2018
1.1 editoriale
Le semplificazioni pericolose.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Listini con il segno positivo. Stabile solo il "Parmigiano"
3.1 nutrizione Finalmente cade un altro Tabù! Le uova non fanno male anzi...
4.1 Sport e benessere "Performance Forte" - Quando i "funghi" sono complici nelle prestazioni sportive -
5.1 caccia Caccia. Via libera in commissione a Calendario venatorio regionale 2018/2019
5.2 AMBIENTE Agricoltura. Al via il piano regionale di controllo degli storni
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I Mercati riflettono le tensioni della "guerra fredda" USA - CINA
7.1 UNESCO Città creativa Le Città Creative Unesco Parma e Alba a Parigi per la giornata sulla cultura del cibo
8.1 igiene alimenti E la chiamano igiene? Chiusi due esercizi.
8.2 turismo Giornalisti inglesi "stregati" dall'Emilia
9.1 Nutrizione salute Mangiare un uovo ogni giorno riduce il rischio di malattie cardiache
9.2 Nutrizione salute Per affrontare la Farm Run 2018: XS Sports Nutrition di NUTRILITE™
10.1 confcooperative emilia romagna Paolo Bono nuovo responsabile per l'agroalimentare e pesca
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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Caccia. Via libera in commissione a Calendario venatorio regionale 2018/2019 - Pd: "Ascoltati tutti i soggetti interessati". Critiche da Ln e Fdi. Facci (Misto-Mns): "Rivedere norme su caccia al cinghiale in aree protette"
Bologna 21 maggio 2018 - Via libera in commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, al Calendario venatorio regionale per la stagione 2018/2019, approvato dalla Giunta regionale dopo aver acquisito il parere definitivo dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
Hanno espresso parere favorevole il Partito Democratico e il gruppo Misto-Movimento Democratico Progressista; voto contrario da Lega Nord, Movimento 5 Stelle, Fratelli d'Italia e gruppo Misto-Movimento nazionale per la sovranità; astenuta Forza Italia. Le principali prescrizioni contenute nel Calendario venatorio regionale 2018/2019 riguardano: specie cacciabili, periodi di caccia, forme di caccia, giornate e orari venatori; carniere giornaliero e stagionale delle varie specie cacciabili; periodo di addestramento dei cani da caccia; misure di salvaguardia dell'ambiente agricolo e forestale; prescrizioni valide nei siti della rete Natura 2000, nelle zone umide e nelle zone costiere; forme di prelievo venatorio degli ungulati, modalità per il rilascio del tesserino venatorio.
La novità rispetto alla prima stesura, dovuta a una specifica raccomandazione di Ispra, riguarda la gestione più conservativa rispetto alle passate stagioni venatorie di tortora e pavoncella. Massimiliano Pompignoli (Lega Nord) ha criticato la tempistica del parere di Ispra, rilasciato in due momenti successivi, e il metodo di approvazione del Calendario venatorio regionale, sempre troppo a ridosso dell'aperura della stagione di caccia. Per Michele Facci (Misto-Movimento nazionale per la sovranità) la gestione di un ungulato molto impattante per il territorio come il cinghiale non può ormai prescindere dall'autorizzarne il prelievo venatorio anche nei parchi naturalistici e nelle aree protette. Per questo motivo l'esponente del Mns ha chiesto alla Giunta di aprire un confronto sulla revisione delle norme che regolano la gestione di siti naturalistici e aree protette. Infine, ha invitato l'esecutivo regionale a rimuovere dal Calendario venatorio il divieto di utilizzo del telefono cellulare da parte dei cacciatori nel corso dell'esercizio della caccia al fine di evitare indebite sanzioni da parte di controlli eccessivamente zelanti. Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d'Italia) ha espresso perplessità rispetto alle date di aperture della caccia alla piccola selvaggina.
Inoltre, in merito ai progetti di gestione faunistico-venatoria in deroga elaborati dagli Ambiti territoriali di caccia (Atc), puntualmente bocciati dalla Regione, il capogruppo ha domandato alla Giunta se il rigetto sia dovuto alla scarsa capacità tecnica dei proponenti o alle eccessive rigidità dei tecnici dell'Amministrazione regionale. Gianni Bessi e Mirco Bagnari (Partito Democratico) hanno espresso apprezzamento per il lavoro che ha portato alla stesura di un Calendario venatorio il cui impianto risulta condiviso ed equilibrato. Inoltre, in merito alle giornate di apertura della caccia al cinghiale nella provincia di Ravenna i due consiglieri hanno evidenziato con favore come siano state accolte le richieste provenienti dalle associazioni venatorie locali, rispondenti alle peculiarità del territorio. La presidente Serri, in chiusura di dibattito, ha espresso soddisfazione per l'intesa raggiunta dai soggetti interessati sulle modalità di gestione della caccia al cinghiale, dato l'impatto che questi animali selvatici hanno sulle produzioni agricole. (Luca Govoni)
Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell'Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa
Agricoltura. Al via il piano regionale di controllo degli storni per prevenire i danni alle colture in campo.
(Foto credits Lalupa) -
Bologna 21 maggio 2018 - Approvato dalla Giunta regionale il piano quinquennale. Sarà ora possibile mettere in campo azioni in difesa dei frutteti e di altre colture sensibili. In arrivo anche il piano di controllo dei corvidi. L'assessore Caselli "Corvidi e storni possono causare significativi danni alle colture agrarie soprattutto in questo periodo. Grazie al nuovo piano anche gli agricoltori dotati di licenza di caccia potranno intervenire"
Diventa pienamente operativo il piano regionale di controllo degli storni. Approvato dalla Giunta, su proposta dell'assessore regionale alla agricoltura, caccia e pesca, Simona Caselli, il piano recepisce le osservazioni e il parere di Ispra, Istituto per la prevenzione e la ricerca ambientale, e consente di intervenire in difesa dei frutteti e di altre colture sensibili laddove si è esaurita l'efficacia delle misure di prevenzione. Gli agricoltori possono richiedere alle polizie provinciali di attivare il piano di controllo che può essere effettuato dagli stessi agricoltori se in possesso della licenza di caccia.
Per quanto riguarda invece il piano di controllo dei corvidi, la Regione attende l'imminente parere di Ispra e prevede di poterlo approvare entro la prossima settimana. L'abbattimento potrà essere effettuato dagli stessi soggetti e secondo le procedure previste anche per il piano di controllo degli storni.
"Sappiamo che corvidi e storni possono causare, in alcune zone, significativi danni ai frutticoltori soprattutto in questo periodo- ha dichiarato Caselli-. Proprio per questo abbiamo dato il via al piano regionale di controllo per gli storni e ci apprestiamo a farlo a breve anche per i corvidi, dando la possibilità di intervenire, oltre che agli operatori autorizzati, agli stessi agricoltori dotati di licenza di caccia."
Il piano in dettaglio
Il Piano quinquennale di controllo dello storno (Sturnus vulgaris) è valido per l'intero territorio regionale con esclusione dei Parchi nazionali e regionali e delle Riserve statali e regionali. Per i siti Natura 2000 valgono le misure specifiche di conservazione approvate dai rispettivi Enti gestori.
Il piano di controllo regionale non dovrà superare annualmente i 25mila capi. L'indicazione tiene conto del quantitativo di capi abbattuti in Emilia Romagna dal 2009 al 2016.
Sarà necessario un sistema centralizzato per conteggiare in maniera tempestiva gli abbattimenti effettuati all'interno del territorio regionale, interrompendo l'attività di controllo qualora venga raggiunta la soglia massima.
Vietati i richiami, vivi o di altra natura, gli abbattimenti dovranno essere effettuati esclusivamente in presenza del frutto pendente e ad una distanza non superiore a 100 metri dalle colture in frutto, fino al 30 novembre 2018.
Il piano di controllo, per legge, può essere attivato solo laddove sono stati effettuati interventi di prevenzione la cui efficacia si è venuta ad esaurire. Gli interventi di prevenzione, oltre che obbligatori per poter richiedere l'attivazione del piano di controllo, restano comunque utili per una prima dissuasione e mantengono l'efficacia per altre specie di uccelli.
(Bologna, 22 maggio 2018) – Quarantadue anni, laureato in Economia e con un dottorato in Ingegneria economico-gestionale, Paolo Bono è il nuovo responsabile dell'Area Agroalimentare e Pesca di Confcooperative Emilia Romagna, alla quale fanno riferimento 426 cooperative con oltre 55.000 soci, 18.600 occupati e un fatturato complessivo che sfiora i 9,2 miliardi di euro.
La nomina di Bono è stata ufficializzata nei giorni scorsi durante il consiglio di presidenza della Federazione regionale, che per l'occasione ha espresso un sentito ringraziamento al responsabile uscente e ormai prossimo alla pensione Antonio Ferraguti, il quale per oltre 30 anni ha ricoperto con grande competenza, dedizione e professionalità questo incarico.
Dopo aver lavorato per 12 anni nell'area agroalimentare di Nomisma e per 2 anni nell'agenzia di rating del Gruppo CRIF (CRIF Ratings), Bono si dedicherà ora al coordinamento e alla gestione della Federazione dell'Agroalimentare e della Pesca guidata da Carlo Piccinini, eletto presidente nel corso dell'assemblea del 23 aprile.
Il consiglio regionale riunitosi alcuni giorni fa ha provveduto poi ad eleggere i tre nuovi vicepresidenti: si tratta di Vadis Paesanti della cooperativa Tecnopesca di Comacchio (Fe) per la pesca; Raffaele Drei della cooperativa Agrintesa di Faenza (Ra) per l'ortofrutta; Ilenia Rosi della Latteria Sociale delle Ghiaie di Mezzani (Pr) per il lattiero-caseario.
Sono stati poi individuati i coordinatori di settore: Davide Vernocchi di Agrintesa (Faenza, Ra) per l'ortofrutta; Davide Frascari di Emilia Wine di Scandiano (Re) per il vitivinicolo; Giovanni Bettini della Clai di Imola (Bo) per il zootecnico; Alessandro Bezzi della Latteria Sociale Centro di Rubbianino di San Bartolomeo (Re) per il lattiero-caseario; Roberto Crosara della CSM di Ostellato (Fe) per agricolo e servizi; Gian Paolo Emanueli della Cooperativa San Gualberto di Borgo Val di Taro (Pr) per il forestale.
Infine sono stati nominati i referenti della Federazione per le aree territoriali: Luca Cavrini (Cica) per Bologna, Vanni Girotti (Produttori Agricola San Rocco) per Modena, Pierangelo Laghi (Orogel Fresco) per Forlì-Cesena, Michele Mangolini (Casa Mesola) per Ferrara, Francesco Rastelli (Copap) per Piacenza, Erika Sartori (Cantina Sociale Puianello e Covilo) per Reggio Emilia, Raffaele Drei (Agrintesa) per Ravenna, Ilenia Rosi (Latteria Sociale delle Ghiaie) per Parma.
"Food Culture: Social Inclusion, Sustainable Development and Cultural Identity" - Un prestigioso riconoscimento da parte di UNESCO per le città di Parma e Alba – città creative Unesco per la gastronomia - chiamate alla giornata sulla dimensione culturale del cibo, in corso oggi nella sede UNESCO di Parigi.
Parma 24 maggio 2018 - La chiamata ad una partecipazione attiva testimonia l'impegno delle due amministrazioni comunali per la cultura e la promozione dei saperi e delle tradizioni locali.
Membro della delegazione Parma Alimentare, parte attiva nella costante promozione del sistema territoriale.
La giornata è organizzata dalla Delegazione Italiana Unesco, dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il supporto della Cattedra Unesco "Food: access and law" presso l'Università di Milano.
L'evento "Food Culture: social inclusion, sustainable development and cultural identity" si propone, da una parte, di contribuire alla conoscenza delle eccellenze italiane e delle buone pratiche nel settore del cibo e dell'eno-gastronomia, in linea con la felice esperienza Expo 2015 e con le iniziative avviate nell'Anno del Cibo italiano. Dall'altra, la giornata di approfondimento intende stimolare la riflessione sul rapporto inscindibile tra patrimonio culturale, collettività, paesaggi e territori e il significato identitario che essi esprimono.
"Desidero rivolgere un ringraziamento particolare ai Sindaci delle due Città, Federico Pizzarotti (Parma) e Maurizio Marello (Alba), per il prezioso sostegno all'organizzazione di questo evento", commenta l'Ambasciatore italiano all'UNESCO Vincenza Lomonaco, "che è ulteriore conferma in questa Sede della leadership italiana non solo sul tema della cultura del cibo e dell'alimentazione ma anche, a livello più generale, sul valore della preservazione dell'identità culturale come elemento chiave per la promozione del dialogo e per il raggiungimento della pace".
"Dopo il ritiro del riconoscimento ad Alba Creative City of Gastronomy nel novembre scorso – spiegano il Sindaco di Alba Maurizio Marello e l'assessore al Turismo e alla Cultura Fabio Tripaldi – siamo tornati a Parigi per un evento di grande rilievo davanti ad un pubblico qualificato ed attento sul comparto turistico ed enogastronomico. Molto apprezzati i piatti sapientemente preparati dal nostro chef Andrea Larossa che ha cucinato a Parigi per l'iniziativa con Parma. Con la città dell'Emilia Romagna abbiamo un bel sodalizio che ormai dura da circa tre anni. È cominciato con l'iter della candidatura Unesco presentata per entrambe le città nel 2015. Da allora, Alba e Parma continuano a collaborare intensamente e con sinergia nella promozione congiunta dei propri territori, in Italia e all'estero. Ed i risultati stanno già arrivando. Secondo una recente ricerca Alba è al primo posto tra le 10 città più frequentate che trainano il turismo nella provincia di Cuneo. Sono risultati che ci gratificano e ci spronano a fare ancora di più su un comparto diventato tra i principali della nostra economia".
"La nostra identità si fonda principalmente sull'arte del saper fare, del lavoro artigianale fatto con passione e con impegno, sulla qualità dei nostri prodotti tipici, sulla bellezza della nostra terra, sul fascino della nostra storia- ha evidenziato il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti -. Siamo orgogliosi di raccontare la nostra terra facendovi conoscere i nostri prodotti tipici. Sono infatti convinto che la giornata odierna contribuisca a ridurre le distanze tra noi, e questo avviene perché l'enogastronomia unisce i popoli e le culture, mettendo in relazione differenti realtà del mondo".
"Parma è orgogliosa di essere tra le Città Creative per la Gastronomia UNESCO, e inserita anche nel network- ha commentato l'assessore al Turismo del Comune di Parma Cristiano Casa-. E' un traguardo molto importante per Parma ma soprattutto per noi è un punto di partenza per raggiungere nuovi obiettivi. Con le altre Città della Gastronomia abbiamo instaurato una stretta rete di relazioni e una costante cooperazione per realizzare insieme traguardi futuri. Siamo molto soddisfatti della sinergia creatasi con la città di Alba nostra parten in molti progetti. Proprio per testimoniare l'internazionalità delle eccellenze in occasione del Festival City of Gastronomy che si terrà a Parma il 2 e 3 giugno, le Città della Gastronomia saranno presenti nella nostra città con i loro prodotti. Avremo così un po' di Parma nel mondo e un po' di mondo a Parma".
Ai lavori in programma per oggi 24 maggio saranno presenti personalità italiane e straniere di grande rilievo, rappresentanti di Università, giornalisti esperti del settore, chef noti per l'impegno sui temi culturali e dello sviluppo sostenibile oltre ad ospiti internazionali provenienti da vari Paesi del mondo (Francia, Arabia Saudita, Giappone, Belgio, Lituania, Azerbaijan) che, oltre all'Italia, presenteranno alcuni esempi caratteristici delle proprie tradizioni culturali legate al cibo.
Programma della Giornata

"Food Culture:
Social Inclusion, Sustainable Development and Cultural Identity"
24 May 2018
UNESCO House, 7 place de Fontenoy, Paris 7th (Room XI)
9.30 a.m. – 9.45 a.m. Registration
9.45 a.m. – 10.45 a.m. Opening Session
Welcome Addresses
Audrey AZOULAY, UNESCO Director-General
Representative of the Italian Government (tbc)
Gianluca VAGO, Dean, University of Milan
Vincenzo DE LUCA, Director General for cultural, economic promotion and innovation, Ministry of Foreign Affairs and International Cooperation, Italy
Opening remarks
Ambassador Vincenza LOMONACO, Permanent Delegate of Italy to UNESCO
Key note addresses
Livia POMODORO, President of "Milan Centre for Food Law and Policy"
Carlo PETRINI, Founder of Slow Food (video)
Nicola PERULLO, Delegate of the Dean for International Relations and Full Professor of Aesthetics, University of Gastronomic Sciences, Pollenzo, Italy
Massimo SPIGAROLI, President, Fondazione Parma UNESCO
Fabio GAMBARO, Journalist and essayist
10.45 a.m. – 12.45 p.m. Round table discussions
10.45 a.m. – 12.00 p.m. : Food Culture: a Key Driver of Cultural Identity
The cultural dimension of food as a key factor for the development of cultural identity
Each speaker will have 6-8 minutes at his/her disposal. The round table will close with a Q&A session
Moderator: Ernesto OTTONE RAMIREZ, UNESCO's ADG for Culture
Marino NIOLA, Full Professor of Cultural Anthropology, Suor Orsola Benincasa University of Naples and journalist
Catherine DUMAS, Senator of Paris, Vice Chair of the Culture, Education and Communication Commission, France
Emanuela SCARPELLINI, Full Professor of Modern History, University of Milan
Christian REGOUBY, General Delegate, Collège Culinaire de France, Founder of « Mouvement Manger Citoyen »
Bruno LAURIOUX, President of the European Institute for the History and Cultures of Food - France
Francesca RICCIO, Ministry of Cultural Heritage, Activities and Tourism, Italy
12.00 p.m. – 12.45 p.m. : Food Culture: Social Inclusion and Sustainable Development
Preserving local food habits and traditions as a core element of the challenge of achieving the
Sustainable Development Goals within the 2030 Agenda
Each speaker will have 6-8 minutes at his/her disposal. The round table will close with a Q&A session
Moderator: John CROWLEY, Chief of Section - Research, Policy and Foresight, Sector for Social and Human Sciences, UNESCO
Magali AMIR, botanist and ethnobotanist
Chiara MANZI, President ASSIC, Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina (Association for nutrition security), Italy
Marjorie TAYLOR and Kendall SMITH FRANCHINI, Chefs and entrepreneurs Riccardo PIAGGIO, cultural journalist, Il Sole 24 Ore
12.45 p.m. Perspectives on food and culture
Introduction, Moderator: Stefano MONTEFIORI, Paris correspondent, Corriere della Sera
Laurent STEFANINI, Permanent Delegate of France to UNESCO
Moreno CEDRONI, Chef
1.30 p.m. – 3 p.m. Buffet Lunch organized by the UNESCO Creative Cities of Alba and Parma, UNESCO's 7th floor Restaurant
3 p.m. – 5.40 p.m. Round table discussions (continued)
3 p.m. – 4 p.m. Food Culture: Education and Vocational Training
Food as a powerful means for creativity, vocational training and innovation
Each speaker will have 6-8 minutes at his/her disposal. The round table will close with a Q&A session
Moderator: Stefania GIANNINI, UNESCO's ADG for Education
Nicola PERULLO, Delegate of the Dean for International Relations and Full Professor of
Aesthetics, University of Gastronomic Sciences, Pollenzo, Italy
Pier Filippo GIUGGIOLI, Associate Professor of Comparative law, University of Milan, Italy
Matteo LORITO, Director, Department of Agricultural Sciences, University of Naples, Italy
François MOULIN, President of the C2S2 Association (Conscious Caterers, Sustainable Systems),
Professor of Culinary Arts, Albert de Mun High school, France
Nicola ZANETTI, Scuola Enologica di Conegliano (Oenology school), Italy
4 p.m. – 5.40 p.m. Best Practices Roundtable: Food Culture, Creative Cities and Intangible
Heritage
Moderator: Tim CURTIS, Chief of Section, Intangible Cultural Heritage, UNESCO
p.m. Opening remarks:
Alfonso PECORARO SCANIO, President, Univerde Foundation, former Minister of the
Environment, Land, Forest and Food Policies, Italy
Pier Luigi PETRILLO, full Professor of Comparative Cultural Heritage Law, University of Rome Unitelma Sapienza
4.10 p.m. – 4.40 p.m. Creative Cities
Alba, Creative City of gastronomy
Maurizio MARELLO, Mayor of Alba, Italy
Parma, Creative City of gastronomy
Federico PIZZAROTTI, Mayor of Parma, Italy
Östersund, Creative City of gastronomy
Mona MODIN TJULIN, Deputy Mayor of Östersund, Sweden
4.40 p.m. – 5.40 p.m. Food Culture and Intangible Heritage: Case Studies and Best Practices
The art of the Neapolitan "Pizzaiuolo"
Alfonso PECORARO SCANIO, President, Univerde Foundation, former Minister of Environment,
Land and Sea and former Minister of Agricultural, Food and Forestry policies, Italy
Arabic coffee, a symbol of generosity
Majed ALMUHANNA, King Saud University, Saudi Arabia
Washoku, traditional dietary cultures of the Japanese
Yumiko AIHARA, Cultural journalist, Japan
Gastronomic meal of the French
Pierre SANNER, Director of the French Mission for Food Culture and Heritage France
Food Heritage and Communication in Lithuania
Rimvydas LAUZIKAS, Professor of digital Social Science and Humanities and Head of Department of Museology, Vilnius University, Lithuania
Beer culture in Belgium
Chantal BISSCHOP, Centre for Agrarian History (CAG), Belgium
Lavash: flatbread making and sharing culture, marker of cultural identity
Jahangir SELIMKHANOV, National expert of Azerbaijan on intangible cultural heritage, member of European Cultural Parliament, Azerbaijan
5.40 p.m.– 6 p.m. Closing remarks
Ernesto OTTONE RAMIREZ, UNESCO's ADG for Culture
Stefania GIANNINI, UNESCO's ADG for Education
Ambassador Vincenza LOMONACO, Permanent Delegate of Italy to UNESCO
6.30 p.m. Tasting of fine specialties of the UNESCO Creative Cities of Parma and Alba, UNESCO's 7th floor Restaurant
Ai fattori di incertezza internazionale, guerra dei dazi, incertezza del cambio €/$, si somma il rischio speculativo determinato dalla particolare fase politica italiana.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 maggio 2018
Sempre più difficile interpretare gli sviluppi di questa "guerra fredda" dei dazi sospesi. I mercati, in preda a tensioni e diffuso nervosismo, comunque mantengono le posizioni come si può leggere di seguito:
Una situazione i cui effetti si manifestano nel momento in cui si arriva alla quotazione commerciale.
Al nervosismo per la guerra dei dazi e per la variabile cambio, si sommano le diverse variabili meteo che lasciano intravedere: per il grano invernale USA un minor raccolto, anche se le semine del primaverile vanno bene, per la Russia si stima un raccolto di grano inferiore al passato (da 85 ml di ton a 72 ml di ton), mentre per il mais sembra che le cose procedano con regolarità bene, ma la strada è ancora lunga.
Comunque, il fatto che dopo cinque anni di crescita ininterrotta, le scorte mondiali di grano possano subire una diminuzione, potrebbe risultare pericolosa per tutto il comparto cerealicolo.
Il mercato interno è immutato: proteici cari e scarsità di merce. Farina di soya proteica caricabile a 435/440€; colza 300€ e girasole basso proteico 180€, girasole proteico 245€; cruscami invariati e con scarsità di merce (l'industria molitoria sta lavorando poco); fibrosi fermi; grano ben tenuto e di difficile reperimento, orzo e mais stabili.
Sui futuri di farina di soya per il 2019 364€ la normale e 374€ la proteica partenza ai porti per 12 mesi. Prezzi che comunque non sembrano essere molto attrattivi per i consumatori.
Il mercato, dopo il balzo di fine gennaio e febbraio, sta tenendo i propri valori, e si stima sarà così presumibilmente sino a settembre. Per attendere dei cali significativi, se mai ci saranno, occorrerà attendere il marzo 2019 contando che in Argentina vada tutto per il verso giusto.
Il mercato delle bioenergie continua la sua vana ricerca di mais tossinato, farinette, e cruscami. Il fatto che le piogge stiano rendendo difficoltoso lo sfalcio degli erbai primaverili è ormai noto a tutti gli operatori, quindi la domanda è superiore all'offerta.
Se alle variabili sopra descritte aggiungiamo l'incertezza governativa interna, che lascia aperti i rischi di attacchi speculativi, si può ben comprendere come sia quasi impossibile poter operare nel comparto delle commodities in questo particolare periodo storico.
Indicatori internazionali 23 maggio 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1199 punti, il petrolio è salito a 72,00/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,17302
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Generale crescita dei listini. Latte spot, burro, crema e Grana Padano. Stabilità registrata solo per il Parmigiano Reggiano DOP.
di Virgilio Parma 22 maggio 2018 -
LATTE SPOT Alla borsa di Lodi, chiusa la borsa di Verona per il patrono San Zeno, ha registrato un nuovo incremento del prezzo del latte spot. Il crudo spot nazionale è cresciuto del +5,60% rispetto la quindicina precedente (33,51-34,54€/100 litri latte) e ben il 7,21% è l'incremento del latte estero provenienza Francia (29,90-31,45€/100 litri latte). Stabile invece il latte scremato pastorizzato spot estero provenienza Germania (7,76-8,80€/100 litri), nonostante la tendenza sia al ribasso.
BURRO E PANNA Ancora un balzo in avanti di 20 centesimi è stato registrato alla Borsa milanese. Sostenuto anche il balzo in avanti della Crema (+14 cent). In risalita anche il burro zangolato parmense.
Discreto rimbalzo della Crema (+5,34%), immediatamente seguita dalla Panna veronese (+3,85%). Anche lo zangolato parmense ha registrato un recupero di 10 centesimi, ai quali si aggiungeranno altri 10 cent in forza dell'aggiornamento registrato stamattina alla borsa merci reggiana.
Borsa di Milano 21 maggio 2018:
BURRO CEE: 5,65 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 5,90 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 4,03 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,83 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,90 €/Kg. (+)
MARGARINA Aprile 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)
Borsa Verona 14 maggio 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,65-2,75€/Kg. (+)
Borsa di Parma 18 maggio 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,28 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 15 maggio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,28 - 3,28 €/kg.
GRANA PADANO 21/5/2018 - Leggera ripresa dei listini del Grana Padano DOP. Cinque centesimi guadagnati per tutte e tre le stagionature sotto osservazione.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,20 - 6,30 €/Kg. (+)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,95 - 7,50 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (+)
PARMIGIANO REGGIANO 18/5/2018 Listini stabili, ormai da due mesi, del Parmigiano Reggiano DOP
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)
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(Grafici)
Controlli congiunti del Reparto di Polizia Annonaria Amministrativa di Parma e del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione del Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna: chiuso un pubblico esercizio (strada dei Mercati) ed un'attività artigianale (via D'Azeglio).
Parma, 21 Maggio 2018. Continuano i controlli congiunti del Reparto di Polizia Annonaria Amministrativa di Parma, congiuntamente al Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione del Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna, con verifiche a tutela dei consumatori.
Nello specifico, un pubblico esercizio fuori dalla zona del centro storico è stato ispezionato, dove sono state accertate numerose violazioni delle norme igienico sanitarie, nel locale retro bar dove avveniene la preparazione degli alimenti si rilevavano pessime condizioni generali di pulizia del locale e venivano rinvenute attrezzature non autorizzate. Accertata anche la mancata esposizione dei prezzi per i prodotti per asporto e del cartello di divieto di fumo.
Tale situazione ha portato il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione del Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna a disporre la chiusura immediata dell'attività fino al ripristino delle condizioni igienico sanitarie, con comunicazione al settore competente del Comune di Parma per il prosieguo di competenza.
Stessa sorte è capitata all'attività artigianale sita in centro storico che effettuava abusivamente la somministrazione di alimenti e bevande, anche su suolo pubblico priva di concessione, il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione del Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna ha disposto la chiusura immediata dell'attività fino al ripristino delle condizioni igienico sanitarie, in quanto nel retro del locale nell'area preparazione alimenti erano presenti scarafaggi vivi. L'attività è stata sanzionata per l'attività abusiva di somministrazione e occupazione, oltre a subire la sanzione per sporcizia e presenza di "blatte vive", con comunicazione al settore competente del Comune di Parma per il prosieguo di competenza.
Bologna, 16 maggio 2018 – Aumento del premio di produttività, adesione alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, ampliamento delle misure di welfare aziendale che includono previdenza, assistenza sanitaria, sostegno alla genitorialità e conciliazione dei tempi di lavoro e famiglia.
Sono alcune delle novità contenute nell'Accordo Integrativo quadriennale sottoscritto da Conserve Italia nella sede di San Lazzaro di Savena, nel bolognese, con le Organizzazioni Sindacali e le Rappresentanze Sindacali Unitarie (Rsu).
"Questo Accordo Integrativo – commenta con soddisfazione Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia – conferma l'ottimo stato delle relazioni industriali del Gruppo cooperativo. Siamo partiti da un'analisi dei mercati in cui operiamo e da un approfondimento relativo alla specializzazione dei nostri siti produttivi e del network logistico, per arrivare a redigere un testo in grado non solo di soddisfare le parti, ma anche di rendere sempre più competitiva l'Azienda, impegnata a proporre sui mercati nazionale e internazionali le innovazioni di prodotto gradite ai consumatori. Quello odierno è una sorta di 'testo unico' degli accordi integrativi sottoscritti negli ultimi 20 anni da Conserve Italia, in quanto riassume i punti salienti delle contrattazioni precedenti aggiungendo alcune novità che lo rendono ancora più attuale".
"Dal punto di vista economico – aggiunge Pier Paolo Rosetti – si riconosce un aumento del 14% nei prossimi 4 anni del premio legato ad obiettivi e l'introduzione tra questi anche di un parametro di produttività ambientale che testimonia l'attenzione dell'Azienda alla sostenibilità ambientale delle produzioni".
E' il presidente Maurizio Gardini a sottolineare con orgoglio che tra gli elementi di maggior valore inseriti nell'Accordo Integrativo spicca l'adesione dell'Azienda alla "Rete del Lavoro Agricolo di Qualità" istituita dall'Inps in un'ottica di contrasto all'illegalità. Conserve Italia si è fatta carico inoltre di promuovere l'adesione alla Rete anche presso le cooperative associate e le aziende agricole della filiera.
"Conserve Italia – conclude il presidente Gardini - è consapevole che il fattore umano costituisce un elemento competitivo fondamentale per le aziende; per questo motivo, oltre a puntare al miglioramento della conciliazione dei tempi di lavoro e vita dei dipendenti e a porre attenzione alla formazione del personale e al rispetto delle pari opportunità, l'Azienda metterà a disposizione dei suoi lavoratori un sistema di 'welfare contrattuale' che consentirà a ciascuno di scegliere in maniera individuale e discrezionale il premio da convertire in servizi".
Conserve Italia è un consorzio cooperativo leader in Italia nel settore della trasformazione alimentare, che associa 14.000 produttori agricoli e trasforma circa 570.000 tonnellate di frutta, pomodoro e vegetali, che vengono lavorati in 12 stabilimenti produttivi, di cui 9 in Italia, 2 in Francia e uno in Spagna. Il fatturato complessivo aggregato del Gruppo Conserve Italia è di circa 900 milioni di euro, per il 40% generato dall'export. Conserve Italia dà lavoro in Italia complessivamente a circa 2.095 persone, di cui 848 fissi e 1247 stagionali.
Incontri in campo e consigli a 360° a servizio della filiera. E alla vigilia delle assemblee territoriali arriva la notizia che il bilancio si conferma in utile
A San Giorgio di Piano (BO) il 22 Maggio full immersion di un intero giorno sulle novità stagionali grazie al Consorzio Agrario dell'Emilia. Porte aperte a soci e tutti i portatori d'interesse e nuovi contratti di filiera
San Giorgio di Piano (Bo) 14–5-2018- Tornerà martedì 22 Maggio dalle 10,30 alle 20 nella sede del Consorzio di San Giorgio di Piano (Bo) l'appuntamento annuale con Pianeta Grano 2018, l'evento che presenta a tutti i soci del CAE, ai protagonisti coinvolti nella filiera e all'universo dei portatori di interesse tutte le più aggiornate innovazioni utili agli imprenditori agricoli del territorio e non solo.
Consigli e pratiche di ultima generazione tecnica-scientifica-tecnologica frutto dei laboratori di sperimentazione e ricerca presentate dagli esperti dello staff CAE direttamente in campo.
Le demo si svolgeranno presso i campi prova dell'Azienda Agricola Valerio Zambelli Via Centese 5/2 a San Giorgio proprio vicino all'agenzia CAE (ingresso auto lato agenzia Consorzio Agrario).
A partire dalle 11 circa i tecnici consortili accompagneranno tutti gli interessati alla visita guidata ai campi sperimentali. Nel corso del pomeriggio alle 16,30 visita al sementificio e alle 18,30 interventi mirati sulle tematiche legate al grano e alle molteplici attività a sostegno del mondo agricolo a 360 gradi del Presidente del CAE Antonio Ferro e del Direttore Generale Ivan Cremonini. "Per noi – ha evidenziato il Presidente CAE Antonio Ferro – sono un momento straordinario per incontrare i nostri Soci, offrendogli l'opportunità di vedere dal vivo le prove in campo che - anno dopo anno - si arricchiscono di elementi utili alla filiera intera rispondendo così alle diverse tipologie di semina e varietà di grano tenero e grano duro, tra cui alcune neo costituite. Le migliori pratiche agronomiche da adottare sono indispensabili per massimizzare le produzioni, ma soprattutto per ottenere quelle caratteristiche qualitative essenziali, richieste oggi dal mercato. La logica ormai imprescindibile con cui operiamo è quella dei progetti di filiera, cerchiamo di fornire all'industria di trasformazione un prodotto che consenta di soddisfare al meglio le richieste del consumatore finale, solo con questi processi si può uscire dalle logiche dai prezzi internazionali delle commodities, e cercare così di ottenere una maggiore valorizzazione delle produzioni dei nostri soci".
Un esempio su tutti è la recente produzione del "Panettone e della Colomba Giorgione" progetto di filiera realizzato con il grano tenero Giorgione in esclusiva dei Consorzi Agrari e realizzato dalla S.I.S; a riprova di ciò già nelle prossime settimane presenteremo ai nostri soci alcuni interessanti contratti di filiera che stiamo definendo con alcuni importanti operatori del settore della trasformazione.
"L'attività del nostro Settore Ricerca e Sviluppo è quindi sempre più importante – ha continuato Ferro - per portare avanti questi progetti, come pure il consolidamento della collaborazione con la nostra società collegata S.I:S., a ciò si aggiungono nuove collaborazioni con importanti realtà del settore Agricolo, come l'esperienza congiunta con Coprob per valutare l'impatto della rotazione bietola grano duro sulle caratteristiche qualitative di quest'ultimo, tutte queste esperienze sono quindi messe a disposizione dei nostri Soci".
Stiamo anche seguendo con grande attenzione il comparto biologico, in forte espansione in questi ultimi anni, e proprio per questo motivo avremmo per il secondo anno consecutivo un evento specifico per i cereali biologici. E visto che siamo già in periodo di bilancio una considerazione precisa anche sull'anno appena concluso che non è stato positivo per gli agricoltori dei nostri territori - sia per l'andamento climatico che per l'andamento dei prezzi e di conseguenza anche per il Consorzio non è stata un annata semplice - ma nonostante ciò si rileva in anteprima e con grande soddisfazione conclude Ferro " che chiuderemo un bilancio in utile, con un Ebit positivo, ed un importante miglioramento della posizione finanziaria netta, dove un' attenta analisi dei numeri si mette in evidenza l' importante lavoro di efficientamento aziendale che si sta facendo, cercando però contestualmente di elevare i servizi resi ai nostri Soci, queste sono peraltro le linee guida che si è dato il Consiglio d'Amministrazione e che quotidianamente con grande dedizione la struttura operativa porta avanti, ed è per questo mi sento di ringraziare tutti per il buon lavoro sin qui svolto".
Ismea, l'effetto "sacchetto" pesa nel reparto ortofrutta: aumento record delle vendite di prodotti confezionati.
A pochi mesi dall'introduzione dell'obbligo dei sacchetti biodegradabili in Italia, già si rilevano i primi effetti sulle dinamiche degli acquisti di prodotti ortofrutticoli freschi tra i banchi della Distribuzione Moderna.
Le elaborazioni ISMEA, relative al primo trimestre del 2018, fanno registrare, infatti, una flessione delle quantità vendute di "sfuso" del 3,5% (-7,8% la spesa) a fronte di un'impennata senza precedenti degli acquisti di ortofrutta fresca confezionata (+11% in volume e +6,5% la spesa).
Si tratta, sottolinea l'ISMEA, di numeri che evidenziano come la reazione dei consumatori - anche a seguito del tam tam sui social network - abbia impresso un'accelerazione a un processo di sostituzione di per sé già in atto.
Il peso degli ortofrutticoli confezionati sulle vendite del comparto è salito infatti al 32% contro il 29% del primo trimestre 2017, nonostante, a parità di prodotto, i confezionati costino mediamente il 43% in più degli sfusi.
Complessivamente, nei primi tre mesi del 2018 i consumi dei prodotti ortofrutticoli freschi e confezionati, sono cresciuti di quasi l'1% su base annua. L'aumento ha riguardato essenzialmente gli ortaggi (+6%), le patate (+3%), la IV gamma (+3%) e gli agrumi (+6%), mentre il resto della frutta ha registrato un calo del 10% circa. La spesa delle famiglie, invece, ha registrato una riduzione del 2,5% per effetto del calo dei prezzi medi di tutte le principali categorie.
Il mercato interno rimane congelato: proteici cari e scarsità di merce, sia per la farina di soya che per la colza, sia per il girasole basso proteico. Stanno tornando di moda alcuni proteici alternativi come i il panello di lino e il panello di girasole.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 maggio 2018
Ieri sera il Presidente Trump ha twittato: "Pechino ha ancora molte cose da dare a Washington per risolvere la questione"... e il terremoto sul mercato è avvenuto...
...ma mentre stiamo publicando il telematico è già in ripresa.
La questione dei dazi è particolarmente complessa e questo comporterà un periodo piuttosto lungo di incertezza, seppure un accordo riusciranno a trovarlo, soddisfacente per entrambi i contendenti.
Per gli "speculatori" incalliti e "sensibili" potrebbe essere un periodo d'oro.
Il mercato interno rimane congelato: proteici cari e scarsità di merce, sia per la farina di soya che per la colza, sia per il girasole basso proteico. Stanno tornando di moda alcuni proteici alternativi come i il panello di lino e il panello di girasole.
Cruscami invariati e con scarsità di merce (l'industria molitoria sta lavorando poco), fibrosi fermi e per di più inizia a serpeggiare il pessimismo sulla qualità dei nuovi raccolti in forza della primavera piovosa e fredda.
Il mercato delle bioenergie continua nella sua vana ricerca di mais tossinato, farinette, e cruscami. Il fatto che le piogge stiano rendendo difficoltoso lo sfalcio degli erbai primaverili si fa sentire. La domanda è superiore all'offerta.
Indicatori internazionali 17 maggio 2018
l'Indice dei noli è sceso sino a 1403 punti, il petrolio è a circa 71,5/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,18020
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Le indiscrezioni sui colloqui tra le due superpotenze, USA e CINA, in merito al contenzioso dei dazi, preoccupano gli operatori che reagiscono di conseguenza.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 maggio 2018
Dopo la pubblicazione dei dati USDA dello scorso 10 maggio, il mercato continua ad avere un andamento incerto, alternando alti e bassi sensibili. Una reazione "nervosa" dettata dalle continue indiscrezioni sui contenuti dei colloqui che vede USA e CINA fronteggiarsi sulla questione dei dazi. Se già era difficile fare delle previsioni, con questo clima di incertezza è praticamente impossibile.
La vicenda dazi è particolarmente complessa e l'incertezza continua, anche se con tutta probabilità un accordo lo troveranno. A livello teorico, la Cina non potrebbe permettersi di non consumare, quindi al mercato verrebbero meno le motivazioni a giustificazione di un crollo.
Con le arie che tirano, per il momento, i "bei prezzi" con la farina di soya con il 3 come prima cifra e sotto i 320 € tonnellata possa restare un bel ricordo e per alcuni un pesante rimpianto per chi "sognava" il 2 come prima cifra.
Il mercato interno è immutato: proteici cari e scarsità di merce; cereali ben tenuti; cruscami invariati e con scarsità di merce, fibrosi fermi. L'unica golosità potrebbe essere rappresentata dalle quotazioni future del secondo semestre 2019 dove la farina di soya proteica è quota intorno ai 360 € tonnellata partenza porti.
Il mercato delle bioenergie è alla ricerca del mais tossinato, di farinette e cruscami. Le difficoltà di reperimento sono dettate dalle piogge che rendono difficoltoso lo sfalcio degli erbai primaverili.
Indicatori internazionali 16 maggio 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1468 punti, il petrolio è salito a 71,00/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,18345
(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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di Redazione - Baganzola 16 maggio 2018 - E' stato ufficializzato in occasione della kermesse internazionale di Parma, Cibus 2018. Mulino Alimentare Spa è approdato, alla grande, in Corea del Sud conquistando, da subito, una posizione di leadership in tre prestigiose catene distributive: Hyundai Department Store, Lotte Duty Free e Shinsegae.
Così, grazie all'accordo concluso dalla azienda di Baganzola (PR,) il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, il Pecorino Romano e altre DOP di prestigio nazionale, saliranno sulle tavole dei coreani.
Una "tavola" particolarmente ricca se si considera che la Corea del Sud può contare su 50 milioni di abitanti, dei quali circa il 70% è rappresentato dalla classe media, fortemente urbanizzata. Infatti se Seul svetta su tutte con oltre 11 milioni di abitati, seguono Busan (3,5 milioni), Daegu (2,5 milioni), Incheon (2,6 milioni), Gwanju (1,5milioni), Daejeon (1,4 milioni), Ulsan (1,1 milione).
In questo contesto geografico, la GDO rappresenta uno strumento distributivo particolarmente efficace, ed ai primi posti delle classifiche si collocano proprio Lotte con un fortissima presenza anche in Cina e in Indonesia (fatturato in Corea: 5,2 miliardi di dollari), Shinsegae (1,3 miliardi di dollari) e Hyundai (1,3 miliardi di dollari).
(foto tratta da Cibus 2018 - Mulino Alimentare)
(Foto di copertina: immagine di uno scaffale di Hyundai Department Store)
#cibus2018 #cibusparma
l formaggi DOP mantengono stabili i listini. Cresce il latte spot e il burro. Leggera crescita del fuori sale padano.
di Virgilio Parma 15 maggio 2018 -
LATTE SPOT Nuovo passo in avanti delle quotazioni del latte spot nazionale (+2,44%) raggiungendo quota 31,96-32,99€/100 litri di latte. In salita anche il latte intero pastorizzato estero segnando un + 3,51% (29,90-30,93€/100 litri latte). Frenano invece le quotazioni veronesi del latte scremato pastorizzato estero che si confermano tra 7,76 e 8,80 €/100 litri di latte.
BURRO E PANNA A Milano il burro, nelle varie declinazioni, recupera altri10 centesimi.
Discreto rimbalzo della Crema (+5,34%), immediatamente seguita dalla Panna veronese (+3,85%). Anche lo zangolato parmense ha registrato un recupero di 10 centesimi, ai quali si aggiungeranno altri 10 cent in forza dell'aggiornamento registrato stamattina alla borsa merci reggiana.
Borsa di Milano 14 maggio 2018:
BURRO CEE: 5,45 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 5,70 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,88 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,68 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,76 €/Kg. (+)
MARGARINA Aprile 2018: 0,97 -1,03€/kg (=)
Borsa Verona 14 maggio 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,65-2,75€/Kg. (+)
Borsa di Parma 11 maggio 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,18 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 15 maggio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,28 - 3,28 €/kg.
GRANA PADANO 14/5/2018 - Stabili i listini del Grana Padano DOP salvo un leggero aggiustamento al rialzo del fuori sale.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,15 - 6,25 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,90 - 7,45 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,00-5,30€/Kg. (+)
PARMIGIANO REGGIANO 11/5/2018 Forte stabilità dei listini del Parmigiano Reggiano DOP
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (=)
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(Grafici)
Editoriale: - Il Governo "populista" - Lattiero caseari. Leggero rimbalzo delle quotazioni del Grana Padano - Speciale Cibus 2018 - "In equilibrio con l'acqua" - Cereali e dintorni. USDA del 10 maggio. - Il Team Farm Run piazza due atleti sui podi all'Inferno all'Idroscalo di Milano -
SOMMARIO Anno 17 - n° 19 13 maggio 2018
1.1 editoriale
Il Governo "populista"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Leggero rimbalzo delle quotazioni del Grana Padano
3.1 Cibus 2018 Cibus, la sfida dell'innovazione.
4.1 Sport e benessere Il Team Farm Run piazza due atleti sui podi all'Inferno all'Idroscalo di Milano
5.1 acqua e eventi "In equilibrio con l'acqua"
6.1 pomodoro bio Pomodoro Bio, la certezza è un fattore imprescindibile nel rispetto del consumatore.
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Cereali in fuga?
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in apprensione per le stime delle scorte di Corn.
9.1 nomine e consorzio parmigiano reggiano Bertinelli nuovo presidente di Coldiretti Parma. La posizione di Confagricoltura e di Cia
9.2 Cibus 2018 Cibus 2018 - Consumi sempre più orientati al wellness
10.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USDA del 10 maggio.
11.1 export USA nuove regole Cibus 2018 - le restrizioni USA non preoccupano
11.2 contenimento corvidi Non è reato detenere una trappola per il contenimento dei Corvidi.
12.1 slow food Cibus: il Consorzio del Parmigiano Reggiano sostiene Slow Food
12.2 cibus e giornalisti Cibus 2018 - In Tour con l'ARGA
13.1 cibus 2018 chiusura Cibus 2018 - chiusa la 19esima edizione con piena soddisfazione degli ospiti.
14.1 cibus 2018 chiusura col botto Cibus 2018 - Ottimi risultati acquisiti dal Mulino Alimentare spa
15.1 ambiente Bonifica Centrale: Approvato l'elenco dei votanti
16.1promozioni "vino" e partners
17.1 promozioni "birra" e partners
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I dati USDA del 10 maggio non hanno portato sconvolgimenti come qualcuno pensava. Fattori di incertezza straordinaria rimangono ma nel complesso la temperatura dei mercati si è attenuata.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 11 maggio 2018
l'USDA del 10 maggio in pillole:
Per il seme di soia gli stock di fine raccolto USA sono inferiori alle attese, 11,29 milioni di ton contro 14,43, uguali a quelli della campagna in corso. E il Chicago Board ha chiuso con il segno più.
Per il grano è stata rilevata una produzione USA superiore alle attese. Si stima che gli eventuali, danni dovuti alla siccità, sul grano invernale verranno superati con la maggiore produzione del primaverile. E il Chicago ha chiuso con il segno meno.
Il corn non ha mostrato novità rispetto alle attese per quel che riguarda le produzioni/stock in USA. E il Chicago ha chiuso invariato.
Per quanto sorprenda il dato del calo degli stock di fine raccolto del mondo, da 194,85 milioni di ton della presente campagna ai 159,15 della campagna 2018/19, gli operatori del Chicago l'hanno, per il momento, sembrano averlo ignorato.
Con la complessa partita dei dazi ancora aperta tra i due grandi contendenti, l'incertezza continua. Consola però che un accordo lo troveranno e, non potendo non consumare, il mercato non ha motivi di crollare, anzi allo stato attuale i segnali sono rassicuranti e i consumi terranno, come si evince dal confronto dei dati:
Un commento: il 2017 è trascorso all'insegna della stabilità con mercati pressoché piatti, mentre il 2018 è molto "cardiaco".
Indicatori internazionali 11 maggio 2018
l'Indice dei noli è salito sino a 1453 punti, il petrolio è salito a 71,50/bar. e l'indice di cambio €/$ segna 1,18972
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
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Cibus: il Consorzio Parmigiano Reggiano diventa sostenitore ufficiale di Slow Food Italia
Parma, 7 maggio 2018 - Consorzio Parmigiano Reggiano e Slow Food Italia si incontrano a Cibus nella "Piazza dei Caseifici", all'interno della quale, da oggi fino a giovedì 10, si alterneranno ben 32 produttori che, pur seguendo lo stesso rigido disciplinare di produzione, si propongono al mercato con identità e con prodotti diversi. Il messaggio è chiaro: l'incontro con i produttori permetterà agli operatori del settore di scegliere in modo consapevole il Parmigiano Reggiano più adatto alle proprie esigenze e a quelle della propria attività. C'è un Parmigiano Reggiano per tutti i gusti e per tutte le occasioni. E non parliamo solo di stagionature, ma anche di razze. Ci sono la vacca bianca modenese, la rossa reggiana, la bruna e la frisona italiana.
Così come esistono prodotti "certificati" che vanno incontro alle esigenze più diverse: dal prodotto di Montagna al Kosher, dall'Halal al Biologico.
Ed è proprio in questo contesto di biodiversità che il Consorzio del Parmigiano Reggiano annuncia la nuova partnership con Slow Food Italia in qualità di "sostenitore ufficiale" preannunciando quali saranno i prossimi progetti di promozione sociale da portare avanti insieme.
"Essere sostenitori ufficiali significa sedersi attorno ad un tavolo e ragionare insieme sul futuro del cibo - ha commentato Roberto Burdese AD slow Food Promozione. Lavoriamo con il Consorzio Parmigiano Reggiano da oltre 20 anni: il nostro compito sarà quello di proporre stimoli, suggerire soluzioni che siano in linea con la sensibilità del nuovo consumatore, sempre più attento ai temi della sostenibilità, della trasparenza e del benessere animale".
"Questa rinnovata e rafforzata partnership darà presto i suoi frutti. Il Consorzio del Parmigiano Reggiano conta molto sul supporto di Slow Food Italia per trovare insieme soluzioni su diverse tematiche che stanno a cuore ai nostri produttori: il benessere animale, la completa tracciabilità della filiera – con particolare riferimento al canale Horeca - la messa in evidenza delle specificità del nostro prodotto che si differenzia da altri formaggi a pasta dura per l'assoluta naturalità e la completa assenza di additivi e di fermenti industriali" ha concluso Riccardo Deserti, direttore del Consorzio di tutela.
Nella foto da sinistra Roberto Burdese e Riccardo Deserti.
Cibus 2018: I giornalisti aderenti all'ARGA (Associazione Regionale Giornalisti Agroalimentare) "In Tour" alla kermesse di Parma, il tempio dell'agroalimentare italiano.
di Lamberto Colla Parma, 10 maggio 2018 - 25 giornalisti dell'agroalimentare sono scesi nella "miniera" delle eccellenze agroalimentari alla scoperta di alcune di queste. All'impeccabile organizzazione offerta dalla coordinatrice parmense, Francesca Caggiati, si sono aggiunti, tra gli altri, Roberto Zalambani, alla sua prima uscita uffciale come presidente nazionale (UNAGA) e Lisa Belliocchi, vicepresidente di Enaj (European Network of Agricultural Journalists).
Prima tappa a Oranfrizer, accolti dalla giornalista Egle Zapparrata e dall'AD Nello Alba, per una Sicilian Experience, tutta basata sulla multisensorialità. Presentazione delle SETTE MERAVIGLIE e della nuova linea di spremute monodose ONTHE GO. Deliziose le praline al cioccolato al gusto d'arancia. Oranfrizer è l'eccellenza nata alle pendici dell'Etna dove le "Arance Rosse" vengono accarezzate dalla freschi venticelli che scendono la sera dal vulcano. 40 milioni di fatturato, Oranfrizer è nata nel 1962 come azienda familiare, oggi è un punto di riferimento locale e generatrice di innovazione, sia in campo tecnologico sia agricolo. Ai giornalisti intervenuti è stato omaggiata una preziosa e ricercata pubblicazione dedicata all'"Arancia", percorsi siciliani di cultura, natura, gastronomia la cui edizione è stata sostenuta dall'azienda nel 50esimo anniversario della fondazione. Uno splendido testo che vede la prefazione di un Siciliano illustre, Franco Battiato.
Al Padiglione 3 la seconda tappa allo Stand F 038 "Madama Oliva" per un focus su un alimento della salute in forte crescita nei consumi. Dopo il lupino sgusciato, Madama Oliva, leader nelle olive fresche di alta gamma, presenta la nuova referenza di lupini da agricoltura biologica e le novità 2018. La direttrice marketing, Sabrina Mancini, accogliendo il gruppo di giornalisti ha ricordato come il Lupino sia un Healthy Food (limitato contenuto calorico e fonte di proteine e fibre, contrasta il colesterolo e promuove il senso di sazietà) sul quale Madama Oliva ha puntato, da diversi anni, raggiungendo una quota di mercato del 32% (11 milioni il mercato totale nazionale). Fondata nel 1989 a Carsoli (AQ), Madama Oliva è leader italiano ne settore delle olive fresche confezionate, con un fatturato di 34 milioni di euro, in costante crescita e una quota export del 34% e 40 paesi di destinazione.
Ormai si è fatta l'ora di pranzo e la terza tappa è nella Piazza dei Caseifici per l'illustrazione dei numeri e delle novità del Consorzio del Formaggio Parmigiano - Reggiano illustrati dal direttore Riccardo Deserti, affiancato dal giornalista Fabrizio Raimondi.
A seguire pranzo riservato alla stampa specializzata con speciale lunch dedicato alle diverse tipologie del formaggio e ai loro più originali e gustosi abbinamenti.
Esercizi d'"Alta Cucina" che potrebbero entrare nella tradizione rinnovata dalla modernità e dai nuovi gusti. Esercizi di stile e di gusto, dall'antipasti ai dolci per soddisfare tutti i palati e le curiose aspettative dei giornalisti ma anche dei delegati emiliano romagnoli dell'Accademia Italiana della Cucina, guidati dal collega giornalista e delegato regionale della importante organizzazione Pier Paolo Veroni, con i quali si è condivisa la degustazione offerta dal Consorzio del Parmigiano Reggiano.
La quarta e ultima tappa è stata la Latteria Perenzin, specializzata nei formaggi caprini affinati e da trent'anni impegnati anche nel "Bio". Ad accogliere la delegazione la Presidente, Emanuela Perenzin, esponente della "quinta generazione" familiare che si è alternata alla guida dell'impresa casearia trevigiana. Proprio qui a Cibus l'azienda ha presentato il progetto i Caprini "Via della Seta": i sapori di un territorio unico che va dalle Dolomiti a Venezia si uniscono ai prodotti gastronomici un tempo scambiati lungo le vie carovaniere. Obiettivo quindi è legare la propria terra e prodotti come l'uva, le olive e le noci che venivano scambiati - fin dall'antichità - lungo la "Via della Seta", al celebre percorso che univa il nostro mondo con quello dell'Estremo Oriente.
Perenzin Latteria nasce nel 1898 da un'idea di Domenico Perenzin e, dopo oltre un secolo di vita, vede oggi la quarta generazione alla guida dell'azienda, con Emanuela Perenzin (ad dal 1991). Da sempre, lavora il latte di vacca, a cui si sono poi affiancati quello di capra (dal 1999) e quello di bufala (dal 2010). Produce formaggi tradizionali e biologici, pluripremiati nei concorsi sia italiani che internazionali. L'azienda distribuisce in tutta Italia ed esporta in Europa, Usa, Canada e Australia.
Qualche dato:
1,8 milioni di litri di latte lavorati ogni anno;
32 mila forme di formaggio prodotte ogni anno;
produzione: latte di capra 54%, latte biologico 61%, prodotto esportato 20%;
fatturato 2017: 3,2 milioni di euro.
(segue falleria immagini)
Soddisfazione tra le aziende espositrici che hanno incontrato migliaia di buyer esteri e nazionali – Presente tutta la filiera, dal mondo agricolo alle insegne della Grande distribuzione – Il futuro del cibo e della produzione alimentare analizzato in decine di convegni
(Parma, 10 maggio 2018) – Confermando tutte le attese, alla diciannovesima edizione di Cibus hanno partecipato 3.100 aziende alimentari che hanno presentato una grande quantità di prodotti nuovi (oltre 1.300) a circa 82 mila visitatori. Straordinaria la partecipazione degli operatori stranieri, che hanno chiuso molti accordi commerciali. Presente tutta la filiera, dal campo al supermercato, con gli stand delle associazioni rappresentative del mondo agricolo e tante insegne della Grande distribuzione, italiana ed estera.
Decine di convegni e workshop hanno preso in esame le tematiche legate al futuro del comparto agro-alimentare, attirando l'interesse di oltre 1.000 giornalisti, presenti tutte le testate nazionali, cartacee e televisive.
Un risultato raggiunto grazie alla collaborazione dinamica tra Fiere di Parma e Federalimentare, con il sostegno di ICE-Agenzia e il contributo fattivo delle Regioni.
"La soddisfazione delle aziende per questa edizione di Cibus è tangibile e prospettica – ha dichiarato Antonio Cellie, CEO di Fiere di Parma – perché conferma le enormi potenzialità, fortunatamente ancora inespresse, del Made in Italy alimentare. Da un lato, i buyer di tutto il mondo non vedono l'ora di tornare a Parma per continuare a manutenere e rinnovare i propri assortimenti, dall'altra le nostre imprese sono altrettanto impazienti di proporre loro nuove e continue soluzioni per far mangiare sempre meglio i consumatori internazionali".
Numerosi gli incontri anche nel corso della quarta e ultima giornata di Cibus.
Tra questi, il convegno di Alma, Scuola Internazionale di Cucina Italiana, intitolato "Next Generation Chef: l'identità della cucina italiana nello scenario internazionale". All'evento ha preso parte anche Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, che ha detto: "Sta nascendo una nuova generazione di gastronomi, che deve essere consapevole che il cibo nasce nella terra e non in cucina. E come tale deve essere studiato, trasformato, offerto e raccontato. Prima di tutto occorre conoscere i territori, poi studiare le tecniche, più naturali possibili, di coltivazione, allevamento e pesca. Seguono le tecniche di conservazione e trasformazione in cucina, infine la narrazione al cliente finale. Il tutto permeato dalla Storia, la tradizione e la cultura che provengono dai territori d'Italia".
Confagricoltura ha presentato l'associazione per i progetti dell'agro industria "Agronetwork", costituita da diverse imprese alimentari, vari centri di ricerca, e Confagricoltura stessa; una piattaforma per accelerare i processi innovativi e promuovere le nostre eccellenze all'estero. Intervenendo alla tavola rotonda odierna sul tema della filiera del grano duro BIO, il Presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha affrontato il tema dell'incremento della disponibilità di grano duro biologico nazionale, in particolare attraverso la valorizzazione dei grani antichi.
Di pomodoro Bio si è occupato l'incontro organizzato da Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia, riferendo che la filiera del pomodoro ha aumentato i controlli, anche oltre quanto stabilito dalla normativa per la certificazione Bio, al fine di garantire al consumatore un prodotto biologico salubre, sostenibile e di qualità.
Il tema dei novel food è stato affrontato con il contributo di figure di spicco del mondo scientifico nel workshop di Confconsumatori che ha illustrato le frontiere della ricerca sui nuovi cibi, come i cibi a base di insetti e la carne coltivata.
Alla chiusura della 19° edizione di Cibus, i volontari di Banco Alimentare hanno recuperato tra gli stand diverse tonnellate di cibo, che verranno distribuite a strutture caritative del territorio.
L'appuntamento è con Cibus Connect dell'aprile 2019 e la 20° edizione di Cibus nel maggio del 2020.
(Segue Galleria immagini)
Cibus 2018: E' festa grande alla Mulino Alimentare. Dall'accordo coreano, che consolida la vocazione export dell'impresa di Baganzola (PR), ai nuovi contatti commerciali raccolti in fiera che sembrano ben promettere, alle numerose visite anche di cortesia, sempre ben accolte.
di Redazione Parma, 10 maggio 2018 - Quattro giorni particolarmente intensi sono stati vissuti allo stand di Mulino Alimentare Spa, tra incontri programmati e nuove relazioni instaurate grazie all'occasione offerta da Cibus 2018 e i tantissimi buyer in grado di fare convergere su Parma. Buyer, clienti consolidati, potenziali nuovi partner e vari opinion leader si sono avvicendati nello stand A030 del padiglione 2 a partire dal 7 sino all'ultimo minuto utile del 10 maggio, quando il sipario si è chiuso tra gli applausi degli ospiti.
Ma la ciliegina sulla torta è giunta dalla Corea con la notizia della conferma di avere posizionato la "bandierina" del Mulino Alimentare in tutti gli store Hyundai, confermando la propensione all'export dell'azienda di Baganzola (PR).
A seguire una sequenza di foto ricordo (In galleria immagini).
La banca ha consegnato speciali riconoscimenti per i risultati raggiunti in termini di innovazione e internazionalizzazione all'italiana Spreafico Spa e alla spagnola Ulma Packaging. La premiazione si è svolta nell'ambito di Macfrut, fiera di riferimento a livello nazionale e internazionale per il settore ortofrutticolo di cui UniCredit è sponsor e partner tecnico
Rimini - UniCredit premia l'eccellenza di due aziende che hanno saputo conquistare un ruolo di primo piano nel mondo nel business legato all'ortofrutta.
Nell'ambito di MacFrut - fiera di riferimento a livello nazionale e internazionale per il settore ortofrutticolo di cui UniCredit è sponsor e partner tecnico - Marco Profeti, Responsabile Area Corporate UniCredit Ravenna e Ferrara; e Giuseppe Giancarlo D'Ambra, Vice Area Manager Rimini UniCredit, hanno quindi consegnato l'"Italy Award" a Raffaele Spreafico della Spreafico SpA, azienda specializzata nella produzione, distribuzione e commercializzazione di prodotti ortofrutticoli, avviata a Dolzago (Lecco) nel 1963 e cresciuta nel tempo con l'ampliamento degli stabilimenti anche a Sala Bolognese (Bologna) e l'acquisizione di nuove aree produttive come quella di Santa Maria in Codifiume (Ferrara).
UniCredit ha inoltre insignito dell'International Award la Ulma Packaging, una divisione del Gruppo Ulma che ha sede principale in Spagna, 16 filiali proprie tra Europa (uno stabilimento anche nell'area di Piacenza), Sud America, Asia e Australia; e una rete di distribuzione che copre più di 50 Paesi nel mondo. Specializzata nella progettazione e nella produzione di attrezzature e servizi per il packaging, la Ulma offre innovative soluzioni di confezionamento dei prodotti. A ritirare il premio è stato Maurizio Zioni, General Manager di Ulma Packaging Srl, filiale del gruppo con base a Gragnano Trebbiense, in provincia di Piacenza.
La premiazione è avvenuta in occasione di Macfrut, fiera internazionale dell'ortofrutta in programma a Rimini dal 9 all'11 maggio. L'iniziativa si inserisce appunto nell'ambito dell'ampio piano di collaborazione operativa stretto tra MacFrut e UniCredit che ha voluto essere non solo sponsor ma anche partner tecnico della grande fiera.