Mercoledì, 30 Gennaio 2019 09:04

Polonia, possibile scandalo della carne?

Animali malati in un mattatoio polacco. Una squadra di giornalisti polacchi ha pubblicato le foto di un macello che potrebbe causare un nuovo scandalo della "carne" in tutta Europa. Le mucche malate verrebbero segretamente macellate e dichiarate in salute

Un nuovo scandalo "a base di carne" potrebbe coinvolgere l'intera Europa: in Polonia un giornalista investigativo sotto copertura della rivista "Superwizjer" ha fotografato diverse mucche malate in un macello polacco. Le immagini messe in onda dal canale polacco TVN24, mostrano il bestiame, che non si mantiene sulle proprie zampe poco prima di essere appeso ad un verricello del mattatoio.

Presumibilmente gli animali in questione sarebbero stati macellati segretamente e preparati per la vendita. La macellazione di animali malati e pompati da farmaci accadrebbe senza supervisione veterinaria secondo la stampa.

Senza ulteriori indagini, la carne viene timbrata come pronta per il consumo e confezionata secondo quanto rilevato dal giornalista d'inchiesta. Secondo "Superwizjer" i lavoratori sezionerebbero il bestiame, rimuoverebbero tumori e malattie dalla carne e quindi le mischierebbero e imballerebbero con quelli sani.

Secondo l'inchiesta, queste macellazioni segrete sarebbero fatte regolarmente. Il veterinario competente aveva appena firmato i documenti necessari il mattino successivo in modo che la carne potesse essere rivenduta, sostiene l'informatore. Come scrive Euronews, gli animali malati rappresentano un doppio onere finanziario per gli agricoltori. Ufficialmente, non sono in vendita e devono essere prima smaltiti a proprie spese. Secondo la ricerca, in Polonia ci sono fino a 300 commercianti che commercerebbero animali malati ai macelli. Nel gusto, la carne malata si differenzia difficilmente da quella proveniente da bestiame sano. Il quotidiano britannico Guardian cita esperti che temono danni alla salute per i consumatori.

Il governo polacco è stato informato degli incidenti. Se ci fossero indicazioni che la carne avesse lasciato la Polonia, ciò potrebbe portare a avvertenze di sicurezza a livello UE.

Se la carne bovina colpita risultasse esportata dalla Polonia, questo paese dovrebbe informare gli altri stati interessati attraverso il sistema di allarme rapido RASFF, ricorda Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", che evidenzia come al momento non vi sia alcuna allerta in tal senso.

 

bovini_macello_polacco_3-bcbb6d9e274eb9b95855cd1caad0ec75.jpg

bovini_macello_polacco-dfed00bb063de1e91cc837a481ea6482.jpg

(29 gennaio 2019)

Una settimana di stasi quasi totale. Fermi i listini del Grana e del Parmigiano, del burro e del latte spot. Lieve cedimento solo per la panna e latte spot scremato estero.

di Virgilio Parma 29 gennaio 2019 -

LATTE SPOT Dopo due settimana di ripresa il latte spot si assesta ai prezzi della 4° settimana dell'anno. Confermato quindi il prezzo del latte crudo spot nazionale (43,82-45,36€/100 litri di latte) e del latte intero pastorizzato spot estero che si collocai tra 38,66 e 39,69 €/100 litri di latte. In lieve arretramento invece il prezzo del latte scremato spot estero (-1,3%) che si colloca tra 18,63 e 20,18€/100litri di latte.

BURRO E PANNA Prosegue il periodo di stabilità per il burro quotato alla borsa di Milano. Leggero decremento per la Crema a uso alimentare, seguita dalla Panna veronese che abbatte il muro dei 2 euro/kg. Invariato il prezzo dello zangolato parmense da cinque settimane, come pure il prezzo dell'analogo prodotto reggiano.

Borsa di Milano 28 gennaio 2019:
BURRO CEE: 4,05 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,30 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,45 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,25 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,02 €/Kg. (-)
MARGARINA dicembre 2018: 0,87 -0,93€/kg (=)

Borsa Verona 28 gennaio 2019: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,90-2,00€/Kg. (-)

Borsa di Parma 25 gennaio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,85 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 29 gennaio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,85 - 1,85 €/kg.

GRANA PADANO Milano 28 gennaio 2019 - STOP al Grana Padano DOP. Dopo diverse settimane di costante e poderosa risalita, alla quinta settimana dell'anno, il Grana Padano rallenta e prende una settimana di pausa.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,75 - 7,85 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,25 - 8,50 €/Kg. (=)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,65 - 9,00 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,40-6,55 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO Parma 25 gennaio 2019 - Analogamente al Padano, anche il Parmigiano Reggiano si prende una pausa e conferma i listini della precedente settimana.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,75-11,05 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,15-11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,95 - 12.55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,70 - 13,35 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,70 - 14,25 €/Kg. (=)

 

@MulinoAlimentar #Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan

@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly

Lattiero-grafici_29gen19.jpg 

(per accedere alle notizie sull'argomento clicca qui)

 

 

20170530-LOGO Mulino Alimentare

 

http://mulinoalimentare.it

 (Grafici)

 

Lattiero_Grafici-21gen19.jpg

 

PRRE_24M.png 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Parmalat è sopravvissuta a tutto. Sopravvissuta a un crack mega senza perdere nulla del mercato conquistato con la qualità dei suoi prodotti, ma non ai francesi.

di Virgilio Parma 28 gennaio 2019 - Era il 2003, precisamente l'8 dicembre quando la notizia irruppe in tutti media. La prima impresa italiana a essere quotata in borsa negli USA è esplosa. Un crack che le cronache raccontavano essere superiore a quello della ENRON, una enormità. Ma la fedeltà dei consumatori salvò la faccia e i ricavi dell'azienda di Collecchio. 

Dopo 15 anni e sette di governo Lactalis ecco che, dopo il delisting di borsa, i francesi  dichiarano la totale acquisizione della multinazionale portando oltr'alpe tutta la governance. 

Una situazione che preoccupa le sigle sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil le quali, in un comunicato del 24 gennaio scorso, esprimono grande preoccupazione per la notizia, riportata  da alcuni quotidiani, dell'intenzione del gruppo Lactalis di avviare una riorganizzazione della Parmalat, legata al delisting borsistico oramai al traguardo.

"Una proposta che mirerebbe a cancellare la corporate italiana e che potrebbe creare rischi per la tenuta occupazionale della stessa Parmalat, ma anche di Galbani, per le sinergie ipotizzabili tra i due grandi gruppi. Inoltre, mette in discussione lo stesso sistema produttivo delle due aziende: il profilo industriale che si prospetta non è compatibile con il mercato italiano, dove i brand locali, legati al territorio, e la filiera corta, hanno un forte valore commerciale", secondo i sindacati.

"Le segreterie nazionali – dichiarano le tre sigle di categoria – hanno chiare le potenzialità industriali e commerciali dei perimetri dei gruppi sul territorio nazionale, che non vorremmo fossero messe in discussione, così come interessanti potrebbero essere gli sviluppi a livello di export. Per il 1° febbraio, abbiamo convocato il coordinamento nazionale delle Rsu, con cui ci confronteremo su proposte alternative a quelle ventilate da Lactalis, sulla richiesta di un tavolo di confronto e, se sarà necessario, anche sulla mobilitazione dei lavoratori interessati contro una decisione che può mettere in discussione due brand italiani storici come Parmalat e Galbani. Due aziende che in Italia contano circa 5.000 addetti, per metà operai e il restante 50% impiegati e commerciali".

 

Claudio Guidetti sul CETA: " Mi auguro che venga valutato per quello che è, una mediazione che per il momento ha dato vantaggi. Bisogna che siamo pragmatici..."

Di Redazione Parma 27 gennaio 2019 - Nella trasmissione andata in onda lo scorso lunedi 21 gennaio si è parlato dl CETA (L'accordo di libero scambio tra UE e Canada) nell'ambito del ben più vasto problema emergente dei dazi che, da oriente a occidente, vede fronteggiarsi le superpotenze economiche del mondo.

Nella ricerca di testimonianze, Riccardo Iacona, si è però imbattuto nelle difficoltà in cui versano i produttori del comparto lattiero. Prezzi bassi che non consentono una adeguata marginalità alle imprese di base. Ma, quasi a sorpresa, la colpa non sta nella sola parte industriale o distributiva. -10% il break even per il formaggio pecorino romano, ad esempio.

"Quindi non è colpa del CETA, dei trattati di libero scambio o del destino cinico e baro se alla base della filiera il prezzo litro del latte pagato agli allevatori è troppo basso" è il commenta del conduttore dopo avere intervistato alcuni allevatori che, a quanto appare, non sembrano in grado di trovare una comune denominatore negoziale con cui confrontarsi con l'industria di caseificazione. Anzi il CETA sembra essere stato un elemento assolutamente positivo per le  produzioni DOP nostrane, dal Pecorino Romano al Provolone, dalla Gorgonzola all'Asiago, dalla Mozzarella di Bufala agli altri freschi e via di seguito, che hanno registrato incrementi dal 33 al 80% (Vedi slide tratte dalla trasmissione).

"Molto bene sono andati anche Grana Padano e Parmigiano Reggiano, prosegue Iacona, che erano i due formaggi più esportati in Canada ma che, grazie all'abbattimento dei dazi e all'aumento delle quote di esportazione hanno registrato un +8% dell'export. Ma questa è la media, qui siamo nella azienda del signor Guidetti (Mulino Formaggi srl, ex Mulino Alimentare spa ndr) che esporta il Parmigiano Reggiano nel mondo in tutte le versioni possibili. Da quando c'è il CETA il business è aumentato in maniera esponenziale."

"Abbiamo registrato un significativo incremento del 52% , è l'introduzione di Claudio Guidetti" il quale, sollecitato da Iacona, sostiene come l'enorme incremento possa non essere solo un fatto estemporaneo dovuto al primo anno di applicazione, ma addirittura replicarsi anche negli anni successivi proprio grazie alla forza e ampia originalità delle nostre proposte casearie."La qualità e la storia sono aspetti molto importanti" e alla domanda in merito a cosa si aspetta quando il Governo verrà chiamato alla ratifica dell'accordo, Guidetti non ha tentennamenti: " Mi auguro che venga valutato per quello che è, una mediazione, che per il momento ha dato vantaggi. Bisogna che siamo pragmatici. Il nostro mercato agroalimentare deve competere e non possiamo ricavare marginalità con protezioni e vincoli. La marginalità dobbiamo guadagnarcela in competizione, facendo vedere che i nostri prodotti sono i migliori."

 

(Video PresaDiretta 21 gennaio 2019 minuto 38 circa. https://www.raiplay.it/video/2019/01/Presa-diretta-La-guerra-dei-dazi-c34db9db-4b50-41cd-90e0-dbf05ef9c651.html  oppure clicca l'immagine sottostante)

Iacona_Guidetti.jpg

lavorazione_spicchi_mini.jpg

 

 

 

Editoriale: -Aquisgrana, come ti dissolvo l'UE in un minuto. -Lattiero caseari. Burro sempre stabile. - Cereali e dintorni. Mercati in stallo. - Un Reggiano al vertice CGIL - Pomodoro da Industria, Rancan e Rainieri chiedono l'aumento del prezzo della materia prima -

SOMMARIO Anno 18 - n° 04 27 gennaio 2019

1.1 editoriale
Aquisgrana, come ti dissolvo l'UE in un minuto. Splendidi alleati (6)
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Burro sempre stabile.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Burro sempre stabile. - Grafici di Tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati protetti e in rialzo.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. GRAFICI di TENDENZA
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in stallo.
7.1 sindacato lavoratori Un Reggiano al vertice CGIL
7.2 bonifica Amministrazioni e Consorzio insieme per la lotta al dissesto idrogeologico
8.1 Vino e estro GIANLUCA – il vino, il suo estro, la sua anima clandestina
9.1 pomodoro Pomodoro da Industria, Rancan e Rainieri chiedono l'aumento del prezzo della materia prima
9.2 destinazione turistica Emilia l'Emilia in un Touch Wall
10.1 bacini idrici - Enza Fabbisogni idrici nell'area dell'Enza.
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

 

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

 

cibus-4-27gen19-COP.jpg 

 

 

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sei le aziende parmensi che, sotto la guida di Parma Alimentare, parteciperanno al Salone francese dedicato alla ristorazione e alla hotellerie. Un’occasione per incontrare oltre 207.000 visitatori professionali, di fare cultura sulle nostre produzioni d’eccellenza, ma anche per fare il punto sulle principali tendenze food.

Parma, 25 Gennaio 2019 –

Missione a Lione per Parma Alimentare: dal 26 al 30 gennaio sarà presente a Sirha - World Hospitality & Food Service Event, il salone dedicato alla ristorazione e alla hotellerie più importante a livello europeo, come testimoniano gli oltre 207.000 visitatori professionali accorsi nel 2017 per incontrare 2.980 espositori, suddivisi in 12 settori. Parma Alimentare capitanerà una collettiva composta da sei aziende del nostro territorio: Devodier Prosciutti, Fratelli Galloni, Pomodoro 43044, San Nicola Prosciuttificio del Sole, Zuarina e Zuccato.

Come spiega Alessandra Foppiano, Executive Manager di Parma Alimentare: «Come Parma, Lione rappresenta uno dei centri nevralgici dell’alta gastronomia europea e mondiale: basti pensare che la città, che conta poco più di 500.000 abitanti, ospita ben 19 ristoranti stellati, tra cui quattro due stelle e un tre stelle Michelin. Si tratta quindi di una vetrina perfetta per promuovere le eccellenze parmensi. Non dimentichiamo che il pubblico dei visitatori del Sirha è composto da professionisti: oltre a ristoratori, hotelier, importatori, distributori e food & beverage manager, nel 2017 il Salone ha visto la presenza di oltre 25.400 chef, un dato in crescita del 30%. Si tratta di un pubblico sensibile all’appeal del made-in-Italy alimentare, rispetto al quale possiamo spendere anche la forza del brand Parma UNESCO Creative City of Gastronomy».

La missione di Parma Alimentare al Sirha di Lione ha anche motivazioni business: «La Francia rappresenta storicamente il primo mercato export per l’industria alimentare parmense. È un mercato che va presidiato con attenzione e sostenuto. A Lione avremo la possibilità di incontrare anche numerosi operatori stranieri: nel 2017 hanno sfiorato le 30.000 unità, arrivando soprattutto da Svizzera, Spagna, Belgio, Stati Uniti, Giappone, Regno Unito e Germania, tutti partner strategici per la bilancia commerciale parmense. Il compito di Parma Alimentare è quello di fungere da facilitatore, creando, le condizioni ottimali per stringere nuove alleanze di business».

Inoltre, il 29 e 30 gennaio, Sirha ospiterà la finale del Bocuse d’Or, la più prestigiosa competizione di arti gastronomiche al mondo: presente in gara anche il Team Italia, un momento importante per la valorizzazione del made-in-Italy alimentare.

Nel suo spazio, Parma Alimentare ospiterà anche una delegazione di Parma Quality Restaurants, guidata dal Presidente Enrico Bergonzi, affiancato dagli chef Roberto Paoletti e Filippo Cavalli: coerentemente con la mission del Consorzio, che riunisce 23 ristoranti considerati i migliori ambasciatori della cucina parmigiana, al Sirha gli chef di Parma Quality Restaurants offriranno in degustazione una selezione di eccellenze made-in-Parma.

da L'Equilibrista - Pesaro 24 gennaio 2019 - Gianluca Galeazzi nasce nel 1971 a Pesaro e muove i suoi primi passi nel mondo del vino, è il caso di dirlo, in età infantile, perché già a sette anni partecipando alle tante vendemmia e alle pigiature manuali insieme ai nonni paterni, comprende come possa essere nobile il ruolo del vignaiolo e quanto l'umiltà e la dedizione siano tutto.

I nonni possedevano un piccolo vigneto vitato a Barbera e Montepulciano, di circa un ettaro, ad Osteria Nuova sui colli Pesaresi e di certo il ricordo di quelle vendemmie degli anni '70 e '80, di quel tipo di lavoro, di quella socialità perduta fatta di pacche sincere sulle spalle e merende a fine giornata, mi racconta Gianluca, manca molto oggi.

Quell'atmosfera un po' mistica, fatta di racconti e di detti popolari servono a mantenere unita una comunità contadina che oggi è votata per lo più all'apparenza ed alla semplificazione ed è per questo che il suo impegno nel mondo del vino è autentico e genuino.
Sempre giovanissimo inizia un percorso didattico sull'enologia in modo autonomo, soprattutto sulla storia e sulla geografia del vino, studiando in maniera autodidattica per diversi anni, attingendo dai testi di maestri indiscussi come Veronelli, Sicheri e Soldati.
Comprende subito che se vuole capirne l'essenza, deve viaggiare e quindi inizia la sua scoperta dall'Italia, poi andrà in Francia, passando per l'austera Germania, Spagna, Slovenia , Svizzera e Stati Uniti, suo ultimo e recente approfondimento.
Ma mi confessa che il primo vero riconoscimento lo deve certamente a Danilo Marcucci che gli ha insegnato a disegnare le nuove frontiere del vino e fatto comprendere cosa significhi davvero "fare vino" oggi.
Si ritaglia poi la fase più importante e formante, come ricalca a più riprese Gianluca, andando a ricercare una figura per lui centrale, ovvero quel Sandro Sangiorgi, per lui il Maestro, la persona che lo ha proiettato verso la conoscenza introspettiva e sensoriale nel vino, colui che gli ha trasmesso informazioni preziose, quelle informazioni che non si trovano sui libri, mi confessa!

L'incontro con Sandro sicuramente lo ha fortificato in maniera filosofica, tanto da guidarlo alla scelta del vino naturale, il più vero possibile e della sua primaria e certa qualità. Enotecario e degustatore seriale, ha organizzato diversi seminari didattici, curati da Sandro Sangiorgi, Armando Castagno, Francesco Falcone per citarne alcuni e condotto numerose degustazioni.

Nel 2017 inizia anche un percorso per lui alternativo e nuovo nella veste di organizzatore didattico tanto che curerà personalmente a Pesaro, per conto del Consorzio di Franciacorta, un evento macro-regionale con oltre 1500 presenze e che gli darà stimoli nuovi e soprattutto la consapevolezza di potersi spendere su fronti alternativi e nuovi.
Nello stesso periodo nasce, con il sommelier Andrea Dente, il progetto Vinerieclandestine, con cui ci si vuole rifare ad un testo di Soldati in cui lo scrittore diceva che il vino davvero buono è quello che beve con gli amici e quindi "clandestino" appunto perché di poca quantità prodotta e atto a sostenerne l'equazione precisa fra quantità e qualità.

Vinerieclandestine è in primis una piccola distribuzione che opera sulle regioni Marche, Emilia Romagna e da poco Abruzzo in modo esclusivo. Una distribuzione che continuamente ricerca aziende che producano un vino "vivo", diverso in ogni annata e territorio ma è anche un locale ed enoteca con gastronomia, dove si possono degustare i vini alla carta e nel quale assistere a serate di degustazione o seminari didattici. Progetto che come il vino è in tumulto, un continuo movimento, un fermento progettuale, intento a migliorarsi sempre di più tanto che nel 2019 verrà lanciato un marchio proprio chiamato #clandestino e che avrà due vini a rappresentarlo. Nello specifico, una cuvèe ed una DOC dell'area di Farra di Soligo, tanto per rimarcare e demonizzare il concetto sprezzante e per certi versi giusto, sull'area Prosecco.
Il vino deve potersi esprimere, parlare alle persone e per farlo ha bisogno di essere fatto conoscere, è questa dal 2014 l'idea di fondo dell'Associazione Pesaro Vino Cultura, che ha come progetto fondante quello dell'organizzazione di una Festival del vino "artigianale", sia italiano che estero.

Ecco che da qui, nasce nel 2016 la prima edizione del PesaroWineFestival, che mantenendo la sua anima didattica ha saputo dare spazio anche ad alcune gite eno-culturali in varie
città d'Italia nel corso della sua evoluzione.

Eclettismo e duttilità, sono le chiavi per lavorare bene e con passione nel mondo del vino moderno che ha bisogno di persone che vengono da lontano, con cultura ed amore per il vino, spazzando la rotta da improvvisati ma soprattutto da chi non ha a cuore la sorte del vino di qualità e per le piccole realtà, vero patrimonio di una Italia fatta di eccellenze e unicità.

 

4-Sgarbi_Serata_con_Caravaggio-IMG-20160826-WA0003.jpg

(Vittorio Sgarbi e serata con Caravaggio)

 

 

L'Istituto Parma Qualità, organismo di certificazione della filiera delle DOP Prosciutto di Parma, Culatello di Zibello, Prosciutto di Modena, Salame di Varzi, ha organizzato, il 15 e 16 gennaio, due giornate di presentazione del nuovo software che sarà adottato nella filiera produttiva.

Dopo l'incontro con i macelli svolto a fine 2018, queste due giornate sono state dedicate in particolare agli allevamenti, agli altri enti di controllo, ai consorzi di tutela, ai produttori

La presentazione ha riguardato lo sviluppo del software presso ogni soggetto della filiera con la parte da compilare relativa agli stessi.
Questo nuovo strumento sarà adottato per primo agli allevatori che inseriranno tutti i dati relativi ai suini presenti in allevamento e a quelli che entreranno nel circuito tutelato.

Il software introduce il concetto di filiera stretta: in pratica seguirà tutte le fasi di allevamento specificando il tatuaggio e la lettera/mese di nascita di ogni animale che procede nella filiera; ad ogni trasferimento ciascun soggetto comunicherà al soggetto successivo quanti suini con quel tatuaggio e quella lettera mese di nascita gli sono destinati. L'informazione verrà trasmessa sia al macello che al prosciuttificio.

Il programma prevede anche una tracciabilità dei suini e delle cosce distolte dalla filiera in modo che queste non possano più in nessun modo rientrarvi.

"Impostare il software è stato un lavoro lungo e laborioso che ha richiesto molto tempo" - commenta l'Istituto Parma Qualità - "e sicuramente richiederà altrettanto tempo e lavoro da parte di ogni soggetto della filiera ma tutto questo processo garantirà la conoscenza puntuale e precisa di ogni prosciutto che arriva sulla tavola del consumatore."

Martedì, 22 Gennaio 2019 15:17

Lattiero caseari. Burro sempre stabile.

Cedono panna e crema mentre il burro resta stabile. In salita invece il latte spot e i due principali formaggi nazionali.

di Virgilio Parma 22 gennaio 2019 -

LATTE SPOT Seconda settimana di rinascita per il prezzo del latte spot. +1,2% l'incremento del valore registrato a Verona ieri mattina per il latte crudo spot nazionale (43,82-45,36€/100 litri di latte).
+1,3% è invece il tasso di recupero del latte intero pastorizzato spot estero che si collocai tra 38,66 e 39,69 €/100 litri di latte. Dopo lo straordinario rimbalzo della scorsa settimana (+18,8%) , nella settimana in corso il prezzo del latte scremato spot estero è rimasto invariato (tra 18,63 e 20,70€/100litri di latte).

BURRO E PANNA Prosegue il periodo di stabilità per il burro quotato alla borsa di Milano.Cede invece la Crema a uso alimentare, seguita dalla Panna veronese. Invariato il prezzo dello zangolato parmense da quattro settimane, così come quello reggiano quotato stamattina.

Borsa di Milano 21 gennaio 2019:
BURRO CEE: 4,05 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,30 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,45 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,25 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,04 €/Kg. (-)
MARGARINA dicembre 2018: 0,87 -0,93€/kg (=)

Borsa Verona 21 gennaio 2019: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,95-2,10€/Kg. (-)

Borsa di Parma 18 gennaio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,85 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 22 gennaio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,85 - 1,85 €/kg.

GRANA PADANO Milano 21 gennaio 2019 - Prosegue anche nella quarta settimana del 2019 la risalita del prezzo del Grana Padano DOP. seppure con minor forza della precedente ottava.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,75 - 7,85 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,25 - 8,50 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,65 - 9,00 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,40-6,55 €/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO Parma 18 gennaio 2019 - Non accenna a interrompersi la progressione positiva del prezzo del Parmigiano Reggiano DOP. +10 Cent/kg.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,75-11,05 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,15-11,40 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,95 - 12.55 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,70 - 13,35 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,70 - 14,25 €/Kg. (+)

@MulinoAlimentar #Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan

@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly

 

(per accedere alle notizie sull'argomento clicca qui)

 

 

20170530-LOGO Mulino Alimentare

 

http://mulinoalimentare.it

 (Grafici)

 

Lattiero_Grafici-21gen19.jpg

 

PRRE_24M.png 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rancan e Rainieri (lega): "pomodoro da industria, aumentare il prezzo da riconoscere ai produttori o sara' crisi della filiera"
Interrogazione alla Giunta regionale dei consigliere Matteo Rancan e Fabio Rainieri: "Il governo Bonaccini cosa intende fare per il rilancio di questa importante filiera?"

"Si rischia una profonda crisi del settore del pomodoro da industria di cui l'Emilia-Romagna è la prima regione produttrice: è necessario prevedere un aumento significativo del prezzo da riconoscere ai produttori e che la trattativa in corso si concluda in tempi brevi per permettere una programmazione adeguata".

È questa l'opinione che hanno espresso i consiglieri regionali della Lega, Fabio Rainieri, vice presidente dell'assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, e Matteo Rancan in una interrogazione presentata alla Giunta regionale sui problemi connessi alla trattativa per il prezzo del pomodoro con riferimento alla campagna 2019

"Si parte da un'ultima stagione decisamente negativa che ha visto la riduzione sia delle aree coltivate, sia dei conferimenti alle industrie di trasformazione, addirittura inferiori alla domanda. Di questo passo si arriverà ad importare dall'estero ingenti quantità di materia prima qualitativamente molto inferiore e con danno per le stesse industrie di trasformazione, visto l'obbligo di indicazione di origine appena introdotto – hanno quindi proseguito i consiglieri regionali leghisti – Alcune associazioni di agricoltori lamentano come la determinazione dei prezzi sia troppo suscettibile di forti e autonomi deprezzamenti a seconda dell'andamento stagionale con la conseguenza che i produttori lavorano quasi sempre in perdita. Per questo bisognerebbe agire sui meccanismi di valutazione della qualità determinandoli in modo più semplice ed oggettivo e prevedendone la validazione e la garanzia di corretta applicazione da parte di un ente terzo. Ma creano anche problemi alcuni preaccordi locali che aprono a possibili forti ribassi. La Regione Emilia-Romagna, con il presidente Stefano Bonaccini e l'assessore all'agricoltura Simona Caselli, non può rimanere indifferente a questa situazione difficile e delicata. Gli abbiamo pertanto chiesto se e quali iniziative intende avviare per far raggiungere un riposizionamento significativo del prezzo alla produzione. Inoltre vorremmo sapere se nel riequilibrio e rilancio di questa filiera potrà avere un ruolo determinante l'Organizzazione interprofessionale Pomodoro da industria Nord Italia, ente riconosciuto sia dalla stessa Regione che dal Mipaaf".

Editoriale: -Ma che simpatiche canaglie son questi splendidi alleati! - Lattiero caseari. Latte spot in gran risalita - Cereali e dintorni. Mercati confusi e decisioni emotive. - A Forlì torna SAPEUR, la kermesse del gusto - The Craftsman – L'artigiano del dettaglio a Reggio Emilia - CETA, "PresaDiretta" ha fatto tappa a Parma - Intervista a Claudio Guidetti -

SOMMARIO Anno 18 - n° 03 20 gennaio 2019
1.1 editoriale
Ma che simpatiche canaglie son questi splendidi alleati!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in gran risalita.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in gran risalita. - grafici
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Crop forecaster, prevede un calo del 5%?
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Crop forecaster, prevede un calo del 5%? GRAFICI di TENDENZA
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati confusi e decisioni emotive.
7.1 eventi e sapori A Forlì torna SAPEUR, la kermesse del gusto
8.1 Londra anni 30 a Reggio Emilia The Craftsman – L'artigiano del dettaglio a Reggio Emilia
9.1 agroalimentare commercio "Nave del Sadino", torna a splendere il gioiello sul torrente Recchio
9.2 CETA e export formaggi CETA, "PresaDiretta" ha fatto tappa a Parma - Intervista a Claudio Guidetti
10.1 export Arabia saudita Parmigiano Reggiano "On Air" nei Paesi Del Golfo
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

 

cibus_3-20gen19-COP.jpg 

 

 

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un esempio positivo. Riccardo Iacona introduce l'esperienza di Claudio Guidetti tra gli esempi positivi da cui prendere spunto nella trasmissione d'inchiesta PresaDiretta che lunedi 21 gennaio parlerà della Guerra dei Dazi e del CETA (accordo commerciale Canada - Unione Europea).

Parma 19 gennaio 2019 - La nuova stagione di "PresaDiretta", la trasmissione di RAI3 condotta da Riccardo Iacona che cerca di scoprire i nervi scoperti dell'Italia, ha fatto tappa a Parma per raccogliere l'esperienza di Claudio Guidetti che, con la Mulino Alimentare spa, è stato l'apripista canadese ed è il principale player in ambito caseario del paese nord americano.

"Con le nuove puntate PresaDiretta è entrata nel vivo delle questioni al centro del dibattito pubblico. Le aspettative rivolte alle iniziative del nuovo Esecutivo, il problema dei conti pubblici, la disuguaglianza e le tensioni sociali, il conflitto commerciale sui mercati internazionali causato dalla guerra dei dazi, le croniche difficoltà della giustizia, l'emergenza del cambiamento climatico e quella della Sanità pubblica, le politiche energetiche e la riforma del diritto di famiglia, l'abuso di farmaci e l'attacco al cervello da parte di contaminanti ambientali, la fragilità dei valori europei alle prese con il prossimo, cruciale, appuntamento elettorale."

Ma come è consuetudine del programma, in "PresaDiretta" si vanno a proporre anche modelli positivi, passando quindi dalla "Denuncia alla proposta".

Nella trasmissione che andrà in onda il prossimo Lunedi 21 gennaio si parlerà degli accordi commerciali e quindi del CETA, il trattato internazionale che sancisce un accordo commerciale di libero scambio tra Canada e Unione Europea, entrato in vigore, seppur in forma provvisoria, il 21 settembre 2017.

Parlando di export e soprattutto di Canada, era quasi d'obbligo registrare l'esperienza di Claudio Guidetti, CEO di Mulino Formaggi srl (Mulino Alimentare spa), in quanto apripista del mercato canadese per quanto riguarda i formaggi e in particolare Parmigiano Reggiano e Grana Padano.

Il CETA, quindi, raccontato e vissuto direttamente da un imprenditore che ha elevatissimi interessi nel paese della "foglia d'acero".

Appuntamento televisivo su RAI3 al 21 gennaio 2019 alle 21,30 con "PresaDiretta" e "La guerra dei dazi..."

 

 

Mulino-PresaDiretta-20nov18IMG_7196.jpg

Mulino-PresaDiretta-20nov18IMG_7204.jpg

Mulino-PresaDiretta-20nov18IMG_7208.jpg

Mulino-PresaDiretta-20nov18IMG_7214.jpg

Mulino-PresaDiretta-20nov18IMG_7215.jpg

Il Consorzio presenta una nuova campagna pubblicitaria in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Kuwait. Il progetto punta ad aprire la domanda di mercato della DOP nei Paesi del Golfo.

Reggio Emila, 17 gennaio 2018 – Il Consorzio del Parmigiano Reggiano lancia una campagna pubblicitaria su larga scala in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Kuwait. L'iniziativa si inquadra in un piano di investimento pluriennale che punta a sviluppare le potenzialità di mercato nell'area del Golfo.

La campagna, sviluppata da Hirux International (leader nei mercati del Medio Oriente nel settore distribuzione e comunicazione), è basata su uno spot televisivo da diffondere sulle principali emittenti satellitari dei Paesi target. La direzione dello spot, articolato nei format 3, 5, 6, 15 e 30 secondi, è stata affidata al libanese Salim El Turk con il supporto di Pomedia Agency.
La strategia del Consorzio punta a educare i consumatori arabi alle specificità del Parmigiano Reggiano, un formaggio che si distingue per la selezione degli ingredienti migliori e 100% naturali e il rispetto della stessa ricetta da mille anni.

Una ricerca Hirux/Nielsen commissionata ad hoc ha evidenziato come i consumatori confondano il Parmigiano Reggiano con il generico parmesan. Tanto che, se si considera il giro d'affari dei formaggi a pasta dura nei tre Paesi target, solo il 30% del mercato appartiene al Parmigiano Reggiano mentre il restante 70% al parmesan.

Lo story board dello spot mette pertanto in scena la contrapposizione tra i due prodotti: in una tipica famiglia araba, la madre – interpretata da Carol Hannoun – cerca di convincere il figlio a mangiare il generico parmesan. Il bimbo chiama la polizia che, dopo una spettacolare irruzione nella casa, smaschera la donna che si rivela essere una impostora. Lo spot si chiude con l'apparizione del Parmigiano Reggiano.

La campagna televisiva prevede 1886 spot sui canali Pan Arab e 1369 su quelli Pan Asia per un totale di 3.200 GRP sui primi e 3.030 sui secondi. In parallelo sarà avviata anche una campagna web su YouTube, Facebook e Instagram per intercettare quanti più consumatori possibili, inclusi i numerosissimi expat che a Dubai costituiscono oltre il 70% della popolazione.

"Il progetto – afferma Riccardo Deserti, direttore generale del Consorzio Parmigiano Reggiano – servirà ad aprire una porta sui mercati dell'area del Golfo. Emirati Arabi, Arabia Saudita e Kuwait sono tra i Paesi con i redditi pro capite più alti del mondo: l'obiettivo per i prossimi 3 anni è incrementare lo share del Re dei Formaggi".

A seguire il file che indica le tendenze dei prodotti da noi rilevati. Aggiornamento al 16 gennaio 2019

... (per ottenere il POST completo contattare il dottor Mario Boggini)

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali -

Per contatti: Telefono +39 338 6067872 - Mai: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  -

Web Site: https://bogginiocc.com 

Facebook: https://www.facebook.com/OfficinaCommercialeCommodities/?ref=bookmarks 

 

 cereali-16gen19-GRAF.jpg

 

@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini

  

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

 

logo_andalini_1.jpg

 

 

Mercoledì, 16 Gennaio 2019 06:11

A Forlì torna SAPEUR, la kermesse del gusto

CON LA 17ª EDIZIONE DI SAPEUR TORNA A FORLI' L'ATTESA KERMESSE DEL GUSTO DAL 25 AL 27 GENNAIO APPUNTAMENTO ALLA FIERA DI FORLI'

Tre giorni tra i sapori e i profumi della migliore gastronomia regionale italiana, quella che non è abitualmente reperibile al supermercato, ma alle cui radici si trovano autenticità e passione. E' SapEur, la fiera del prodotto tipico, genuino e di qualità, dedicata alle tradizioni culinarie di tutt'Italia che da venerdì 25 fino a domenica 27 gennaio 2019 torna a insaporire i padiglioni fieristici di Forlì con la sua 17ª edizione abbinata anche quest'anno al Forlì Wine Festival, giunto alla 5ª edizione.

La kermesse è pronta a spalancare le proprie porte ai numerosi produttori dei settori Food e Wine selezionati da tutto il territorio nazionale cui Romagna Fiere offre un'importante vetrina commerciale e di visibilità. Un vero trampolino di lancio per le micro-economie locali, improntate sulla minuziosa cura dei processi e dei prodotti, da loro rappresentate.
L'accento è posto volutamente sui prodotti certificati con marchi Doc, Dop, Docg, Igt, Igp e presidi Slow Food, che le decine di migliaia di visitatori che frequentano SapEur sanno di potere ritrovare a prezzi di assoluta convenienza. Conoscere, degustare e acquistare prelibatezze tipiche di ogni territorio del Bel Paese ha una duplice valenza: soddisfare il gusto e la curiosità del consumatore e al contempo fornire un supporto tangibile alla sviluppo di realtà imprenditoriali che cercano di distinguersi dall'omologazione del mercato globale della grande distribuzione.

E proprio per dare la possibilità a ogni tipologia di fruitore di curiosare con tutta calma e fare i propri acquisti con l'attenzione che si deve a prodotti che sono anche da scoprire alle loro radici, contestualizzare, cucinare e abbinare, SapEur prevede l'apertura serale fino alle 22.30 (domenica la chiusura resta invece alle 20) e nella giornata di venerdì un biglietto unico d'ingresso scontato a soli 3 euro a persona. Il tutto in un ambiente facilmente raggiungibile sia dall'autostrada che dalle principali arterie di comunicazione, accogliente, funzionale e, soprattutto, coperto e adeguatamente riscaldato. Insomma, la fiera di Forlì per tre giorni diventa il più grande mercato coperto della Romagna, punto d'incontro tra consumatori provenienti abitualmente anche dalle province circostanti e svariati produttori e operatori dell'agroalimentare.

Un Paradiso del gusto arricchito anche in questa edizione da numerosi eventi collaterali che impreziosiscono la kermesse immergendo i visitatori nelle tradizioni della Romagna, facendo loro scoprire produzioni di nicchia e dando l'occasione di captare "segreti" per rendere davvero speciale, la propria cena o un buffet da grandi occasioni: show-cooking, degustazioni guidate, corsi adatti ad aspiranti chef, pizzaioli e pasticceri di ogni età, uno spazio dedicato alle tradizioni rurali ed etniche della Romagna e, novità dell'edizione 2019, una grande mostra fotografica curata da Mirco Villa che accoglierà i visitatori all'ingresso dei padiglioni espositivi.

MOSTRA FOTOGRAFICA " A PANCIA PIENA SI RAGIONA MEGLIO" A CURA DI MIRCO VILLA.
Un percorso che non vuole seguire il filone nostalgico del passato, ma fissare ciò che di buono possiamo trovare nelle nostre tradizioni affinché non si perdano e, anzi, costituiscano le fondamenta di ciò che siamo e possiamo diventare. Il progetto si snoda nella relazione che esiste tra paesaggio, tavola e tradizione. Fotografie di un territorio custodito dall'uomo e di paesaggi lasciati alla loro naturalezza, riflessioni e note sulle abitudini alimentari e sociali del nostro passato, ricette e immagini di alcune nostre pietanze tradizionali formano un quadro unitario che illustra frammenti della nostra identità romagnola. Quanto al titolo, tante volte ho sentito pronunciare in dialetto la frase "a pancia piena si ragiona meglio", che è un richiamo al valore attribuito in Romagna alla buona cucina. Mangiare bene, mangiare sano, mangiare i prodotti di stagione e del proprio territorio è un'immensa ricchezza per il palato, per la vista e per lo spirito.
Questa mostra fotografica e è una testimonianza di amore per la Romagna, una terra dal grande patrimonio culturale, che ho voluto fotografare sotto diverse prospettive, divertendomi a comporre le materie prime come visi romagnoli o creature fantastiche della tradizione, e rappresentando le passioni della nostra gente come il ballo, la bicicletta, i motori. Dalla nostra storia possiamo partire per suscitare e condividere nuove emozioni.

FORLI' WINE FESTIVAL GIUNGE ALLA QUINTA EDIZIONE

Mangiare bene chiama direttamente in causa la necessità anche di bere consapevolmente. Per questo in concomitanza con SapEur si svolgerà anche quest'anno Forlì Wine Festival, Salone giunto alla 5ª edizione che avrà un intero padiglione del complesso fieristico di via Punta di Ferro dedicato a oltre 50 tra le migliori Cantine di tutta Italia. Oltre cento etichette di vini da conoscere direttamente dai loro produttori, da scoprire in un percorso di degustazioni illimitate rivolto ai visitatori al costo di 12 euro, con cui saranno consegnati in omaggio un calice e una tasca personalizzata. Vini di alta qualità e produzioni "di nicchia" che sarà possibile ordinare e acquistare dopo averne conosciuto tutte le caratteristiche in un viaggio sensoriale che, per i più attenti e appassionati, si può tradurre anche in occasioni di diretto contatto e confronto con chi questi vini li produce con passione.
Bianchi, rossi, rosati e frizzanti: a Forlì Wine Festival sarà possibile effettuare un Giro d'Italia alla ricerca di vini che già nei loro nomi, nei profumi e nei sapori, raccontano la storia della terra dalla quale provengono.

Forlì Wine Festival, infatti, è:

• Creare e diffondere la cultura del buon bere e del bere consapevole. Un' occasione per divulgare un approccio al consumo di alcol fondato sulla responsabilità e la moderazione, una "cultura del bere", che insegna a degustare lentamente per apprezzare gusto e aromi in abbinamento alle eccellenze culinarie.
• Portare questi prodotti nei ristoranti e non solo, rappresentando un momento di incontro-confronto tra produttori, appassionati, consumatori ma soprattutto ristoratori, albergatori, baristi e operatori turistici, vera ricchezza del territorio emiliano-romagnolo. Partecipare al Wine Festival significa rafforzare il ruolo da protagonisti che contraddistingue i produttori di vino nel panorama internazionale.
• Valorizzare i prodotti regionali di qualità nel rispetto delle loro tipicità. Un salone dove degustare e acquistare prodotti di alta qualità, genuini e autentici.

2__idrosommelier_-_Acqua_sommelier.jpgCON "ADAM" TORNANO I CORSI PER IDROSOMMELIER
In occasione di SapEur sarà possibile avvicinarsi a un mondo ai più sconosciuto, quello degli idrosommelier, vale a dire i degustatori di acqua. L'ADAM, l'Associazione Degustatori Acque Minerali, che ha la propria sede a Rimini, organizza durante la manifestazione fieristica corsi di primo e secondo livello, finalizzati all'abbinamento cibo-acqua naturale a tavola. Nei suoi spazi l'associazione aiuterà a capire che ogni acqua possiede proprietà e indicazioni ben precise, in grado di rispondere alle personali esigenze di ciascun consumatore e che il nostro palato è in grado di percepire chiaramente.

Nelle giornate di sabato 26 e domenica 27, l'ADAM organizza corsi e pranzi didattici che spiegano i principi della classificazione delle acque minerali, le loro caratteristiche alimentari e salutistiche, e prevedono l'introduzione alla loro degustazione, l'analisi sensoriale e la capacità di leggere con attenzione le etichette.

La formazione degli idrosommelier si tiene nell'Area Meeting del ristorante self-service e la quota di partecipazione è di 130 euro per ogni livello (260 euro in totale, da versare al momento della registrazione). La quota comprende: quota sociale ADAM 2018, tessera e distintivo, attestato di frequenza ai corsi, dispensa del primo e del secondo livello ed altro materiale, pranzo didattico delle due giornate, ingresso gratuito alla fiera.

Il programma dei corsi:
ore 10.00 registrazione partecipanti.
ore 10.30 circa inizio corso.
ore 12.30 pranzo didattico.
ore 14.30 ripresa lavori.
ore 17.30 fine corso.

Contenuti 1° Livello
- conoscere l'acqua.
- classificazione delle acque.
- i principi alimentari e salutistici delle acque minerali.
- come leggere le etichette delle acque minerali.
- introduzione alla degustazione 1° riconoscimento delle acque minerali.
- verifica e approfondimento.

Contenuti 2° livello 
- I principi dell'analisi sensoriale.
- La percezione sensoriale.
- Le qualità sensoriali dell'acqua.
- Introduzione alla degustazione delle acque minerali.
- Verifica e approfondimento.

3_intaglio_arte_verdura_frutta.jpgFLAMBAGE E INTAGLIO: L'ARTE IN CUCINA
Cucina flambé e arte dell'intaglio di frutta e verdura saranno al centro della 17ª edizione di SapEur grazie ad AMIRA, l'Associazione Maître Italiani Ristoranti e Alberghi, che animerà l'esibizione del "Super Maître" proponendo al pubblico la suggestiva preparazione di crepes alla lampada, con la caratteristica "fiammata". Questa procedura verrà dimostrata dai maître di AMIRA, che in varie esibizioni durante l'arco delle giornate, prepareranno dessert alla fiamma con frutta fresca. Ananas e banane flambé, ma non solo, tutti guarniti dalle salse, dallo zucchero caramellato e dal Cognac tipici di questa modalità accattivante e saporita di cucinare non solo dolci, ma qualsiasi tipo di pietanza, davanti al cliente-spettatore.

Inoltre i visitatori potranno ammirare vere e proprie sculture realizzate con ortaggi e frutta di stagione. Quelle che abitualmente fanno bella mostra di sé sulle tavole imbandite ed addobbate dei buffet nei migliori ristoranti in occasione delle cerimonie più sentite ed esclusive. E' l'antica Arte dell'Intaglio proposta attraverso dimostrazioni tenute dagli "artisti" di Amira, i quali proporranno le tecniche di base dell'antichissima arte thailandese della scultura su frutta e verdura.

AMIRA è un'associazione che aderisce all'UIMH (Unione Internazionale Maîtres Hotel), quale socio fondatore ed unico rappresentante nazionale nel suo ambito, e ha lo scopo di qualificare sempre più la figura e la professione del maître d'hotel, valorizzandone e tutelandone la professionalità. Una figura, il maître, sempre più importante nel contesto dello sviluppo turistico e commerciale del nostro territorio.

 

 

 

INFORMAZIONI
ORARI: venerdì 25 gennaio 14.00 - 22.30; sabato 26 gennaio 10.00 - 22.30; domenica 27 gennaio: 10.00 – 20.00
PREZZI: venerdì biglietto unico € 3,00; sabato e domenica biglietto intero € 8,00 (Ridotto € 6,00 con coupon scaricabile dal sito www.sapeur.it); gratis bambini fino a 12 anni.

 

Martedì, 15 Gennaio 2019 16:02

Lattiero caseari. Latte spot in gran risalita.

Grana e Parmigiano sempre più su. Burro stabile mentre la crema e la panna sono in lieve crescita. Il latte spot ha invertito la tendenza

di Virgilio Parma 15 gennaio 2019 -

LATTE SPOT Primo rimbalzo del latte spot. +1,8% l'incremento del valore registrato a Verona lo scorso lunedi scorso per il latte crudo spot nazionale (43,30-44,85€/100 litri di latte).
+8,7% è invece il rimbalzo del latte intero pastorizzato spot estero che si collocai tra 38,15 e 39,18 €/100 litri di latte. Addirittura il rimbalzo per il prezzo del latte scremato spot estero pari al +18,8% (tra 18,63 e 20,70€/100litri di latte.

BURRO E PANNA Prosegue il periodo di stabilità per il burro quotato alla borsa di Milano. In risalita invece la Crema a uso alimentare. Dopo la flessione di fine anno, lo zangolato parmense ha replicato il valore anche per la prima settimana del nuovo anno. A Verona la panna di centrifuga recupera il 2,47%. Invariato il prezzo dello zangolato parmense così come quello reggiano di stamane.

Borsa di Milano 14 gennaio 2019:
BURRO CEE: 4,05 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,30 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,45 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,25 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,1 €/Kg. (+)
MARGARINA dicembre 2018: 0,87 -0,93€/kg (=)

Borsa Verona 14 gennaio 2019: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,00-2,15€/Kg. (+)

Borsa di Parma 11 gennaio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,85 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia15 gennaio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,85 - 1,85 €/kg.

GRANA PADANO Milano 14 gennaio 2019 - Prosegue anche nella terza settimana dell'anno la risalita del Grana Padano DOP. + 20 cent.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,70 - 7,80 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,20 - 8,45 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,55 - 8,95 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,35-6,50€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO Parma 11 gennaio 2019 - Con minore intensità del Padano anche il Parmigiano però prosegue la sua risalita. +10 Cent/kg.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,70-11,00 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,10-11,35 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,90 - 12.50 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,65 - 13,30 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,65 - 14,20 €/Kg. (+)

@MulinoAlimentar #Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan
@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly

 

(per accedere alle notizie sull'argomento clicca qui)

 

 

20170530-LOGO Mulino Alimentare

 

http://mulinoalimentare.it

 (Grafici)

 

lattiero_grafico_15gen19.png

 

PRRE_24M.png 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Editoriale: - Il 2019 si è aperto con una nuova crisi bancaria- Lattiero caseari. Riapertura positiva per Grana e Parmigiano - Cereali e dintorni. Mercato in balìa delle voci di corridoio. - Soddisfazione per i primi dati sui saldi. - Monster frozen! -

SOMMARIO
Anno 18 - n° 02 13 gennaio 2019
1.1 editoriale
Il 2019 si è aperto con una nuova crisi bancaria
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Riapertura positiva per Grana e Parmigiano
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato in balìa delle voci di corridoio.
5.1 cereali e dintorni grafici.
6.1 saldi Soddisfazione per i primi dati sui saldi.
6.2 zootecnia e ricerca Lattiero Caseario: all'Università di Parma 587mila euro per due progetti di ricerca
7.1 agroalimentare commercio I Centri agroalimentari Caab, Caar e Cal vanno in rete per migliorare competitività ed efficienza
7.2 vini bio e biodinamici Vini bio e biodinamici sono una realtà?
8.1 sfide Monster frozen!
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

 

Cibus_2-2019_COP.jpg 

 

 

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Commercio. I tre Centri agroalimentari Caab, Caar e Cal vanno in rete per migliorare competitività ed efficienza. L'assessore Corsini: "Lo scenario è profondamente cambiato, occorre rilanciare il ruolo di queste strutture puntando su servizi innovativi e sinergie operative"

Sottoscritto in Regione un protocollo d'intesa che segna l'avvio di un processo di aggregazione organizzativa e operativa tra le tre società di gestione dei mercati ortofrutticoli all'ingrosso di Bologna, Rimini e Parma

Bologna – Più competitività a servizio dei consumatori e maggiori servizi per gli operatori commerciali con l'obiettivo di trainare le economie del territorio. Risultati da raggiungere attraverso la collaborazione e l'integrazione delle strategie commerciali e organizzative dei tre centri agroalimentari all'ingrosso e partecipati dalla Regione Emilia-Romagna – Centro Agro Alimentare di Bologna (Caab), Centro Agro Alimentare e Logistica di Parma (Cal) e Centro Agro Alimentare Riminese (Caar).

È l'obiettivo del protocollo di intenti sottoscritto oggi pomeriggio a Bologna presso la sede della Regione tra i presidenti di Caab, Cal e Caar, rispettivamente Andrea Segrè, Marco Core e Mirco Pari, gli assessori comunali Davide Conte (Bologna), Gianluca Brasini (Rimini) e Marco Ferretti (Parma), alla presenza dell'assessore regionale al Commercio, Andrea Corsini.

L'intesa, promossa dalla Regione, segna l'avvio di un progetto di aggregazione organizzativa ed operativa delle tre strutture, la cui principale attività è la gestione dei mercati ortofrutticoli all'ingrosso che sorgono nei rispettivi Comuni, che sono anche gli azionisti di maggioranza, con la Regione che detiene quote minoritarie del capitale delle società.

"L'Emilia-Romagna- afferma Corsini- dispone di una rete di 19 tra centri agroalimentari e mercati all'ingrosso: un patrimonio di valore per il servizio che offrono al sistema economico locale. Lo scenario in cui queste strutture operano negli ultimi tempi è tuttavia mutato profondamente, soprattutto per le grandi trasformazioni che hanno riguardato la distribuzione, sia quella al dettaglio, sia la Gdo. Di qui l'esigenza di fare rete, modernizzare e rilanciare il ruolo di queste strutture, puntando soprattutto sull'offerta di servizi innovativi, sulle sinergie operative per il contenimento dei costi gestionali e sul rafforzamento della collaborazione gestionale tra operatori pubblici e privati".

Le priorità individuate
Tra le priorità indicate nel protocollo sottoscritto, il trasferimento delle conoscenze e delle esperienze maturate dai Centri, il miglioramento della qualità dei servizi offerti a consumatori e operatori, la condivisione di soluzioni tecnologiche e organizzative, la partecipazione comune a fiere e congressi, la progettazione di soluzioni innovative in tema di e-commerce./G.Ma

In allegato - I firmatari del protocollo d'intesa: l'assessore regionale Corsini è il secondo da sinistra

Il 2019 si presenta con alcune conferme positive (Parmigiano Reggiano e Grana Padano) e altre negative come per il caso del latte spot. Burro stabile.

di Virgilio Parma 8 gennaio 2019 -

LATTE SPOT Il 2019 apre con segno negativo. -6,7% è la perdita registrata dal latte crudo spot nazionale alla borsa di Verona (42,27-44,33 €/100 litri di latte). Analogamente il latte intero pastorizzato spot estero cede il 4,2% collocandosi tra 35,05 e 36,09 €./100 litri di latte. Resta invece nella medesima posizione il prezzo del latte scremato spot estero tra 15,53 e 17,60€/100litri di latte.

BURRO E PANNA Apertura d'anno in stabilità per il burro quotato a Milano. Dopo la flessione di fine anno, lo zangolato parmense ha replicato il valore anche per la prima settimana del nuovo anno. Riapertura alla pari che per la crema uso alimentare. A Verona la panna di centrifuga cede diversi centesimi in chiusura e poi anche in riapertura d'anno.

Borsa di Milano 7 gennaio 2019:
BURRO CEE: 4,05 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,30 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,45 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,25 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,0 €/Kg. (=)
MARGARINA dicembre 2018: 0,87 -0,93€/kg (=)

Borsa Verona 7 gennaio 2019: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,95-2,10€/Kg. (-)

Borsa di Parma 4 gennaio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,85 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 2 gennaio 2019 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,85 - 1,95 €/kg.

GRANA PADANO 7 gennaio 2019 - Il nuovo anno si riapre con il Grana Padano DOP ancora con il segno positivo + 20 cent guadagnati sull'ultima settimana del 2018.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,50 - 7,60 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,00 - 8,25 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,75 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,25-6,40€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 4 gennaio 2019 Continua la risalita, settimana dopo settimana, del prezzo del Parmigiano Reggiano (+10 Cent/kg).
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,45-10,60 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,85-11,00 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12.50 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,95 - 13,55 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,75 - 14,05 €/Kg. (+)

@MulinoAlimentar #Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan
@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly

 

 

(per accedere alle notizie sull'argomento clicca qui)

 

 

20170530-LOGO Mulino Alimentare

 

http://mulinoalimentare.it

 (Grafici)

 

lattiero-grafici-8gen19.png

 

PRRE_24M.png 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Finanziati dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo entrambi i progetti presentati dall'Ateneo: "Farm4PR", sui sistemi di allevamento del comprensorio del Parmigiano Reggiano DOP, e "GENEtoCHEESE", sullo studio delle proteine del latte per una migliore caseificazione

Parma, 7 gennaio 2019 – Dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo arriveranno in due anni circa 587mila euro all'Università di Parma per due progetti di ricerca nel settore lattiero-caseario. La sinergia virtuosa tra due gruppi di ricerca dell'Ateneo da tempo impegnati nello studio della qualità dei prodotti lattiero-caseari ha infatti permesso di ottenere un significativo successo nelle selezioni dei progetti in quest'ambito da parte del Ministero.

Ogni ente di ricerca poteva presentare da proponente al massimo 2 progetti di ricerca: entrambe le proposte presentate dall'Università di Parma sono state finanziate.

La prima, "Farm4PR", riguarda i sistemi di allevamento del comprensorio del Parmigiano Reggiano DOP, gli effetti sui batteri lattici e le caratteristiche casearie del latte, e coinvolge il gruppo di ricerca di Microbiologia degli Alimenti del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco e il gruppo Produzioni Animali del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie. Il progetto, coordinato dalla prof.ssa Monica Gatti, docente di Microbiologia degli alimenti, si pone l'obiettivo di identificare quali possano essere gli aspetti alimentari e ambientali dell'allevamento, le caratteristiche microbiologiche e casearie del latte da selezionare e utilizzare al fine di proporre un nuovo adeguato sistema di pagamento del latte nel comprensorio del Parmigiano Reggiano.

L'altro progetto, "GENEtoCHEESE" (Dalla genomica ai minerali del latte: un migliore utilizzo delle proteine nel processo di caseificazione), è coordinato dal prof. Andrea Summer, docente di Zootecnica speciale, e coinvolge il gruppo di Produzioni Animali del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie e, come partner, l'Università di Padova. "GENEtoCHEESE" rientra nell'azione di ricerca finalizzata al "miglioramento delle proteine del latte per una migliore caseificazione" e si pone come obiettivo lo studio del background genetico delle interazioni fra le componenti proteiche e i minerali del latte e il loro ruolo nel processo di caseificazione.
Infine, il gruppo di Produzioni Animali del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie, sotto la responsabilità scientifica del prof. Massimo Malacarne, docente di Zootecnica speciale, è partner di un altro progetto approvato, "INNOVALAT", che si occupa di zootecnia di precisione, benessere animale e qualità del latte e che è coordinato dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell'Università della Tuscia.

I progetti coinvolgono i docenti dell'Università di Parma Monica Gatti, Erasmo Neviani e Benedetta Bottari del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, Andrea Summer, Massimo Malacarne, Alberto Sabbioni, Daniele Del Rio e Federico Righi del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie. Alla stesura dei progetti hanno contribuito i dott. Claudio Cipolat-Gotet, Michela Ablondi e Piero Franceschi.

Sommario Anno 18 - n° 01 06 gennaio 2019

1.1 editoriale
L'epifania, tutte le feste si porta via.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Gran tonfo per il latte spot
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. 1° gennaio col "riso" in bocca...
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 02/01/2019 - nuovi grafici -
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in fibrillazione e logistica ancora assente.
7.1 difesa idraulica Sulla difesa idraulica di Colorno. La posizione di AIPO
7.2 difesa idraulica La replica di AMO COLORNO a AIPO
8.1 ambiente Ambiente - lotta alla plastica, si comincia dai cotton fioc.
8.2 salute e consumi Snack al supermarket: via dalle casse dei supermercati.
9.1 ambiente Nuovo allarme ambientale.
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

 

cibus_1_2019_6_gen19-COP_1.jpg 

 

 

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A seguire il file che indica le tendenze dei prodotti da noi rilevati. Aggiornamento al 2 gennaio 2019

... (per ottenere il POST completo contattare il dottor Mario Boggini)

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali -

Per contatti: Telefono +39 338 6067872 - Mai: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  -

Web Site: https://bogginiocc.com 

Facebook: https://www.facebook.com/OfficinaCommercialeCommodities/?ref=bookmarks 

 

 cereali_grafici-2gen19.jpg

 

@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini

  

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

 

logo_andalini_1.jpg

 

 

Editoriale: - Buon 2019, senza il bazooka di Draghi. - La maschera della felicità - Alcuni chiarimenti sulla fatturazione elettronica - Parmigiano Reggiano: il MIPAAFT approva le modifiche integrative al piano delle regolazione dell'offerta 2017-2019 -

SOMMARIO Anno 17 - n° 52 30 dicembre 2018
1.1 editoriale
Buon 2019, senza il bazooka di Draghi.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Gran tonfo per il prezzo del latte spot estero.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato "sospeso".
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 18/12/2018 - nuovi grafici -.
6.1 lavoro marketing La maschera della felicità
7.1 amministrazione e fisco Alcuni chiarimenti sulla fatturazione elettronica
7.2 amministrazione e fisco Consiglio e Fondazione nazionale dei commercialisti: la fatturazione elettronica tra privati, ecco il manuale d'uso
8.1 ambiente Coltaro (PR), impianto di bonifica e canalizzazioni rimessi a nuovo
9.1 Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano: il MIPAAFT approva le modifiche integrative al piano delle regolazione dell'offerta 2017-2019
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

 

cibus-52-30dic18.jpg 

 

 

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Reggio Emilia, 28 dicembre 2018 - È stato completato il procedimento amministrativo per l'approvazione delle modifiche integrative al Piano della Regolazione dell'Offerta del Formaggio Parmigiano Reggiano 2017-2019 deliberate dall'Assemblea dei Consorziati di fine marzo.

Le modifiche sono state formalmente approvate e pubblicate nel sito del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo (Mipaaft).

Il 2018 si chiuderà come anno record per il Re dei Formaggi, con una produzione in crescita di circa l'1,5%: gli oltre 3,7 milioni di forme prodotte rappresentano il livello più elevato nella storia millenaria del Parmigiano Reggiano. L'importanza di questo traguardo trova un riflesso nel bilancio preventivo 2019, approvato nel corso dell'Assemblea Generale dei Consorziati del 29 novembre scorso, che prevede la cifra record di 38,4 milioni di euro di ricavi totali, contro i 33,4 del preventivo 2018.

"Il mercato sta premiando il nostro lavoro, ma gli aumenti di produzione sono significativi e non possono non delineare un rischio di calo dei prezzi. La sfida che ci attende è quella di collocare il Parmigiano Reggiano sul mercato ad un prezzo remunerativo: nel 2019 si prevede un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a quota 3,75 milioni. Per questo motivo abbiamo presentato un piano di regolazione dell'offerta innovativo, semplice ed efficace che ci permetterà di crescere in modo razionale e con flessibilità, così da potere reagire prontamente ai cambiamenti del mercato. Nel 2019 avremo a disposizione oltre 38 milioni di euro per sostenere il mercato e creare nuovi sbocchi di domanda: affinché la crescita sia costante dobbiamo investire in comunicazione per sottolineare i plus di prodotto e distinguerlo dai prodotti similari" – ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

Editoriale: - Ancora un Natale firmato. Terrorismo - Gran tonfo per il prezzo del latte spot estero - Cereali e dintorni. Mercato "sospeso" - Il distretto del Po in Cina con i più grandi fiumi del mondo - PARMIGIANO REGGIANO: annunciato un nuovo indice genetico - Frena la crescita della spesa alimentare domestica -
SOMMARIO
Anno 17 - n° 51 23 dicembre 2018
1.1 editoriale
Ancora un Natale firmato. Terrorismo
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Gran tonfo per il prezzo del latte spot estero.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato "sospeso".
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 18/12/2018 - nuovi grafici -.
6.1 ambiente Il distretto del Po in Cina con i più grandi fiumi del mondo
7.1 zootecnia genetica PARMIGIANO REGGIANO: annunciato un nuovo indice genetico
7.2 consumi domestici Ismea - Frena la crescita della spesa alimentare domestica
8.1 emilia romagna Emilia Romagna - Oltre 5 milioni per innovazione e ricerca
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

cibus_51-23dic18-COP.jpg

 

 

 

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Agricoltura. Oltre 5 milioni per l'innovazione, la ricerca e la sostenibilità delle imprese agricole dell'Emilia-Romagna: dal 7 gennaio 2019 aprono nuovi bandi del Piano di sviluppo rurale per i gruppi operativi innovazione

L'assessore Caselli: "Ulteriori risorse per continuare a investire sull'innovazione. Mondo agricolo e della ricerca assieme per un'agricoltura di qualità che rafforzi la sua capacità di competere sui mercati, migliorando performance ambientali e sociali". I fondi dedicati alla produttività delle filiere e a nuove pratiche nel settore forestale. Le domande fino al 9 aprile 2019.

Bologna – Ricerca, innovazione e sostenibilità. Sono queste le parole chiave dei nuovi bandi Goi, Gruppi operativi innovazione, finanziati con oltre 5 milioni di euro nel 2019 dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020. I bandi, che apriranno il 7 gennaio per chiudersi il 9 aprile 2019, interessano le filiere e il settore forestale con alcune importanti novità.

La prima riguarda una richiesta avanzata in sede europea dalla Regione e accolta positivamente dalla Ue. Si tratta della semplificazione della procedura amministrativa con l'introduzione dei "costi standard" per il calcolo dei costi del personale dipendente e con il riconoscimento di una quota forfettaria di spese generali pari al 15% delle spese di personale.
La seconda, invece, riguarda il riconoscimento dell'Iva nel caso di soggetti per i quali questa rappresenta un costo netto. Infine, vengono equiparati ai Gruppi operativi i soggetti che già associano le due componenti richieste (ricerca e produzione).

"L'innovazione in agricoltura è al primo posto del nostro impegno- afferma l'assessore Caselli-. Abbiamo stanziato 50 milioni di euro per l'intera durata del nostro Programma di sviluppo rurale 2014-2020 a favore di progetti di ricerca e innovazione, l'importo più alto tra le regioni italiane ed europee. Investiamo nell'azione dei Goi perché consideriamo strategica l'alleanza tra mondo agricolo e della ricerca. Gli attuali 93 gruppi in Emilia-Romagna, sui 150 attivati in Italia, danno la misura dell'impegno della Regione in questo campo, a cui si aggiunge la volontà di semplificare le procedure e di riconoscere in pieno le attività dei partner che compongono i Gruppi d'innovazione. Rispetto ai precedenti bandi, abbiamo chiesto e ottenuto dalla Commissione europea di introdurre elementi di semplificazione e di riconoscimento dei costi gestionali per ridurre il carico amministrativo a vantaggio delle attività di sviluppo dell'innovazione".

Quattro milioni di euro per aziende agricole sempre più innovative
Il primo bando riguarda la competitività dei produttori primari e il miglioramento dell'integrazione di filiera (Focus area P3A), per una disponibilità di 4 milioni di euro. Prevede la realizzazione di piani di innovazione per il rafforzamento delle filiere, favorendo sostenibilità economica, ambientale e sociale. Possono fare domande aziende dei settori ortofrutticolo, lattiero-caseario, dei seminativi, sementiero, delle oleoproteaginose, foraggero, suinicolo, vitivinicolo avicolo e di altri settori di produzioni vegetali e produzioni animali.
Le spese ammissibili sono comprese tra i 50 mila e i 250 mila euro e il progetto potrà avere durata massima di 30 mesi. Il sostegno previsto è pari al 70% della spesa ammissibile.

Oltre 1 milione di euro per la forestazione: più carbonio nel terreno
Il secondo bando sulla forestazione (Focus area P5 E), con una copertura finanziaria di un milione e 100 mila euro, si rivolge a progetti per lo sviluppo di innovazione organizzativa, di processo e di nuovi sistemi di qualità volti a promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio. La spesa ammissibile dei progetti va dai 50 mila ai 200 mila euro e il sostegno sale al 100% della spesa ammissibile. Anche in questo caso il progetto deve avere durata massima di 30 mesi.

Le domande vanno presentate come per tutti i bandi Psr sulla piattaforma on line di Agrea, l'agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura.
Le spese ammissibili comprendono i costi relativi alla realizzazione del Piano d'innovazione dei Gruppi e le spese di esercizio della cooperazione, studi preparatori (di mercato, di fattibilità, piani aziendali), realizzazione, divulgazione sulla rete europea Pei, (Partenariato europeo per l'innovazione) un network per la comunicazione sui progetti. I Gruppi operativi che candidano progetti di forestazione (Focus area P5E) sono soggetti al "regime de minimis "e i relativi contributi saranno concessi in base a quanto indicato dal regolamento Ue 1407/2013.
I Gruppi operativi per l'innovazione riuniscono aziende agricole ed enti di ricerca in partenariato pubblico-privato per favorire l'innovazione, rafforzare la capacità di competere sui mercati, migliorare le performance ambientali e ridurre l'impatto su acqua, aria e suolo. /OC

 

agricoltura_varia-IMG_1458.jpg

 

 

A seguire il file che indica le tendenze dei prodotti da noi rilevati. Aggiornamento al 18 dicembre 2018

 

 cereali-graf-18dic19.jpg

 

 

@Pastificio.Andalini #Pastificio.Andalini

 

 

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

 

logo_andalini_1.jpg

 

 

Frutto di un dialogo tra Consorzio del Parmigiano Reggiano e ANAFI e definito in collaborazione con il mondo accademico, questo indice aiuterà a selezionare bovine sempre più funzionali alla produzione del Re dei Formaggi.

Il Re dei Formaggi ha un nuovo indice genetico: l'annuncio è del Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli. Questo indice è nato dal dialogo tra il Consorzio e l'ANAFI - Associazione Nazionale Allevatori Frisona Italiana, presieduta da Maurizio Garlappi, ed è stato definito in collaborazione con le Università degli Studi di Bologna, Parma e Padova.

Questo indice economico vuole essere un aiuto prezioso per valutare tutti i costi e i ricavi connessi alla carriera produttiva delle bovine, con i loro fabbisogni alimentari, ai costi di trasformazione e alla rese in formaggio. La logica è quella di valorizzare le vacche e il territorio dove vengono prodotti i foraggi destinati alla loro alimentazione, fondamentali per ottenere una DOP d'eccellenza come il Parmigiano Reggiano. Tutto questo tenendo in considerazione la sostenibilità ambientale, la salvaguardia del territorio e il miglioramento delle condizioni economiche delle aziende impegnate nella produzione del Re dei Formaggi.

Concretamente, l'indice genetico nato dal confronto tra il Consorzio del Parmigiano Reggiano e l'ANAFI sarà un valido alleato nella selezione di bovine sempre più funzionali alla produzione di formaggio, in particolare perché in possesso dei migliori valori di proteina e perché più resistenti alla mastite. Caratteristica, questa, che aiuterà a limitare l'utilizzo di antibiotici, una scelta strategica che punta a sottolineare l'impegno del Consorzio a garantire al consumatore la completa naturalità del prodotto. L'indice in questione faciliterà poi l'individuazione degli animali più efficienti nell'ottimizzare gli alimenti e nel trasformarli in formaggio.

Come spiega il Presidente Nicola Bertinelli, «Si tratta di una novità importante: per la prima volta viene utilizzato un indice genetico per la selezione dei riproduttori per fare una DOP. Questo indice rafforza il legame tra il Parmigiano Reggiano DOP e il suo territorio di origine: oltre che per la quantità e la qualità del latte prodotto, in termini di contenuto proteico e di vocazione delle proteine stesse alla produzione di formaggi a pasta dura, le bovine potranno essere selezionate per la loro capacità di metabolizzare in modo efficiente ciò che viene prodotto dal territorio della DOP. Da disciplinare, il 50% della sostanza secca deve derivare da foraggi: i foraggi prodotti nell'area della DOP hanno proprietà particolari, in particolare sono facilmente digeribili. L'adozione di questo indice è quindi garanzia che nel prossimo futuro in stalla troveremo sempre di più bovine adatte alla produzione del Re dei Formaggi. Naturalmente il lavoro è solo all'inizio, il Consorzio ha già pianificato insieme ad ANAFI i prossimi step di un progetto che porterà sempre più ad aumentare la sostenibilità ambientale ed economica degli animali che produrranno il latte per il nostro Parmigiano Reggiano".

 

Nicola_Bertinelli_CFPR_1.jpg

Consorzio del Parmigiano Reggiano - Parma, 12 dicembre 2018

Gran rimbalzo per il Parmigiano Reggiano mentre cresce in modo costante anche il Grana Padano. Cedono pesantemente i prezzi del burro e del latte spot.

di Virgilio Parma 18 dicembre 2018 -

LATTE SPOT Inizia a cedere anche il latte spot nazionale. Il latte crudo spot nazionale perde il -2,2% (45,36-46,91€/100 litri di latte). Gran tonfo invece per il latte intero pastorizzato spot estero (-11,1%) che si adagia tra 36,09 e 38,15€. Infine anche il latte scremato spot estero retrocede pesantemente per la seconda settimana consecutiva (-13,5% tra 15,43 e 17,60€/100litri di latte).

BURRO E PANNA Continua l'altalenata del prezzo del burro. Questa settimana alla borsa milanese il burro cede 10 centesimi al chilogrammo. 10 centesimi lasciati per strada anche dalla crema a uso alimentare (-4,46%). Analogamente la panna di centrifuga veronese cede il 6,52%. Si è arrestato invece il Burro zangolato parmense

Borsa di Milano 17 dicembre 2018:
BURRO CEE: 4,05 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 4,30 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 2,45 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,25 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,14 €/Kg. (-)
MARGARINA novembre 2018: 0,87 -0,93€/kg (-)

Borsa Verona 17 dicembre 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,10-2,20€/Kg. (-)

Borsa di Parma 14 dicembre 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 11 dicembre 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 1,95 €/kg.

GRANA PADANO 17/12/2018 - Tra i 5 e i 10 centesimi il nuovo traguardo del Grana padano DOP.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,20 - 7,30 €/Kg. (+)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 7,70 - 7,95 €/Kg. (+)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,05 - 8,45 €/Kg. (+)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,95-6,10€/Kg. (+)

PARMIGIANO REGGIANO 14/12/2018 Prosegue ancor più poderosa la risalita del Parmigiano Reggiano (+15 Cent/kg).
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,45-10,60 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,85-11,00 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,65 - 12.15 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,45 - 12,95 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,40 - 13,85 €/Kg. (+)

@MulinoAlimentar #Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan
@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly

 

(per accedere alle notizie sull'argomento clicca qui)

 

 

20170530-LOGO Mulino Alimentare

 

http://mulinoalimentare.it

 (Grafici)

Lattiero_Tachimetro_18dic18.jpg

 

 

 

 PRRE_24M.png

 

 

 

 

 

 

Editoriale: - L'Europa non regge alla "Prova del Nove" - Lattiero caseari. Flessione per il latte spot estero - Cereali e dintorni. Nessuna sorpresa dall'USDA - Il Sale italiano in mani francesi?- Perché è un errore la cassa di espansione sul Baganza...

SOMMARIO Anno 17 - n° 50 16 dicembre 2018
1.1 editoriale
L'Europa non regge alla "Prova del Nove"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Flessione per il latte spot estero.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni - le tendenze rilevate al 10/12/2018 - nuovi grafici -
3.1 BIS cereali e dintorni Cereali e dintorni. Nessuna sorpresa dall'USDA.
5.1 IGP e sale italiano Il Sale italiano in mani francesi?
6.1 ambiente ponti Ponte sul Po di Colorno: firmato il contratto col consorzio Coimpa
6.2 ambiente Perché è un errore la cassa di espansione sul Baganza
7.1 lattiero caseario ONAF – La tradizione casearia italiana descritta dai suoi nuovi assaggiatori
7.2 bonifica nomine Bonifica Parmense, alla vicepresidenza l'imprenditore Giacomo Barbuti
8.1 Ambiente Bonifica Centrale, il piano triennale 2019-2021
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners
(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI) 

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

cibus-50-16dic18-COP_1.jpg

 

 

 

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sabato, 15 Dicembre 2018 07:18

Il Sale italiano in mani francesi?

La saga del sale italiano. La più grande salina d'Italia in Puglia (800.000 ton/anno) passa di mano a una multinazionale del sale europea e mondiale. Il sale e' un prodotto strategico per il belpaese. Il sale italiano può essere riconosciuto made in Italy . Alcuni siti e saline devono essere igp.

Di Giampietro Comolli - Le più grandi saline marine d'Europa di Salins spa, leader europea e co-leader mondiale nella commercializzazione di sale industriale, sale stradale e sale alimentare. Una asta di vendita del credito gestito da Monte Paschi Siena, banca finanziata dallo Stato e dal Governo Renzi, in assoluta forma riservata e a chiamata, ha assegnato a Salins spa tramite la controllata Cis oltre 500 ettari di sale marino italiano, inseriti in un contesto di 4000 ettari di parco e riserva, in zona altamente turistica.

I sindacati dei lavoratori, gli ex titolari di Atisale-Salapia Sale spa detentori della concessione Demaniale fino al 2029 e autori del forte crack debitorio che ha portato l'impresa al concordato e alla cessione del 100% pacchetto azionario, al pegno fideiussorio delle azioni e alla garanzia delle proprietà personali dei soci tutto verso Mps, hanno scritto lettere di fuoco e le maestranze sono entrate immediatamente in sciopero.

Come Ceves – centro studi attivo nelle ricerche tecniche-scientifiche-economiche sul #saleitaliano per valorizzarlo rispetto ad altri sali mondiali – chiediamo al Governo, al Demanio, alla Regione Puglia, al Comune di Margherita, a Coldiretti di attivarsi per una verifica delle procedure e delle azioni avviate, affinché il #saleitaliano non faccia la fine dello #zuccheroitaliano che negli anni '80-'90 passò di mano non con una cessione di impresa, ma anche in quel caso attraverso meccanismi di debiti e crediti contratti con Banche e scambi finanziari per necessità e interessi ben lontano dalla tutela dello zucchero italiano. Sollecitiamo quindi che un bene collettivo dello Stato italiano non sia ceduto a chi ha una leadership che potrebbe inficiare la "italianità", l'origine e la provenienza del sale tricolore compreso il coinvolgimento diretto delle miniere di salgemma di Volterra.

Anche attraverso il #saleitaliano può passare la valorizzazione dell'agroalimentare e del made in Italy dell'enogastronomia per tutti i risvolti culinari, ricette, cucina che implica, come segnalano a Ceves da tempo i più importanti chef e cuochi italiani all'estero e in Italia, costretti ad acquistare sali di altri paesi sostenuti da campagne di qualità, di sostenibilità, di pregio ben orchestrate, ma spesso non inerenti alle caratteristiche alimentari, cosmetiche, salutari che le recenti ricerche e analisi scientifico-universitarie stanno avvalorando e dimostrando.

Il sale alimentare, da non confondere con quello per uso chimico e industriale, non è un nemico della salute se consumato con misura, con dosi e in modi corretti essendo sia un condimento a tavola ma anche un coadiuvante terapeutico per certe cure dell'organismo umano, dallo stress alla salute dermatologica, dalle vie respiratorie alla stanchezza congenita.

Il recente DL del Sanato a tutela dell'agroalimentare italiano dovrebbe interessarsi anche del #saleitaliano e anche aggiornare, rispetto ai tempi e modi di gestione monopolistica, le norme di qualità e qualificazione del sale per consumo umano oramai entrato nel libero mercato e soggetto a una ampia concorrenza. Non è possibile che nei supermercati italiani ed europei ci siano sali confezionati e commercializzati integrali-grezzi a disposizione di un consumatore spesso non informato provenienti da altri continenti, sia marini che di miniera, con il 93% di purezza tecnica quando le norme di produzione nazionale prevedono un minimo del 97%.

Stiamo verificando l'importanza salutistica e sanitaria dei diversi limiti. Inoltre perché il sale purissimo, bianco, grosso a fiocchi o a chicchi made in Italy ha un prezzo medio al consumo di 2-3 euro al chilo nei migliori casi e tutti i sali di importazione partano da 5 euro e fino a 40 euro al chilo? E' evidente che non si vuole limitare il libero mercato, ma lo stesso vale anche nella leale concorrenza, a difesa dell'antitrust e sulla corretta informazione al consumatore.

Come Ceves chiediamo una "etichetta parlante" sulle confezioni, un trattamento normativo uniforme fra sale nazionale e estero, oltre a vedere se è possibile identificare, tracciare e certificare altri siti produttivi nazionali meritevoli del riconoscimento Dop o Igp o di Presidio come già avviene per due sole parti ristrette delle saline di Trapani e di Cervia. Come Ceves abbiamo valutato tutte le saline attive in Italia e si potrebbero riconoscere, con un grande valore aggiunto anche per il territorio locale come parchi, ambiente, paesaggio, terme, musei e altre attività agricole, almeno altri 10 siti meritevoli di una Igp all'interno anche di più grandi saline marine e minerarie.

L'auspicio è che si intervenga prima possibile per salvare il #saleitaliano prima che finisca , anche svenduto, in mani straniere (800.000 ton/anno di estrazione potenziali di Atisale-Salapia sale spa su un totale nazionale di 2,2 mio/ton/anno è una bella fetta) che non garantirebbero gli attuali posti di lavoro, il valore aggiunto territoriale, una libera concorrenza, la certezza dell'origine italiana del sale nelle confezioni commercializzate con marchio italiano, ma di contenuto assai dubbio e proveniente da chissà quale luogo magari anche più inquinato e meno controllato di quello delle coste italiane, del mar Mediterraneo.

Il messaggio è anche indirizzato a Coldiretti e Slow Food notoriamente paladini di queste realtà produttive di nicchia: un valore aggiunto che deve restare al made in Italy anche per il "sale da cucina" come chiedono i ristoratori italiani.

Giampietro Comolli
Presidente Ceves-Ovse - Economista Agronomo Enologo Giornalista - Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici

 

MargheritaSavoia_fotoantica_manualita_1.jpg

 

 

 

Ci si tuffa a pieno nella tecnica di fabbricazione del formaggio, imparando a distinguerne le caratteristiche organolettiche e regalando al palato sensazioni gusto olfattive uniche ed irripetibili, facendo gruppo e crescendo grazie alla supervisione di docenti qualificato o tecnici del settore. Ecco cosa potrei riassumere se mi chiedessero cos'è un corso ONAF, Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggio.

Di L'Equilibrista Fontevivo, (Parma) 14 dicembre 2018 - Appena concluso, il 20 Novembre scorso, il corso di Primo livello ONAF che era iniziato l'11 Settembre 2018, presso i locali del Ristorante il Rigoletto di Fontevivo a Parma, annoverando ad oggi altri 44 Assaggiatori di formaggio che hanno sostenuto e superato l'esame finale.

Il corso era iniziato con il docente Giacomo Toscani che aveva spiegato la Tecnica di assaggio dei formaggi ed i descrittori riguardanti la parte esterna ed interna della forma, affrontando poi il martedì successivo la differenza tra degustazione amatoriale e sensoriale, nonché i descrittori per la valutazione olfattiva, degli aromi, sapori e retrogusto.

Nel 3° incontro il Prof. Roberto Funghi ha poi illustrato le caratteristiche del latte e degli elementi principali che lo compongono, andando a chiarire cosa si intende per proteine, lipidi, carboidrati e quanto il latte sia fondamentale per l'alimentazione.

Il prof. Alberto Spisni, nella quarta lezione, ha spiegato l'importanza della microbiologia nel processo produttivo del formaggio, andandone a definire classificazione, influenze e come i diversi microrganismi possono incidere nella determinazione di aromi e sapori.
La funzione ed il ruolo centrale del casaro, la durata, la stagionatura che avviene in caldaia e l'evoluzione di questo processo, è stato affrontata dal Maestro Assaggiatore ed esperto caseario, Grassi Michele, Delegato ONAF di Ferrara nella sua quinta lezione.
Il Delegato e Maestro Assaggiatore di La Spezia / Massa Carrara nella sesta e settima lezione, ha poi sottolineato la differenza tra i formaggi a pasta molle e quelli a pasta semidura e dura, ricalcando la metodologia di caseificazione e l'importanza del latte di capre e pecore, comprese le differenze di contenuti proteici.
Daniele Bassi nell'ottavo incontro ha affrontato la produzione dei formaggi a pasta filata e la particolare lavorazione che deve essere seguita per ottenere mozzarelle, provoloni e simili. Evoluzione della caseificazione dal 6.000 A.C. ad oggi, le diverse classificazioni dei formaggi, le normative di tutela per formaggi DOP – IGP e l'importanza dei consorzi, sono stati illustrati dal Maestro Assaggiatore Giacomo Toscani nella nona serata.
Ha chiuso il ciclo delle 10 lezioni il Maestro Assaggiatore e sommelier Marini Cornelio, Delegato di Mantova, che ha citato alcuni dei possibili abbinamenti Formaggio-Vini, specificando come si deve tagliare il formaggio e l'importanza di questo alimento nella storia della gastronomia.

La Delegazione di Parma ha dato prova di offrire un corso attento scegliendo docenti preparati e per nulla al di sotto delle aspettative, dando linfa ad un settore, quello caseario, che come per il vino ha bisogno di personale competente e qualificato per poterne decantare in modo tecnico e rispettoso le sue qualità indiscutibili.

Corso_ONAF_PR-IMG_9030.jpg

 

 

 

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"