Parma 2 maggio 2019 - Sta per concludersi l'intensa trasferta canadese per Mulino Formaggi srl, l'azienda parmense nata nel 2018 a seguito del conferimento delle attività industriali e commerciali di Mulino Alimentare SpA e Gennari Italia Srl con l'intento di rafforzare l'idea di "Innovazione nella Tradizione", in un settore importante e strategico per il nostro paese e il territorio di Parma, Reggio Emilia e Modena, con l'aggiunta di qualche comune di Mantova e Bologna.

Mulino Formaggi Srl è perciò il frutto dell'unione di due percorsi aziendali di successo che hanno, nella capacità di innovare, il loro minimo comune denominatore.

Tradizionalmente grande esportatore di formaggi, Mulino Formaggi srl per primo scommise sul Paese dell'Acero e la partecipazione al SIAL di Toronto è diventato un appuntamento irrinunciabile.

Il SIAL Canada, organizzata a Toronto dal 30 aprile al 2 maggio, infatti, è una manifestazione che sta assumendo importanza crescente nel panorama dell'industria alimentare nordamericana e si configura come piattaforma di incontro ideale sia alla luce della vicinanza strategica con gli Stati Uniti, sia alla luce della recente entrata in vigore provvisoria dell'Accordo CETA con l'Unione Europea (l'Italia è il primo paese fornitore agroalimentare del Canda).

La scorsa edizione aveva visto la partecipazione di circa 1.000 espositori provenienti da oltre 50 Paesi e ben 18.500 visitatori professionali accreditati.

 

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Dopo la settimana di fermo per le festività di Pasqua, i prezzi del latte spot estero rimangono perlopiù invariati, mentre cala il crudo spot nazionale. Crema e panna in discesa, mentre fisse sono le quotazioni del burro. Nessun cambiamento nei prezzi all'ingrosso del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano (Parma Borsa chiusa il 26/4/2019).

di Virgilio e Jacopo Parma 30 aprile 2019 - 

LATTE SPOT – Dopo diverse settimane di decisi abbassamenti dei prezzi, per il latte scremato pastorizzato spot estero, arriva una battuta di arresto, con cifre di acquisto tra 12,94 e 13,97 €/100 al litro. Si conferma il continuo calo di -1,3% del latte crudo spot nazionale, tra 39,69 e 40,72 €/100 al litro; rimane fisso il prezzo del latte intero pastorizzato spot estero, a -1,5% tra 32,99 e 34,02 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – A Verona leggero calo della panna, scendendo a 1,90 – 2,00 €/Kg. Nessun cambiamento dei prezzi dei listini del burro a Milano, mentre c'è lieve calo dei punti percentuali della crema a uso alimentare. Invariati prezzi della panna e dello zangolato parmigiano e reggiano. Nuovo aggiornamento mensile sulla margarina senza alcun cambiamento

Borsa di Milano 29 aprile 2019:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,25 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,05 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,88 €/Kg. (-1,1%)
MARGARINA aprile 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 30 aprile 2019: (-2,50 %)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,90 – 2,00€/Kg.

Borsa di Parma 19 aprile 2019 (=) Borsa chiusa il 26/4
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 30 aprile 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 29 aprile 2019 – Il Grana Padano rimane stabile nei prezzi di tutte le classificazioni di stagionatura.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.00 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 19 aprile 2019 – Borsa chiusa il 26/4 - listino del Parmigiano Reggiano.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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Rischio microbiologico: Tramezzini salmone e maionese venduti dalla catena Penny Market richiamati per presenza di Listeria monocytogenes. Lo segnala il Ministero della salute

Il Ministero della salute, oggi, ha diffuso un nuovo richiamo di due lotti di "Tramezzini salmone e maionese" prodotti da Due A.A. e venduti dalla catena Penny Market per la presenza di Listeria monocytogenes.

Le confezioni interessate sono vendute in formato da 140 grammi (due tramezzini), con i numeri di lotto 9455 1 e 9455 2 e la data di scadenza 13/05/2019. I tramezzini richiamati sono stati prodotti dal Laboratorio Gastronomico Due A.A. Srl nello stabilimento di via Galvani 5/7 a Sedriano, in provincia di Milano.

A scopo precauzionale, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", raccomanda di non consumare i tramezzini con i numeri di lotto segnalati e di restituirli al punto vendita d'acquisto, dove saranno sostituiti o rimborsati. Penny Market, sul sito internet, precisa che il richiamo interessa i punti vendita di Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino, Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Abruzzo e Marche.

 

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(29 aprile 2019)

Editoriale: - Lavoro, la strage continua, anzi si intensifica - Lattiero caseari. Zangolati e Parmigiano Reggiano stabili. - Cereali e dintorni. Fondi sempre più scoperti. - Noceto (PR), Presentata in Comune la V° edizione della FarmRun. Novità per i giovanissimi e gli appassionati cinofili - Sversamento petrolio in Val d'Agri, arrestato dirigente Eni, il Ministro Costa: "chi inquina non resta impunito, l'ambiente è di tutti e non faremo sconti a nessuno - Crema di marroni da agricoltura biologica: altro richiamo per possibili corpi estranei -

SOMMARIO Anno 18 - n° 17 28 aprile 2019

1.1 editoriale
Lavoro, la strage continua, anzi si intensifica
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Zangolati e Parmigiano Reggiano stabili.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Fondi sempre più scoperti.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 sport e salute FarmRun 2019 Noceto (PR), Presentata in Comune la V° edizione della FarmRun. Novità per i giovanissimi e gli appassionati cinofili.
6.1 liberazione - 25 aprile 25 aprile, una ricorrenza importante su cui meditare.
8.1 pomodoro «Politiche agricole, presto un tavolo per il pomodoro»
8.2 alimenti e materiali di contatto Indagine sui materiali a contatto con gli alimenti
9.1 bonifica piacenza Finanziato un nuovo impianto di sollevamento a Ronchi di Caorso
9.2 ambiente Sversamento petrolio in Val d'Agri, arrestato dirigente Eni, il Ministro Costa: "chi inquina non resta impunito, l'ambiente è di tutti e non faremo sconti a nessuno
10.1 sicurezza alimentare Crema di marroni da agricoltura biologica: altro richiamo per possibili corpi estranei
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

 

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Altro richiamo di oggi da parte degli operatori del settore alimentare della Arc en Ciel Società Agricola Coop per quanto riguarda la Crema di marroni da agricoltura biologica della linea Sanabios da loro commercializzata.

Divulgata sul nuovo portale dedicato alle allerte alimentari del Ministero della salute, la nota segnala il ritiro dal mercato della crema di marroni per rischio fisico. Una segnalazione a scopo precauzionale, in quanto si sospetta la presenza di un corpo estraneo all'interno del prodotto.

La nota di richiamo segnala ai consumatori che la crema di marroni sotto esame è il vasetto da 350 grammi e appartiene al lotto di produzione 17.07.21 con data di scadenza o termine minimo di conservazione al 17 luglio 2021.

Pertanto, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", invita i consumatori a restituire al punto vendita in cui si è acquistato il vasetto della suddetta crema per la pronta sostituzione. Il richiamo non riguarda altri prodotti della stessa linea e con altri lotti di produzione in etichetta.

 

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Consultazione della Commissione Europea alle imprese sulla legislazione vigente.

Unioncamere Emilia-Romagna, nell'ambito delle attività Enterprise Europe Network, promuove la partecipazione delle imprese regionali alla consultazione lanciata dalla Commissione europea relativa alla legislazione sui "materiali a contatto con gli alimenti" (o anche "MCA") e cioè su tutti i materiali e gli oggetti che vengono a contatto o sono destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari.

La Commissione europea, attraverso questa consultazione, intende raccogliere le opinioni delle imprese che operano nella catena di approvvigionamento dei materiali che vengono a contatto con prodotti alimentari per indagare sul funzionamento della legislazione MCA e sul modo in cui incide sulle attività aziendali.

Tutte le imprese interessate sono invitate a partecipare a rispondendo all'apposito questionario disponibile sul sito di Unioncamere Emilia-Romagna ( www.ucer.camcom.it ), da inviare via e-mail entro lunedì 29 aprile 2019 a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
Per informazioni: Valentina Patano tel. 051- 6377034 email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

MCA: cosa sono I materiali a contatto con gli alimenti (MCA)

Includono tutti gli imballaggi alimentari, nonché gli oggetti per il servizio da tavola e da cucina, come posate, bicchieri, piatti, ciotole, ecc. Possono comprendere anche articoli in origine non destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, ma che potrebbero prevedibilmente farlo. Gli MCA comprendono inoltre i materiali usati nelle industrie alimentari professionali in fase di produzione, preparazione, stoccaggio e distribuzione, dai nastri trasportatori per il cioccolato alle cisterne per la raccolta del latte. Molti tipi di materiali possono essere usati come MCA, tra cui plastica, carta, gomma, metallo e vetro, ma anche adesivi, inchiostri da stampa e rivestimenti usati per il finissaggio dei prodotti finiti, nonché materiali compositi. Lo scopo principale della legislazione dell'UE sui materiali a contatto con gli alimenti è quello di fornire una base per garantire un elevato livello di tutela della salute umana e degli interessi dei consumatori.

Il Regolamento (CE) n. 1935/2004 impone alle imprese di fabbricare gli MCA in un ambiente controllato, affinché siano prodotti in maniera coerente e secondo standard elevati, nonché per scongiurare che costituiscano un pericolo per la salute umana; comportino una modifica inaccettabile della composizione dei prodotti alimentari o un deterioramento delle loro caratteristiche organolettiche, per esempio del gusto e dell'odore. Il Regolamento contempla la sicurezza degli MCA solo per quanto riguarda il trasferimento di sostanze chimiche nei prodotti alimentari dagli MCA.

Le norme non fissano alcun requisito igienico per gli MCA; né contemplano l'impatto sui rifiuti e sull'ambiente degli MCA, che viene disciplinato da altre normative dell'UE. La normativa mira inoltre a garantire il buon funzionamento del mercato dell'Unione europea, per esempio evitando restrizioni o dazi doganali. Ulteriori informazioni sono disponibili al seguente link: https://ec.europa.eu/food/safety/chemical_safety/food_contact_materials_en 

Vallardi (presidente commissione Agricoltura del Senato) incontra il mondo agricolo piacentino: «Stanziati 600 milioni per la montagna». Pisani: «Presto un incontro con la Liguria sull'acqua dal Brugneto»

Piacenza, 23 apr. 2019 - Mezzo miliardo di euro per la tutela del Made in Italy, impegno per l'acqua, attenzione alla montagna con finanziamenti - «chi fa agricoltura in montagna è eroico» - e poi un tavolo del pomodoro, sul modello di quello per il latte, da convocare subito dopo la madre di tutte battaglie che è l'etichettatura dei prodotti, la loro riconoscibilità e la loro difesa nel mondo.

Dei principali temi del settore ha parlato, il 23 aprile, il senatore della Lega Gianpaolo Vallardi (presidente della commissione Agricoltura del Senato) che ha incontrato il mondo agricolo piacentino, invitato dal senatore Pietro Pisani, alla presenza anche dei colleghi Tony Iwobi e Cesare Pianasso. E Pisani ha annunciato che presto «il senatore ligure Francesco Bruzzone verrà in Valtrebbia per rendersi conto della situazione e trovare una soluzione sul rilascio dell'acqua dalla diga del Brugneto. Auspico un accordo con la Regione Liguria, un'intesa che vada oltre le crisi periodiche. E sulla traversa di Sant'Agata ci batteremo per far sì che gli agricoltori abbiano più acqua a disposizione».

All'incontro, erano presenti i tre presidenti provinciali delle organizzazioni sindacali degli agricoltori: Marco Crotti (Coldiretti), Filippo Gasparini (Confagricoltura) e Franco Boeri (Cia-agricoltori italiani).

Vallardi ha sottolineato l'importanza di un tavolo sul pomodoro al ministero delle Politiche agricole, sollecitato dagli agricoltori che hanno ricordato la difficoltà di arrivare a un prezzo, con l'industria, per la prossima campagna. Sul tema cruciale dell'acqua, il presidente della commissione, ha detto di conoscere bene il problema e di essere al lavoro per cercare una soluzione conveniente per tutti.

Ma Vallardi ha anche parlato dei 600 milioni per l'agricoltura di montagna, stimolato da alcuni agricoltori piacentini che hanno chiesto più semplificazione, meno frammentazione delle proprietà e hanno sottolineato come loro abbiano cura del territorio e cerchino di contrastare lo spopolamento. «Dopo le alluvioni in Veneto siamo convinti - ha affermato Vallardi - che sia meglio aiutare la montagna piuttosto che intervenire per ripianare i disastri».

 

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A causa della chiusura della borsa di Milano e Verona per la festività di Pasquetta, le quotazioni relativi a latte spot, burro e panna e Grana Padano sono rimaste ferme alla settimana scorsa, mentre i dati relativi a zangolati e Parmigiano Reggiano non registrano nessuna variazione alle borse di Parma e Reggio Emilia.

di Virgilio e Jacopo Parma 23 aprile 2019

LATTE SPOT – Borse chiuse.

BURRO E PANNA – Borse chiuse per burro e crema. Immutati i prezzi degli zangolati parmigiano e reggiano.

Borsa di Milano 15 aprile 2019:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,25 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,05 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,90 €/Kg. (-3,1%)
MARGARINA marzo 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 15 aprile 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,95 – 2,05€/Kg.

Borsa di Parma 19 aprile 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 23 aprile 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Borsa chiusa.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.00 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 19 aprile 2019 – Nessun cambiamento dei listini nelle varie tipologie di Parmigiano Reggiano.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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Editoriale: -Parigi, Notre Dame e i super ricchi, roba su cui meditare. Serena Pasqua a Tutti! - Cereali e dintorni. Immobilità persistente-

SOMMARIO Anno 18 - n° 16 21 aprile 2019
1.1 editoriale
Parigi, Notre Dame e i super ricchi, roba su cui meditare. Serena Pasqua a Tutti! - Cereali e dintorni. Immobilità persistente. - Zenzero: 5 benefici per la salute dell'uomo - Parmigiano Reggiano: fatturato record, vola l'export - Parmacotto, con i piedi per terra verso una nuova storia tutta da riscrivere -
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte scremato estero e crema in discesa.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Immobilità persistente.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 salute e benessere Zenzero: 5 benefici per la salute dell'uomo
6.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: fatturato record, vola l'export
8.1 consorzio agrario parma Sissa-Trecasali inaugurata la nuova grande agenzia del Consorzio Agrario di Parma
8.2 politica europee Rischio Brexit sulle elezioni europee. E Noi chi eleggeremo? (vota il sondaggio)
9.1 bonifica piacenza Terminati i lavori sul Rio Borla a Gragnano
9.2 bonifica parmense La Bonifica Parmense interviene su tre canali contro il dissesto idrogeologico a protezione di 8500 ettari di territorio
10.1 parmacotto Parmacotto, con i piedi per terra verso una nuova storia tutta da riscrivere
11.1 bonifica Gli interventi di messa in sicurezza idrogeologica dei consorzi come modello per valorizzare il territorio
13.1promozioni "vino" e partners
14.1 promozioni "birra" e partners

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Un importante investimento su un centro servizi polifunzionale a servizio delle imprese agricole del territorio in un'area strategica della nostra provincia.

Sissa-Trecasali – (18 Aprile 2019) - Se la storia del Consorzio Agrario nella provincia di Parma ha avuto inizio ben 126 anni fa il presente consolida il rapporto di fiducia con soci e clienti delle numerose agenzie di servizi dislocate su tutto il territorio. Oggi, nel Comune di Sissa Trecasali - e più in particolare in località San Quirico lungo la strada Provinciale - è stato inaugurato, alla presenza delle autorità, dei vertici del Consorzio e dello staff consortile un nuovo centro polifunzionale di servizi del CAP a beneficio del comparto agricolo e agroalimentare della zona e non solo.

La nuova agenzia della Bassa infatti offrirà molteplici attività di consulenza tecnica professionale mirata per le imprese agricole del territorio sull'adeguato impiego di agro-farmaci, fertilizzanti , sementi, risparmio della risorsa idrica per la pratica irrigua, tutto per la zootecnia con focus su mangimi e integratori, igiene e attrezzature tecnologicamente innovative per le stalle ed il benessere animale. Oltre a questo si aggiungono informazioni aggiornate sui più recenti contratti di filiera e coltivazione, sui centri di raccolta e stoccaggio dei cereali e prodotti agricoli in generale, tutto per l'hobbistica, garden e giardinaggio e naturalmente la meccanizzazione a 360°, market e prodotti alimentari.

" Per il Consorzio Agrario di Parma quello della nuova agenzia di Sissa-Trecasali è un investimento rilevante che vuole incrementare e migliorare sempre di più l'attività di servizi e prodotti forniti all'impresa e ai clienti tutti in un'area come quella della Bassa parmense a vocazione agroalimentare e quindi decisamente strategica – ha sottolineato il presidente Giorgio Grenzi".

Un'azione di rilancio sul territorio che si fa sempre più capillare: " L'investimento sulle potenzialità di questa nuova sede di cui andiamo orgogliosi – ha ribadito il direttore generale del CAP Giorgio Collina - dimostra che la nostra programmazione ha lo sguardo rivolto al futuro : nei prossimi mesi avremo infatti ulteriori ed importanti occasioni per presentare il restyling di nuove agenzie dall'Appennino al Po che offriranno sempre maggiori servizi di ogni tipo a sostegno del comparto".

 

 

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Partner del battesimo del nuovo centro servizi del CAP anche il mercato di Campagna Amica di Coldiretti presente con i produttori che praticano la vendita diretta delle loro eccellenze alimentari. L'occasione sarà propizia per presentarsi ai frequentatori del nuovo punto vendita del Cap e farsi conoscere attraverso il loro "biglietto da visita" inconfondibile, il marchio Campagna Amica, simbolo di qualità, genuinità e tracciabilità dei prodotti provenienti dalle loro aziende agricole. Inoltre era presente uno spazio informativo di Coldiretti dove è stato possibile sottoscrivere la petizione "Scegli l'origine, stop cibo anonimo" per chiedere all'Europa di rendere obbligatoria l'indicazione di origine degli alimenti, per proteggere la nostra salute, prevenire le frodi alimentari e garantire ai consumatori il diritto a sapere, in modo chiaro e trasparente, cosa mettono in tavola.

All'inaugurazione erano presenti il Vicepresidente di Coldiretti Parma Luca Cotti, il Direttore Alessandro Corsini, i Segretari di Zona Gilberto Bodria e Marco Zanni, la presidente Agrimercato Parma Paola Bartoli e la Responsabile provinciale Campagna Amica Maria Adelia Zana.

 

 

Forte ribasso del prezzo del latte scremato estero e della crema, mentre fisse rimangono le quotazioni del burro. Nessun cambiamento nei valori del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano.

di Virgilio e Jacopo Parma 16 aprile 2019 -

LATTE SPOT – Nuova, netta contrazione per il prezzo del latte scremato pastorizzato spot estero, dopo le ultime settimane in calo, con un -7,1% di acquisto tra 12,94 e 13,97 €/100 al litro. Il latte crudo spot nazionale mantiene il calo di -1,3%, tra 40,21 e 41,24 €/100 al litro; stesso trend al ribasso per il latte intero pastorizzato spot estero, a -1,5% tra 32,99 e 34,02 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – A Milano si confermano stabili i prezzi dei listini del burro, tornano in discesa i punti percentuali della crema a uso alimentare. Invariati pure i prezzi della panna e dello zangolato parmigiano e reggiano.

Borsa di Milano 15 aprile 2019:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,25 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,05 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,90 €/Kg. (-3,1%)
MARGARINA marzo 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 15 aprile 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,95 – 2,05€/Kg.

Borsa di Parma 12 marzo 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 16 aprile 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 15 aprile 2019 – Non cambiano i prezzi per il Grana Padano in tutte le classificazioni di stagionatura.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.00 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 12 aprile 2019 – Medesima assenza di variazione del listino del Parmigiano Reggiano.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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Il Parmigiano Reggiano si conferma il primo prodotto Dop con un giro di affari di 1,4 miliardi alla produzione e 2,4 miliardi di euro al consumo, una quota export che supera il 40% (+5,5% crescita a volume rispetto al 2017) e 3,7 milioni di forme prodotte (+1,35% vs 2017)

Parma, 15 aprile 2018 - Si è tenuta oggi a Milano - presso la Borsa - la presentazione dei dati economici del comparto Parmigiano Reggiano. Hanno partecipato il Presidente del Consorzio Nicola Bertinelli, il vice Presidente Guglielmo Garagnani e il direttore della Fondazione Qualitiva, Mauro Rosati.

Il 2018 è stato un anno record per la produzione della DOP che cresce complessivamente dell'1,35% rispetto all'anno precedente. I 3,7 milioni di forme (circa 148 mila tonnellate) prodotte nel 2018 rappresentano il livello più elevato nella storia del Parmigiano Reggiano. Il Parmigiano Reggiano rappresenta, non solo il primo marchio Dop al mondo per influenza (classifica "The Most Influential Brands 2018" curata da IPSOS), ma anche il primo prodotto food DOP/IGP per valore alla produzione (rapporto Qualivita-Ismea). Un giro d'affari al consumo pari a 2,4 miliardi di euro per la denominazione di origine protetta che si proietta sempre più verso l'estero: una valvola di sfogo per una produzione in continua espansione che ha bisogno di nuovi spazi di mercato. Negli ultimi due anni, la produzione è infatti aumentata da 3,47 milioni di forme a 3,7 milioni di forme, registrando una crescita pari al 6,6%.

Il Parmigiano Reggiano sta vivendo un momento felice anche per quanto riguarda le quotazioni. Se nel 2016 il costo al kg era pari a 8,60 euro, nel 2018 la quotazione media annua si è attestata ai 10 euro con un incremento del 16,3% (prezzo medio alla produzione Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore, fonte: bollettini Borsa Comprensoriale Parma). L'Italia rappresenta oggi il 60% del mercato, contro una quota export del 40% (+5,5% di crescita a volume rispetto all'anno precedente). La Francia è il primo mercato (11.333 tonnellate), seguito da USA (10.439 tonnellate), Germania (9.471 tonnellate), Regno Unito (6.940 tonnellate) e Canada (3.030 tonnellate). Se Francia e Regno Unito crescono (rispettivamente +12,6%, +2,2%) la Germania frena (-4,4%) a causa della concorrenza dei prodotti similari. Al contrario, cresce il Canada (+17,7%) che, grazie agli accordi CETA, conferma le previste opportunità di sviluppo.

La conferenza stampa è stata l'occasione per presentare i dati di mercato, ma anche per una riflessione sulle azioni che il Consorzio intraprenderà per guidarne la crescita. La sfida è quella di collocare il prodotto a un prezzo remunerativo: nel 2019 si prevede infatti un ulteriore incremento della produzione che porterà il numero delle forme a superare quota 3,75 milioni.

Per fare crescere la domanda, il bilancio preventivo del Consorzio ha previsto un investimento in comunicazione pari a oltre 24 milioni di euro destinati a sviluppare le vendite in Italia e all'estero: 1,5 milioni in più rispetto all'anno precedente.

"Il Parmigiano Reggiano continua a crescere e ad allargare il proprio mercato. Anche il 2018 è stato un anno positivo: abbiamo registrato un incremento in termini di produzione (+1,35), quotazioni (+2%) ed export (+5,5%). In particolare, nonostante ci sia stato un aumento di offerta di prodotto sul mercato, il prezzo ha tenuto e si è attestato intorno ai 10 euro al kg (Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore, prezzo medio alla produzione)" afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

"Il mercato estero diventa sempre più importante – prosegue Bertinelli – nel 2018 abbiamo infatti superato la quota record del 40%, uno sviluppo incredibile se pensiamo che solo cinque anni la quota era pari al 34%. I mercati più importanti sono Francia, Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Canada. Il Consorzio sta investendo un budget significativo (oltre 24 milioni di euro) per promuovere la Dop in Italia e all'estero, con alcuni focus specifici su nuove aree vocate al consumo del nostro formaggio, ad esempio gli Emirati Arabi, nei quali abbiamo lanciato una campagna di comunicazione per raccontare al consumatore quali sono le differenze tra il 'vero' Parmigiano Reggiano e il fake Parmesan".

"I dati economici presentati oggi – commenta Mauro Rosati direttore generale della Fondazione Qualivita – sono il frutto anche delle azioni di marketing intraprese negli ultimi anni dal Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano e dimostrano come in un mercato globale, sempre più aperto, non sia più sufficiente produrre ottimo cibo, ma è anche necessario comunicare in modo efficace soprattutto nei nuovi canali digitali dove il valore della denominazione associato ai brand aziendali rappresenta il vero valore aggiunto"

La conferenza stampa ha rappresentato anche l'occasione per comunicare la nuova policy del Consorzio sul Parmigiano Reggiano come ingrediente caratterizzante in prodotti alimentari composti, elaborati o trasformati. Il numero delle aziende agroalimentari che chiede di utilizzare il Parmigiano Reggiano come ingrediente sta crescendo velocemente ad indicare il fatto che l'uso del nome della Dop nell'etichettatura di prodotti trasformati fornisce un valore aggiunto al prodotto.

Per questo motivo, il Consorzio ha aggiornato la gestione di questo settore, da un lato prevedendo criteri precisi per assicurare la distintività delle ricette, controlli puntuali e stringenti sulle lavorazioni, e dall'altro introducendo la possibilità di utilizzare nei pack il nuovo marchio Parmigiano Reggiano. Anche in questo caso una nuova importante opportunità per il trade, il foodservice, l'industria alimentare oltre che per la filiera di produzione del formaggio Dop che avrà a disposizione nuovi spazi di mercato.

IL PARMIGIANO REGGIANO IN CIFRE 2018
3.699.695 forme prodotte (3.650.562 nel 2017, variazione del 1,35%) pari a 147.692 tonnellate
5 province della zona di origine (Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova destra fiume Po, Bologna sinistra fiume Reno) dove avviene la produzione dei foraggi, la produzione di latte, la trasformazione in Parmigiano Reggiano, la stagionatura e il confezionamento
ZERO insilati (divieto di uso di foraggi fermentati nell'alimentazione delle bovine)
ZERO additivi e conservanti in tutte le fasi di produzione
13.5 litri di latte per la produzione di 1 Kg di formaggio
520 litri di latte necessari per produrre una forma
39,9 kg peso medio di una forma
2.820 allevamenti/conferenti latte ai caseifici (2.893 nel 2017)
265.000 bovine di oltre 24 mesi di età per la produzione di latte
1,92 mln tonnellate di latte prodotto
15,9% della produzione nazionale di latte
330 caseifici produttori (335 nel 2017)
1,4 miliardi di euro, stima del giro d'affari alla produzione
2,4 miliardi di euro giro d'affari al consumo
50.000 persone coinvolte nella filiera produttiva
54.360 tonnellate esportate (51.500 tonn. nel 2016, +5.5%),
0.1% quota export

Fonte: Consorzio Parmigiano Reggiano – www.parmigianoreggiano.it 

Editoriale: - Il salvataggio dell'Italia passa anche dal mezzogiorno -Lattiero caseari. Nessuna variazione significativa per latte spot, burro e panna - Cereali e dintorni. Repentina inversione di tendenza - Pogrande, riconoscimento allo sprint finale: a Parigi entro la primavera - Vinitaly 2019 - Cibus Connect Parma - Campionato mondiale della Pizza - Il Primo libro sulla Spergola presentato nel tempio del Vino - Dal Trentino un abbinamento sorprendente: Grappa stravecchia con "Parmigiano" 90 mesi -

SOMMARIO Anno 18 - n° 15 14 aprile 2019
1.1 editoriale
Il salvataggio dell'Italia passa anche dal mezzogiorno
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Nessuna variazione significativa per latte spot, burro e panna.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dall'USDA nessuna preoccupazione imminente
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Repentina inversione di tendenza
5.1 Vinitaly inaugurazione Inaugurato Vinitaly con molte personalità di spicco
6.1 vinitaly premio internazionale ORNELLAIA, LEON LIANG E DEMI LII VINCITORI DEL PREMIO INTERNAZIONALE VINITALY 2019
8.1 ambiente Pogrande, riconoscimento allo sprint finale: a Parigi entro la primavera
9.1 cibus connect Inaugurato Cibus Connect a Parma
10.1 vinitaly Vinitaly 2019, in costante aumento la qualità e il numero dei buyer
11.1 Spergola Il Libro Il Primo libro sulla Spergola presentato nel tempio del Vino
11.1 Fucina della pizza Fucina della pizza. La qualità degli ingredienti per essere felici.
12.1 TrentoDOC e Parmigiano Dal Trentino un abbinamento sorprendente: Grappa stravecchia con "Parmigiano" 90 mesi
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Campionato mondiale della pizza e non solo. Un ricco programma di appuntamenti "educativi", con laboratori, organizzati in collaborazione con Slow Food e la rivista "Pizza e Pasta", hanno accompagnato la tre giorni dedicata ai pizzaioli, chef e cultori della pizza.

Di Lamberto Colla Parma 13 aprile 2019 -. In concomitanza con Cibus Connect si è svolto il 28esimo appuntamento con il Campionato Italiano della Pizza che, per la cronaca, ha visto primeggiare Riccardo La Rosa (Levanto) nella Categoria Piazza Classica.

Un evento internazionale, dalla imponente organizzazione che ha visto calare a Parma una struttura di ben 150 persone alle quali si sono aggiunti i servizi acquisiti in loco come l'indispensabile servizio di interpretariato puntuale e altrettanto strutturato per poter assecondare le decine di iniziative, tra convegni e laboratori, che si sono succeduti tra Cibus Connect e il Campionato Mondiale della Pizza.

Interessante l'iniziativa "Fucina della Pizza", con i suoi 11 laboratori suddivisi nella tre giorni del campionato,che ha raccontato i segreti per fare una buona pizza, smontando molte delle distorte opinioni collettive.

Se si parla di Pizza classica, non si può non parlare di formaggi con particolare focus sulla tradizione.

Il laboratorio "Mozzarella, Fior di latte & Co", a cura di Slow Food, ha messo a confronto la Mozzarella di Bufala Campana DOP, Il Fior di Latte e il Filato per pizzeria con un passaggio interessante sul "Parmigiano Reggiano" e il "Pecorino Romano" che, non è a tutti noto, entrano nella tradizione classica come ingredienti grattugiati e distribuiti appena fuori forno.

Sotto la guida precisa di Antonio Puzzi, curatore del libro Pizza, sostenuto dal puntuale contributo di Ilaria Bertinelli (Interconsul srl) nella traduzione simultanea e apprezzata "food blogger", sono emersi i fattori di forza che fanno della pizza il piatto che dona più felicità, secondo un'indagine Doxa\Deliveroo, condotta su un campione rappresentativo della popolazione di età superiore ai 15 anni.

Se un tale primato è stato raggiunto, lo si deve alla qualità delle materie prime e il laboratorio "Mozzarella, Fior di Latte & Co." ne ha evidenziato le motivazioni.

In conclusione, oltre allo straordinario gap qualitativo, in termini di sapori e profumi, la differenza economica tra una Pizza con Mozzarella di Bufala Campana DOP o con Fiordilatte, rispetto a una anonima e insapore pizza condita con Filato da pizzeria (nato per l'industria della surgelazione) incide per solo 0,5€.

Di fatto, la pizza scadente si carica inutilmente di 0,5€ di filato di pizzeria, privo di sapori e aromi, mentre l'euro che "pesa" sulle Pizze classiche di qualità, rappresenta invece il plus che garantisce gusto, piacere e quindi "felicità".

A questo successo è agli ingredienti che va assegnata una importanza fondamentale, ha sottolineato il rappresentante di Slow Food, e questi devono essere pochi e facilmente identificabili in un territorio, oltre a rispondere a tre parole d'ordine:
Buono, Pulito (in senso ambientale) e Giusto.

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(foto sopra: Ilaria Bertinelli - Interconsul srl)

 

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Se dei vini frizzanti del Trentino già potevamo conoscere per alcuni e immaginarne la piacevolezza per altri, un straordinaria sorpresa è invece stato l'abbinamento di un "Parmigiano Reggiano" stravecchio di 90 mesi con una aromatica, equilibrata e ben invecchiata nelle tradizionali botti di rovere, grappa del Trentino.

di LGC Parma 12 aprile 2019 - Non c'è che dire, alla degustazione, organizzata al Vinitaly 2019 presso lo stand del Trento DOC e che ha visto la compartecipazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano, l'abbinamento tra varie stagionature della più famosa DOP al mondo (4 prodotti di 24, 3,6 70 e 90 mesi di stagionatura) e una panoramica di vini frizzanti e Grappe del Trentino ha lasciato a bocca aperta i giornalisti chiamati a esprimersi e guidati nella degustazione dagli esperti dei consorzi rappresentati.

I frizzanti trentini hanno dimostrato subito di trovarsi in una armoniosa e piacevole complicità con le due stagionature più "giovani" di Parmigiano Reggiano (24 e 36 mesi). Un accoppiamento gradevolissimo che richiama immediatamente esperienze ludiche e conviviali più volte vissute e apprezzate.
Ma la sorpresa è stato l'incontro tra la famosa grappa trentina (una giovane o bianca e una riserva o stravecchia) e due inconsuete stagionature di "Parmigiano" (70 e 90 mesi).

Il gusto secco, franco, gentile e pulito della grappa più giovane si è sposato adeguatamente con il Parmigiano Reggiano frutto di una lunga stagionatura di 70 mesi. Un incontro sorprendente per l'esplosione di profumi e aromi che si miscelano nelle narici e sulle papille gustative, ma l'eccellenza, quello che assolutamente non ci si aspetta è la combinazione esplosiva tra la grappa stravecchia, invecchiata per almeno 18 mesi in botti di rovere e uno strepitoso Parmigiano Reggiano di 90 mesi (7,5 anni) di stagionatura.

Un'esperienza gustativa unica che si imprime nella memoria in attesa di essere ripetuta. I forti e equilibrati sapori del Parmigiano stravecchio vengono "sciolti" dai complessi aromatici della grappa e rilasciati in una nuova forma, in una combinazione armonica di sapori che che diventa sapore unico e indistinguibile, come se la grappa e il parmigiano, entrambi stravecchi, fossero stati inventanti per vivere un matrimonio perfetto.

Una combinazione da gustare in solitaria meditazione o con il proprio ristretto gruppo di amici e familiari dove l'intimità entra come terzo fattore dominante dell'incontro.

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Venerdì, 12 Aprile 2019 11:40

Chiusa la seconda edizione di Cibus Connect

Raddoppiano le numeriche della formula smart di Cibus che porta alla annualizzazione di fatto della fiera – Tremila buyer esteri, alcuni in arrivo da Vinitaly – Soddisfazione tra le aziende espositrici

Parma -

Ha giovato a Cibus Connect la vicinanza con Vinitaly e con il Salone del Mobile di Milano portando a Parma 22mila operatori commerciali che hanno visitato gli stand di 700 e oltre aziende alimentari espositrici che hanno proposto mille marchi e 500 nuovi prodotti.

La seconda edizione di Cibus Connect, organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare in collaborazione con ICE Agenzia, si è chiusa ieri tra la diffusa soddisfazione delle aziende espositrici che hanno confermato la propria adesione sia a Cibus 2020 sia a Cibus 2021. Particolarmente affollate le due grandi aree dell'International Buyers Lounge in cui le aziende italiane hanno sviluppato business con circa tremila buyer esteri, alcuni dei quali provenienti da Vinitaly, che hanno ritenuto funzionale il tasting dei nuovi prodotti nelle due grandi food court animate da cento cooking stations.
Cibus Connect viene allestita negli anni dispari come formula smart della fiera Cibus, ha debuttato nel 2017 ed è giunta quest'anno alla sua seconda edizione, raddoppiando le sue numeriche.

"Il gradimento da parte degli operatori verso data e formula del Cibus degli anni dispari è stato elevatissimo ma non ci ha sorpreso. Una standardizzazione dei moduli espositivi, una durata ridotta e una rigorosa selezione dei visitatori – ha commentato Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma – non poteva che venire incontro alle esigenze dei nostri espositori. Così come una calendarizzazione armonizzata rispetto a Vinitaly e al Salone del mobile che ha consentitoagli operatori esteri di visitare in pochi giorni le più grandi fiere italiane del vino, del food e del forniture".

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Grande interesse per la presenza delle startup alimentari, realizzate da giovani imprenditori, che hanno presentato le loro proposte nell'area Food Vision Lab, allestita da Future FoodInstitute e Federalimentare in collaborazione con ICE Agenzia, Cibus e Credit Agricole. Le nuove proposte sono state illustrate anche nel convegno odierno "ItalianFoodStartups – The power of innovation". Tra queste l'olio spalmabile della cosentina Reolì, un olio al 100% vegetale ottenuto senza alcun processo chimico, ma grazie al solo abbassamento della temperatura.

Agli studenti di Tecnologie Alimentari è dedicato il progetto "Escape" della Commissione Europea e della società KA2 nel contesto di Erasmus, presentato anch'esso a Cibus Connect.

Il tema dei rapporti tra aziende alimentari e grande distribuzione è stato al centro dei due incontri tenutosi ieri a Cibus Connect. Eugenio Puddu, partner di Deloitte Italia, ha presentato un'indagine su tremila adulti di età compresa tra 18 e 70 anni da cui risulta che il 70% dei consumatori legge le recensioni online prima di fare acquisti e il 58% dei consumatori a basso reddito sceglie di acquistare nel negozio fisico, mentre i consumatori a reddito medio-alto sono disponibili a pagare un sovrapprezzo per gli acquisti on line e la consegna a domicilio.

Le aziende devono inoltre adeguarsi alla nascita di nuove categorie di consumatori: in particolarei cosiddetti "responsible go getters", che hanno capacità di acquisto elevata, fedeli al marchio se ne percepiscono il valore; e i "discerningachievers" che spendono di più sui prodotti di consumo con elevate aspettative in termini di qualità e capacità di acquistare prodotti innovativi.

Di brand premium si è parlato nel convegno organizzato da Gruppo Food e da Fiere di Parma "Premium Brands & Premium Store Brands: drivers di sviluppo del retailfood". Marco Limonta, Business InsightDirector di IRI, ha sottolineato come in un quadro generale di consumi stagnanti del Largo Consumo Confezionato (+0,1% a valore, -0,6% a volume nel 2018), il segmento premium ha raggiunto una quota a valore del 19,6% con un incremento del 2,9 per cento. L'evoluzione del concetto di premium presso il consumatore è stato illustrato da Linda Corbetta, Head of BU-Qualitative Doxa, attraverso le tante declinazioni di questa importante fascia di offerta: biologico, artigianale, sicuro, sostenibile, buono.

Un patrimonio di autenticità sempre più apprezzato anche all'estero, come hanno dimostrato le testimonianze degli operatori internazionali BrandM e Jumbo Supermarkten, protagonisti di partnership di successo rispettivamente con Mutti e Gruppo Petti-ItalianFood. L'esperienza del presidio della fascia premium nella marca del distributore è stata raccontata da Roberto Nanni, Responsabile Strategia Prodotto Coop, con l'esempio della linea di vini tipici: una gamma di 17 etichette destinata a crescere, in cui il brand fior fiore affianca il marchio del produttore garantendo la totale tracciabilità di filiera. Valorizzazione della monocultivar italiane dell'olio e birre saranno alcune delle prossime aree di sviluppo dell'offerta premium firmata Coop. Le strategie dell'industria di marca sono state infine al centro della tavola rotonda animata dagli spunti offerti da Guido Cristini dell'Università di Parma con le testimonianze di De Cecco, Eridania e Zanetti.

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Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia 

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Di Lamberto Colla Parma 12 aprile 2019 - Il profumo della stampa, ha ancora, anzi ha ancor di più, un gran fascino in grado di trasmettere emozioni. Emozioni fortissime per gli autori che vedono concretizzarsi un sogno prima e un progetto editoriale dopo.

E' quello che è successo al team di autori che hanno portato a battesimo il primo "Libro sulla Spergola" presentato, per di più, nel Tempio mondiale del Vino: Vinitaly 2019.

"Sono fiero di aprire il convegno di presentazione del Libro sulla Spergola, proprio nell'epoca in cui la fan da padroni i social. Mi auguro che questo possa essere da stimolo per altre delegazioni territoriali."

Con queste parole Antonello Maietta, presidente nazionale di AIS, ha inaugurato il convegno con il quale è stato presentato il lavoro editoriale "Spergola un vitigno reggiano. Viaggio tra storia vini e territorio". A seguire è intervenuta la presidente regionale AIS, Annalisa Barisol che ha sottolineato quanto la organizzazione emiliano romagnola punti fortemente sulla cultura, motivo per il quale ha sostenuto l'iniziativa dell'AIS reggiana.

A Gaetano Palombelli, presidente della delegazione di Reggio Emilia, il compito di raccontare come siano giunti a pensare a questo progetto editoriale e soprattutto a realizzarlo compiutamente prima di dare la parola ai tanti professionisti che hanno contribuito alla stesura dei testi, ognuno per le proprie speciali competenze.

Moderato da Andrea Iori, si sono succeduti al microfono, Giulia Bianco (curatrice del testo), Anselmo Montermini, Fabio Vezzani, Mario Gherpelli e Alberto Grasselli.

In definitiva, il Libro sulla Spergola, è prima di tutto un viaggio nei luoghi della Spergola, dove è possibile percorrere dolci colline e vaste terre pianeggianti. Un percorso tra rocche e monumenti ma anche e soprattutto villaggi e nuclei sociali, insomma tutto quello che è indispensabile per declinare il termine "terroir".

«Ci troviamo di fronte a una sinfonia complessa che in certe situazioni si esprime in maniera impeccabile, unica (...). Un distillato di storia e cultura, unitamente al paesaggio con le sue peculiarità. Riproporre quindi la Spergola significa riportare la Viticoltura con la V maiuscola a casa propria, nel suo territorio elettivo, dove può esprimere il meglio di se stessa con un prodotto di tutto rispetto e in grado di dare soddisfazioni (economiche) e sensazioni (gustative) ormai dimenticate». (dal Contributo della Società Agraria di Reggio Emilia)

Da parte nostra, continueremo a raccontare gli stati di avanzamento del progetto di recupero di quest'antico vitigno (le prime testimonianze della Spergola risalgono alla prima metà del 1.500) divulgando, passo dopo passo, le diverse fasi di cui si compone il progetto. Di strada ne è stata fatta a partire dal primo convegno di Scandiano (1° ottobre 2017) che ha stabilito l'avvio di un vero e proprio progetto, strutturato e con obiettivi chiari.

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La 53ª edizione chiude con 125 mila visitatori da 145 nazioni. I buyer esteri accreditati crescono del 3% per 33 mila presenze. Presentata la nuova piattaforma Veronafiere Wine to Asia dal 2020 a Shenzhen.

Nella top five di Vinitaly delle provenienze degli operatori da Stati Uniti (+2% sul 2018) seguiti da Germania (+4%), Regno Unito (+9%), Cina (+3%) e Canada (+18%). Mentre il Giappone incrementa dell'11% il numero dei buyer.
Alla edizione più grande di sempre, per quattro giorni sono stati presenti 4.600 aziende espositrici (130 in più dello scorso anno) da 35 nazioni su 100mila metri quadrati netti espositivi.
A Vinitaly and the City 80 mila appassionati e wine lover tra Verona (70 mila) e i tre borghi storici della provincia: Bardolino, Valeggio sul Mincio e Soave (in tutto 10 mila presenze).
Vinitaly Directory, la business guide online in 9 lingue, supera le 18mila etichette (+20%); boom di visite del portale: in due settimane oltre 1 milione di pagine visualizzate.

Verona, 10 aprile 2019 – Il 53° Vinitaly chiude oggi a Verona registrando 125mila presenze da 145 nazioni, in linea con l'edizione precedente ma aumentando invece la qualità e il numero dei buyer esteri accreditati che quest'anno registrano ancora un aumento del 3% per un totale di 33 mila presenze.

«È stato il Vinitaly più grande di sempre con 4.600 aziende, 130 in più dell'anno scorso, e 100mila metri quadrati espositivi netti, ma da domani saremo già al lavoro per migliorare ancora – commenta Maurizio Danese, presidente di Veronafiere –. Continua la focalizzazione sulla selezione di visitatori verso una presenza sempre più professionale e internazionale. A riprova, sono aumentate di 20mila, per un totale di 80 mila, le presenze di wine lover al fuori salone di Vinitaly and the City. Registriamo molta soddisfazione da parte degli espositori e questo significa che la svolta intrapresa nel 2016 è la direzione da seguire. Dopo quella in Brasile, abbiamo lanciato la nuova piattaforma di promozione Wine To Asia attiva dal 2020 in Cina, a Shenzhen. Inoltre, il ruolo guida per il sistema vitivinicolo è stato confermato dall'attenzione istituzionale, con la visita del presidente del Consiglio, dei due vicepremier, del presidente del Senato, del ministro delle Politiche agricole e del Turismo, e a livello europeo con il commissario per l'Agricoltura».

«Una delle cifre anche di questa edizione di Vinitay è stata di sicuro l'internazionalità, con l'ulteriore incremento del 3% dei top buyer presenti tra i padiglioni – spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. Merito delle ulteriori risorse investite sull'attività di incoming, con la selezione e gli inviti da 50 paesi target e la collaborazione con Agenzia ICE. Nella top five delle provenienze degli operatori primeggiano gli Stati Uniti (+2% sul 2018), seguiti da Germania (+4%), Regno Unito (+9%), Cina (+3%) e Canada (+18%). Su questo fronte molte bene il Giappone (+11%): un risultato che, sommato agli altri registrati dal Far East, supporta la nostra scelta di creare un nuovo strumento di promozione permanente dedicato all'Asia. Ma questo è stato anche un Vinitaly sempre più digital e connesso che ha certificato la centralità nella nostra community globale della Directory online in nove lingue che conta più di 4.500 aziende e 18mila vini (aumentati del 20%) e ha registrato oltre 1 milione di visite nelle ultime due settimane, senza dimenticare il debutto della geolocalizzazione nei padiglioni, per facilitare l'incontro tra domanda e offerta».

Ad integrare e ampliare l'offerta di Vinitaly, si sono svolte come ogni anno in contemporanea Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull'agroalimentare di qualità ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola, a cui quest'anno si è affiancata Vinitaly Design che ha proposto prodotti e accessori che completano l'offerta legata alla promozione del vino e all'esperienza sensoriale: dall'oggettistica per la degustazione e il servizio, agli arredi per cantine, enoteche e ristoranti, sino al packaging personalizzato.

La 54ª edizione di Vinitaly è in programma dal 19 al 22 aprile 2020.

 

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Giovedì, 11 Aprile 2019 06:34

Inaugurato Cibus Connect a Parma

500 nuovi prodotti, 10.000 operatori commerciali, di cui 3.000 buyer esteri – Nuove relazioni tra l'industria alimentare italiana e la grande distribuzione internazionale – Preoccupazione per la minaccia USA di nuovi dazi, ma preoccupano di più le etichettature a semaforo

(Parma, 10 aprile 2019) – 500 nuovi prodotti, 1000 marchi, oltre 700 espositori alla fiera internazionale dell'agroalimentare "Cibus Connect", inaugurata oggi a Parma. Alla manifestazione, organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare in collaborazione con Ice Agenzia, sono attesi 10.000 operatori commerciali, di cui 3.000 sono buyer esteri. I nuovi prodotti sono cucinati nelle coking station da centinaia di chef per offrire un tasting agli operatori italiani ed esteri, ospitati nelle due grandi "International Buyers' Lounge" e presentati con foto e descrizione analitica sul sito www.cibus.it/esporre/novita-di-prodotto/ 

"L'essenza di una fiera è rappresentata dalla presenza di nuovi prodotti e dal dinamismo dei buyer – ha detto Gian Domenico Auricchio, Presidente di Fiere di Parma – e la formula smart di Cibus Connect, caratterizzata da due giornate espositive e stand semplificati, è sempre più apprezzata dalle aziende alimentari".

La fiera è stata inaugurata in mattinata da Ivano Vacondio, Presidente di Federalimentare, Carlo Maria Ferro, Presidente di Ice Agenzia, Ettore Prandini Presidente di Coldiretti, Massimiliano Giansanti Presidente di Confagricoltura, la Senatrice Anna Maria Bernini e l'Onorevole De Castro.

A Cibus Connect si sono incontrate tutte le componenti della filiera agroalimentare per elaborare le strategie future del comparto. Il Presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio, è intervenuto sulle tematiche più attuali:
"Né i dazi USA né la Brexit sono il vero problema per l'industria alimentare italiana. In entrambi i casi riusciremo a trovare accordi convenienti per i Paesi coinvolti, la vera minaccia al Made in Italy, è l'etichettatura fronte pacco: una battaglia che il settore alimentare italiano nel suo complesso è pronta a combattere. Tale sistema di etichettatura, senza fondamenta scientifiche e basato solo su una politica di marketing, rischia di far passare il concetto che esistono cibi buoni e cibi cattivi e che sia sufficiente un bollino per definirli. Ma questa è una divisione che non sta in piedi: esistono solo diete equilibrate e non equilibrate, in cui nessun alimento dev'essere demonizzato".

A Cibus Connect è stato presentato uno studio dell'Ismea, presentato dal Direttore Generale Raffaele Borriello, su uno studio sulle aziende agroalimentari del Mezziogiorno: "C'è una cosa che al Sud cresce più che al Nord: il fatturato delle industrie alimentari. È quanto emerge dallo studio realizzato dall'Ismea in collaborazione con Fiera di Parma e Federalimentare prendendo in analisi 1.526 imprese alimentari dotate di bilancio e fatturato superiore a 10 milioni di euro. Dal rapporto emerge che, sebbene solo il 23% delle aziende medio-grandi si collochi nel Mezzogiorno (dove prevale una presenza ancora massiccia di imprese medio-piccole), negli ultimi tre anni il fatturato dell'industria alimentare è cresciuto di più nelle imprese meridionali (+5,4%) che in quelle del Centro-Nord (+4,4%)".

Ai rapporti tra industria alimentare e grande distribuzione è stato dedicato l'incontro "From category management to supply chain strategy: the relationship between distribution and agrifood industry", organizzato da PWC e Gdoweek/Mark Up, in cui sono stati analizzati i prodotti "sentinella" cioè quei prodotti che riescono a far breccia nei vari mercati esteri a dispetto del fenomeno imitativo dell'italian sounding. Hanno portato la loro testimonianza gli operatori di quattro diverse realtà: NikolayYanev Head of Prime Now 3P Business Italy (divisione video di Amazon), ShunsukeOzaki EVP diHankyu Oasis Co.,player giapponese della GDO, Ji Senior Marketing Leader diHema,società di vendita al dettaglio di prodotti ortofrutticoli controllata del Gruppo cinese Alibaba eRobertoComolli Direttore Generale di UNES - Il Viaggiator Goloso. che hanno discusso quali siano gli errori più comuni che spesso fanno le aziende che si presentano sui mercati internazionali. PwC Italia ha presentato i trend del settore Food, il livello di fiducia dei CEO e un focus sull'internazionalizzazione dell'agro-alimentare italiano. Tra le evidenze dello studio: il Fatturato dell'industria alimentare pari a €140 miliardi nel 2018 (+2%); l' Export alimentare pari a €32,9 miliardi nel 2018 (+3%); Il 49% dei CEO Retail&Consumer intervistati punta sui piani di internazionalizzazione; si registra un Crescente rilievo del trend etico-sostenibile a livello consumer con oltre 2/3 dei consumatori disposto a pagare di più per prodotti locali e a Km zero.

Nel corso del convegno di apertura di Cibus Connect sono intervenuti diversi rappresentanti ed esperti del comparto alimentare. Commentando la recente minaccia da parte del governo Usa si applicare dazi a vari prodotti alimentari europei e italiani, l'Europarlamentare Paolo de Castro, primo vice presidente della Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo ha annunciato che una risposta arriverà presto, ma a livello europeo, non italiano.

Il Presidente di Ice Agenzia, Carlo Maria Ferro, ha anch'egli auspicato un nuovo accordo bilaterale tra Europa e USA, sottolineando nel contempo che le imprese devono essere capaci di fare sistema tra loro e di fare nuovi investimenti.

Secondo Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura, il settore alimentare è cresciuto in maniera disaggregata, più per merito delle singole imprese che del sistema Paese. Ha quindi auspicato strategie comuni, più attenzione allo sviluppo delle infrastrutture vitali per l'Italia ed accordi tra gli operatori della filiera.

Per Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, la filiera alimentare è troppo frammentata e servono accordi di cooperazione ed unità nel promuovere i prodotti.

A margine di Cibus Connect è stato siglato un Memorandum of Understanding tra Federalimentare, Cibus e FMI (Food Marketing Institute) che sarà rilevante nelle azioni di internazionalizzazione con gli USA soprattutto, ma non solo, in termini di incoming.

 

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Ospite della prima giornata la campionessa di sci Federica Brignone per raccontare insieme all'azienda il suo progetto dedicato alla sostenibilità ambientale.

Parmacotto torna a Cibus Connect, il format innovativo per lo sviluppo internazionale del Made in Italy alimentare in programma il 10 e l'11 aprile 2019 alle Fiere di Parma. L'azienda simbolo dell'eccellenza alimentare italiana partecipa alla manifestazione con AZZURRO, il Prosciutto Cotto di alta qualità con meno 25% di sale rispetto alla media del mercato (fonte: INRAN). L'ultima novità presentata da Parmacotto nasce per soddisfare le richieste di benessere e di qualità da parte di un consumatore attento ad un'alimentazione equilibrata ma che non rinuncia al gusto.

Durante la prima giornata una sorpresa per tutti gli appassionati di sci: a partire dalle ore 12.30 presso lo stand Parmacotto è stata ospite la campionessa Federica Brignone, prima sciatrice italiana a vincere in tre discipline diverse (Slalom Gigante, Super G e Combinata) con 28 podi e 10 vittorie e terza italiana a conquistare una medaglia olimpica nel gigante dopo Giuliana Minuzzo e Deborah Compagnoni. L'atleta FISI ha presentato "Traiettorie Liquide", il suo progetto sociale di responsabilità ambientale che ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti dell'inquinamento marino sottolineando il valore dell'acqua come risorsa limitata e non infinita.

L'attenzione per la tematica ambientale è importante anche per Parmacotto che sta lavorando, insieme ad un team di R&D dedicato, ad un progetto Eco Pack: packaging 100% riciclabile per ridurre il consumo di plastica non recuperabile con un PET mono-materiale per rendere le vaschette totalmente eco-friendly.

«Siamo molto felici che Federica Brignone sia stata nostra ospite in occasione di Cibus Connect, la più importante fiera dell'agroalimentare dedicata alla promozione di tutti quei prodotti e aziende Made in Italy come Parmacotto. - Sottolinea Andrea Schivazappa, Amministratore Delegato Parmacotto - Il nostro progetto creato in partnership con specialisti del packaging, tecnici del settore e il Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale dell'Università degli Studi di Parma ha lo scopo di creare un pack totalmente riciclabile ma che mantenga al suo interno tutte le qualità del prodotto. Questa sfida è la risposta con cui Parmacotto dimostra la sua sensibilità verso tematiche ambientali».

Promuovere la tradizione, esaltare l'eccellenza del Made in Italy e sostenere l'innovazione sono alcuni dei valori che accomunano Parmacotto e la Federazione Italiana Sport Invernali che ha deciso di scendere in pista proprio con AZZURRO, compagno perfetto degli atleti di sci e firma di qualità, eccellenza e benessere.

 

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(Giovanni Zaccanti - presidente Parmacotto - e Federica Brignone)

Parmacotto S.p.a.
Con un fatturato di consolidato di 72 milioni nel 2018, Parmacotto opera sul mercato italiano producendo e commercializzando salumi di alta qualità nel canale GDO e dettaglio tradizionale. Ha due stabilimenti produttivi a Marano (PR) e San Vitale Baganza (PR) e conta circa 140 dipendenti. Oltre al Prosciutto Cotto che rappresenta il core business dell'attività dell'azienda, Parmacotto è in grado di offrire una ricca gamma di prodotti: dai salumi tradizionali, agli affettati pronti al consumo.
www.parmacotto.com 

Rispetto alla settimana precedente, tranne i prezzi del latte spot nazionale ed estero in solita discesa, le quotazioni del burro e della crema tornano di nuovo stabili. Sempre inalterati i prezzi all'ingrosso per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano.

di Virgilio e Jacopo Parma 09 aprile 2019 -

LATTE SPOT – I prezzi per le diverse tipologie di latte continuano la loro discesa. Sempre netto ma contenuto, rispetto a più di un mese fa, quello relativo allo scremato pastorizzato spot estero, con un -3,4% di acquisto tra 13,97 e 15,01 €/100 al litro. Sempre in calo il latte crudo spot nazionale di un altro -1,2%, tra 40,72 e 41,76 €/100 al litro; pure in discesa il latte intero pastorizzato spot estero, anch'esso a -1,5% tra 33,51 e 34,54 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – A Milano invariati i prezzi del burro, così come quello della crema a uso alimentare. Stessa fissità anche per il costo della panna a Verona, uguale stabilità peri listini dello zangolato parmigiano e reggiano.

Borsa di Milano 08 aprile 2019:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,25 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,05 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,96 €/Kg. (=)
MARGARINA marzo 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 09 aprile 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,95 – 2,05€/Kg.

Borsa di Parma 05 aprile 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 09 aprile 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 08 aprile 2019 – Prezzi invariati per il Grana Padano in tutte le classificazioni di stagionatura.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.0 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 05 aprile 2019 – Stessi prezzi anche per il Parmigiano Reggiano dopo il lieve calo del 18 mesi e del 24 mesi della settimana scorsa.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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Istituito nel 1996, il Premio Internazionale Vinitaly viene attribuito a personalità o aziende o istituzioni italiane ed estere che si sono distinte per il loro impegno nel campo enologico. La consegna del riconoscimento durante la cena di Gala che precede il primo giorno di fiera, dove Madeline Puckette è stata proclamata Communicator of the Year 2019.

Verona, 7 aprile 2019 – Altri tre importanti nomi si aggiungono all'albo d'oro del Premio Internazionale Vinitaly, destinato ad aziende o professionisti che si siano particolarmente distinti per lo sviluppo qualitativo della viticoltura e dell'enologia, in Italia e all'estero, istituito da Veronafiere nel 1996 in occasione del
trentennale della rassegna.

Si tratta della cantina Ornellaia come riconoscimento dell'eccellenza dei suoi vini, di Leon Liang, tra i fondatori della più importante e innovativa scuola di educazione al vino in Cina, e di Demei Li, l'enologo che per primo ha portato un vino cinese a vincere un premio internazionale.
Sempre durante la cena di Gala l'americana Madeline Puckette è stata proclamata vincitrice dell'edizione 2019 del prestigioso premio "The Wine Communicator of the Year", sponsorizzato da Vinitaly.

Queste le motivazioni dei premi.
Ornellaia è un nome simbolo del Made in Italy. Nata nel 1982, quindi solo in tempi recenti, ha raggiunto
l'eccellenza con una gamma di prodotti di indiscusso valore che tutto il mondo ci invidia. Il vino bandiera
dell'azienda, l'Ornellaia Bolgheri Rosso, è un vero cult wine italiano, come anche il 100% Merlot Masseto.
Guidata da Giovanni Geddes da Filicaja, amministratore delegato, e appartenente al gruppo toscano
Frescobaldi, Ornellaia ha contribuito, insieme ad altre aziende locali di grande fama e valore, a dare vita a
una denominazione – Bolgheri - dove prima esisteva per lo più una Toscana selvaggia e costiera. Giovanni
Geddes da Filicaja ha saputo inoltre creare un vero e proprio brand trasformando la tenuta in uno scrigno di
opere d'arte, chiamando ogni anno un artista di fama internazionale a creare l'etichetta e a firmare una serie
unica di 111 bottiglie di grande formato, battute all'asta e contese da appassionati e collezionisti di tutto il
mondo.

Leon Liang da oltre 10 anni è un grande cultore e appassionato del vino italiano che conosce a fondo dopo
molti soggiorni di studio e approfondimento nel nostro paese. Insieme a Yang Lv, unico Master of Sommelier
cinese, ha fondato Grapea, la più importante e innovativa scuola di educazione al vino del Paese. Con tale
struttura, ricca di un team di oltre 20 persone che solo nel 2018 ha condotto più di 150 seminari e wine
tasting in 14 città locali, operano le più importanti associazioni internazionali nel mondo del vino e un numero
crescente di consorzi italiani. Leon Liang, proprio per questo, sta diventando un punto di riferimento
essenziale del mercato del vino in Cina, anche attraverso la sua straordinaria capacità di saper raggiungere
sia il mondo del trade che quello degli end-consumer cinesi e di evidenziare al contempo le specificità uniche
del prodotto di qualità italiano, dove diversità e talento imprenditoriale si fondono in uno straordinario
"unicum". Leon Liang rappresenta quindi l'esponente più significativo della rinascita dei fine wine importati
nel paese e risulta un interlocutore indispensabile per capire i trend di sviluppo e i futuri scenari del vino in
Cina.

Demei Li è professore associato di Scienze e Tecnologie Alimentari all'Università dell'Agricoltura di Pechino
e uno dei docenti in visita all'ESA, Ecole Superieur d'Agriculture a Angers, in Francia. È uno dei più importanti
enologi cinesi ed è stato più volte riconosciuto come uno dei motori trainanti del miglioramento delle cantine
del Paese. È stato il primo responsabile di produzione (nonché direttore del reparto tecnico) del progetto
franco-cinese Domaine Franco Chinois. È consulente per svariate cantine in Cina, comprese Helan Qingxue,
Leirenshou in Ningxia, Tiansai e Zhongfei in Xinjiang. Proprio mentre lavorava per la Helan Qingxue, il vino Jia
Bei Lan vinse l'International Trophy del Decanter World Wine Awards nel 2011: grazie a lui, per la prima volta
un vino cinese si è aggiudicato l'ambito premio. Li è ormai diventato uno dei più bravi viticoltori della Cina e
da tanti è considerato l'equivalente cinese di Michel Rolland. Grazie alla sua attività di consulente, in
particolare nelle province di Ningxia e Xinjiang, a Li Demei si deve l'alto standard dei vini cinesi sul mercato
globale. Nel 2012 ha vinto il Wine Intelligence 10-for-10 Business Award. Nel 2013 ha conseguito invece il
Decanter Power List ed è stato nominato Top 10 Most Influential Wine Consultants da Drinks Business. Come
cronista, Demei scrive per molte testate enologiche tra cui DecanterChina.com. È stato anche uno degli
editorialisti per la quarta edizione dell'Oxford Companion to Wine.

Madeline Puckette, giovane wine writer e blogger statunitense, è co-fondatrice di WineFolly.com, blog di
grande successo, che offre informazioni e contenuti accessibili sul vino sia per i principianti che per gli esperti
grazie a un'infografica educativa e una scrittura accattivante. Nel 2013 Puckette ha vinto il titolo The Wine
Blogger of the Year e da allora pubblica su The Washington Post, The Wall Street Journal e The New York
Times. Nel 2018 il suo Wine Folly: Magnum Edition, The Master Guide, si è classificato tra i top 5 libri di
food&wine pairing venduti da Amazon. Oltre che negli Stati Uniti, il libro Wine Folly è stato lanciato in Gran
Bretagna, Olanda, Cina, Giappone e Russia. Il Premio Communicator of the year, istituito in collaborazione
con l'IWSC – International Wine and Spirit Competition verrà consegnato a Londra il 13 novembre.


STORICO PREMIO INTERNAZIONALE VINITALY
Il Premio Internazionale Vinitaly dal 1996 viene attribuito ad insigni personalità, italiane ed estere del mondo enologico
e vitivinicolo particolarmente distintesi, nel contesto internazionale, per il loro operato.
Italia: Nicolò Incisa della Rocchetta (1996), Lucio Tasca d'Almerita (1997), Mario Schiopetto (1998), Giuseppe Quintarelli
(1999), Aldo Conterno (2000), Carlo Campanini Bonomi-Presidente Tenute Sella e Mosca (2001), Vittorio Vallarino
Gancia (2002), Gianni Zonin (2003), Mastroberardino SPA (2004), Cantine Giorgio Lungarotti (2005), Marchesi Antinori
srl (2006); Vittorio Moretti – Bellavista (2007); Gruppo Italiano Vini (2008); Castello Banfi di Montalcino (2009); Azienda
Agricola Masciarelli (2010); Franco Ziliani – Azienda Guido Berlucchi (2011); Donatella Cinelli Colombini (2012);
Terredora (in memoria di Lucio Mastroberardino) (2013); Tenuta Greppo, Fam. Biondi Santi (2014), Livio Felluga Srl
(2015), Giacomo Tachis (2016), Tenuta San Leonardo, Carlo Guerrieri Gonzaga (2017), Marco Caprai (2018), Ornellaia
(2019).
Estero: Marvin Shanken (1996), Corinne Mentzelopuolos (1997), Robert Mondavi (1998), Pablo Alvarez (1999), Cantine
Penfolds (2000), Cantine Trapiche-Peñaflor, Coquimbito Maipu-Mendoza (Argentina) (2001), Cantine Keller (2002),
Kendall Jackson International (2003), Segura Viudas – Spagna (2004), Alexandre Payne, Usa (2005) – regista del film
Sideways – in viaggio con Jack", Krug S.A. (2006); Hannes Myburgh - titolare Tenuta Meerlust del Sudafrica (2007); Hugh
Johnson (2008); Jeannie Cheo Lee e Lidia Bastianich (2009): Terramater (2010); Lynne Sheriff – Institute Master of Wine
(2011); Debra Meiburg (2012); Alfonso Cevola - On the wine trail in Italy (2013); Château d'Yquem, Francia (2014), Pierre
Luton (2015), Zind Humbrecht (2016), Weingut Bruendlmayer e Steven Spurrier (2017), E & J Gallo Winery (2018), Demei
Li e Leon Liang (2019).

HOGAN, SALVINI, CENTINAIO, CASELLATI E ZAIA INAUGURANO IL 53° VINITALY, IL BRAND INTERNAZIONALE PER LA PROMOZIONE DEL VINO ITALIANO NEL MONDO

Verona, 7 aprile 2019 – «Vinitaly è una fantastica celebrazione della qualità e della biodiversità del patrimonio culturale e vitivinicolo, che si rispecchia nel fatto che l'Italia ha più di 600 indicazioni geografiche, il numero più alto in Europa. Compito dell'Unione europea è tutelarle ». Così il commissario europeo all'Agricoltura, Phil Hogan, ha riconosciuto il valore di Vinitaly come strumento di divulgazione e promozione del vino italiano, intervenendo questa mattina alla cerimonia inaugurale della 53ª edizione di Vinitaly, dopo il focus di Denis Pantini, responsabile di Nomisma Wine Monitor, sui numeri e le tendenze del mercato italiano e il talk show «Futuro del vino, il Vinitaly del futuro», moderato da Bruno Vespa, con la partecipazione di Giovanni Mantovani direttore generale di Veronafiere, Carlo Ferro presidente di ICE, Angelo Gaja patron della omonima cantina, Matilde Poggi dell'azienda agricola Le Fraghe e Riccardo Cotarella, produttore di vino e presidente mondiale degli enologi.

«L'Unione europea esporta oltre 20 miliardi di euro di vino, dei quali oltre 6 miliardi vengono dall'Italia – ha proseguito Hogan -. Sono convinto che i viticoltori avranno ancora più successo nei prossimi anni. Come Unione europea stiamo lavorando per costruire rapporti commerciali in tutto il mondo e la diplomazia economica sta dando grandi risultati, dall'Asia ai nuovi mercati emergenti come l'Australia».

«Anche quest'anno Vinitaly si apre al mondo del business, con una rassegna forte di oltre 100mila metri quadrati netti, 4.600 espositori, con buyer esteri rappresentati provenienti da 143 paesi –ha commentato il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese -. Dalla trasformazione in Società per azioni di Veronafiere, abbiamo accelerato sempre di più per fare di Vinitaly il centro di una struttura aggregativa di promozione che parli ai buyer esteri come voce unitaria dell'eccellenza vitivinicola italiana. Siamo un attore privato, ma mettiamo a disposizione le nostre risorse e il nostro know-how per operazioni di sistema e lo facciamo perché siamo convinti che questa sia la strada giusta per mantenere ed incrementare gli straordinari risultati ottenuti dal vigneto Italia in questi ultimi venti anni».

Risultati che sono frutto, per la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, «di una forte capacità di sinergia della manifestazione con le istituzioni nazionali e locali, con una virtuosa e intelligente diversificazione per gli operatori professionali e gli appassionati in una città e una elevata capacità di conquistare nuovi mercati e contemporaneamente il cuore dei visitatori». Un'attività che, ha ribadito, «non si esaurisce con la fine della manifestazione fieristica, ma che continua durante tutto l'anno in cinque continenti».

La forza di Vinitaly si declina anche come motore propulsivo per l'economia e lo sviluppo della città. Lo ha ricordato il sindaco di Verona, Federico Sboarina, che annuncia un grande piano di «rigenerazione di tutta l'area circostante alla fiera, dove stiamo recuperando un milione di metri quadrati, con investimenti per rendere la città sempre più attraente e internazionale sia per il turismo che per il business».

E sulle infrastrutture è intervenuto il ministro degli Interni Matteo Salvini, che ha annunciato lo sblocco della Tav sull'asse Brescia-Verona-Vicenza-Padova. «Il vino, come le persone, ha bisogno di spostarsi e se non si muove l'alta velocità, noi il vino lo teniamo in cantina», afferma Salvini, ribadendo l'attenzione del Governo verso le piccole e medie imprese, che rappresentano il 94% del tessuto economico e imprenditoriale italiano, e promettendo misure specifiche a sostegno. Dello stesso parere anche il presidente della Provincia di Verona, Manuel Scalzotto, riconoscendo che «il vino è parte integrante dell'economia e del territorio veronese».

Un'altra missione annunciata dal Governo riguarda lo snellimento della burocrazia, come assicurato dal ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio. «L'obiettivo che abbiamo come ministero è quello di promuovere il brand Vinitaly, che è fra i più conosciuti al mondo e che ci permette di comunicare il valore dei nostri territori del vino, che esprimono 523 diverse identità enologiche tra Dop e Igp».

Sul fronte europeo, il ministro in merito alla Politica agricola comune si è dichiarato soddisfatto per aver mantenuto «i finanziamenti legati all'Organizzazione comune di mercato (Ocm) vino, aspetto che alla vigilia non era così scontato e che assegna all'Italia le maggiori risorse finanziarie».

Dal palco della 53ª edizione di Vinitaly, il ministro Centinaio ha rassicurato i produttori sulle prossime disposizioni normative a vantaggio del mondo vitivinicolo: «Stiamo lavorando alla stesura di un decreto che tuteli i vigneti eroici e storici e sul riconoscimento delle zone del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene come patrimonio dell'Unesco».

Un messaggio di risposta al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che aveva appunto sollevato il tema. «La forza della manifestazione – ha detto Zaia – arriva anche dal territorio. Il Veneto che partecipa al Vinitaly dei record è un record a sé. Siamo i primi produttori d'Italia con 16,5 milioni di quintali di uva e 13,5 milioni di ettolitri, con un 1,6 miliardi di export e 53 denominazioni presenti. Il futuro del vino è l'eco-sostenibilità, certificazione ambientale del prodotto, del vigneto e dell'intero processo di produzione».

IL PREMIER CONTE A VINITALY: "QUI SI CELEBRA PRODUZIONE VITIVINICOLA ITALIANA"

Verona, 7 aprile 2019 – "Vinitaly dal 1967 è un appuntamento fisso per gli operatori del settore e negli anni ha battuto molti record. Oggi è un momento celebrativo perché qui promuoviamo un'ottima produzione 2018 che ha superato i 20 milioni di ettolitri tra doc, rossi, bianchi e spumanti: andiamo fortissimi e le prospettive di incremento dell'export vitivinicolo italiano sono notevoli".

Così il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, in visita oggi alla Fiera di Verona nella giornata inaugurale della 53ª edizione di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati, in programma fino a mercoledì 10 aprile (www.vinitaly.com).

Il premier, accolto dal presidente e dal direttore generale di Veronafiere, rispettivamente Maurizio Danese e Giovanni Mantovani, ha fatto tappa allo stand della Regione Veneto. Qui, insieme al governatore Luca Zaia e al ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, ha brindato con uno dei vini di "Bollicine solidali", l'iniziativa benefica che sostiene la ricostruzione delle zone del Veneto devastate dal maltempo lo scorso ottobre.

"Il Veneto ha una forza trainante incredibile nella produzione vitivinicola – ha commentato il presidente Conte –. Complimenti, perché i record di questa regione vanno a vantaggio della filiera, dell'export e del Pil nazionale. Oggi si lavora non solo sulla quantità, ma anche sul valore perché quando si ragione di vino ci si riferisce ad un mondo che possiede una forte componente di identità culturale, legame con la terra e rispetto per la biodiversità".

Editoriale: - 70 anni della NATO festeggiati in sordina. - Lattiero caseari. Invariate le quotazioni del burro e della crema. Leggero calo del Parmigiano Reggiano 18 e 24 m -Cereali e dintorni. Repentina inversione di tendenza - Parmigiano Reggiano: l'assemblea approva il bilancio consuntivo 2018 - Vinitaly 2019: il Parmigiano Reggiano a Sol & Agrifood si sposa con i migliori vini del Belpaese -

SOMMARIO Anno 18 - n° 14 7 aprile 2019

1.1 editoriale
70 anni della NATO festeggiati in sordina.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Invariate le quotazioni del burro e della crema. Leggero calo del Parmigiano Reggiano 18 e 24 mesi.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dall'USDA nessuna preoccupazione imminente
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Repentina inversione di tendenza
5.1 imprese e acquisizioni Consilium acquisisce Dino Corsini Srl
5.2 bracconaggio ittico Sequestrata una rete da pesca di 80 metri nel Taro
6.1 nuove imprese BUYHOOP - Market Place innovativo
6.2 sanità West Nile virus Sanità - West Nile, Forza Italia: azioni preventive per contrastare la diffusione del virus
8.1 ambiente Piacenza, PSR, presentati progetti per 3 milioni e 700 mila euro
8.2 Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano: l'assemblea approva il bilancio consuntivo 2018
9.1 bonifica piacenza Il Consorzio di Bonifica non ci sta.
9.2 ambiente fluviale Ripreso il primo storione che risale dall'Emilia Romagna alla Lombardia
10.1 vinitaly Vinitaly 2019: il Parmigiano Reggiano a Sol & Agrifood si sposa con i migliori vini del Belpaese
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Sabato, 06 Aprile 2019 10:05

"Coccodrilli contro le nutrie"

"La diffusione delle nutrie nella Bassa è fuori controllo ed è diventata una vera emergenza: sono pericolose per la sicurezza pubblica e causano pesanti danni agli agricoltori. Visto che se ne parla da anni ma il problema non è ancora stato risolto, dobbiamo arrivare al punto di liberare nei canali i coccodrilli per sfruttare le loro doti da antagonisti naturali?". Antenore Cervi, presidente Cia-Agricoltori Italiani di Reggio, lancia la provocazione - perché di provocazione si tratta - per accendere i riflettori sul fenomeno di proliferazione di quello che può essere definito "un vero e proprio flagello per l'agricoltura e l'intero ecosistema del territorio".

"La loro presenza infestante è una costante minaccia per l'uomo e l'economia - denuncia Cervi -: le nutrie devastano colture, scavano gallerie negli argini mettendo a rischio la tenuta idrogeologica del territorio, causano incidenti stradali. Il fenomeno è dilagante e le cronache dei giornali lo mettono bene in evidenza. Le recenti ordinanze delle amministrazioni comunali reggiane lo testimoniano dichiarando ufficialmente 'L'emergenza nutrie'. È finito il tempo delle parole: occorre intervenire con azioni concrete e risolutive".

Entra nel dettaglio: "In questo momento le nutrie si possono catturare con le gabbie - ma gli animalisti ne hanno già danneggiate numerose sull'intero territorio regionale - o con l'abbattimento tramite sparo. Le recenti ordinanze dei sindaci reggiani vanno in questa direzione consentendo l'abbattimento diretto con arma da fuoco tutti i giorni da un'ora prima dell'alba ad un'ora dopo il tramonto, naturalmente con le armi e le munizioni consentite per l'attività venatoria. Ma la nostra esperienza ci insegna che tutto questo, fatto in questo modo, potrebbe non essere sufficiente per eradicare questa specie invasiva. Lo Stato deve farsi carico della grave situazione. Non si può pensare di continuare ad andare avanti come se fosse tutto normale. I danni per i cittadini sono ingenti, e quelli causati agli agricoltori addirittura non sono più indennizzati. È inammissibile".

Pietro Codeluppi, membro della giunta Cia e presidente Atc 2: "Il piano triennale di controllo delle nutrie lascia perplessità. A oggi i cacciatori abilitati contengono 'solo' il numero di esemplari ma fa riflettere che tutti gli anni gli abbattimenti non calano, ammontano a circa oltre 7mila. Serve allora riordinare il coordinamento dei coadiutori, che lamentano problemi per l'attività che svolgono e il carico di costi che devono sopportare. A oggi l'Atc sostiene una spesa molto alta: una nutria costa di smaltimento 8 euro e 60 centesimi, compresi i 3 euro di contributo dati al cacciatore. Chiediamo con forza di poter integrare il contributo tramite però un sostegno di Comuni, enti e associazioni. Dobbiamo tutti fare il massimo per fermare questo flagello, per il bene dei cittadini e dell'agricoltura".

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(Argini devastati dalle nutrie)

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Il settore del vino in Italia: tendenze, dinamiche competitive e prospettive di sviluppo nell'Industry Book 2019 di UniCredit. L'Emilia Romagna si distingue per produttività. Cresce l'attenzione al biologico.

Un settore che prosegue nella propria dinamica di crescita e che conferma, con risultati apprezzabili, il processo di riposizionamento su uno scacchiere mondiale in continua e rapida evoluzione. Una regione, l'Emilia Romagna, che si distingue per quantità della produzione e capacità di generare valore.
Questa è, in estrema sintesi, la fotografia del mondo del vino italiano e di quello dell'Emilia Romagna resa dall'Industry Book 2019, lo studio che UniCredit conduce annualmente su tendenze, dinamiche competitive e prospettive di sviluppo e crescita del variegato comparto vitivinicolo nazionale.

Dichiara Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit: "L'edizione 2019 dell'Industry Book sul Vino conferma la filiera vitivinicola dell'Emilia Romagna come comparto di rilievo sia per l'economia del territorio che in ambito nazionale. UniCredit, con il suo network di banche leader nei propri 14 mercati strategici e una presenza consolidata in altri 18 Paesi in tutto il mondo, conferma il proprio impegno a sostegno del vino italiano nel mondo. Un'azione che, grazie a una forte focalizzazione con specialisti e servizi dedicati, ci ha permesso nel 2018 di erogare oltre 46milioni di euro a favore del settore in Emilia Romagna. In prossimità del principale evento fieristico del settore, il Vinitaly, con cui peraltro ha rinnovato quest'anno la propria storica partnership, UniCredit fornisce agli addetti ai lavori una fotografia, la più completa e realistica possibile, dei trend in atto nel settore e delle loro possibili evoluzioni. Con questa ricerca andiamo ad arricchire e completare un quadro di interventi a favore del comparto vitivinicolo senza pari, che spazia dal sostegno alla filiera, con interventi di Reverse Factoring, a finanziamenti realizzati per l'invecchiamento del prodotto, realizzati ad hoc sulle esigenze delle aziende vinicole".

FOCUS EMILIA ROMAGNA
L'Emilia Romagna, nella classifica delle regioni italiane, ha chiuso il 2017 in 3a posizione in merito ai livelli di produzione vinicola, con oltre 7 milioni di ettolitri, corrispondenti al 14,2% della produzione nazionale.
Sul fronte della qualità i vini dell'Emilia Romagna mantengono alta l'incidenza: il 65% della produzione del vino in regione è costituita da vini DOP (21%) o IGP (44%). Il tutto per un valore economico che nel 2017, per il segmento dei vini certificati prodotti dal territorio, sfiora i 400milioni di euro.
Il report ha poi evidenziato come, in linea con la crescente domanda di vini biologici, anche in Emilia Romagna sia proseguita l'espansione della coltivazione biologica della vite. In Regione la superficie di vigne a coltivazione biologica va oltre i 3.700 ettari, con una crescita che supera il 15% tra 2016 e 2017, ultimo dato disponibile.

FOCUS ITALIA
Il report, partendo da dati "macro" su fenomeni inerenti i consumi e la produzione di vino su scala mondiale, individua, dati alla mano, numerose tendenze ed evidenze a livello nazionale e regionale e traccia un quadro prospettico su dinamiche cruciali come l'andamento dei flussi di export.
Fatturati: In Italia il settore del vino conta circa 2 mila imprese industriali e fattura oltre 11 miliardi di euro, l'8% circa del fatturato nazionale del settore Food&Beverage. Le cooperative (cantine sociali e consorzi) valgono circa il 40% del fatturato settoriale e il 60% della produzione in volume. L'intero comparto denota una propensione all'export elevata, con un valore di 6,2 miliardi di euro generato sui mercati esteri. (il 54% del fatturato totale, in aumento rispetto al 51% del 2017). Su questo versante picchi di eccellenza si registrano nei segmenti dei vini DOP/IGP e degli spumanti, con una propensione all'export che si attesta, rispettivamente, al 58% e al 63%.
Volumi di produzione: Nel 2018 la produzione di vino in Italia è stata molto abbondante; con una produzione globale di 50,4 mln di hl sono stati superari del 10,5% i livelli dell'anno precedente. L'Italia si conferma così, per il quarto anno consecutivo, il primo produttore mondiale di vino, con un contributo di circa il 17% dalla produzione mondiale. In particolare è aumentata la produzione di vino DOP (+21,7% anno su anno, di cui +23,4% rossi e +20,5% bianchi) mentre l'IGP ha registrato un aumento più contenuto (+2,5% anno su anno).
Vini DOP e IGP: Con 523 prodotti certificati, l'Italia detiene il primato mondiale dei vinici certificati IG (DOP e IGP). 1 vino certificato su 3 in ambito europeo viene prodotto in Italia (Francia seconda con "soli"435 vini), tanto da far sì che ben il 68% del vino prodotto in Italia nel 2018 sia DOP o IGP, con un "peso specifico" maggiore rispetto all'anno precedente (+3%).
Consumi: Nell'arco degli ultimi 15 anni i consumi globali di vino sono aumentati del 6,6% annuo, attestandosi, a fine 2017 a 243 mln di hl (Fonte: OIV). Continua il processo di redistribuzione dei consumi mondiali: la crescita della domanda è sostenuta principalmente dalle economie emergenti sudamericane e asiatiche, con la Cina che ha più che raddoppiato i suoi consumi. Gli Stati Uniti risultano a fine 2017 il primo mercato mondiale, con oltre 32 milioni di hl che pesano per il 24% dei consumi totali. L'Italia è in terza posizione per consumi, con oltre 22 milioni di hl, in crescita dello 0,9% rispetto all'anno precedente e rappresentanti il 9,3% della domanda mondiale.
Scambi internazionali e export Italia: Nel 2018 le vendite mondiali di vino hanno superato i 30 miliardi di euro, in crescita dello 0,8% rispetto all'anno precedente e a dispetto della contrazione dei volumi globali (-6,7% a/a). Sul fronte delle importazioni si registra un grado di concentrazione relativamente moderato con i primi 10 paesi importatori in grado di intercettare solo 67% degli scambi globali. Gli Stati Uniti si confermano primo mercato mondiale ma buone dinamiche di crescita si registrano per mercati "maturi" come Belgio (+2,7%), Germania (+1,9%) e Paesi Bassi (+1,3%). Viceversa i paesi esportatori sono molto concentrati, tanto che i primi 3 paesi UE esportano il 60% dell'export mondiale.
In questo quadro l'Italia detiene una quota del 19,8% del totale export in valore, con 6,2 mld € di vendite sui mercati esteri. Dall'analisi emerge come nell'ultimo decennio le esportazioni italiane di vino abbiano puntato sempre più sulla qualità, come rivela la rapida crescita delle vendite in valore (+5,2% medio annuo nel periodo 2007/2018) rispetto ai volumi esportati, rimasti invece quasi invariati (+0,3% nello stesso periodo). Tale tendenza si è confermata anche nel 2018, con il valore dell'export in crescita del 3,3% sull'anno precedente nonostante il calo dei volumi (-7,8% a/a). Gli USA rimangono il primo mercato di sbocco, seguiti da Germania e Regno Unito. Questi 3 mercati insieme assorbono più della metà (53,6%) dell'export italiano globale. Tra i mercati di destinazione che crescono di più rispetto al 2017 si segnalano la Francia (+10,1%), la Svezia (+7,5%) e i Paesi Bassi (+5,6%).
Outlook e prospettive: Per il prossimo quinquennio l'OIV stima un fatturato mondiale del settore vino in crescita dell'1,5% annuo, tale da superare nel 2023 i 350 miliardi di dollari. Anche per l'Italia l'outlook si conferma moderatamente positivo, grazie soprattutto alla domanda estera mentre per i consumi interni le stime rimangono più caute.
A trainare i fatturati sarà la spesa globale per il consumo di vino: il progressivo ampliamento del reddito disponibile e della classe media nei paesi emergenti, unito al maggiore orientamento verso i vini di qualità in Europa, porterà ad un'accelerazione rispetto agli ultimi 5 anni , con un tasso medio di crescita per il periodo 2018-2023 del 3,8%.
Guardando ai singoli Paesi, secondo un'elaborazione UniCredit su dati NOMISMA WINE MONITOR i mercati più interessanti per l'export di vino italiano nel 2020 saranno:
- per i vini fermi: la Cina, dove sono previste volumi di vendite in aumento dell'11,9%, il Canada (+6,5%) e il Giappone (+4,2%)
- per gli spumanti: conferme per Canada, USA e Cina, dove si dovrebbe registrare una crescita rispettivamente del 18,4%, del 14,6% e del 12,2%
Da segnalare le stime al ribasso per la Germania, partner commerciale storico in cui si dovrebbe assistere a una contrazione dei consumi, sia nel comparto dei vini fermi (-0,1%), che negli spumanti (-0,8%).
Performance economico-finanziaria: L'analisi UniCredit su un campione di 685 imprese produttrici di vino che hanno depositato il bilancio negli ultimi 5 anni conferma le buone performance del settore nel periodo 2013-2017, con una crescita del fatturato ad un tasso medio annuo del 3,9%. La classificazione delle imprese per fatturato segnala un andamento migliore delle imprese con fatturato superiore a 5 mln € rispetto a quelle con fatturato inferiore a tale soglia, confermando che in questo settore la dimensione conta favorendo un migliore posizionamento sul mercato, soprattutto grazie a reti di vendita più articolate e alla capacità di andare all'estero.

I margini del settore nel quinquennio sono aumentati ad un tasso medio annuo del 5,8% riflettendo il progressivo posizionamento delle imprese su una tipologia qualitativa migliore. Anche qui si rileva la migliore performance delle imprese con fatturato superiore a 5 mln €, mentre le piccole riflettono una sensibilità maggiore all'andamento della domanda.

La società di Parma sbarca in America con un obiettivo di oltre 20 milioni di dollari di fatturato entro il 2020.

Parma, 05 aprile 2019 - Parmacotto acquisisce Cibo Italia e costituisce Parmacotto LLC, controllata per il 70% dall'azienda italiana e per il restante 30% dai soci fondatori di Cibo Italia Larry Saia e Alessandro Sità, quest'ultimo oggi Ceo di Parmacotto LLC.
Made in Italy e Alta Qualità al centro di una strategia di internazionale che punta totalmente sull'eccellenza del prodotto italiano.

Da oggi anche il mercato americano può contare sulla qualità del prodotto firmato Parmacotto, una qualità raggiunta attraverso l'efficientamento dei processi produttivi e la completa tracciabilità dell'intera filiera di produzione.

Continuo miglioramento dell'offerta di prodotto. Attenzione ai bisogni e alle esigenze di un consumatore più moderno e consapevole e all'evoluzione delle abitudini alimentari fanno di Parmacotto un player destinato ad imporsi anche nel mercato americano con un piano distributivo che intende raggiungere GDO e dettaglio.

«Abbiamo deciso di puntare sul mercato del Nord America poiché pensiamo ci siano ampi spazi di sviluppo per i nostri prodotti. L'investimento nell'acquisto del 70% di Cibo Italia permetterà di sviluppare importanti sinergie che sfrutteranno il posizionamento e la penetrazione distributiva della società americana e l'alta qualità dei prodotti Parmacotto».
Andrea Schivazappa - Amministratore Delegato Parmacotto

Parmacotto, tra le più note e storiche realtà italiane per quanto riguarda la produzione e commercializzazione di salumi e affettati pronti al consumo, è un'azienda riconosciuta in tutto il mondo per la grande attenzione che dedica alla qualità, alle proprietà nutrizionali dei suoi prodotti e per il suo costante impegno nella Ricerca&Sviluppo.

Con un consolidato Italia 2018 pari a 72 milioni di euro ed una proiezione per il 2020 a 100 milioni, oggi Parmacotto si presenta al mercato americano con l'obiettivo di proporre al consumatore US l'eccellenza firmata Made in Italy.

 

Dal 10 all'11 aprile Parmacotto a Cibus Connect 2019 con AZZURRO

Ospite della prima giornata la campionessa di sci Federica Brignone per raccontare insieme all'azienda il suo progetto dedicato alla sostenibilità ambientale.

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Parmacotto torna a Cibus Connect, il format innovativo per lo sviluppo internazionale del Made in Italy alimentare in programma il 10 e l'11 aprile 2019 alle Fiere di Parma. L'azienda simbolo dell'eccellenza alimentare italiana partecipa alla manifestazione con AZZURRO, il Prosciutto Cotto di alta qualità con meno 25% di sale rispetto alla media (fonte: INRAN). L'ultima novità presentata da Parmacotto nasce per soddisfare le richieste di benessere e di qualità da parte di un consumatore attento ad un'alimentazione equilibrata ma che non rinuncia al gusto.

Mercoledì 10 aprile alle ore 12.30 sarà ospite dello stand Parmacotto (PAD 05 STAND 023) la campionessa di sci Federica Brignone terza italiana a conquistare una medaglia olimpica nel gigante dopo Giuliana Minuzzo e Deborah Compagnoni. L'atleta FISI presenterà "Traiettorie Liquide", il suo progetto sociale di responsabilità ambientale che ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti dell'inquinamento marino sottolineando il valore dell'acqua come risorsa limitata e non infinita.

L'attenzione per la tematica ambientale è molto importante anche per Parmacotto che sta lavorando ad un progetto Eco Pack insieme ad un team R&D dedicato: packaging 100% riciclabile per ridurre il consumo di plastica non recuperabile e trasformare così le vaschette in confezioni totalmente eco-friendly.

Parmacotto S.p.a.
Con un fatturato consolidato di 72 milioni nel 2018, Parmacotto opera sul mercato italiano producendo e commercializzando salumi di alta qualità nel canale GDO e dettaglio tradizionale. Ha due stabilimenti produttivi a Marano (PR) e San Vitale Baganza (PR) e conta circa 150 dipendenti. Oltre al Prosciutto Cotto che rappresenta il core business dell'attività dell'azienda, Parmacotto è in grado di offrire una ricca gamma di prodotti: dai salumi tradizionali, agli affettati pronti al consumo.
www.parmacotto.com 

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“Da 100 anni mettiamo in campo la passione”, incontro domenica prossima al Consorzio Agrario di Parma. Agricoltura 4.0, tecnologie avanzate, ricerca scientifica applicata al comparto. Numerosi i relatori tra cui anche il professor Andrea Formigoni Ordinario Scienze Mediche Veterinarie Alma Mater Università di Bologna. 

Parma -

Nell’ambito dell’evento “Porte Aperte 2019”, organizzato per questo week end (6-7 Aprile) presso la sede del Consorzio Agrario di Parma in Strada Mercati 17 si terrà domenica mattina a partire dalle ore 10 un convegno aperto al pubblico interessato, dal titolo “Da 100 anni mettiamo in campo la passione.

La mattinata vedrà diversi interventi sui temi dell’innovazione in agricoltura sia sotto il profilo più legato alle nuove frontiere della ricerca tecnico-scientifica nel primo settore, sia sotto quello dell’applicazione tecnologica dei mezzi più moderni e avanzati che consentono di ottimizzare l’utilizzo dei big data colturali: oggi essenziali per resa e sostenibilità ambientale.

Dopo l’introduzione del direttore Giorgio Collina interverrà Paolo Pagliarini responsabile meccanizzazione del Cap che ripercorrerà le tappe che hanno consolidato, a partire dal 16 agosto del 1919, il fortunato matrimonio con la multinazionale leader New Holland ancora saldissimo e volto al futuro.

Successivamente sarà la volta dell’agronomo ricercatore di IBFS Servizi Bonifiche Ferraresi Holding Riccardo Mastroserio su “IBFS: metodi, tecniche e agricoltura di precisione al servizio di filiere agricole e foraggere, poi Francesco Belletti ricercatore MUA Cap “Tecniche per la migliore valorizzazione dei foraggi di qualità”, infine un esperto a 360° del settore ovvero il professor Andrea Formigoni Ordinario Scienze Mediche Veterinarie Alma Mater Università di Bologna sul tema “Dal presente al futuro nella zootecnia del latte.

Il convegno, moderato dal giornalista Andrea Gavazzoli, si concluderà con l’intervento del presidente del Consorzio Agrario di Parma Giorgio Grenzi che  approfondirà i temi presentati soffermandosi sul ruolo del Cap a servizio del nostro territorio e più in genere del comparto agroalimentare. Al termine si svolgerà un momento conviviale. 

Il Consorzio Parmigiano Reggiano chiude un anno da record per produzione e investimenti in comunicazione. Ricavi a 33.938.186 euro contro i 27.524.402 del 2017 (+ 23,3%).

Parma, 3 aprile 2019 – Si è tenuta oggi a Parma l'Assemblea generale dei consorziati del Parmigiano Reggiano durante la quale il Consorzio ha approvato all'unanimità il bilancio consuntivo 2018. Un anno da record sotto tanti punti idi vista, che ha visto crescere di pari passo produzione, ricavi e investimenti in comunicazione e marketing.

L'Assemblea si è svolta nell'Auditorium Paganini e ha visto una grande partecipazione di tutte le province del comprensorio: 163 produttori che rappresentano il 49% del totale dei caseifici del Parmigiano Reggiano.

Il bilancio 2018 evidenzia un incremento della produzione pari a 49.131 forme: 1,35% in più rispetto al 2017. Un record assoluto per il Parmigiano Reggiano che chiude l'anno con 3.699.695 forme prodotte contro le 3.650.562 dell'anno precedente. Sono conseguentemente aumentati i ricavi – 33.938.186 euro contro i 27.342.402 del 2017 - che derivano principalmente dai contributi che i caseifici devono versare al Consorzio per produrre la Dop.

"Il 2018 è stato un anno di consolidamento – ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – nel quale abbiamo gestito positivamente una rilevante crescita della produzione. Un banco di prova importante perché il prezzo medio alla produzione ha tenuto e si è attestato intorno ai 10 euro al chilogrammo (Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore, prezzo medio alla produzione nell'anno 2018). L'intero comparto ha reagito positivamente all'incremento dell'offerta grazie agli investimenti in marketing e comunicazione che hanno contribuito a creare nuovi spazi di mercato in Italia e all'estero".

"Nel 2018 – continua Bertinelli – è entrato in vigore il nuovo Disciplinare di produzione portando cambiamenti importanti, primo tra tutti l'indicazione dell'età del prodotto in etichetta. I controlli h24 sulle linee di grattugia sono entrati a regime e il Piano di Regolazione dell'offerta ha centrato l'obiettivo per il quale era stato disegnato, creando le giuste condizioni di mercato".

Il 2018 sarà ricordato anche per il rilancio degli investimenti in marketing e comunicazione che hanno raggiunto la cifra record di € 20,9 milioni di euro contro i 15,2 del 2017. Investimenti che rappresentano una delle leve fondamentali per sostenere l'incremento della produzione tramite lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero.

È aumentato anche l'export che ha superato quota 40%.

Il Consorzio diffonderà i dati economici del comparto in una conferenza stampa che si terra lunedì 15 aprile alle ore 11.00 nella Sala Blu di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Valori di Milano.

Degustazioni e pairing si svolgeranno sia a Sol&Agrifood, sia negli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly.

Reggio Emilia, 2 aprile 2018 – Il Consorzio Parmigiano Reggiano partecipa a Sol&Agrifood (stand B20), il Salone internazionale dell'Agroalimentare di Qualità in programma a Verona Fiere dal 7 al 10 aprile, in concomitanza con Vinitaly 2019.

Il Consorzio presenterà in Fiera diverse stagionature e tipologie di Parmigiano Reggiano che saranno proposte in abbinamento ai grandi vini italiani. Le degustazioni si svolgeranno sia nello stand del Consorzio a Sol&Agrifood, sia all'interno degli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly.
L'obiettivo è sottolineare la versatilità del Parmigiano Reggiano, un formaggio che per la sua complessità di aromi e struttura è il partner ideale sia per un calice da aperitivo sia per abbinamenti più arditi.

Se un Parmigiano Reggiano "giovane", stagionato 12-18 mesi, è perfetto come aperitivo in abbinamento a vini bianchi e frizzanti, un 48 mesi si presenta con un carattere complesso e un sapore deciso con note di spezie, frutta secca e brodo di carne: da gustare con vini strutturati e da meditazione, e perché no, addirittura con un Marsala Doc o una Grappa del Trentino.

Insieme al Consorzio, ogni giorno si alterneranno in Fiera caseifici provenienti dalle diverse province di produzione che offriranno al pubblico la possibilità di scoprire tutta la biodiversità unica ed inimitabile del Parmigiano Reggiano: 4 Madonne Caseificio dell'Emilia (Lesignana, MO), Caseificio Sociale Palazzo (Roccabianca, PR), Azienda Agricola Boselli Nullo e Marcello (San Ruffino, PR), Caseificio Sociale Allegro (Castelnuovo di Sotto, RE), Società Agricola F.lli Brugnoli (Bardi, PR), Società Agricola Montecoppe (Collecchio, PR), Società Agricola Butteri (Salsomaggiore Terme, PR), Latteria Sociale San Giorgio (Casina, RE).
Particolarmente importanti nei giorni della manifestazione saranno le collaborazioni instaurate con eccellenze del panorama vinicolo e brassicolo tra cui: Consorzio Franciacorta, Cantine Intorcia, Consorzio dei vini Mantovani, Consorzio di tutela Lambruschi, Aglianico del Taburno, Vini del Sannio, Trentodoc, Istituto Tutela Grappe del Trentino, Birra del Borgo, Vermouth Cocchi, Regione Emilia Romagna, Duca di Salaparuta-Corvo, Birrificio Balladin.

Il Parmigiano Reggiano incontrerà infine Le Donne del Vino martedì 9 aprile alle ore 14.30 per una degustazione in abbinamento a etichette di produttrici emiliano romagnole (padiglione Emilia Romagna, stand Enoteca Regionale).

Nel sito www.parmigianoreggiano.it  è pubblicato il calendario completo delle degustazioni.

Latte spot nazionale ed estero in decrescita continua, mentre stabili sono le quote del burro e anche della la crema. Fisse le cifre per il Grana Padano, mentre il Parmigiano Reggiano cala in alcune sue stagionature.

di Virgilio e Jacopo Parma 02 aprile 2019 -

LATTE SPOT – Continua il calo dei prezzi per le diverse tipologie di latte; il più netto è ancora quello relativo allo scremato pastorizzato spot estero, dopo la settimana scorsa, con un -3,3% di acquisto tra 14,49 e 15,53 €/100 al litro. Il latte crudo spot nazionale continua la sua discesa di -1,2%, tra 41,24 e 42,27 €/100 al litro; il latte intero pastorizzato spot estero cala anch'esso a -1,5% tra 34,02 e 35,05 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – Si mantengono stabili i prezzi dei listini del burro a Milano, mentre subiscono una battuta di arresto i punti percentuali della crema a uso alimentare. A Verona torna fisso il prezzo della panna, così come i rispettivi listini dello zangolato parmigiano e reggiano.

Borsa di Milano 01 aprile 2019:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,25 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,05 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,96 €/Kg. (=)
MARGARINA marzo 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 01 aprile 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,95 – 2,05€/Kg.

Borsa di Parma 29 marzo 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 02 aprile 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 01 aprile 2019 – Medesimi prezzi per il Grana Padano in tutte le classificazioni di stagionatura.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.0 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 29 marzo 2019 – Confermati gli prezzi del Parmigiano Reggiano ad eccezione del 18 mesi e del 24 mesi, in lievissimo calo.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (- 0,4%)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (- 0,4%)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

@MulinoAlimentar #Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan
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Editoriale: - Approvata la norma europea sul Copyright, o quasi! - Lattiero caseari. Quote del burro stabili, crema in salita. Prezzi dei formaggi fissi da un mese - Cereali e dintorni. Variazioni insignificanti. - La Spergola a Vinitaly - Ora legale, lancette avanti di un'ora. Dal 2021 gli Stati UE potranno scegliere il loro fuso orario preferito. - Penny Germania ritira il Grana Padano e non il Parmigiano Reggiano - Il Parmigiano Reggiano a CIBUS CONNECT (10-11 aprile 2019)-

SOMMARIO Anno 18 - n° 13 31 marzo 2019
1.1 editoriale
Approvata la norma europea sul Copyright, o quasi!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Quote del burro stabili, crema in salita. Prezzi dei formaggi fissi da un mese.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Variazioni insignificanti.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 VINITALY e SPERGOLA La Spergola a Vinitaly
5.2 ora legale Ora legale, lancette avanti di un'ora. Dal 2021 gli Stati UE potranno scegliere il loro fuso orario preferito.
6.1 sicurezza alimentare Penny Germania ritira il Grana Padano e non il Parmigiano Reggiano
6.2 parmigiano Reggiano Il Parmigiano Reggiano a CIBUS CONNECT (10-11 aprile 2019)
8.1 ambiente e plastiche Il progetto sperimentale "Il Po d'AMare"
9.1 export agrumi Le Arance rosse a Pechino
10.1 ambiente Bonifica Parmense, ripristinata e messa in sicurezza la strada di Sgui a Varsi
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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