Danni maltempo in agricoltura. Via libera alle domande per ottenere l'anticipo del 50% sugli aiuti Pac 2019. L'assessore Caselli: "Ma il decreto ministeriale penalizza le imprese, oltre a rappresentare un pesante fardello burocratico. Abbiamo aderito unicamente per senso di responsabilità verso gli agricoltori"

Gli interessi maturati sull'importo erogato rientrano nel tetto degli aiuti de minimis di 20 mila euro in un triennio fissato da Bruxelles. Niente anticipo sotto la soglia di 750 euro. Le domande possono essere presentate on line sul sito dell'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura fino al 20 giugno.

Bologna - L'agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (Agrea) dell'Emilia-Romagna ha aperto da ieri, e fino al prossimo 20 giugno, il termine per la presentazione da parte dei singoli agricoltori e dei Centri di assistenza agricola (Caa) della domanda per chiedere il  dell' anticipo del 50% sugli aiuti Pac 2019 (Domanda unica), anziché aspettare la scadenza ordinaria, fissata dalla normativa europea tra il 16 ottobre e il 30 novembre di ciascuno anno.

Si tratta di una procedura di carattere straordinario prevista da un recente decreto del ministero delle Politiche agricole e del Turismo, alla quale la Regione Emilia-Romagna ha aderito, per andare in aiuto alle aziende danneggiate dalle ripetute ondate di maltempo che nello scorso mese di maggio hanno pesantemente colpito coltivazioni e strutture agricole.
Il decreto fissa, comunque, alcune limiti e condizioni che potrebbero ridurne di molto l'operatività e, soprattutto, che penalizzano le aziende sotto l'aspetto economico.
L'anticipo minimo richiesto, infatti, non può scendere sotto la soglia dei 750 euro; inoltre non potrà essere erogato ai produttori con debiti registrati e a quelli che hanno in corso il trasferimento di diritti Pac.

Il vincolo più stringente, che rischia di avere un impatto pesante sulle tasche degli agricoltori, però, è un altro: gli interessi che maturano sull'anticipo erogato prima della scadenza ordinaria del prossimo autunno saranno infatti considerati a tutti gli effetti aiuti di Stato. Pertanto rientrano nel tetto triennale degli aiuti cosiddetti de minimis di 20 mila euro fissato da Bruxelles per ciascuna azienda, tetto che sale a 200 mila euro se si considerano anche quelli extra agricoli, riducendo così la disponibilità per altre misure di sostegno, come ad esempio gli aiuti alla bietola e al grano duro.
"Abbiamo aderito a questa procedura - sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli – unicamente per senso di responsabilità verso gli agricoltori, così pesantemente danneggiati dal maltempo delle scorse settimane. Infatti siamo perfettamente consapevoli che si tratta di una soluzione di scarso impatto e che oltretutto costringerà tutti - Agrea, agricoltori e Caa – a sobbarcarsi un pesantissimo fardello burocratico. Come Regione avevamo proposto in alternativa al ministero una soluzione più semplice e lineare, cioè la decurtazione dall'anticipo del calcolo degli interessi. Operazione che avrebbe consentito di escludere l'attivazione del regime de minimis. Ma hanno preferito la strada più complicata e burocratica".
Sul sito di Agrea  ( http://agrea.regione.emilia-romagna.it/ ) è disponibile il modulo on line per la presentazione della domanda. /G.Ma

 Protocollo d'intesa tra OI Pomodoro da industria del Nord Italia e Crea per lo studio del settore e la condivisione di progetti per l'innovazione e la competitività.

L'Organizzazione interprofessionale del pomodoro da industria del Nord Italia ed il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria) hanno sottoscritto, a Roma, un protocollo d'intesa con il quale formalizzano l'impegno a sviluppare un intenso rapporto di collaborazione per l'analisi e lo studio del settore del pomodoro da industria e per il sostegno all'innovazione nella filiera.

"L'intesa sottoscritta – commenta il presidente dell'OI Tiberio Rabboni - apre la strada allo sviluppo di una fattiva collaborazione tra l'interprofessione del pomodoro da Industria del Nord Italia e la più importante struttura pubblica italiana di ricerca in campo agricolo ed alimentare. Si tratta di una collaborazione strategica che abbiamo ricercato e che ci consentirà, da un lato, di diventare interlocutori diretti dei programmi di ricerca di interesse per la filiera del pomodoro e, dall'altro, di promuovere o collaborare a specifici progetti di ricerca in partnership con Crea su diversi temi, ad esempio il miglioramento delle rese produttive e del grado brix in campo e di innovazione delle trasformazioni industriali. L'innovazione competitiva e la valorizzazione commerciale della qualità sono oggi le leve su cui agire per incrementare la redditività media della filiera del pomodoro da Industria.".

Il protocollo, redatto dal dottor Francesco Mantino di Crea e dall'OI, è il frutto di una collaborazione iniziata già dieci anni fa e poi divenuta sempre più intensa sino alla firma dell'intesa da parte della vicepresidente del Crea Alessandra Gentile e del presidente dell'OI Rabboni. Presenti all'atto della sottoscrizione anche Teodoro Cardi, direttore del Centro di ricerca ortofloricoltura e florovivaismo del Crea, e Roberto Henke, direttore del Centro politiche e bioeconomia e, in rappresentanza dell'OI, il consulente scientifico Gabriele Canali ed il segretario Maria Chiara Cavallo.

I dettagli dell'accordo


Entrando nel dettaglio il protocollo è volto a:
- rilevare informazioni di carattere socio-economico nelle imprese della filiera;
- realizzare indagini conoscitive sul comparto, su aspetti economici, tecnico-scientifici, ambientali e sociali;
- condividere banche dati e supporti informativi tra le parti;
- organizzare eventi informativi e formativi;
- collaborare negli ambiti di comune interesse;
- condividere e realizzare studi, ricerche e sperimentazioni sulla fase di produzione e trasformazione del pomodoro da industria, nonché sulle forme organizzative in merito alla governance della filiera;
- sviluppare ed implementare protocolli di coltivazioni per il miglioramento quanti-qualitativo delle produzioni e della loro sostenibilità ambientale ed economica;
- valutare le performance agronomiche e di idoneità alla trasformazione industriale di nuovi genotipi.

Tutto questo avverrà, in primis, intrattenendo stretti rapporti con il Centro di politiche e bioeconomia del Crea – che sviluppa analisi conoscitive ed interpretative delle dinamiche economiche di breve, medio e lungo periodo del settore agroalimentare – e con il Centro di ricerca orticoltura e florovivaismo che svolge ricerche con approcci integrati e multidisciplinari per il miglioramento genetico, la valorizzazione della biodiversità, l'innovazione agronomica e la difesa ecocompatibile delle specie coltivate.

In allegato foto della sottoscrizione del protocollo d'intesa: da sinistra Francesco Mantino; Teodoro Cardi, Roberto Henke e Tiberio Rabboni.

IL CREA:
Il Crea è il principale ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari vigilato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo (Mipaaft). Le competenze scientifiche spaziano dal settore agricolo, zootecnico, ittico, forestale, agroindustriale, nutrizionale, fino all'ambito socioeconomico. Ha piena autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria.

OI DEL POMODORO DA INDUSTRIA DEL NORD ITALIA:
L'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia è un'organizzazione interprofessionale interregionale che raggruppa i soggetti economici della filiera del pomodoro prodotto e trasformato nel Nord Italia: nello specifico nelle regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella provincia autonoma di Bolzano.
In quest'area, nel 2018, sono stati coltivati 35mila ettari di pomodoro con il coinvolgimento di circa 2mila produttori agricoli (raggruppati in 14 Op, organizzazioni di produttori) e 28 stabilimenti di trasformazione (facenti capo a 21 diverse imprese) per la lavorazione di circa 2,4 milioni di tonnellate di pomodoro grazie alle quali è stato possibile produrre concentrati, polpe e passate.

Inizio mese ad alta temperatura per i listini del latte, con quote percentuali altissime. Il burro chiude il mese di maggio con un forte calo dei listini. Qualche variazione di prezzo in alcune stagionature del Grana Padano.

di Virgilio e Jacopo Parma 11 giugno 2019 -

LATTE SPOT – Aumenta ancora il prezzo del latte crudo spot nazionale, tra 42,27 e 43,30 €/100 al litro, a +3,8%. Anche per i pastorizzati c'è un rincaro dei listini. Il latte intero pastorizzato spot estero sale a +4,3% tra 37,12 e 38,15 €/100 al litro, mentre il latte scremato pastorizzato spot estero registra un vertiginoso con +22,6% sul prezzo, tra 19,15 e 20,18 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – Dopo la flessione della settimana scorsa, alla borsa di Milano continua il trend in discesa sia per le diverse tipologie del burro sia per il costo della crema; ancora stabile il prezzo della crema. Ancora in calo lo zangolato reggiano.

Borsa di Milano 10 giugno 2019:
BURRO CEE: 3,70 €/Kg (-1,3%)
BURRO CENTRIFUGA: 3,95 €/Kg. (-1,3%)
BURRO PASTORIZZATO: 2,10 €/Kg. (-2,3%)
BURRO ZANGOLATO: 1,90 €/Kg. (-2,6%)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,74 €/Kg. (-2,2%)
MARGARINA maggio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 11 giugno 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,82 – 1,92 €/Kg.

Borsa di Parma 7 giugno 2019 (-0,3%)
BURRO ZANGOLATO: 1,60 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 11 giugno 2019 (-3,2%)
BURRO ZANGOLATO: 1,50 - 1,50 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 10 giugno 2019 – Leggero rialzo per il 16 e i 20 mesi e oltre di stagionatura.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.00 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,50 - 8,70 €/Kg. (+0,6%)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,85 - 9,15 €/Kg. (+0,6%)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 7 giugno 2019 – Il Parmigiano Reggiano in tutte le sue classificazione rimane a prezzi fissi.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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La missione istituzionale della Regione ha portato imprenditori, associazioni degli agricoltori, cooperative e Università nelle province di Québec e British Columbia per promuovere le produzioni emiliano-romagnole, sviluppare opportunità commerciali, avviare collaborazioni nel campo della ricerca e delle università. A Vancouver gli incontri con tre ministri della British Columbia, provincia tra le più avanzate del mondo sui temi dell'innovazione, dell'industria creativa e della green economy che hanno gettato le basi per la firma di un accordo di cooperazione tra i due governi.

Bologna –
 
Agroalimentare, ricerca e innovazione, lotta ai cambiamenti climaticisi rafforza la collaborazione tra Emilia-Romagna e Canada. Dopo la missione istituzionale del novembre scorso, in occasione della 3^ edizione della “Settimana della cucina italiana nel mondo”, la delegazione guidata dall’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli nei giorni scorsi ha portato nelle principali città canadesi imprenditori emiliano-romagnoli, consorzi di tutela, rappresentanti delle associazioni degli agricoltori, del mondo cooperativo e delle Università di Bologna e Parma. 

“Una missione completa- afferma Caselli- che ha portato in Canada imprese, università, rappresentanti del mondo agricolo e della cooperazione. Un’occasione per consolidare i rapporti avviati nella prima missione dello scorso novembre e per concretizzare collaborazioni sui temi del contrasto al cambiamento climatico, dell’innovazione e della ricerca nei campi dell’agroalimentare e dell’ambiente. Siamo molto soddisfatti per la grande attenzione e l’accoglienza che ci ha riservato il governo della British Columbia, con gli incontri che abbiamo avuto con tre ministri, in particolare dello Sviluppo economico, dell’Agricoltura e dell’Ambiente. Un successo anche i nuovi rapporti commerciali che molte nostre aziende hanno avviato con gli importatori e la distribuzione canadese, Quebec e in British Columbia, a conferma del valore e della qualità delle produzioni dell’Emilia-Romagna, molto apprezzate in un mercato come quello canadese, dinamico e in continua crescita per quanto riguarda i nostri prodotti”. 

Un calendario fitto di appuntamenti istituzionali e commerciali che ha visto come momento promozionale clou, in occasione della Festa della Repubblica, presso il centro di cultura italiana di Vancouver, l’Emilia-Romagna protagonista con tutti i suoi prodotti e il vino, l’orchestra Casadei e oltre mille italo-canadesi partecipanti. “Un evento molto partecipato e un’ottima opportunità per promuovere gli abbinamenti vino e prodotti della regione – conclude Caselli- organizzato dal console Massimiliano Iacchini e dalla Camera di Commercio italiana a Vancouver”.

 

I principali appuntamenti

Negli incontri con tre ministri del governo della British Columbia – Bruce Ralston (Lavoro, commercio e tecnologia), Lana Popham (Agricoltura) e George Heyman (Ambiente e cambiamento climatico) -si sono gettate le basi per una collaborazione a tutto campo sull’innovazione e la ricerca, inclusi i temi della formazione, dello scambio tra università (ricercatori e studenti) e per il potenziamento di progetti con partnership pubblico private che attraverso anche ART-ER, la nuova agenzia regionale per l’innovazione, verranno sviluppate grazie ad un memorandum of understanding per sancire i rapporti tra i due territori.
A Vancouver, si è tenuto il primo forum bilaterale tra Emilia-Romagna e British Columbia dal titolo “Designing the path for future collaboration” per un approccio strategico e comune alla ricerca e all’innovazione in agricoltura a cui oltre alle Università di Bologna e Parma, sono intervenuti CIA agricoltura, Alleanza delle Cooperative, Confagricoltura e il ClustER agrifood. 

Dal punto di vista accademico sono stati rafforzati i rapporti con la prestigiosa Università della Bristish Columbia, il Politecnico KPU e con il college VCC. Inoltre, la delegazione  ha avuto l’opportunità di visitare il Centro nazionale canadese di ricerca agroalimentare ad Agassiz che, su temi della produzione primaria e la difesa fitosanitaria, vanta già importanti relazioni con ricercatori dell’Emilia-Romagna e, in particolare, con l’Università di Modena e Reggio Emilia sul contrasto alla cimice asiatica. 

In Quebec gli appuntamenti istituzionali hanno permesso di esaminare, nell’incontro con Pierre Gattuso, membro dell’International Cheese Council, l’applicazione del Ceta relativamente ai formaggi dell’Emilia-Romagna con particolare focus sul Parmigiano Reggiano: un’occasione, questa, per segnalare e far sottoporre alle autorità federali le aspettative di aumento delle quote d’importazione del prodotto e la vigilanza sull’uso di denominazioni ingannevoli quali “Parmesan”. 

Altri appuntamenti si sono svolti presso la Canadian Food and Inspection Agency CFIA/ACIA, con  funzioni di controllo degli alimenti e di applicazione delle norme igienico sanitarie e fitosanitarie alle derrate in entrata sul territorio canadese e presso il Mapaq (Ministero dell’Agricoltura, pesca e dell’Alimentazione del Québec) struttura dedicata alla qualità dei prodotti e alla loro tutela e valorizzazione, per sviluppare un confronto su temi di comune interesse e di utile collaborazione e sinergia. 

Nel corso della missione, le iniziative a carattere commerciale sono state dedicate alla promozione e alla valorizzazione delle nostre produzioni agroalimentari, come il “Souper Gourmand Authentic Italian Table” con la partecipazione di oltre 250 tra operatori e rappresentanti istituzionali della comunità del Québec.
Sul tema del vino da segnalare infine l’incontro, a cura di Enoteca Emilia-Romagna, con i rappresentanti della Saq - Société des alcools du Québec, il monopolio canadese del vino.

Fonte: Regione ER

Editoriale: - I nostri splendidi alleati (8) non si smentiscono ma - Burro e crema giù, latte spot in salita, panna stabile.- Cereali e dintorni. In attesa dell'USDA mercati ancora nervosi - Andalini, ambito riconoscimento ricevuto per lo stabilimento La Sovrana di Puglia - Caro petrolio, o No? -
SOMMARIO Anno 18 - n° 23 09 giugno 2019
1.1 editoriale
I nostri splendidi alleati (8) non si smentiscono mai.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Burro e crema giù, latte spot in salita, panna stabile.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze -
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dal Meteo lo stimolo alla speculazione.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni. In attesa dell'USDA mercati ancora nervosi
7.1 ambiente Piacenza, Messa in sicurezza di un tratto della condotta Agazzano- Battibò
7.2 ambiente Il segretario del distretto del Po Berselli in rappresentanza italiana sottoscrive l'intesa
8.1 maltempo e frane Le frane in provincia di Reggio Emilia
8.2 Industria Felix Andalini, ambito riconoscimento ricevuto per lo stabilimento La Sovrana di Puglia
9.1 caro carburanti Caro petrolio, o No?
9.2 anguria IGP "L'Anguria Reggiana Igp ha sconfitto gli effetti dei cambiamenti climatici"
10.1 cereali e prove in campo Cereali, prove in campo al CAP Parma.
11.1 Viabilita' Riapertura del Ponte di Casalmaggiore con le 500 del Club Italia e Gazzetta dell'Emilia
11.2 Viabilita' Riaperto il Ponte sul Po di Colorno – Casalmaggiore
12.2 ambiente Giornata mondiale dell'ambiente 2019 (#beatairpollution)
13.1promozioni "vino" e partners
14.1 promozioni "birra" e partners

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Sabato, 08 Giugno 2019 09:58

Approvato il bilancio CAE

Bilancio CAE: l'approvazione arriva unanime da tutta l'assemblea dei soci, investimenti e innovazione confermati

Il valore della produzione aggregato di oltre 563 milioni di euro, un fatturato di oltre 244 milioni e un ebitda di circa 6,6 mil/€. Il bilancio 2018 e il piano d'investimenti passano l'esame dell'assemblea dei soci contribuendo a dare ulteriore solidità all'azione consortile sul mercato a sostegno delle filiere agricole

San Giorgio di Piano (BO) – 8 Giugno 2019 - All'indomani dei cinque incontri territoriali che si sono svolti a partire dal 31 di Maggio scorso nelle province che compongono il variegato comprensorio del Consorzio Agrario dell'Emilia (Ferrara, Imola, Castelfranco Emilia, Castelnuovo di Sotto e San Giovanni in Persiceto) il piano investimenti, risultati economico-finanziari e bilancio annuale son stati presentati e sottoposti al vaglio dell'Assemblea Generale dei Soci ieri nei locali dell'head quarter del CAE a San Giorgio di Piano.

Il voto è stato preceduto dalle relazioni introduttive che hanno posto l'accento sia sullo scenario globale dei mercati di riferimento sia sulle azioni di management prese dalla governance del Consorzio Agrario nei dodici mesi appena trascorsi.

A sostenere l'attività degli amministratori il valore della produzione aggregato di oltre 563 milioni di euro, un fatturato di oltre 244 milioni e un ebitda di circa 6,6 mil/€.

E se la legge dei numeri conferma da un lato il valore complessivo del sistema consortile, dall'altro è fondamentale rimarcare il ruolo che il CAE esercita in modo capillare sul territorio e svolge rispondendo alle singole esigenze dal 1901: un punto di riferimento per le imprese agricole e per le molteplici filiere a cui offrire assistenza specializzata e personalizzata grazie al know how dello staff maturato negli anni e anche grazie alla presenza di ben 58 Agenzie. Agenzie che rappresentano un punto di equilibrio e connessione tra produttori, trasformatori, venditori e consumatori. Oltre a questo è essenziale evidenziare al contempo la componente rappresentata dalle collaborazioni fattive e dalle partnerships con altre fiorenti realtà imprenditoriali all'avanguardia che consentono di poter contare su innovazione tecnologica di ultima generazione e ricerca scientifica avanzata. Tra queste si segnalano SIS Società Italiana Sementi, Emilcap Mangimi, Eurocap Petroli e Quality Seeds. Un altro considerevole contributo nel disegnare il quadro generale di servizio alle imprese agricole del Consorzio Agrario è senz'altro offerto dai Contratti di Filiera e da quelli di Conferimento a tutela di produttori e prodotti e dalle collaborazioni fattive in termini di innovazione e ricerca applicata al comparto con Bonifiche Ferraresi e IBF, agricoltura di precisione.

Il direttore generale CAE Ivan Cremonini ha posto l'accento sul consolidamento della presenza sul territorio confermandosi leader di mercato in diversi settori in cui opera. " Si evidenzia in particolare un aumento dei prodotti ritirati dai soci/clienti (cereali e proteoleaginose) per complessivi 2.850.000 quintali a cui vanno aggiunti oltre 438.000 quintali di prodotti per produzione di seme e prodotti destinati a filiere alimentari. Anche nel 2018 più che positivo l'andamento del settore Meccanizzazione a conferma della consolidata patnership con il marchio John Deere con un fatturato complessivo di oltre 35.600.000 €".

Soddisfatto anche il presidente del Consorzio Agrario dell'Emilia Antonio Ferro che dopo aver ringraziato i Soci e illustrato le attività ha ribadito " come sia sicuramente importante fornire ai soci tutti i mezzi tecnici di cui abbisognano per le loro attività quotidiane , ma sempre più importante sono i servizi che la nostra cooperativa è in grado di fornire ai propri soci a partire da un assistenza tecnica altamente qualificata, fino ad arrivare all'utilizzo delle nuove tecnologie in campo agricolo quale l'agricoltura di precisione o l'utilizzo dei droni, o gli investimenti tecnologici fatti dalla nostra collegata Emilacap, tutto ciò per essere sempre più un valido supporto per i nostri soci. In quest'ottica l'approvazione del bilancio è arrivata unanime è per me e stato elemento di grande soddisfazione".

L'Assemblea ha infine provveduto alla nomina del Collegio Sindacale per il triennio 2019-2021: confermato il dr. Claudio Solferini quale Presidente ed il dr. Graziano Poppi quale membro effettivo, unitamente al dr. Alessandro Sicuri.

 

 

 

Compie 52 anni il 4 Madonne Caseificio dell'Emilia, che ha sede a Lesignana di Modena ed è tra i maggiori produttori di Parmigiano Reggiano. La ricorrenza viene festeggiata domani – sabato 8 giugno – a partire dalle 19 con gnocco fritto, tigelle e altri prodotti tipici locali. Alle 20 i tre casari più giovani del caseificio si cimentano nel taglio di tre forme di Parmigiano Reggiano. Segue un concerto della banda musicale di Cantoira (Torino). 

Fondato nel 1967, aderente a Confcooperative Modena e presieduto dall’imprenditore agricolo Andrea Nascimbeni, il 4 Madonne Caseificio dell’Emilia associa una cinquantina di aziende agricole, ha quaranta dipendenti e produce 65 mila forme di Parmigiano Reggiano l’anno. La cooperativa conta cinque caseifici (con relativi magazzini per la stagionatura) dislocati nelle province di Modena e Reggio Emilia. Oltre che a Lesignana, il formaggio viene prodotto ad Arceto di Scandiano, Monchio di Palagano, Varana e Montardone di Serramazzoni, dove nasce il Parmigiano Reggiano biologico e delle Vacche Rosse che, grazie all’ubicazione degli stabilimenti, può essere denominato “Prodotto di Montagna”. 

Nel terremoto del 29 maggio 2012 ha perso 18 mila forme e subito danni per 7,5 milioni di euro. Nell'aprile 2014 ha inaugurato i nuovi stabilimenti di Lesignana, per i quali ha investito sei milioni di euro. Per consolidare la struttura e valorizzare il prodotto, nel 2016 il 4 Madonne ha emesso un prestito obbligazionario da sei milioni di euro, garantito da forme di Parmigiano Reggiano e in parte già restituito. A inizio aprile UniCredit ha sottoscritto un altro prestito obbligazionario da 4,080 milioni di euro, emesso dal 4 Madonne. L’operazione servirà in parte a rifinanziare l’attuale debito societario a breve e a medio-lungo termine, in parte a sostenere il programma di investimenti del caseificio per la costruzione di un nuovo magazzino di stagionatura. 

Il 4 Madonne è anche inserito nei circuiti del turismo enogastronomico. Nel 2018 il caseificio ha accolto quasi 20 mila turisti, in maggioranza stranieri, che hanno visitato le sale di lavorazione del latte e il magazzino per la stagionatura del Parmigiano Reggiano.

Firmato un protocollo tra l'associazione dei produttori e Confesercenti per la valorizzazione. E presto nascerà un Consorzio. Il plauso di Cia-Reggio

"L'anguria reggiana Igp è più forte dei cambiamenti climatici. E con il protocollo firmato nelle scorse ore con Confesercenti sarà sempre più presente nei negozi. Il futuro? Stiamo lavorando per trasformare l'associazione dei produttori in un Consorzio". Parole di Mauro Torelli (socio Cia), titolare dell'azienda agricola di Campagnola e tra i maggiori produttori del frutto d'eccellenza del nostro territorio.

"Nel 2018 nell'area di produzione sono stati prodotti oltre 100mila quintali di angurie, di cui ben 10mila 'marchiate' con il simbolo Igp: sono state coltivate dalle 14 aziende agricole che compongono l'Apar (Associazione produttori Anguria Reggiana) - inizia a spiegare Torelli -. Il maggio freddo e piovoso appena trascorso ci ha causato qualche problema ma noi agricoltori ci siamo ormai attrezzati per fronteggiare ogni tipo di evenienza. Ad, esempio creando ambienti specifici per anticipare e migliorare la qualità delle produzioni. E questo mutando la forma, lunghezza e orientamento delle serre. Ma anche utilizzando diversi impasti e colori delle coperture per migliorare le condizioni in cui crescono le angurie. In questo modo abbiamo combattuto e sconfitto le conseguenze dei cambiamenti climatici. Siamo fiduciosi: il caldo di questi giorni sta già facendo decollare le richieste".

L'Anguria Reggiana Igp viene coltivata rispettando l'ambiente. Come da disciplinare, viene raccolta al mattino, quando i frutti hanno beneficiato del fresco notturno e la temperatura è adatta alla conservazione. I frutti, prima di arrivare alle tavole dei consumatori, sono stoccati in ambiente ombreggiato e fresco, mai troppo freddo. La sostenibilità delle tecniche agronomiche guarda al futuro nel pieno rispetto della tradizione con una coltivazione in campo, in tunnel o in serra fredda con coperture rimovibili. Regola imprescindibile è l'impollinazione entomofila, ovvero con il naturale trasporto di polline da parte degli insetti. L'irrigazione avviene in base all'andamento climatico e al fabbisogno della pianta. Idem per la fertilizzazione, effettuata secondo la necessità della pianta e in relazione alla presenza di minerali nel terreno.

Martedì sera nella sede di Cescot a Reggio si è tenuto - alla presenza, tra gli altri di Alberto Ventura (Regione) e Gloria Minarelli (curatrice del disciplinare di produzione) - un importante incontro di Apar nel quale è stato presentato il recente protocollo d'intesa sperimentale di filiera tra i produttori dell'associazione e commercianti al dettaglio di Confesercenti, teso a valorizzare l'Anguria Reggiana Igp e la rete di imprese che la promuovono.

"Una filiera verticale che non può che trovare il nostro consenso e totale appoggio", commentano da Cia Reggio. Torelli definisce il protocollo "un fondamentale passo per la piena valorizzazione di un prodotto che ha forti radici nella nostra storia e nei terreni vocati della bassa reggiana dove, fattori climatici e ambientali particolarmente favorevoli, un'esperienza secolare e pratiche colturali sostenibili danno origine a un frutto dalle caratteristiche uniche e irripetibili. E già nel 1931 il Touring Club parlava delle località dove viene attualmente coltivata come 'area di produzione del cocomero e meloni zuccherini'. Ora vogliamo portare questa eccellenza nel futuro".

Un futuro che, come annunciato nel corso dell'incontro, passerà nei prossimi mesi dalla trasformazione dell'associazione in un Consorzio di produttori.

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Il burro chiude il mese di maggio con un forte calo dei listini, mentre le quote del latte tornano ad avere segno positivo. Nuova fissità per i prezzi del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano.

di Virgilio e Jacopo Parma 4 giugno 2019 -

LATTE SPOT – Dopo due settimane di stagnazione, in rialzo il costo del latte intero pastorizzato spot estero, a +2,9% tra 35,57 e 36,60 €/100 al litro. Ancora in crescita il prezzo del latte crudo spot nazionale, tra 40,72 e 41,76 €/100 al litro, con +1,3% rispetto all'ultima rilevazione. Forte impennata anche per il latte scremato pastorizzato spot estero, con addirittura un +10,7% sul prezzo, tra 15,53 e 16,56 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – Nuova flessione generale nella borsa di Milano, dove il burro rileva un deciso ribasso dei prezzi nelle diverse tipologie. Continua il calo dello zangolato reggiano, al quale si aggiunge anche un-3,0% dello zangolato parmigiano. Scende ancora la crema a uso alimentare, mentre si ferma il ribasso del prezzo della panna centrifuga.

Borsa di Milano 3 giugno 2019:
BURRO CEE: 3,75 €/Kg (-1,3%)
BURRO CENTRIFUGA: 4,00 €/Kg. (-1,2%)
BURRO PASTORIZZATO: 2,15 €/Kg. (-2,3%)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 €/Kg. (-2,5%)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,78 €/Kg. (-1,1%)
MARGARINA maggio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 3 giugno 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,82 – 1,92 €/Kg.

Borsa di Parma 31 maggio 2019 (-3,0%)
BURRO ZANGOLATO: 1,60 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 4 giugno 2019 (-3,1%)
BURRO ZANGOLATO: 1,55 - 1,55 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 3 giugno 2019 – Settimana nel quale i prezzi del Grana Padano tornano stabili in tutte le classificazioni.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.00 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,45 - 8,65 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,80 - 9,10 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 31 maggio 2019 – Con l'ultimo rilevamento le quote del Parmigiano Reggiano registrano un'assenza di variazione da più di due mesi.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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"Tanto orgoglio e soddisfazione per aver ricevuto il #PremioIndustriaFelix, che ha encomiato con l'Alta Onorificenza di Bilancio, il Pastificio La Sovrana S.r.l. (lo stabilimento pugliese acquisito da Andalini agli albori del 2000)" è il commento di "Andalini" per l'ambito riconoscimento che va a suggellare un ventennio di lavoro e investimenti dedicati allo stabilimento pugliese.

Cento (FE), 3 giugno 2019 - Alla prima edizione del "Premio Industria Felix", l'industria turistica pugliese che compete, riconoscimento che prende in esame le aziende iscritte in 6 codici ATECO (Agroalimentare, Cultura, Moda, Ristorazione, Turismo e Vitivinicoltura, a "La Sovrana di Puglia srl" è stata assegnata l'Alta Onorificenza di Bilancio per l'alta competitività e affidabilità del settore Agroalimentare.

Il premio Industria Felix è un riconoscimento che, nelle intenzioni dei promotori, "intende premiare la capacità competitiva delle imprese attraverso le migliori performance gestionali dell'anno e l'affidabilità finanziaria per favorire il benessere sociale e il progresso economico."

In Andalini SpA hanno perciò tutti i motivi per essere orgogliosi di un tale premio che suggella un lavoro costante e continuativo dedicato al mantenimento delle tradizioni ma anche del lavoro e delle competenze locali, nella regione, non caso, soprannominata il "Granaio d'Italia".

Industria Felix – L'Italia che compete, organizzato da Industria Felix Magazine e dall'associazione culturale Industria Felix, in collaborazione con Cerved Group S.p.A. e con i patrocini dell'Università LUISS Guido Carli e di Confindustria, è un evento di networking dedicato all'informazione economico-finanziaria, nell'ambito del quale si riconoscono i primati provinciali e regionali delle aziende rispetto ai principali parametri di bilancio (Menzioni di Bilancio) e le migliori performance gestionali di Piccole, Medie e Grandi imprese su scala provinciale e regionale e per settore a livello regionale (Alte Onorificenze).

 

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Lunedì, 03 Giugno 2019 09:40

Cereali, prove in campo al CAP Parma

Prove varietali in campo 2019, imprenditori agricoli a raccolta per scoprire le migliori qualità di frumento della stagione

Roncole Verdi - Busseto (PR) – 2 Giugno 2019 - Un Maggio disastroso dal punto di vista meteorologico a causa delle straordinarie precipitazioni cadute in modo violento su tutte le colture, dopo un periodo oltremodo siccitoso, aveva gettato pesanti interrogativi sulla reale possibilità di vedere "in campo" qualità di frumento rigogliose e soprattutto in grado di soddisfare le aspettative dei coltivatori ed invece non è andata così. All'azienda dei fratelli Mingardi di Roncole Verdi di Busseto, dove il Consorzio Agrario di Parma tiene stagionalmente le sue numerose prove varietali in campo (oltre 30 nel 2019), un nutrito gruppo di imprenditori agricoli si è ritrovato per toccare con mano e conoscere direttamente dagli tecnici esperti del CAP le qualità di frumento che meglio hanno risposto alle attese in relazione alle condizioni ambientali e nutritive adottate nella fase sperimentale. "L'aspetto qualitativo e sanitario delle spighe che hanno ricevuto adeguato trattamento fitosanitario e nutrimento da concimazione ha mostrato condizioni molto soddisfacenti - hanno evidenziato il presidente del CAP Giorgio Grenzi e il direttore Giorgio Collina - Le qualità di frumento con le evidenti migliori caratteristiche si sono rivelate: Bologna, Giorgione, Marco Aurelio e Genesi. Le oltre 30 prove demo varietali in campo all'azienda Mingardi saranno disponibili per una ulteriore visione su appuntamento contattando il CAP". Tante le aziende che hanno supportato il CAP nelle prove varietali a partire da SIS Società Italiana Sementi.

Nell'immagine allegata un momento della presentazione delle evidenze mostrate dalle Prove Varietali in campo 2019 (da sinistra Grenzi-Colina)

Editoriale: - Festa delle Repubblica, sempre più attuale - Lattiero tendenze - 28 maggio 2019 - Cereali e dintorni. Il clima compromette raccolti e semine - Farm Run, cresce nell'apprezzamento e nella condivisione. -
SOMMARIO Anno 18 - n° 22 02 giugno 2019
1.1 editoriale
Festa delle Repubblica, sempre più attuale.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Forte calo dei prezzi per burro, panna e crema. Grana Padano in leggero aumento..
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze - 28 maggio 2019
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il clima compromette raccolti e semine.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni. i segnali di tendenza.
7.1 eventi sportivi Farm Run, cresce nell'apprezzamento e nella condivisione. Oltre 1000 atleti attesi a Noceto
9.1 clima e ambiente Clima, Allerta Rossa per fiumi e frane.
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Maltempo, disastro in agricoltura. Confcooperative Emilia Romagna: "La regione chieda lo stato di calamità al Governo per tutti gli eventi atmosferici di maggio". L’appello alle Istituzioni delle oltre 400 coop agroalimentari con 55.000 soci agricoltori: “Danneggiate tutte le principali colture , siamo a rischio. Non si lasci indietro nessuno”. 

Bologna, 30 maggio 2019

Il maltempo di maggio si è abbattuto come un flagello sull’agricoltura emiliano-romagnola, provocando gravi danni proprio nel momento di avvio delle campagne di raccolta. 

Siamo molto preoccupati per la tenuta delle aziende agricole duramente colpite dal maltempo di maggio con la neve di inizio mese, le continue bombe d’acqua e le inondazioni dovute allo straripamento dei fiumi. Nessuna coltura è stata risparmiata, intere aziende sono finite ko. E’ un vero e proprio disastro di cui tutti i cittadini dovrebbero prendere consapevolezza. Per questo chiediamo alla Regione Emilia-Romagna di attivare quanto prima la richiesta al Governo per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per consentire agli agricoltori di ottenere i giusti risarcimenti per i danni provocati dagli eventi atmosferici di maggio. Inoltre, chiediamo al Governo che autorizzi lo stato di emergenza nazionale già richiesto il 14 maggio scorso dalla Regione, da estendere anche alla seconda parte del mese”.

E’ questo l’appello del presidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia RomagnaCarlo Piccinini, che esprime così il timore delle oltre 400 cooperative agricole e agroalimentari associate in regione, in rappresentanza di 55.500 soci agricoltori.

“I 10 milioni di euro di danni con 1.000 aziende agricole coinvolte comunicati dalla Regione il 17 maggio scorso, sono purtroppo destinati ad aumentare in maniera considerevole visto quanto accaduto nelle settimane successive – continua Piccinini -. Lo stato di calamità è assolutamente necessario per salvare questa campagna di raccolta. Ci auguriamo che le procedure burocratiche per coprire gli enormi danni all’agricoltura siano rapide ed efficaci e che le aziende agricole non debbano attendere troppo tempo prima di trovare un concreto sostegno. Ne va della loro sopravvivenza”.

Ingenti sono i danni registrati alle colture orticole: gli allagamenti dei campi hanno ritardato la raccolta del pisello e del mais negli areali piacentino, parmense e ferrarese, mentre per quanto riguarda il pomodoro da industria concentrato soprattutto nelle province di Piacenza, Parma, Modena, Ferrara e Ravenna, le frequenti bombe d’acqua hanno interrotto le fasi di trapianto delle piante (arrivate circa al 50%), mettendo così in discussione i programmi, con il rischio che non vengano più rispettati, e compromettendo la redditività delle aziende agricole specializzate nel pomodoro che speravano quest’anno di rifarsi dopo la difficile campagna del 2018.

Gravi danni anche alla frutticoltura, con la pressoché completa distruzione delle raccolte precoci di ciliegie (soprattutto nella zona di Modena) e albicocche, presenti perlopiù in Romagna, mentre si sono intensificati i casi di caduta precoce delle pere, a partire dalla zona di Ferrara. Problemi anche alle fragole del comprensorio di Cesena. Si registrano poi, a causa delle intense piogge, casi di patologie fungine che richiederanno un aumento dei costi di produzione per essere contenute. Inoltre, i campi di pesche e nettarine invasi dallo straripamento dei fiumi Montone nel Forlivese e Savio nel Cesenate rischiano di perdere parte dei raccolti.

Soffre anche la viticoltura, in particolare nelle aree della bassa modenese interessate dagli ultimi allagamenti, con problemi di germogliamento che si verificano nei vitigni del Lambrusco.

Nel comparto lattiero-caseario, che interessa in particolare le produzioni di Parmigiano Reggiano, non si potrà contare sul primo sfalcio dei fieni gravemente compromessi dalle nevicate in alta collina e montagna (soprattutto nell’Appennino reggiano), da vento e pioggia che hanno reso impraticabili i campi e di fatto impedito l’essicazione. 

Problemi anche nei cereali, compromessi dalle forti precipitazioni su terreni saturi di acqua.

“Nessuna coltura è stata risparmiata – conclude il presidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna, Carlo Piccinini –, questa volta agli agricoltori non è bastato nemmeno diversificare le produzioni. E’ a rischio la sostenibilità economica delle aziende agricole e la stessa capacità di valorizzare le produzioni da parte delle cooperative agricole e agroalimentari. Per questo chiediamo alle Istituzioni, Governo e Regione in primis, di intervenire subito, attivando lo stato di calamità e lo stato di emergenza nazionale per affrontare questa situazione eccezionale che sta mettendo in ginocchio l’intero sistema agricolo emiliano-romagnolo”.

 

Seminari di studio sulla Legge europea 2018 (L. n. 37/2019) che all’art. 2 modifica la Legge n. 39/1989 (articolo 5 comma 3) in tema di incompatibilità del mediatore. I seminari si svolgeranno nelle tre macroregioni italiane (nord, centro, sud), in modo da renderli fruibili agli associati delle varie realtà territoriali.

E’ quanto ha stabilito la Consulta dei mediatori merceologici Fimaa - Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – che si è riunita a Milano nella sede di Sogemi-Granaria.

L’incontro, che ha visto l’esame di molteplici temi inerenti alla categoria, ha segnato un ulteriore passo in avanti nell’ottica della creazione di un sindacato forte e capace di tutelare, formare e regolamentare la professione del mediatore merceologico.

Ai lavori hanno partecipato il coordinatore della Consulta Massimo Gregori, gli associati Stefano PezzoniAlessandro BarberisPasquale di SantoErvin MoscaAdriano CaramiaSimone RuffatoAngelo BersaniGiuseppe Rivetti ed il referente della Consulta avv. Claudia Bellani.

Fine mese da matita rossa per burro, panna e crema, con un crollo dei prezzi. Latte in generale stabile. Situazione fissa per i listini del Parmigiano Reggiano, qualche cambiamento per il Grana Padano.

di Virgilio e Jacopo Parma 28 maggio 2019 -

LATTE SPOT – Continua l'aumento del prezzo del latte crudo spot nazionale, tra 40,21 e 41,24 €/100 al litro, sempre +0,6% rispetto alla settimana scorsa. Si conferma lo stop del latte intero pastorizzato spot estero, tra 34,54 e 35,57 €/100 al litro. Medesima battuta d'arresto per il latte scremato pastorizzato spot estero, dopo la caduta della settimana scorsa, tra 13,97 e 15,01 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – Dopo diverse settimane di stabilità, il prezzo del burro registra un netto calo nelle diverse tipologie. Crollo dello zangolato reggiano. Continua ancora la discesa delle quote della crema a uso alimentare, stavolta a -2,2%. In forte ribasso anche la panna centrifuga.

Borsa di Milano 27 maggio 2019:
BURRO CEE: 3,80 €/Kg (-1,3%)
BURRO CENTRIFUGA: 4,05 €/Kg. (-1,2%)
BURRO PASTORIZZATO: 2,20 €/Kg. (-2,2%)
BURRO ZANGOLATO: 2,00 €/Kg. (-2,4%)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,80 €/Kg. (-2,2%)
MARGARINA maggio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 28 maggio 2019: (-2,60%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,82 – 1,92 €/Kg.

Borsa di Parma 24 maggio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 28 maggio 2019 (-3,0%)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 27 maggio 2019 – Torna in leggero rialzo il prezzo di qualche classificazione di stagionatura del Grana Padano; questa settimana ancora il 16 mesi e il riserva 20 mesi e oltre.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.00 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,45 - 8,65 €/Kg. (+0,6%)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,80 - 9,10 €/Kg. (+0,6%)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 24 maggio 2019 – Nessuna variazione dei prezzi del Parmigiano Reggiano in tutte le sue classificazioni.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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Editoriale: - Finalmente, tutti ai seggi! - In discesa il latte scremato, la crema e la panna. - Bonifica, al via gli sfalci sulla rete di 3.600 km. -Report Emilia Centrale: piogge intense e interventi in tutto il comprensorio - Farm Run, un evento sportivo sempre più apprezzato e condiviso - Nicola Bertinelli commenta le indiscrezioni stampa circa l'interesse di Lactalis verso Nuova Castelli -

SOMMARIO Anno 18 - n° 21 26 maggio 2019
1.1 editoriale - Finalmente, tutti ai seggi!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. In discesa il latte scremato, la crema e la panna.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze 21 maggio 2109
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il "meteo" spinge sui prezzi.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni.
7.1 ambiente parma Bonifica, al via gli sfalci sulla rete di 3.600 km.
7.2 maltempo emilia Report Emilia Centrale: piogge intense e interventi in tutto il comprensorio
8.1 eventi sportivi Farm Run, un evento sportivo sempre più apprezzato e condiviso.
8.2 parmigiano reggiano Nicola Bertinelli commenta le indiscrezioni stampa circa l'interesse di Lactalis verso Nuova Castelli
10.1 clima e ambiente Palazzo del Governatore per il secondo appuntamento della rassegna "Maggio 2019 con la Bonifica Parmense"
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L'allarme di Marco Cigarini, imprenditore agricolo e vicepresidente Cia di Reggio che denuncia anche la difficile situazione dei vitigni di lambrusco

"Un male ancora misterioso sta uccidendo gli alberi del pero: solo nei miei filari ne sono morti oltre 600, sul territorio reggiano ammontano a migliaia. E anche diversi vitigni di lambrusco versano in agonia". Parole di Marco Cigarini, imprenditore agricolo e vicepresidente Cia di Reggio, che lancia l'allarme sulle gravi conseguenze dei cambiamenti climatici per l'agricoltura del nostro territorio.
"I danni ad oggi sono molto pesanti – sottolinea -: basti pensare che oltre alle piante morte, quelle rimaste in vita hanno un calo di produzione che supera il 50%. La situazione è generalizzata e riguarda specialmente i peri che non superano i dieci anni di età. Ho parlato con altri agricoltori e siamo tutti nella stessa difficile situazione, con in più l'incubo di non conoscere quale è la causa. Al momento possiamo infatti solo ipotizzarla". Entra nel dettaglio: "Nella migliore delle ipotesi, è colpa di settimane in cui si sono alternati caldo, freddo, siccità e bombe d'acqua. Ma potrebbe esserci altro. E per questo siamo molto preoccupati: temiamo che il responsabile della situazione sia un fitoplasma. Attendiamo l'esito delle analisi che abbiamo commissionato. Per cercare di limitare una eventuale 'epidemia', tutti noi agricoltori colpiti abbiamo bruciato le piante secche".

La situazione è drammatica: "Le aziende devono affrontare le avversità dovute ai mutamenti climatici e agli agenti patogeni, cimice asiatica in primis, oltre a rispettare le limitazioni sui prodotti per la difesa fitosanitaria, e in più assistiamo a prezzi liquidati assolutamente non remunerativi: così proprio non va".

Ma in difficoltà non vi sono 'soltanto' i peri. Decine di ettari di lambrusco, di diverse varietà, sono collassati e non hanno praticamente germogliato, benché la stagione sia già avanzata. "In questo caso – prosegue Cigarini – abbiamo la certezza che è tutta colpa dell'inverno anomalo e di un maggio davvero troppo freddo, ma nessun viticoltore si aspettava comunque una risposta vegetativa di questo tipo". Inizialmente si pensava ad un normale ritardo della germogliazione, "ma ormai i tempi si allungano e si teme il collasso dei vigneti con perdite incalcolabili. I tecnici ipotizzano che la scarsa umidità del terreno nel periodo invernale non abbia permesso alle gemme di giungere a maturazione, tant'è che il fenomeno tipico del 'pianto della vite' in alcune zone non è avvento, proprio a causa della marcata siccità. Il colpo di grazia è stato il tempo di queste ultime settimane".

Cigarini ricorda che situazioni climatiche analoghe si potevano verificare in passato 'solo' in Trentino "dove viene chiamato 'inverno da gelo secco', che altro non è che un combinato di situazioni meteo che stressano fortemente le piante. Se non reagiranno in questi giorni, ma viste le previsioni la vedo dura, il danno sarà molto ingente sotto l'aspetto produttivo e per gli elevati costi dovuti al rinnovo dei numerosi impianti collassati"

Nicola Bertinelli: commento sulle indiscrezioni circa l'interessamento di Lactalis per una società che commercializza il "re dei formaggi"

Reggio Emilia, 24 Maggio 2019 – Il Consorzio del Parmigiano Reggiano segue con attenzione le indiscrezioni stampa circa il presunto interessamento del gruppo francese Lactalis per uno tra i primi dieci esportatori italiani di Parmigiano Reggiano.

La società rappresenta un soggetto che sicuramente ricopre un ruolo importante nella commercializzazione del "Re dei Formaggi" ma che fa parte di un universo composto da tante altre aziende che sono italiane e rimarranno in italia.

Il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli, si sente in ogni modo di rassicurare i consumatori circa la provenienza e l'autenticità della DOP: il Parmigiano Reggiano è un prodotto a Denominazione di Origine Protetta con un disciplinare riconosciuto e tutelato a livello europeo. Il disciplinare stabilische che il Parmigiano Reggiano possa essere prodotto solo nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova alla destra del Po.

Per la produzione di Parmigiano Reggiano si utilizza latte crudo prodotto esclusivamente in questo territorio. Si tratta di un latte particolare, caratterizzato da una singolare e intensa attività batterica della flora microbica autoctona, influenzata da fattori ambientali, soprattutto dai foraggi, erbe e fieni del territorio che costituiscono il principale alimento delle bovine dedicate a questa particolare produzione. Per fare il Parmigiano Reggiano non si usano additivi né conservanti, il Re dei Formaggi è inoltre naturalmente privo di lattosio.

Il Consorzio, in qualità di organismo di controllo autorizzato dal Mipaaf, garantisce che la produzione è e resterà sempre circoscritta all'area di origine - come stabilito dal disciplinare di produzione – offrendo al consumatore finale quelle caratteristiche che da nove secoli rendono il Parmigiano Reggiano un alimento naturale, buono e sano. In questo senso, il modello della Dop è garanzia che il prodotto non è delocalizzabile e che quindi gli eventuali investimenti avranno ricadute sulla filiera e nel territorio stesso.

"Se da una parte, da italiani, vorremmo che il business rimanesse 100% italiano, dall'altra l'interessamento di Lactalis testimonia la buona salute della nostra filiera e l'attrattività economico-finanziaria che è in grado di esercitare a livello internazionale. Ricordiamo che il Parmigiano Reggiano è la DOP italiana con il più alto valore alla produzione, il giro d'affari è stato pari a 1,4 miliardi di euro nel 2018, un giro d'affari al consumo di 2,4 miliardi di euro e una quota export che è arrivata a toccare il 40%" ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

In forte ribasso il latte scremato estero. Mentre burro rimane stabile, la crema la e panna registrano un lieve calo. Torna invece salda la situazione dei listini dei formaggi Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

di Virgilio e Jacopo Parma 21 maggio 2019 -

LATTE SPOT –. Diversi cambiamenti nei listini del latte. In leggera salita il prezzo del latte crudo spot nazionale, tra 40,21 e 40,72 €/100 al litro; +0,6% rispetto alla settimana scorsa. Al contrario, si ferma la crescita del latte intero pastorizzato spot estero, stabile tra 34,54 e 35,57 €/100 al litro. Crollo verticale infine per Il latte scremato pastorizzato spot estero, con un pesante -3,4% e calato tra 13,97 e 15,01 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – A Milano non cambiano i prezzi del burro ma calano le quote della crema a uso alimentare di -3,2%, così come a Verona scende di -1,54% la panna centrifuga. Fisse invece le percentuali degli zangolati parmensi e reggiani. Aggiornamento mensile della margarina: nessuna variazione.

Borsa di Milano 20 maggio 2019:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,25 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,05 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,84 €/Kg. (-3,2%)
MARGARINA maggio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 20 maggio 2019: (-1,54%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,87 – 1,97 €/Kg.

Borsa di Parma 17 maggio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 14 maggio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 20 maggio 2019 – Dopo il leggero aumento del prezzo del 16 mesi, situazione nuovamente fissa per tutte le classificazioni di stagionatura del Grana Padano.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.00 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,40 - 8,60 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 17 maggio 2019 – Parmigiano Reggiano con zero variabilità dei prezzi in tutte le sue classificazioni.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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Il vice presidente della Commissione agricoltura dell’Europarlamento si è recato presso il quartier generale del Consorzio, a Reggio Emilia, per una riunione con i vertici consortili. Obiettivo: fare il punto sull’andamento della filiera e sulla nuova Direttiva UE contro le pratiche sleali all’interno della catena agroalimentare. 

Reggio Emilia, 21 maggio 2019 –  

Il Comitato Esecutivo del Consorzio Parmigiano Reggiano ha incontrato nella giornata di oggi, martedì 21 maggio, il vice presidente della Commissione agricoltura dell’Europarlamento Paolo De Castro. Il meeting si è tenuto presso il quartier generale del Consorzio, in via Kennedy 18, a Reggio Emilia: un momento privilegiato per fare il punto sull’andamento della filiera del Re dei Formaggi e sulla nuova Direttiva UE contro le pratiche sleali all’interno della catena agroalimentare. 

«Il 2018 è stato un anno positivo – ha affermato il presidente del Consorzio Nicola Bertinelli - in primis per quanto riguarda la quotazione media annua del prodotto che si è attestata ai 10 euro al kg con un incremento del 16,3% rispetto al 2017. Il Parmigiano Reggiano rappresenta così non solo il primo marchio Dop al mondo per influenza, ma anche il primo prodotto food DOP/IGP per valore alla produzione: 1,4 miliardi di euro”

L’incontro tra il Comitato Esecutivo del Consorzio e Paolo De Castro è stato utile anche per fare il punto sulla nuova Direttiva UE contro le pratiche sleali all’interno della catena agroalimentare. Il provvedimento, in vigore dal 30 aprile scorso e seguito fin dal principio da De Castro in qualità di relatore, è teso a tutelare gli agricoltori, i produttori e le cooperative dalle storture che si generano lungo tutta la filiera.

«Il Consorzio del Parmigiano Reggiano – ha affermato il presidente Nicola Bertinelliè da sempre a favore di regole più chiare per contrastare le pratiche sleali. Con questa direttiva si è fatto un grande passo in avanti per ristabilire un solido equilibrio nel potere contrattuale, consentendo a tutti gli operatori della filiera di competere su un piano di parità. Il documento, che dovrà essere recepito dai paesi membri nei prossimi 24 mesi, rappresenta una grande opportunità per tutto il sistema delle DOP italiane».

«È il momento – ha aggiunto Bertinelli – di fermare lo strapotere di alcune catene distributive che, attraverso alcuni strumenti come le aste on-line, usano la loro forza commerciale per togliere valore al prodotto Dop, invece che puntare alla creazione di maggior valore basato su strategie comuni di qualità e promozione».

Sono 16 i divieti fissati dall’UE che potranno essere estesi a livello nazionale, tra questi: ritardo nei pagamenti per i prodotti deperibili, rifiuto di concedere un contratto scritto al fornitore, la restituzione di prodotti invenduti, le vendite sotto costo e le già citate aste al ribasso che interessano l’Italia. Sarà inoltre garantito l'anonimato a chi denuncia prassi sleali, con l'obbligo per l'autorità di contrasto di agire in tempi certi, con la possibilità di sanzionare i responsabili.

"Le elevate quotazioni registrate negli ultimi mesi per il Parmigiano Reggiano – ha dichiarato il vice presidente della Commissione agricoltura dell’Europarlamento Paolo De Castro – affondano le radici nel regolamento Omnibus, entrato in vigore nel 2018, che ha introdotto la programmazione produttiva per i formaggi Dop. Del resto, oggi nei mercati globali è necessario poter programmare l'offerta e mantenere prezzi stabili e remunerativi per tutti i prodotti italiani a denominazione d'origine. Azioni che consentono inoltre di prevenire contraffazioni e improprie evocazioni di qualità, oltre che pratiche commerciali sleali nella filiera agroalimentare". 

Editoriale: - Elezioni europee 2019 - I programmi, questi sconosciuti - Lattiero caseari. Latte in forte salita, Grana e Parmigiano stabili da due mesi. - Cereali e dintorni. Sopraggiunti i fattori esterni a scombussolare i mercati - Stop al fake Parmesan: a Genova bloccate 7.560 confezioni di prodotto contraffatto dalle Filippine -

SOMMARIO Anno 18 - n° 20 19 maggio 2019
1.1 editoriale
Elezioni europee 2019 - I programmi, questi sconosciuti
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte in forte salita, Grana e Parmigiano stabili da due mesi.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze 14 maggio 2109
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USDA tranquillizzanti ma fondi molto corti
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni. Sopraggiunti i fattori esterni a scombussolare i mercati
6.1 ambiente piacenza Il progetto di Ronchi nasce da un impegno durato 15 anni
6.2 ambiente appennino della Val d'Enza": weekend con le geoesplorazioni della Bonifica
8.1 maltempo emilia romagna Emilia Romagna, Maltempo. Situazione meteo migliora
9.1 fake parmesan Stop al fake Parmesan: a Genova bloccate 7.560 confezioni di prodotto contraffatto dalle Filippine
9.2 maltempo emilia I 100 Lambruschi di Viadana
10.1 acqua Acqua: la tutela del territorio passa attraverso la conoscenza
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Il Re dei Formaggi, protagonista del talk show "Il Parmigiano Reggiano e le sue qualità nutraceutiche", si conferma un autentico alimento del futuro grazie alle sue proprietà: digeribilità, alto contenuto di calcio presente in forma biodisponibile, assenza di conservanti, fonte di minerali, arricchisce il microbiota intestinale dell'uomo.

Milano, 18 maggio 2019 – Sabato 18 maggio il Re dei Formaggi è stato protagonista del talk show "Il Parmigiano Reggiano e le sue qualità nutraceutiche". L'incontro, moderato dalla giornalista del Corriere della Sera Manuela Croci, si è tenuto presso la Fabbrica del Vapore di Milano, location che ha ospitato l'edizione 2019 di Cibo a Regola d'Arte dedicata al "futuro".

Il talk show ha visto la partecipazione di Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, la nutrizionista Sara Farnetti e l'atleta Paolo Venturini, protagonista della Monster Frozen: la corsa in solitaria di 39 chilometri in Jakutia, il luogo abitato più freddo del pianeta, nella Siberia orientale.

Gli ospiti hanno analizzato le qualità del Parmigiano Reggiano dai rispettivi, differenti, punti di vista, confermandone la vocazione ad essere un autentico "alimento del futuro" grazie alle sue molteplici qualità intrinseche: digeribilità, alto contenuto di calcio presente in forma biodisponibile, assenza di conservanti, fonte di minerali, piacevolezza e gradimento organolettico.

"Il Parmigiano Reggiano non è solo buono – ha affermato il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli – fa anche bene. La nostra DOP è un'icona della tradizione, ma è allo stesso tempo un prodotto estremamente contemporaneo, in linea con uno stile di vita sano e dinamico. Gli ingredienti sono solo tre: latte crudo, sale e caglio. È privo di additivi e conservanti, è facilmente digeribile - i processi di proteolisi che avvengono all'interno della forma scompongo le proteine in porzioni più piccole, fino ai singoli amminoacidi, aumentandone quindi la digeribilità - è anche naturalmente privo di lattosio già dopo 48 ore dalla nascita dal momento che tutto lo zucchero (lattosio) viene trasformato in acido lattico ad opera dei batteri lattici".

"Il Re dei Formaggi ha conquistato la vetta dell'Everest – continua Bertinelli – è andato nello spazio, ha attraversato i ghiacci della Siberia ed è presente alle competizione sportive più estreme. La Dop è da sempre un'eccellenza che, grazie alle sue doti, accompagna i pionieri del genere umano nelle loro imprese più rivoluzionarie. Bastano 25g di Parmigiano Reggiano per apportare all'organismo una quantità di proteine che contribuisce alla crescita e al mantenimento della massa muscolare".

Un recente studio dell'Università di Parma – pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications – ha altresì dimostrato che il Parmigiano Reggiano svolge un importante ruolo di alimento funzionale nella dieta umana. Il Re dei Formaggi è infatti un vettore di ceppi microbici che arricchiscono il patrimonio batterico residente nel tratto gastrointestinale, modulando e arricchendo il microbiota intestinale umano.

È il primo lavoro che fornisce un'immagine molta dettagliata della composizione delle comunità batteriche (microbiota) che risiedono nel Parmigiano Reggiano, mostrando l'esistenza sia di specie batteriche ubiquitarie sia di differenze legate al sito di produzione. I dati ottenuti hanno evidenziato l'esistenza di batteri che vengono trasmessi dal latte vaccino all'uomo attraverso l'assunzione di Parmigiano Reggiano. Tra questi batteri che vengono trasmessi per via orizzontale ricadono anche alcune specie di bifidobatteri, microrganismi probiotici comunemente considerati capaci di espletare effetti salutistici sull'uomo. La ricerca mette in luce come l'assunzione del Parmigiano Reggiano possieda quindi non solo un importante ruolo nutrizionale nella dieta umana, ma anche un effetto salutistico operato tramite il trasferimento di microrganismi in grado di modulare ed arricchire il microbiota intestinale dell'uomo.

Le eccezionali qualità della Dop non finiscono qui: ne bastano infatti 10g per coprire tutto il fabbisogno giornaliero di calcio di una adulto. L'apporto di calcio è molto importante nelle fasi di crescita e negli anziani che sono a rischio di osteoporosi. Una porzione di soli 25g di Parmigiano Reggiano apporta una quantità di calcio che contribuisce alla normale funzione muscolare e del metabolismo energetico.

Grazie ai suoi amminoacidi liberi al calcio altamente assimilabile, ai sali minerali e alle proteine, il Parmigiano Reggiano è inoltre un prezioso alleato degli sportivi.

L'atleta delle fiamme oro Paolo Venturini ha corso per 39 km nel luogo più freddo del pianeta, nella Siberia orientale: «Molta pasta e Parmigiano Reggiano sono state alla base della mia dieta in vista della Monster Frozen data la loro facilità di digestione. Durante la gara mi sono alimentato con Parmigiano Reggiano sia per l'apporto di sali minerali sia per il fatto che, anche se ghiacciato, si sbriciola e si può mangiare».

 

Venerdì, 17 Maggio 2019 16:48

I 100 Lambruschi di Viadana

L'impegno per la valorizzazione del territorio è la dimostrazione di appartenenza e di responsabilità che sta tratteggiando le linee di sviluppo territoriale sostenibile di questi ultimi anni, approccio tipico di un'economia basata sulle opportunità che le nostre comunità locali hanno saputo riscoprire dopo anni di anticamera forzata.

da L'Equilibrista -

Nel weekend appena trascorso, sono andate in scena ben 113 Cantine in una Viadana che ha visto alternarsi ai più romantici appassionati, addetti del settore vitivinicolo ed enogastronomico, nonché la Proloco di Viadana, le Autorità e le strutture ricettive che hanno accolto gli ospiti ed i giornalisti.

Un unico Lambrusco in degustazione per cantina, scelto a riferimento per simboleggiare la vera anima del produttore e che posto al giudizio delle persone, è riuscito a far emergere un' identità, quel saper fare creatore della vera passione tutta emiliana.

Ideatore delle tre giornate è Matteo Pessina che grazie all'Osservatorio del Lambrusco, ha dato ormai vita ad un'associazione culturale che dal 2015 si prefigge di divulgare la conoscenza del Lambrusco monitorandone la produzione, salvaguardando le piccole realtà artigianali fino alle Aziende cooperative. Si procede dalle nuove annate immesse sul mercato per osservarne l'evoluzione in bottiglia da un anno all'altro, alle più classiche e conosciute per confermarne evoluzioni e sentori tipici. L'attività, a chiara impronta didattica e tecnica incentrata sulla degustazione e la divulgazione, si svolge prevalentemente in manifestazioni popolari quali la Festa del Lambrusco di Viadana nel periodo di Maggio, o Torrile vicino Parma o a chiusura nella modenese Castelvetro a Settembre.
Specificamente, il gruppo cura l'allestimento di un banco d'assaggio dedicato andando a descrivere più di un centinaio di Aziende rappresentate e cercando di toccare i punti più salienti aprendo alla conoscenza e all'approfondimento perché ogni Lambrusco è descritto con scheda tecnica e proposto al calice grazie al racconto da parte dei degustatori del territorio.

Il periodo invernale è contrassegnato da sinergie che vedono la collaborazione presso ristoranti quali:" Lambrusco&Fish" a Novembre o presso la Barrique di Poviglio o ancora "Maialight" presso Agriturismo Cavalca di Gainago a Parma solo per citarne alcuni.

Il tutto strettamente legato ad un approccio che veda l'evoluzione della didattica a vantaggio dell'approfondimento, tanto che il format "A scuola di Lambrusco", della durata di 90 minuti, prevede si possano degustare circa sei tipologie facendo un excursus storico del Lambrusco nell'ottica di divulgare la consapevolezza su questo vitigno. Oltre alle aziende della provincia di Parma, Modena , Reggio Emilia e Mantova che hanno proposto circa 150 Lambruschi a rotazione, è stata l'occasione anche per ospitare due aziende cremonesi ed una ferrarese.

A Settembre poi, è come di consueto la volta di Alma, Scuola Internazionale di cucina Italiana con sede a Colorno, che ospita l'assegnazione del Premio Lambrusco " a seguito ad una degustazione comparata alla cieca.

La formazione e la voglia di migliorarsi è per i degustatori un momento importante e per tutti coloro che vogliono lavorare per far crescere il movimento vitivinicolo nell'ottica di migliorarne la diffusione attraverso pareri tecnici e consigli preziosi.

Il carico è stato intercettato dall'Autorità doganale di Genova che ha immediatamente avvertito il Consorzio di tutela per sospetta violazione della Dop. Il Tribunale di Milano ha accolto le istanze cautelari del Consorzio.

Reggio Emilia, 15 maggio 2019 – Migliaia di confezioni di sugo contenenti "parmesan" contraffatto stavano per invadere il territorio italiano. Il carico è stato intercettato dall'Autorità doganale di Genova che ha immediatamente avvertito via Kennedy proprio per sospetta violazione della Dop e dei segni distintivi del Consorzio.

Dopo tempestivi controlli, il Consorzio ha accertato che il prodotto – 7.560 confezioni di sugo proveniente dalle Filippine e recante in etichetta la scritta "Spaghetti sauce plus Parmesan Cheese" – non conteneva affatto Parmigiano Reggiano Dop.

Vista la gravità delle violazioni e considerato che analoghi episodi erano già stati contestati in passato dalla società di importazione, il Consorzio ha depositato avanti la Sezione Specializzata in Materia di Impresa del Tribunale di Milano un ricorso cautelare al fine di ottenere un provvedimento che inibisse alla controparte ogni produzione, promozione, vendita, importazione, esportazione, ivi incluso online e sui social media, dei prodotti in violazione della DOP nonché ordinasse il loro immediato ritiro dal commercio.

Con decreto emesso inaudita altera parte in data 25 marzo 2019 – e poi integralmente confermato dall'ordinanza emessa in sede di convalida il 18 aprile - il Tribunale di Milano ha pienamente accolto le istanze cautelari del Consorzio.

Il giudice, espressamente richiamando i principi delineati dalla Corte di Giustizia nel caso Parmesan, ha infatti pienamente condiviso l'illiceità della condotta avversaria, confermando che l'uso del nome PARMESAN sulla confezione contestata evoca la denominazione Parmigiano Reggiano con conseguenze gravemente lesive della reputazione della DOP e del Consorzio e di rilevante potenzialità confusoria per i consumatori. Il giudice ha quindi confermato la violazione della DOP, la contraffazione del marchio PARMESAN di titolarità del Consorzio nonché la violazione del d.lgs. 297/2004 in materia di prodotti trasformati, che impone a chiunque intenda produrre e/o commercializzare un alimento a base di un prodotto DOP di richiedere ed ottenere una preventiva autorizzazione da parte del competente Consorzio di tutela.

Si tratta di un precedente estremamente importante per la DOP Parmigiano Reggiano che, applicando così anche in Italia i principi delineati dalla Corte di giustizia dell'Unione Europea sulla questione "Parmesan", ha nuovamente ribadito l'illiceità dell'uso di tale nome per designare genericamente un formaggio a pasta dura che, con il Parmigiano Reggiano genuino, non ha nulla a che vedere. È infatti evidente l'intento evocativo di tale nome a scapito degli interessi dei produttori e dei consumatori che, in ottemperanza dei propri obblighi di garanzia, il Consorzio continua a tutelare.

Ricordiamo che risale al 2008 il pronunciamento della Corte di giustizia dell'Unione Europea con il quale si stabilì che solo il Parmigiano Reggiano Dop può essere venduto sotto la denominazione "parmesan" all'interno dell'Unione Europea.

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Il latte rimane stabile, eccetto il pastorizzato intero estero in salita. Nessuna variazione sulle quote di burro, crema e panna. Lieve aumento per il Grana Padano 16 mesi.

di Virgilio e Jacopo Parma 14 maggio 2019 -

LATTE SPOT –. Il latte scremato pastorizzato spot estero, rimane fisso sui prezzi tra 14,49 e 15,53 €/100 al litro. Si conferma stabile il latte crudo spot nazionale, sempre tra 39,69 e 40,72 €/100 al litro. Continua invece la crescita del latte intero pastorizzato spot estero, con +1,5% tra 34,02 e 35,05 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – Invariati i prezzi di burro e della panna, sia a Verona che a Milano, così come torna fissa la crema a uso alimentare. Nessun cambiamento anche per la panna e gli zangolati.

Borsa di Milano 13 maggio 2019:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,25 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,05 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,90 €/Kg. (=)
MARGARINA aprile 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 13 maggio 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,90 – 2,00€/Kg.

Borsa di Parma 10 maggio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 14 maggio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 13 maggio 2019 – Prezzi immutati per tutte le classificazioni di stagionatura del Grana Padano, eccetto il 16 mesi.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.00 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,40 - 8,60 €/Kg. (+0,6%)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 10 maggio 2019 – Listino del Parmigiano Reggiano immutato in tutte le classificazioni.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

@MulinoAlimentar #Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan
@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly

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Editoriale: - Siri, un precedente rischioso - Latte in forte salita, Grana e Parmigiano stabili da due mesi. - Cereali e dintorni. Accordi USA - Cina, nulla è perduto -Maltempo. Agricoltura colpita in tutta l'Emilia-Romagna - Ponte sul Po: altra vittoria della Provincia di Parma al Tar - Il Parmigiano Reggiano, alimento del futuro -
SOMMARIO
Anno 18 - n° 19 12 maggio 2019
1.1 editoriale
Siri, un precedente rischioso
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte in forte salita, Grana e Parmigiano stabili da due mesi.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze 7 maggio 2109
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Accordi USA - Cina, nulla è perduto.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni. tendenze 7 maggio 2019
5.1 eventi eno-gastro-turistici Parte da Parma, il 12 maggio, il Grand Tour Emil Banca
6.1 maltempo Maltempo. Agricoltura colpita in tutta l'Emilia-Romagna
6.2 ponte sul po - colorno Ponte sul Po: altra vittoria della Provincia di Parma al Tar
8.1 sicurezza alimentare Auchan e Simply richiamano farina di manioca .
8.2 ambiente turismo Una diga e un sentiero per amici
9.1 maltempo emilia Modena: Maltempo, il Prefetto ha attivato la sala operativa e invita a limitare gli spostamenti in auto
9.2 maltempo emilia Cervi (Cia RE): "Pesanti danni causati dall'ondata eccezionale di maltempo"
10.1 cibo a regola d'arte Il Parmigiano Reggiano, alimento del futuro
10.2 maltempo emilia "Stato di calamità per il territorio reggiano"
11.1 molini aperti Molino Grassi apre le porte l'11 maggio
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

 

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Il festival, incentrato sul futuro del food, andrà in scena dal 16 al 19 maggio alla Fabbrica del Vapore di Milano. Il Consorzio sarà presente con uno stand di degustazione. Sabato 18 maggio il talk show con Nicola Bertinelli, la nutrizionista Sara Farnetti e l'atleta Paolo Venturini.

Reggio Emilia, 10 maggio 2019 – Il Consorzio del Parmigiano Reggiano sarà partner di Cibo a Regola d'Arte. Il festival, organizzato da Corriere della Sera sotto la direzione artistica di Angela Frenda, andrà in scena dal 16 al 19 maggio alla Fabbrica del Vapore di Milano. Quattro giorni di dibattiti, performance e discussioni con, sotteso, un filo conduttore ben preciso: il futuro.

Un tema, il futuro, che ha permesso al Parmigiano Reggiano di trovare nell'agorà di Cibo a Regola d'Arte il suo palcoscenico ideale. Dalla vetta dell'Everest allo spazio, dai ghiacci della Siberia fino alle competizione sportive più estreme, la Dop è da sempre l'alimento che accompagna i pionieri del genere umano nelle loro imprese più rivoluzionarie.

Le proprietà che rendono il Re dei Formaggi un autentico "alimento del futuro" sono molteplici e tutte legate alle qualità intrinseche del prodotto: digeribilità, alto contenuto di calcio presente in forma biodisponibile, assenza di conservanti, fonte di minerali, piacevolezza e gradimento organolettico.

Nei quattro giorni di Cibo a Regola d'Arte, Il Consorzio organizzerà degustazioni di Parmigiano Reggiano di diverse stagionature: venerdì 17 e sabato 18 maggio alle ore 14, alle 16 e alle 18; domenica 19 maggio alle ore 12, alle 14 e alle 16. Da oltre nove secoli il Parmigiano Reggiano è prodotto con gli stessi ingredienti (latte, sale e caglio), con la stessa cura artigianale e con una tecnica di produzione che ha subito pochi cambiamenti nel corso del tempo.

L'evento principale sarà però sabato 18 maggio alle ore 12:15 quando Manuela Croci - giornalista Corsera - modererà il talk show dal titolo "Il Parmigiano Reggiano e le sue qualità nutraceutiche".

A illustrare i motivi per cui la Dop è un cibo della tradizione ma proiettato verso l'avvenire saranno Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, la nutrizionista Sara Farnetti e Paolo Venturini, atleta delle Fiamme Oro che – anche grazie all'energia del Parmgiano Reggiano – ha trionfato lo scorso 20 gennaio nella Monster Frozen: la corsa in solitaria di 39 chilometri in Jakutia, il luogo abitato più freddo del pianeta, nella Siberia orientale.

 

La richiesta ufficiale di Cia alle istituzioni dopo i gravi danni per il maltempo. L'allerta non è ancora finita.

Reggio Emilia 8 maggio 2019 - "Chiediamo ufficialmente il riconoscimento dello stato di calamità per i territori reggiani flagellati dall'ondata di maltempo e freddo polare". Ad annunciarlo è Antenore Cervi, presidente Cia di Reggio, dopo le attente verifiche sul territorio da parte dei tecnici della confederazione e le precise segnalazioni degli agricoltori.

"La neve caduta e il forte vento hanno causato gravissimi danni in montagna al foraggio per le bovine da latte per la produzione del Parmigiano Reggiano e alle coltivazioni di orzo e frumento - entra nel dettaglio Cervi -. Ma anche ettari di vitigni, alberi da frutto, boschi e l'apicoltura sono stati messi letteralmente in ginocchio. Non dimentichiamo che buona parte di quelle colture sono biologiche e per questo l'entità dei danni è ancora maggiore". Sottolinea: "Siamo fermamente convinti esistano tutti i presupposti per ottenere il giusto riconoscimento per un settore fondamentale dell'economia reggiana".

Il presidente Cia sollecita gli imprenditori agricoli a "proseguire con le circostanziate segnalazioni dei danni: i nostri uffici sono a disposizione per la presentazione delle eventuali denunce. In queste ore stiamo ricevendo materiale fotografico e video che verrà poi utilizzato per supportare la nostra richiesta".

Cervi plaude alla Regione "che si è prontamente mobilitata per monitorare la difficile situazione che con il passare delle ore si mostra in tutta la sua gravità. Basti pensare che a oggi vi sono foraggi ancora sotto il manto di neve: il concreto rischio è di perdere completamente il primo taglio, che sul territorio montano rappresenta l'80% del totale".

L'invito alle istituzioni è di "fare presto per non lasciare gli agricoltori soli a fare i conti con gli effetti del disastroso evento meteorologico. La burocrazia non può e non deve ostacolare gli aiuti, in molti casi fondamentali per la sopravvivenza stessa delle aziende".

Ma l'emergenza meteo non è ancora finita: "Siamo preoccupati per l'allerta meteo della Protezione Civile per una nuova ondata di maltempo che nelle prossime ore si abbatterà sui territori montani già martoriati. La pioggia e i forti temporali scioglieranno la neve ma rischiano di causare smottamenti, frane, piene di fiume e torrenti. Una previsione che rischia di aggravare ulteriormente la già critica situazione".

 

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Regione al fianco di agricoltori e imprese: tecnici già al lavoro per la ricognizione dei danni, possibile la richiesta al Governo dello stato di calamità
Una prima verifica già venerdì 10 in Regione con le associazioni agricole riunite nella Consulta. L'assessore Caselli: "Attiveremo tutte le procedure di indennizzo possibili"

Bologna 7 maggio 2019  – La Regione non perde tempo ed è già al lavoro con i suoi tecnici per la ricognizione puntuale dei danni subiti dalle coltivazioni agricole in tutta l'Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini. Appena passata l'ondata di maltempo del week end scorso - con precipitazioni oltre i 100 millimetri in 36 ore e neve sopra i 400 metri, evento che a primavera inoltrata qui non si vedeva da oltre 60 anni – l'assessorato all'Agricoltura ha attivato da subito i servizi territoriali per le verifiche sul campo e avviato la procedura per raccogliere le segnalazioni dei danni, che si prospettano ingenti per molte colture, dalla frutta ai cereali.

Procedura che, se accertate le condizioni previste dalla legge nazionale per i risarcimenti, porterà alla richiesta al Governo del riconoscimento dello stato di calamità.
I tecnici regionali sono e saranno sul territorio per fornire tutto il supporto utile agli agricoltori colpiti. E per avere un quadro più aggiornato possibile, saranno ascoltate tutte le associazioni di categoria.

Un lavoro che vuole essere efficace e rapido: già venerdì prossimo 10 maggio, infatti, un primo punto della situazione verrà fatto in Regione nel corso dell'incontro della Consulta agricola insieme all'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli.

"Ci siamo da subito attivati per raccogliere le segnalazioni e verificare in campo lo stato dei danni. Verificheremo insieme anche alle associazioni agricole se vi sono le condizioni per richiedere lo stato di calamità, ai sensi di quanto previsto dalla legge nazionale, e quali altri istituti di indennizzo è possibile attivare. Per la parte di competenza regionale – sottolinea l'assessore – attiveremo le procedure per ottenere quanto possibile in merito a sgravi fiscali e previdenziali e rimodulazioni bancarie a favore delle imprese colpite."
"Come sempre, la Regione sta facendo e farà la sua parte e metterà in campo tutte le misure possibili nell'attesa che anche il Governo faccia la propria. Diversamente da quanto accaduto per i danni da gelate 2018 (Burian)- chiude Caselli- che, nonostante le ripetute sollecitazioni fatte dalla Regione al Governo, non ha trovato a Roma il giusto riscontro". /BB

(Foto di repertorio - 26 marzo 2018 - gelate BURIAN su actinidia)

 

I prezzi del latte scremato e intero estero aumentano, mentre cala il crudo spot nazionale. Crema in lieve crescita, invariate le quote del burro. Nessun cambiamento da due mesi nel 2019 per le cifre del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano.

di Virgilio e Jacopo Parma 7 maggio 2019 -

LATTE SPOT – Dopo più di due mesi di leggeri ma continui cali dei prezzi, questa settimana gli indici registrano un'improvvisa quanto decisa inversione di tendenza. Il latte scremato pastorizzato spot estero, vede un +11,5% delle quotazioni, con prezzi tra 14,49 e 15,53 €/100 al litro. Si ferma invece il calo di -1,3% del latte crudo spot nazionale dopo diverse settimane, attestandosi tra 39,69 e 40,72 €/100 al litro; si alza del 3,1% anche il prezzo del latte intero pastorizzato spot estero, tra 34,02 e 35,05 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – Non cambiano i prezzi delle tipologie di burro e della panna, sia a Verona che a Milano. Torna invece in salita la crema a uso alimentare, con +1,1% e un prezzo al 1,90 €/Kg.

Borsa di Milano 6 maggio 2019:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,25 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,05 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,90 €/Kg. (+1,1%)
MARGARINA aprile 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 6 maggio 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,90 – 2,00€/Kg.

Borsa di Parma 3 maggio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 7 maggio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 6 maggio 2019 – Nessuna variazione dei prezzi per tutte le le classificazioni di stagionatura del Grana Padano.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.00 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 3 maggio 2019 – Stessa situazione di fissità nel listino del Parmigiano Reggiano.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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"Pesanti danni causati dall'ondata eccezionale di maltempo: valutiamo se chiedere lo stato di calamità". Lo annuncia Antenore Cervi, presidente Cia Reggio, a fronte della perturbazione che sta flagellando l'agricoltura reggiana

"I nostri peggiori timori si sono verificati: neve, forte vento e basse temperature stanno flagellando l'agricoltura reggiana. Quando finirà l'ondata di maltempo verificheremo sui campi la precisa entità dei danni e valuteremo con attenzione, insieme ai nostri tecnici e associati, se chiedere lo stato di calamità".

Lo annuncia Antenore Cervi, presidente Cia di Reggio, dopo la perturbazione polare che ha investito nelle scorse ore il nostro territorio portando indietro la lancetta delle stagioni.

"Siamo dinnanzi a una situazione eccezionale che, ancora una volta, dimostra come i cambiamenti climatici siano una realtà concreta con la quale dobbiamo fare i conti - sottolinea Cervi -. E, in questo momento, i conti più salati li sta pagando l'agricoltura. Dalla prima collina alla montagna, i fiocchi di neve sono infatti caduti sui vitigni e rischiano di compromettere l'annata. Ma non è tutto. Oltre alla forte preoccupazione per la neve caduta, c'è molta apprensione anche per le prossime notti quando le temperature saranno vicine allo zero: le gelate sarebbero il colpo di grazia. Numerosi agricoltori ci hanno già comunicato di voler contattare già da domani l'assicurazione per chiedere i danni. Ma potrebbe non bastare. Per questo stiamo pensando allo stato di calamità: nei prossimi giorni, quando il quadro della difficile situazione sarà pienamente delineato, prenderemo la decisione finale. Al momento, l'ipotesi è concreta".

Ma il maltempo non ha portato solo la neve. In pianura, pioggia battente e vento molto forte, oltre a far cadere rami e alberi, "hanno allettato le coltivazioni di frumento e orzo. Una situazione, anche questa, che rischia di incidere molto negativamente sulla produzione".

Cervi ci tiene a ringraziare tutti gli agricoltori che in queste ore "sono in prima fila per aiutare a tenere pulite le strade e segnalare le situazioni a rischio idrogeologico. Questo conferma come l'attività agricola, oltre al fondamentale ruolo di produzione alimentare, abbia anche quello di governo del territorio".

Il presidente Cia ricorda infine che la siccità autunnale aveva già inciso molto negativamente su decine di ettari di lambrusco "che non hanno praticamente germogliato, benché la stagione sia già avanzata. Alcuni vigneti sono addirittura collassati, con perdite economiche molto ingenti. Il fenomeno è stato osservato anche in alcune varietà di pere".

I tecnici ipotizzano che la scarsa umidità del terreno non abbia permesso alle gemme di giungere a maturazione, tant'è che il fenomeno tipico del 'pianto della vite' in alcune zone non è avvento, proprio a causa della marcata siccità. È mancata anche la nebbia, e il tipico microclima padano che favorisce l'idratazione delle piante. In Trentino chiamanoo queste situazioni da inverno da 'gelo secco' cioè particolari condizioni di siccità che determinano fenomeni di forte stress per le piante. Stress che può portare al collasso delle coltivazioni, come in alcuni casi è appunto successo.

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Editoriale: - Che vincano i migliori e più generosi! - Lattiero caseari. Latte crudo nazionale, crema e panna al ribasso. - Cereali e dintorni. Un sussulto per il mais e il grano - Penny Market, rischio microbiologico nei Tramezzini salmone e maionese -

SOMMARIO Anno 18 - n° 18 05 maggio 2019
1.1 editoriale: Che vincano i migliori e più generosi!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte crudo nazionale, crema e panna al ribasso.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Un sussulto per il mais e il grano
3.1 bis cereali e dintorni Cereali tendenze
5.1 eventi eno-gastro-turistici Parte da Parma, il 12 maggio, il Grand Tour Emil Banca
6.1 in cucina - parmigiano reggiano Col Parmigiano Reggiano si può osare
8.1 sicurezza alimentare Penny Market, rischio microbiologico nei Tramezzini salmone e maionese .
8.2 filiera agroalimentare Comunicare la filiera cooperativa agroalimentare: venerdí 3 maggio al Palazzo della Cooperazione
9.1 pesca e condanne Piccioni vivi come esche, condannati
9.2 1° Maggio festa dei lavoratori? Festa dei lavoratori. Oggi i sindacati ce ne suoneranno di belle!
10.1 molini aperti Molino Grassi apre le porte l'11 maggio
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

 

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