Poche significative novità nei diversi listini del lattiero caseario. Nei formaggi continua la discesa dei prezzi, soprattutto nel Parmigiano Reggiano. Nuovo aggiornamento della margarina. 

 
di Virgilio e Jacopo Parma 22 ottobre 2019 - 
 
LATTE SPOT – Si conferma stabile il momento favorevole del latte a Verona. Il crudo spot nazionale fermo a 46,91 e 47,94 €/100 al litro. Il latte intero pastorizzato spot estero mantiene un +1,1%, al 44,85 e 45,88 €/100 al litro), mentre lo scremato pastorizzato spot estero aumenta di +1,8% tra 28,46 e 29,50 €/100 al litro.
 
BURRO E PANNA – A Verona continua il lento calo della panna, a -1,27%. Si ferma a Milano il prezzo della crema, dopo la settimana scorsa; il listino del burro, invece, si conferma alle stesse cifre. Nessuna novità dagli zangolati parmigiano e reggiano. Aggiornamento della margarina: prezzo invariato da inizio estate.
 
Borsa di Milano 21 ottobre 2019: 
BURRO CEE: 3,30 €/Kg. (=)
BURRO CENTRIFUGA: 3,55 €/Kg.  (=)
BURRO PASTORIZZATO: 1,70 €/Kg.  (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,50 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,88 €/Kg. (+1,1%)
MARGARINA ottobre 2019: 0,87 - 0,93 €/kg (=)
 
Borsa di Verona 21 ottobre 2019: (+1,28%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,90 – 2,05 €/Kg.
 
Borsa di Parma 18 ottobre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.
 
Borsa di Reggio Emilia 22 ottobre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 - 1,10 €/kg.
 
GRANA PADANO – Milano 21 ottobre 2019 – Rispetto alla settimana precedente si stabilizzano i prezzi  del 16 mesi e del 20 mesi, mentre calano il 9 mesi e il fuori sale.
 
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,75 – 7,85 €/Kg. (-1,3%)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,45 – 8,70 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,95 – 9,20 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,35 – 6,50 €/Kg. (-1,5%)
 
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 18 ottobre 2019 – Nuovo calo alle stesse percentuali per il Parmigiano Reggiano, con un’altra settimana all’insegna del negativo.
 
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,65 - 10,85 €/Kg. (-0,9%)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,05 €/Kg. (-0,9%)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,60 - 12,05 €/Kg. (-0,8%)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,30 - 12,80 €/Kg. (-0,8%)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,40 - 13,80 €/Kg. (-0,7%)

 
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La Nazionale del Parmigiano Reggiano vince 110 medaglie tra cui 4 Super Gold. Il Parmigiano Reggiano (25 mesi) della Latteria Santo Stefano di Parma si aggiudica il secondo posto assoluto tra 3.804 formaggi provenienti da 42 paesi. Sfuma la vittoria assoluta dopo il testa a testa con il Blue Cheese del caseificio Rogue River dell’Oregon.

Reggio Emilia, 20 ottobre 2019 – La Nazionale del Parmigiano Reggiano vince 110 medaglie e centra un risultato mai raggiunto al World Cheese Awards, svoltosi quest’anno a Bergamo: la giuria internazionale ha premiato quasi il 60% dei caseifici in gara, assegnando al Re dei Formaggi il record storico di 4 medaglie Supergold. Il Parmigiano Reggiano è l’unico formaggio italiano tra i primi 16 finalisti tra i 3.804 iscritti. La vittoria assoluta, sfumata dopo il testa a testa tra il Parmigiano Reggiano 25 mesi della Latteria Santo Stefano di Parma e il Blue Cheese Rogue River Blue di giovani agricoltori dell’Oregon. Entrambi hanno ottenuto il massimo dei voti dalla giuria nella finalissima (100 punti), ma il pari merito ha richiesto l’intervento del presidente – il conduttore della BBC Nigel Barden – che, dopo il secondo assaggio, ha premiato il formaggio artigianale americano.

I record non si fermano qui. Quest’anno la Nazionale del Parmigiano Reggiano - composta da 86 caseifici provenienti da tutte le province del comprensorio – è arrivata ad essere la più grande missione collettiva mai intrapresa da un formaggio italiano all’estero. Uno sforzo di gruppo che ha fruttato quattro medaglie Super Gold (miglior formaggio del tavolo), 29 medaglie d’oro, 37 d’argento, 40 di bronzo. Le Super Gold sono state vinte dal Caseificio Dismano di Modena, dalla Latteria Sociale Garfagnolo di Reggio Emilia, dalla Latteria Centro Rubbianino di Reggiano Emilia e dal Caseificio Santo Stefano di Parma - vincitore del secondo posto assoluto.

"La Nazionale del Parmigiano Reggiano – ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – ha dimostrato ancora una volta le qualità di un formaggio unico al mondo. Sfuma la vittoria finale ma rimane l’orgoglio di essere arrivati allo shootout dopo tre prove che hanno visto battagliare i migliori formaggi da 42 paesi del mondo. Un successo che è motivo d’orgoglio per tutta la nostra filiera che ogni giorno impegna migliaia di allevatori di 320 caseifici artigianali nella ricerca dell’eccellenza assoluta".

“La Nazionale del Parmigiano Reggiano – ha commentato da Bergamo Gabriele Arlotti, ideatore della Nazionale – per la prima volta ha presentato anche il Parmigiano Reggiano di oltre 40 mesi che ha riscosso numerosi premi. E’ una novità assoluta. In più siamo la Dop più premiata al mondo. Il grazie a tutti i caseifici che hanno creduto a questo progetto che, ora, consentirà di spuntare maggior valore. È stato davvero incredibile, dopo 31 anni, poter gareggiare davanti al pubblico italiano. Prossima sfida a Oviedo, Spagna dal 4 al 7 novembre 2020”.

 

Di seguito il dettaglio delle medaglie vinte dai caseifici di Parma della Nazionale del Parmigiano Reggiano.

PARMA

Super Gold
Latteria Sociale Santo Stefano cat. 24-29 mesi

Oro
Caseificio Aziendale Fratelli Boldini cat. 18-23 mesi
Cooperativa Casearia Agrinascente cat. 18-23 mesi
Latteria Sociale Santo Stefano cat. 30-39 mesi
Caseificio San Bernardino di Caramaschi Mario e C. cat. 24-29 mesi
Caseificio Gennari Sergio & Figli cat. 24-29 mesi
Caseificio Gennari Sergio & Figli cat. 24-29 mesi
Caseificio Gennari Sergio & Figli cat. 30-39 mesi
Società Agricola Araldi Pietro e Luigi cat. 30-39 mesi
Società agricola Montecoppe cat. 18-23 mesi

Argento
Cooperativa Casearia Agrinascente cat. 18-23 mesi
Caseificio Sociale Palazzo cat. 30-39 mesi
Caseificio Sociale di Urzano cat. 24-29 mesi
Caseificio di Ravarano e Casaselvatica cat. 30-39 mesi
Azienda Agricola Mezzadri cat. over 40 mesi
Montanari & Gruzza cat. 18-23 mesi

Bronzo
Caseificio Aziendale Fratelli Boldini cat. over 40 mesi
Cooperativa Casearia Agrinascente cat. over 40 mesi
Caseificio La Traversetolese cat. 24-29 mesi
Azienda agricola Mezzadri cat. over 40 mesi
Società agricola Montecoppe cat. 24-29 mesi
Montanari & Gruzza cat. 24-29 mesi

 

 

 

 

Editoriale:  - In attesa del ritorno degli statisti, dobbiamo accontentarci di pessimi ragionieri. - Lattiero caseario. Crema e panna stabili, formaggi in ribasso - Cereali e dintorni. La tregua dei dazi USA Cina. - Dazi USA, il 25% sarà a carico del Parmigiano Reggiano - Modena Champagne Experience cresce: +15% di presenze -


SOMMARIO Anno 18 - n° 42 20 ottobre 2019 cibus-42-20ott19-COP.jpg
1.1 editoriale
In attesa del ritorno degli statisti, dobbiamo accontentarci di pessimi ragionieri.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Crema e panna stabili, formaggi in ribasso
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La tregua dei dazi USA Cina.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 parmigiano reggiano Dazi USA, il 25% sarà a carico del Parmigiano Reggiano
7.2 Champagne "Difficile innovare, complicato replicarsi , arduo migliorarsi.”
8.1 eventi champagne Modena Champagne Experience cresce: +15% di presenze
8.2 Parmigiano Reggiano Consorzio Parmigiano Reggiano: l’assemblea conferma che il mercato è in equilibrio.
11.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

 

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Vongole, Paesanti (Confcooperative Fedagripesca):  “Conferma della deroga un successo importante.  Ora un tavolo Italia-Spagna per definire nuove regole”


(Bologna, 17 ottobre 2019) - “Oggi ci sono 120 famiglie di pescatori romagnoli che stanno tirando un sospiro di sollievo: la conferma per il 2020 della deroga che ci consente di pescare e commercializzare vongole con una dimensione minima di 22 millimetri e non di 25, annunciata dall'assessore regionale Simona Caselli, è una notizia positiva e confortante. All’assessore Caselli, che ha portato le nostre istanze a Bruxelles e che si è confrontata con l’europarlamentare spagnola della Commissione Pesca, Clara Aguilera Garcia, va il sentito ringraziamento dei pescatori di vongole delle marinerie di Rimini e Ravenna”. Così Vadis Paesanti, vicepresidente Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna.


“La conferma della deroga per un anno – continua Paesanti – permetterà a 54 barche e a oltre 120 pescatori di continuare a lavorare per i prossimi mesi, ma concordo con l’assessore Caselli quando afferma che è necessario fissare nuovi parametri univoci e chiari: i Governi di Spagna e Italia si devono sedere al tavolo e trovare un’armonizzazione sulla taglia delle vongole da pescare su tutto il territorio. Con una legislazione chiara, che tenga conto delle specificità dell’Adriatico e delle nostre ‘poverazze', i pescatori della Riviera romagnola potranno lavorare serenamente e con la professionalità e il rispetto dell'ambiente che da sempre li caratterizza”.
“Quando sarà il momento di costituire questo tavolo di lavoro – conclude Paesanti – siamo pronti a mettere a disposizione il nostro contributo in termini di know-how ed esperienza sul campo, oltre naturalmente a poter fornire i dati e le risultanze delle ricerche che abbiamo svolto in questi anni”.

 

FOOD FARM 4.0 è risultato vincitore di un Bando del Miur che nel 2015 aveva previsto il finanziamento di Laboratori Territoriale destinati all’occupabilità e rivolto agli Istituti scolastici del I e II ciclo di Istruzione. In Emilia Romagna Food Farm è stato l’unico vincitore nel settore Agroalimentare e vuole porsi come spazio di alto profilo innovativo a disposizione delle scuole del territorio parmense, dove venga sviluppata didattica in sinergia con le imprese.  La trasformazione di prodotti agroalimentari è la tematica di cui si occupa  mettendo in sinergia il Polo scolastico dell’agroindustria e 5 scuole della Provincia di Parma. 

Food Farma 4.0 è stato inaugurato dalla Ministra Paola De Micheli in questa sua giornata parmigiana. "Il saper fare di un territorio diventa saper fare formazione. Insieme ai suoi dodici partners che ne fanno un esempio di modello di alleanza pubblico-privato Food Farm 4.0 è una scelta di innovazione e un pezzo di futuro dei giovani del territorio parmense" ha detto l'On. De Micheli nel suo intervento a margine di una tavola rotonda che ha illustrato i tanti aspetti di questa nuova realtà nei prati di Fraore.  "A Natale sugli scaffali vedrete i prodotti che portano il marchio della Farm - Bontà di Parma "ha detto la dirigente Anna Rita Sicuri "a testimonianza di quanto concreta sia già l'attività della società".   

Si tratta di un LTO (Laboratorio per l’Occupabilità) che vuole farsi luogo di incontro fra le necessità formative delle aziende del settore e la Scuola. Il progetto ha preso vita oltre che con il finanziamento del Ministero della Pubblica Istruzione, della Fondazione Cariparma e dell’Istituto capofila I.S.I.S.S Galilei Bocchialini, anche con il sostegno dell’associazione “Parma, io ci sto!”, di Barilla, di Chiesi Farmaceutici, di Stern Energy, di Corte Parma Alimentare, di Opem, di F.lli Galloni, di Agugiaro&Figna e di Tropical Food Machinery.

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Le istituzioni scolastiche possono accedervi per favorire l’esplorazione da parte degli allievi del proprio stile di apprendimento, alternando consapevolmente nei loro programmi didattici l’esperienza concreta, e per una sperimentazione attiva che possa far maturare  un’identità professionale compatibile con competenze sociali e civiche, competenze digitali, consapevolezza ed espressione culturali coerenti con le distintività del territorio. Le imprese possono accedervi per contribuire fattivamente non solo a costruire le competenze che esse richiedono per l’ingresso qualificato al lavoro  che comprenda identità cognitiva del territorio e sostenibilità sociale delle sue vocazioni. Food Farm 4.0 si assume rischio di innovazione, oltre la tradizionale dicotomia fra lavoro dipendente e imprenditoriale creando, le premesse per un’economia generativa, basata sullo scambio e la condivisione e capace di sviluppare l’innovazione anche di rilevanza social 

L'inaugurazione di FOOD FARM 4.0 ha visto la conduzione di Claudio Rinaldi, Direttore della Gazzetta di Parma, che dopo i saluti istituzionali alla presenza del Presidente della Provincia di Parma,Diego Rossi,  del Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, oltre che di Ines Seletti Assessora alla Scuola eCristiano Casa Assessore alle Attività Produttive e al Commercio del Comune di Parma, ha aperto una tavola  rotonda sul progetto che ha visto come relatori Anna Rita Sicuri, Dirigente scolastico Polo Agroindustriale Galilei Bocchialini,  Stefano Versari, Direttore Generale Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, Luca Ruini, Presidente del Consorzio Food Farm scpa e Direttore Sicurezza e Ambiente Barilla Modello Scuola oltre a quelli dei rappresentanti delle imprese sostenitrici: Alessandro Chiesi, Presidente dell’Associazione ‘Parma, io ci sto!’ - Direttore Region Europe Chiesi Farmaceutici,  Gino Gandolfi, Presidente della Fondazione Cariparma,  Andrea Belli, Relazioni Esterne Gruppo Barilla, Annalisa Sassi, Presidente dell'Unione Parmense degli Industriali. Prima del taglio del nastro le conclusioni sono state lasciate all’On. Ministro Infrastrutture e dei Trasporti  Paola De Micheli.

 

Modena - 

da L'Equilibrista 

"Difficile innovare, complicato replicarsi, arduo migliorarsi."

La “taratura” è qualcosa che si fa abitualmente prima di partire con una degustazione meticolosa, solitamente l’affronto seduto ad un tavolo in occasione di Vitae o in caso qualche collega sommelier voglia un parere o un confronto su di un tema specifico. Solo a Modena presso Champagne Experience può capitare di tararsi con un Louis Roederer Couve Brut Premiere però, ma vi posso assicurare che partendo da questo prodotto che totalizza solitamente dai 90 ai 92 centesimi di punti, allora possiamo partire con un metro veritiero per tutti gli altri.  

Sono quindi state diverse le Maison affrontate e degustate ma di questo riserveremo una parte del prossimo articolo proprio dedicata alle degustazioni, questo perché oggi l’attenzione è tutta al progetto che ruota attorno allo Champagne che questa manifestazione sta promuovendo e facendo crescere. Credo che il dr. Lorenzo Righi sia una persona fuori dagli schemi e che soprattutto incontrando anno dopo anno, senza mancare mai una edizione quindi posso dirlo, sia in grado di creare attorno a questo mondo un coerente appeal commerciale rivolgendosi all’HORECA e ricercando fortemente un taglio davvero didattico. 

Didattica rigorosa nel mondo del vino, significa costruire un impianto di nozioni e di senso che possa tradurre e che possa dare alle persone che vogliono affrontare questo tema, la giusta base per essere poi critici, portatori di interesse e perché no anche pionieri nel contesto di alcune etichette rispetto a quanto già conosciuto. Masterclass e produttori dietro al bancone degli assaggi sono una garanzia in questo senso, ma soprattutto 400 visitatori in più dello scorso anno, 125 espositori rispetto ai 115 dell’anno passato, per un circuito di produttori che vedono il mercato Italia come primario e che operano solo qui creando un giro d’affari che riferisce 7 milioni e 800 mila bottiglie per un giro d’affari complessivo di ben 302 milioni di bottiglie che attesta l’Italia come sesto mercato per bottiglie acquistate e quinto mercato al Mondo. 

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Anche il dr. Righi rivela una certa attesa per le vicissitudini legate alla Brexit perché magari cambieranno alcune logiche di consumo del Regno Unito, storico mercato per i Francesi e che oggi dovrà affrontare inevitabili cambiamenti ma certamente come dice bene Righi, parliamo come per l’Italia di mercati esigenti e maturi che hanno consapevolezza di ciò che bevono e che soprattutto sono disposti a spendere per avere qualità e servizio all’altezza delle loro aspettative.

E’ la volta del dr. Sagna, presidente del club Champagne Experience e ovviamente esperienza di spessore nel mondo degli Champagne, vini e liquori in generale. 

L’eleganza di questo prodotto rappresenta certamente una certezza nella mente dei consumatori ma grazie alla conoscenza e finalmente alla diffusione del perché questa zona riesca ad esprimere queste eccellenze, tanta attenzione è diventata anche giustificata.

Riassumendo il concetto in una frase, il dr. Sagna mi rivela come questo sia un periodo difficile ma fra i più interessanti che lui abbia vissuto. Gli chiedo perché e arriva l’esempio lampante offerto dallo champagne Cristal che veniva prodotto solo tre volte ogni decennio da Roederer, ma che a causa del cambiamento climatico è oggi disponibile nelle annate 2000, 2002, 2004, 2006, 2008, 2009, 2012, certamente un pericolo epocale, ma anche una opportunità per chi deve cercare di cogliere la qualità per generare conoscenza e cultura del vino.

Punto fermo dell’edizione 2019, sembra essere quello di mantenere il riferimento italiano, ricercare cultura del vino e creare valore sulle eccellenze in modo continuo senza sosta. Ma ci sono tante cose che mi solletica il dialogo ed il confronto con queste due persone di esperienza, certamente che si stia creando un format vincente da replicare anche per altri vitigni, forse per altre linee di prodotto dedicate ma al momento nessuno dei due coglie le mie provocazioni perché entrambi rimangono con i piedi per terra e soprattutto restano ben focalizzati sul loro disegno originale, proprio adesso che sono confermate aspettative e il pubblico sta rispondendo come forse mai si poteva auspicare all’inizio.

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Il 13 e 14 ottobre è andata in scena la terza edizione della più grande manifestazione italiana dedicata alle celebri bollicine francesi. I numeri – con oltre 4.500 presenze registrate – confermano il ruolo di primo piano dell’evento agli occhi di operatori e grandi appassionati di tutta la penisola

(Modena, 16 ottobre 2019) 125 Maison e oltre 4.500 presenze. Sono questi i numeri della due giorni dedicata allo champagne, che ha animato i padiglioni di ModenaFiere domenica 13 e lunedì 14 ottobre. Un risultato ambizioso che è stato possibile raggiungere grazie a una serie di fattori vincenti: prima tra tutti, l’adesione entusiasta di un grande numero di Maison e la presenza di numerosi produttori francesi, protagonisti essenziali per rendere la kermesse un’occasione di approfondimento unica ed autentica. Apprezzato anche il format – ormai rodato - che ha visto Maison e importatori presentarsi a braccetto, per fornire ai visitatori professionali un riscontro il più possibile completo, concreto ed immediato sulle etichette di loro interesse. Da ultimo, ma non per importanza, un fitto calendario di Master Class che ha visto susseguirsi relatori altamente qualificati, sia dall’Italia che dall’estero. Tra questi, ospite speciale è stata la critica inglese Jancis Robinson, che nella giornata di lunedì ha illustrato le tendenze più attuali nell’universo dello champagne.


Tra un assaggio di champagne e l’altro non sono mancate le visite all’area dedicata a prodotti gourmet, che quest’anno ha visto una variegata selezione di aziende: dal caffè agli snack, dai salumi alla pasticceria, fino ai prodotti ittici, all’aceto balsamico e al Parmigiano Reggiano. Una opportunità in più per i visitatori per scoprire eccellenze che ben si sposano con l’affascinante mondo dello champagne.


A fare la differenza in questa terza edizione, che segna un +15% di affluenza rispetto al 2018, è il deciso incremento nelle visite di operatori del settore. Un ottimo segnale che mostra come l’interesse per lo champagne resti alto, in un trend di crescita pressoché costante dopo la crisi del 2008, che segnò un brusco calo nelle vendite. “Nel 2008 le vendite di Champagne in Italia, che fino ad allora si attestavano attorno a 10 milioni di bottiglie annue, subirono un crollo a causa della crisi e arrivarono a quota 5 milioni e 400 mila bottiglie. La situazione cominciò a migliorare gradualmente nel 2012, fino ad arrivare ai numeri attuali di circa 7 milioni e 600 mila bottiglie.

Se in termini di volumi l’Italia resta un mercato target importante (settimo a livello mondiale, escludendo la Francia), lo è ancora di più in termini di valore, per cui si posiziona in quinta posizione: segno che non solo gli italiani consumano tanto Champagne, ma anche di qualità elevata” ha commentato Lorenzo Righi, direttore di Club Excellence. “Siamo molto lieti che la nostra intuizione di tre anni fa abbia avuto modo di concretizzarsi e crescere nel tempo, fino ad arrivare ad una manifestazione che possiamo considerare oggi a tutti gli effetti un punto di riferimento a livello nazionale e una delle prime in Europa per tutto l’universo dello champagne” commenta Lorenzo Righi, direttore di Club Excellence e organizzatore dell’evento. “Mi unisco ai 15 importatori di Club Excellence, che nel 2017 hanno dato vita a Modena Champagne Experience e che continuano a renderla possibile, nel ringraziare di cuore tutti coloro che hanno creduto nel valore della manifestazione: dagli espositori ai partner, fino ai visitatori. Senza dimenticare che l’edizione 2019 si è svolta con il patrocinio del Comune di Modena e il fondamentale sostegno della Camera di Commercio di Modena”.

Presto saranno rese note le date della prossima edizione, in programma per ottobre 2020.

Per ulteriori informazioni: http://www.champagneexperience.it

Club Excellence
La manifestazione Modena Champagne Experience è organizzata da Club Excellence, associazione nata nel 2012 con l’obiettivo di promuovere la cultura della distribuzione, che riunisce quindici tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza: Sagna SpA, Gruppo Meregalli, Cuzziol Grandivini Srl, Pellegrini SpA, Balan Srl. Sarzi Amadè Srl, Vino & Design Srl, Teatro del Vino Srl, Proposta Vini sas, Bolis Srl, Les Caves de Pyrene Srl, Premium Wine Selection PWS Srl, Ghilardi Selezioni Srl, Visconti 43 Srl, Première Srl.

Partner di Champagne Experience 2019
Consorzio del Parmigiano Reggiano, Arco Spedizioni, Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, Tridente Club, BPER Banca, Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena, Caffè Molinari, Acqua Filette.

Dal 17 al 20 ottobre Bergamo sarà la capitale internazionale dell’arte casearia con i World Cheese Awards. La Nazionale del Parmigiano Reggiano si presenta agli Oscar dei formaggi con il più grande team al mondo che abbia mai partecipato a un concorso internazionale. Bertinelli: “Siamo storicamente il formaggio Dop più premiato al mondo”. 

Reggio Emilia -

L’Italia ha una Nazionale che vince: è la Nazionale del Parmigiano Reggiano. Il Consorzio sarà tra i protagonisti della quarta edizione di Forme, manifestazione dedicata all’arte casearia italiana d’eccellenza che torna a Bergamo dal 17 al 20 ottobre 2019.  Fiore all’occhiello dell’edizione 2019 saranno i World Cheese Awards, gli Oscar dei Formaggi che arriveranno per la prima volta in Italia: 3.804 formaggi provenienti da 42 paesi, una giuria internazionale di 260 esperti, e migliaia di visitatori, tra specialisti, opinion leader e appassionati da tutto il mondo.

 

La Nazionale del Parmigiano Reggiano parteciperà ai World Cheese Awards 2019 di Bergamo con il più grande team al mondo che abbia mai partecipato a un concorso internazionale:  86 caseifici provenienti da tutte le province dell’area di origine - Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova alla destra del Po – per un totale di 200 campioni di formaggio iscritti. La 31° edizione del WCA  vedrà per la prima volta al via una nuova categoria creata ad hoc per il “Parmigiano Reggiano oltre 40 mesi”, una stagionatura record tra le oltre 150 classi del concorso. 

 

All’edizione 2018 dei WCA la Nazionale del Parmigiano Reggiano ha vinto ben 38 medaglie – ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano - Il nostro è un formaggio naturale e realizzato senza additivi e senza conservanti: punta tutto sulla qualità del latte e la maestria dei casari. È una scelta vincente: a Bergamo con la Nazionale del Parmigiano Reggiano saremo presenti in tutte le categorie (18, 24, 30 e oltre 40 mesi) forti del fatto che siamo storicamente il formaggio Dop più premiato al mondo”.

 

In un contesto difficile – ha affermato Gabriele Arlotti, ideatore della Nazionale - e segnato da tensioni internazionali, dimostrare che il Parmigiano Reggiano sa contraddistinguersi per qualità e premi è un indubbio valore. Il fatto che per la prima volta, dopo 31 edizioni, i World Cheese Awards sia in Italia, a Bergamo, è motivo di orgoglio ma di un consapevole maggior impegno per la Nazionale”. 

Dopo mesi di alti e bassi, la settimana del tariffario lattiero-caseario registra nessuna variazione nei diversi listini. Nuovo sali-scendi dei prezzi nel Grana Padano e nel Parmigiano Reggiano. 

 
di Virgilio e Jacopo Parma 15 ottobre 2019 - 
 
LATTE SPOT – Periodo nuovamente in positivo alla borsa di Verona. Il crudo spot nazionale rimane invariato a 46,91 e 47,94 €/100 al litro. Risalgono invece le quote del latte intero pastorizzato spot estero (di nuovo a +1,2%, al 44,33 e 45,36 €/100 al litro) e lo scremato pastorizzato spot estero, con un +3,8% tra 27,95 e 28,98 €/100 al litro.
 
BURRO E PANNA – A Verona continua il lento calo della panna, a -1,27%. Si ferma a Milano il prezzo della crema, dopo la settimana scorsa; il listino del burro, invece, si conferma alle stesse cifre. Nessuna novità dagli zangolati parmigiano e reggiano.
 
Borsa di Milano 14 ottobre 2019: 
BURRO CEE: 3,30 €/Kg. (=)
BURRO CENTRIFUGA: 3,55 €/Kg.  (=)
BURRO PASTORIZZATO: 1,70 €/Kg.  (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,50 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,86 €/Kg. (=)
MARGARINA luglio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)
 
Borsa di Verona 15 ottobre 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,85 – 2,05 €/Kg.
 
Borsa di Parma 11 ottobre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.
 
Borsa di Reggio Emilia 15 ottobre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 - 1,10 €/kg.
 
GRANA PADANO – Milano 14 ottobre 2019 – Quotazioni di nuovo in leggero calo per i formaggi; per il Grana Padano la percentuale maggiore è sul fuori-sale.
 
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,85 – 7,95 €/Kg. (-0,6%)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,45 – 8,70 €/Kg. (-0,3%)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,95 – 9,20 €/Kg. (-0,3%)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,45 – 6,60 €/Kg. (-0,8%)
 
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 11 ottobre 2019 – Movimenti in discesa anche per i prezzi delle stagionature del Parmigiano Reggiano, soprattutto per il 12 e il 15 mesi.
 
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,75 - 10,95 €/Kg. (-0,9%)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,15 €/Kg. (-0,9%)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,70 - 12,15 €/Kg. (-0,8%)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,40 - 12,90 €/Kg. (-0,8%)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,50 - 13,90 €/Kg. (-0,7%)

 
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Un’ottantina d’imprenditori del settore e portatori di interesse hanno seguito l’incontro nella sede del Cap in strada dei Mercati con gli esperti nazionali e locali del settore.


Parma - 

Nutrita partecipazione d’imprenditori agricoli al convegno “Cereali: andamento prospettive e innovazione. Quali le migliori scelte?” ideato dal Consorzio Agrario di Parma. Un forte interesse intorno al tema del grano e dei cereali testimoniato dalla presenza di un’ottantina di imprenditori che hanno preso parte all’incontro - nella sala Convegni del Cap in via dei Mercati, 17 a Parma - che ha visto come protagonisti alcuni esperti nazionali e locali del settore.

Al Presidente del Consorzio Agrario di Parma Giorgio Grenzi è stato affidato il compito di trarre le conclusioni dei lavori della mattinata di approfondimento, coordinati dal Direttore del Consorzio Agrario di Parma Giorgio Collina, che ha posto l’attenzione sulla realtà locale e sulle prospettive dell’immediato futuro del comparto. I focus caratterizzanti del convegno, alla luce delle analisi numeriche a disposizione dei laboratori del CAP sono stati il mercato, le prospettive per le coltivazioni dei prodotti cerealicoli e le scelte strategiche degli imprenditori del parmense: in particolare si è parlato dell’opportunità, tra le altre cose, di prediligere la semina di grano duro.

Nel corso del convegno il dottor Silvio Pellati di Pellati Informa, centro studi e di informazione apprezzato a livello italiano, ha illustrato l’andamento dei mercati cerealicoli nel paese, attraverso l’analisi delle esportazioni e di importazioni di cereali nel mondo. Il dottor Stefano Ravaglia, genetista di S.I.S. Società Italiana Sementi, creatore delle principali varietà italiane di grano, come per esempio il Bologna e il Giorgione, ha fornito importanti indicazioni tecniche per migliorare le coltivazioni cerealicole ed evitare così di incorrere nelle criticità degli ultimi anni.

Il terzo intervento è stato quello del dottor Andrea Rossi, Responsabile dell’Ufficio Stoccaggio e Commercializzazione prodotti agricoli del Consorzio Agrario di Parma, che ha presentato le principali proposte per le semine autunnali in funzione delle attuali richieste locali del mercato. Rossi ha rimarcato la necessità “di limitare le semine di grano tenero biologico, poiché il mercato è saturo”. Continua invece la richiesta di grano duro di alta qualità così come quella di prodotti coltivati seguendo indicazioni tecniche rispettose della sostenibilità ambientale, tema al centro delle politiche comunitarie della nuova PAC. La ‘Carta del Mulino Bianco’, per esempio, prevede importanti premialità a fronte di un’area seminata a fiori pari al 3% della superficie coltivata a grano.

Andrea Gavazzoli

Editoriale:  - Mamma li turchi e la inesistente diplomazia europea dei soliti splendidi alleati - Latte in ripresa, panna ancora in calo -Cereali e dintorni. Attenti al 10 ottobre. Quali dati da USDA? - Modena, per due giorni città dello Champagne - Agrilevante, le specialità di Nobili spa in mostra a Bari. -


Scibus-41_13ott19-COP.jpgOMMARIO Anno 18 - n° 41 13 ottobre 2019
1.1 editoriale
Mamma li turchi e la inesistente diplomazia europea dei soliti splendidi alleati.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte in ripresa, panna ancora in calo
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Attenti al 10 ottobre. Quali dati da USDA?
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Dopo l’USDA mercati in leggera ripresa
7.1 frumento e affini Workshop tematico con esperti su grano
7.2 eventi champagne Modena, per due giorni città dello Champagne
8.1 agrilevante Bari Agrilevante, le specialità di Nobili spa in mostra a Bari.
10.1 Parmesan fake Falso Parmigiano Reggiano alla fiera ANUGA di Colonia: intervengono le autorità tedesche
11.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

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Il 13 e 14 ottobre a Modena si svolgerà Champagne Experience, la più grande manifestazione italiana dedicata alle celebri bollicine francesi, nata per volontà di Club Excellence, associazione che riunisce 15 importatori di vini d’eccellenza. Sono numeri importanti quelli di questa terza edizione: 125 Maison presenti, oltre 500 tipologie Champagne in degustazione e la partecipazione della più autorevole firma femminile del vino a livello mondiale, Jancis Robinson

Modena, 11 ottobre 2019 Manca poco alla terza edizione della più grande kermesse italiana dedicata allo Champagne. Il 13 e 14 ottobre, nei padiglioni di ModenaFiere, andrà in scena la terza edizione di Champagne Experience: sono 125 le Maison che sarà possibile scoprire ai banchi di assaggio nella due giorni modenese, per un totale di oltre cinquecento etichette proposte al pubblico. Ad incontrare i visitatori e raccontare cosa si cela dietro ai loro Champagne saranno i produttori e vigneron francesi insieme agli importatori italiani, parte attiva della kermesse ed elemento chiave nel garantire a operatori e appassionati italiani la presenza sul mercato nazionale di etichette di pregio e di qualità riconosciuta. Tra questi, anche i quindici riuniti nell’associazione Club Excellence, che organizza l’evento. Il direttore, Lorenzo Righi, racconta come è nata l’idea di dar vita alla manifestazione: “Siamo convinti che la distribuzione giochi un ruolo di grande valore, fatto di servizio attento, consulenza, e capacità di selezionare i migliori prodotti oltreconfine e riproporli sul mercato nostrano. Un compito importante che ha una sua componente didattica. Champagne Experience si propone un po’ questo: offrire al pubblico una vetrina il più completa possibile del mondo dello Champagne, con la possibilità di prender parte a Master Class sotto la guida di relatori altamente qualificati”.

Tra le presenze di quest’anno, anche quella di una illustre ospite internazionale. Jancis Robinson, la più grande firma femminile del vino a livello internazionale, che lunedì 14 ottobre guiderà due Master Class dedicate ai trend attuali in Champagne. La classicità di un metodo più che centenario e la consolidata forza espressiva di vitigni noti in tutto il mondo lasciano comunque spazio a differenti vie interpretative che ben rappresentano la personalità di famose Maison come dei piccoli vigneron. C’è chi ha sposato l’approccio biologico e chi punta a dosaggi sempre più moderati, chi dà particolare importanza all’affinamento in rovere e chi al lungo riposo sui lieviti. Un quadro composito, ricco di sfumature, armonie e contrasti, che sarà al centro dell’intervento di Jancis Robinson.

Il calendario completo delle Master Class, con la possibilità di acquistare un biglietto in prevendita fino ad esaurimento dei posti, è disponibile sul sito della manifestazione: www.champagneexperience.it

Champagne Experience si prepara ad essere una due giorni dedicata al gusto, in tutti i sensi. Tra uno champagne e l’altro si potrà far visita all’area dedicata al cibo, con una selezione di aziende presenti con i propri prodotti: dai salumi alla pasticceria, dagli snack gourmet al caffè d'eccellenza. Non mancheranno prodotti chiave della tradizione culinaria modenese, rappresentati dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e dal Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, che saranno al centro di Master Class dedicate.

Diverse le soluzioni per la pausa pranzo, dal ricco buffet curato dal Ristorante Vinicio al ristorante à la carte affidato alla sapiente regia dello chef Emilio Barbieri, del ristorante stellato ‘Strada Facendo’ di Modena. Chi opterà per il buffet potrà accompagnare i propri piatti con bollicine emiliane: sarà infatti disponibile un’ampia selezione di vini del territorio ospite della manifestazione, messa a disposizione dal Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi e dal Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena.

La terza edizione di Champagne Experience si svolgerà dunque il 13-14 ottobre presso i padiglioni di ModenaFiere, con il patrocinio del Comune di Modena e il sostegno della Camera di Commercio di Modena.

Il biglietto di ingresso alla manifestazione e i ticket per le diverse Master Class sono disponibili in prevendita sul sito www.champagneexperience.it .

 

Club Excellence
La manifestazione Champagne Experience è organizzata da Club Excellence, associazione nata nel 2012 con l’obiettivo di promuovere la cultura della distribuzione, che riunisce quindici tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza: Sagna SpA, Gruppo Meregalli, Cuzziol Grandivini Srl, Pellegrini SpA, Balan Srl. Sarzi Amadè Srl, Vino & Design Srl, Teatro del Vino Srl, Proposta Vini sas, Bolis Srl, Les Caves de Pyrene Srl, Premium Wine Selection PWS Srl, Ghilardi Selezioni Srl, Visconti 43 Srl, Première Srl.

Partner di Champagne Experience 2019
Consorzio del Parmigiano Reggiano, Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, Arco Spedizioni, Tridente Club, BPER Banca, Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena, Caffè Molinari, Acqua Filette.

Un singolare progetto di beneficienza organizzata da Nomadi Fans Club Pan Person Nomadi e Lambrosc in collaborazione col Consorzio Parmigiano Reggiano e i Nomadi e le latterie di Tabiano (Viano) e Campola (Vezzano).


Forme vere e proprio che, domenica 13 ottobre, saranno autografate dai componenti della band fondata da Augusto Daolio e Beppe Carletti che trascorreranno una giornata alternativa con i fan. Infatti, il ricavato del pranzo di domenica a Votigno, presso la Casa del Tibet (solo su prenotazione, già esauriti i 200 posti), sarà devoluto al Centro oncologico ed ematologico di Reggio Emilia, il Core, mentre raggiunti i 24 mesi di stagionatura le forme di Parmigiano Reggiano saranno messe all’asta per beneficenza.


Tutto nasce da una idea di Fabrizio Lugarini, storico fan del gruppo, che alla domanda: “Mi regali una forma?” ha ottenuto il sì dei caseifici, pronti a sostenere questo singolare progetto.
“Sapevo che il padre di Daniele Campani, batterista del gruppo, era casaro. E da un po’ mi interrogavo su come sostenere il Core – spiega Lugarini -. Le latterie di Tabiano e Campola hanno accolto l’idea e saranno quindi proprio loro a essere protagoniste, alle 9 e alle 11, di questa iniziativa che poterà i musicisti dei Nomadi nelle due strutture”.
“Essere vagabondi per le piazze d’Italia con i nostri concerti, ma fortemente ancorati alle nostre tradizioni e controcorrente. Era obbligatoria la nostra presenza… in caseificio e i ragazzi del gruppo – spiega Beppe Carletti, tastierista e leader della band che ha reso famoso ‘Io Vagabondo’ o i brani di Francesco Guccini – hanno accolto di buon grado questa iniziativa”.


“Il Parmigiano Reggiano – aggiungono i casari delle latterie coinvolte, Ivan Cilloni (Tabiano) e Giuliano Ugoletti (Campola) – non è solo un prodotto alimentare, bensì un crocevia di tradizione e cultura che, naturalmente, si sposa bene con la musica. Coi Nomadi, poi, c’è un legame sottile iniziato già con il super concerto per l’Emilia del 2012 e che, oggi, si rinfranca. E il fine è assolutamente nobile”.
Il pranzo di Votigno in omaggio ai 57 anni di carriera del gruppo prevede l’intervento musicale di Sabrina Dolci e, moderati dal giornalista Gabriele Arlotti, gli interventi di Francesco Merli, direttore struttura complessa di Oncologia dell’Irccs del Santa Maria Nuova, dei casari di Viano e Vezzano, Ivan Cilloni e Giuliano Ugoletti, del presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli e dei sindaci dei due Comuni, Nello Borghi, Stefano Vescovi.

Dal 10 al 13 ottobre, nel quartiere fieristico del capoluogo pugliese, Nobili spa sarò tra i protagonisti della sesta edizione di Agrilevante, la rassegna internazionale delle macchine e delle tecnologie per le filiere agricole del Mediterraneo. Più di 80 mila i visitatori attesi, oltre 350 le aziende espositrici.


di Virgilio, Bari 09 ottobre 2019 - L’agricoltura moderna sta cambiando il suo volto grazie all’ingresso delle nuove tecnologie digitali e della crescente elettronificazione. Nobili, affrontando la sfida dell’innovazione di settore, presenta nuovi prodotti unici sul mercato, nati dall’attività progettuale della nuova divisione NOBILI Electronics.


Le novità NOBILI Spa in esposizione a Bari - Agrilevante dal 10 al 13 ottobre 2019 -


Nuove trince TDP
I Triturator TDP serie 1000 sono provvisti di due pick-up idraulici per il sollevamento dei tralci di potatura. Adatti a trattori di potenza compresa tra 70 e 150 CV, possono essere applicati frontalmente, posteriormente e su trattori a guida retroversa, semplicemente cambiando la posizione del timone di attacco. Di costruzione particolarmente robusta la TDP serie 1000 dispone del rotore XP, per un trinciato omogeneo e fine che agevola il lavoro su grosse andane. Caratteristica peculiare del rotore XP sono i supporti dentati che portano i perni dei coltelli e che sono saldati sul tubo rotore seguendo una doppia elica. Nella triturazione di grosse andane o di sarmenti di grossa dimensione quando i coltelli mobili indietreggiano a causa dei colpi ricevuti, i supporti dentati sopperiscono alla momentanea assenza del taglio della mazza agendo essi stessi da coltelli fissi sulla legna. Grazie a queste caratteristiche TDP serie 1000 riesce a triturare finemente in un solo passaggio voluminose andane di sarmenti di grosso diametro con alte velocità e produttività. I Triturator sono costruiti in conformità alle Normative Europee.

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Nuove trince per vigneto-frutteto
Le nuove trince BV e BVR per vigneto e frutteto hanno un’ampia apertura frontale ideale per grandi volumi di potatura. Le BVR serie 1000 hanno rotore con supporti dentati e mazze pesanti per residui di grosso diametro

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Nuovo VENTIS portato
La gamma VENTIS portato si rinnova, riducendo gli ingombri e migliorando l’ergonomia. Pensata per terreni con forte pendenza e ridotti spazi di manovra, mantiene inalterate le caratteristiche tecniche che hanno reso il nebulizzatore di NOBILI la soluzione ottimale per l’irrorazione del vigneto.

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Mercoledì, 09 Ottobre 2019 11:45

Workshop tematico con esperti su grano

Workshop tematico con esperti su grano e affini Giovedì 10 alle 10 nella sede del Cap

PARMA, 5 Ottobre 2019 – In un comprensorio regionale come quello dell’Emilia Romagna e più nel dettaglio nella provincia di Parma la rilevanza del comparto cerealicolo è essenziale negli equilibri del settore agroalimentare e alla base di produzioni di qualità.

Negli ultimi anni soprattutto la comprensione delle ripercussioni dei mutamenti del clima con i relativi e più evidenti rischi d’impresa e l’importanza assunta progressivamente dai contratti di filiera sono indispensabili per capire al meglio quali strategie, quali innovazioni apportare alle proprie coltivazioni per ottenere il massimo della resa possibile alla luce delle pre-condizioni stagionali non sempre prevedibili. In questo contesto da approfondire nel dettaglio per la nostra realtà locale il Consorzio Agrario di Parma ha organizzato un incontro per conoscere meglio le oscillazioni del mercato di riferimento , le migliori varietà su cui puntare per la prossima annata cerealicola al fine di poter decidere al meglio e in tempo utile.

Il workshop aperto al pubblico interessato si terrà presso la sede del CAP in Via Mercati 17 Giovedì 10 Ottobre prossimo a partire dalle ore 10. Oltre ai tecnici esperti consortili a spiegare lo scenario attuale e le scelte tecnico-agronomiche più idonee da intraprendere interverrà il dottor Silvio Pellati della Pellati Infoma riconosciuto centro studi romano esperto di mercati internazionali. Introdurranno il tema il presidente CAP Giorgio Grenzi e il direttore generale Giorgio Collina.

 

La crema registra una settimana di stop a Milano, mentre il latte torna il segno positivo. Fronte formaggi: nuova fissità su tutte le stagionature, sia nel Grana Padano sia nel Parmigiano Reggiano.

di Virgilio e Jacopo Parma 08 ottobre 2019 - 

LATTE SPOT – Settimana di assestamento per il latte. Si ferma la discesa del crudo spot nazionale, stabile a 46,91 e 47,94 €/100 al litro. Il latte intero pastorizzato spot estero invece a +1,2%, al 43,82 e 44,85 €/100 al litro. Positivo anche lo scremato pastorizzato spot estero: +1,9% tra 26,91 e 27,95 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – A Verona continua il lento calo della panna, a -1,27%. Si ferma a Milano il prezzo della crema, dopo la settimana scorsa; il listino del burro, invece, si conferma alle stesse cifre. Nessuna novità dagli zangolati parmigiano e reggiano.

Borsa di Milano 7 ottobre 2019: 
BURRO CEE: 3,30 €/Kg. (=)
BURRO CENTRIFUGA: 3,55 €/Kg.  (=)
BURRO PASTORIZZATO: 1,70 €/Kg.  (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,50 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,86 €/Kg. (=)
MARGARINA luglio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 08 ottobre 2019: (-1,27%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,85 – 2,05 €/Kg.

Borsa di Parma 04 ottobre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 08 ottobre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 - 1,10 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 07 ottobre 2019 – Dopo una settimana di variazioni, torna stabile il listino del Grana Padano.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 – 8,00 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,50 – 8,70 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 9,00 – 9,20 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 – 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 04 ottobre 2019 – Dopo 6 settimane di intervalli tra deprezzamenti e assestamenti nelle diverse stagionature, si ferma anche il listino del Parmigiano Reggiano.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,05 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,15 - 11,25 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,80 - 12,25 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,50 - 13,00 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,60 - 14,00 €/Kg. (=)

 
#Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly

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Ottimi risultati per le cantine cooperative carpigiane impegnate nella settima edizione del “Gran Premio Nazionale Vino della Cooperazione – Gino Friedmann”, svoltosi nei giorni scorsi a Nonantola nell’ambito della sagra “Sòghi, Saba, Savòr”. 

La Cantina di S. Croce si è aggiudicata il primo posto – insieme alla Cantina Valle Isarco – con il Lambrusco Salamino di S. Croce Secco 2018, mentre la Cantina di Carpi e Sorbara ha vinto – in coppia con la Cantina Tollo - nella categoria riservata ai vini maggiormente fedeli alla tradizione grazie al Lambrusco di Sorbara Secco “Omaggio a Gino Friedmann” a fermentazione naturale in bottiglia 2018. 

Gli “Oscar” del vino sociale sono stati assegnati da “Æmilia Storie di territori e di comunità”, associazione culturale per la valorizzazione della storia e del patrimonio culturale del territorio e delle comunità emiliano-romagnole. 

La manifestazione è dedicata al modenese Gino Friedmann, considerato il padre della cooperazione vitivinicola del nostro Paese. Nato nel 1876, possidente dalla visione illuminata, intuisce potenzialità e vantaggi della cooperazione, specie per lo sviluppo e il benessere della comunità di quegli anni. Nel 1913 Friedmann si fa promotore della Cantina Sociale di Nonantola e della Federazione nazionale delle cantine sociali.

Domenica, 06 Ottobre 2019 08:53

Dazi USA, un attacco alle DOP.

Reggio Emilia, 5 ottobre 2019 - Grandi novità sul fronte dei dazi USA: gli Stati Uniti calano la maschera e dichiarano quali siano i veri obiettivi dei dazi che vanno a colpire solo alcuni tra i prodotti dell’agroalimentare italiano di qualità. Questo, il commento di Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano:

"Un documento della National Milk Producers Federation (l’Associazione dei produttori di latte che produce più dei due terzi del latte americano ) rende esplicita la volontà del Governo Americano di fare guerra alle indicazioni Geografiche Europee. Finalmente è chiaro per quale motivo nell’elenco dei prodotti soggetti a dazio aggiuntivo del 25% ci siano solo determinate indicazioni geografiche italiane, come il Parmigiano Reggiano. I dazi non sono altro che una ripicca perché l’Europa tutela le DOP registrate: i formaggi americani (come il Parmesan, ma anche l’Asiago o il Gorgonzola, la Fontina made in USA ) non possono pertanto entrare all’interno dell’Unione Europea.
Le pretese del governo americano sono assurde: noi non permetteremo mai agli americani di vendere in Italia il Parmesan, e questo vale per noi, così come per tutti gli altri consorzi di tutela delle indicazioni geografiche italiane. Noi dobbiamo difendere i nostri prodotti perché li sappiamo fare solo noi e perché sono espressione del territorio e della cultura del nostro Paese. La politica italiana e europea deve essere a fianco dei Consorzi perché nel mondo noi dobbiamo affrontare costosissime cause legali affinché i nomi delle indicazioni geografiche siano utilizzati solo per gli autentici prodotti italiani. Sul mercato non ci devono più essere un Parmesan made in Wisconsin, un Asiago o un Gorgonzola americani. Le Dop come il Parmigiano Reggiano sono un patrimonio culturale italiano, alla stregua del Colosseo: le caratteristiche della nostra DOP dipendono dal territorio del quale è espressione. I ‘tarocchi' che vengono prodotti altrove e che usano un nome che evoca il prodotto originale italiano hanno come effetto quello di trarre in inganno il consumatore. Se Trump è America first, il Consorzio del Parmigiano è American consumer's first. Il consumatore che acquista il Parmesan è spesso convinto di acquistare un prodotto italiano. Il Consorzio ha mostrato ad un campione significativo di consumatori americani un Parmesan che riportava in etichetta l’indicazione esplicita “Made in Winsconsin”. Due terzi del campione intervistato ha dichiarato di ritenere il prodotto di provenienza italiana. Per questo motivo il Consorzio del Parmigiano Reggiano si batte affinché, anche fuori dall’Unione Europea, il nome Parmesan possa essere utilizzato solo per l’autentico prodotto Parmigiano Reggiano. Altrimenti, non saranno solo le aziende italiane a subire un danno, ma tutti i consumatori americani che vengono ingannati perché acquistano un fake nella consapevolezza di acquistare il vero Parmigiano Reggiano”.

Qui il documento della NMPF - National Milk Producers Federation:
https://hoards.com/article-26461-statement-on-us-response-to-illegal-eu-subsidies-under-wto.html 

Editoriale:  - Cornuti e mazziati! -Latte in calo, crollo della crema, scendono i formaggi - Cereali e dintorni. Rischio dazi USA sui mercati interni, italiani in particolare - Agrilevante 2019... l'agricoltura mediterranea in un unico evento! - Conclusi i lavori di regimazione idraulica in comune di Carpaneto - 


SOMMARIO Anno 18 - n° 40 06 ottobre 2019 cibus 40-6ott19-COP.jpg
1.1 editoriale
Cornuti e mazziati!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte in calo, crollo della crema, scendono i formaggi
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Impennata dei prezzi.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Rischio dazi USA sui mercati interni, italiani in particolare.
7.1 Patata di bologna dop Patata di Bologna D.O.P. Un'eccellenza dei fertili suoli bolognesi
7.2 FIERE - Agrilevante 2019 Agrilevante 2019... l'agricoltura mediterranea in un unico evento!
8.1 eventi agroalimentare Il Nocino e la "ricetta" segreta dell'elisir d'amor - Le foto
10.1 viabilità Lombardia Emilia Ponte Verdi di Ragazzola chiuso per 3 notti dal 7 ottobre dalle 21 alle 6.
10.2 dazi usa Dazi Usa: Cosa cambia per il Parmigiano Reggiano
11.1 bonifica piacenza Conclusi i lavori di regimazione idraulica in comune di Carpaneto
12.1promozioni “vino” e partners
13.1 promozioni “birra” e partners  

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Si è conclusa con successo la missione imprenditoriale ed istituzionale, che si è svolta dal 25 al 27 settembre 2019 a Tianjin, una delle quattro municipalità cinesi - insieme a Pechino, Shanghai e Chongqing - poste sotto il diretto controllo del governo centrale. Mulino Formaggi in prima fila nel comparto Food & Beverage.


di Redazione Parma 6 Ottobre 2019 - L’edizione del 2019 di ITALY-CHINA SME TRADE AND INVESTMENT FORUM, che si è tenuto nella città di Tianjin (15 milioni di abitanti) dal 25 al 27 settembre ha visto la partecipazione di Federico Donati, Sales Manager di Mulino Formaggi srl, uno degli attori più autorevoli nell’export del Parmigiano Reggiano e altre eccellenze casearie nazionali.


Al forum, patrocinato da Bank of China, CDP, ICE, CONFINDUSTRIA, e ABI, hanno preso parte circa 50 aziende italiane appartenenti a diversi settori, agroalimentare, meccatronica, biomedicale, automotive e helthcare.
Il Business Forum Italia Cina (BFIC), l’organismo fondato dai Governi Italiano e Cinese nel 2014 con l'obiettivo di promuovere le relazioni economiche tra i due Paesi, co-presieduto sul lato italiano dall’AD di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Fabrizio Palermo, e su quello cinese dal Chairman di Bank of China, Liu Liange.


La missione si é composta sostanzialmente di due parti:
- la quinta edizione del Business Forum Italia-Cina che si terrà alla presenza dei vertici politici del Ministero dello Sviluppo economico (MISE) e dell’omologo cinese MOFCOM; 
una sessione di incontri bilaterali (Match) tra aziende italiane e cinesi, con l’obiettivo di supportare la nascita di possibili collaborazioni.


“Un Forum molto ben organizzato, ha precisato Federico Donati, e particolarmente qualificanti gli incontri con gli operatori cinesi, almeno quelli che a noi maggiormente interessano e connessi all’ampio settore del Food & Beverage”.


Al forum sono intervenute figure di spicco di entrambe le delegazioni e val la pena citare gli interventi di Ma Chalong (General Manager BANK OF CHINA), Liu Liange ( Chairman Bank of China) Jin Xiangjun ( Vice sindaco Tianjin), Stefano Buffagni (Viceministro MISE), Fabrizio Palermo (CEO Cassa Depositi e Prestiti), Qian Keming (Vice Ministro del commercio cinese), Giuseppe Fedele (Ambasciatore italiano in Cina), Carlo Ferro (Presidente ICE), Qian Hongshan (Vice ministro cinese affari internazionali) senza contare innumerevoli rappresentanti del partito comunista cinese locali e nazionali. 

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(A destra Federico Donati Sales Manager Mulino Formaggi srl e a sinistra un importante importatore cinese di food & beverage)






"Se l'ape scomparisse dalla faccia della Terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita", così citava Albert Einstein alla metà degli anni 50.

di L'Equilibrista Reggio Emilia, 04 ottobre 2019 - Il consueto eccesso pensai fra me e me, ma nel tempo ebbi più volte la fortuna di conoscere persone che fanno dell’apicoltura la loro ragione di vita. La loro passione, il loro credo tanto da orientare delle buone pratiche in virtù di queste creature.

Prima di documentarmi, pensavo fosse una esagerazione o quanto meno una presa di posizione voluta per mettere le persone davanti a delle responsabilità che oggi invece sembrano quasi una razionale e decisa missione. L’autonomia del nostro Pianeta è a forte rischio e mai come adesso ne abbiamo preso coscienza, sarà per la tenace lotta ingaggiata da Greta Thumberg o per la diffusione dei seminari e diversi incontri in Regione, che aiutano a capire che una tale sentenza ha già effetti deflagranti sulle nostre vite.


E veniamo ai fatti, perché nel nostro Paese è praticamente azzerata la produzione di miele a causa dell'andamento climatico siccitoso dello scorso mese di Marzo che, seguito da un mese di aprile e maggio dal meteo particolarmente bizzarro e caratterizzato da vento, pioggia e sbalzi termici, non ha consentito alle api neanche di trovare nettare sufficiente da portare nell'alveare.


L'allarme lanciato da Coldiretti sugli effetti del maltempo è perentorio ed ha caratterizzato una distorta primavera, delineando gravi problemi agli alveari compromettendone fioriture tanto che le api non avendo la possibilità di raccogliere il nettare, non ne possono produrre e quel poco deve necessariamente servire alla loro sopravvivenza.


Dopo le crisi del 2016 e del 2017, finalmente ecco una timida ripresa della produzione nel 2018, che però si è ancora una volta arrestata nel 2019 proprio a causa delle avverse condizioni meteorologiche e che in particolare nella prima parte dell’anno, confermano il grave impatto del cambiamento climatico in atto, determinando perdite molto alte della produzione. In diverse zone d’Italia si tratta già di un vero e proprio azzeramento del raccolto di miele e quindi della impossibilità di poter pianificare o addirittura pensare al futuro di questa eccellenza italiana in modo sereno.


In Emilia Romagna, se prendiamo ad esempio la produzione di acacia, rileviamo un livello di produzione per nulla soddisfacente, tanto che si stima una media produttiva di soli 10 kg/alveare, ben al di sotto quindi dei 25-30 kg ad alveare per le aree del nord Italia che distanzia i 18 kg in media del sud Italia.


Nonostante questa situazione di estrema emergenza però, al Concorso Grandi Mieli d’Italia Tre Gocce d’Oro, sono ben 1.011 mieli partecipanti, provenienti da ogni parte d’Italia ed anche se non è stata raggiunta la cifra record di 1.124 campioni dell’anno scorso, gli Apicoltori non indietreggiano e continuano la loro attività fatta di rispetto, attenzione e cura verso un mondo fragile ed destramente importante per tutto l’ecosistema e la biodiversità.

(sotto una strage di api)

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Venerdì, 04 Ottobre 2019 16:49

Agrilevante 2019... ai blocchi di partenza!

La fiera di Bari dedicata a macchine agricole, impianti e tecnologie.

Si tiene dal 10 al 13 ottobre 2019 a Bari “Agrilevante”, l’esposizione Internazionale delle macchine, degli impianti e delle tecnologie per la filiera agricola, la più importante tra le manifestazioni fieristiche dedicate al settore primario che si svolgono nell’intero bacino mediterraneo.

La fiera, dal carattere specialistico e professionale, si svolge su una superficie di 50 mila mq e ospita oltre 300 aziende a copertura di 6 filiere produttive (Filiera Cerealicola, Filiera Energetica Colture No Food, Filiera Olivicolo Olearia, Filiera Ortofrutticola, Filiera Vitivinicola Enologica e Filiera Zootecnica).

La manifestazione offre ai visitatori (circa 70.700 nell’edizione 2017, con oltre 40 delegazioni estere accreditate) un panorama completo di soluzioni efficaci per l’intero ciclo produttivo: dalla lavorazione e preparazione del terreno alla semina, dall’irrigazione ai trattamenti, fino alle fasi di raccolta, trasporto e prima lavorazione dei prodotti. A questo si aggiungono le filiere a destinazione non alimentare, vedi quelle delle materie prime per l’industria e per l’energia.

L’evento è particolarmente focalizzato sulle colture tipiche del Mediterraneo, per le quali l’industria della meccanizzazione è in grado di offrire una gamma di mezzi ed attrezzature molto ampia e tecnologicamente avanzata.

(Fonte Agrilevante Bari)

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Alla collettiva di Colonia partecipano 18 aziende della Food Valley, in rappresentanza di molte filiere di territorio. La presenza di Parma Alimentare ad Anuga è strategica per il profilo internazionale della manifestazione, con 6 dei primi 10 Paesi di destinazione dell’export food parmense nella top ten dei Paesi di provenienza dei visitatori.

04 Ottobre 2019 -

Dal 5 al 9 ottobre, Parma Alimentare sarà a Colonia per partecipare ad Anuga, la più importante piattaforma di business al mondo per il settore del food & beverage. L’edizione 2019 avrà un significato particolare: Anuga festeggerà infatti il traguardo dei 100 anni di storia, avendo esordito a Stoccarda nel 1919. Rispetto ad allora, quando gli espositori erano esclusivamente tedeschi e l’evento era annuale e itinerante, la manifestazione si è evoluta profondamente: dal 1951 si optò per la cadenza biennale e per la sede di Colonia. Quell’anno gli espositori furono 1.200, in arrivo da 34 Paesi; l’ultima edizione della fiera, nel 2017, ha invece visto 7.400 espositori e richiamato un pubblico di 165.000 visitatori professionali.

Anche la missione business di Parma Alimentare in Germania può vantare numeri da record. Sono infatti 18 le aziende che prenderanno parte alla collettiva ad Anuga: Agugiaro & Figna Molini, Cooperativa Casearia Agrinascente, Azienda Agricola Coppini Arte Olearia, Caseificio Gennari Sergio & Figli, Devodier Prosciutti, F.lli Galloni, Gualerzi, La Fattoria di Parma, La Felinese Salumi, Oleificio Speroni, Pomodoro 43044, Rizzoli Emanuelli, Rodolfi Mansueto, Ruliano, San Nicola Prosciuttificio del Sole, Zarotti, Zuarina e Zuccato F.lli.

A spiegare il perché di questa massiccia presenza parmense è Alessandra Foppiano, Executive Manager di Parma Alimentare: «Anuga è una manifestazione trade di rilievo veramente internazionale. Il 74% dei visitatori è straniero: più precisamente, 72.500 provengono da Paesi europei diversi dalla Germania e 49.500 dall’area extra UE. Se incrociamo la lista dei primi 10 Paesi di destinazione dell’export alimentare parmense e la top 10 dei Paesi di provenienza dei visitatori di Anuga, le aree di sovrapposizione sono notevoli: ben sei, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna e Belgio, a cui va aggiunta naturalmente la Germania. Numeri e Paesi a parte, rilevante è anche la composizione del pubblico di Anuga: a Colonia convergono i più importanti buyer della distribuzione organizzata (36,3%), del food service e del mercato dei consumi extradomestici (21,1%) e dell’industria alimentare (13,2%). Ad Anuga ci sono quindi tutte le condizioni ideali per siglare nuove alleanze di business: non a caso, è una manifestazione particolarmente apprezzata dagli italiani, che sono il primo espositore, rappresentati da oltre 1.000 aziende».

Oltre che da numeri importanti, la spedizione di Parma Alimentare a Colonia è caratterizzata dalla varietà delle filiere rappresentate: si spazia dal Parmigiano Reggiano DOP al Prosciutto di Parma DOP, dalle conserve ittiche ad altri salumi tipici come Coppa di Parma IGP e Salame Felino IGP, dalle conserve di pomodoro ad altre conserve vegetali, dalle farine all’olio extravergine di oliva. «Anche se il core business delle 18 aziende al nostro fianco ad Anuga è diverso, ci sono vari fattori che le accomunano - afferma Alessandra Foppiano -. Penso al posizionamento premium, all’innovazione di prodotto e all’elevato contenuto di servizio. Senza dimenticare il forte legame identitario con il territorio della Food Valley: un elemento che ci può aiutare a valorizzare la vocazione turistica di Parma, prima realtà in Italia a potersi fregiare dello status di UNESCO Creative City of Gastronomy».

All’appuntamento con Anuga, il sistema alimentare parmense si presenta in buona salute: nel 2018, considerando i primi 10 Paesi di destinazione, l’export ha raggiunto quota 1,49 miliardi di euro. Da sottolineare il fatto che la Germania, il Paese ospitante la manifestazione, con 270,5 milioni di euro (una quota pari al 18,1% del totale), sia risultato nel 2018 il principale partner commerciale di Parma, superando la Francia, per quanto riguarda il mondo Food & Beverage.

C’è una ulteriore ragione per partecipare alle fiera di Colonia: «Anuga è un osservatorio privilegiato per guardare all’evoluzione del mondo food & beverage - prosegue l’Executive Manager di Parma Alimentare -. Oggetto di particolare attenzione saranno gli alimenti ‘free from’, che nel 2018 hanno inciso per il 23% dei nuovi lanci di prodotto, i cibi certificati Halal e Kosher, rispettosi rispettivamente delle regole alimentari islamiche e dei dettami della religione ebraica, e i cosiddetti superfood, che coniugano proprietà nutrizionali e benessere, cresciuti del 12% annuo tra il 2014 e il 2018».

Con l’obiettivo di evidenziare il legame con il territorio e di fare cultura di prodotto, per tutta la durata di Anuga, Parma Alimentare organizzerà nel suo spazio degustazioni di prodotto e showcooking. L’attività sarà gestita da Parma Quality Restaurants, il Consorzio espressione della migliore cucina ducale. A cucinare saranno gli chef: Enrico Bergonzi, Ristorante Al Vedel; Filippo Cavalli, Osteria dei Mascalzoni; Francesco Dall'Argine, Antica Hostaria Tre Ville; e Roberto Paoletti.

La Patata di Bologna D.O.P., prima patata italiana insignita della Denominazione d’Origine Protetta, germoglia e cresce in un’unica terra, nelle campagne bolognesi, dando vita ad un prodotto ricco di storia e bontà eccezionale. È compito del Consorzio di Tutela Patata di Bologna D.O.P. tutelare la qualità, la storicità, l’appartenenza al territorio di questa varietà - la Primura - tanto eclettica in cucina quanto importante per l’economia del comprensorio bolognese.


La Patata di Bologna D.O.P. viene prodotta e confezionata da aziende iscritte al piano dei controlli, situate esclusivamente nella provincia di Bologna, e controllate dall’Organo di Controllo imposto dalle regole dei prodotti a denominazione di origine. La pataticoltura ha profonde radici nelle tradizioni rurali della provincia bolognese: già nell’Ottocento, quando le patate si chiamavano ancora “Pomi di Terra”, gli studiosi istruivano i contadini a coltivarle in questi terreni prediletti e all’uopo resi coltivabili, strappati alla forza dell’acqua con le prime bonifiche. Poderi e saperi sono stati tramandati con passione e perfezionati nel tempo.
Le caratteristiche uniche della Patata di Bologna D.O.P. sono determinate dalla sua genetica e dall’ambiente di coltivazione: suolo, clima, tecniche di coltivazione, tipologia di conservazione, sono gli ingredienti di una patata che ha la sua tipicità nello stretto legame con i fertili suoli bolognesi. L’area di coltivazione della Patata di Bologna D.O.P. è principalmente tra due fiumi il Sillaro e il Reno all’interno di una determinata zona che comprende: i Comuni di Budrio, Castenaso, Ozzano dell’Emila, San Lazzaro di Savena, Castel San Pietro Terme, Castel Guelfo di Bologna, Medicina, Molinella, Baricella, Minerbio, Granarolo dell’Emilia, San Giovanni in Persiceto e Crevalcore, più alcune zone montane fino a 700-800 m s.l.m. negli altipiani di Castel d’Aiano e Vergato.
L’azione sinergica tra suolo, clima, irrigazione, tecniche colturali e il lavoro dell’uomo danno vita ad un prodotto eccellente e unico nel suo genere, la Patata di Bologna D.O.P.


SCHEDA PATATA DI BOLOGNA D.O.P.:
La Patata di Bologna D.O.P. - varietà Primura - è caratterizzata da una forma ovale, allungata e regolare. Il colore della polpa è giallo paglierino, la buccia liscia e di tonalità chiara, caratteristica che le viene fornita dalla composizione dei suoli di coltivazione. Gli “occhi” della Primura sono profondi e ben accentuati, la polpa consistente. Il suo sapore tipico e delicato è ottimo per ogni preparazione. La Patata di Bologna D.O.P. è una bontà autentica, tutta naturale: sana e genuina, nutriente e saziante, ricca di gusto nella sua tipica semplicità.


È disponibile nei seguenti formati:
Confezione da Kg 1,5 – Kg 2,0 – kg 2,5
Prezzo indicativo di vendita: circa 1,30€/Kg
La Patata di Bologna D.O.P. è reperibile presso la Grande Distribuzione Organizzata e nei migliori negozi di ortofrutta.


COME GUSTARE LA PATATA DI BOLOGNA D.O.P.?

Ecco una gustosa ricetta della food blogger Anna Rita Granata - IG: @anna_rita_granata
Ciambella con cuore filante di speck e Patate di Bologna D.O.P.
Ingredienti per 6 persone:
1 Kg di Patate di Bologna D.O.P. ;
200 g speck affumicato;
30 g burro;
200 g scamorza, o mozzarella;
Sale e pepe q.b.;
100 g parmigiano grattugiato;
1 uovo;
2 cucchiai di farina.
Preparazione:
Sciacquate le patate e riponetele in un tegame. Ricoprite interamente con dell’acqua e riponete sul fuoco a fiamma medio/bassa. Lasciate cuocere per 20 minuti o fino a quando risulteranno morbide facendo la prova con i rebbi di una forchetta. Scolate, schiacciate con lo schiaccia patate e lasciate raffreddare.
Una volta fredde aggiungete il sale e il pepe, la farina, il burro tagliato a pezzetti, l’uovo e il parmigiano grattugiato. Mescolate con un cucchiaio di legno per amalgamare. Imburrate il fondo di uno stampo per ciambelle apribile.
Foderate il fondo con le fettine di speck, sovrapponendole leggermente tra loro. Lasciate che fuoriescano dallo stampo poiché sarà utile per richiudere a procedimento ultimato. Aggiungete una parte di impasto e schiacciate con le mani per formare una base; aggiungete la provola tagliata a cubetti e il restante impasto fino a ricoprire l’intera superficie. Richiudete con la parte restante di speck che avete lasciato fuoriuscire dallo stampo.
Infornate in forno già caldo a 200° per 20 minuti. Sfornate, lasciate intiepidire e capovolgete lo stampo eliminando la cerniera apribile. Servite tiepida con il cuore di formaggio filante.

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Il Consorzio Parmigiano Reggiano a Caseifici Aperti sensibilizzerà i consumatori sull’importanza di scegliere il vero Made in Italy

Reggio Emilia, 3 ottobre 2019 - I dazi Usa scatteranno il prossimo 18 ottobre: lo ha confermato il responsabile Usa per il commercio Robert Lightizer, aggiungendo che l'amministrazione Usa auspica di trattare con l'Unione europea per risolvere i nodi sul tavolo.

Rispetto a quanto minacciato da Trump - che aveva annunciato dazi al 100% - la tariffa che si abbatterà sul Made in Italy sarà pari al 25%.

È quanto emerge dalla lista dei prodotti pubblicata dalle autorità americane dopo il via libera del Wto agli Stati Uniti.

Che cosa cambia per il Parmigiano Reggiano, per il quale gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato export con ben 10 mila tonnellate di prodotto?

Il dazio passerà dagli attuali 2,15 dollari al chilo a circa 6 dollari al chilo.

Ciò significa che il consumatore americano acquisterà il Parmigiano Reggiano ad un prezzo maggiorato: se oggi il costo è pari a circa 40 dollari al chilo, dal 18 ottobre a scaffale sarà ben oltre 45 dollari al chilo.

Difficile, al momento, prevedere quali saranno gli effetti immediati delle tariffe.

“Il Parmigiano Reggiano è un prodotto di altissima qualità. Faremo del nostro meglio affinché i consumatori americani siano consapevoli del valore della nostra Dop, così che siano disposti a spendere qualche dollaro in più per avere in tavola l’autentico Re dei Formaggi. Siamo amareggiati perché si va a colpire ingiustamente uno dei settori più forti della nostra economia. L’Italia, che non c’entra nulla con il consorzio Airbus (ne fanno parte la Francia, la Germania, la Spagna e il Regno Unito), si trova a pagare una bolletta veramente insensata. A questo punto servirà un piano di intervento straordinario dell’Unione Europea per evitare che gli effetti dei dazi diventino traumatici per le filiere coinvolte” ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

Il Presidente coglie l’occasione per lanciare un appello a tutti gli appassionati del Re dei Formaggi: “Contiamo sulla fedeltà dei nostri consumatori che in questi giorni ci hanno dimostrato di considerare il nostro prodotto un vero tesoro da difendere. Li invitiamo a venire a trovarci questo weekend a Caseifici Aperti, per toccare con mano che cosa vuol dire produrre il Parmigiano Reggiano. E per capire perché il Governo e l’Unione Europea debbano a tutti i costi difendere un patrimonio che fa parte, non solo della nostra tradizione, ma della nostra cultura e che produce un valore al consumo pari a 2,4 miliardi di euro, dando lavoro a ben 50 mila persone sul territorio”.
“Caseifici Aperti” cadrà sabato 5 e domenica 6 ottobre: la grande festa dei Caseifici produttori di Parmigiano Reggiano. Foodies, grandi e piccini, avranno la possibilità di partecipare alla produzione della DOP più importante d’Italia.
Visite guidate al caseificio e al magazzino di stagionatura, spacci aperti, eventi per bambini e degustazioni, uniti alla passione dei casari offriranno la possibilità di vivere un’esperienza unica: un viaggio alla scoperta della zona d’origine, delle sue terre ricche di storia, arte e cultura.

Partecipare a Caseifici Aperti è semplice: basta visitare il sito del Consorzio, www.parmigianoreggiano.it  e accedere all’area dedicata con la lista dei caseifici aderenti grazie alla quale è possibile informarsi sugli orari di apertura e sulle attività proposte.

 
 

 

La panna, dopo settimane in segno positivo, subisce una leggera flessione nel listino. Zangolati parmigiano e reggiano ok. Novità formaggi: flessione nel Grana Padano, altra discesa del Parmigiano Reggiano. 

 
di Virgilio e Jacopo Parma 01 ottobre 2019 - 
 
LATTE SPOT – Alla borsa di Verona settimana di segno negativo. In calo anche il crudo spot nazionale, con un -1,1% a 46,91 e 47,94 €/100 al litro. Meno 2,3% anche per il latte intero pastorizzato spot estero, al 43,30 e 44,33 €/100 al litro; forte contrazione infine per lo scremato pastorizzato spot estero: -3,7% tra 26,39 e 27,43 €/100 al litro.
 
BURRO E PANNA – Crollo della crema alla borsa di Milano, con -5% sul prezzo settimanale. Il burro, invece, mantiene il suo periodo di fissità, così come gli zangolati parmigiano e reggiano. Nuova, seppur leggera, flessione anche della panna a Verona.
 
Borsa di Milano 30 settembre 2019: 
BURRO CEE: 3,30 €/Kg. (=)
BURRO CENTRIFUGA: 3,55 €/Kg.  (=)
BURRO PASTORIZZATO: 1,70 €/Kg.  (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,50 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,86 €/Kg. (-5,1%)
MARGARINA luglio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)
 
Borsa di Verona 01 ottobre 2019: (-1,25%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,90 – 2,05 €/Kg.
 
Borsa di Parma 27 settembre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 €/Kg.
 
Borsa di Reggio Emilia 01 ottobre 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,10 - 1,10 €/kg.
 
GRANA PADANO – Milano 30 settembre 2019 – Dopo mesi senza alcun cambiamento, questa settimana il listino segnala una leggera flessione delle stagionature fino al 16 mesi.
 
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 – 8,00 €/Kg. (-0,6%)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,50 - 8,70 €/Kg. (-0,6%)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 9,00 - 9,20 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (-0,8%)
 
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 27 settembre 2019 – Nuovo deprezzamento dopo la flessione della settimana scorsa su tutte le stagionature del Parmigiano Reggiano.
 
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,85 - 11,05 €/Kg. (-0,5%)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,15 - 11,25 €/Kg. (-0,4%)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 11,80 - 12,25 €/Kg. (-0,8%)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,50 - 13,00 €/Kg. (-0,8%)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,60 - 14,00 €/Kg. (-0,7%)

 
#Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly

 

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Editoriale:  - Tutti in fregola per la sorpresa di Conte - Lattiero caseario. Contrazione latte, scende la crema e il Parmigiano Reggiano -Cereali e dintorni. Mercati stazionari verso il basso. Euro indebolito - EIMA 2020: in due giorni prenotato più di un terzo dell’intero spazi - Parmigiano Reggiano, il commento sui dazi di Trump - Si chiama AZZURRA, si legge efficienza -

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Anno 18 - n° 39 29 settembre 2019
1.1 editoriale
Tutti in fregola per la sorpresa di Conte!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Contrazione latte, scende la crema e il Parmigiano Reggiano
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati stazionari verso il basso. Euro indebolito
4.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 bonifiche Canale Emiliano Romagnolo: 60 anni all’insegna di innovazione e sostegno all’agricoltura.
6.2 FIERE - EIMA e SIMA EIMA 2020: in due giorni prenotato più di un terzo dell’intero spazi
7.1 Grano Duro Campagna grano duro, incontro in Regione con scienziati, produttori e rappresentanti di categoria.
7.2 logistica cooperativa Si chiama AZZURRA, si legge efficienza
9.1 USA e i dazi di trump Parmigiano Reggiano, il commento sui dazi di Trump
9.2 cooperative I primi 40 anni della Casearia Agrinascente PARMA 2064
10.1 fiume PO Fiume PO, protocollo d’intesa tra Università e Autorità distrettuale
11.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

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Bologna, 28 settembre 2019 - Un weekend ricco di incontri istituzionali per il Consorzio Parmigiano Reggiano, protagonista del Parmigiano Reggiano Day al Villaggio Coldiretti a Bologna.

Ieri, il presidente Nicola Bertinelli ha incontrato la Ministra Teresa Bellanova che - dopo un confronto con il mondo degli agricoltori presenti alla manifestazione - ha rilevato l’importanza di scongiurare, tramite un’azione di governo, il rischio dei danni dei dazi americani annunciati da Trump. Motivo per cui - si legge in una nota - ha scritto una lettera al premier Conte e a Luigi di Maio per ipotizzare un rafforzamento delle politiche di promozione negli USA, prevedendo risorse adeguate a comunicare ai cittadini americani la qualità dell’autentico made in Italy.

Oggi è stata la volta di Giuseppe Conte che ha avuto l’opportunità di conoscere meglio la realtà del Parmigiano Reggiano, visitando lo stand del Consorzio al Villaggio Coldiretti Bologna e partecipando al rito della nascita della forma che è stata cotta sul fuoco a legna nella tradizionale caldaia di rame.

Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, ha colto l’occasione della visita del premier per confrontarsi sulle questioni più urgenti che riguardano la filiera Parmigiano Reggiano ed ha espresso in particolare la necessità di un’azione politica per scongiurare il rischio dei dazi di Trump.

Queste, le sue parole:

“Per il 30 di settembre è prevista la dichiarazione ufficiale del WTO che autorizzerà il governo Trump ad adottare delle misure di dazi aggiuntivi in risposta agli aiuti che l’Europa ha dato a Airbus. Trump ha stilato una lista di prodotti europei, e tra questi ci sono tanti prodotti italiani, che saranno soggetti un dazio al 100%. Tra questi c’è anche il Parmigiano Reggiano. Se questa cosa dovesse accadere, il prezzo del nostro prodotto passerebbe sugli scaffali americani dai 40 ai 60 dollari al chilo. Ciò significherebbe perdere fino al 90% del mercato americano. Sarebbe un’operazione folle perché perdente per tutti i player. In primis, per i produttori di Parmigiano Reggiano che vedrebbero un crollo delle vendite negli USA, ma in seconda battuta anche per gli operatori americani che acquistano il Parmigiano Reggiano e poi lo producono diversi formati, grattugiano il prodotto, lo utilizzano per differenti preparazioni. Solo questo business vale circa 200 milioni di dollari che vanno tutti nelle tasche degli americani. E, infine, la grande vittima sarà il consumatore americano che non troverà più il Parmigiano Reggiano sugli scaffali e dovrà accontentarsi del fake Parmesan che costa meno, ma che nulla ha a che vedere con l’autentico prodotto italiano. Se a questo aggiungiamo che, il Parmigiano Reggiano, insieme al Grano Padano, rappresenta la trasformazione del 40% del latte italiano, il crollo del prezzo del prezzo delle due DOP vorrebbe dire anche far crollare il prezzo del latte e di tutti i lattiero caseari italiani. In sostanza sarebbe un’operazione disastrosa. Ecco perché siamo sensibilizzando l’opinione pubblica sia americana che italiana per fare capire che questa è un’operazione assolutamente ingiusta in quanto l’Italia, che non c’entra nulla con il consorzio Airbus (ne fanno parte la Francia, la Germania , la Spagna e il Regno Unito) si troverebbe a pagare una bolletta veramente insensata, con il conseguente crollo del prezzo del prodotto e di tutto il comparto lattiero caseario”.

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L'assessore Caselli: "Innovazione e ricerca, programmazione produttiva e accordi di filiera le sfide da raccogliere per il futuro del comparto, minacciato da cambiamenti climatici e fitopatologie". Il punto sulle tecniche agronomiche migliori e sulle buone pratiche per ottenere frumenti più sostenibili e di migliore qualità.

Bologna - L’influenza del cambiamento climatico sulla coltivazione di grano duro, la ricerca e l’innovazione al servizio della produzione, le strategie d’impresa, l’andamento dei mercati agricoli e la copertura dei rischi. Sono i temi di cui si è parlato oggi a Bologna al convegno su “Grano duro in Emilia-Romagna: oltre la campagna 2019” organizzato dalla Regione proprio alla vigilia della stagione di semina, come opportunità di confronto e di approfondimento tecnico-scientifico e di orientamento degli agricoltori nelle scelte.

Bastano pochi elementi per comprendere l’importanza del comparto cerealicolo emiliano- romagnolo: la regione è tra le prime in Italia per la produzione con una quantità annuale (dati Istat 2014-2018) che si attesta a 2,1 milioni di tonnellate. Di queste, 773 mila tonnellate sono di frumento tenero, 373 mila di frumento duro, 647 mila di mais. Coltivano cereali oltre 31 mila aziende: più della metà del panorama agricolo regionale, per una superficie complessiva di circa 311 mila ettari di cui 127 mila a frumento tenero, 62 mila a frumento duro, 69 mila a mais.

È stata l’occasione per fare il punto con rappresentanti delle associazioni di categoria, Università, Arpae, aziende ed enti di ricerca, sulla stagione 2019 che ha visto le rese del grano duro penalizzate dall’andamento climatico, con maggio freddo e piovoso e giugno molto caldo e siccitoso, e di conseguenza una riduzione media stimata del 20% a seconda degli areali. Per quanto riguarda il livello dei prezzi le quotazioni, sebbene in ripresa, risultano troppo basse, tali da non consentire la copertura dei costi di produzione.

“Ricerca e innovazione, sia in campo tecnico che nelle strategie commerciali- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli-, sono le strade da seguire per affrontare i cambiamenti climatici e le fitopatologie che sempre più incidono sulle produzioni agricole. I contributi di oggi, di alto livello scientifico e specialistico, indicano che le scelte per un’agricoltura sempre più evoluta e resiliente passano dall’agricoltura di precisione, allo studio delle innovazioni varietali, oltre ad adottare avvicendamenti e tecniche colturali che favoriscano la sostenibilità e la qualità dei suoli. Va sottolineata l’importanza della programmazione produttiva e degli accordi di filiera, con l’obiettivo di massimizzare e stabilizzare le rese produttive, contenere i costi senza incidere sulla produttività e sulla qualità del prodotto e ridurre i rischi di mercato”.

Secondo l’assessore, “il mercato del grano duro italiano va tenuto al riparo dalla logica delle commodities, delle materie prime indifferenziate. Abbiamo un’agricoltura vocata alla qualità piuttosto che alla quantità: occorre dunque puntare sempre più sulla filiera del Made in Italy e sulla programmazione anche attraverso le aggregazioni. In Emilia-Romagna abbiamo già un importante accordo di filiera per la produzione di frumento duro di alta qualità, che da oltre 10 anni viene sottoscritto da Barilla e da tutti gli attori coinvolti: società sementiere, organizzazioni di produttori e Consorzi agrari. Quella degli accordi di filiera resta la strada maestra e per le relazioni interprofessionali che genera. Va infine sottolineata l’importanza delle assicurazioni e dei fondi mutualistici quali strumenti atti a mitigare le perdite di reddito dovute agli eventi esterni. Come regione abbiamo raggiunto una copertura assicurativa nettamente superiore a quella media nazionale e restano da implementare i fondi mutualistici. Mentre su ricerca e innovazione abbiamo finanziato diversi gruppi operativi per l’innovazione (GOI), abbiamo un bando aperto e uno in uscita che potranno offrire nuove opportunità”.

Le indicazioni scientifiche emerse oggi da Università di Bologna, Centro di ricerca genomica Crea, Ismea e aziende di ricerca come Horta e Open Fields, puntano l’attenzione sui sistemi di supporto alle decisioni (Ssd), software che guidano le scelte tecniche e permettono di migliorare la produttività e la sostenibilità anche in condizioni avverse.
Importante il lavoro presentato da Crea e dal professor Tuberosa sulla mappatura genetica del grano duro che apre nuove frontiere alle tecniche di miglioramento genetico e può consentire un più rapido adattamento della specie anche ai cambiamenti climatici.


È stato inoltre fornito, dalla società Aretè, un’analisi del mercato mondiale e uno scenario previsionale dei mercati internazionali ai fini delle scelte di semina di quest’autunno e della relativa programmazione.
Al convegno sono intervenuti tra gli altri i presidenti regionali Eugenia Bergamaschi (Confagricoltura), Cristiano Fini (Cia), Carlo Piccinini (Confcooperative FedAgriPesca) Augusto Verlicchi (Legacoop).

Eima 2020: in due giorni prenotato più di un terzo dell’intero spazio


By meccagri at Settembre 26, 2019 - È partita in modo entusiasmante la corsa per Eima International, la grande rassegna della meccanica agricola che si terrà a Bologna dall’11 al 15 novembre 2020. Aperte ufficialmente le iscrizioni sulla piattaforma on-line, alle 11 di mattina di lunedì 23 settembre, l’esposizione italiana organizzata da FederUnacoma ha registrato in poco più di due giorni 620 adesioni formalizzate delle quali 120 estere, con una richiesta di spazi espositivi pari a circa 60 mila metri quadrati.


La rassegna bolognese mantiene intatto il suo appeal, malgrado lo “sgambetto” francese.
Un segnale potente dell’interesse che questa rassegna suscita presso le industrie del settore, preoccupate di garantirsi uno spazio all’interno di un evento che registra in questi anni un numero di richieste superiore alla capienza dell’intero quartiere fieristico.


Nell’ultima edizione (novembre 2018) le industrie partecipanti sono state 1.950, per una superficie espositiva netta di 150 mila metri quadri (350 mila lordi), una quota che potrebbe essere raggiunta rapidamente, se in soli due giorni risulta prenotato già più di un terzo dell’intero spazio.


«La cortina fumogena alzata dal Sima, la rassegna parigina che ha cercato di entrare in concorrenza con l’Eima con un cambio di date e un progetto di rilancio molto vago e visionario – commentano i vertici di FederUnacoma – non ha confuso le industrie di settore, che realizzano innovazioni tecnologiche concrete e operano su mercati reali».


«FederUnacoma ed Eima sono oggi più che mai forti – aggiungono i responsabili della rassegna – e motivate ad offrire ai propri espositori un’esposizione altamente professionale, e importanti opportunità di business». «Partiamo da dati tecnici reali e certificati, in primo luogo i 318 mila visitatori dell’ultima edizione – concludono – per realizzare una prossima edizione davvero straordinaria».
 
Fonte: FederUnacoma

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Il Consorzio sarà presente con il proprio stand in Piazza dell’8 Agosto. Saranno tre giorni alla scoperta della Dop con percorsi educativi, giochi interattivi e la possibilità di acquistare il Parmigiano Reggiano direttamente dalle mani dei produttori che partecipano alla Manifestazione. 

Reggio Emilia

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano sarà partner di Villaggio Coldiretti, l'appuntamento dedicato al mondo dell’agricoltura che si terrà - dal 27 al 29 settembre - a Bologna, nel cuore della Food Valley italiana, dove si realizza oltre un terzo della produzione agricola nazionale e nascono le eccellenze del made in Italy alimentare che conquistano il mondo.

Il Consorzio Parmigiano Reggiano sarà presente con uno stand situato in piazza dell’8 Agosto. All’interno del Villaggio saranno inoltre presenti diversi caseifici con i propri stand, sarà quindi possibile acquistare il formaggio direttamente dalle mani dei produttori. 

La manifestazione offrirà ai visitatori la possibilità di  imparare a cucinare i piatti della nonna e le ricette “salvaclima”. In particolare, presso lo stand del Consorzio Parmigiano Reggiano verranno serviti tortellini e passatelli in crema di Parmigiano Reggiano stagionato 24 mesi in collaborazione con il pastificio Rossi di Modena.  Per degustare i piatti della tradizione emiliana sarà necessario acquistare un  buono alle casse della manifestazione. 

Nello stand del Consorzio sarà inoltre presente un percorso educativo che, tramite pannelli illustrati, racconterà a Foodies e curiosi il mondo del Re dei Formaggi: dalle caratteristiche di ciascuna biodiversità all’alimentazione delle bovine, passando per le peculiarità delle diverse stagionature. Alla fine del percorso, visitatori, appassionati e famiglie avranno la possibilità di mettere a prova le proprie conoscenze, e quelle appena acquisite, con un gioco interattivo.

Un’occasione per conoscere più da vicino il Re dei Formaggi ed apprezzarne appieno le qualità che lo hanno reso una vera e propria icona del Made in Italy. 

Il Parmigiano Reggiano si produce oggi sostanzialmente come nove secoli fa: con gli stessi ingredienti (latte, sale e caglio), con la stessa cura artigianale e con una tecnica di produzione che ha subito pochi cambiamenti nei secoli, grazie alla scelta di conservare una produzione del tutto naturale, senza l’uso di additivi e conservanti. 

Il Parmigiano Reggiano darà il proprio contributo anche alle attività legate ai più giovani, attraverso la somministrazione di 1500 snack.

 Un’occasione per ricordare, anche ai bambini, che esistono spuntini sani e naturali che sono anche buoni e pratici da portare con sé in tutte le occasioni. 

Le proprietà del Parmigiano Reggiano sono molteplici e tutte legate alle qualità intrinseche del prodotto: digeribilità, alto contenuto di calcio presente in forma biodisponibile, assenza di additivi e conservanti, fonte di minerali, piacevolezza e gradimento organolettico. Per queste caratteristiche, il Parmigiano Reggiano è un alimento fondamentale nella dieta di tutti, dai piccoli agli anziani, passando per gli sportivi che trovano nel Parmigiano Reggiano una carica di energia totalmente naturale. 

Nei tre giorni della manifestazione si alterneranno esponenti istituzionali, rappresentanti della società civile, studiosi, sportivi e artisti che discuteranno su esclusivi studi e ricerche elaborate per l'occasione dalla Coldiretti sui temi dell'alimentazione, del turismo dell'ambiente, della scuola e della salute, ma non mancheranno spettacoli di animazione e concerti. 

Nella tenda stampa ci sarà la possibilità di degustare diverse stagionature di prodotto e di conoscere la biodiversità del Parmigiano Reggiano che può essere prodotto utilizzando il latte di diverse razze: la frisona, la bruna, la rossa reggiana e la bianca modenese. 

Ci sarà anche un percorso museale con alcuni strumenti antichi che raccontano i nove secoli di storia del Re dei Formaggi.  

“Saremo presenti a Villaggio Coldiretti di Bologna, la vetrina ideale per il Parmigiano Reggiano – afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio – la nostra filiera produttiva coinvolge 50 mila persone e 2.600 allevamenti per 1,92 milioni di tonnellate di latte prodotto, pari al 15,9% della produzione nazionale. Il Consorzio è entusiasta di partecipare all’evento per mettere in mostra le caratteristiche uniche del Parmigiano Reggiano e anche per confrontarsi con istituzioni e mondo agricolo su alcuni temi che sono di fondamentale importanza per il futuro delle indicazioni geografiche, come la necessità di una maggiore tutela al di fuori dell’UE e l’esigenza di fare fronte comune contro la minaccia di dazi da parte degli Stati Uniti”. 

L’ingresso a Villaggio Coldiretti è libero.

Mercoledì, 25 Settembre 2019 10:38

Parmigiano Reggiano, il commento sui dazi di Trump

Dal Parmigiano Reggiano, news sui dazi americani: il 30 settembre sarà resa nota la posizione del WTO e gli USA minacciano nuovi dazi a “carosello”.

Reggio Emilia, 24 settembre 2019 - Il Consorzio Parmigiano Reggiano ha partecipato a un meeting che si è tenuto a Washington alla presenza dell'Ambasciatore italiano negli Stati Uniti Armando Varricchio e del responsabile Congressional and Public Affairs della US Chamber of Commerce, Nicholas Vaugh. È stato annunciato che il 30 settembre sarà resa nota la posizione del WTO con l’esatta quantificazione delle tariffe autorizzate.

Si è anche parlato della minaccia degli Stati Uniti di applicare nuovi dazi “a carosello”, cioè per alcuni mesi al 100% a rotazione: una misura inaccettabile che rappresenterebbe l’inizio di una vera guerra commerciale. C’è grande attesa per la visita del Segretario di Stato degli Stati Uniti Mike Pompeo, fissata per i primi giorni di ottobre.

“La visita del Segretario di Stato sarà l’occasione per sensibilizzare gli Stati Uniti sulle ragioni italiane. Il Parmigiano Reggiano è il prodotto simbolo del Made in Italy, non solo per la reputazione del brand, ma anche per dimensione del business. Nel 2018 sono state esportate negli USA 10 mila tonnellate di prodotto. Il mercato americano è, dopo la Francia, il secondo mercato estero per il Re dei Formaggi. Trump minaccia di applicare un dazio pari al valore del prodotto importato. Ciò significa che il dazio passerebbe da 2,15 dollari a 15 dollari al kg: si può stimare che il costo del Parmigiano Reggiano passerebbe da 40 dollari a 60 dollari al kg. Ad un aumento di prezzo corrisponderà inevitabilmente un crollo dei consumi pari all’80-90%. Lanciamo quindi un messaggio alla politica italiana, e precisamente chiediamo di adoperarsi affinché non arrivi sul nostro comparto una mazzata ingiusta che andrebbe a colpire uno dei pochi motori positivi dell’economia italiana. Siamo pronti a fare gioco di squadra con tutti i settori del Food di qualità italiana per vincere questa battaglia” ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

 

 

 
 

 

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