Visualizza articoli per tag: Frodi

L’Intelligenza Naturale batte l’Intelligenza Artificiale almeno quando si tratta di scherzi. Un premio al vino da discount camuffato, la fotografia prodotta dall’AI che vince in concorso internazionale ma il primato della miglior fake risale al 1984 ed è tutto italiano, livornese per la precisione…

Pubblicato in Politica Emilia

Nella giornata di venerdì scorso, Ufficiali di Polizia Giudiziaria della Tenenza della Guardia di Finanza di Fidenza, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Parma, hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di oltre 4 milioni di euro, emesso dal Tribunale del Riesame di Parma.

Pubblicato in Cronaca Parma

Operazione “bluff”. Guardia di Finanza e Carabinieri di Bologna intercettano un articolato sistema di frode: otto soggetti interdetti dall’esercizio dell’attività professionali e imprenditoriali

Pubblicato in Cronaca Emilia

GDF REGGIO EMILIA: "OPERAZIONE MAIL BOXES" - FRODI FISCALI E BANCAROTTA FRAUDOLENTA

Frodi fiscali e bancarotte fraudolente, utilizzando società offshore ubicate in paradisi fiscali. E' quanto emerso da un'indagine condotta dal Nucleo Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Emilia e coordinata dalla Procura della Repubblica reggiana che ha indagato 12 soggetti (alcuni dei quali già noti alle Fiamme Gialle) e numerose società ad essi riconducibili.

Le indagini hanno preso avvio dalla verifica della posizione fiscale di una società reggiana operante nel settore della commercializzazione di prodotti informatici nei confronti della quale è stata accertata una rilevante frode fiscale, la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi e, successivamente, la bancarotta fraudolenta.

Quindi gli amministratori dell'azienda hanno costituito nuove società trasferendole, grazie anche alla consulenza di professionisti compiacenti, nel Delaware (U.S.A.) e in Inghilterra ed intestandone il capitale sociale e gli assets a soggetti giuridici aventi a loro volta sede all'estero, addirittura presso semplici mail boxes (da qui il nome dell'operazione).

Con questo sistema si impediva, tra l'altro, la riscossione di tutti i crediti, compresi quelli dell'Erario e si frapponeva concreto ostacolo ad ogni attività di controllo.

Peraltro le società estere così create dagli indagati potevano essere gestite successivamente direttamente "on line" dagli stessi, per lo più attraverso server esteri. Al termine delle indagini la Guardia di Finanza di Reggio Emilia, oltre a denunciare i responsabili per i reati sopra descritti, ha richiesto il sequestro preventivo, anche di beni per valore equivalente, del profitto dei reati tributari, ovvero delle imposte evase dalla società reggiana che, negli anni 2012 e 2013 ha nascosto al fisco una base imponibile di circa 70 milioni di euro e IVA per circa 13 milioni di euro.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Emilia, accogliendo la prospettazione accusatoria della locale Procura della Repubblica ha disposto il sequestro preventivo per valore equivalente di beni pari a 30 milioni di beni riconducibili agli indagati. La Procura della Repubblica di Reggio Emilia ha altresì disposto le perquisizioni di tutti i locali nella disponibilità degli indagati e, nella giornata di ieri, i militari del Nucleo Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Reggio Emilia hanno eseguito perquisizioni in diverse località delle Regioni Emilia – Romagna, Lombardia, Toscana e Liguria, pervenendo al sequestro di 14 fabbricati (tra cui ville ed appartamenti di pregio), auto di lusso (tra cui una Ferrari), quote di partecipazione e numerosi conti correnti bancari.

Da segnalare come molti beni sequestrati, in particolare beni immobili, erano riconducibili agli indagati attraverso le medesime società offshore utilizzate per il compimento delle attività illecite.

GDF_RE5_1.jpg

 

 

 

 

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

"Eppur si muove" verrebbe da dire. Nonostante i richiami, le imposizioni, la forza mediatica dei nuovi operatori, il passaparola e la dirompenza dell'esperienza diretta, la contraffazione e le frodi alimentari sono in cima ai problemi dello sviluppo della biodiversità moderna.

da L'Equilibrista - 22 Giungo 2018, Tenuta la Rampata – Montecchio Emilia -
E' stata una giornata importante quella che ha visto come scenario la Tenuta "La Rampata" di proprietà della Famiglia Medici, sia per i temi trattati che per le persone scelte ad interpretarlo.

Alla giornata si sono avvicendati Alessandra Medici che ha fatto gli onori di casa ben coadiuvata dalla Fondazione dell'Ordine dei Giornalisti che ha curato il Seminario sulla formazione che aveva come tema, proprio le frodi alimentari. La Fondazione dell'Ordine dei Giornalisti, partner della giornata, ha visto Alessandra Ferretti, consigliera dell'Associazione Stampa Reggiana, il consigliere regionale dell'ordine Giornalisti Mario Guidetti ed il presidente dell'Associazione stampa Reggiana Giuseppe Adriano Rossi, impegnati nei lavori e nello sviluppo di questo spinoso tema. Di sicuro interesse è stato l'intervento di Loris Mazzetti che, dall'alto della sua esperienza come scrittore e regista di fortunati programmi targati Enzo Biagi ed oggi dirigente RAI, ha posto l'accento sull'importanza di scindere al meglio "Fake news e verità" nell'interesse di divulgare notizie e non di stravolgerle per fini politici o sociali di dubbia finalità.

La poca propensione all'approfondimento che si sta diffondendo, ha sottolineato Mazzetti, sta portando alla formazione di una superficiale ed approssimativa opinione personale, vero e proprio limite allo sviluppo e confronto fra le Società.

Fabrizio Binacchi direttore di RAI Emilia Romagna, uno dei precursori di Linea Verde e Tgr Italia Agricoltura, ha posto l'accento sul Mondo delle campagne e come questo settore sia poco tutelato tanto da subire gravi danni economici a causa di prodotti emergenti che hanno l'obiettivo di clonare le nostre eccellenze causando soprattutto danni di immagine difficilmente reversibili. Esempi eclatanti sono stati l'olio di oliva, le farine, la passata di pomodoro, il Parmigiano Reggiano e non di meno il pesce che viene spacciato per fresco quando semplicemente decongelato ad essere affetto da alterazione, sofisticazione e contraffazione appunto.

E' stato il turno poi di Erni Bagni, direttore del Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi modenesi che denuncia come molti dei Lambruschi siano copiati all'estero perché spacciati completamente per prodotti made in Reggio Emilia e Modena anche quando il sito produttivo sia all'estero. Mercati esteri dove il Lambrusco spopola da anni perché capace di incontrare gli abbinamenti e le peculiarità organolettiche di un vitigno unico al Mondo e prodotto solo nelle due province descritte.
Ha concluso i lavori l'intervento di Andrea Bezzecchi, presidente del Consorzio Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia (ABTRE), il quale ha ribadito come questo straordinario prodotto sia il frutto di mosto cotto esclusivo nella provincia di Reggio Emilia e Modena, che fermentato, acetificato ed in seguito invecchiato per almeno 12 anni, ne garantisce unicità assoluta. Nonostante infatti fosse questo il caso di un aceto con radici profonde, riportano già nelle Georgiche di Virgilio e portato alla ribalta internazionale alla fine del 1700 dai Duchi di Modena e Reggio, era ancora vittima di frodi e grande incertezza. Il tutto, dice Bezzecchi, è stato risolto dall'introduzione della DOP , che ha concretamente portato ordine almeno su quello che viene definito e tutelato come Aceto balsamico tradizionale di Modena (ABTM) e Aceto Balsamico tradizionale di Reggio Emilia (ABTRE).

L'importanza di questo passaggio è fondamentale perché si è riusciti a far passare che il prodotto "originale", concediamoci questo termine, può essere garantito solo quando viene fatto nelle esclusive provincie di Reggio Emilia o Modena grazie all'unicità delle qualità organolettiche proprie dei territori locali che ne identificano peculiarità di eccellenza assoluta.

Emergono vari spunti e certamente l'esigenza di un lavoro di concerto per contrastare un problema che formalmente abbraccia tutti i settori di un'economia italiana che lavora da sempre sulle nicchie e le fasce alte di gamma, specializzandosi in diversi campi dove quello alimentare esalta segmenti ad alto valore aggiunto e genera fatturati perché da sempre solletica comportamenti di acquisto che punta su fasce altamente remunerative del mercato, soprattutto all'estero. In questo lavoro di controllo, l'apporto delle forze dell'ordine o degli enti di controllo, a vario titolo, deve essere affiancato dalla consapevolezza e dalla formazione da farsi proprio all'estero da professionisti del settore per educare i consumatori finali, ormai clienti a tutti gli effetti, perché ad un Mondo globale risponde cliente globale. Vedo iniziative volte a far conoscere i prodotti e le eccellenze italiane, progetti mirati che con le camere di commercio e i consorzi, vadano a fare educazione ed informazione prima di fare promozione.

Prima di occuparci di avere clienti, non si deve perdere di vista la necessitò di creare una platea di attenti conoscitori.

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

La Guardia di Finanza di Modena, anche in sinergia con la Struttura Commissariale della Regione Emilia-Romagna, prosegue nella costante e mirata azione di monitoraggio sul corretto impiego delle ingenti risorse pubbliche destinate alla ricostruzione post-sisma, al fine di contrastare frodi e abusi connessi all'impiego delle svariate tipologie di contributo destinate alla ripresa delle attività produttive del territorio modenese ed alla ricostruzione del patrimonio edilizio delle imprese e dei privati cittadini, nell'ottica di assicurare un utilizzo trasparente ed efficiente dei finanziamenti nazionali.

Dopo l'operazione "Earthquake", che nel mese di aprile del 2016 aveva consentito di disarticolare una vera e propria associazione per delinquere portando all'esecuzione di nove ordinanze di custodia cautelare ed al sequestro di un patrimonio del valore stimato di circa 4,3 milioni di euro, le Fiamme Gialle modenesi, con il fattivo contributo degli uffici della Struttura Commissariale preposti, hanno individuato ulteriori frodi ed indebite percezioni di contributi destinati alla ricostruzione a seguito del sisma del 2012.

I controlli e le indagini avviate dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Modena, coordinate dalla locale Procura della Repubblica nelle ipotesi di rilevanza penale, sono stati successivamente concentrati, tra l'altro, nei confronti di beneficiari proprietari di costruzioni rurali, più volte al centro delle cronache quali immobili che per le loro caratteristiche intrinseche si presterebbero maggiormente ad abusi e truffe perché di fatto già inagibili ed abbandonati in epoca antecedente ai giorni del sisma del 2012.

Nella provincia modenese, è stato individuato il titolare di un'azienda agricola che ha ottenuto indebitamente la concessione di contributi per un importo di oltre 500.000 euro per la ricostruzione di due fabbricati rurali, dichiarando falsamente che erano funzionali alla ripresa dell'attività produttiva dell'intera impresa in quanto utilizzati come deposito per macchinari agricoli quando, in realtà, i mezzi depositati erano in disuso e gli immobili privi di rendita catastale e di utenze già da diversi anni.

Gli accertamenti hanno determinato l'avvio della procedura di riesame della domanda ai fini del recupero del contributo indebitamente percepito, nonché la denuncia alla locale A.G. del titolare dell'azienda agricola e dei due professionisti incaricati della redazione delle perizie.

 

In un altro caso, lo sviluppo di indagini nei confronti di un soggetto beneficiario di un contributo di oltre un milione di euro per la demolizione e ricostruzione di fabbricati rurali che erano stati in parte locati a favore di un imprenditore, che aveva abusivamente realizzato opere edilizie per installare macchine per la lavorazione della maglieria, ha consentito di rilevare che erano state rese dichiarazioni false circa lo stato di occupazione degli immobili al fine di percepire un contributo superiore a quello effettivamente spettante

Sono stati dunque denunciati per truffa e falso, in concorso, sia il proprietario dei fabbricati che il professionista incaricato di redigere la perizia asseverata e di inviare la domanda tramite la piattaforma MUDE. L'ingiusto profitto conseguito è stato quantificato in oltre 240.000 euro.

Per quanto riguarda le imprese, il controllo eseguito nei confronti di un'azienda che aveva presentato con il sistema SFINGE una domanda di contributo per danni alle scorte e la delocalizzazione temporanea ai sensi dell'Ordinanza Commissariale n. 57/2012, ottenendo anche in questo caso un contributo di oltre 320.000 euro, ha consentito di individuare una serie di artifici e raggiri posti in essere al fine di trarre in inganno gli organi incaricati dalla Struttura Commissariale per l'esame delle domande. In questo caso il beneficiario, omettendo di dichiarare nella domanda di contributo che il danno subito alle scorte di merci era coperto da una polizza assicurativa multi-rischi per cui aveva già ricevuto il relativo indennizzo dalla Compagnia Assicuratrice, ha potuto ottenere un ristoro superiore all'entità del danno ammissibile. Inoltre, dall'analisi della documentazione amministrativo-contabile, sono state rilevate irregolarità nella determinazione della quantità e/o del valore delle merci effettivamente danneggiatesi a causa del sisma. Il legale rappresentante dell'azienda e la stessa impresa, per responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. n. 231/2001, sono stati così deferiti per truffa alla Procura della Repubblica di Modena, la quale ha immediatamente richiesto ed ottenuto dal competente GIP del Tribunale un provvedimento di sequestro preventivo di liquidità pari all'importo del contributo illecitamente percepito per i danni alle scorte, già eseguito dai Finanzieri modenesi.

Da ultimo, nel corso del controllo eseguito nei confronti di un'azienda operante nel settore alimentare è emerso che la stessa era riuscita ad ottenere indebitamente un contributo di circa 560.000 euro per danni ai beni strumentali, omettendo di dichiarare che si trattava di beni di fatto in disuso da diversi anni e pertanto non inseriti nel ciclo produttivo aziendale. Anche in questo caso è stata configurata l'ipotesi di responsabilità amministrativa della società e penale del suo legale rappresentante pro-tempore, che sono stati dunque deferiti all'A.G. e, al contempo, la Struttura Commissariale della Regione ha immediatamente sospeso l'erogazione del contributo che era stato inizialmente concesso.

Le investigazioni condotte hanno fatto emergere sistemi di frode particolarmente insidiosi, efficacemente contrastati dai finanzieri modenesi con il ricorso sia a tradizionali tecniche di polizia giudiziaria sia ai peculiari poteri e strumenti riconosciuti alla Guardia di Finanza quale polizia economico-finanziaria.

L'attività svolta dalle Fiamme Gialle a tutela dell'integrità dei fondi pubblici destinati alla ricostruzione, che rappresenta un obiettivo prioritario dell'azione della Guardia di Finanza, testimonia la sempre più marcata connotazione sociale che la funzione di Polizia Economico-Finanziaria del Corpo assume nella lotta agli sprechi di denaro pubblico nella consapevolezza che il corretto utilizzo di tali risorse aiuta la crescita produttiva e occupazionale e preserva la sana competizione tra imprese.

Pubblicato in Cronaca Modena

Il Ministero della salute in data odierna ha rilanciato l'allerta dell'OMS riguardante la falsificazione di Penicillina-V (phenoxymethyl penicillin) circolante in Camerun.

La Penicillina-V è utilizzata per trattare particolari infezioni batteriche ed è nell'elenco dei Farmaci essenziali e antibiotici chiave dell'OMS.

A settembre una ONG aveva identificato alcune confezioni di Penicillina-V vendute in un mercato nel sud-ovest del Paese. Ulteriori indagini hanno evidenziato che lo stabilimento di produzione indicato sulla confezione in realtà non esiste in Belgio nella confezione e nella scheda tecnica del prodotto sono presenti errori ed imprecisioni, ad esempio relativi alla composizione le analisi di laboratorio hanno evidenziato l'assenza di penicillina-V e la presenza, invece, di 50 mg di paracetamolo.

Il paracetamolo contenuto si trova in quantità sufficiente a indurre un effetto antipiretico, così da far ritenere al medico ed al paziente che il farmaco stia facendo effetto.

Come conseguenza vi è il ritardo nell'inizio di una terapia efficace, nonchè la convinzione che l'infezione sia causata da un batterio esistente alla penicillina-V. Al momento non sono stati segnalati all'OMS eventi avversi. Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" quella della contraffazione dei farmaci è un problema da risolvere globalmente in quanto la maggior parte dei medicinali quotidianamente acquistati online, potrebbe essere contraffatto.

Questo nuova scoperta dimostra, quindi, come crescono più che proporzionalmente i rischi per il consumatore attraverso il consumo dei prodotti di uso quotidiano potenzialmente dannosi per la salute e per la loro sicurezza. Una situazione ancora più allarmante se si considera che nel 2016 circa il 24% dei sequestri ha riguardato farmaci e che tra i colli postali sequestrati (ovvero i piccoli acquisti effettuati direttamente dal consumatore) circa il 36% erano medicinali.

Altro grosso problema, ha spiegato Daniel Burke, responsabile dell'unità investigativa sul Cybercrime della FDA, ente governativo americano che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, è che le grandi aziende come Google, Amazon e Microsoft non collaborano e si rifiutano di trasmettere le informazioni utili alle indagini

Parma: la Guardia di Finanza ha denunciato sette amministratori di condominio infedeli. Centinaia le famiglie di Parma e Provincia che avevano denunciato i fatti

Parma 29 settembre 2017 - Puntuali nel versare le spese condominiali, centinaia di famiglie, tra Parma e provincia, mai si sarebbero immaginate di risultare invece debitrici - per importi anche significativi - nei confronti dei fornitori, tra i quali le aziende di erogazione dei servizi pubblici.

Poi l'ulteriore spiacevole scoperta dei conti correnti condominiali in sofferenza, essendosi volatilizzate somme spesso consistenti.

Sono scattate così le denunce e le conseguenti indagini della Guardia di Finanza di Parma - delegate dalla locale Procura della Repubblica - nei confronti di alcuni amministratori infedeli, che per anni hanno fatto finta di sollevare i condòmini dalle incombenze della gestione condivisa della casa, finché non si è scoperto che conti e bollette risultavano non pagate.

I Finanzieri, dopo quasi un anno di intenso lavoro e dopo aver esaminato i movimenti finanziari di decine e decine di conti bancari, hanno ricostruito minuziosamente le "allegre" gestioni: oltre ad innumerevoli movimentazioni di denaro non dovute né giustificate, è emersa inoltre, da parte dei professionisti indagati, la frequente abitudine di emettere indebitamente assegni a favore di se stessi o di propri familiari, traendo i fondi dai conti correnti condominiali.

I casi più gravi hanno riguardato tre amministratori di Parma, i quali si sono complessivamente appropriati di circa 600.000 euro in tre anni.

La gestione, in generale, si è rivelata oltre tutto approssimativa e confusionaria, tanto che sovente le spese di un condominio venivano pagate con i soldi di altri.

Gli abitanti di un palazzo di Ponte Taro (PR), invece, si sono accorti della grave e compromessa situazione solo nel momento in cui hanno ricevuto un decreto ingiuntivo promosso dalla ditta che aveva provveduto al rifacimento del tetto senza tuttavia ricevere alcun corrispettivo; ciò, nonostante i condomini avessero regolarmente versato, per tale scopo, circa 20.000 euro sul conto corrente condominiale.

Alla fine degli accertamenti svolti dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Parma, l'infedele professionista è stato denunciato per il reato di appropriazione indebita aggravata, per aver distratto un totale di circa 70.000 euro in un solo anno di gestione del condominio.

Lo stesso reato è stato contestato anche ad un amministratore di Medesano il quale, però, è stato scoperto che era anche un evasore fiscale totale, ovvero sconosciuto al fisco, per gli anni 2013 e 2014. Costui è stato quindi sottoposto anche a verifica fiscale da parte dei finanzieri, a seguito della quale sono emersi ricavi non dichiarati al fisco per circa 40.000 euro, oltre all'evasione all'IVA.

Le famiglie "truffate", composte prevalentemente da persone anziane, sono state costrette a mettere nuovamente mano al portafogli o a chiedere finanziamenti per evitare ulteriori gravi complicazioni, soprattutto per il rischio di chiusura delle utenze domestiche a causa dei mancati pagamenti delle bollette condominiali da parte dell'amministratore.

L'attività della Guardia di Finanza di Parma nello specifico settore è tuttora in corso nei confronti di altri soggetti, tra i quali uno studio con sede in città - che amministrava circa 80 condomini situati nel territorio parmense - il quale, negli anni 2014 e 2015, avrebbe sottratto dalle casse condominiali ben 400.000 Euro.

L'azione di controllo svolta a vasto raggio dalla Guardia di Finanza di Parma, oltre a tutelare gli interessi delle quasi 300 famiglie residenti nei condomini sottoposti ad indagine, vuole altresì salvaguardare l'immagine della maggioranza degli Amministratori di condominio che operano con professionalità nella provincia.

La Guardia di Finanza, inoltre, raccomanda a tutti i cittadini di mantenere comunque alto il livello di attenzione, partecipando attivamente alla gestione del condominio, ad esempio presenziando alle assemblee periodiche e pretendendo - quando ritenuto opportuno - l'esibizione delle fatture pagate ai fornitori nonché degli estratti dei conti correnti comuni.

Pubblicato in Cronaca Parma

Editoriale: Buona Pasqua - Flessione per i formaggi duri e per il latte spot. - Origo. Parma al centro dell'Europa. E domani inizia Cibus Connect. - Prezzo a riferimento del latte a uso industriale 1° quadrimestre - A Parma inaugurato "Cibus Connect" - Cereali e dintorni. Stabilità oscillante. Consumi interni ridotti. - Pomodoro. Produzione in calo. - Ricerche idrocarburi. Agricoltori preoccupati - Export reggiano: nuova partnership tra CCIAA e Agenzia delle Dogan - Vinitaly da record. 128mila presenze da 142 paesi - Ismea, outlook vino conferma leadership -


- SOMMARIO Anno 16 - n° 15 16 aprile 2017
1.1 editoriale
Buona Pasqua!
2.1 lattiero caseario
Flessione per i formaggi duri e per il latte spot.
3.1 eventi DOP IGP
Origo. Parma al centro dell'Europa. E domani inizia Cibus Connect.
4.1 latte prezzo riferimento
Prezzo a riferimento del latte a uso industriale 1° quadrimestre
4.2 Cibus Connect
A Parma inaugurato "Cibus Connect"
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Stabilità oscillante. Consumi interni ridotti.
6.1 pomodoro Pomodoro. Produzione in calo.
6.2 sisma e idrocarburi Ricerche idrocarburi. Agricoltori preoccupati
6.3 export Export reggiano: nuova partnership tra CCIAA e Agenzia delle Dogane
7.1 vinitaly Vinitaly da record. 128mila presenze da 142 paesi
8.1 outlook vino Ismea, outlook vino conferma leadership
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 20170416-Cibus-15-COP

 

Pagina 1 di 2
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"