Di Roberta Minchillo La Spezia, 11 febbraio 2025 - Il dossier presentato per la candidatura si intitola “Una cultura come il mare”.
Ne parliamo con il Sindaco, Pierluigi Peracchini.
Qual è quella caratteristica, che secondo lei, appartiene solo alla città di “La Spezia”, e che la contraddistingue dalle altre città?
Le caratteristiche, in realtà sono tante perché, a mio parere, La Spezia ha tutto! E’ una città nata sul mare e per il mare, e che dal mare però, si è anche protetta. La Spezia ha il porto commerciale, il porto turistico, il porto militare, le bellissime colline, che ne fanno una realtà molto bella, poco conosciuta, ma unica in Italia e nel mondo. La città è una bellezza naturale, che si intreccia con la sua storia e la bellezza delle persone. Sono proprio le persone, che fanno belle i luoghi e questo è confermato dalla storia, infatti, la città è definita la “porta di Sion”, perché, da qui sono partiti i 24 mila ebrei sopravvissuti, ai campi di concentramento e di sterminio nazisti, e per questo motivo, la città ha ricevuto la medaglia d’oro al valor civile. Subito dopo la costituzione del Regno d’Italia, La Spezia ha accolto da tutta Italia, i lavoratori che hanno costruito il secondo arsenale, e che parlavano in italiano per la prima volta perché altrimenti non sarebbero riusciti a comunicare nei loro dialetti, inoltre la città in questi anni ha ospitato migliaia di persone provenienti da altre realtà. Oggi, siamo circa 100 mila abitanti e siamo qui, tutti insieme, a lavorare per costruire un nuovo futuro, un futuro migliore.
La Spezia è candidata a “Capitale della Cultura 2027”, ha superato le ultime selezioni, ed è attualmente tra le 10 città rimaste in lizza. Com’è nata l’idea della candidatura?
Io mi sono insediato dal 2017, e da quel giorno, ho iniziato a lavorare, perché La Spezia ha una storia importantissima, poco conosciuta, e un potenziale incredibile. Insieme alla mia amministrazione, abbiamo cercato di recuperare la storia del Comune de La Spezia, costituitosi nel 1343, dopo essersi reso autonomo da Genova, a partire da Simon Boccanegra in poi, oltre alla storia, abbiamo messo in risalto le tecnologie, ad esempio il primo arsenale degli Sforza di Milano, il secondo, quello che Cavour ha voluto con le prime leggi del Regno d’Italia, senza dimenticare il futurismo, la sfida dell’innovazione legata agli idrovolanti. Importante è ricordare il celebre aero poema del Golfo, che Marinetti ha voluto scrivere qui, e ancora il nuovo modo di pitturare con la prospettiva dall’alto e poi il liberty, fino ad arrivare ai giorni nostri, con importanti evoluzioni tecnologiche. Noi siamo stati e siamo la capitale della subacquea, basti pensare al brevetto ottenuto per l’invenzione della camera iperbarica risalente a 150 anni fa, agli scafandri, a Guglielmo Marconi, che qui ha inventato e sperimentato le comunicazioni terra–mare, mare–mare, fino a giungere ai giorni nostri, alle le sfide legate all’intelligenza artificiale. La Spezia è il polo nazionale della dimensione subacquea, e quindi l’importanza delle comunicazioni sotto l’acqua, delle terre rare sotto il mare, dei sonar, delle comunicazioni, tutto sempre nel rispetto della natura ma che è sempre intrecciata con la vita delle persone. Ma La Spezia è anche la città regina dei filobus di un secolo fa e oggi, attraverso un progetto si riconferma nuovamente la capitale dei filobus, e tante altre attenzioni che riguardano lo sviluppo, ma tengono in considerazione proprio la sostenibilità ambientale. La Spezia è una miniera d’oro, di cultura, di storie, di uomini, di donne e di voglia di fare, di voglia di scrivere ancora una volta la storia e con parole nuove il futuro, utilizzando il filo rosso della cultura come legame fra tutte le generazioni.
Il dossier presentato per la candidatura, si intitola “una cultura come il mare”, e si sviluppa attraverso varie direttrici, che sono: “correnti, venti, onde e maree”. Ce ne vuole parlare?
Assolutamente si. È chiaro, che “una cultura come il mare”, non è solo una metafora, ma un obiettivo concreto. Il dossier coinvolge tutte le associazioni, le istituzioni e quindi l’intera città, partendo dal rapporto che La Spezia ha con l’acqua, con il mare, con il suo arsenale militare, l’Amerigo Vespucci, la storia della subacquea, ma anche l’importanza che già Napoleone diede a questo golfo e oggi la “Blue Economy”, l’economia del mare come primo settore economico, con bellezze uniche al mondo. La costruzione di mega yacht, l’uso di tecnologie non inquinanti e una tradizione importante che tocca anche la cucina, la mitilicoltura e l’ostricoltura, senza dimenticare gli eventi storici, come il “Palio del Golfo”, che da 100 anni vede sfidarsi le varie borgate. Il palio si ispira alla realtà dei mitilicoltori, che quando tornavano a casa, dopo una giornata di lavoro, al tramonto, facevano a gara a chi arrivasse prima. La Spezia ha un rapporto col mare, che guarda al passato e che, con le nuove tecnologie, cerca di sviluppare un’economia per il futuro, ed è questo rapporto con il mare, tra tradizione ed innovazione, che attraverso le metafore della “città sull’acqua” e della “memoria dell’acqua”, ovvero, le direttrici che abbiamo voluto scrivere, abbiamo messo in evidenza.
Diversi gli eventi progettati, come ad esempio “Giona”, che è un centro culturale, la “Mostra Futura” e Arcipelago Spezia, per citarne alcuni. Per la loro eventuale realizzazione, quant’ è importante la partecipazione delle realtà associative, istituzionali e dei cittadini?
Tutto quello che faccio, insieme alla mia amministrazione, è condiviso con le associazioni e con gli enti. Ritengo, che sia di fondamentale importanza, coinvolgere tutti, e soprattutto le giovani generazioni. A quest’ultime è dedicato il “progetto Giona”, che prevede un centro polifunzionale, accanto al quale è presente una biblioteca multi-innovativa, dove i giovani potranno fare esperimenti, laboratori, musica, spettacoli. Accanto a questo progetto, nel segno della tradizione, dove La Spezia è la città dei filobus, nasce il progetto del “filo-libro”, grazie al quale è stato messo a disposizione un filobus, che diventerà una biblioteca viaggiante.
Per lei, quant’è importante la cultura, e quant’è importante il fatto che La Spezia diventi “Capitale Italiana della Cultura”?
Per me, la cultura è molto importante, e infatti, da quando sono Sindaco, ho decuplicato gli investimenti in cultura perché credo che essa rappresenti la “parte a colori della vita”. La cultura e la creatività sono quelle che disegnano il futuro e fanno vedere nel futuro, un cambiamento e che rendono protagonisti le persone. È fondamentale, per me, che La Spezia diventi la “Capitale Italiana della Cultura”, perché questo significherebbe far conoscere La Spezia a tutto il mondo, e non solo La Spezia, ma anche le bellezze che la circondano, come le “Cinque Terre” e “Porto Venere”. La Spezia è una città che sta crescendo, sotto tutti i punti di vista, dal punto di vista sociale, economico, e ha una storia che si ripete, che si rinnova nei suoi valori essenziali, quello della vita, della solidarietà, dell’integrazione, della sostenibilità ambientale. La Spezia potrebbe diventare la capitale di una storia che si ripete che serve agli uomini, e serve a chi viaggia nel mondo tramite il mare.
Per il lavoro svolto, relativamente alla candidatura de La Spezia a “Capitale della Cultura”, desidera fare dei ringraziamenti?
Io devo ringraziare tutte le associazioni, gli enti, il personale del settore cultura, che ha lavorato insieme all’amministrazione, per il grande lavoro svolto. Un ringraziamento particolare va ad istituzioni fondamentali, come la Marina Militare, il Conservatorio Puccini, dove ha studiato Andrea Bocelli, e dove attualmente studiano gli studenti cinesi che portano in giro per il mondo il nome dell’Italia.
Sul suo stato Whatsapp, lei ha scritto queste parole: “Servire, non servirsi!”. Cosa vuole dire con queste parole, e secondo lei, in Italia, quant’è diffusa la “cultura del servire”?
Ho voluto scrivere “servire, non servirsi”, perché secondo me, la vita va spesa e diventa importante ed utile se serviamo il prossimo. Servire, è ancora più importante quando si amministra, in questo momento servo due istituzioni: il Comune e la Provincia de La Spezia. Penso che le nuove generazioni debbano prendere esempio e spendere la vita in cose concrete che restituiscono loro il valore di tutte le azioni compiute. Purtroppo, in Italia mi pare che la “cultura del servire” scarseggi, ma anche se siamo in pochi, possiamo essere sempre un esempio per gli altri.
(per www.quotidianoweb.it )