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Rasputin: tra leggenda e storia In evidenza

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Di Nicola Comparato Felino,13 ottobre 2024 -

Grigorij Rasputin, nato intorno all'anno 1870 nel villaggio di Pokrovskoe nella regione di Tobol'sk, è una figura storica di notevole rilevanza nella Russia imperiale. Cresciuto in una famiglia di contadini, Rasputin si unì a una setta religiosa conosciuta come "Chlysty", celebre per le sue pratiche di ascetismo e auto-punizione. Queste esperienze formative contribuirono a forgiarne un carattere carismatico, facendolo emergere come un noto taumaturgo.

Sin dalla giovane età, Rasputin dimostrò un profondo interesse per la spiritualità, aspirando a stabilire un contatto diretto con il divino. Dopo un pellegrinaggio a Gerusalemme, tornò in Russia con una rinnovata convinzione del suo ruolo di guida spirituale.

Nel 1907, si trasferì a Pietroburgo, dove la sua notorietà crebbe rapidamente. La zarina Alessandra Fëdorovna lo accolse nella sua corte, affascinata dalla sua capacità di alleviare le sofferenze del suo unico figlio, Alessio, affetto da emofilia. La sua influenza divenne sempre più significativa, estendendosi alle decisioni politiche e religiose, incluso il controverso allontanamento del granduca Nicola nel 1916.

Rasputin non si limitò a consolare la zarina, ma assunse anche il ruolo di importante consigliere politico. Tuttavia, la sua crescente influenza suscitò sospetti tra i membri della corte, che lo accusarono di voler manipolare il governo per i propri interessi. Le sue scelte riguardanti le nomine di ministri e generali minarono la fiducia del popolo nella monarchia.

La vita di Rasputin fu segnata da scandali legati al suo stile di vita libertino; voci su eccessi e relazioni discutibili circolarono tra i nobili e nella stampa, alimentando il risentimento nei suoi confronti e conferendo alla sua figura un’aura di mistero.

Il 16 dicembre 1916, un gruppo di nobili e membri della Duma (assemblea legislativa in Russia) decise di porre fine alla sua influenza, ritenendo necessario un piano di assassinio per salvaguardare la monarchia. L'evento che seguì divenne leggendario: si racconta che Rasputin mostrò una sorprendente resistenza al veleno e continuò a combattere anche dopo essere stato ferito, fino alla sua morte. Il suo corpo, sepolto, divenne oggetto di curiosità e di storie macabre.

Oggi, Rasputin è considerato un simbolo del decadimento e della corruzione della Russia imperiale. Il suo mito ha ispirato numerose opere letterarie e film, riflettendo le tensioni sociali e politiche che hanno preceduto la rivoluzione russa. Dopo la sua morte, la zarina ordinò che il suo corpo fosse sepolto a Carskoe Selo, ma, dopo la rivoluzione di febbraio del 1917, una folla infuriata dissacrò e bruciò il cadavere, simboleggiando il rifiuto della vecchia Russia.

Rasputin rappresenta una figura complessa, la cui vita e morte racchiudono un’epoca di cambiamenti e crisi. Incarnando il conflitto tra le tradizioni del passato e le forze emergenti del futuro, simboleggia l’eterna lotta tra potere e destino, fede e ragione.

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