(Gmajo) – Il maltempo di ieri, con le temperature precipitosamente abbassatesi e l’aria frizzantina, il fatto che lunedì prossimo, 16 settembre 2024, suoneranno le campanelle delle scuole per il primo giorno di lezioni del nuovo anno scolastico (in Alto Adige già trillate una settimana fa) e il fatto che alle 14:43 di domenica 22 settembre 2024 inizierà ufficialmente l’autunno, ci fa pensare che sia imminente la fine della tregua balneare anche per quanto riguarda l’annoso tema della ristrutturazione dello stadio Ennio Tardini di Parma, che la politica locale ha messo in naftalina per l’intero periodo estivo.
Anche StadioTardini.it – gloriosa testata che non mi stancherò mai di ricordare (c’è sempre qualche arrogante gnorri) aver avuto i prodromi (con desinenza del dominio .com) a febbraio 2010 (giorno 4 per l’esattezza) per iniziativa dei Tardini Fans, a difesa dell’Ennio a quei tempi a serio rischio di delocalizzazione, poi donato al sottoscritto che ne ricavò il presente blog quotidiano, registrato come testata giornalistica al Tribunale di Parma a settembre 2011 e da allora sempre attivo – adeguandosi al clima vacanziero dei protagonisti, ha un po’ mollato la presa nei mesi caldi, ma ora è pronto, per la gioia di tutti, a tornare nell’agone, per svolgere il proprio consolidato ruolo di cane da guardia (fin quando non riusciranno a metterci la museruola, o un semplice bavaglio…).
Ci eravamo salutati, attorno a metà luglio, con una serie di riflessioni sulla classe politica e il New Tardini, un trittico di articolesse, nelle quali riflettevamo sulla improvvisa mancanza di volontà degli amministratori pubblici di premere il pedale sull’acceleratore per imprimere (appunto) un’accelerazione, dopo aver, nel trimestre precedente, più volte mostrato una certa fretta di scendere in campo per la discussione in sala consigliare, dopo quello che sembrava essere l’ok (che ci avevano fatto credere, col supporto del mainstream, esser già giunto) da parte dei tecnici (alias la famigerata Conferenza di Servizi).
Nella giornata di ieri, domenica 8 settembre 2024, l’assessore comunale preposto alla bega, Marco Bosi, alle 15:31, è tornato a farsi sentire rispondendo, via social, così alla semplice domanda di un tifoso (“Ci sono novità sullo stadio?”): “Ciao scusa il ritardo. Procede bene, ultimi documenti arrivati fine agosto. Appena conferenza chiude i lavori poi facciamo delibera”. Interessante, il telegramma bosiano, nel passaggio alla pellerossa in cui accenna agli ultimi documenti arrivati fine agosto. Cioè: mentre tutti quanti (chi più, chi meno) poltrivamo sotto l’ombrellone, al Direzionale di Collecchio c’era chi sgobbava per produrre gli ennesimi documenti di faldoni già abbondantemente pregni.
Per certi versi potrebbe essere interessante anche l’ammissione che la Conferenza di Servizi sia ancora aperta e non chiusa (vero DeVanna?, vero mainstream?), mentre sulla rassicurazione (che sta già illudendo qualche anima pia) “appena conferenza chiude i lavori poi facciamo delibera” sarei un attimo prudente, dal momento che ricordiamo bene analoghe sue precedenti asserzioni, tra cui, ultima della serie, quella perentoria in aprile, secondo cui entro maggio sarebbero state approvate le delibere, in coincidenza con la promozione in serie A della squadra.
Giusto circa un anno fa, addì 21 settembre 2023, alle 19.23, Parma Repubblica dava notizia dell’apertura della Conferenza dei Servizi, scrivendo così: “A seguito della proposta depositata da Parma Calcio 1913 il 12 settembre, è stata oggi indetta la Conferenza di servizi decisoria, con svolgimento in modalità semplificata e asincrona, alla quale sono invitate a partecipare le amministrazioni, gli enti e i gestori di pubblici servizi coinvolti nel procedimento unico. La Conferenza di servizi decisoria si dovrà esprimere sul progetto definitivo tenendo conto che l’intervento proposto sull’impianto comunale prevede la dichiarazione di pubblica utilità, così da indicare le condizioni per ottenere sul progetto definitivo (che dovrà essere eventualmente adeguato) le intese, i pareri, le concessioni, le autorizzazioni, le licenze, i nullaosta e gli assensi, richiesti dalla normativa vigente”.
L’articolo spiegava anche la modalità di svolgimento della Conferenza e la data di chiusura (novembre 2023…):“La modalità di svolgimento della conferenza, semplificata e asincrona, prevede che ogni amministrazione coinvolta effettui le proprie verifiche e trasmetta, via Pec, il proprio parere autonomamente nelle modalità indicate nella comunicazione. Gli uffici e le amministrazioni coinvolte dovranno rendere le proprie determinazioni relative alla decisione oggetto della conferenza entro il 20 novembre 2023″.
Come sappiamo bene, invece, quel termine sarebbe stato via via procrastinato nel tempo (l’ultima indicazione di Bosi era per maggio 2024), senza che venisse fornito alla comunità uno straccio di motivazione ufficiale (carta canta) al di là dei blablabla dei consueti proclami bilaterali, per cui va sempre tutto bene madama la marchesa, si sta avanzando, saremo i più veloci in Italia e compagnia bella…
“Le determinazioni – aggiunge l’interessante articolo oggi amarcord – dovranno essere congruamente motivate con particolare riferimento agli aspetti che dovranno essere eventualmente approfonditi dal proponente; formulate esplicitamente in termini di assenso o dissenso; in caso di dissenso devono precisare se lo stesso è fondato sull’assoluta incompatibilità dell’intervento, ovvero devono indicare le modifiche eventualmente necessarie ai fini dell’assenso, anche se di notevole rilevanza rispetto al progetto presentato o tali da configurare la necessità di redigere un nuovo progetto”.
Ecco, appunto, oltre la cortina fumogena della propaganda o viceversa del non detto, potrebbe essersi configurata – come solo StadioTardini.it (articolo del sottoscritto del 13 marzo 2024) aveva ipotizzato – la fattispecie delle righe poco sopra: ossia la prescrizione di modifiche necessarie ai fini dell’assenso o la necessità di redigere un nuovo progetto. Di qui (oltre che per ragioni politiche, con una maggioranza mantenuta in piedi con i voti decisivi della minoranza in diverse occasioni) la possibilità che, durante l’estate, si possa aver lavorato sulla stesura della rivisitazione del progetto, magari a stralci, per evitare il nocivo forzato esodo dei tifosi che potrebbe ammazzare l’entusiasmo per la promozione e il folgorante abbrivio nel campionato di Serie A con il Tardini due volte in stecca tutto esaurito nel mese di agosto!
“Entro il termine del 21 ottobre 2023 – concludeva Parma Repubblica – gli uffici e le amministrazioni coinvolte potranno richiedere integrazioni documentali o chiarimenti relativi a fatti, stati o qualità non attestati in documenti già in possesso dell’amministrazione stessa o non direttamente acquisibili presso altre pubbliche amministrazioni”.
Ripigliando il ragionamento, dunque, pur in assenza di alcun tipo di indicazione al riguardo da parte degli organismi pubblici e privati interessati, si potrebbe ragionevolmente ipotizzare una rivisitazione globale del progetto, per andare a smussare gli aspetti che lo rendevano indigesto, prima di tutto la serrata per 27 mesi (ipotetici) di lavoro, per demolizione e totale rifacimento con necessità di andare a giocare altrove, o ospiti in qualche altro impianto limitrofo, magari di club non particolarmente simpatici alla tifoseria gialloblù o, viceversa, aggiungere alla già dispendiosa spesa per il nuovo impianto, anche qualche milioncino per il cosiddetto temporary.
Quando a fine maggio il Parma venne premiato dalla Regione Emilia Romagna per la fresca promozione nella massima serie, il managing director corporate Luca Martines. parlando a margine coi giornalisti – soprattutto con il decano Gian Carlo Ceci, nostro autore – tirò a mano le complessità, sempre a livello di Conferenza di Servizi, per la realizzazione di un eventuale impianto provvisorio, che comunque sarebbe rimasta la prima opzione per evitare il trasferimento in altra città della sede delle gare interne dei successivi campionati: però, se come sede si optasse, per esempio, per il comune di Sorbolo, a mio modo di vedere molte di queste complessità si azzererebbero, essendo molte delle problematiche già appianate in origine.
Tuttavia mi pare abbastanza evidente che ci sia una sorta di idiosincrasia verso questa opzione, dal momento che era stata ripescata solo dopo un antipatico incidente diplomatico, ossia quando Luca Martines, sulla Gazzetta di Parma aveva bacchettato il Sindaco Nicola Cesari per aver “manifestato la sua intenzione in forma mediatica ma mai con i diretti interessati”, a differenza degli altri partecipanti al contest (Fidenza, Montechiarugolo per Monticelli Terme, Noceto) che, almeno, stando alle parole del manager si sarebbero auto-proposti. Dopo l’iniziale esclusione, però, emissari del Parma, tra cui lo stesso MDC, incontrarono Cesari, potendosi rendere conto personalmente dell’opportunità offerta, anche se non si hanno particolari notizie di ulteriori sviluppi dopo, del resto come per le altre località coinvolte.
Le ultime indiscrezioni tra gli addetti ai lavori, parlano di un possibile inserimento, tra i comuni in lizza per il temporary, anche di Collecchio: qui, almeno KK giocherebbe in casa, nel senso che la struttura potrebbe sorgere su terreni già di sua proprietà: tra l’altro nei programmi iniziali di sviluppi del Training Center c’era, appunto, quello di realizzare un mini stadio per ospitare le gare della Primavera e della Femminile, anche se poi quest’ultima è emigrata a Noceto, dove sorge il quartier generale nell’Hub, che al momento è l’unica grande (grande si fa per dire) opera realizzata dal tycoon americano durante i suoi quattro anni di gestione, dal momento che le altre strutture, al momento, non sono state neppure oggetto di particolari manutenzioni, al di là di qualche verniciata o asfaltatura…
La grande incognita, però, è se la ferrea volontà di Kyle Krause di donare alla comunità uno stadio nuovo (a sua immagine/somiglianza) sia ancora tale: quando c’è la disponibilità/voglia di fare un investimento il desiderio è che si possa realizzare subito, mentre adesso sono trascorsi già quattro anni dell’embrione dell’idea. In Italia, a differenza che negli USA, il percorso autorizzativo è un po’ più tortuoso (anche se mi pare che anche in Iowa ci avesse messo un po’ di tempo…), anche se molte lungaggini sono derivate dalla faraonicità stessa dell’opera da trapiantare in spazi angusti confinanti con una zona residenziale. Nuovo Inizio aveva lasciato in eredità un progetto più snello, a stralci, che, con qualche compromesso, sostanzialmente aveva già messo d’accordo un po’ tutti gli stakeholders, inclusi i più tignosi: lo si è voluto ritirare, magari senza neppure guardarlo, e ci si è infilati in questo cul de sac.
Se si abbatte lo storico Tardini per rifarne un altro nuovo di zecca, i tempi quelli sono, e con la necessità o di un provvisorio (con altri costi aggiuntivi, che possono variare anche a seconda della location scelta) o di gettare acqua ghiacciata sull’entusiasmo (appena ritrovato dopo quattro anni di delusioni) dei tifosi – che sarebbero poi gli stessi clienti del nuovo impianto – costretti ad andare raminghi ospiti in altre città. Vedremo l’estate che soluzione ha suggerito… Gabriele Majo
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Gabriele Majo
Gabriele Majo, 60 anni (giornalista pubblicista dal 1988 e giornalista professionista dal 2002), nel 1975, bambino prodigio di soli 11 anni, inizia a collaborare con Radio Parma, la prima emittente libera italiana, occupandosi dei notiziari e della parte tecnica dei collegamenti esterni . Poi passa a Radio Emilia e quindi a Onda Emilia. Fonda Radio Pilotta Eco Radio. Nel 1990, dopo la promozione del Parma in serie A, è il responsabile dei servizi sportivi di Radio Elle-Lattemiele, seguendo l'epopea della squadra gialloblù in Italia e in Europa, raccontandone in diretta agli ascoltatori i successi. Contemporaneamente è corrispondente da Parma per Tuttosport, Repubblica, Il Messaggero, L'Indipendente, Paese Sera ed altri quotidiani. Dal 1999, per Radio Capital è inviato sui principali campi della serie A, per la trasmissione "Capital Gol" condotta da Mario Giobbe. Quindi diviene corrispondente e radiocronista per Radio Bruno. Nelle estati dal 2000 al 2002 è redattore, in sostituzione estiva, di Sport Mediaset, confezionando servizi per TG 5, TG 4 e Studio Sport. Nel 2004 viene chiamato al Parma FC quale "coordinatore della comunicazione" e direttore responsabile del sito ufficiale www.fcparma.com. Nel 2009, in disaccordo con la proprietà Ghirardi, lascia il club ducale. Nel 2010 fonda il blog StadioTardini.com di cui nel 2011 registra in Tribunale la testata giornalistica (StadioTardini.it) divenendone il direttore responsabile. Il rifondato Parma Calcio 1913, nel 2015, gli restituisce l'incarico di responsabile dell'ufficio stampa e comunicazione. Da Luglio 2017 a Dicembre 2023 si occupa dello sviluppo della comunicazione e di progetti di visibilità a favore di Settore Giovanile e Femminile della società. Dal 2010, a conferma di una indiscussa poliedricità, ha iniziato un percorso come attore/figurazione speciale di film e cortometraggi: l'apice l'ha raggiunto con il cammeo (parte parlata) all'interno del pluripremiato film di Giorgio Diritti "Volevo Nascondermi" " (con presenza nel trailer ufficiale) e partecipazioni in "Baciato dalla Fortuna", "La Certosa di Parma", "Fai bei sogni" (del regista Marco Bellocchio), "Il Treno dei bambini" di Cristina Comencini, "Postcard from Earth " del regista Darren Aronofsky, "Ferrari" del regista Michael Mann. Apparizioni anche nei cortometraggi nazionali "Tracce", "Variazioni", "L'Assassinio di Davide Menguzzi", "Pausa pranzo di lavoro"; tra i protagonisti (Ispettore Majo) della produzione locale della Mezzani Film "La Spétnèda", e poi nei successivi lavori "ColPo di Genio" e "Franciao".