I problemi che affliggono le carceri italiane sono quelli di sempre. Vecchie strutture carcerarie, sovraffollamento e condizioni degradate per il personale operante e per i detenuti. La politica, a tutti i livelli, sembra guardarsene bene dal porre, al centro della sua agenda, il tema del carcere. A fronte di un’implementazione di nuove fattispecie di reato, nulla o poco viene fatto sul versante delle politiche economiche e sociali. Le conseguenze di tale situazione andranno ad impattare negativamente sia sulle condizioni di vita della popolazione carceraria, sia sul personale di Polizia penitenziaria che, con scarse gratificazioni economiche, è impegnato quotidianamente nella gestione di complesse situazioni. E’ auspicabile che, quanto prima, si riapra un grande dibattito nel Paese sul carcere e sulle finalità della pena.
Di seguito la nota dell’USPP di Parma:
“La segreteria locale dell'Unione sindacati di Polizia penitenziaria (USPP) di Parma comunica, che nella mattinata di ieri 18 luglio 2024, personale di polizia penitenziaria destinato ad un servizio scorta per la traduzione in aula di giustizia presso il Tribunale di Parma che, conduceva numero 4 detenuti, tutti rientranti nel circuito media sicurezza, i quali, dovevano essere oggetto di giudizio della Magistratura Italiana.
La discesa dal mezzo protetto dei primi tre detenuti, scortati dalla polizia penitenziaria di Parma avveniva regolarmente mentre, il quarto detenuto, al momento della discesa, spintonava l'operatore di polizia che era preposto alla sua custodia e, tentava di darsi alla fuga, anche con una certa fermezza.
Solo, grazie alla prontezza del personale operante è stato impedito che il tentativo di fuga si portasse a conclusione. Anche questo è il duro ed impegnativo contributo alla società, apportato dal Corpo di polizia penitenziaria, che, nonostante le difficoltà operative, causa le carenze di organico, strutturali, di mezzi, e logistici, dove opera, e, nonostante ciò, riesce sempre con lo spirito di sacrificio, dedizione ed attaccamento al servizio, a dare il suo contributo per il raggiungimento delle finalità istituzionali, demandate al Corpo.
Tutto questo, a fronte della gestione di detenuti rientranti nel circuito 41 Bis comma 2 dell'ordinamento penitenziario, alta sicurezza 1 e alta sicurezza 3, in stato di detenzione per reati che creano particolare allarme sociale, altresì vi sono, anche detenuti rientranti nel circuito media sicurezza, ma, per la loro attitudine, tendenza alla violenza ed aggressività, necessitano di particolare attenzione.
Per i fatti accaduti e segnalati, il Comando di polizia penitenziaria di Parma ha redatto i conseguenti atti amministrativi e di P.G., deferendo alla locale Procura della Repubblica, oltre agli organi dell'Amministrazione penitenziaria regionale e centrale.
Questa Organizzazione sindacale ringrazia gli operatori di polizia per il contributo quotidiano, con sacrificio a fronte delle difficoltà in cui opera, riesce sempre a raggiungere gli obbiettivi prefissati.
Un caro saluto, e ringraziamento a tutti gli operatori di Polizia Penitenziaria di Parma.
La segreteria USPP di Parma”.