Mercoledì, 22 Maggio 2024 17:05

Piccole/Grandi ipocrisie del mondo anarchico Emiliano Romagnolo In evidenza

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Di Francesco Graziano Bologna, 22 maggio 2024 - Ho vissuto dieci anni a Bologna e sono sempre stato attento alla realtà sociale che mi circonda.

Negli ultimi anni, un noto professionista dell’Emilia Romagna che qui non nomineremo, frequenta con passione, per presentare i suoi libri, i circoli anarchici frequentati perlopiù da ragazzi, i quali leggono poco e che vorrebbero demolire lo Stato visto come un Moloch che – a loro dire- limiterebbe le loro libertà.

A parte essere noti a livello internazionale per essere un Paese dove una volta sbarcato non te ne vuoi andare, perché puoi fare quel cavolo che ti pare senza che nessun capo stia lì con la pistola puntata alla tempia per dirti cosa fare, la soluzione qual è? Aboliamo lo Stato e ci dedichiamo alla giustizia privata?

Cerco di spiegarmi – anche se questi anarco-fascistoidi non vorranno comprendermi, talmente sono ottusi e sofferenti di una mancanza di una figura paterna- con un esempio successo ad un mio amico.

Anni fa gli capitò la sventura che la cantina della sua casa venne occupata (ovviamente il colpevole non si trovò mai).

Immaginate la preoccupazione di questo mio conoscente che vide subirsi sulla propria pelle un vero esproprio. Le preoccupazioni furono parecchie, “e se è stato uno spacciatore che nasconde la droga in un immobile di mia pertinenza o un ladro che conserva gli oggetti rubati in un posto che mi appartiene?”.

Come ogni cittadino normale, questa persona fece regolare denuncia alla Questura la quale prontamente fece partire le indagini.

Ecco, seguiamo il ragionamento degli anarco-fascistoidi. Niente Stato, niente Leggi che limitano la libertà dell’uomo; a quel punto – ragionando per estremo- il mio amico impazzisce e una volta individuato il malfattore – in assenza di uno strumento legislativo capace di tutelarlo, decide di far ricorso alla giustizia privata, eliminando un potenziale fattore di rischio, che poteva farlo passare per quello che non è e non è mai stato. O un ladro o uno spacciatore. Anche solo l’ombra del sospetto può far del male ad una persona per bene.

Qualche giorno fa, per divertirmi un po’, ho scritto ad uno di questi pseudo intellettuali- ce ne sono tanti- che si definiscono anarchici, e che sul Covid, ad ogni incontro, offende i giornalisti chiamandoli “schiavi del potere”, per sottolineare il fatto che tutti sono allineati nel difendere il vaccino contro questo Covid che altro non è – sempre secondo il Nostro – una scadente rappresentazione teatrale (certo, bisogna pensare tutti alla stessa maniera come ai tempi del Fascismo, o stai da una parte o stai dall’altra, chi è a favore è stupido ed è un servo, le idee diverse sono fintamente ammesse. Come il dittatore di Ernest Junger che ama vincere le elezioni con il 98% dei voti, così può continuare a dire che c’è democrazia; capite i soggetti?)

In modo molto educato gli ho mandato una mail dove, dandogli ragione su alcuni punti, gli ho solo chiesto se non stesse esagerando a definire i giornalisti difensori del potere, citandogli l’esempio del giornale La verità, che da quando è cominciata la pandemia non ha fatto altro – ogni giorno- che smontare quelle che secondo loro erano sonore balle raccontate dall’Esecutivo. Non a caso, il giornale di Belpietro pubblicò proprio un libro chiamato “ Epidemia di balle”. Gli ho fatto notare gli articoli di bravissimi colleghi come Giacomo Amadori, degli articoli di Silvana De Mari, tutti irrimediabilmente contro la “punturina” a cui ci siamo sottoposti, volenti o non volenti.

Mentre scrivevo, vi confesso, che ridevo. Il giornale che ha la stessa opinione sul vaccino di questi anarco-fascistoidi, è un giornale di destra che scrive articoli contro immigrati, trans ed è anche ipercattolico. Nulla di male in questo, off course, purché non aggredisci nessuno sei libero di dire ciò che pensi in base alla tua cultura e alle tue idee. Forse non lo sanno, ma se glielo fai notare schiumerebbero dalla rabbia, immagino già una frase del tipo “Ma come?!”, “ Ho le stesse opinioni della De Mari che non solo sui vaccini ma anche sugli omosessuali si è espressa in un certo modo? Ma come è possibile?”.  

Vi riporto la risposta dell’intellettuale: Caro Francesco, si tratta di valutazioni politiche (ma va, le vostre cosa sono?).

E' lo stesso approccio che si usa quando si dice che la medicina è assassina, che gli americani sono imperialisti o che la Chiesa vive sulle spalle della gente. Non tutti lo sono, ma nella stragrande maggioranza dei casi accade così. Del resto, se di fronte a quanto sta accadendo in Italia a

lei non è ancora chiaro che, oltre a quelli che scrivono su LA VERITA' o che parlano da BYOBLU, sono pochissimi i giornalisti che non sono definibili come "pennivendoli al servizio del Potere", non credo di essere io che sto esagerando.

Molto cordialmente,

L’Intellettuale.

Questa è la risposta. Ecco la mia mail, giudicate voi se offensiva o meno: G.mo Dott….., ho ascoltato le sue idee sulla società di oggi condividendo l’opinione che la competizione smodata ci ha fatto dimenticare i valori di umanità.

Quello che non condivido è l’attacco ai giornalisti quando li definisce “servi del potere”. La Verità di Belpietro da quando è cominciato lo spettacolino indecente (parole sue trasformate da me, ndr) del coronavirus ha scritto in modo approfondito le sue stesse opinioni, con il punto di forza che essendo stampa quotidiana quelle idee circolavano ogni giorno.

In questi giorni stanno pubblicando i verbali del CtS su Astrazeneca con parole che lo stesso Belpietro ha definito “agghiaccianti”.

E non parliamo mica di un giornale tanto piccolo, io vivo al sud in una città dove non arrivano giornali potenzialmente anche più grossi come La stampa.

Non crede di

aver esagerato? Cordialmente.

Francesco Graziano

Non la tirerò per le lunghe, come avete potuto leggere, oltre ad avergli dato ragione mi sono pure beccato l’etichetta di persona che esagera. Da che pulpito vien la predica.

Quello che al Nostro Anarco-fascistoide sfugge è che i giornalisti de “ La verità” lavorano per un’azienda che ha plasmato le abitudini degli italiani e che rappresenta una cassa di risonanza ascoltata da milioni di italiani, tutti rigorosamente a favore di questo signore che pensa di essere isolato da quei pochi scemotti che lo seguono nei circoli anarchici, ma che in realtà è sostenuto da un apparato mediatico fortissimo e da un giornale altrettanto forte.

Inutile prendersela, come ai tempi del duce dobbiamo pensarla in modo uguale, se ti siedi in uno scranno e ti reputi pro vax, probabile che rifiutando la Legge, ti sparino contro.

Suggerimento per i lettori, fate come un personaggio che Foscolo narra in una sua opera e pronuncia le seguenti parole. “ Io non odio nessuno, ma certe gente voglio vederla da lontano”.