Siamo capaci, allora, per utilizzare le parole di Hans Jonas (1903–1993), di rispettare "il comandamento ontologico in base al quale l'umanità deve continuare ad esistere"?
La risposta, per chi scrive, risiede unicamente nel ritorno al realismo aristotelico-tomista, ove la natura dell'uomo (da non confondere con il concetto di naturalismo) va realizzata secondo fini in essa teleologicamente inscritti per cui il passaggio dall'essere al dover-essere si "gioca" sul piano dell'essenza e non dell'esistenza.
Questo richiede di rifuggire le diverse forme di personalismo contemporaneo, imbevute tutte del "veleno" della libertà negativa: dal personalismo relazionale di Apel (1922-2017) a quello di Habermas, da quello ermeneutico di Gadamer (1900-2002) al sistema modulare di Mounier (1905-1950) i quali trovano il loro precedente nel discusso liberalismo razionale di Kant (1724-1804).
Scrive Aristotele (384 a.C.-322 a.C.) nel IV libro della "Metafisica": "É ridicolo andare in cerca di ragioni contro chi, rifiutando il valore della ragione, non vuol ragionare".
(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.
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