Di Giuseppe Storti Cagliari, 29 maggio 2023 - Una tendenza che fa ben sperare il mercato editoriale ed i tantissimi addetti impegnati nella diffusione della cultura della lettura, che negli anni passati, causa il dilagare dei social classici e nuovi, aveva messo in crisi il variegato mondo dei libri.
Infatti, come rilevato dall’Istituto di statistica in un recente report pubblicato sul proprio sito; nel 2022 è pari al 39,3% la quota di persone di 6 anni e più che hanno letto nell’ultimo anno almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali (erano il 40,8% nel 2021). Rilevante la differenza di genere: la percentuale delle lettrici è del 44%, quella dei lettori del 34,3%.
Insomma, anche nel campo della lettura per diletto il gentil sesso supera statisticamente l’uomo. Il 17,4% delle persone di 6 anni e più sono lettori “deboli” (leggono al massimo 3 libri in un anno), il 15,4% lettori “medi” (3-11 libri in un anno). Solo il 6,4% sono, infine, lettori “forti” (almeno 12 libri nell’ultimo anno).
La quota maggiore di lettori si osserva tra i giovani fino a 24 anni, con punte più elevate tra gli 11 e i 14 (57,1%). In assoluto, il pubblico più affezionato alla lettura è rappresentato dalle ragazze di 11-14 anni, tra le quali più di 6 su 10 hanno letto almeno un libro nell’anno.
Le buone notizie per il mondo dell’editoria non finiscono qui.
Infatti, nel corso della kermesse del Salone internazionale del libro, tenutosi di recente a Torino; si è evidenziato che anche nel corso di questo primo scorcio dell’anno, le vendite dei libri si mantengono in ottima percentuale di sicuro in salita.
Stanno, inoltre, tornando di moda le librerie, ed udite udite, è in calo l’e.commerce.
Ma cosa leggono gli italiani? Quali sono i generi di libri che preferiscono?
Il genere narrativa è quello prediletto degli italiani, ovvero: romanzi, fumetti e libri per i bambini. Un vero e proprio boom invece è quello del genere cosiddetto “romance” ovvero che narra storie fantastiche che tanto piacciono, in particolare ai ragazzi.
La tendenza al rialzo della voglia di leggere un buon libro da parte degli italiani, anche nel 2022, dimostra che la ripresa rilevata già a fine 2020, ed attribuita in parte al fatto che gli italiani chiusi in casa, causa la pandemia, avevano ripreso in mano i libri, non era affatto un fuoco di paglia. Difatti anche il 2022, ha confermato il dato del 2020 e del 2021.
C’è una voglia di lettura dei libri, costante negli anni, supportata ed incentivata dagli editori che hanno tenuto costantemente bassi i prezzi dei libri. Ciò nonostante, la crescita dei costi aziendali, in particolar modo di quello della materia prima di cui sono fatti i libri: la carta.
Le librerie fisiche consolidano la loro posizione come primo canale di vendita dei libri (53,8%). Al tempo stesso, si assiste a un nuovo calo dell’online (41,5%) e a un leggero recupero della grande distribuzione, che si attesta al 4,7%. Va comunque ricordato che, nel 2019, l’online aveva solo il 27% del mercato.
Certamente gli editori devono tenere in debito conto, il fattore fragilità del mercato del libro. In ciò incidendo con la diversificazione della offerta, che oggi comprende anche gli audio libri.
Però nell’epoca dei social e delle grandi reti informatiche, della società liquida nei rapporti relazionali, dove le emozioni, le sensazioni ed il vis à vis è sostituito da un click di mouse sul pc o sullo smartphone; sapere che gli italiani hanno ripreso a leggere libri, è una gran bella notizia.
Si, perché come scriveva il grande scrittore siciliano Luigi Pirandello, premio Nobel per la letteratura nel 1934: “I libri pesano tanto: eppure, chi se ne ciba e se li mette in corpo, vive tra le nuvole”.