Dalla perdita di posti di lavoro, alla violenza domestica, i numeri sono tutti in negativo. È necessario affrontare anche la questione indifferibile che riguarda la conciliazione della vita familiare con il lavoro, la promozione della natalità, mai così in basso e col conseguente invecchiamento della popolazione, nonché una tassazione “preferenziale per le donne”. Con un nuovo patto sociale che consenta lo sviluppo, all'insegna dell'equità e della crescita. Uno degli obiettivi principali è quello del rilancio della figura femminile, nel nord Europa già questo è stato sperimentato con successo, con la presenza di più donne nei livelli apicali delle imprese, lì lavorano di più e fanno più figli.

Poi bisogna fermare la violenza, incidendo sull’aspetto culturale e dando loro la possibilità di essere tranquille nel denunciare, spesso in molte non lo fanno perché non hanno un’indipendenza economica. Per questo le risorse del Recovery Fund devono parlare al femminile. La ripresa deve essere dettata da un’agenda che utilizzi i fondi per giovani e donne. Serve una condivisione del lavoro di cura, dei pesi familiari. Il welfare deve essere affiancato a un lavoro sicuro, solido, che consenta alle donne di vivere la famiglia in maniera condivisa e dia loro possibilità di creare il proprio progetto di vita.

Occorre costruire una nuova cultura nel rapporto donne/uomini, il miglior tempo sarà quello che ci vedrà protagonisti nel non parlare più di uomini e donne, ma nel parlare di persone. Senza contrapporre più donne e uomini, immigrati e italiani, giovani e anziani. Fare davvero di questa diversità un grande valore.
Noi di Intesa San Martino, con lo sportello di ascolto famiglia, "Consultami", quotidianamente cerchiamo di far prevalere questi grandi valori, perchè il più grande regalo che si possa fare ad una donna è portarle rispetto ogni giorno della sua vita.

Rino Basili, Segretario Intesa San Martino