Ottavio Cacace famoso pittore caprese dipinge le bellezze naturali di Capri sul sandalo caprese, icona di artigianato sempre attuale.
Capri, 25 luglio 2015 - L'estate è ormai iniziata e l'Isola di Capri, anche per quest'anno, figura tra le mete turistiche più ambite da stranieri e italiani.
Palcoscenico internazionale della moda, l'isola azzurra riesce a distinguersi anche nel settore dell'artigianato, lanciando sul mercato, per l'estate 2015, il sandalo dipinto.
Invenzione del pittore caprese Ottavio Cacace, il sandalo dipinto è una reinterpretazione del famoso sandalo caprese che, spopolando negli anni '50, è diventato un simbolo di Capri nel mondo.
Abbiamo avuto modo di fare due chiacchiere con Ottavio nella sua bottega di Anacapri:
Come nasce l'idea di dipingere i tuoi famosi quadri sul sandalo caprese?
R: L'idea nasce da un sogno che ho fatto circa due anni fa. Ho sognato di essere solo a Marina Piccola a fare il bagno. Salendo dal mare vedo vicino alla mia asciugamano un paio di sandali capresi abbandonati, mi guardo intorno per capire a chi possano appartenere, ma non vedo nessuno. Mi sdraio sulla spiaggia e, mentre sto per prendere sonno, sento una voce che che mi dice "Mi dipingeresti un quadro?", apro gli occhi e vedo, in parte coperta dal riflesso del sole, una ragazza bruna con un costume intero blu notte che salendo dal mare mi viene incontro. Quando mi raggiunge mi chiede nuovamente di farle un quadro, ma io non ho con me la tela, così le chiedo dove potrei dipingerglielo e lei mi risponde "Nei sandali!". Io rido, ma lei continua "Li ho messi lì per te per farti fare un quadro. Non importa il soggetto, basta che dipingi, perché per me è importante". A questo punto mi sono svegliato.
Così quando ti sei svegliato hai subito deciso di provare?
R: No, all'inizio mi sembrava una cosa stupida. Però nel corso dei giorni successivi questo pensiero continuava a ronzarmi nella testa. La ragazza nel sogno mi aveva chiesto un quadro, così ho deciso di mantenere la promessa. La prima prova la feci con un sandalo regalatomi da Lina, una ragazza che ha un negozio poco sopra la mia bottega. La sera stessa iniziai a provare. Non sapevo come fare perché non conoscevo la tecnica per dipingere sul cuoio. Ad ogni modo dipinsi dei Faraglioni al tramonto riprendendo lo stesso colore delle pietre del sandalo. Quando li vidi rimasi sorpreso io stesso. L'indomani li portai a Lina per avere un parere, lei fu la prima a darmi una forte carica per continuare.
Ciononostante, inizialmente non li dipingevo mai in bottega perché mi sembrava un po' degradante dipingere nella suola. Poi piano piano mi convinsi. L'anno scorso decisi di espormi un po' di più, ed ebbi la prova che la cosa poteva andare; così quest'anno ho messo in piedi in maniera più organizzata la linea di sandali capresi dipinti. Prezioso è stato l'aiuto di Luigi Balduccielli, un signore di Sorrento che ha un grande calzaturificio di sandali artigianali e monta per me i cinturini. Io dopotutto sono un pittore e la mia arte è la pittura, lascio quella del ciabattino a chi sa farlo molto meglio di me.
(Da Capri Giada Andrea Rusciano)