Prima edizione di "The Artist Is Present": numerosi appuntamenti per avvicinarsi alla preziosa arte di Mimmo Cuticchio, erede diretto e attento interprete della tradizione palermitana dell'Opera dei pupi, nonché una delle voci più autorevoli del teatro italiano contemporaneo.
Parma, 27 febbraio 2018.
Al via la prima edizione di "The Artist Is Present", promossa dal Comune di Parma. Ogni anno, un noto artista si fermerà in città e sarà invitato a lavorare in uno spazio pubblico per lasciare in dono, alla fine del periodo, una sua creazione alla comunità.
Da sabato 17 a sabato 24 marzo, Parma ospiterà Mimmo Cuticchio, erede diretto e attento interprete della tradizione palermitana dell'Opera dei pupi (riconosciuta dall'Unesco parte del Patrimonio orale e immateriale dell'umanità), nonché una delle voci più autorevoli del teatro italiano contemporaneo.
L'iniziativa, che per questa prima edizione l'assessorato alla Cultura del Comune di Parma promuove in collaborazione con il Teatro delle Briciole, animerà la città con svariati appuntamenti, tra cui spettacoli teatrali, una lectio magistralis, una proiezione e la presentazione di un libro, consentendo a cittadini e turisti, per più di una settimana, di avvicinarsi alla preziosa arte di Mimmo Cuticchio e di conoscere a fondo questo straordinario artista.
"Si svolgeranno vari appuntamenti significativi che lo riguarderanno ma sarà soprattutto una preziosa occasione per tutti di vederlo lavorare da vicino e parlare con lui, oltre che una bellissima opportunità per i ragazzi delle scuole". - spiega l'assessore alla Cultura Michele Guerra. Infatti, in pieno centro storico - in via Macedonio Melloni, 1 - a fianco del Castello dei Burattini, verrà ricostruita la sua "bottega" che riprodurrà il laboratorio teatrale che l'artista ha in via Bara all'Olivella a Palermo. Un luogo magico dove scoprire e ammirare la tradizione del teatro dei pupi siciliani e conoscere ed osservare un grande Maestro al lavoro mentre costruisce le sue creature. Tra pezzi di ricambio, animali mitologici, cartelli, sipari e macchine sceniche, Cuticchio racconterà e mostrerà ai visitatori il lavoro di recupero delle tecniche tradizionali dei pupi e del cunto.
Domenica 18 marzo, alle ore 11, si terrà l'inaugurazione di questa speciale "bottega" che resterà aperta al pubblico fino a sabato 24 marzo.
Il Programma degli appuntamenti con Mimmo Cuticchio
Sabato 17 marzo ore 21 - Teatro al Parco
A singolar tenzone. Cunto di e con Mimmo Cuticchio. Per adulti
Domenica 18 marzo ore 11 - via Melloni 1
Inaugurazione "bottega" di Mimmo Cuticchio a Parma*
Martedì 20 marzo ore 15.30 - Teatro al Parco
L'opera dei pupi dalla piccola alla grande scena. Lectio Magistralis
Saluti di Paolo Andrei, Magnifico Rettore dell'Università di Parma,
introduzione di Luigi Allegri, docente di Storia del teatro e dello spettacolo, Università di Parma.
Mercoledì 21 marzo ore 17 - Auditorium del Palazzo del Governatore
Presentazione del libro Alle armi, cavalieri – Le storie dei paladini di Francia raccontate da Mimmo Cuticchio. Sarà presente, oltre all'autore, l'illustratrice Tania Giordano.
Giovedì 22 marzo ore 21 - Cinema Edison Largo 8 Marzo 9/a
Proiezione del documentario Prove per una tragedia siciliana di John Turturro e Roman Paska con John Turturro e Mimmo Cuticchio.
Sabato 24 marzo ore 12 - Castello dei Burattini, via Melloni 3/a
Donazione delle opere realizzate durante la residenza a Parma nella "bottega" di via Melloni
Sabato 24 marzo ore 21 - Teatro al Parco
Aladino di tutti i colori. Da una favola delle Mille e una notte.
Spettacolo per adulti e bambini dai 6 anni nell'ambito della quinta edizione di Impertinente - Festival di teatro di figura
Info: 0521 992044 – Biglietteria: 989430, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
*Orari di apertura al pubblico della "bottega" di via Melloni 1:
Domenica 18 marzo: 11 - 13 e 15 - 19;
Da lunedì 19 a giovedì 22 marzo: 15 - 19
Sabato 24 marzo: 9.30 – 13
(le mattine dal lunedì al venerdì l'apertura della bottega è riservata alle scuole).
L'ingresso a tutte le iniziative è gratuito ad eccezione dello spettacolo di sabato 24 marzo.
Info: Castello dei Burattini 0521 031631 - 218925, www.castellodeiburattini.it
"Supercalifragilistichespiralidoso": impossibile non averla pronunciata almeno una volta da bambino. E forse anche da adulto. È uno dei tanti tormentoni regalati da Mary Poppins che, finalmente si potrebbe dire, arriva a teatro in Italia.
Un evento atteso da tanti appassionati del genere e reso possibile da WEC - World Entertainment Company che presenta la prima produzione italiana assoluta del musical, originariamente prodotto da Disney Theatrical Productions e Cameron Mackintosh. Il Teatro Nazionale "CheBanca!" di Milano propone questo spettacolo fino al 13 maggio: orchestra dal vivo, incredibili effetti e coinvolgenti coreografie fanno da cornice a una storia senza tempo, in cui canzoni indimenticabili scandiscono il ritmo in scena. "Cam caminì", "Com'e' bello passeggiar con Mary" e "Un poco di zucchero" sono solo alcuni di quei motivetti che entrano nella testa senza più abbandonare lo spettatore.
DIETRO LE QUINTE
Una produzione che vede firme di prestigio, garanzia di qualità nell'offerta: il regista Federico Bellone, per esempio, protagonista di successi come "Newsies" della Disney, "Dirty Dancing" in l'Inghilterra e "A Qualcuno Piace Caldo". Il supervisore musicale Simone Manfredini che ha lavorato a "The Lion King" e "Les Misérables" nel West End. La coreografa Gillian Bruce presente in "Newsies" della Disney e "Frankestein Jr." oltre a "La Vedova Allegra" per il Teatro alla Scala.
SUL PALCO
In scena ci saranno loro a guidare un gruppo di artisti numeroso e preparato, splendidi davanti a un pubblico che li ha meritatamente acclamati durante le oltre due ore di intrattenimento: Giulia Fabbri è Mary Poppins, Davide Sammartano veste i panni di Bert, Alessandro Parise si trasforma in George Banks mentre Alice Mistroni lo accompagna nelle vesti di Winifred Banks. Attorno a loro si sviluppa una storia fantastica, in grado di fare sognare i bambini di tutta Italia. Chi, infatti, non ha desiderato almeno una volta di incontrare Mary Poppins in carne ed ossa, camminando con lei sui tetti della città, vedendola atterrare dal cielo con il suo buffo ombrello parlante. Anche da grandi forse, il mito di Mary Poppins continua a vivere: riordinare il proprio appartamento con uno schiocco di dita è la speranza di ogni casalinga (e a teatro ci saranno tantissimi accorgimenti tecnici che regaleranno quel tocco di magia inaspettato). Nel complesso è uno spettacolo assolutamente da non perdere, una delle più importanti proposte che il musical italiano offrirà in questa stagione. E sicuramente anche voi, all'uscita dal Teatro Nazionale "Che Banca!" canticchierete "Supercalifragilistichespiralidoso".
Di Pietro Razzini
La realtà vista con gli occhi di chi, in maniera irriverente e tragicomica, cerca la verità, tramutando in risata ciò che nella quotidianità spesso fa meno ridere. Tutto questo e molto di più è "Platone - la caverna dell'informazione", spettacolo che vede come protagonista il comico Leonardo Manera accompagnato sul palco dal giornalista Alessandro Milan.
Il format è strettamente legato alla trasmissione in onda tutte le mattine su Radio 24 e porta sul palco notizie vere e simpatici approfondimenti, video grotteschi, ospiti veri e ospiti verosimili (a volte più credibili di quelli reali). Il tutto giocato sul filo dell'ironia. "Platone" sarà nuovamente al Teatro Manzoni di Milano l'11 marzo dopo il successo ottenuto domenica 18 febbraio. Si tratterà dell'ultima occasione per vedere lo show nella metropoli lombarda.
CHE GRUPPO - Comico dall'esperienza pluriennale, Leonardo Manera è in grado di dirigere un cast di comparse trasformati, di minuto in minuto, in prim'attori. Personaggi più o meno noti al grande pubblico. Alcuni di essi hanno professionalità di rilievo nella quotidianità. Altri mettono in scena macchiette in grado di far ridere il pubblico accorso a teatro. Tra i primi, ovviamente, bisogna citare il giornalista Alessandro Milan e Oscar Giannino, ospite gradito e pungente. Nel secondo tutta una serie di comici che, uno dopo l'altro, sono "intervistati" da Manera. Il risultato è esilarante.
LO SCOPO - La domanda è sempre la stessa. Anche Platone se oggi fosse vivo si chiederebbe: "Quella che noi conosciamo è la realtà o la sua rappresentazione mediatica?" E forse si risponderebbe: "La realtà finisce dove finisce l'informazione e, dove finisce l'informazione, lì si che comincia la realtà". Nello spettacolo Leonardo Manera e i suoi ospiti si occupano dei temi principali che riguardano la nostra giornata, scendendo nel concreto. Si dà spazio al divertimento che l'attualità rivisitata può suscitare. Lo show quindi gioca con l'informazione, ottenendo una visione dei fatti spesso ridicola e grottesca ma, purtroppo, più credibile di quella reale.
Di Pietro Razzini
È partito da Milano, il giorno di San Valentino. Non poteva essere che così. "Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo", il musical prodotto da David e Clemente Zard, ricomincia di slancio un tour che lo porterà anche nella nostra regione. Appuntamento già fissato a Bologna, dal 27 al 29 aprile, all'Europauditorium.
Il Teatro Ciak della metropoli lombarda, invece, è stato sede del primo atto di questo giro d'Italia che toccherà anche Torino (10 e 11 marzo al Palalpitour), Padova (dal 23 al 25 marzo al Teatro Geox), Genova (dal 6 all'8 aprile al Teatro Carlo Felice), Napoli (dal 12 al 15 aprile al Teatro Palapartenope), Bari (dal 19 al 22 aprile al Teatro Team), Firenze (dall'11 al 13 maggio al Teatro Verdi), Roma (dall'1 al 3 giugno al Palalottomatica) e Cosenza (dall'8 al 10 giugno allo Stadio San Vito). Lo spettacolo è stato insignito di 4 "Oscar del Musical" nel 2015: miglior Spettacolo Big (David e Clemente Zard), miglior Coreografia (Veronica Peparini), migliori Costumi (Frédéric Olivier) e il Premio Web.
I PROTAGONISTI - La versione italiana dello spettacolo musicale di Gérard Presgurvic è firmata da Vincenzo Incenzo, autore che, in passato, ha avuto l'onore di collaborare con artisti del calibro di Renato Zero, Armando Trovajoli, Lucio Dalla e Antonello Venditti. Le coreografie di Veronica Peparini, divenuta una delle professioniste più affermate nel settore sia in Italia e che all'estero, regalano quel tocco di stile in più, in grado di rendere straordinario un cast, già di per sé, di alto livello. Davide Merlini (Romeo), Giulia Luzi (Giulietta) e Luca Giacomelli Ferrarini (Mercuzio) nei panni dei protagonisti, è un privilegio per pochi. Proprio Ferrarini ha dato vita ha un personaggio complesso, con grande maestria: non è un caso che sia stato notato da Renato Zero e che abbia sviluppato una collaborazione con il cantante per le sue due tournée "Alt in tour" (2016/2017) e "Zerovskij, Solo per Amore" (2017). In precedenza aveva ricevuto anche il "Premio Sandro Massimini", riconoscimento rivolto ai giovani attori del teatro musicale italiano con particolari doti nel canto, ballo e recitazione (2015). Proprio un bel talento.
IL CAST - Riccardo Maccaferri (Benvolio), Gianluca Merolli (Tebaldo), Leonardo Di Minno (Principe Escalus), Barbara Cola (Lady Capuleti), Roberta Faccani (Lady Montecchi), Graziano Galàtone (Conte Capuleti), Silvia Querci (Nutrice), Emiliano Geppetti (Frate Lorenzo) e il giovane Renato Crudo che si alternerà a Davide Merlini nel ruolo di Romeo, completano un cast in grado di coinvolgere il pubblico e farlo innamorare di questo dramma, da sempre punto di riferimento per gli innamorati particolarmente sentimentali. Ma non è tutto: sul palco ci saranno anche 20 ulteriori artisti. Ballerini e acrobati che renderanno ancora più spettacolare lo show. Servono altri numeri? Una troupe di 30 persone tra tecnici e produzione, 23 cambi di scena e 270 costumi. Le proiezioni luci e video sono su volumetrie ed elementi mobili che compongono l'impianto scenico: ciò permette una molteplicità di configurazioni e una resa della spazialità differente. Impossibile resistere al profumo di Shakespeare. "Romeo e Giulietta" vi aspetta a teatro.
Di Pietro Razzini
Profondo interesse sta suscitando l'audiolibro "Dalla piramide al cerchio", alla quale anche la Rai3 Emilia ha prestato attenzione con una intervista andata in onda martedì 13 febbraio 2018: http://tiny.cc/heq5qy - minuto 11,20.
di redazione 17 febbraio 2018 - Il libro parlato è rivolto ai non vedenti, agli ipovedenti e a tutte le persone che hanno difficoltà di lettura ed é stato prodotto dal Centro di Produzione del Libro Parlato di Modena. Quest'ultimo, infatti, ha realizzato la versione audio dell'opera grazie ai donatori di voce.
Lo scopo è cambiare il modello organizzativo e diffondere un modello culturale declinato a valorizzare tutte le persone per farle operare in luoghi di lavoro felici e consegnare a tutti pari dignità.
"Dalla Piramide al cerchio – la persona al centro dell'azienda" diventa libro parlato
È stato presentato presso la Sede UICI di Modena alla presenza del Presidente Dott. Ivan Galiotto l'audiolibro, disponibile nel catalogo delle opere del libro parlato nazionale, "Dalla Piramide al Cerchio", il saggio con il quale l'autore Guido Zaccarelli si è rivolto ai suoi lettori con lo scopo di infondere un nuovo modello culturale dove la persona è posta al centro di qualsiasi modello organizzativo dove possa riconoscersi per identità e senso di appartenenza.
Un argomento di profonda attualità presente nei luoghi di lavoro: un diffuso senso di malessere personale che nel tempo ha contagiato l'intero agire sociale creato dall'economia 4.0.
Occorre invitare il management ad adottare modelli organizzativi più aderenti ai bisogni e ai desideri delle persone, dove disciplinare le pretese rivolte all'uomo di seguire i ritmi incalzanti di produzione della catena di montaggio, imposti dall'organizzazione per ridurre i costi e competere con i mercati globali. La competitività di una azienda si misura dalla sua capacità di porre le persone nelle condizioni di donare le proprie idee agli altri e di condividere la conoscenza in forma circolare.
La presenza di un clima organizzativo positivo motiva le persone al fare e a identificarsi nel comune agire dell'azienda creando le premesse per la creazione di luoghi di lavoro felicitanti. Sapendo di essere rispettate, agiranno, proporranno, saranno volenterose, altrimenti lavoreranno solo per la retribuzione.
Un viaggio che esige di essere fatto in compagnia di altre persone che condividono il valore e il senso etico che sta alla base della Conoscenza condivisa.
Ecco nascere l'idea del libro parlato, nata da un incontro con il dr. Ivan Galiotto, Presidente dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Sezione Territoriale di Modena per diffonde il senso etico e i valori che stanno alla base della conoscenza condivisa. L'idea si è trasformata in un progetto concreto e disponibile tramite il Centro di Produzione del Libro Parlato di Modena. Quest'ultimo, infatti, ha prodotto la versione audio dell'opera grazie ai donatori di voce del Centro.
Il Centro Nazionale del Libro Parlato (CNLP) è un servizio che l'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti offre gratuitamente da oltre sessant'anni ai non vedenti, agli ipovedenti e a tutte le persone che hanno difficoltà di lettura.
Il servizio costituisce uno strumento di emancipazione culturale e sociale non solo per i ciechi ma anche per tutte quelle persone che per patologia o per l'età avanzata hanno gravi problemi di vista e si svolge alternativamente tramite dazione in comodato delle opere prodotte in formato digitale su cd in standard Daisy ovvero acquisizione delle stesse tramite il servizio denominato "libro parlato on-line".
Il Centro Nazionale del Libro Parlato ha sede in Roma presso la Presidenza Nazionale dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. In tale sede e negli uffici distaccati di Firenze, Lecce, Brescia e Modena, insistono gli studi professionali per la produzione su cd delle opere lette da speaker professionisti.
Oltre agli speakers professionisti i centri si avvalgono inoltre di donatori di voce volontari che registrano in casa nel tempo libero. Le opere prodotte dai primi sono denominate di "Primo livello", mentre quelle realizzate dai secondi di "Secondo livello". Sul territorio nazionale, infine, l'organizzazione si avvale della collaborazione delle Sezioni Territoriali, per l'erogazione del servizio di distribuzione.
(Rai3 Emilia-intervista andata in onda martedì 13 febbraio 2018: http://tiny.cc/heq5qy - minuto 11,20.)
In "Tre volte più grandi" Samantha Gamberini e Renata Borgato suggeriscono come migliorare le proprie tecniche e aumentare le possibilità di ottenere quello che ci si merita o si desidera. Nel lavoro e nella vita.
Di Manuela Fiorini - Un aumento di stipendio, una promozione, una modifica al contratto di lavoro, ma anche una causa legale, un aiuto in casa, un po' più di collaborazione da parte del partner o dei figli. Quante volte le donne si trovano nelle condizioni di dover negoziare? Sicuramente più spesso degli uomini. Peccato, però, che molte volte rinunciano in partenza a intavolare le proprie ragioni, a suggerire i propri bisogni, a esplicitare i propri meriti. Rinunciando, in definitiva, a raggiungere i propri obiettivi o intraprendendo strade più lunghe e tortuose. In una parola, la negoziazione non è donna.
Se vi siete riconosciute in questa descrizione, Tre volte più grandi (Franco Angeli Editore, € 19) è il libro che fa per voi. Scritto da Samantha Gamberini, che da 15 anni si occupa di formazione manageriale per aziende nazionali e internazionali ed esperta di negoziazione e di strategie relazionali, e da Renata Borgato, esperta in formazione e consulenza manageriale, si presenta come un manuale ad uso delle donne, ma non solo, con esempi pratici, analisi delle situazioni e suggerimenti per aumentare le possibilità di raggiungere i propri obiettivi e ottenere "quello che si ritiene di meritare".
Abbiamo incontrato una delle autrici, Samantha Gamberini, bolognese, per parlare del libro e per farci anche dare qualche suggerimento per negoziare in maniera efficace.
Partiamo dal titolo: perché "Tre volte più grandi"?
"Il titolo nasce da una citazione di Virginia Woolf. Lei fa dire a un suo personaggio di sesso maschile che le donne, anche quelle più intelligenti ed istruite, vedono gli uomini, come si dice che i cavalli vedono le persone: tre volte più grandi. Per questa ragione, continua il personaggio, non otterranno mai nulla anche quando avranno il voto. Tre volte più grandi è contemporaneamente la presa di coscienza di un problema e allo stesso tempo un augurio...quello di potersi sentire a ragione tre volte più grandi, rispetto a come ci sentiamo oggi".
Il libro si propone come un "manuale di negoziazione": perché negoziare è diverso per uomini e donne?
"Si è molto diverso per uomini e donne e per ragioni che non sono sullo stesso piano. Partiamo da un dato di fatto: se uomini e donne fanno la stessa identica cosa, il giudizio sul loro operato è diverso. La ragione è molto semplice: da donne e uomini ci aspettiamo comportamenti differenti. Quindi se una donna comunica in modo assertivo, viene spesso giudicata aggressiva. Il film il Diavolo veste Prada identifica bene questo meccanismo. Attenzione, questo giudizio non viene espresso solo da uomini, ma è perfettamente interiorizzato anche dalle donne, anche quando penalizza le stesse donne. Ovviamente questo vale anche per gli uomini...che se si dimostrano sensibili "rischiano" di essere identificati come "femminucce". Nella nostra cultura lo stereotipo del perfetto negoziatore prevede attitudini che noi consideriamo maschili...anche se è una visione miope e riguarda solo una tipologia di negoziazione. Un altro elemento riguarda la competenza. Nella nostra cultura agli uomini viene erogato una sorta di bonus. Io spesso per spiegare questo elemento cito il fatto che ho impiegato moltissimi anni della mia vita per capire che quando mi relazionavo con un uomo doveva dimostrarmi di non essere all'altezza, mentre se mi relazionavo con una donna doveva dimostrarmi di essere all'altezza. Sembra la stessa cosa, ma nei fatti cambia moltissimo".
Perché le donne negoziano meno degli uomini?
"Le donne usano la negoziazione quando è esplicitato il fatto di doverlo fare. Questo ha delle ricadute dirette. In fase di assunzione ad esempio le donne che negoziano il salario di ingresso sono molte meno rispetto agli uomini. Questo comportamento permane anche durante il lavoro. Molte donne lavorano a testa bassa nell'attesa che vengano riconosciuti i loro meriti e molto raramente questo accade. Come risposta cosa fanno? Lavorano ancora di più! Conseguenza...niente promozione, ma una bella gastrite!"
Perché le donne spesso rinunciano in partenza a negoziare?
"Personalmente mi sono fatta un'idea: in primis la trappola dell'ovvio o del "dovresti saperlo". Pochi giorni fa in un post su Facebook una donna australiana madre di quattro bambini, si lamentava dello scarso interesse del marito nella cura della casa. Lei era esausta e lui stava davanti alla tv. Alcuni amici le hanno suggerito di richiedere esplicitamente al marito un aiuto e di fare deleghe precise. Lei lo ha fatto e lui ha eseguito tutti i compiti. Poi finita la lista, è tornato di nuovo davanti alla tv. Lei ovviamente si è fortemente alterata... "ma come fa a non vedere quello che si deve fare e a non accorgersi della mia fatica! Non ha 5 anni!". In realtà tutti abbiamo 5 anni quando dobbiamo accorgerci dei bisogni degli altri e se stiamo bene non andiamo a crearci situazioni scomode. Sul lavoro di cura siamo ancora nel Medioevo e siamo noi le prime a sentirci in colpa quando non riusciamo a fare tutto".
Quali sono, in sintesi, i cardini della negoziazione?
"Nel libro si fornisce una metodologia precisa che mette al centro la preparazione. È una metodologia che può consentire ottimi risultati anche con poco tempo a disposizione. Parte da un'idea di fondo che è quella che l'altra parte potrebbe dirci di no. Di fronte a questo no noi iniziamo a negoziare sapendo: quello che vogliamo e perché, chi può darcelo, quanto siamo forti e quali alternative possiamo avere. Inoltre vengono messi in evidenza aspetti legati alla percezione della propria forza e alle trappole nelle quali possiamo incappare durante una negoziazione".
A chi consigli questo libro?
"In primis, ovviamente, alle donne. Senza distinzione. Il libro parla della vita privata e di quella professionale e quindi non è rivolto ad uno specifico target. In realtà la metodologia presentata può ovviamente essere utilizzata anche da uomini e ho scoperto con grande piacere che molti lo stanno leggendo e che ne hanno tratto spunti sia per le loro negoziazioni, sia nel comprendere meccanismi relazionali tra i generi. È comunque un manuale e ognuno può scegliere di prendere quello di cui ha bisogno"
Sabato 17 febbraio, un pomeriggio dedicato alla moda e alla musica, con modelli storici realizzati dalle allieve dell'istituto Cattaneo Deledda e musiche da Mc Dowell a Gerswhin.
MODENA – Un pomeriggio di storia, musica e costume quello in programma al Salotto Aggazzotti di viale Martiri della Libertà sabato 17 febbraio, a partire dalle 17.30.
Nelle sale del palazzo, infatti, si potranno ammirare alcuni abiti realizzati dalle studentesse dell'istituto Cattaneo Deledda, che ripercorrono la storia del costume dal Cinquecento al Novecento.
Si tratta di modelli unici, sapientemente realizzati nelle fattezze e nei tessuti, secondo l'evoluzione storica della moda, prendendo come esempio gli abiti raffigurati nei ritratti di uomini e donne che sono giunti fino a noi. Così, dai pesanti velluti e broccati del Cinquecento e Seicento, si passa ai tessuti più leggeri, abbelliti con nastri e pizzi dello stile romantico o neogotico dell'Ottocento, fino a quello più pratico, ma raffinato e "stiloso" del Novecento.
E se la moda italiana è sempre stata sinonimo di qualità e buon gusto, al punto da essere importata nelle corti vicine, è anche vero che lo stile, per esempio, della regina Maria Antonietta e delle dame della corte di Versailles a fine Settecento, lanciano le figure dei sarti e delle modiste. Tra queste, citiamo la celebre Madame Bertain, che per la regina creava i fantasiosi cappelli. Nel frattempo, in Inghilterra, si prepara la Rivoluzione Industriale, con la meccanizzazione e la produzione in serie che velocizza e rende più accessibile e popolare la moda.
Arriva il Novecento con il trionfo della moda italiana. Le donne invadono le sartorie. È l'epoca di Schiapparelli, delle sorelle Fontana, di Emilio Pucci, di Ferragamo che creano abiti da sogno per le dive di Hollywood da un lato, mentre dall'altro creano collezioni che legano il nostro paese all'eleganza e allo stile. La moda "Capri" è strettamente legata alle vacanze d'elite, così come Ferragamo lega il suo marchio a Firenze, città amatissima dai turisti stranieri.
Alla filata di costumi storici non poteva mancare la colonna sonora. Il pomeriggio, infatti, sarà allietato dalla partecipazione di due concertisti di fama internazionale, Luigi Santo alla tromba e Daniela Gentile al pianoforte, che presenteranno un concerto in due parti proponendo musiche che spaziano da Edwin Mc Dowell a George Gerswhin.
A seguire, brindisi con piccolo buffet. La quota di partecipazione è di € 10 intero e di € 8 per i soci del Salotto Aggazzotti
INFO e prenotazioni
Salotto Aggazzotti
Viale Martiri della Libertà 38, Modena
Tel 392/0512219
www.simonettaaggazzotti.it
Con la presentazione del libro "Il caso David Rossi. Il suicidio imperfetto del manager Monte Paschi Siena" (Chiarelettere) scritto dal giornalista de "Il Fatto Quotidiano", Davide Vecchi, avrà luogo mercoledì 14 febbraio alle 18 alla galleria Biffi Arte, il secondo incontro del ciclo "Misteri d'Italia", a cura di Mauro Molinaroli.
Un caso inquietante per un libro da leggere. Si tratta delle ultime ore di vita di David Rossi: "La perquisizione – dice – la paura dell'arresto, le clamorose lacune delle indagini, i reperti spariti o distrutti dai Pm, Il potere e i misteri all'ombra del Monte dei Paschi di Siena, la verità di un giallo che non può essere archiviato come suicidio". Davide Vecchi è stato il primo a indagare su questo caso. Più avanti la morte del responsabile della Comunicazione della banca toscana, è diventato un fatto mediatico. Tivù e giornali si sono buttati a capofitto su questo suicidio molto anomalo. Oggi la morte di David Rossi è un mistero tutto italiano e il libro lo evidenzia molto bene.
"Ho paura. Voglio parlare con i magistrati... Aiutatemi! Domani potrebbe già essere troppo tardi!" Furono queste le ultime parole di David Rossi. Lo si evince dalle mail inviate all'amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola due giorni prima di morire. Rossi era uno degli uomini più potenti e in vista di Siena, guru della comunicazione del Monte dei Paschi, per vent'anni ombra di Giuseppe Mussari, capo indiscusso della banca; il 6 marzo 2013 precipita dalla finestra del suo ufficio dopo aver avvisato la moglie che stava tornando a casa. Per la procura fin da subito è suicidio.
Eppure il cadavere ha ferite dovute a una colluttazione. Si tratta allora di un giallo italiano che ricorda i casi di Roberto Calvi e Raul Gardini con un'inchiesta archiviata con troppa fretta, mille buchi e clamorosi errori nelle indagini.
Questo libro entra nella scena del delitto attraverso documenti inediti e mette in fila fatti, perizie, lacune, testimonianze decisive. Un racconto attento e appassionato, minuzioso e pieno di suspense, che conduce il lettore a un passo dalla verità.
Davide Vecchi ha seguito fin dall'inizio le inchieste relative a Mps. È a processo con Antonella Tognazzi, vedova di David Rossi, per aver pubblicato le mail che il manager aveva inviato all'amministratore delegato due giorni prima di morire.
Un processo singolare, oggetto di interrogazioni parlamentari, del quale si è occupato anche il Global Freedom of Expression della Columbia University di New York, ritenendolo un tentativo di limitare la libertà di stampa.
Di quesdto ed altro si parlerà dunque mercoledì pomeriggio da Biffi Arte.
(Davide Vecchi)
Presso la "Casa della Conoscenza" di Casalecchio di Reno (BO), si è tenuto l'evento che ha premiato gli autori i cui racconti sono stati pubblicati nell'antologia edita dalle Edizioni del Loggione.
Di Manuela Fiorini – foto di Claudio Vincenzi
Chi è venuto da più lontano è arrivato dalla Sicilia, ma c'è anche chi ha sfidato il maltempo e si è avventurato verso il capoluogo emiliano anche dalla Puglia, dalla Toscana, dal Veneto, dal Lazio, dalla Liguria e, naturalmente, dall'Emilia Romagna. Tra loro ci sono insegnanti, ingegneri, medici, avvocati, impiegati, sportivi, studenti, mamme e artisti. Tutti con una passione in comune: la scrittura. Sono i 50 autori selezionati nel concorso letterario "Sòcc'mel, che canzone!", le cui opere sono state pubblicate nell'omonima antologia edita dalle Edizioni del Loggione.
Una selezione davvero difficile, come hanno spiegato la curatrice Lorena Lusetti e gli editori Katia Brentani e Massimo Casarini. Il bando prevedeva di ispirarsi alle canzoni di autori bolognesi e, si sa, la musica e le parole sono sempre stato uno sposalizio ben riuscito. Sarà perché entrambe sono in grado di suscitare emozioni ed evocare ricordi. I racconti inviati sono stati quasi 200, di questi, solo 50 sono entrati a fare parte del libro. Ogni autore ha interpretato a modo suo una canzone di un cantante o cantautore bolognese che ha avuto un significato particolare nella sua storia personale, oppure, nella frazione di un attimo, lo ha ispirato, magari perché proprio quella canzone stava passando alla radio.
Tantissimi i racconti ispirati alle canzoni immortali dell'indimenticabile Lucio Dalla, ma anche a quelle di Gianni Morandi, Claudio Lolli, Dino Sarti. E poi, ancora, Samuele Bersani, Cesare Cremonini, Cristina D'Avena, Andrea Mingardi, gli Stadio e gli Skiantos. Ci sono le favole e le storie d'amore, i noir e le commedie, a seconda del gusto e della creatività di ogni autore.
I racconti selezionati sono stati premiati nell'ambito di un evento che si è tenuto presso la Casa della Conoscenza di Casalecchio di Reno. Condotto dal giornalista Stefano Zanerini, il pomeriggio non poteva che avere come co-protagonista la musica. Sul palco, insieme ai premiati, alla curatrice e al conduttore, anche la voce straordinaria di Silvia Parma, che ha interpretato alcune delle canzoni più belle dei cantautori bolognesi.
Al primo posto del podio "Kill Gianni" di Michel Minghetti, "Uomini" di Valentino Poppi, e "Ninna Nanna di Taverna" della giovanissima Margherita Sassoli, classe 2005 e un futuro da scrittrice. Secondo premio per ""A son sfighè e ho pure visto un marzian socc'mel" di Sandra Morara, "Non aprire mai" di Orazio Parisi e "Agosto" di Sergio Gatti. Sono seguiti, poi, i premi "Medaglia" e i premi "Pergamena" attribuiti agli altri racconti selezionati.
Come detto, i racconti arrivati sono stati davvero tanti ed è stato impossibile includerli tutti. La casa editrice ha ritenuto tuttavia opportuno assegnare quattro Premi Speciali ai racconti "Se sono stato felice" di Claudio Guerra, "Sabato e domani tango" di Marcello Mandegni, "Ci si dimentica" di Francesca Panzacchi, "Uno che ruba anche alla luna" di Andrea Moretti.
Intanto, sul sito www.loggione.it è già pronto il bando per la seconda edizione del concorso, che ha come titolo "Sòcc mel, che viaggio" con scadenza 31 ottobre 2018.
L'antologia Sòcc mel, che canzone! si può acquistare direttamente sui siti www.loggione.it e www.kebook.it.
Continuano gli appuntamenti con la rassegna culturale "Sabato con l'Autore" del Comune di Busseto. L'ultimo incontro, che si svolto lo scorso 20 gennaio, ha avuto come protagoniste le favole dell'autrice parmigiana Daniela Conversi. Il pomeriggio al Salone Barezzi, messo a disposizione dagli Amici di Verdi che collaborano alla buona riuscita della rassegna, è stato piacevole e distensivo per tutto il pubblico presente. L'incontro è stato un connubio perfetto di letture e musica, apprezzato dal pubblico.
L'autrice, intervistata dal direttore de ilParmense.net Luca Galvani, ha letto alcuni brani delle favole contenute nel libro "La Luna dei Desideri" con accompagnamenti musicali di Vivaldi, Pachebel e Cajkovskij. Il gran finale ha visto tutti i presenti unirsi in un omaggio a Giuseppe Verdi con il canto del Va' Pensiero.
La rassegna prosegue questo sabato, 3 febbraio, con l'appuntamento con Sara Rattaro, autrice del libro "Il cacciatore di sogni". Il libro, adatto per ragazzi e adulti, racconta la storia di Albert Bruce Sabin, lo scienziato che scoprì il vaccino per sconfiggere la poliomelite. Un'avventura straordinaria che Luca, il protagonista, racconta in prima persona mettendo in luce desideri, sogni, coraggio e determinazione che solo i bambini possono avere.
"Siamo a metà del percorso che abbiamo intrapreso con questa rassegna culturale – spiega il consigliere comunale Nicolas Brigati – e siamo soddisfatti della partecipazione dei bussetani, che ringrazio. Questi ultimi due incontri, con Sara Rattaro e Guido Conti, chiuderanno in grande stile 'Sabato con l'Autore' e ci auspichiamo che la partecipazione dei cittadini sia – come sempre - numerosa". L'ultimo appuntamento sarà il 17 febbraio con la presentazione di "La profezia di Cittastella" con la partecipazione dell'autore Guido Conti.
Fonte: Comune di Busseto)
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