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Dall’Espressionismo alla Nuova Oggettività Avanguardie in Germania. La mostra propone 40 opere dei maggiori rappresentanti di questa corrente culturale e artistica, da Ernest Ludwig Kirchner a Emil Nolde, da Alexei Jawlensky ad August Macke, da Vassilj Kandinskij a Franz Marc, sviluppatasi in Germania nei primi del Novecento. Il percorso espositivo prende avvio da una serie di capolavori provenienti dalla cerchia dei gruppi di artisti del "Die Brücke" a Dresda e del "Der Blaue Reiter" a Monaco e di "Der Sturm", rivista d’arte berlinese, e prosegue negli anni del primo dopoguerra, che vedono sorgere una nuova visione estetica rappresentata dal movimento della Nuova oggettività. A cura di Lorand Hegyi e Gerhard Finckh. 

Parma -

Dal 10 novembre 2018 al 24 febbraio 2019, il Palazzo del Governatore di Parma accoglie la mostra Dall’Espressionismo alla Nuova Oggettività. Avanguardie in Germania, che propone 40 opere dei maggiori rappresentanti di questa corrente culturale e artistica, sviluppatasi in Germania nella prima metà del Novecento, provenienti dal Von der Heydt Museum di Wuppertal (Germania), che ospita una delle più imponenti collezioni dell'Espressionismo tedesco e delle tendenze artistiche del periodo dopo la prima guerra mondiale, come la Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) e le diverse forme di Costruttivismo e Razionalismo.

L’evento espositivo è organizzato da Solares Fondazione delle Arti, in collaborazione con il Von Der Heydt Museum di Wuppertal, con il contributo del Comune di Parma, col sostegno di Iren e di CePIM – Interporto di Parma.

“La volontà – ha esordito l'assessore alla Cultura Michele Guerra - è quella di dedicare, da qui al 2020 e oltre la sfida di Parma Capitale Italiana della Cultura, una attenzione particolare all'arte contemporanea: dopo quella de “Il Terzo Giorno” la mostra che presentiamo oggi è un diverso esempio di questo percorso. Una mostra internazionale con due curatori prestigiosi che siamo orgogliosi di ospitare a Palazzo del Governatore, grazie anche alla forte collaborazione con l'assessorato del Turismo”.

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“Oltre ad arricchire la programmazione culturale della nostra città – ha detto l'assessore al Turismo Cristiano Casa – eventi internazionali e prestigiosi come questa mostra sono investimenti preziosi per il turismo culturale che vogliamo continuare a promuovere, soprattutto nel periodo invernale, che risulta essere quello da sostenere maggiormente. Il titolo Unesco a Parma di Città creativa della Gastronomia ci sta dando molte soddisfazioni e i dati provvisori dei primi 7 mesi dell'anno registrano un incremento turistico del 9%, con 13% di presenze straniere: un buon risultato  che vogliamo sempre più incrementare”.

“L'auspicio – ha detto Andrea Gambetta, presidente di Solares Fondazione delle Arti – è che la città possa avere sempre più caratteristiche internazionali e una programmazione culturale dello stesso livello: proprio la prospettiva sulla quale ci affacciamo ospitando a Parma questa mostra”. 

E' intervenuto infine, per spiegare nel dettaglio i contenuti, il percorso e la genesi della mostra, il curatore Lorand Hegyi, che ha sottolineato “questa mostra presenta un approfondimento, fresco, allegro, di rivisitazione e rivalutazione di un così importante movimento artistico, che è espressione di una alternativa universalità che comprende la totalità umana di ogni tempo”.

 

LA MOSTRA

Il percorso espositivo si sviluppa in due importanti sezioni

La prima si concentra sull'Espressionismo tedesco, presentando opere paradigmatiche per lo più provenienti dalla cerchia dei gruppi di artisti del Die Brücke (Il Ponte) di Dresda, quali Ernst Ludwig Kirchner, Erich Heckel, Otto Mueller, Emil Nolde, Karl Schmidt-Rottluf, Max Pechstein del Der Blaue Reiter(Il Cavaliere azzurro)di Monaco, tra cui Vassilj Kandinskij, Franz Marc, Alexei Jawlensky, , August Macke e di Der Sturm, la rivista d’arte e galleria con base a Berlino, con autori quali Heinrich M. Davringhausen, Max Beckmann, Karl Grossberg

La seconda offre la visione dei cambiamenti estetici negli anni del primo dopoguerra, quando artisti quali Karl Hofer, Eberhard Viegener, Otto Dix, Max Ernst, Jankel Adler, rappresentanti della Nuova Oggettività (Neue Sachlichkeit) hanno creato, sotto l'influenza del nuovo Razionalismo e Funzionalismo, della "Pittura Metafisica" e del Neo-Classicismo del cosiddetto “Ritorno all’ordine" sviluppate in Italia, una nuova atmosfera artistica che riflette la disillusione della generazione che ha vissuto la guerra e la conseguente perdita di vite umane, la distruzione di città europee, la presa di potere delle macchine sia durante gli anni della guerra che nei primi anni '20, ovvero nell'epoca della modernizzazione e della razionalizzazione della produzione, della vita, della società.

“L'esposizione - afferma il curatore, Lorand Hegyi -, grazie alla generosa e altamente professionale collaborazione con il Direttore del Museo Von Der Heydt, Dr.Gerhard Finckh e dei suoi colleghi, propone un approfondimento di un così importante movimento artistico, che più di 100 anni dopo la sua nascita conserva un messaggio estetico ed etico ancora estremamente diretto ed essenziale attraverso un linguaggio empatico che trasmette con efficacia messaggi toccanti, drammatici e spirituali”. 

Nelle arti visive, nel cinema e nella musica, nella letteratura e nel teatro, nella filosofia e nella teoria politica, l'Espressionismo diventa - poco dopo la sua nascita sulle pagine di riviste e libri, nelle sale espositive e nelle sale da concerto - sinonimo di ‘Modernità’, l’incarnazione del nuovo spirito del nuovo secolo. 

La nuova arte ha manifestato un controcanto alla vita reale e ha favorito la libera espressione del mondo interiore delle emozioni, dell'immaginazione e dell'intensità spirituale. Influenzati da Friedrich Nietzsche, Henri Bergson, Walt Whitman, Rudolf Steiner, i giovani artisti si sono avvicinati all'antropologia, all'antroposofia, alla teosofia e anche al Romanticismo, rivisitando l’arte medievale,  così come l'arte africana e i temi folklorici. 

Uno dopo l'altro, si costituiscono gruppi di artisti e gallerie d'arte, riviste culturali e politiche che proclamano la necessità di una Nuova Spiritualità, basata sul potere dell'espressione immediata delle forze e delle energie interiori che scuotono l'umanità. Nel 1905 il gruppo "Die Brücke" viene fondato a Dresda da quattro giovani artisti tedeschi che organizzarono in breve tempo diverse mostre della loro nuova attività pittorica. 

Tre anni dopo, nel 1907, il giovane storico dell'arte Wilhelm Worringer pubblicò "Astrazione ed empatia" in cui interpreta le forme astratte come manifestazione di un mondo spirituale alternativo al mondo materiale della natura. Il libro di Worringer ha influenzato l'intera generazione dell'espressionismo. Poco dopo, nel 1911, Kandinskij e Franz Marc fondarono il gruppo di artisti dell'espressionismo "Der Blaue Reiter", che raccolse numerosi artisti internazionali del nuovo movimento.

Un anno dopo, nel 1912, Vassilj Kandinskij, uno dei padri dell'Astrattismo, pubblicò il suo famoso e influente libro "Lo Spirituale nell'Arte" in cui parlava della "necessità interiore" come forza propulsiva della creatività artistica. Nello stesso anno il poeta, scrittore ed editore Herwarth Walden aprì a Berlino la sua galleria "Der Sturm" che divenne anche il centro più importante dell'Espressionismo così come del Futurismo e del Cubismo. Attraverso l'attività della galleria l'Espressionismo tedesco divenne parte delle Avanguardie internazionali e svolse un ruolo molto influente sia nell'arte che nella teoria. La presenza di artisti internazionali di primo piano nella sua galleria manifestò anche la complessità delle avanguardie, come le diverse prospettive e le strategie sociali e politiche con cui i vari movimenti erano collegati. 

Per la sua qualità, l’esposizione di Palazzo del Governatore di Parma è stata inserita tra gli eventi dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018, promosso dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell'Unione Europea, coordinato dal MiBAC - Ministero per i beni e le attività culturali.

 

Dall’Espressionismo alla Nuova Oggettività

Avanguardie in Germania

Parma, Palazzo del Governatore, Piazza Garibaldi 

10 novembre 2018 - 24 febbraio 2019

 

Orari: 

Martedì e mercoledì 15-19. Da giovedì a domenica e festivi 10-19. 

Lunedì chiuso. Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio

Biglietti:  intero 10 euro, ridotto 6 euro, ridotto scuole e studenti 4 euro 

Catalogo: Gruppo Spaggiari Parma

Informazioni: tel IAT 0521 218889 

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Domenica 30 settembre uno spettacolo di suono e voce che mette in scena un repertorio che spazia dall'Italia al Sud America. A conclusione, brindisi con gli artisti.

MODENA – Un concerto "Essenziale", che mette in scena la voce di Sabrina Gasparini e il suono della fisarmonica di Tiziano Chiapelli, quello in programma domenica 30 settembre, a partire dalel 17.30, a Salotto Aggazzotti di viale Martiri della Libertà 38.

Sarà un "viaggio" musicale dal Sud America all'Italia, con un repertorio che spazia da Gardel a Piazzolla a Galliano, con canzoni che hanno fatto la storia, tra cui Maria de Buenos Aires, Besame mucho, Vuelvo ar sur, Historia de un Amor, fino alle note delle canzoni più famose della nostra terra, da Io che amo solo te a Malafemmena, da Roma non fa la stupida stasera a In cerca di te, Buonasera signorina, Resta cummé e Napulé.

Tiziano Chiapelli si è affermato come fisarmonicista a livello internazionale, è due volte campione ha vinto il prestigioso concorso di Castelfidardo affermandosi per due volte campione del mondo. Vanta importanti collaborazioni tra cui quelle con Tullio de Piscopo e Richard Galliano.

Insieme a Sabrina Gasparini ha ideato il Festival Internazionale di Fisarmonica "Bruno Serri", la cui ultima edizione si è tenuta lo scorso luglio a Serramazzoni.

A conclusione del concerto, come da consuetudine del Salotto, brindisi con buffet insieme agli artisti.

INFO
Tel 392/0512219, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Pubblicato in Dove andiamo? Modena
Mercoledì, 26 Settembre 2018 06:55

1968. Un Anno

1968. Un anno - 20 ottobre 2018 – 4 agosto 2019 - Abbazia di Valserena, Parma

Sabato 20 ottobre alle ore 11.00 apre allo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma la mostra 1968. Un Anno, un grande racconto che si concentra, attraverso un taglio rigorosamente sincronico, su un anno chiave della storia del Novecento, restituito attraverso un'indagine all'interno dell'archivio dello CSAC, il cui primo nucleo nasce proprio nel 1968 e che oggi, a cinquant'anni di distanza, vanta una raccolta di oltre 12 milioni di materiali originali nell'ambito della comunicazione visiva e della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo.

Attraverso idee, utopie, opere, progetti e oggetti datati o correlati all'anno 1968, individuati all'interno dei diversi fondi conservati allo CSAC, questa mostra vuole far emergere le trasformazioni nel sistema della comunicazione, i mutamenti socio-antropologici (i nuovi miti e i nuovi riti), e una nuova riflessione sul corpo e sull'ambiente, che esplosero in quell'anno. Ambiti e linguaggi differenti sono così affiancati per affrontare le contaminazioni e la coesistenza di differenti culture.

Con la mostra 1968. Un Anno – a cinquant'anni esatti dall'esposizione dedicata a Concetto Pozzati, organizzata dall'Istituto di Storia dell'Arte dell'Università di Parma, che darà inizio al primo nucleo di opere della futura Sezione Arte dello CSAC – non si vuole suggerire uno sguardo univoco ma una serie di contraddizioni, confronti e nuove prospettive. Si intende proporre una riflessione sul tempo e sul concetto di sincronia che un grande archivio costituito da tracce di processi di ideazione, progettazione e realizzazione, è in grado di mettere in discussione.

L'ossatura della mostra all'interno del suggestivo spazio della Chiesa abbaziale di Valserena è costituita da una lunga timeline, composta da oggetti, immagini e cronache, affiancata da una sequenza di approfondimenti dedicati alla trasformazione del sistema delle immagini e delle differenti scale del progetto degli spazi e del territorio.

Emilio Vedova, Mario Schifano, Giosetta Fioroni, Mario Ceroli, Concetto Pozzati, Claudio Verna, Aldo Borgonzoni, Fabrizio Plessi, Rafael Canogar e William Xerra sono alcuni dei protagonisti di quella ricerca artistica che nel 1968 costituisce un punto di riferimento fondamentale per altri progetti legati all'immagine: come i reportage e le sperimentazioni fotografiche di Uliano Lucas, Nino Migliori, Mario Cresci, Carla Cerati, Ugo Mulas, a confronto con la cronaca registrata dalla agenzia Publifoto Roma; oppure le differenti strade del progetto grafico, pubblicitario e editoriale, che vede proprio nel 1968 la nascita del nuovo font Forma per la fonderia Nebiolo da parte di Aldo Novarese affiancato da un team composto da Franco Grignani, Giancarlo Iliprandi, Bruno Munari, Ilio Negri, Till Neuburg, Luigi Oriani e Pino Tovaglia; o ancora l'esplosione della cultura beat e underground, con il progetto di Ettore Sottsass per la rivista "Pianeta Fresco". Il linguaggio della satira sarà invece rappresentato da autori quali Renato Calligaro e Roberto Perini.

I molteplici canali della comunicazione televisiva sono raccontati attraverso i progetti di Armando Testa per Carosello, ma anche dai padiglioni RAI di Achille e Pier Giacomo Castiglioni e di Archizoom, oppure con la trasformazione degli apparecchi radio e TV prodotti da Brionvega.

La riflessione sul corpo è rappresentata a differenti scale: dal gioiello all'abito, dall'ideazione di nuovi luoghi della cultura giovanile alla ridefinizione della scena e alla riappropriazione dello spazio pubblico. Il confronto di molteplici sistemi di segni e iconografie avviene attraverso manifesti, progetti di abiti e gesti, reportage fotografici: dall'immaginario cinematografico e per la scena teatrale con i costumi provenienti dall'archivio della sartoria di Piero Farani (per il film Barbarella e per la prosa Giulietta e Romeo, Il Barone di Birbanza e Il cavaliere inesistente) alle sfilate happening ideate per Mare Moda Capri (Walter Albini) all'affermazione dell'uomo moda (Carlo Palazzi) e della maglieria (Albertina, Krizia).

La scala si amplia rispetto al progetto architettonico e territoriale: lo spazio dell'abitare è ridefinito da nuovi oggetti esito di sperimentazioni materiche (la poltroncina Jumbo di Alberto Rosselli) e da riflessioni metodologiche sul progetto di design come quelle di Enzo Mari. La città con le sue periferie cresce attraverso importanti interventi come il Gallaratese di Aymonino, o il quartiere Paolo VI di Taranto della Nizzoli Associati, mentre Giò Ponti riflette sulla forma del grattacielo. Le nuove infrastrutture che stanno trasformando l'Italia come i tratti autostradali con i suoi autogrill (come quello di Renzo Zavanella), oppure il concorso per il ponte sullo Stretto di Messina (qui rappresentato dalle proposte di Giuseppe Samonà e Pierluigi Nervi), o la trasformazione delle coste con la creazione di insediamenti turistici (come la Costa Smeralda di Luigi Vietti e i villaggi Touring di Roberto Menghi).

Anche la Sala delle Colonne dell'Abbazia di Valserena sarà parte del percorso espositivo, con una selezione di materiali legati al 1968 attraverso i quali lo CSAC metterà in scena scambi e interazioni con altri archivi del territorio.

1968. Un Anno è curata da un gruppo di ricerca coordinato da Francesca Zanella e composto dai curatori dello CSAC Paolo Barbaro, Mariapia Branchi, Claudia Cavatorta, Lucia Miodini, Paola Pagliari, Simona Riva, da Elena Fava e dalle ricercatrici dell'Università di Parma Sara Martin e Cristina Casero, con la collaborazione di Francesca Asti e Giulia Daolio.

Grafica e Allestimento della mostra sono a cura di Daniele Ledda (xycomm) ed Elisabetta Terragni (Studio Terragni Architetti).

Cos'è lo CSAC

Lo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma, fondato da Arturo Carlo Quintavalle e situato nell'Abbazia cistercense di Valserena, fin dal 1968 raccoglie e conserva materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. Un patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi suddivisi in cinque sezioni: Arte (oltre 1.700 dipinti, 300 sculture, 17.000 disegni), Fotografia (con oltre 300 fondi e più di 9 milioni di immagini), Media (7.000 bozzetti di manifesti, 2.000 manifesti cinematografici, 11.000 disegni di satira e fumetto e 3.000 disegni per illustrazione), Progetto (1.500.000 disegni, 800 maquettes, 2000 oggetti e circa 70.000 pezzi tra figurini, disegni, schizzi, abiti e riviste di Moda) e Spettacolo (100 film originali, 4.000 video-tape e numerosi apparecchi cinematografici antichi).
Lo CSAC oggi è uno spazio multifunzionale, dove si integrano un Archivio, un Museo e un Centro di Ricerca e Didattica. Una formula unica in Italia, che mantiene e potenzia le attività sino ad ora condotte di consulenza e collaborazione all'istruzione universitaria con seminari, workshop e tirocini, di organizzazione di mostre e pubblicazione dei rispettivi cataloghi (oltre 120 dal 1969 ad oggi), e di prestito e supporto ad esposizioni in altri musei tra cui la Triennale di Milano, il MAXXI di Roma, il MoMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi, il Tokyo Design Center, il Design Museum di Londra, il Folkwang Museum di Essen e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid.

 

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Pubblicato in Dove andiamo? Parma
Giovedì, 20 Settembre 2018 10:33

Se il libro è fatto ad arte

Torna a Reggio Emilia FARE LIBRI, tre giorni dedicati al libro come forma di espressione artistica contemporanea

Il "Festival del Libro d'artista e della piccola edizione", creato undici anni fa dall'illustratrice ed editrice reggiana Elisa Pellacani a Barcellona dove ogni anno lo organizza con l'associazione ILDE in occasione del giorno mondiale del libro (23 aprile), torna a Reggio Emilia.

Non si tratta di una tappa del Festival con cui in città diverse si propone parte delle opere degli autori internazionali che partecipano alla kermesse catalana, ospitate di recente nel Castello di Carpineti e che hanno viaggiato tra Sassuolo, San Benedetto Po, L'Aquila così come in altre città europee: "FARE LIBRI" (questo il nome dei tre giorni di Festival previsti quest'anno nel Portico dei Marmi del Palazzo dei Musei, grazie alla rinnovata collaborazione con i Musei Civici) costituisce da sei anni l'appuntamento in territorio italiano con l'intero corpus di opere inedite presentate a Barcellona in aprile e raccolte in un catalogo-manuale sulle arti del libro edito da Consulta librieprogetti e curato dalla stessa Pellacani.

Il libro "d'artista" –che storicamente definiva edizioni rare e pregiate- riscopre l'aspetto più provocatorio e indipendente della produzione editoriale, in cui il libro diventa oggetto libero non solo nel messaggio che veicola ma anche nei formati e nelle modalità di produzione: svincolato da necessità economiche o appartenenze a logiche di mercato, riscopre l'aspetto creativo del narrare anche con linguaggi e materiali non così propri del mondo editoriale. Ma non solo: attraverso la realizzazione di libri –a volte in copia unica e molto simili ad oggetti alquanto bizzarri, altre volte in tirature giocate su tecniche di stampa alternative o dove l'estro dell'autore si manifesta anche nell'aspetto esteriore- si propongono ricerche in ambito artistico che coinvolgono culture e paesi molto distanti tra di loro, riaffermando il concetto contemporaneo di una sperimentazione ibrida che guarda all'importanza del messaggio più che al suo valore estetico. Il libro in quanto oggetto, con un'attrazione materica e una relazione tattile con il suo ridotto pubblico, sembra quindi riaffermare –nell'era degli SmartPhone- che non solo non è morto, ma è sempre più seducente: di anno in anno, un Festival che si dice indipendente eppure che tenacemente continua a interessare fasce più diverse di pubblico, coinvolge autori di mezzo mondo mostrandoci la sottile bellezza di una comunicazione "altra" in cui rileggere una società che forse, a volte, ha bisogno di fermarsi, contemplare, riflettere e mettersi nuovamente in gioco.

Oltre ai libri in mostra, ispirati dal tema del fare artistico come momento di svelamento o intuizione di qualcosa di segreto, la sesta edizione di FARE LIBRI presenta nel suo programma una serie di laboratori per i più piccoli, organizzati dalla Scuola Itinerante del Libro con l'apporto di artisti diversi, e la presenza di autori che in sede di mostra presentano il proprio lavoro al pubblico (Oana Rodica Alexandrescu, Carlotta Speroni, Gabriella Saiello da Reggio Emilia, Pietro Antolini, Maurena Lodi e l'Officina Typo da Modena, Liberart e Matti da rilegare da Cremona, Silvio Crosera da Treviso).

Il Festival è visitabile gratuitamente nei giorni di venerdì, sabato e domenica prossimi (dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19) presso il Palazzo dei Musei di Reggio Emilia.

Info e contatti Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  o 333 5260125.

DETTAGLI DELL'INIZIATIVA:

WORKSHOP:

Fare Libri KIDS – Laboratori per i più piccoli

Sabato mattina, dalle 11 alle 13
Scuola dell'infanzia e primarie
Vittorio Venturini, Matti da rilegare
IL SEME
Un lungo libro con cui misurare ogni bambino e ascoltare una canzone (chitarra e voce), per poi realizzare insieme un prato di fiori lavorando di piegatura, taglio e assemblaggio di carte e cartoncini.

Domenica mattina, dalle 11 alle 13
Scuole primarie e secondarie
Pietro Antolini
IL LIBRO DELLE CREATURE SEGRETE
Tra le pagine di un libro arcano si celano misteriosi animali simbolici, i cui significati compongono un linguaggio sconosciuto...

Venerdì pomeriggio, dalle 16 alle 18
Scuole dell'infanzia e primarie
Ivo Vezzani
TAGLI E RITAGLI A TUTTO COLORE
Forme apparentemente casuali e materiali diversi che sembrano senza valore danno vita a storie mai immaginate prima, con cui divertirsi e creare nuove storie.

Sabato pomeriggio, dalle 17 alle 19
Dai 10 ai 15 anni
Paolo Oliva
GIOCO DI INTRECCI
Due strisce di carta piegate si intrecciano tra di loro a raccontare una storia che offre diverse letture.

Costo dei workshop: 10 euro, materiali inclusi.
Iscrizioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (o in sede di mostra, se posti ancora disponibili).
I corsi proposti non prevedono la presenza partecipativa dei genitori o di accompagnanti.

AUTORI IN MOSTRA:

Fabio Aghemo (Italia), Heather Allen Hietala (USA), Pietro Antolini (Italia), Letizia Ardillo (Italia) e Yarona Pinhas (Eritrea), Andreina Argiolas (Italia), Esther Ávila Díez (Spagna), Márton Barabás (Ungheria), Douglas Pierre Baulos (USA), Thaïs Borri Bas (Spagna), Franco Bruzzone (Italia), Loretta Cappanera (Italia), Anna Castelli (Italia), Anita Cerpelloni (Italia), Annie Cicale (USA), Roser Cirici Amell (Spagna), Eleonora Cumer (Italia), Allison Dennis (Inghilterra), Gwen Diehn (USA), Susan B. Doggett (USA), Maria Epes (USA), Taryn Ferrentino (Italia), Ester Fernández Martínez (Spagna), Michelle Francis (USA), Friederun Friederichs (Germania), Ivan Garcia Sala (Spagna), Floki Gauvry (Argentina), Annamaria Giustardi (Italia), Carmen Gómez Ara (Spagna), Ilaria Gradassi (Italia), Gianni Guerzoni e Davide Guerzoni (Italia), Martha Eugenia Gurrola Vega (Messico), Izaki Taldea (Mario Uriz Elizalde, Mila Boj, María Eugenia Perez-Ilzarbe) (Spagna), Najla Leroy (Brasile), Dámaris Llaudis Reyes (Spagna), Antonella Mattioli (Italia), Virginia McKinley (USA), Gianremo Montagnani (Italia), Carol Norby (USA), Paolo Oliva (Italia), Csaba Pal (Ungheria), Beatrice Palazzetti (Italia), Elisa Pellacani (Italia), Fabio Pera (Italia), Fidel Pereiro (Spagna), Aleix Pons Oliver (Spagna), Portolà 10 (Margarita Mascaró, Dolors Mateo, Mercé Garcia) (Spagna), Ravikumar Kashi (India), Daniela Kasimir (Germania), Marino Rossetti (Italia), Maria Antonia Sànchez Fernàndez (Spagna), Carme Sanzsoto (Spagna), Carme Sol Serena (Spagna), Olga Serral (Spagna), Carlotta Speroni (Italia), Roberta Spettoli (Italia), Taller de Pintura Creativa (Margarita Mascaró, Dolors Mateo, Mercé Garcia, Cristina Martí, Isabel Fíguls) (Spagna), Donata Terzera (Italia), Nicoletta Testi (Italia), Marilena Torlai (Italia), Celia Torres Sola (Spagna), Diana Isa Vallini (Italia), Ivo Vezzani (Italia), Eva Vidal González (Spagna), Giulia Violanti (Italia), Pia Wortham (Messico), Ilaria Zannoni (Italia), Giulia Zatti (Italia).

 

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Pubblicato da Elis Colombini Editore, il libro è un contenitore in cui otto autori dell'associazione di scrittori si ispirano con i loro racconti alla terra dell'Appennino. Un vero "viaggio nella memoria", come ci racconta Daniela Ori, autrice e presidente de "I Semi Neri". Il libro farà il suo debutto il prossimo 6 ottobre alla Libreria Ubik di Modena

Di Manuela Fiorini MODENA 19 settembre 2018 – È la terra dei Frignano la fonte di ispirazione dell'ultimo libro degli scrittori dell'associazione "I Semi Neri". La loro ultima fatica si intitola "La casa dei segni" ed è appena uscito per Elis Colombini Editore. Il debutto è fissato per sabato 6 ottobre, alle 18, presso la libreria Ubik di via dei Tintori 22, a Modena. Intanto, ci siamo fatti anticipare da Daniela Ori, autrice e presidente dell'associazione, qualche curiosità sulla nuova antologia.

Una nuova opera collettiva che ha come sottotitolo "viaggio nella memoria della terra del Frignano". Come mai avete scelto questa splendida area dell'Appennino per ambientare le vostre storie?

"Perché la montagna è una terra antica, piena di storia, leggende, tradizioni, ed è una fonte di grandissima ispirazione per uno scrittore".

Perché "La casa dei segni"?

"Abbiamo scelto il titolo assieme all'editore Elis Colombini, che ha perfettamente colto lo spirito con il quale abbiamo affrontato e condiviso questo nuovo progetto letterario. Ci sono nella nostra montagna, il Frignano appunto, memorie e ricordi di un passato che è dentro ciascuno di noi, perché in un modo o nell'altro i popoli e le genti che hanno abitato quei borghi antichi e quei paesi non hanno fatto perdere le loro tracce. Le feste, i nomi delle strade e dei paesi, le tradizioni, i cibi, le ricorrenze religiose, le credenze legate alla natura e al ciclo delle stagioni sono ancora un patrimonio vivo e riconoscibile. Noi siamo andati alla ricerca di storie, per raccontare le nostre storie. E abbiamo trovato i segni di una memoria mai dimenticata. Vorremmo che fosse così anche per il lettore. Un viaggio di scoperta: leggere il nostro libro, per ritrovare i segni di qualcosa di noi, della nostra storia. In fondo sarà come tornare a casa".

Come è organizzata la struttura del libro?

"Lo abbiamo immaginato come un novellario, o se si preferisce, un "romanzo a puntate", con un racconto cornice che fa da filo conduttore e che contiene al suo interno 7 racconti. Un totale di 8 scrittori coinvolti in questo progetto. Gli autori sono soci effettivi dell'Associazione: Daniela Ori, Marco Panini, Massimiliano Prandini, Sara Bosi, un gruppo collaudato che da anni scrive e pubblica testi per I Semi Neri. Di recente ingresso in Associazione, ci sono anche i soci scrittori che si sono aggiunti con entusiasmo al progetto letterario: Daniele Biagioni, Romina Volpi ed Elisabetta Ronchetti. Il racconto cornice è stato scritto dallo scrittore esperto e autore di moltissime pubblicazioni, nonché storico modenese Gabriele Sorrentino, nella veste di "special guest" del libro. Il suo testo è quello che lega tutti gli altri e vede come protagonisti due giovani che in una notte di tormenta, rimangono bloccati con l'auto in un borgo della nostra montagna e trovano riparo in un vecchio casolare disabitato e per mantenersi svegli e vivi fino all'alba, si raccontano storie per tutta la notte. La casa dei segni si apre con la "Presentazione"di Andrea Pini, grande esperto del Frignano, che ringraziamo per la sua disponibilità".

Le storie contenute nel libro, sono molto diverse tra loro. Che cosa le accomuna?

"Il desiderio di esplorare la storia dei borghi della montagna, le vicende della gente comune che ha fatto la storia. Il piacere di avere ritrovato, nelle nostre ricerche, nomi di persone, leggende e tradizioni che si perdono nella notte dei tempi e che è stato bello esplorare, per poi inserire tutto nei racconti. L'idea comune era quella di scrivere storie che potessero ricordare quella pratica antica di incontrarsi di sera, come accadeva proprio in montagna, soprattutto in inverno accanto al fuoco, per scambiarsi notizie e per raccontarsi storie, o semplicemente per restare assieme. Poi abbiamo cercato di usare un lessico vario e ricco, curando particolarmente la forma e la grammatica, per realizzare un prodotto di qualità. In questa nostra epoca così piena di impegni, di tecnologia, di informazioni, di distrazioni, il nostro desiderio era anche quello di elaborare qualcosa di bello, per catturare l'attenzione e per fermare la mente del lettore a ricercare tra le pagine di un libro ricordi"

Come si coniugano ricerca storica e creatività?

"Abbiamo ambientato i racconti in vari secoli, dal Duecento al Settecento e nelle Appendici del libro, i lettori possono trovare le nostre schede di studio, che in realtà contengono solo appunti e meri cenni storici sui luoghi, che hanno costituito il contesto territoriale di ambientazione. Ma le storie narrate sono tutte inventate. Solo qualche volta abbiamo inserito o accennato a qualche personaggio realmente vissuto, per dare più credibilità e azione al racconto. Abbiamo dato vita e voce a personaggi di fantasia facendoli muovere dentro a periodi storici veri, cercando di dare spessore a leggende e tradizioni. Ci piacerebbe che al lettore venisse voglia di andare a cercare i luoghi che abbiamo citato e così il libro potrebbe diventare anche un modo per promuovere i borghi minori della montagna. Alcuni di questi li abbiamo scoperti pure noi, per la prima volta, durante quelli che io chiamo "i sopralluoghi artistici" per andare a fotografare i siti nei quali abbiamo ambientato i racconti".

SCHEDA DEL LIBRO

I Semi Neri
La casa dei segni – Viaggio nella memoria della terra del Frignano
Pag 310 - € 15
Leggi la scheda completa www.colombinieditore.it/COPERTINE4/178.htm 

INFO "La casa dei segni" si può trovare nelle migliori librerie di Modena, Pavullo, Carpi, Nonantola e Sassuolo o sul sito dell'editore www.colombinieditore.it 

 

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Pubblicato in Cultura Modena

Ieri sono stati tanti fra parmigiani e turisti presenti al primo opening domenicale del Museo d'Arte Cinese ed Etnografico di Parma, alla scoperta delle ceramiche tradizionali cinesi, delle sculture sacre orientali, del grande paravento a dodici pannelli, delle maschere tribali del Congo, dei copricami di piumaggi colorati del popolo amazzone dei Kayapò e dei tanti oggetti che fanno al visitatore un prezioso percorso interculturale.

Le domeniche di apertura sono le prime di una serie di iniziative del Museo Cinese, voluto da San Guido Conforti, Padre dei Missionari Saveriani e fondato a Parma nel 1901.

Scopri tutte le iniziative sul sito del Museo 

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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Sbandieratori, musici e figuranti: gli affascinanti costumi d'altri tempi, i cavalli in uniforme, e tanti momenti a tema medievale hanno arricchito nel fine settimana appena trascorso, il centro cittadino per il XXXIV° Palio di Parma.

I due giorni sono stati promossi come da tradizione da CSI, Centro Sportivo Italiano con la coorganizzazione e il sostegno del Comune di Parma.

Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia

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La musica come essenza di se stessi e la relazione intergenerazionale: i temi dell'edizione 2018 - Parma International Music Film Festival - VI Edizione, 17-23 settembre 2018 - Direttore Artistico: M° Riccardo J. Moretti - Direzione Organizzativa: Eddy Lovaglio, Parma OperArt

Parma, 12 settembre 2018. Passione per la musica e la vita, bisogno di ritrovare radici solide da trasmettere alle nuove generazioni. Sono queste le tematiche forti e avvincenti dell'edizione 2018 del Parma International Music Film Festival, che si svolgerà dal 17 al 23 settembre a Parma, con il Patrocinio del Comune di Parma e la collaborazione della Casa della Musica.

In concorso 15 produzioni tra film, documentari e cortometraggi da Italia, Brasile, Usa, Portogallo, Olanda, Spagna, Austria, Iran, Marocco, due lavori fuori concorso e un evento speciale: la proiezione del documentario "Acqua e zucchero – Carlo Di Palma: i colori della vita", venerdì 21 settembre al Cinema Astra (ore 18.00), che racconta la vita artistica del direttore della fotografia, regista e sceneggiatore, Carlo Di Palma. Un viaggio nel grande cinema internazionale, con particolare attenzione a Woody Allen di cui Di Palma è stato a lungo collaboratore. Il regista Fariborz Kamkari e la produttrice Adriana Chiesa, moglie di Carlo Di Palma, saranno in sala per far conoscere, anche attraverso la loro diretta testimonianza, questa importante personalità del mondo del cinema.
Come ogni anno il pubblico avrà l'opportunità di poter assistere a proiezioni di film, documentari e cortometraggi che non sarebbe possibile vedere nel normale circuito delle sale cinematografiche e l'ingresso a tutte le proiezioni ed eventi collaterali sarà gratuito.

La programmazione dei film in concorso e fuori concorso si svolgerà alla Casa della Musica, sede del festival, da lunedì 17 a giovedì 20 settembre, con inizio dalle ore 17.00 e fino alle ore 22.30 circa. La maggior parte dei film proposti sono in italiano o con sottotitoli in italiano.

In questa edizione il tema della musica è particolarmente rilevante e considerata "essenza di se stessi": passione innata e talvolta ossessione per esempio nel film "Asino vola" dell'attore Marcello Fonte (premio per la migliore interpretazione maschile all'ultimo festival di Cannes con "Dogman" di Matteo Garrone qui alla sua prima esperienza da regista) e nel film "Parasol Peak", in cui il compositore Manu Delago, insieme a sette musicisti, compie una spedizione alpinistica incidendo brani live in luoghi e altitudini impensabili.
"Claudio Fasoli's Innersound" (Italia) e "Only in a day" (Spagna) sono due documentari dedicati al Jazz, il primo un ritratto di un grande musicista e il secondo un road movie incentrato su due giovani appassionati di questo genere. Il film "Resina" di Renzo Carbonera è il racconto della determinazione di una giovane donna intenta a riscoprire la bellezza della musica, coinvolgendo l'intera comunità di un piccolo paese e "Sicula iOpera" è addirittura il ritratto di un rifacimento radicale dell'opera Verdiana Macbeth.

Altri film del Festival contengono come denominatore comune la passione musicale che diventa punto di incontro di una relazione intergenerazionale: lo stesso "Asino vola", che vede protagonista il bimbo Maurizio, o "The last embrace", cortometraggio iraniano incentrato sul rapporto tra una bimba e suo nonno, e "The Genius", che poeticamente attraversa le generazioni focalizzando l'attenzione sul genius loci. Un filo conduttore dunque che riguarda l'aspetto psicosociale, che pone particolare attenzione ai legami tra le generazioni e la famiglia nelle fasi della vita.
Il Film Festival si inaugura lunedì 17 settembre, alle ore 18.00, alla Casa della Musica, con un momento musicale della cantante Miriam Meghnagi, accompagnata al pianoforte dal M° Francesco Melani, al quale seguirà la proiezione del film fuori concorso "Libia, l'ultimo esodo", con la regia di Ruggero Gabbai e le musiche di Miriam Meghnagi.
Da segnalare, giovedì 20 settembre, alle ore 20.30, sempre alla Casa della Musica, la presentazione del libro "Applaudire con i piedi", di Anna Rollando, ex componente dei Rondò Veneziano e musicista dell'orchestra di Ennio Morricone, che sarà intervistata da Laura Bonelli: un excursus inusuale sulla comprensione della musica cosiddetta "colta". Seguirà il concerto con il quartetto d'arpe "Arpe Diem" con Davide Burani, Donata Mattei, Duccio Lombardi, Federica Sainaghi.

Tra i film fuori concorso giovedì 20 settembre verrà presentato il cortometraggio "HUG", (Abbraccio), della giovane regista del Marocco Siham EL Alaoui, una co-produzione tra Rabat Sale e Parma International Music Film Festival, in cui il M° RJ Moretti ha offerto la colonna sonora, dalla tematica fortemente attuale (la storia di un abbraccio quale segno di riconoscenza e affetto da parte di alcuni immigrati), a testimonianza di quanto possa essere utile un festival per lo sviluppo di sinergie interculturali.

La Cerimonia di Premiazione si svolgerà domenica 23 settembre alle ore 19.30 al Salone San Paolo del Circolo di Lettura e sarà aperta al pubblico.

Seguirà cena di gala alle ore 20.30 (Per informazioni e prenotazioni cell. 393 0935075).

Come in ogni edizione, il Grand Prix "Violetta d'oro" andrà al miglior compositore di musica da film, poiché lo scopo di questo particolare film festival, unico a livello europeo, è quello di portare all'attenzione del pubblico non solo produzioni cinematografiche di buon livello e di recente produzione, ma anche di sottolineare il valore della scrittura musicale per il cinema come elemento essenziale di poetica e di riuscita del film stesso.

La "Violetta d'argento" sarà invece assegnata al miglior film. Entrambi i premi sono di Claudia Oddi, designer di alta gioielleria e sponsor tecnico della manifestazione.

Ma i film in concorso saranno in competizione anche per altri premi: Special Award alla migliore fotografia; Special Award alla migliore sceneggiatura; Special Award al miglior interprete; Special Award al miglior cortometraggio.
Inoltre ci saranno due Special Awards: Premio speciale "Luigi Malerba" alla miglior sceneggiatura di un cortometraggio, in collaborazione con il "Festival Luigi Malerba" e Premio speciale "MUP Editore" ai giovani autori.

Dallo scorso anno è stato istituito anche la "Art-Pop Jury", una giuria formata da un pubblico di artisti ed esperti a livello locale: docenti di musica, registi cinematografici, critici cinematografici e musicali, studenti della facoltà universitaria di cinema. Questa giuria assegnerà il premio denominato appunto: "Special Award Art-Pop Jury".

I Partner del film festival sono: il Comune di Parma, Assessorato alla Cultura - Casa della Musica, l'Università degli Studi di Parma, Dipartimento di Lettere, Arti, Storia e Società; MUP Editore, Premio Luigi Malerba, Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto.

Il festival gode del sostegno della Film Commission della Regione Emilia Romagna. Sponsor AIFFWA, Azienda Cunial e Gioielleria Oddi.

La giuria del film festival è capitanata dal direttore artistico, il M° Riccardo J. Moretti, compositore, e con: Adriana Chiesa, della "Adriana Chiesa Enterprises", Fariborz Kamkari, regista, Giovanni Marras, autore della fotografia, Alan Baumann, giornalista e scrittore, Fabrizia Falzetti, produttrice/Far out Films.

Tutte le informazioni su: http://www.parmamusicfilmfestival.com 
Su Instagram e sulla seguitissima pagina facebook: http://www.facebook.com/#!/parmamusicfilmfestival?fref=ts 

 

 

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Si parte mercoledì 3 ottobre e in 12 lezioni serali si potranno conoscere “gli attrezzi” del mestiere” e confrontarsi attraverso scambi di esperienze con alunni e scrittori. Il lavoro finale consiste in un ebook con gli elaborati degli allievi.

di Manuela Fiorini 

MODENA –

Scrittori si nasce o si diventa? Se è vero che serve un “talento” iniziale per la scrittura, è vero anche che esso va coltivato e allenato, per essere certi che il prodotto della fantasia sia anche piacevole alla lettura, appassioni per trama, colpi di scena e finale, che i personaggi siano convincenti e appassionanti. Un altro “ingrediente” fondamentale che fa di un aspirante scrittore un “buon” scrittore è il confronto con gli altri, perché la scrittura non è solo solitudine, ma collettività.

Per conoscere i fondamenti e gli “attrezzi” del mestiere di scrittori il Salotto Aggazzotti,  in collaborazione con l’Associazione di Scrittori “I Semi Neri”, propone un Laboratorio di scrittura creativa, che partirà mercoledì 3 ottobre, dalle 19 alle 21,  e si articolerà in sei lezioni, con frequenza bisettimanale, per un totale di 12 ore. Partecipanti: minimo 4, massimo 8.

Si tratta di un vero e proprio “laboratorio di idee”, una “palestra” dove gli allievi potranno apprendere le tecniche di base della scrittura, confrontare i testi da essi stessi elaborati e prepararsi ad affrontare il testo scritto nella maniera più brillante e oggettiva possibile. 

Il laboratorio prevede una prima parte divisa in argomenti, nella quale i partecipanti impareranno a conoscere “la cassetta degli attrezzi”; cioè l’insieme delle regole e dei “trucchi” per gestire le singole parti di una storia. Al termine di ogni argomento, metteranno in pratica quanto appreso attraverso uno o più esercizi. 

Le ultime quattro lezioni prevedono invece l’intervento di alcuni “ospiti”, scrittori dell’Associazione “I Semi Neri” che tratterranno argomenti specifici: 

Massimiliano Prandini (mercoledì 31 ottobre) con il romanzo “Il Serpente di Fuoco” parlerà del PERSONAGGIO; 

Gabriele Sorrentino (mercoledì 14 novembre) con il romanzo “Mutina l’alba dell’impero”, tratterà dell'AMBIENTAZIONE

Sara Bosi (mercoledì 28 novembre) con il romanzo collettivo “I Ribelli di Nuova Europa”, parlerà della TRAMA;

infine Manuela Fiorini (mercoledì 12 dicembre) con il romanzo collettivo “L’Enigma del Toro”, tratterà dei PUNTI DI VISTA

Al termine del corso, i partecipanti realizzeranno un ebook con i migliori racconti di ciascuno, che sarà scaricabile dal sito dell’associazione www.semineri.it

Il docente sarà Simone Covili, socio scrittore effettivo de I Semi Neri, che si occupa da anni di scrittura creativa, di formazione nella scrittura e game-design. È co-fondatore di Fabuliamo (servizi editoriali) e del laboratorio di scrittura XOmegaP con il quale ha all’attivo diversi progetti e pubblicazioni di scrittura collettiva. 

INFO

Il costo del laboratorio è di 100,00 euro a persona, da corrispondere direttamente al Salotto Aggazzotti la sera della prima lezione (3 ottobre). Il termine per le iscrizioni è il 30 settembre.

Gli interessati comunicano la propria iscrizione al Salotto Aggazzotti, inviando una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. indicando nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico. Per dubbi o quesiti sul corso, è possibile telefonare o scrivere al docente Simone Covili www.simonecovili.it tel. 3495654586 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Per conoscere l’attività e le pubblicazioni dell’Associazione “I Semi Neri” si invita a consultare il sito www.semineri.it  e la pagina facebook www.facebook.com/semineri 

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La Regione Emilia Romagna ha deliberato un assestamento di Bilancio che distribuirà capillarmente nelle città emiliano-romagnole un capitale di 55 milione di euro. Per Parma un accordo particolare: un milione e mezzo di euro alla Capitale Italiana della Cultura 2020.

Parma, 31 Agosto 2018. Un assestamento del Bilancio della Regione Emilia Romagna, porterà nelle casse del Comune di Parma, con un accordo specifico, un ulteriore milione e mezzo di euro per "Parma capitale italiana della cultura 2020".
Nuove risorse per welfare e sviluppo dei territori, frutto di risparmi e maggiori entrate derivanti dal recupero dell'evasione fiscale - circa 18 milioni - andranno a sostenere interventi in tutta l'Emilia Romagna per complessivi 55 milioni di euro.

La Giunta di Bologna ha suddiviso gli investimenti, tra l'altro, per sanità, (12,6 milioni di euro), impiantistica sportiva (10 milioni), fondo delle Province (7,8 milioni), banda ultra-larga e agenda digitale (5,2 milioni), ripristino delle strade provinciali (3 milioni), fondi per l'abbattimento delle barriere architettoniche (1,4 milioni), fondi per imprevisti calamità naturali (3 milioni), acquisto di auto ibride (1 milione) e riduzione dei costi degli abbonamenti dei bus (500mila euro).

Parma sarà investita in particolar modo da questa distribuzione di risorse, grazie alla vittoria di Capitale Cultura 2020.

"Ringraziamo la Regione Emilia Romagna dell'attenzione che ha riservato a Parma" commenta il Sindaco Federico Pizzarotti "La destinazione di importanti risorse verso la nostra città vede premiata ancora una volta un'attività strategica che coglie identità ed eccellenze in cammino verso il traguardo del 2020, ma più ancora verso l'integrazione delle città emiliane e verso il loro posizionamento a livello turistico, attrattivo, culturale e di valorizzazione del patrimonio storico artistico sia in ambito nazionale che internazionale".

"La Regione Emilia Romagna è stata sempre vicina alle tre città emiliane candidate, durante il percorso di avvicinamento alla proclamazione" commenta l'assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra. "La Regione ha fatto sua la vittoria di Parma sentendola un motivo di orgoglio per l'intera regione, e non soltanto per l'area vasta – Parma, Piacenza, Reggio Emilia – che dovrà capitalizzare il risultato. Lo sforzo economico che compiono ora è indicativo di una notevole fiducia nei confronti della nostra città, ma anche il segno di come il 2020 sia ritenuto un anno strategico per la crescita culturale dell'intero territorio".

Pubblicato in Cultura Emilia
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