Le prime tre tavole rotonde promosse da Civiltà Parmigiana cominciano a sortire gli effetti sperati: muovere le coscienze e promuovere una discussione aperta e libera da condizionamenti tra tutte le istituzioni locali.
Parma, 9 aprile 2014 -
Durante l’ultima tavola rotonda del movimento coordinato da Cecilia Zanacca, si è parlato del Ponte a Nord; tutti i presenti, soprattutto i rappresentanti delle associazioni di categoria, hanno levato un richiamo al Sindaco Federico Pizzarotti affinché si facesse promotore delle iniziative di raccordo tra la Città capoluogo e le eccellenze agroalimentari che il tessuto economico provinciale e non, esprime.
Obiettivo: recuperare il gap di ritardo per EXPO 2015 ed aprire quindi dei tavoli di lavoro affinché i cantieri cittadini ancora aperti possano essere conclusi in brevissimo tempo. Civiltà Parmigiana non permetterà che gli investimenti già effettuati non siano portati a reddito.
Apprezziamo, quindi, l’iniziativa di presentare a Milano i due eventi “Ingrediente Parma” e "Il cibo immaginario 1950 – 1970: pubblicità e immagini dell’Italia a tavola” . Occorre però che il Sindaco trovi il coraggio di spostare l’attenzione dalla “prevalenza dell’immagine” ad una “concreta progettualità”, articolata, complessa e più incisiva”.
E allora sù, Sindaco Pizzarotti, dimentichi per un attimo i rifiuti e la politica dei piccoli passi, e galoppi verso Expo2015 accelerando su tutti i più prioritari progetti incompiuti … sicuramente la storia gliene renderà merito.
Noi abbiamo messo sul tavolo Il Teatro delle Culture o dei dialetti come dir si voglia, La viabilità e vivibilità del Centro Antico e Il Ponte “Abitabile” Nord. Tre occasioni da non perdere.
Civiltà Parmigiana
(Fonte: ufficio stampa Civiltà Parmigiana)
Tutti convergono sulla necessità di procedere al completamento dell’opera. Per Marchetti è un’opera d’arte e come tale deve essere utilizzata.
di LGC - Parma 29 marzo 2014 --
Cecilia Zanacca, introducendo i lavori della terza tavola rotonda organizzata, questa mattina, da Civiltà Parmigiana, anticipa che già una quarta è in via di programmazione e sarà il seguito di quella dedicata al Centro Antico e alla viabilità. Segno che gli obiettivi primari sono stati raggiunti dal movimento: stimolare il dibattito pubblico per indirizzare le energie verso soluzioni condivise e soprattutto realizzabili.
La sottolineatura di Carlo Ferrari, deus ex machina delle tavole rotonde, è oltremodo significativa: “Vorrei che si sancisse la pace fra tutti” perché facile è la critica molto più difficile la realizzazione dei progetti.
All’architetto Flavio Franceschi il compito di inquadrare il problema del “Ponte Nord” e anticipare alcune delle idee che potrebbero prendere forma per superare l’impasse attuale.
“E’ una tradizione europea quella dei ponti abitati. Una tradizione nella quale Parma è entrata”. Al riguardo l’architetto ricorda gli splendidi e noti esempi di Venezia (ponte di Rialto) e di Firenze (Ponte Vecchio) ma anche quello, molto meno noto ma altrettanto splendido, di Mantova frutto del genio architettonico di Giulio Romano. Parma, quindi, secondo Franceschi già presidente dell’Ente Fiere all’epoca in cui venne lanciata la Fiera dell’Agroalimentare Cibus, attraverso il Ponte ha una occasione per riprendere la centralità sull’agroalimentare e cogliere, seppure in ritardo, l’occasione offerta da EXPO2015 di riavviare progetti in tal senso.
Per il relatore, molte possono essere le destinazioni e gli utilizzi dei 6.000 metri quadrati come ad esempio una “fiera permanente dedicata all’agroalimentare” con una estensione a tutte le tradizioni europee. Potrebbe diventare un luogo di promozione per ALMA o per l’Università ma, prosegue Franceschi “mi spingo oltre, il Ponte Nord, potrebbe diventare anche il motore di un Turismo che vada oltre Parma e i soliti circuiti di Roma, Firenze e Venezia. Pensiamo alle suggestioni delle corti padane e a quel gioiello straordinario di Mantova”. Affinché si possano realizzare progetti di questa portata “c’è necessità di un motore, di qualcuno che si faccia promotore del coordinamento” e il più indicato ad assumere il ruolo sarebbe, secondo Franceschi, il sindaco di Parma.
Le organizzazioni professionali del commercio, rappresentate da Luca Vedrini e Claudio Franchini, convergono sulla utilità di procedere al completamento dell’opera e sono in perfetta sintonia nell’esprimere il No assoluto sulla destinazione commerciale. Per Vedrini di Confesercenti già ci sono “troppi mercatini”. Una proposta potrebbe essere quella di valorizzare le iniziative di “start up”, a costo quasi zero, nei locali del Ponte Nord al fine di dare un’opportunità di confronto con il mercato a queste giovani imprese per valutare l’apprezzamento dell’iniziativa artigianale. Vedrini conclude sottolineando la necessità di collegare tutti i punti nevralgici. “Si cominci a parlare di collegamenti, abbiamo tutto scollegato e il Ponte a Nord dovrà essere collegato con tutto”.
In linea con Vedrini anche Claudio Franchini di Ascom, “l’investimento è stato fatto e occorre valorizzarlo. Bisogna trovare una soluzione che non duplichi qualcosa di esistente. Sono ancor più drastico di Luca; non metterei nulla destinato alla vendita perché il luogo per questo è il centro storico.” Per il rappresentate ascom gli spazi del ponte potrebbero essere destinati a tutte le grandi imprese di produzione e commercializzazione europee. Uno spazio “vetrina” dei Brand che ben si armonizza con il forte “segno di modernità” espresso dal manufatto. “Bisogna investire, conclude Franchini, in progetti di alto livello”.
“Bisogna evitare che il Ponte Nord e ancor più il Palazzo del Governatore diventino una grande bottega. Sono opere d’arte e come tale devono essere utilizzate”. Questa la prima riflessione di Giuseppe Marchetti il quale insiste sull’uso che va riservato alle strutture e che deve essere consono all’opera. Un esempio negativo è l’avere destinato gli spazi che erano della legione dei carabinieri all’Efsa. “ I carabinieri lo avevano reso degno e visitabile. questa Efsa non ho mai capito bene cosa sia”. Tornando a focalizzare l’attenzione al Ponte Nord, lo studioso suggerisce di farlo “diventare un organismo a sé.” Un’attrazione, quindi, che si sommi alle altre per offrire un’occasione nuova ai flussi turistici. “Questo strano ponte, conclude Marchetti, dobbiamo trasformarlo in modo che trasporti la città nella modernità”
L’ultimo intervento in programma, prima del dibattito, è riservato al rappresentante delle strade dei sapori dell’Emilia Romagna, Mario Schianchi.
“Questo ponte c’è e il pragmatismo che mi deriva dall’essere contadino mi dice che deve essere valorizzato”. Per Schianchi sono state perse molte opportunità soprattutto in relazione all’esposizione mondiale di Milano del 2015. Tutte le città hanno programmato qualcosa di utile, a Bologna è andata la “Città del Cibo” e Rimini ad esempio, è riuscita a ottenere la fermata dell’alta velocità. “Rischiamo di essere saltati dal flusso turistico. In un’ora da Milano i visitatori potranno andare a Rimini.” “Questa città, sentenzia Mario Schianchi, è meglio che rifletta e poi ricominci a camminare”.
Diversi gli interventi da parte del pubblico tutti orientati a suggerire idee atte a valorizzare la città. Tra questi l’ex vice sindaco Paolo Buzzi il quale ha tenuto a smentire le falsità sull'argomento poi diventate luoghi comune. Innanzitutto il costo. 23,9 milioni di euro è costato e non il balletto di cifre che è stato diffuso e sopratutto nulla è andato a carico del contribuente parmense. Infine smentisce anche che non vi fosse un progetto. Anzi, ricorda Buzzi, erano stati intrapresi rapporti per un collegamento alla Triennale di Milano per una esposizione permanente sulla moda mentre, nell’originario progetto, la parte agroalimentare sarebbe stata accolta nell’area dell’ex scalo merci. “Nel 2010, chiosa Buzzi, avevamo realizzato un protocollo con il sindaco Letizia Moratti. C’era un progetto che a quanto pare è stato buttato alle ortiche”.
Per Civiltà Parmigiana, quindi, obiettivo centrato. Portare a discussione costruttiva argomenti spinosi con lo scopo di trovare, pur nelle differenze delle parti coinvolte, punti di condivisione sui quali fare leva per intraprendere dei percorsi che conducano alla migliore soluzione per il bene comune e non per soddisfare interessi di parte.
Cecilia Zanacca, coordinatrice del movimento civico, ringraziando gli intervenuti lascia intendere che ci sarà un seguito anche su quest'argomento.
Il “Ponte Nord”.
Dalla Stazione all’Efsa, dalla polemica alla soluzione. Per il Ponte Nord una soluzione si può trovare. Un Ponte che invece di unire divide.
Parma 27 Marzo 2014 ----
E’ un paradosso ma sembra questa la storia più recente del Ponte a Nord. Un’opera incompiuta ma esistente che non può e non deve rimanere nello stato in cui oggi si trova, in sospeso tra due sponde e a rischio di diventare luogo simbolo del degrado.
Facile è criticare ben più difficile è progettare e realizzare le idee. L’opera esiste e sino a quando non verrà armonizzata con il contesto per il quale è stata progettata non può essere giudicata compiutamente se non nella banalizzazione estetica, mi piace o non mi piace.
Una infrastruttura di connessione tra la Nuova Stazione e la sede dell’EFSA, un Ponte ideale verso l’Europa e sul quale varrebbe la pena di firmare la pace, promuovere i prodotti tipici e progettare il futuro, ognuno orgoglioso delle proprie identità.
Le soluzioni non possono non esserci, basta volerlo. Siamo alle porte di EXPO 2015 e per i 6.000 mq coperti del Ponte deve essere trovata una soluzione anche solo temporanea. L’esposizione mondiale di Milano è un incentivo per impegnare tutti affinché il Ponte a Nord venga utilizzato per le finalità originarie. Un’occasione da non perdere e che Civiltà Parmigiana intende cavalcare proponendo le proprie idee nella prossima “Tavola Rotonda”, occasione nella quale si potranno raccogliere e dibattere altre proposte purché
orientate alla valorizzazione della città e delle attività connesse.
La Tavola Rotonda, presieduta da Cecilia Zanacca coordinatrice di Civiltà
Parmigiana, vedrà la partecipazione di alcuni tra i protagonisti del mondo culturale della nostra città quali Flavio Franceschi architetto già Presidente Ente Fiere e fra gli storici promotori di Cibus, Giuseppe Marchetti, apprezzato e stimato critico letterario e Premio Sant’Ilario nel 2010, Mario Schianchi presidente della Associazione delle Strade dei Sapori dell’Emilia Romagna e Luca Vedrini direttore di Confesercenti Parma. L’appuntamento, aperto a tutta la cittadinanza, è per sabato 29 marzo presso la Corale Verdi a partire dalle 9,30. Gradita ed apprezzata sarà la partecipazione di eventuali addetti ai lavori e di rappresentanti delle forze / movimenti politici della città.
Civiltà Parmigiana
Il “Ponte Nord”.
Dalla Stazione all’Efsa, dalla polemica alla soluzione. Per il Ponte Nord una soluzione si può trovare. Un Ponte che invece di unire divide.
Parma 27 Marzo 2014 ----
E’ un paradosso ma sembra questa la storia più recente del Ponte a Nord. Un’opera incompiuta ma esistente che non può e non deve rimanere nello stato in cui oggi si trova, in sospeso tra due sponde e a rischio di diventare luogo simbolo del degrado.
Facile è criticare ben più difficile è progettare e realizzare le idee. L’opera esiste e sino a quando non verrà armonizzata con il contesto per il quale è stata progettata non può essere giudicata compiutamente se non nella banalizzazione estetica, mi piace o non mi piace.
Una infrastruttura di connessione tra la Nuova Stazione e la sede dell’EFSA, un Ponte ideale verso l’Europa e sul quale varrebbe la pena di firmare la pace, promuovere i prodotti tipici e progettare il futuro, ognuno orgoglioso delle proprie identità.
Le soluzioni non possono non esserci, basta volerlo. Siamo alle porte di EXPO 2015 e per i 6.000 mq coperti del Ponte deve essere trovata una soluzione anche solo temporanea. L’esposizione mondiale di Milano è un incentivo per impegnare tutti affinché il Ponte a Nord venga utilizzato per le finalità originarie. Un’occasione da non perdere e che Civiltà Parmigiana intende cavalcare proponendo le proprie idee nella prossima “Tavola Rotonda”, occasione nella quale si potranno raccogliere e dibattere altre proposte purché
orientate alla valorizzazione della città e delle attività connesse.
La Tavola Rotonda, presieduta da Cecilia Zanacca coordinatrice di Civiltà
Parmigiana, vedrà la partecipazione di alcuni tra i protagonisti del mondo culturale della nostra città quali Flavio Franceschi architetto già Presidente Ente Fiere e fra gli storici promotori di Cibus, Giuseppe Marchetti, apprezzato e stimato critico letterario e Premio Sant’Ilario nel 2010, Mario Schianchi presidente della Associazione delle Strade dei Sapori dell’Emilia Romagna e Luca Vedrini direttore di Confesercenti Parma. L’appuntamento, aperto a tutta la cittadinanza, è per sabato 29 marzo presso la Corale Verdi a partire dalle 9,30. Gradita ed apprezzata sarà la partecipazione di eventuali addetti ai lavori e di rappresentanti delle forze / movimenti politici della città.
Civiltà Parmigiana
Seconda tavola rotonda organizzata da Civiltà Parmigiana per sabato 22 febbraio alla Corale Verdi a partire dalle 9,45
Dopo il successo della prima tavola rotonda, Civiltà Parmigiana prosegue con ancor più convincimento il confronto con i cittadini e le rappresentanze di Parma.
Un tema storicamente complesso e dibattuto che, con l'acuirsi della crisi, è tornato prepotentemente alla ribalta. Il salotto di Parma, storicamente il fulcro del commercio della città ducale, manifesta segnali di degrado, sempre più evidenti, che vanno dall'arredo urbano, alla viabilità, alla sicurezza. Elementi che contribuiscono ad allontanare le persone e gli esercizi pubblici dal Centro.
Compresso tra le ordinanze viabilistiche e i Centri Commerciali sempre più numerosi e di maggiori dimensioni, il "Salotto di Parma" rischia, quindi, un progressivo e rapido impoverimento non solo economico, ma anche culturale e sociale venendo meno l'identità attrattiva del centro stesso.
Prima che tutto ciò si spenga in modo definitivo, Civiltà Parmigiana è dell'avviso che sia necessario riaccendere i fari su questo luogo e progettare un piano di rilancio a breve e a medio periodo invocando di abbandonare demagogie e dogmi politici per giungere, con azioni sinergiche, a un rapido recupero di attrattività e di vivibilità del "Centro Antico". Alla tavola rotonda, moderata dalla coordinatrice del movimento Cecilia Zanacca coadiuvata da Carlo Ferrari, parteciperanno i direttori delle organizzazioni di categoria, Giuseppe Malanca per ASCOM e Luca
Vedrini per Confesercenti, Giuseppe Dallara ex direttore di ARPA, Filippo Greci del Movimento Nuovi Consumatori. La tavola rotonda ospiterà inoltre un'idea di viabilità alternativa proposta da Giuseppe Pirazzoli.
In conclusione si aprirà un dibattito sul tema viabilistico e sulle implicazioni relative alla sicurezza in centro antico.
L'appuntamento sarà quindi alla Corale Verdi, in vicolo Asdente, per Sabato
22 febbraio con inizio alle 9,45. Un invito aperto a tutti
- Comunicato stampa di Civiltà Parmigiana -
- Parma 9 febbraio 2014 -
Un dato scientificamente certo divulgato recentemente dall’ASCOM evidenzia come “il 70% delle emissioni nocive derivi dalle esalazioni di riscaldamenti, industrie, agricoltura, etc. mentre il restante 30% derivi dal traffico veicolare. Di questo, solo il 20% (pari dunque al 7% sulle emissioni complessive di PM10) è imputabile al traffico urbano, mentre il 30% deriva dal traffico autostradale e il 50% dalla circolazione su strade extra urbane (fonti ARPA E.R.)”.
A fronte di questi dati oggettivi l’amministrazione, e in particolare l’assessore Folli, ai già inutili ma anche problematici provvedimenti riguardanti il blocco del traffico domenicale e infrasettimanale, intende ora riesumare la “mummia” delle targhe alterne. In sintesi l’idea sarebbe di combattere il 7% dell’inquinamento delle emissioni complessive di PM10 appiedando il 50% dei cittadini. Una lotta anacronistica alle automobili che va nella direzione soltanto di irritare la cittadinanza piuttosto che affrontare pragmaticamente i già tanti problemi locali.
Dopo questa doverosa premessa vorremmo riportare l’attenzione al restante 70% delle emissioni nocive (scusate se è poco). Viene spontaneo suggerire, oggi ancor più di ieri, vista la pace sancita tra il Comune e Iren, che venga completata una delle funzione più utili del termovalorizzatore ovvero il teleriscaldamento. 18.000 caldaie cittadine verrebbero spente definitivamente con grande e immediato vantaggio ambientale ed economico consentendo un libero, seppure regolamentato, accesso al centro storico.
Sempre legato al tema del termovalorizzatore occorre sottolineare come la partita legale sia terminata a sfavore della amministrazione comunale la quale, se l’interpretazione verrà confermata, dovrà risarcire IREN di 7 milioni di euro dovuti al secondo blocco dell’attività e quantificati dalla multiutility in 250.000 euro al giorno.
Un danno (se confermata la sentenza) non irrilevante che graverà su tutti non essendo il comune un’entità astratta ma un ente pubblico territoriale i cui errori si ripercuotono inevitabilmente sulle teste dei cittadini.
Considerando che un inverno è già trascorso, Civiltà Parmigiana, perseguendo invece logica e buonsenso, invita il Sindaco, anche in quanto primo cittadino di un comune socio di IREN, a dimostrare fermezza e autorevolezza nel pretendere da parte dell’azienda il completamento delle opere e dei relativi allacciamenti per il teleriscaldamento in considerazione delle spese già sostenute e della necessità di ridurre drasticamente le emissioni di polveri sottili.
Non vorremmo mai pensare che l’amministrazione comunale si fosse troppo affezionata ai suoi slogan propagandistici elettorali in merito al “diabolico forno”, trascurandone i fondamentali aspetti di utilità.
Ci auguriamo che il Movimento 5 Stelle, dopo aver perso la sua crociata contro il termovalorizzatore, non voglia perdere anche la “guerra con l’inquinamento”.
Civiltà Parmigiana
Il coordinatore Cecilia Zanacca
Il Teatro dei Dialetti: Tavola rotonda di Civiltà Parmigiana sabato 1 febbraio a partire dalle 9,30 presso la Corale Verdi (Vicolo Asdente – Parma)
Del Teatro dei Dialetti o meglio della Cultura Popolare dedicato a Giovannino Guareschi se ne discuterà sabato 1 febbraio alla tavola rotonda organizzata da Civiltà Parmigiana nell’ambito del ciclo di incontri dedicati a temi specifici sui quali il movimento intende focalizzare l’attenzione pubblica.
Un’opera, quella del Teatro della Cultura Popolare, progettata ormai 10 anni fa e nata per rispondere alla domanda matura di decine di compagnie dialettali ma anche per dare risposte ad altre opportunità di uso da parte della città.
Il teatro dei dialetti o meglio delle tradizioni, come sottolinea Giuseppe Marchetti, intendendo per tradizioni tutti quegli agganci culturali, linguistici e popolari che caratterizzano un territorio. Dal passato al presente, cioè dai cosiddetti classici ai contemporanei. Non solo teatro, dunque, ma incontri, convegni e manifestazioni che abbiano quale centro di interesse il dialetto sentito come lingua madre.
La Tavola Rotonda, presieduta da Cecilia Zanacca coordinatrice di Civiltà Parmigiana, vedrà la partecipazione di alcuni tra i protagonisti del mondo culturale della nostra città, quali l’architetto Flavio Franceschi, al quale peraltro fu affidato l’incarico della progettazione architettonica, del Prof. Giuseppe Marchetti, apprezzato e stimato critico letterario e Premio Sant’Ilario nel 2010, e di Claudio Cavazzini presidente del Circolo G.Guareschi nonché membro del Direttivo del Comitato di Maschere Italiane a Parma e figura di riferimento della Compagnia Dialettale “Famija Pramzana”
L’appuntamento, aperto a tutta la cittadinanza, è per sabato 1 febbraio presso la Corale Verdi a partire dalle 9,30.
Gradita ed apprezzata sarà la partecipazione di eventuali addetti ai lavori e di rappresentanti delle forze / movimenti politici della città
Civiltà Parmigiana
Civiltà Parmigiana organizza un Ciclo di Tavole Rotonde -
Osservare, elaborare, condividere e agire. L’attuale crisi economica, dato di fatto oggettivo, non può continuare ad essere preso come alibi per giustificare l’immobilismo e la non scelta che caratterizza l’attuale amministrazione comunale. Questo momento di crisi, sia economica che sociale deve, secondo Civiltà Parmigiana, rappresentare un ulteriore stimolo per elaborare idee, progettare il futuro e infine, agire.
Parlare di crisi vuol dire alimentarla, discutere sulle soluzioni e lavorare sodo vuol dire sconfiggerla. Da qui riparte Civiltà Parmigiana pronta ad accogliere donne e uomini che abbiano prima di tutto idee e ottimismo da regalare alla città.
La crisi non deve essere vissuta nell’immobilismo e nell’attesa che le cose cambino da sole pensando che, alla fine della “tormenta”, tutto ritorni come prima; al contrario, questa situazione deve essere affrontata con serena determinazione, pensando al futuro facendo leva sui propri fondamentali valori storici: il “DNA cittadino”. Infatti, come il patrimonio genetico della popolazione italiana è il più ricco del “vecchio continente”, parimenti Parma è e rimane una “punta di eccellenza” tra le città cosiddette “provinciali”.
La crisi, quindi, come stimolo di progresso, di nuove idee e di rinnovamento culturale.
Un nuovo periodo di rinascimento cittadino, secondo Civiltà Parmigiana, passa attraverso due elementi fondamentali:
- l’assunzione di consapevolezza della propria identità
- una visione prospettica della città
L’identità di Parma, volenti o nolenti, è per sua natura legata alla Cultura, all’Innovazione, all’intrapresa economica e, come ogni città d’antica tradizione che si rispetti al turismo, declinato nelle molteplici forme attrattive che Parma può proporre; basta volerlo.
Pensare ed Agire a partire dalle solide basi dell’identità e distintività di Parma, frutto di secoli di storia, è l’appello che Civiltà Parmigiana lancia alle amministrazioni e alle organizzazioni economiche locali, perché non sarà certamente il lasso di un lustro capace di cancellare secoli di progresso evolutivo della città.
E’ sulla base di queste semplici considerazioni che Civiltà Parmigiana intende muovere la politica di rinnovamento al fine di generare una prima ed efficace spinta verso un nuovo periodo di progresso culturale, sociale e economico.
I primi temi sui quali Civiltà Parmigiana punterà i riflettori sono:
- Il "Teatro dei Dialetti" o meglio della cultura popolare. Un’opera su cui le precedenti amministrazioni hanno già investito molto e che, con relativamente pochi ulteriori sforzi, potrebbe giungere a compimento. Questo teatro fortemente voluto dall’amministrazione Ubaldi, potrebbe sicuramente dare un nuovo impulso al fermento culturale locale e non, e, di conseguenza, incentivare il turismo e creare nuove opportunità di lavoro.
- Il “Centro Antico tra sicurezza e viabilità". Il salotto di Parma, fulcro del commercio storico della città ducale, da tempo manifesta segnali di degrado, sempre più evidenti, che vanno dall’arredo urbano, alla viabilità, alla sicurezza. Elementi che contribuiscono ad allontanare le persone e gli esercizi pubblici dal Centro stesso per lasciare spazio ad una mancanza di calpestio che rendono questa zona della città terreno fertile per il malaffare.
- Il "Ponte a Nord". Un’opera ancora incompiuta. Solo la sua funzione di collegamento tra due sponde è stata avviata, anche se non completamente sfruttata; molto ancora c’è da fare per valorizzare questa struttura e, soprattutto da pensare, affinché possa emergere quella funzione commerciale e aggregativa caldeggiata in fase di progettazione.
Questo primo ciclo di incontri, in programmazione dal primo di febbraio e sino alla metà di Marzo, oltre al loro valore intrinseco, saranno anche prezioso spunto per la pianificazione di nuove tavole rotonde, sia in approfondimento di temi già trattati che di stimolo specifico.
Civiltà Pamigiana
Il coordinatore
Cecilia Zanacca
Ubaldi: “Tutti quelli che amministrano sanno che c’è un tempo dell’osservazione e poi un tempo destinato al fare. Dopo un anno e mezzo abbiamo deciso che non vi è più tempo di dilazioni e rinvii.”
Parma, 7 Dicembre 2013 --
”Civiltà Parmigiana c’è”. Questo in sintesi il messaggio lanciato stamattina alla conferenza stampa indetta dal coordinamento politico del Movimento Civiltà Parmigiana. Un’attesa di oltre un anno e mezzo prima di partire all'attacco di un “Governo Grillino” che non ha saputo organizzare una visione in grado di dare ai cittadini una idea di sviluppo.
Un anno e mezzo il tempo concesso a Pizzarotti & C. per prendere possesso della macchina comunale e mettere in moto il percorso di una linea politica autorevole ed efficace. Invece i risultati sono alla luce di tutti e registrati anche dalla annuale classifica stilata dal Sole 24 ore nella quale Parma ha perduto ben 10 posizioni in un solo anno. La Decrescita (in)Felice sta facendo effetto, forse questo era il vero obiettivo del nuovo che avanza?
“E’ venuto il tempo di una opposizione dura e decisa”, commenta Elvio Ubaldi, appena la neo coordinatrice del Movimento civico Cecilia Zanacca gli porge il microfono. “Tutti quelli che amministrano sanno che c’è un tempo dell’osservazione e poi un tempo destinato al fare. Dopo un anno e mezzo abbiamo deciso che non vi è più tempo di dilazioni e rinvii. Dopo avere atteso e dopo esserci anche illusi abbiamo concluso che dalla amministrazione non è stato prodotto nulla.”
Prima di Elvio Ubaldi erano intervenuti Massimiliano Mignani, storico coordinatore del movimento, e Cecilia Zanacca recentemente nominata al Coordinamento politico del movimento. Mignani nel suo intervento introduttivo ha riassunto le motivazioni che hanno spinto alla convocazione della conferenza stampa: riprendere le redini di Parma. “Non si può amministrare un comune - sottolinea Massimiliano Mignani - con l’unico scopo minimalista, seppure meritorio, dell’abbattimento del debito. Se la città si ferma perde le occasioni di competitività. Occorre invece attirare ricchezza e investimenti.” A Cecilia Zanacca invece il compito di riorganizzare le fila dello storico movimento civico cittadino e riprendere quindi, attraverso nuove strade, quegli obiettivi di città europea capace di produrre idee e di essere da traino per un’area più estesa dei semplici confini amministrativi. Una città capace di coinvolgere e costruire, progettare e realizzare.
“Il mio ruolo - sottolinea Cecilia Zanacca - sarà quello di prendere in mano questo movimento per cercare di dare nuovo entusiasmo e nuovo vigore. Con questa conferenza stampa si apre un nuovo ciclo per Civiltà Parmigiana”. Un ciclo che prenda a modello l’esperienza di governo cittadino durante i due mandati di Elvio Ubaldi, e li interpreti secondo le esigenze attuali e le radicalmente modificate condizioni sociali ed economiche del Paese.
Ripensare al futuro senza, ovviamente, dimenticare di affrontare la cruda realtà e i problemi contingenti, attraverso il confronto aperto ed elegante con tutte le componenti sociali e politiche nell’interesse dell’intera collettività e non solo di una sua parte.
“Oggi Parma, conclude Cecilia Zanacca, ha bisogno di una politica di dialogo e non di scontro, di confronto e non di autoreferenzialità, di contenuti e non di invettive, di modestia e non di boriosità. E’ in questo convincimento che noi di Civiltà Parmigiana intendiamo rimetterci al servizio della città convinti che Parma meriti molto di più di quello che la politica locale attuale sta offrendo.”
Lapidario il commento conclusivo dell’ex Sindaco verso l’amministrazione grillina: “il giudizio è negativo e irrevocabile. Non sarà una qualche occasionale convergenza che ci farà cambiare il giudizio. La sostanza è che da questi signori non vi è nessuna capacità di intraprendere le novità. Perché se da un lato c’è stato un tentativo di colmare il vuoto dall’altro vi è stato il vuoto completo. Il giudizio è radicale. Di questo passo non si può che precipitare nel vuoto.”
(comunicato stampa Civiltà Parmigiana) -
Servizi educativi in città: il modello Parma sconfigge l’immobilismo a 5stelle -
Parma, 07 Dicembre 2013 --
Le notizie di questi giorni relativamente al grande numero di esclusi dalla scuole materne di Parma (i numeri sono attorno ad alcune centinaia !!!), peraltro già sottolineato e previsto nella mia precedente dello scorso mese di Agosto, porta inevitabilmente a confermare il totale immobilismo di questa amministrazione anche nel settore dei servizi educativi e che il modello Parma dell’era ubaldiana, grazie all’opera dell’allora assessore Giampaolo Lavagetto, è stato vincente anche e soprattutto in questo campo.
Da almeno un decennio, infatti, non si registrava all’inizio dell’anno scolastico, una così drammatica situazione delle liste di attesa per le scuole dell’infanzia.
All’epoca della Giunta Ubaldi, l’operato dell’assessore Lavagetto si caratterizzò per la realizzazione di una innovativa e vincente alleanza tra i diversi soggetti territoriali, pubblico, privato e parti sociali, che ancora oggi garantisce al sistema di non collassare a fronte di una totale immobilità palesata in questi 18 mesi da parte dell’amministrazione Pizzarotti, che si aggiunge a quella dell’ultima fase della Giunta Vignali e del Commissario Ciclosi.
Questa dinamicità garantì all’epoca una credibilità al sistema educativo della città, tanto da riconoscerle in una rete di amministrazioni italiane, il coordinamento di quel tavolo istituzionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che avrebbe dovuto mettere mano già all’epoca a quelle questioni che recentemente nel corso del Flash mob nelle piazze italiane verranno nuovamente poste al centro dell’attenzione politica nazionale.
Invece di lanciare proclami e gettare discredito sul passato ubaldiano, ci saremmo aspettati che questa amministrazione avesse saputo riprendere quel cammino e, alla luce anche delle mutate condizioni economiche e sociali, riproporre un novo modello territoriale capace di dare risposte alle difficoltà delle famiglie.
Quindi una nuova alleanza territoriale tra i diversi soggetti capace di collocare questa tematica nel nuovo contesto socio-economico.
Purtroppo però, come sta accadendo per tutti i settori della vita della città, anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un vuoto spinto di idee e proposte.
La gestione della cosa pubblica non è una cosa secondaria da fare per scherzo o per rivalsa, ma una fondamentale azione per la vita di una comunità per la quale la parola nuovo, senza a fianco l’aggettivo competente rischia di creare solo danni e false illusioni.
Cecilia Zanacca -
Segretario Politico di Civiltà Parmigiana
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