Mercoledì, 18 Febbraio 2015 13:10

Giovedì in Duomo i funerali del Vescovo Lanfranchi. Il cordoglio della comunità modenese In evidenza

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Giovedì in Duomo i funerali del Vescovo Lanfranchi. Il cordoglio della comunità modenese by Claudio Vincenzi

Si terranno giovedì 19, alle 15, nella cattedrale i funerali di Mons. Antonio Lanfranchi, Arcivescovo di Modena-Nonantola scomparso ieri a 68 anni. La camera ardente è stata allestita nella cripta. I fedeli potranno rendergli omaggio oggi fino alle 21 e domani dalle 7 alle 15. Tanti i messaggi di cordoglio giunti dal mondo della politica, dell'economia, ma anche da parte di semplici cittadini -

Modena, 18 febbraio 2015 -

Saranno celebrati domani, giovedì 19 febbraio, alle ore 15, nel Duomo di Modena i funerali di mons. Antonio Lanfranchi, Arcivescovo di Modena-Nonantola, scomparso ieri mattina a 68 anni, dopo una lunga battaglia contro la leucemia. La liturgia funebre sarà presieduta dal cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo Metropolita di Bologna.

La camera ardente di mons. Lanfranchi è stata allestita nella Cripta della Cattedrale e rimarrà aperta oggi, fino alle 21, quando si terrà una veglia di preghiera guidata da don Stefano Violi, con la partecipazione dei giovani della diocesi. Domani, invece, i fedeli potranno dare l'ultimo saluto al vescovo a partire dalle 7 di mattina, fino alle 15, quando inizierà la cerimonia di commiato.

Tanti i messaggi di cordoglio da parte della comunità modenese.

"Con la scomparsa dell'arcivescovo Antonio Lanfranchi, - ha affermato il sindaco Giancarlo Muzzarelli - Modena perde un pastore che in questi anni difficili ha saputo sempre porsi a fianco della comunità modenese, in particolare dei più deboli, rappresentando un prezioso elemento di coesione. Abbiamo perso un uomo di grande umanità, generosità e forza della fede, che in questi anni nei suoi messaggi alla città ha spesso richiamato tutti noi alla responsabilità personale e all'attenzione per il bene comune. Lo ha fatto riflettendo in più occasioni sugli effetti della crisi, sulla disoccupazione che colpisce soprattutto i giovani, sul rischio di una riduzione dei servizi fondamentali andando a penalizzare i più deboli, sull'importanza di continuare a garantire il sostegno alle famiglie e alla dignità della vita. Come cittadini e come amministratori pubblici, abbiamo apprezzato il suo appello ad attivare la passione per contrastare gli effetti della crisi, a mettersi in gioco per far sì che i valori diventino scelte concrete, capaci di rispondere ai bisogni delle persone".

"Non solo la Chiesa modenese ma la Città intera è resa orfana dalla scomparsa del nostro vescovo che è sempre stato per la comunità un punto di riferimento saldo e importante". Così la presidente del Consiglio comunale di Modena Francesca Maletti esprime il cordoglio personale e di tutti i gruppi consiliari per la scomparsa dell'arcivescovo di Modena e Nonantola. "Già durante l'ultimo anno, quando la malattia lo ha tenuto spesso lontano dalle attività pubbliche – continua Maletti - abbiamo sentito la mancanza dei suoi messaggi pieni di speranza e improntati alla coesione sociale, delle lettere aperte alla città ispirate a una visione non solo spirituale, ma concreta e fattiva della vita quotidiana e dei rapporti tra le persone. Come abbiamo sentito la mancanza della sua presenza in occasione delle celebrazioni per il Santo Patrono, una festività in grado di unire tutti i cittadini modenesi, religiosi e non, attorno ai valori tradizionali della nostra comunità. Tra gli insegnamenti che ci lascia, la sollecitazione a un impegno sociale e politico, in particolare verso gli ultimi e i più deboli, un impegno preannunciato fin dal primo saluto alla città con la citazione della lettera "a Diogneto", che ha mantenuto nel corso degli anni non facendo mai mancare il sostegno alle iniziative dedicate a questi temi, con la discrezione e la sobrietà che lo hanno contraddistinto".

«La sua guida mancherà alla comunità religiosa modenese e la sua voce a quanti abbiano apprezzato il suo impegno per la formazione e la crescita delle giovani generazioni, che in lui hanno trovato un prezioso punto di riferimento» - ha detto, invece Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, nel suo messaggio di cordoglio.

"Abbiamo appreso della notizia della prematura scomparsa di S.E. Arcivescovo di Modena e Nonantola Mons. Lanfranchi. – scrive invece il Rettore dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Angelo Oreste Andrisano - A nome mio personale e dell'intero Ateneo desidero rivolgere agli esponenti della Curia Arcivescovile e all'intera comunità cattolica modenese il senso di profonda vicinanza in questo momento di dolore Con la scomparsa di Mons. Lanfranchi Modena perde un sicuro ed illuminato riferimento morale ed etico che ha saputo in questi anni difficili essere vicino alle difficoltà della popolazione. Se ne va un uomo buono e di cultura ed un prezioso interlocutore".

Messaggi di cordoglio arrivano anche dal mondo dell'economia, dell'associazionismo e della cooperazione.

Ricorda Gaetano de Vinco, presidente di Confcooperative: «Al nostro congresso provinciale di tre anni mons Lanfranchi esortò le cooperative a essere "laboratorio di speranza". Ci spronò a essere coerenti con la nostra vocazione di imprese-comunità solidali che pongono sempre al centro la persona e la sua dignità. Siamo grati a mons. Lanfranchi non solo per l'attenzione dedicata alla cooperazione, ma soprattutto per essere stato un punto di riferimento prezioso sia per la Chiesa che per l'intera società modenese».

"Ci stringiamo al dolore della comunità diocesana di Modena-Nonantola per la scomparsa dell'arcivescovo, mons. Antonio Lanfranchi. Con la scomparsa di mons. Lanfranchi siamo tutti un po' più poveri, ci mancheranno la sua capacità di mettersi in dialogo con tutti e la sua grande umanità". Così Erio Luigi Munari e Carlo Alberto Rossi, presidente e segretario di Lapam Confartigianato, che aggiungono: "Lo ricordiamo con grande affetto e, in particolare, ricordiamo la grande sensibilità nei confronti del mondo del lavoro e dell'imprenditoria. Al nostro congresso si mise subito in sintonia con gli imprenditori presenti, mettendo al centro la capacità dell'uomo di partecipare alla creazione. Mons. Lanfranchi ha saputo offrire alla nostra realtà un contributo originale. Con lui se ne va un grande protagonista di questi anni".

"Ne ricordiamo il magistero, la dignità e la semplicità di vita nell'interpretare la sua missione secondo lo spirito dei tempi – è il messaggio che arriva da Confesercenti Modena - Come non dimentichiamo il sostegno e l'impegno nei confronti dei temi del lavoro e l'attenzione particolare riservata in più di un'occasione anche alle categorie imprenditoriali rappresentate dalla nostra Associazione".

"Ho appreso con dolore la notizia della morte di mons. Lanfranchi – ha scritto invece nel suo messaggio di cordoglio Eugenia Bergamaschi, presidente di Confagricoltura Modena – e a nome di Confagricoltura Modena esprimo il cordoglio di tutti gli agricoltori. In un momento di crisi della nostra comunità, mons. Lanfranchi rappresentava una figura importante. Ricordo ancora l'ultima volta in cui ci siamo incontrati, in occasione della Giornata del Ringraziamento di novembre. Quel giorno, nonostante la malattia, il vescovo Antonio ha voluto essere presente, testimoniando ancora una volta quanto tenesse al mondo dell'agricoltura, un mondo che conosceva e che amava".