Martedì, 10 Febbraio 2015 12:07

Reggio Emilia - Istituzioni contro la mafia: l'unione fa la forza In evidenza

Scritto da
sindaco Luca Vecchi e il presidente della provincia Gianmaria Manghi sindaco Luca Vecchi e il presidente della provincia Gianmaria Manghi

Il comune, la provincia e la prefettura di Reggio Emilia si sono attivati per un protocollo antimafia nel territorio -

Reggio Emilia, 10 febbraio 2015 – di Federico Bonati -

È notizia dei giorni scorsi l'incontro tra il prefetto Raffaele Ruberto, il sindaco Luca Vecchi e il presidente della provincia Gianmaria Manghi, avente come tema gli sviluppi dell'operazione Aemilia. Si è partiti riepilogando l'incontro con i sindaci nell'assemblea che si è svolta sabato 31 gennaio, nella quale lo stesso Ruberto aveva già affermato la disponibilità della Prefettura a proporre ulteriori strumenti finalizzati al controllo del territorio. In quella sede fu inoltre approvato all'unanimità il documento che i sindaci reggiani sono ora impegnati a portare all'attenzione dei rispettivi consigli comunali. Ruberto, Vecchi e Manghi sono giunti a due importanti conclusioni: in primo luogo vi è l'impegno a redigere un protocollo di legalità ulteriormente restrittivo, in termini di assegnazioni lavori, appalti e controlli sull'edilizia e urbanistica, rispetto a quanto realizzato sino ad oggi. Il protocollo ideato sarà sottoposto a una prima analisi interna, passando in seguito ad una progressiva divulgazione a tutti i sindaci del territorio.

In secondo luogo, Vecchi e Manghi hanno richiesto alla Prefettura di potere interagire relativamente ai nuovi possibili ambiti di infiltrazioni delle organizzazioni malavitose, come ad esempio i videopoker, i totem e le sale slot, al fine di poter avere a disposizione, in qualità di enti pubblici, gli strumenti adeguati per arrivare a una limitazione dell'insediamento delle stesse ed esercitare un controllo fortemente efficace.
 "Un incontro significativo": così è stato definito in maniera unanime il meeting dai presenti.

Sia Vecchi che Manghi aggiungono poi: "Giudichiamo positivamente questo secondo passaggio che fa da seguito a quello di sabato, poiché siamo alla ricerca di una concretizzazione pronta ed efficace degli intendimenti che abbiamo espresso sul tema dell'illegalità e sulla presenza dell'economia di tipo criminale nella nostra provincia. Siamo convinti che vi sia bisogno di produrre dei fatti ulteriori rispetto a quanto è stato realizzato in passato, per accrescere sempre di più le capacità di impermeabilità delle istituzioni di fronte all'assai preoccupante fenomeno che ci troviamo a fronteggiare".
È arrivato il momento dei fatti concreti a Reggio e dintorni per combattere strenuamente la presenza malavitosa; in certi casi le parole sono importanti, ma i fatti lo sono ancora di più.