Presentato a Roma il brano di Marco Ligabue, Lello Analfino e Othelloman "Il silenzio è dolo", uno spaccato di Sicilia fatta di nomi e di storie -
Di Federico Bonati -
Roma, 22 gennaio 2015 –
È stato presentato in conferenza stampa "Il silenzio è dolo", ultimo progetto musicale, con importanti risvolti sociali, dell'artista emiliano Marco Ligabue. Questo progetto, come spiega il cantautore, è frutto dell'incontro con Ismaele La Vardera. Ismaele proviene da Villa Abate, teatro di uno scandalo di politica clientelare legato alla selezione degli scrutatori per le europee 2014, ed è un giornalista giovane, ma tosto, proprio come il suo direttore a Telejato, Pino Maniaci, più volte vittima di ripercussioni e vessazioni mafiose nei suoi confronti, che tuttavia non sono mai state capaci di azzittirlo. L'incontro tra Ismaele e Marco è un incontro incentrato sulla richiesta di dare una voce, in questo caso di carattere artistico, ad una Sicilia pulita e con una grande voglia di riscatto, una Sicilia fatta di cinque milioni di persone oneste, una Sicilia che per troppo tempo ha vissuto nel silenzio e nell'omertà, e che ora vuole fare sentire la sua voce. Poiché è proprio nel silenzio che si fortifica l'azione mafiosa.
Ligabue inizia quindi a creare il pezzo, al quale si aggiungono due nomi noti della musica siciliana: il cantautore Lello Analfino dei Tinturia e il rapper palermitano Othelloman. Ciò che ne esce è "Il silenzio è dolo", uno spaccato di Sicilia fatta di nomi e di storie, alcune conosciute altre meno, racchiuse in musica, a testimonianza del fatto che si è taciuto troppo ed ora è arrivato il momento di fare sentire la voce.
La voce anche di persone come Valeria Grasso, testimone di giustizia. La sua storia è una di quelle che colpiscono nel profondo, ma che allo stesso tempo sono all'ordine del giorno nei luoghi nei quali è presente l'efferata azione di stampo mafioso e malavitoso. Nel quartiere San Lorenzo di Palermo, Valeria aprì una palestra, salvo poi finire nella rete dell'estorsione. Trovò il coraggio di denunciare tutto alla procura di Palermo, e la sua testimonianza portò alla condanna a dodici anni per l'estorsore Salvatore Lo Pricchio.
Ma questo suo coraggio le complicò la vita in maniera inesorabile: arrivarono minacce di morte rivolte ai suoi tre figli, ma più di tutto fece scalpore il silenzio e l'abbandono delle istituzioni. Fu solo dopo una strenua lotta che Valeria rientrò nel piano di protezione dei testimoni di giustizia, dovendo lasciare la sua terra.
Valeria, come anche l'intera Nazionale Cantanti, hanno sposato il progetto, che oltre ad una connotazione musicale ha anche una importante rilevanza sociale, in particolar modo nei confronti di scuole e università, perché è proprio agendo sui giovani studenti che la mafia può, e deve, essere sconfitta. Anche la politica, con l'IDV in primis, ha appoggiato e riconosciuto l'importanza del progetto "Il silenzio è dolo".
Al termine della conferenza stampa è stato fatto vedere in anteprima nazionale il video della canzone: Ligabue, Othelloman e Analfino tra le strade di Palermo, Capaci, Villa Abate, nei mercati delle città, dove tante persone si strappano pezzi di scotch dalla bocca, per tenere fede al tema: ormai il silenzio omertoso è un vero e proprio atto di dolo.
Alla fine del video il siparietto del levarsi lo scotch dalla bocca viene ripetuto da tutti i giornalisti presenti in sala, a dimostrazione che oltre alla libertà di parola, è importante difendere e valorizzare il diritto e il dovere di parola, in particolare per denunciare ogni tipo di sopruso, ogni tipo di mafia.
Applausi scroscianti per un'iniziativa importante, di lotta contro uno dei mali del paese, che prima o poi, grazie a chi non sta e non starà più in silenzio, scomparirà.