Dati allarmanti quelli evidenziati nel corso del convegno scientifico tenutosi a Rubbiano sulla situazione ambientale e sanitaria. Secondo i dati epidemiologici presentati da Ausl infatti, la mortalità complessiva è superiore del 30% nel comune di Solignano rispetto alla media regionale nel periodo 2003-2007. Gli esperti hanno evidenziato la necessità di affiancare analisi più puntuali sulle gravi "anomalie epidemiologiche" -
Parma, 11 dicembre 2014 -
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa -
Al contrario di quanto titolato dalla Gazzetta di Parma in data 3 dicembre (di cui in allegato), il convegno scientifico tenutosi a Rubbiano lunedì 1 dicembre sulla situazione ambientale e sanitaria di Rubbiano e zone limitrofe (Ramiola, Fornovo) ha evidenziato risultati tutt'altro che rassicuranti. I dati epidemiologici presentati da Ausl hanno mostrato una mortalità complessiva superiore del 30% nel comune di Solignano rispetto alla media regionale nel periodo 2003-2007. Dato in aumento rispetto al periodo precedente 1998-2002. Gli esperti indipendenti presenti alla giornata di studio e al successivo incontro pubblico (prof. Valerio Gennaro, prof. Federico Valerio, prof Fabrizio Oleari, prof. Fabrizio Bianchi, ed altri) hanno esortato i Sindaci dei comuni (Fornovo, Medesano, Varano e Solignano) e gli organi di controllo (Ausl e Arpa, Procura) a proseguire, aggiornare ed approfondire le indagini ambientali ed epidemiologiche per individuare le cause dell'inquinamento ambientale e degli eccessi di mortalità al fine di adottare le conseguenti decisioni migliorative. I dati ad oggi raccolti (limitati prevalentemente al comune di Solignano) sono del tutto insufficienti a comprendere i motivi di queste gravi "anomalie epidemiologiche" che nessuno ha potuto negare. Gli esperti hanno suggerito di raccogliere e analizzare i dati relativi non soltanto alle morti ed all'incidenza di alcuni tumori selezionati, ma anche quelli riguardanti i ricoveri, le malformazioni infantili e le patologie respiratorie e cardiocircolatorie. Senza tralasciare l'importante complesso delle patologie, assai più numerose dei tumori.
Il Prof. Valerio Gennaro, medico epidemiologo (IRCCS, Genova), ha definito urgente, in un contesto di emergenza sanitaria come quella evidenziatasi, richiedere urgentemente ai Sindaci dei comuni coinvolti, di affiancare analisi più puntuali (come la georeferenziazione degli inquinamenti e dei deceduti) aggiornando i tassi di mortalità complessivi, stimando i decessi attribuibili, valutando il trend temporale almeno nelle donne e nei bambini. Tutte queste analisi non comportano spese eccessive perché analizzano dati già presenti. Il Prof. Fabrizio Bianchi (CNR Pisa) ha affermato che i dati sanitari raccolti sono solo descrittivi, manca l'analisi dei ricoveri e dell'utilizzo di farmaci e che i dati sulla popolazione esposta vanno confrontati con quelli relativi ad un'area della provincia non sottoposta alle emissioni del co-inceneritore. Il Prof. Federico Valerio ha esordito comunicando a cittadini e amministratori che "c'è un problema ambientale, la concentrazione di PM10 è oltre le soglie di legge, il maggior produttore puntuale di questi inquinanti è Laterlite. Inoltre, è preoccupante la mutagenicità rinvenuta sulle acque di condensa del camino. Nelson Marmiroli, professore ordinario all'Università di Parma, ha esortato i sindaci a definire una road map per approfondire le questioni e rispondere alle esigenze dei cittadini che chiedono la tutela della salute, concetto ribadito anche da Fabrizio Oleari dell'Istituto Superiore di Sanità.
I filmati integrali dell'incontro pubblico sono disponibili sul sito www.comitatorubbiano.it
Inoltre l'Osservatorio ambientale, rinato 2 anni fa dopo un lungo periodo di torpore, ha il dovere di capire quale sia l'impatto ambientale e sanitario dell'attività di co-incenerimento di olii esusti (rifiuti pericolosi) della ditta Laterlite, che è autorizzata a bruciare ogni anno 60 mila tonnellate di rifiuti in sostituzione al gas metano. Gli esperti hanno affermato in modo concorde che è possibile individuare l'impatto di questa azienda compiendo analisi sugli inquinanti tipici del suo processo di co-incenerimento, i quali non sono prodotti né dal traffico autostradale né dalle altre attività produttive del territorio. Attendiamo a breve che le autorità politiche e sanitarie si interessino in modo prioritario al tema della salute e della tutela ambientale. Salvaguardare territorio e salute dei cittadini può aiutare anche quei profitti privati che li rispettino adeguatamente.
E' importante inoltre che i mezzi di informazione riportino correttamente i dati e le prove, evitando di mistificare i fatti e di confondere la popolazione.
(Fonte: Il Comitato Rubbiano per la Vita)