I sindacalisti Antonino Carlo della Filctem/Cgil e Massimo Muratori della Femca/Cisl, sulla decisione dell'azienda di procedere al licenziamento di 58 persone entro marzo del 2015 -
Parma, 2 dicembre 2014 - di Salvore Pizzo -
"Dall'acquisizione della Fincuoghi ad oggi, la Kale ha completamente disatteso il piano industriale originario che prevedeva il potenziamento dello stabilimento produttivo a Borgotaro e di conseguenza quello della struttura logistico-commerciale-amministrativa di Fiorano", lo hanno affermato i sindacalisti Antonino Carlo della Filctem/Cgil e Massimo Muratori della Femca/Cisl, a margine dello sciopero di 4 ore, svoltosi nei giorni scorsi, proclamato dalle Rsu della Kale contro la decisione dell'azienda di procedere al licenziamento di 58 persone entro marzo del 2015. Inaccettabile per i sindacati che nel disegno strategico dell'impresa non ci sia la volontà di aumentare i volumi prodotti in Italia, nonostante i positivi miglioramenti del fatturato che risulta in costante aumento. Sindacati e lavoratori chiedono che si affronti il tema degli esuberi unicamente in un percorso di uscita di mobilità volontaria e che si evitino dunque i licenziamenti unilaterali facendo ricorso anche ad altri ammortizzatori sociali.