Riscontrati due casi di scabbia in una scuola Materna di Reggio Emilia, i bambini sono stati temporaneamente allontanati. I sanitari hanno dato avvio agli interventi di controllo, sorveglianza e profilassi -
Reggio Emilia, 24 settembre 2014 -
La Direzione del Dipartimento di Sanità Pubblica informa che sono stati riscontrati due casi di acariasi (scabbia) in bambini frequentanti una Scuola Materna di Reggio Emilia. I sanitari dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica e di Pediatria di Comunità del Distretto di Reggio Emilia hanno dato avvio agli interventi di controllo, sorveglianza e profilassi sulle persone esposte al contagio in ambito familiare e scolastico, al fine di prevenire ogni ulteriore diffusione.
Si è provveduto all'allontanamento temporaneo dei bambini affetti da acariasi e ad informare le famiglie dei compagni delle classi in cui si sono verificati i casi.
Medici e assistenti sanitari si recheranno presso la scuola materna per visitare i bambini, il personale insegnante e ausiliario delle classi interessate, come previsto nei protocolli di profilassi della scabbia in collettività scolastiche.
Il monitoraggio continuerà nei prossimi giorni e non sono necessari al momento ulteriori specifici interventi, in quanto i casi sono circoscritti. L'infestazione non riveste carattere di pericolosità per la salute né a breve né a lungo termine, trattandosi di una comune infestazione da parassiti cutanei.
Alcune note tecniche sulla scabbia
La scabbia è una malattia causata da un parassita esterno, un acaro, che si trasmette da una persona all'altra per contatto generalmente diretto (contatto fra la pelle dell'individuo sano e quella dell'individuo ammalato), ma sempre più spesso anche per contatto "indiretto", cioè tra la pelle della persona sana e un tessuto venuto di recente a contatto con la pelle dell'ammalato (indumenti, biancheria, lenzuola).
Il tempo di incubazione, che decorre completamente privo di sintomi, è spesso di circa un mese, e può arrivare a sei settimane.
La scabbia non è una patologia prevenibile con vaccini o farmaci: è possibile però controllarne la diffusione, dopo che è stato diagnosticato un caso, sottoponendo le persone esposte a visite mediche di controllo e, se necessario, a trattamenti da applicare sulla cute, a totale carico del Servizio Sanitario.
(Fonte: Ufficio Comunicazione Azienda USL di Reggio Emilia)