Il turismo della cittadina termale passa anche dalla musica. Il sindaco Filippo Fritelli sulla tematica della zonizzazione acustica. Intanto su Facebook scambio di opinioni con circa un'ottantina di commenti -
Parma, 10 luglio 2014 - di Paola Tanzi -
A metà stagione per le città turistiche è tempo di bilanci: e quella salsese parte da quanto messo in atto per creare vitalità e movimento in una cittadina termale che vuole tornare a vivere. E la cui stagione passa anche sulla musica. «Per questo abbiamo dato in deroga cinquanta serate al T-Club di Tabiano, che è ripartito con una nuova gestione» ha spiegato il sindaco Filippo Fritelli, intervistato sul tema. «Ora sono in corso accertamenti da parte di Usl e Arpav per definire tutta la pratica, poiché la zona è limitrofa ad abitazioni» continua il primo cittadino.
Ed il ricordo alle numerose polemiche della città termale è naturale: negli anni a Salsomaggiore il tema della zonizzazione ha tenuto banco, dividendo la città in chi a favore della musica per animare la città turistica, chi a favore "del silenzio" della città del riposo. «Io sono favorevole ad offrire questo servizio aggiunto: fin dal nostro insediamento abbiamo avviato un prolungamento di un'ora della musica nei venerdì, adeguandoli al sabato. Certo questo ci ha portato anche a doverose mediazioni tra baristi (che propongono di caffè chantant) e gli albergatori. Ma per quest'anno non ci lamentiamo: per ora poche, anzi nessuna, polemica vera». Forse grazie anche al maltempo che è riuscito a rovinare la maggior parte dei week end salsesi, con annessi concerti e concertini. Certo è che la tematica è ancora dibattuta e presente e che la situazione è continuamente monitorata da tecnici, come Alessandro Capuccini, il professionista settantunenne di Collecchio, investito sulla provinciale proprio mentre era intento nella misurazione dei decibel emessi dal concerto del Festival Beat in scena al Parco delle Feste. In città o in periferia c'è sempre qualcuno che per ragioni diverse, per lo più legate al lavoro, desidera riposare di notte senza dover assistere a concerti e musiche.
Ed il dibattito divampa. Un esempio lo scambio di opinioni con circa un'ottantina di commenti, sul gruppo facebook "Non sei di Salso se...": «vogliamo un dormitorio? Poi non ci si deve lamentare se nn viene più nessuno ...chi è infastidito dalla musica e dalla gente, prenda in considerazione di andare a vivere nelle adiacenti colline di Cangelasio, Scipione, San Nicomede o altro...o tappi alle orecchie!» scrive una salsese.
«Sto rientrando ora dalla riviera romagnola...dove, in occasione della notte rosa, son 3 g che c'è festa da mattina a sera e per festa intendo che il festival di Salso a confronto sembra una festa nel salotto di casa mia! Anche lì certamente ci sarà qualcuno che si lamenta, ma le amministrazioni e le autorità se ne sbattono perché hanno capito che il beneficio di pochi non può essere a discapito di una comunità che vive di turismo e per pochi mesi l'anno. Amministratori, commercianti e albergatori dovrebbero farsi un bel giro in Romagna... varrebbe al pari di un Master in economia del turismo! Romagna docet!» scrive un'altra.
Insomma la stagione turistica salsese prosegue tra la voglia di ritornare agli antichi fasti e delle vecchie nomee di celebrità e vita mondana ed il richiamo della città della salute, quella del riposo e del silenzio. Che il giusto, come dicevano gli antichi, stia nel mezzo, magari puntando alla qualità dell'offerta?